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La situazione attuale della società

Il risultato economico con il quale si chiude l’esercizio 2018 conferma l’andamento positivo della gestione aziendale, e la capacità della società di ripianare gradualmente le perdite conseguite nel periodo ante concordato. La società ha chiuso l’esercizio con un utile di €1.538.485. L’andamento virtuoso della gestione è confermato dai risultati ottenuti messi a confronto con quelli previsti dal piano di concordato relativi al periodo 2016- 2021: non solo la società ha raggiunto gli obbiettivi di redditività di piano, ma nel farlo ha anche potuto creare le condizioni per

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una riduzione di tariffa, non prevista, di oltre €1,6 milioni e per la costituzione mediante accantonamento di quasi un milione all’anno di un fondo di risanamento ambientale. Nel contempo ha adottato un modello di raccolta porta a porta integrale che ha permesso di raggiungere a dicembre 2018 il 61,5% di raccolta differenziata.232 Grazie alla solidità del piano di concordato

presentato che ha prodotto una redditività netta positiva e generato conseguenti flussi finanziari è stato possibile effettuare nel corso del 2018 il pagamento di tutti i creditori privilegiati e chirografari in netto anticipo rispetto ai tempi previsti dal piano stesso: Tempi di pagamento Previsti da concordato Effettivi Anticipo PRIVILEGIATI 8/03/2018 26/02/2018 CHIROGRAFI 1° rata 8/03/2018 26/02/2018 2° rata 8/03/2019 6/07/2018 8 mesi 3°rata 31/12/2021 31/12/2018 3 anni

Fonte: Bilancio d’esercizio 2018

Lo stato patrimoniale riclassificato della società:

31/12 Immobilizzazioni immateriali nette 157.140 Immobilizzazioni materiali nette 22.906.794 Partecipazioni ed altre immobilizzazioni

finanziarie

3.075.504

Capitale immobilizzato 26.139.438

Rimanenze di magazzino 954.365

Crediti verso clienti 1.988.416

Altri crediti 7.539.722

Ratei e risconti attivi 324.482

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Attività d’esercizio a breve termine 10.806.985

Debiti verso fornitori 5.334.468

Debiti tributari e previdenziali 1.127.451

Altri debiti 2.230.169

Ratei e risconti passivi 3.071.863

Passività d’esercizio a breve termine 11.763.951

Capitale d’esercizio netto (9.563.966)

TFR 3.009.871

Altre passività a medio e lungo termine 11.184.118

Passività a medio e lungo termine 14.193.989

Capitale investito 10.988.483

Patrimonio netto (12.530.729)

posizione finanziaria netta medio e lungo termine

(10.621.723) Posizione finanziaria netta breve termine 12.163.969 Mezzi propri e indebitamento finanziario

netto

(10.988.483) Fonte: bilancio d’esercizio 2018

Analizzando lo stato patrimoniale riclassificato emerge una netta diminuzione dell’indebitamento sia nel breve che nel lungo periodo, per effetto del pagamento delle rate di concordato avvenute in anticipo rispetto a quanto previsto dal piano come già detto in precedenza. Di conseguenza questo ha provocato un effetto negativo sulla posizione finanziaria netta a breve. A migliore descrizione della solidità patrimoniale della società si esaminano alcuni indici di bilancio attinenti sia alle modalità di finanziamento degli impieghi a medio/lungo termine che alla composizione delle fonti di finanziamento: il margine primario di struttura (0.54) e il margine secondario di struttura (1.61). La posizione finanziaria netta della società pur diminuendo per effetto del pagamento delle rate concordatarie, continua ad essere positiva grazie alla redditività positiva che garantisce nuovi flussi finanziari. Riclassifichiamo ora il conto economico per poter proseguire con il confronto tra gli indici dell’ultimo bilancio d’esercizio con quegli degli anni compresi nel

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concordato in maniera da valutare l’effettiva efficacia di quest’ultimo in ottica di turnaround:

CONTO ECONOMICO RICLASSIFICATO A VALORE AGGIUNTO 2018

Valore della produzione 42.646.632 Costi di produzione 18.167.329

Valore Aggiunto 24.479.303 Costi del personale 6.428.686

Margine operativo lordo 18.050.617 Ammortamenti e accantonamenti 124.238

Risultato operativo 18.174.855 +/- Risultato gestione non caratteristica 15.869.407

Oneri finanziari 8.554

Imposte e tasse 758.409

Risultato netto 1.538.485

Fonte: elaborazione su dati aziendali

STATO PATRIMONIALE 2016 2017 2018

AL/CI Indice di liquidità immediata 16% 33% 25%

(C+al) /CI Indice di liquidità totale 54% 61% 50%

M/CI Indice esprimente il peso del magazzino 2% 2% 3%

AC/CI Indice di elasticità 57% 63% 53%

AI/CI Indice di rigidità 43% 37% 47%

Fonte: elaborazione su dati aziendali

Dalla composizione degli impieghi si può notare un irrigidimento dell’azienda ed un calo degli indici di liquidità, questo è dovuto da una diminuzione delle disponibilità liquide e dei crediti di breve termine.

Stato patrimoniale 2016 2017 2018

DB/fonti Indice di indebitamento corrente 14% 37% 24%

DL/fonti Indice di indebitamento consolidato 82% 46% 51%

CT/fonti Indice di indebitamento 96% 82% 75%

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Fonte: elaborazione su dati aziendali

Dall’analisi delle fonti si nota il continuo calare dell’indice di indebitamento rispetto ai precedenti esercizi e, di conseguenza, rispetto al suo complementare indice di autonomia finanziaria, segno evidente della buona riuscita del concordato. Scomponendo l’indice di indice di indebitamento infatti vediamo che, dopo il momentaneo aumento di indebitamento corrente nel 2017 dovuto alla scadenza di alcuni debiti prevista dal concordato, ritorna a ridursi la componente corrente del debito rispetto alla parte consolidata.

INDICATORI 2016 2017 2018

(DL+CN) /AI Copertura immobilizzazioni 1,99 1,70 1,61 CN/AI Margine di struttura 0,08 0,47 0,54 AC/DB Liquidità secondaria 4,07 1,71 2,21

AC-DB Capitale circolante netto (CCN) 25.315.258,00 16.314.821,00 14.232.507

(AC-M) /DB Liquidità primaria (secca) 3,92 1,65 2,10

(AC-M) -DB Margine di tesoreria 24.067.922,00 15.093.750,00 12.953.660

Fonte: elaborazione su dati aziendali

Analizzando gli indici di liquidità primaria e secondaria si può osservare un loro aumento, dovuto al fatto che la già constata diminuzione dell’attivo circolante avvenuta durante l’ultimo esercizio è compensata dalla riduzione dei debiti di breve termine. Il margine di struttura primario e quello secondario (copertura delle immobilizzazioni) osservano un andamento opposto, dovuto al fatto che il secondo è influenzato dai debiti di lungo termine, anche se con risultati simili.

INDICATORI 2016 2017 2018

(RN/CN) 100 Redditività capitale netto (ROE) 109,32 80,78 12,28 (RO/K)100 Redditività capitale investito (ROI) 2,96 12,65 4,43

(RO/F) 100 Redditività fatturato (ROS) 3,95 15,43 5,11

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ROI/ROD Leva finanziaria 24,74

374,57 190,10 F/K Rotazione del capitale investito netto (ROT) 0,75 0,82 0,87

Fonte: elaborazione su dati aziendali

I principali indici di redditività hanno subito calo nell’ultimo esercizio. Questo è dovuto principalmente alla diminuzione del valore della produzione, causata dagli effetti dello stralcio concordatario, inserito nell’anno 2017. Mentre gli altri indici non influenzati da questo fattore come il ROT ed il ROD sono rimasti in linea con l’andamento precedente. Si può infatti osservare il miglioramento sostanziale degli indici ROI E ROS confrontando gli esercizi 2016 e 2018, che non hanno avuto l’influenza dello stralcio concordatario, questo rassicura sull’andamento della società.

INDICATORI 2016 2017 2018

F/M Turnover magazzino 35,51 42,16 33,35 (M/F)365 Giacenza media magazzino 10 9 11 (C/F)365 Durata media crediti 187 125 107 (DB/(CP+PERS))365 Durata media debiti 71 194 106 Giacenza media magazzino +

durata media crediti – durata

media debiti Ciclo monetario 126 -60 12

Fonte: elaborazione su dati aziendali

Gli indici riguardanti il magazzino continuano ad essere tendenzialmente assestati, l’indice di durata media dei crediti continua il suo andamento decrescente, a causa della diminuzione dei crediti. L’indice di durata media dei debiti continua il progressivo aumento rispetto agli esercizi del 2016 (e antecedenti), diminuendo però rispetto al 2017 a causa della già citata scadenza dei debiti prevista dal concordato per quell’esercizio. Da queste analisi si può sostenere che la società

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è in forte ripresa e, nonostante il processo di risanamento non sia ancora giunto al termine, non solo stia rispettando il piano concordatario, ma ottiene risultati migliori delle aspettative. Nella tabella che segue sono stati messi a confronto i risultati conseguiti e attesi negli esercizi compresi nel piano industriale 2016-2021:

Fonte: Bilancio d’esercizio 2018

Per un corretto confronto i risultati sono stati depurati dello stralcio concordatario. I valori sopra indicati sono comprensivi della riduzione della tariffa non prevista da piano e negoziata con il Comune per € 1.681.040 (relativa agli anni 2018-2019) e dell’accantonamento al fondo di risanamento ambientale anch’esso non previsto nel piano industriale per € 5.630.917. Pertanto, se il risultato che emerge dal confronto precedente viene normalizzato delle variazioni intervenute sopra citate non previste dal piano di concordato, si giunge ad un risultato

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migliorativo complessivo della gestione per quanto riguarda il reddito netto di € 3.713.122 e per quanto riguarda l’EBITDA di € 2.161.848.

Riepilogo risultati 2016-2021 Reddito netto EBITDA

Risultato di confronto piano industriale vs gestione

- 3.598.835 480.808

Diminuzione tariffa 2018 1.500.000 1.500.000

Diminuzione tariffa 2019 181.040 181.040

Accantonamento fondo risanamento ambientale

5.630.917

Risultato effettivo della gestione 3.713.122 2.161.848

Fonte: Bilancio d’esercizio 2018

Per quanto riguarda le strategie che la società ha in programma per il futuro di implementare la raccolta porta a porta anche nelle zone più critiche della società (con le problematiche che questo comporta già trattate in precedenza), per raggiungere questo risultato ed attuare un’economia circolare è necessario un cambiamento del paradigma culturale nella gestione dei rifiuti, che coinvolge tutta la cittadinanza. Aamps svolge un ruolo di primaria importanza nella promozione di iniziative educative, innanzitutto verso la popolazione scolastica, che possano favorire il senso civico e una sempre più diffusa attenzione alla tutela dell’ambiente naturale ed urbano e alla raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani; i programmi annuali di iniziativa concordati con l’Amministrazione Comunale perseguono in modo particolare l’obbiettivo di educare alla riduzione dei rifiuti prodotti, al loro riuso e al riciclo dei materiali, nell’ottica di favorire la graduale affermazione di una economia

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circolare tendenzialmente in equilibrio nell’utilizzo di risorse e materie. Le campagne di comunicazione prodotte da Aamps a favore di una riduzione dei rifiuti alla fonte, per il corretto conferimento dei rifiuti differenziati sono peraltro di primaria importanza, anche ai fini dell’efficacia delle attività gestionali, soprattutto nelle zone dove si introducono sistemi di raccolta porta a porta. Per quanto riguarda l’adesione a RetiAmbiente, non è ancora definito l’intento strategico della società. Aamps fa parte di un procedimento giudiziario, in cui vengono contestati i suoi stessi diritti di continuare a fornire servizi di raccolta e movimentazione dei rifiuti a Livorno, i quali verranno in futuro gestiti da un unico gestore per tutto l’ATO Toscana Costa. 95 Comuni appartenenti al territorio dell’ATO hanno costituito, nel dicembre 2011, una società per azioni a totale capitale pubblico denominata RetiAmbiente Spa con l’obiettivo di dare avvio ad una procedura di gara per la scelta di un socio privato destinato ad acquisire una partecipazione pari al 45% di detta società alla quale affidare infine la gestione del servizio rifiuti sull’intero ATO, come previsto dalla legge.233 Parallelamente allo svolgimento

delle prime fasi di tale procedura, era previsto che i Comuni sottoscrivessero un aumento di capitale di RetiAmbiente mediante conferimento di beni in natura ex art.2343 ss. c.c., costituiti in prevalenza dalle partecipazioni detenute dagli enti locali nelle società a totale capitale pubblico attualmente esercenti i servizi di gestione rifiuti sui rispettivi territori. Al termine del percorso è prevista infine una fusione per incorporazione in RetiAmbiente di tutte le società di cui quest’ultima, attraverso i conferimenti, ha acquisito la totalità

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delle partecipazioni. Si verrà a realizzare così l’obiettivo di dar vita ad un’unica società a capitale misto cui affidare la gestione del servizio dei rifiuti urbani sull’intero territorio dell’ATO. I Comuni, pur conservando il potere di disporre in ordine agli affidamenti sino all'effettivo avvio del servizio da parte del gestore unico di ambito, non possono tuttavia adottare medio tempore decisioni suscettibili di pregiudicare l'obbiettivo della gestione unitaria. A tal riguardo, l’Autorità per il servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani (Autorità Servizio Rifiuti) scrive al Commissario Giudiziale “Il Comune di Livorno, con deliberazione del Consiglio Comunale n. 35 del 28/02/2008 aveva affidato alla propria società interamente partecipata Aamps Spa il servizio di gestione del ciclo integrale dei rifiuti sino al 31/12/2030. Con successiva delibera di Giunta n. 503 del 18/12/2012 il Comune prendeva atto che l’affidamento a tale ultima società doveva intendersi disposto sino alla “effettiva gestione da parte della società di ambito o del soggetto che avrà ottenuto l’affidamento del servizio di ambito”, modificando di conseguenza l'allegato schema di contratto di servizio. Il medesimo Comune, con deliberazione di C.C. n. 151 del 30/11/2011, stabiliva di partecipare alla costituzione di RetiAmbiente, di cui è tuttora socio e di volervi successivamente conferire, al momento del previsto aumento di capitale, le azioni di Aamps da esso detenute. La citata deliberazione di C.C. n. 151/2011 non è mai stata revocata. Successivamente sono state approvate altre deliberazioni di carattere programmatico - cautelativamente impugnate dall'Autorità servizio rifiuti - con cui si è indicato, in alcuni casi, l'obiettivo della conservazione in capo ad Aamps dell'affidamento in-house ed in altri la preferenza per un modello di affidamento in-house per l'intero ATO Toscana

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Costa. A tali atti è seguita la presentazione della domanda di concordato senza che il Comune abbia più dato seguito agli intenti manifestati con la deliberazione di C.C. n. 151/2011, non fornendo all'Autorità le necessarie indicazioni al fine di poter effettuare il previsto conferimento, né sottoponendo le azioni di Aamps Spa alla necessaria stima ex art. 2343 ss. c.c.”.234 Sulla

base del quadro giuridico appena tracciato, a decorrere dal momento in cui, completata la procedura di scelta del socio privato, diverrà efficace il contratto di servizio che l'Autorità stipulerà con RetiAmbiente Spa, Aamps Spa non sembra più avere titolo per proseguire nello svolgimento dei servizi attualmente gestiti. Questi dovranno viceversa far capo a RetiAmbiente in qualità di gestore unico, indipendentemente dal mancato conferimento in RetiAmbiente delle azioni di Aamps da parte del Comune di Livorno. Il Comune di Livorno sta contestando il caso a livello statale, se il servizio dovesse venire

affidato al gestore unico Aamps dovrà trasformare

completamente il suo modello di business.

Conclusioni

L’avvio di un processo di turnaround, in risposta alle continue e repentine modificazioni che le turbolenze dell’ambiente esterno causano, consente, alle aziende in crisi di invertire la rotta, garantendone la sopravvivenza. Nel presente lavoro è stato affrontato il caso della società Aamps Spa.

234 http://altratoscana.info/wp-content/uploads/2015/10/Concordato-Preventivo-AAMPS-

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Nel giugno del 2014 Aamps si trovava in uno stato di crisi con un accumulo di debiti di oltre €30 milioni. A causa di diversi fattori: Il lento smobilizzo del credito TIA causato dal fatto che il servizio veniva garantito indipendentemente dal pagamento effettivo; la cessazione di contributi per la vendita dell’energia elettrica prodotta da termovalorizzazione; Inefficienze gestionali imputabili a prezzi di acquisto superiori alla media di mercato, sovradimensionamento del personale indiretto ed utilizzo non produttivo del personale. La nuova gestione ha identificato nel concordato in continuità una procedura che garantisse la continuità operativa, nonostante gli iniziali dubbi sulla sua applicabilità ad una società in-house. Il piano è stato presentato nel giugno del 2016 e si articolava a livello finanziario, strategico- industriale e organizzativo. Il piano, dopo una ristrutturazione dei debiti, ne prevedeva il rimborso nel periodo 2016-2021. Il piano prevedeva il raggiungimento dell’equilibrio finanziario della Società tramite 2 leve principali: l’ottenimento di efficienze operative e la riduzione dei costi ed il recupero sostanzialmente integrale del credito TIA. Per quest’ultimo punto, nell'aprile 2016, il Comune ha approvato un regolamento che per l'adeguamento dell'aliquota fiscale sulla base della parte dei pagamenti non recuperabile e accordato l’inclusione dei €12 milioni non riscossi in tariffa. Il Piano riassume l’azione strategica di successivi 5 anni. Ponendo come obiettivo una strategia ambientale e gestionale virtuosa, improntata verso scelte nei servizi di raccolta e trattamento dei rifiuti mirante a migliorare la qualità dei servizi riducendo i costi. Il piano prevedeva l’estensione del servizio porta a porta a tutta la città e l’eliminazione della fase di pretrattamento dei rifiuti urbani indifferenziati, permettendo l’incremento dei ricavi in seguito all’incremento del contributo

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CONAI dovuto all’introduzione del porta a porta e del relativo incasso della vendita del materiale differenziato direttamente da Aamps. Dal punto di vista organizzativo, la revisione della struttura organizzativa ha ridotto i costi ricorrenti attraverso la riorganizzazione del personale e l'eliminazione di posizioni e unità ridondanti e non strategiche. Il sovradimensionamento è stato risolto grazie alla nuova quantità di manodopera richiesta dall’ampliamento del servizio porta a porta, permettendo quindi oltre alla riduzione dei costi, il salvataggio di molti posti di lavoro. La nuova impostazione strategica ha permesso la riduzione dei costi ed il raggiungimento di una maggiore efficacia del servizio portando la raccolta differenziata al 61.5%. Queste operazioni hanno permesso di recuperare la situazione economico- finanziaria, portando l’azienda in utile (€1.538.485 nel 2018) ed a rispettare il piano di pagamento dei debiti in anticipo rispetto a quanto previsto dal piano concordatario.

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