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4. La giurisprudenza delle Sezioni Riunite della Corte dei conti nel 2015 (Procuratore Generale aggiunto Eugenio Francesco Schlitzer)

5.5. Spesa sanitaria

risarcimento di un danno patrimoniale di €. 2.254.500.

Ulteriori casi di mala gestio in tema di personale e riscontrati da diverse Procure regionali risultano poi connessi all’indebita percezione, da parte di medici dipendenti di strutture sanitarie pubbliche, di indennità connesse al rapporto di esclusività; all'omesso versamento della percentuale spettante all'Azienda Ospedaliera di somme riscosse per visite specialistiche (cd.

intramoenia); agli indebiti rimborsi per distacchi sindacali.

Si segnalano, ancora, in tema di personale le fattispecie di danno derivanti, da illecite stabilizzazioni di personale precario, in violazione della previsione ex art. 3 della legge n. 244/2007 (danno stimato €. 2.412.780,97), da parte di un Ente locale, nonché di nomina di un dipendente destinatario di incarico ex art. 110 D. Lgs. n. 267/2000 (danno €. 185.655,20) e per indebita progressione verticale di dipendenti di altro ente locale, per un danno contestato di €. 100.297,33 (Procura regionale Umbria).

Si sono poi perseguite, sempre da diverse Procure regionali, anche numerose fattispecie di danno in materia di responsabilità c.d. “tipizzata” (art. 53 comma 7 bis e art. 55 quinquies del D.

Lgs. n. 165/2001) in relazione a prestazioni professionali private svolte senza la necessaria autorizzazione, indebite retribuzioni per prestazioni di lavoro non effettivamente svolte, o assenze dal servizio illecitamente giustificate.

In tema di personale, con sentenza n. 911/2015 la Sezione Giurisdizionale per la Sicilia, ha condannato il Presidente pro tempore del Consiglio di Amministrazione di una società in house della Regione siciliana, al pagamento della somma di euro 126.837,35, per aver illegittimamente disposto, una nomina dirigenziale e diverse progressioni verticali e incrementi salariali in favore di dipendenti.

maggiore rispetto a quello di mercato) con un conseguente danno di circa 1 milione e 511 mila euro.

In conseguenza delle condotte fraudolente poste in essere da alcuni funzionari e dipendenti, infatti, la citata Azienda sanitaria, nell’anno 2009, a fronte di una originaria e legittima richiesta di acquisto di n.90 flaconi di disinfettante per sala operatoria ha, invece, provveduto, attraverso la produzione di falsa documentazione autorizzativa della spesa, all’acquisto di ben n.929 flaconi, rimasti per lo più utilizzati se non in minima parte, e per di più ad un prezzo esorbitante rispetto a quello praticato sul mercato (€. 1.920 a flacone invece che circa €.60).

In relazione alla suddetta vicenda la Procura ha chiesto ed ottenuto il sequestro conservativo di vari immobili in piena proprietà, confermato dal Giudice designato con ordinanza n.112/2015 e successivamente dalla Sezione giurisdizionale con ordinanza n.156/2015 a seguito di proposizione di reclamo da parte del sequestrato.

Altra azione in ambito sanitario, con risvolti penali, è stata esercitata anche dalla Procura regionale per le Marche in relazione all’avvenuta sottrazione, da parte di personale in servizio presso l’Ospedale e la Farmacia di Fermo (A.S.U.R. Marche), di medicinali (in particolare dopanti) ed attrezzature medicali varie, al fine della loro illecita commercializzazione.

L’attività delle Procure, in ambito sanitario, ha altresì consentito di portare alla valutazione dei giudici alcune fattispecie di danno che, oltre a costituire una lesione del patrimonio pubblico, rappresentano esemplificazioni di condotte che, incidendo su situazioni di disagio sociale o di persone che si avvicinano a strutture pubbliche in condizione di difficoltà, amplificano oltremodo il loro disvalore.

In questa direzione si inseriscono le istruttorie (Procura regionale per la Regione Toscana) conseguenti al decesso di un paziente ricoverato presso l'Azienda Ospedaliera Universitaria

“Careggi” con una richiesta di danno di € 906.800, pari al rimborso effettuato dall'Azienda ai familiari di un paziente deceduto per colpa dell'equipe chirurgica; nonché altra azione connessa al risarcimento corrisposto, dalla stessa azienda ospedaliera, agli eredi di una paziente deceduta, a seguito di un errato intervento chirurgico, effettuato da un medico non abilitato per tale tipo di intervento.

Anche la Procura regionale per l’Emilia Romagna, nel corso del 2015, in prosecuzione di analoghe iniziative istruttorie avviate nell’anno precedente, ha introdotto molteplici giudizi di responsabilità amministrativa per colpa medica da infrazione delle linee-guida in materia di trattamenti sanitari (ad es. vedi sentenze di condanna nn. 19 e 64 della locale Sezione

Giurisdizionale).

Quanto sopra, avvalendosi dell’iniziativa della Regione Emilia-Romagna, che ha avviato la transizione ad un nuovo sistema centralizzato di gestione diretta della assicurazione del danno alla salute da attività sanitaria (legge reg. Em. Rom. 7 novembre 2012 n. 13 "Norme per la copertura dei rischi derivanti da responsabilità civile negli enti del servizio sanitario regionale).

Un danno di €. 1.511.925,13 è stato contestato, dalla Procura regionale Campania, a medici di medicina generale di Caserta per indebite prestazioni assistenziali, protrattesi per anni, a favore di pazienti risultati deceduti o emigrati all’estero.

Il numero delle posizioni interessate (circa oltre 5.000) ha richiesto un capillare e prolungato lavoro di esame di dati provenienti da plurime banche dati sia dei Comuni casertani che delle varie Aziende sanitarie interessate e che investe non soltanto le condotte fraudolente dei medici generici ma anche quelle dei funzionari e dirigenti pubblichi che, con le loro negligenze, hanno consentito il concretizzarsi del danno. Danno che, a seguito dell’azione della Procura Regionale, è stato in gran parte recuperato.

Deve, infine, segnalarsi come diverse azioni promosse in ambito di spesa sanitaria, dalla Procura regionale per le Marche hanno, in alcuni casi, indotto l’amministrazione sanitaria ad adottare o potenziare le misure di sicurezza e vigilanza finalizzate alla riduzione di furti di materiale ospedaliero; in altri, ad effettuare una corretta applicazione del prezzo di alcune specialità medicinali (nello specifico, quella commercializzata con la denominazione REVLIMID), con intuibile ingente risparmio di spesa per le aziende ospedaliere operanti nella regione.

Tra le nuove forme di azione attribuite al PM contabile deve segnalarsi l’attività in materia di rispetto del patto di stabilità.

La Procura regionale per la Lombardia ha evidenziato fattispecie in cui, attraverso la non corretta imputazione contabile dei residui attivi e la parimenti scorretta allocazione di alcune entrate, si è raggiunto il rispetto dei saldi finanziari previsti dalla c.d. competenza mista.

Pertanto, la Sezione regionale di controllo della Lombardia, a seguito della segnalazione della Procura, ha accertato, nel caso da questa segnalata, l'elusione, nell'anno 2011, dei vincoli derivanti dal patto di stabilità, con una decisione che ha poi trovato sostanziale conferma da parte delle SS.RR. in speciale composizione, investite dell’impugnativa promossa dall’Ente locale.

Infine, deve rilevarsi che le inchieste delle Procure contabili oltre a perseguire le singole fattispecie dannose, nel corso del 2015, hanno anche contribuito a svolgere una funzione deterrente e correttiva dell’azione amministrativa, inducendo le Amministrazioni interessate ad

operare un miglioramento dei propri sistemi di controllo, nonché della propria azione evitando, in tal modo l’insorgere di ulteriori possibili danni.

Al riguardo, si evidenzia come a seguito della attività istruttoria svolta, per delega della Procura per la Sardegna, dal Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza, una amministrazione sanitaria ha revocato spontaneamente i provvedimenti di attribuzione ai dipendenti di aumenti stipendiali disposti mediante illegittimo rinnovo del C.C.N.L., effettuato in violazione del divieto normativo (D.L.78/2010), con stima del recupero realizzato e del risparmio di spesa, in euro 6.369.000 annui.

Sempre in ambito di violazione delle disposizioni del C.C.N.L., per il personale medico, deve rilevarsi che una azione introdotta nel 2012 dalla Procura regionale per la Valle d’Aosta ha consentito il recupero, sia pure mediante il ricorso allo strumento della compensazione, di un danno di circa 3 milioni e 900 mila euro, innescando un meccanismo di autocorrezione dell’Amministrazione sanitaria regionale che ha riportato la retribuzione delle ore prestate dal personale medico, quale Libera Professione Aggiuntiva (LPA), nei parametri stabiliti dalla contrattazione nazionale.

Meritevole di segnalazione è anche il consistente recupero di canoni locativi (oltre 4 milioni di euro) effettuato dallo IACP della Provincia di Brindisi a seguito di una serie di azioni esercitate dalla Procura regionale per la Puglia negli anni 2008-2009. Il recupero delle morosità pregresse ed il conseguente aumento del volume dei canoni riscossi a regime, peraltro, hanno consentito al predetto Istituto di edilizia popolare, di uscire dalla situazione di dissesto in cui gravava da diversi anni.