Sezione 1: La regolazione delle infrastrutture parte delle reti TEN
2. Limiti alla regolazione delle infrastrutture di trasporto derivanti dalla loro
2.3. Scelte di regolazione verso la promozione della coesione economica, sociale e
Rafforzare la coesione tra regioni dell’Unione europea e ridurre le disparità economiche e sociali tra di esse è uno degli obiettivi essenziali dell’Unione europea352. La politica dei trasporti è uno degli strumenti principali dell’Unione
350 Cfr. il Libro Verde della Commissione europea TEN-T: riesame della politica - Verso
una migliore integrazione della rete transeuropea di trasporto al servizio della politica comune dei trasporti, COM(2009) 44 def., Bruxelles, 4.2.2009.
351 Significativamente in tal senso il programma europeo di ricerca e sviluppo “Horizon 2020” ha posto l’obiettivo di trasporti più verdi, più integrati e più intelligenti tra le linee prioritarie di intervento per la società europea
352 Sulla politica europea di coesione economica e sociale v. C. URSINO, Coesione
economica e sociale come politica europea, in Dem. dir., 2000, fasc. 1, p. 151 ss.; A. DI STEFANO, Il
dibattito sulla riforma della politica comunitaria di coesione economica e sociale, in Riv. giur.
Mezzogiorno, 2004, p. 75 ss.; C. RISI, La Costituzione della grande Europa: coesione economica,
europea per conseguire tale obiettivo, cercando al contempo di incrementare la competitività economica delle regioni europee. Inoltre, la politica dei trasporti deve essere gestita tenendo in considerazione i vincoli che emergono dalla c.d. “Agenda di Lisbona” sulla crescita e l’occupazione353.
Un ruolo fondamentale nell’ottica dello sviluppo sociale ed economico dell’Unione è costituito in tal senso dalle reti TEN354. Esse, come affermato dal Trattato, sono previste per rafforzare, oltre al mercato interno europeo, la coesione economica e sociale a beneficio di tutti i cittadini, gli operatori economici e le collettività regionali e locali. Ciò può essere ottenuto attraverso la promozione dell’interconnessione e dell’interoperabilità delle reti nazionali e l’accesso a tali reti.
Il concetto di coesione territoriale può essere indicato come la “terza dimensione” della politica di coesione tracciata nel Trattato di Lisbona, in aggiunta alla coesione sociale ed economica. Già da alcuni anni, tuttavia, la tematica era assurta al rango di priorità nell’ordinamento dell’Unione europea, finché nel mese di ottobre 2008 la Commissione europea ha adottato un Libro verde sulla coesione
353 Durante la presidenza portoghese dell’Unione europea, il 23 e il 24 marzo 2000, si è svolta a Lisbona una sessione straordinaria del Consiglio europeo. Lo scopo del vertice era concordare un obiettivo strategico per l’Unione, per affrontare le sfide del nuovo millennio. In primo luogo la globalizzazione e la rivoluzione tecnologica. Questi cambiamenti avrebbero investito ogni aspetto della vita dei cittadini e richiedevano una trasformazione radicale del sistema economico e sociale: l’Unione europea intendeva gestirli in modo coerente con i propri valori e sfruttare appieno i vantaggi derivanti dalle opportunità che si sarebbero presentate. Il Consiglio ha stabilito che l’obiettivo, da raggiungere entro il 2010, sarebbe stato «diventare l’economia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo,
in grado di realizzare una crescita economica sostenibile con nuovi e migliori posti di lavoro e una maggiore coesione sociale». Il raggiungimento di questo obiettivo avrebbe richiesto una strategia globale, la c.d. “Strategia di Lisbona”, che comprende provvedimenti diretti a promuovere la ricerca scientifica, l’istruzione, la formazione professionale, l’accesso alla rete e le operazioni online, ma anche la riforma dei sistemi europei di previdenza sociale.
territoriale – “Fare della diversità territoriale un punto di forza”355 – aprendo un dibattito pubblico sulla coesione territoriale e le sue implicazioni politiche.
L’Agenda territoriale dell’Unione europea356, individuando quelle che sono le priorità territoriali per la sviluppo dell’Unione europea, afferma che «La mobilità e
l’accessibilità sono prerequisiti fondamentali per lo sviluppo economico di tutte le regioni dell’Unione europea». A ciò fa seguito il citato Libro verde del 2008, il quale dedica il paragrafo 2.2. alla “necessità di collegare i territori”, ove si afferma che «collegare i
territori significa più che assicurare buoni collegamenti di trasporti intermodali»; ed ancora: «L’accesso ai sistemi di trasporti integrati comporta la costruzione di collegamenti
stradali o ferroviari fra città e di vie navigabili interne, lo sviluppo di catene di trasporti intermodali e di sistemi avanzati di gestione del traffico». Pertanto, il miglioramento delle infrastrutture di trasporto potrebbe essere un importante strumento politico per promuovere lo sviluppo economico regionale nell’Unione europea.
Interoperabilità, accessibilità, oneri di servizio pubblico e servizio universale sono quindi gli strumenti di regolazione cui ricorrere nell’ottica della promozione di obiettivi di coesione sociale, economica e territoriale.
Un primo passo per raggiungere l’interconnessione e l’interoperabilità delle reti nazionali è l’individuazione di specifici obiettivi di regolazione che dovrebbero prendere in considerazione i livelli di servizio come la standardizzazione dell’accessibilità, la sicurezza, l’affidabilità e la qualità delle TEN-T, nonché il loro collegamento alle reti secondarie di accesso alla TEN, anche sostenendo le imprese che effettuano investimenti sulle reti proprio in termini di innovazione infrastrutturale.
355 Libro verde della Commissione, del 6.10.2008, COM(2008) 616 def. Il Libro verde non propone una definizione di coesione territoriale, ma mostra un ampio consenso sull’obiettivo e gli elementi di base, il tema emerso dal dibattito. La coesione territoriale mira a rafforzare uno sviluppo equilibrato di tutte le regioni europee (con particolare attenzione a quelle più svantaggiate: regioni di montagna, le regioni insulari, le regioni scarsamente popolate, regioni di confine), in modo che possano contribuire alla competitività generale dell’Europa. Le principali preoccupazioni per l’Europa riguardano i seguenti aspetti:
la necessità di affrontare le disparità territoriali, gli svantaggi naturali e geografici;
le conseguenze negative della concentrazione urbana; la polarizzazione della ricchezza e della popolazione.
La regolazione dell’accesso alle reti da parte del gestore dell’infrastruttura dovrebbe, invece, essere modulata co provvedimento del regolatore in modo da attribuire una preferenza alle imprese che si impegnano a garantire (ad esempio) determinate tariffe o condizioni di trasporto agevolate per promuovere la mobilità di fasce deboli di utenza o delle persone a mobilità ridotta, o ancora che si impegnano ad accollarsi oneri di servizio pubblico di collegamento con le regioni periferiche o insulari.