Aamps, Azienda Ambientale di Pubblico Servizio Spa, è la società in house che eroga tutti i servizi connessi alla gestione del ciclo integrato dei rifiuti e alla pulizia stradale per il Comune di Livorno, facente parte dell’ATO Toscana Costa. Il Sistema di Gestione Integrato di Aamps è strutturato in conformità alle norme UNI EN ISO 9001:2015, OHSAS 18001:2007, UNI EN ISO 14001:2015 e del Regolamento EMAS (Reg. CE 1221/2009). Nel 2018 Aamps ha raccolto 83.505 tonnellate di rifiuti urbani, con un’efficienza della raccolta differenziata del 54,6 %, su un totale di circa 158mila abitanti. Aamps svolge la propria attività perseguendo il rispetto dei principi di eguaglianza,
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imparzialità, continuità, partecipazione, efficienza, efficacia ed economicità. Si impegna inoltre ad ascoltare le esigenze di istituzioni, aziende e cittadini, a confrontarsi con loro e a fornire informazioni aggiornate sui servizi e sui comportamenti ambientali virtuosi.178 Nel 1949 Il Consiglio Comunale di Livorno, presieduto dal Sindaco Furio Diaz, stabilisce che dal 1° gennaio la raccolta dei rifiuti e la gestione dei pozzi neri sia eseguita, anziché dai privati, da un’azienda municipalizzata. Nasceva così l’Azienda Autonoma Municipale dei Pubblici Servizi che in seguito sarebbe diventata l’Aamps. La nuova azienda ha il compito di gestire i servizi inerenti alla raccolta, al trasporto e allo smaltimento dei rifiuti urbani e alla vuotatura dei pozzi neri nonché i servizi connessi come ad esempio lo spazzamento delle vie e delle aree pubbliche, la pulizia dei monumenti, ecc.. Allora il parco mezzi dell’azienda era molto ridotto e contava 9 autobotti e 11 autocarri, con il supporto di carri in legno o ferro trainati da cavalli, adibiti al trasporto dei rifiuti spazzati dalle strade e raccolti nelle case dei quartieri periferici (tramite appalti privati). La questione della riorganizzazione e della meccanizzazione del servizio di nettezza urbana viene risolta nel 1959 con la completa eliminazione di tutti i vecchi automezzi elettrici, il ridimensionamento delle zone servite e l’adozione della tecnica dei bidoni collettori al piano terra delle abitazioni. Per far fronte all’aumento dei rifiuti e all’incremento del lavoro l’azienda si dota di automezzi più moderni, nel 1966 viene sperimentata la prima raccoglitrice dotata di un nuovo sistema di compressione dei rifiuti per la raccolta degli oggetti ingombranti e nel 1969 viene introdotto l’uso dei sacchi di plastica. A seguito
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dell’alluvione del 7 giugno 1971 emergono le carenze del sistema di smaltimento dei rifiuti e dei detriti dell’epoca e induce l’Amministrazione Comunale a realizzare un impianto di incenerimento: i forni sono accesi per la prima volta l’8 gennaio 1974. Nella seconda metà del 1994 l’impianto sarà convertito in un termovalorizzatore. Contestualmente, tra il 1972 e il 1973 viene aperta la discarica pubblica di Vallin dell’Aquila. Nel 1976 viene avviata una prima fase sperimentale di raccolta della carta da macero e degli stracci, che avrà un impulso definitivo a partire dal 1985. Sempre nel 1985 si inizia la raccolta dei rifiuti urbani pericolosi (pile, batterie, prodotti farmaceutici, contenitori o prodotti etichettati con T o F) e l’anno successivo quella del vetro. Nel 1996 viene costituita l’Azienda Autonoma Municipale Pubblici Servizi come ente pubblico strumentale del Comune di
Livorno, dotato di personalità giuridica.
Nel maggio 1998 il Consiglio Comunale di Livorno delibera la trasformazione in Azienda Ambientale di Pubblico Servizio Spa, trasformando così il legame che storicamente aveva unito la municipalizzata al Comune. Oggi il servizio mira a ridurre al minimo l’impatto ambientale dei rifiuti prodotti e smaltirli nel pieno rispetto dell’ecosistema circostante, garantendo decoro e pulizia per la città. L’azienda ha avviato il servizio di raccolta differenziata porta a porta, che sta progressivamente coinvolgendo tutti i rioni della città per arrivare al 55% circa di raccolta differenziata a Livorno.179
La società oggi ha 320 lavoratori dipendenti e serve un’area di 105 km2 producendo 38.817 MWh di energia. La società gestisce
due impianti di trattamento dei rifiuti, una stazione di trattamento
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dei rifiuti, un impianto di discarica chiuso, due centri di raccolta e possiede 191 automezzi. L’impianto di trattamento dei rifiuti riceve e tratta rifiuti urbani non differenziati provenienti dalla raccolta effettuata nel comune di Livorno, il processo di selezione meccanica consiste nel separare i materiali all’ingresso in più frazioni: la “frazione secca” caratterizzata da un potere calorifero idoneo al successivo trattamento termico per la produzione di energia elettrica, circa 89.000 t/anno; la “frazione umida” inviata agli impianti autorizzati alla biostabilizzazione, circa 14.000 t/anno; infine i materiali ferrosi avviati al recupero di materia presso le piattaforme autorizzate, circa 1.500 t/anno. L’impianto termovalorizzatore, realizzato negli anni ’70 e riclassificato come impianto di recupero energetico, oggi è considerato una piccola eccellenza nel trattamento dei rifiuti secondo gli standard comunitari. Il termovalorizzatore brucia una parte dei rifiuti raccolti nella città di Livorno per produrre energia elettrica che viene poi immessa direttamente nella rete di distribuzione ENEL. L’impianto ha una potenzialità di 180 t/giorno suddivisa su due linee gemelle. Dal processo si originano dei residui solidi (ceneri pesanti e ceneri leggere) che vengono successivamente inviati agli impianti di trattamento per il recupero di materia. L’impianto garantisce il controllo e la depurazione delle emissioni inquinanti secondo quanto previsto dalle normative vigenti e dalle autorizzazioni all’esercizio. I principali microinquinanti sono costantemente monitorati, con particolare attenzione ai parametri sensibili per la salute umana – quali IPA, diossine e furani – che vengono sottoposti a monitoraggio periodico da parte di laboratori certificati. Tutti gli inquinanti sono periodicamente monitorati anche da parte degli enti di controllo. Ogni anno il termovalorizzatore produce energia per oltre 40.000
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MWh, di cui il 25% viene autoconsumato dall’azienda per lo svolgimento delle attività operative ed il 75%, pari a circa 30.000 MWh, viene immesso in rete garantendo il fabbisogno energetico annuo di circa 10.000 abitanti. Per le proprie attività Aamps utilizza energia prodotta al 100% da fonti rinnovabili. Il laboratorio chimico Aamps è dotato delle più moderne apparecchiature per svolgere numerose tipologie di analisi analitiche richieste dal campo ambientale, dispone di un sistema di garanzia della qualità certificato conformemente alla norma UNI EN ISO 9001:2008 e viene messo a disposizione anche di importanti realtà industriali presenti sul territorio. È specializzato in: Caratterizzazione di rifiuti urbani e speciali, anche pericolosi, e controllo degli impianti di discarica; Controllo dei processi depurativi di reflui civili e industriali; Campionamento e analisi degli effluenti aeriformi emessi da impianti industriali, controllo delle acque destinate al consumo umano, controllo degli ambienti di lavoro, sia per quanto riguarda i parametri chimico- fisici sia i parametri microbiologici; Ricerca, classificazione delle diverse forme di amianto, controllo delle fibre aero disperse, inclusi i cantieri di bonifica; Analisi di caratterizzazione di siti contaminati.180
114 Fonte: Aamps.it
Aamps ha installato presso le proprie strutture tre impianti fotovoltaici, che producono annualmente energia elettrica per circa 322.000 kWh. La società detiene partecipazioni nella società Piattaforma Biscottino Spa (37,6%) e Revet Spa (0.35%), tuttavia queste partecipazioni non costituiscono oneri in bilancio per Aamps.
La società è così organizzata:
115 Fonte: Aamps.it