Partnership pubblico-privato a Pisa: studio di caso sul Progetto Homeless
4.3. Studio di caso sul Progetto Homeless a Pisa: il disegno della ricerca
4.3.2. Ruoli e responsabilità all’interno della partnership relativa al Progetto Homeless
Come partnership pubblico-privato, all’interno del Progetto Homeless sono divisi tra i due partner i ruoli e le responsabilità del progetto.
Con riguardo ai ruoli, nel capitolo III si è affermato che per mantenere un livello qualitativo alto di fornitura di beni e servizi si ha la necessità di una collaborazione ben costruita con il settore privato, collaborazione resa ben salda dal rispetto dei ruoli che, seppur diversi, sono convergenti nella riuscita dell’attività: il settore pubblico impegnato a identificare gli obiettivi e il settore privato motivato a raggiungerli, individuando gli strumenti adeguati allo scopo.
Rispetto al Progetto Homeless, i testimoni hanno confermato questa divisione:
Il pubblico, fondamentalmente, osserva un po’ dall’alto, ha compiti politici di indirizzo, noi siamo la parte operativa anche se partecipiamo a tavoli di confronto che ci consentono di dire la nostra su tutta una serie di questioni. […]Le scelte politiche vengono fatte, coinvolgendo la parte privata, ma dal pubblico: scegliere quante risorse destinare ad un progetto, scegliere se aumentarle o diminuirle, scegliere come affrontare il rapporto con la città spetta al pubblico; le scelte operative le facciamo noi. (Testimone n. 1)
La SdS ha chiaramente il ruolo di indirizzo e programmazione, che però non svolge in maniera autonoma perché per noi co-programmare fa parte del sistema di programmazione della Regione Toscana su questo tipo di interventi. La SdS resta, comunque, titolare della programmazione, degli indirizzi, della funzione di gestione del progetto, quindi ad oggi la cooperativa Il Simbolo e Il Melograno sono gli attuatori nella nostra nomenclatura […]Quindi programmazione, indirizzo e coordinamento generale sono del pubblico, coordinamento operativo dei moduli e gestione delle attività è del privato. Nelle fasi di programmazione e coordinamento il privato ha un’interazione alla pari, sebbene il pubblico abbia la titolarità. (Testimone n. 2)
C’è una regia che appartiene all’Unità di coordinamento Alta Marginalità della Società della Salute. Questo settore è l’ultimo tassello del sistema a cui noi facciamo riferimento, oltre al Direttore e all’assessore […]Il coordinamento del progetto vede invece coinvolte soltanto figure apicali di staff dell’ente gestore. Ci sono però dei tavoli congiunti tra coordinamento del progetto e Unità di coordinamento Alta marginalità della SdS in cui, a seconda delle questioni emergenti, si fa una
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verifica continua sia ordinariamente sia in fase emergenziale, a seconda delle tematiche che hanno bisogno di essere discusse congiuntamente. (Testimone n. 3)
La divisione dei ruoli, quindi, rispecchia perfettamente i canoni predisposti da tutte le PPP: il soggetto pubblico, in questo caso la Società della Salute della Zona Pisana, assume il ruolo politico di indirizzo e coordinamento e il soggetto privato, nel caso specifico le Cooperative, assumono la gestione dei servizi e dei moduli di attività.
Nonostante il rispetto reciproco dei relativi ruoli, tra i due partner all’interno del Progetto Homeless c’è una compartecipazione reciproca: non si è mai verificata la situazione in cui il soggetto pubblico prendesse di imperio, in quanto ente committente, ha dettato una linea di condotta, così come non c’è mai stata mancanza di comunicazione da parte del soggetto privato laddove venivano prese delle decisioni gestionali che competevano il partner privato.
Accanto alla divisione dei ruoli, è prevista anche una divisione delle responsabilità tra i due partner dal momento che il partenariato presuppone un rapporto paritario tra soggetto pubblico e soggetto privato che riguarda tutti gli aspetti della collaborazione, anche la gestione e assunzione dei rischi connessi al servizio o all’attività svolta. Con riguardo al Progetto Homeless, i testimoni hanno affermato che:
La responsabilità politica e amministrativa è tutta della SdS, per cui siamo noi che rispondiamo i tutto quello che succede. È chiaro che anche qui è una corresponsabilità, nel senso che se la cooperativa non funziona è colpa nostra, perché evidentemente manca un sistema di governance della struttura; del resto se noi non fossimo in grado di cogliere alcune sbavature sarebbe perché la cooperativa o omette, o nasconde o sottovaluta alcuni elementi. Quindi c’è una corresponsabilità, ed è il motivo per cui il progetto funziona, perché questo lavoro di equipe fatto insieme ci consente di valutare ogni situazione emergente per quella che può essere la corretta strategia e l’impatto che questa avrà all’interno della gestione del progetto, ma anche nei rapporti con il territorio, l’amministrazione, la spesa. Per cui formalmente è la SdS che ha tutta la responsabilità e quella che esercita il TS è relativa alla gestione, nei fatti c’è una forte corresponsabilità con consapevolezza reciproca per trovare delle soluzioni ai problemi che ci sono. Non sempre è semplice. (Testimone n. 2)
La parte politica e di indirizzo è appannaggio del pubblico, con una tradizione consolidata, almeno fino ad oggi, di rapporto con chi gestisce orizzontale, perché noi siamo sempre stati coinvolti nelle scelte di indirizzo, nella progettazione della nuova struttura anche dal punto di vista tecnico. La responsabilità della parte operativa è del privato: fare in modo che la struttura funzioni come deve è compito del privato, con un confronto dove necessario con il pubblico. (Testimone n. 1)
Responsabile è in ultima analisi la direttrice dell’Unità di coordinamento Alta marginalità della SdS e il suo ufficio, invece il coordinamento di Progetto Homeless è un coordinamento unitario, a cui fanno riferimento i coordinamenti dei singoli moduli di attività. (Testimone n. 3)
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Anche in questo caso si verifica una corresponsabilità tra i due soggetti, dovuta alla consapevolezza che solo un rapporto collaborativo può portare ad un servizio efficace e a un funzionamento della macchina operativa efficiente.
All’interno del Progetto Homeless il rapporto tra i due partner è orizzontale, di parità appunto, con momenti di co-progettazione che riguardano linee progettuali, risorse da impiegare, attività da sperimentare, in cui i due soggetti si sono sempre seduti attorno al tavolo con cui il progetto è stato creato. Questo è sempre stato il modus operandi del progetto ed è la strategia che lo ha portato al successo.