Capitolo II - I gruppi aziendali: modalità di formazione e tipologie
7. Il risultato economico di gruppo
Alla stregua del capitale è possibile individuare un risultato economico di gruppo in relazione ai risultati delle diverse unità e dei vincoli e delle relazioni che li compongono nella composizione unitaria dell’aggregazione.
Il risultato di gruppo si differenzia, in linea di principio, sia da quello dell’azienda principale, comprensivo dei risultati delle affiliate ad esso attribuibili in forza delle partecipazioni possedute, sia dalla somma algebrica di quelli ottenuti da tutte le unità dell’area aggregativa. Esso, difatti, è l’espressione di sintesi che scaturisce da un processo di composizione analogo a quello dianzi esaminato per il capitale.
Pertanto, occorreranno depurazioni, revisioni, rettifiche ed integrazioni dei risultati delle singole combinazioni produttive e dei rispettivi componenti positivi e negativi per giungere ad una grandezza unitaria che esprima la dinamica economica di gruppo globalmente considerata. Tale grandezza riveste, oltre ad un valore informativo, anche un preciso significato giuridico31.
In generale, il risultato unitario di gruppo è ottenibile tramite l’integrazione dei processi economici delle unità esercitanti il controllo con quelli delle unità controllate, seguendo un processo simultaneo o graduale.
Quest’ultimo prevede che si parta dalle estreme ramificazioni dell’area aggregativa e si risalga, in base al nesso dei collegamenti, alla holding di vertice.
Per questa via l’azienda partecipante salda i componenti positivi e
31 Si consultino Azzali S., Il reddito e il capitale di gruppo, cit., passim;
Terzani S., Il bilancio consolidato, cit., 67.
negativi del conto economico con quelli dell’unità controllata, dopo aver eliminato la componente derivante, in via diretta, dal pacchetto azionario di controllo, ossia la quota di utile dell’affiliata ad essa attribuita in conseguenza della partecipazione posseduta. Altrimenti, se si facesse incidere il risultato di esercizio sia nella sua espressione sintetica sia nei componenti elementari che lo determinano si avrebbe una non ammissibile duplicazione di valori.
A livello quantitativo i riflessi di tali rettifiche sono differenti a seconda che la partecipazione di controllo sia totalitaria o maggioritaria; nel primo caso, se l’utile di esercizio dell’affiliata viene interamente attribuito sotto forma di dividendo alla controllante, il risultato consolidato delle due unità è sinteticamente eguale a quello della sola controllante. Difatti, si verifica una esatta compensazione tra l’importo dei dividendi in questione, che vengono eliminati nel processo di integrazione, e la somma algebrica dei componenti positivi e negativi del conto economico della controllata, che vanno ad integrare quelli della controllante nel processo considerato.
Nel caso in cui, invece, il collegamento tra due aziende sia basato sul possesso di un pacchetto azionario di maggioranza, i componenti positivi e negativi del conto economico dell’affiliata si saldano ancora con quelli dell’unità che esercita il controllo, ma solo in parte sono compensati dall’eliminazione dei dividendi già attribuiti alla partecipante. La quota di dividendo restante, di pertinenza delle minoranze dell’affiliata, si aggiunge al risultato di esercizio dell’altra azienda ed insieme concorrono alla determinazione di quello di gruppo.
Così come avviene per il capitale, il processo di composizione per determinare il risultato di gruppo richiede rettifiche e revisioni che tengano conto delle diverse condizioni e dei vincoli affermatisi con il passaggio dalla pluralità dei sistemi particolari di valori ad un sistema generale unitario.
Nel merito delle rettifiche e delle revisioni da effettuare va detto che queste dovranno in modo precipuo tendere ad eliminare, oltre alle somme attribuite a titolo di dividendo in ordine alle partecipazioni possedute, anche
i costi ed i ricavi relativi ad operazioni intersocietarie.
Tali operazioni, pur essendo significative per l’economia delle singole aziende, non lo sono per quella del gruppo, in quanto costituiscono movimenti interni che provocano simultanee variazioni di segno opposto.
Questa ulteriore condizione contribuisce a sottolineare come aziende e gruppo si muovano su due piani diversi, sia pure tra loro strettamente congiunti e con frequenti elementi di identificazione.
Le operazioni intersocietarie possono riguardare forniture di materiale, semilavorati, prodotti oppure finanziamenti, licenze, brevetti, consulenze tecniche, locazioni di immobili o impianti ed altro. Ove ci fosse identità di rilevazione nelle scritture contabili composte dalle aziende che hanno dato origine agli scambi, si attua un’eliminazione incrociata di pari importo di componenti positivi e negativi del conto economico.
In tal modo, il reddito di gruppo è determinato esclusivamente dalle operazioni finanziarie e di scambio compiute con le economie esterne al gruppo32.
32 Cfr. Caputo F., Le aggregazioni aziendali, il controllo ed il principio contabile internazionale IFRS 3, cit., 41ss.; Azzali S., Il reddito e il capitale di gruppo, cit.;
Terzani S., Il bilancio consolidato, cit., 58ss.; Cassandro P.E., I gruppi aziendali, cit., 332ss.
Parte seconda
Il bilancio consolidato: aspetti metodologici e valenza informativa all’interno dei gruppi aziendali
Capitolo I
Il consolidato: dalle teorie sul consolidamento al processo di redazione
1. La nozione di bilancio consolidato nella dottrina aziendalistica e nei principi contabili.
In Italia la normativa relativa al bilancio consolidato è stata introdotta con il D.Lgs. n. 127 del 1991 che ha accolto nel nostro ordinamento le direttive IV e VII della Comunità Economica Europea, concernente i conti annuali e i conti consolidati.
Ad ogni modo, sul bilancio consolidato è necessario distinguere tra bilancio «aggregato», bilancio «combinato» e bilancio «consolidato».
Il bilancio aggregato si ottiene mediante la mera somma algebrica delle attività e delle passività di tutte le società ed imprese legate da una relazione di controllo alla società capogruppo e riguarda i gruppi di qualsiasi natura; esso ha un modesto valore informativo in quanto, non eliminando le poste patrimoniali ed economiche reciproche e non essendo stati eliminati gli utili interni ed il valore delle partecipazioni della controllante, le attività
e le passività complessive, il capitale netto e l’utile di gruppo risultano sopravvalutati.
Il bilancio combinato, invece, è una forma di bilancio consolidato che si compone nel gruppo paritetico od orizzontale, in cui le imprese del gruppo sono assoggettate ad una direzione unitaria in forza di accordi fra società del gruppo. Esso si distingue da quello consolidato poiché manca la fondamentale operazione di sostituzione delle partecipazioni della controllante con le attività e le passività delle controllate, e della rilevazione di «differenze di consolidamento» attive e passive33.
In merito al bilancio consolidato, si ritiene in modo unanime che esso costituisca un indispensabile strumento di informazione sull’attuale situazione patrimoniale, economica e finanziaria del gruppo, sull’andamento passato e sull’evoluzione futura della gestione.
Il consolidato si riferisce al gruppo considerato come un’unica impresa e rileva i risultati patrimoniali ed economici della gestione dello stesso nei confronti delle economia esterne, senza tener conto dei risultati delle operazioni interne al gruppo, e degli utili che non possono essere considerati realizzati. Pertanto, esso si differenzia sensibilmente dal bilancio di esercizio della capogruppo e, nella sua funzione informativa, non può essere sostituito da questo.
La funzione informativa del bilancio consolidato, che si basa sul presupposto che il gruppo costituisca un’unica unità produttiva di cui sia possibile calcolare periodicamente il capitale netto ed il reddito, richiede che le imprese del gruppo siano tra loro economicamente integrate. Difatti, nei gruppi finanziari e nei conglomerati il consolidato perde di significatività34.
33 Sul bilancio combinato di gruppo si consulti Pisoni P., Il bilancio consolidato IAS/IFRS, Milano, 2007.
34 In merito alla natura, alle funzioni e al significato del bilancio consolidato nella dottrina aziendalistica, vedasi Prencipe A. – Tettamanzi P., Bilancio consolidato: tecniche di redazione e di analisi secondo i nuovi principi internazionali, cit., 19ss.; Pisoni P., Il bilancio consolidato IAS/IFRS,, cit.; Costa A., Il bilancio consolidato e
Peraltro, tali funzioni informative sono meglio chiarite dai principi contabili nazionali ed internazionali. Al riguardo, il documento n. 17 «Il bilancio consolidato»35 definisce il consolidato come il bilancio che espone la situazione patrimoniale – finanziaria e il risultato economico di un gruppo di imprese viste come un’unica impresa.
Sulla base di tale documento, gli obiettivi del consolidato sono:
sopperire alle carenze informative e valutative dei bilanci delle società che detengono rilevanti partecipazioni di maggioranza;
eliminare tutte le appostazioni operate esclusivamente in applicazione di norme tributarie;
ottenere una visione globale delle consistenze patrimoniali e finanziarie del gruppo e delle sue variazioni, incluso il risultato economico;
misurare tali consistenze e risultati secondo corretti principi contabili, eliminando gli utili infragruppo non realizzati nei confronti dei terzi;
assolvere a funzioni essenziali di informazione.
Il documento n. 17 espone in modo analitico le procedure di
l’applicazione dei principi contabili internazionali IAS/IFRS, Bari, 2007; Rinaldi L., Il bilancio consolidato: le novità dei principi contabili nazionali ed internazionali, le procedure operative, esempi e casi, Milano, 2006; Preite D., Bilancio consolidato e informazioni per il gruppo pubblico locale, Milano, 2006; Marchi L. - Zavani M., Economia dei gruppi e bilancio consolidato: una interpretazione degli andamenti economici e finanziari, cit.; Aprile C. - Ghini P., Gruppi d'impresa e bilancio consolidato:
aspetti economici e contabili, la nuova disciplina societaria, cit.; Tettamanzi P., Il bilancio consolidato, Milano, 2003; Giaccari F., Le aggregazioni aziendali, cit.; Caratozzolo M., Il bilancio consolidato di gruppo. Profili economici e giuridici, Milano, 2002; Sarcone S., I gruppi aziendali: strutture e bilanci consolidati, Torino, 1999; Terzani S., Il bilancio consolidato, cit., 64ss.; Azzini L., I gruppi – lineamenti economico- aziendali, cit., 251ss.;
Cassandro P.E., I gruppi aziendali, cit., 373ss.
35 Tale documento è stato pubblicato nel 1996 dalla Commissione per la statuizione dei principi contabili dei Consigli Nazionali dei Dottori Commercialisti e dei Ragionieri, in sostituzione del precedente documento n. 8 del 1983.
consolidamento ed il metodo del patrimonio netto e del costo per la valutazione delle partecipazioni non consolidate. A livello internazionale, i principi contabili di maggiore rilevanza per la redazione del bilancio consolidato devono essere ritenuti quelli elaborati dall’IASC – Intenational Accounting Standards Committee36, oggi IASB – International Accounting Standard Board37, le cui impostazioni hanno assunto, a partire dal 2005, un rilievo notevole sia in Italia sia negli altri Paesi europei, imponendo a tutte le società quotate nei mercati finanziari europei, alle società con strumenti finanziari diffusi fra il pubblico, alle banche, agli enti finanziari vigilati ed alle assicurazioni di predisporre i bilanci consolidati utilizzando i principi IAS in luogo dei principi contabili nazionali.
Nel proseguo del presente lavoro, si darà conto delle differenze più significative tra i principi interni e quelli dettati a livello internazionale.
2. Le teorie di consolidamento e la loro influenza sulla