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Lo strumento dell’intervista intensiva e l’approccio costruttivista al dato

Orientamenti e sviluppi della Grounded Theory: l’approccio costruttivista

8. Lo strumento dell’intervista intensiva e l’approccio costruttivista al dato

L’intervista, come strumento della ricerca, fornisce al ricercatore utili informazioni sull’intervistato: il profilo socio-demografico, le credenze, gli atteggiamenti distintivi e i valori. Tali caratteristiche, espresse con una specifica coloritura emotiva, sono inscritte all’interno di una struttura

Seguendo l’approccio della Grounded Theory proposto da Charmaz, la costruzione del dato avviene attraverso l’osservazione e l’interazione tra il ricercatore e il materiale della ricerca riguardante un’area specifica, oggetto di interesse.

Nell’offrire utili linee-guida alla raccolta e all’analisi dei dati, Charmaz si sofferma sull’oggetto che si intende studiare, sugli strumenti da utilizzare e sulle modalità di raccolta di quei dati che ella definisce “dati densi” (rich data).

Con l’espressione rich data si fa riferimento a tutti quei dati che evidenziano, in differenti contesti sociali, sia i punti di vista dei partecipanti, le loro strutture di pensiero, le azioni, sia gli orientamenti del ricercatore.

La possibilità di raccogliere dati abbastanza dettagliati rimanda alla necessità di ricorrere a una molteplicità di documenti: osservazioni, conversazioni, autobiografie, note sul campo, documenti pubblici e ufficiali e diari di bordo.

È in proposito interessante il punto di vista della Charmaz sul valore del dato, considerato una costruzione narrativa, cioè una continua ri-costruzione dell’esperienza.

Un approccio costruttivista al dato valorizza le definizioni dei partecipanti, le situazioni e gli eventi, nel tentativo di cogliere i presupposti e i significati impliciti che gli attori attribuiscono alle loro azioni: ciò che è più interessante non è il metodo utilizzato nel fare ricerca, ma la riflessione sul fenomeno sociale esaminato.

I dati sono scoperti e costruiti attraverso un processo interattivo di ricerca che coinvolge lo studioso e i partecipanti alla ricerca, all’interno di un preciso contesto culturale, strutturale e temporale.

Ciò che il ricercatore ascolta da un’intervista è influenzato non solo dai suoi interessi, ma dai vissuti, dalle esperienze e dalle relazioni con tutti i partecipanti alla ricerca.

In questa riflessione risulta evidente la divergenza della GT costruttivista rispetto a quella di tipo oggettivista, riferita a un insieme di procedure che aumentano la complessità procedurale a scapito dell’esperienza.

Interessante è anche quanto afferma Charmaz a proposito del fenomeno sociale “panico”, un’esperienza soggettiva che può assumere diverse forme: la domanda più coerente con un approccio costruttivista, riprendendo la formula what if, già usata da Strauss e Corbin, è la seguente: come le persone, affette da malattie molto gravi, vivono la situazione di panico? Oppure, cosa fanno o non fanno le persone che sperimentano tali situazioni? Queste domande hanno l’obiettivo di giungere al significato e non alla verità. Una Grounded Theory costruttivista deve rimanere a un livello impressionistico e più intuitivo rispetto a un approccio più oggettivista della Grounded Theory (Charmaz, 2003, p. 285). Nella definizione del problema di ricerca, Charmaz si richiama ai concetti sensibilizzanti75, che costituiscono idee iniziali in base alle quali avviare la ricerca, tenendo conto della sensibilità del ricercatore. A tal proposito, l’esempio che segue si rivela molto utile per capire il significato della sensibilità teorica, all’interno di un approccio costruttivista al dato: ho cominciato le mie ricerche con i malati affetti da malattie croniche con un interesse particolare per quanto concerne i loro modi, i tempi della malattia, sul come tale esperienza poteva influenzare le idee che i pazienti avevano sulla malattia. Tale interesse mi ha portato ad approfondire concetti come il sé e l’identità, che ho usato come il punto di partenza per sviluppare, delimitandole, le categorie emergenti dall’analisi dei dati. Ho poi cominciato a sviluppare concetti specifici attraverso successivi livelli di

75

I concetti sensibilizzanti denotano nozioni astratte e non identificano istanze specifiche. Blumer distingue i concetti sensibilizzanti dai concetti definitivi, che indicano in maniera prescrittiva che cosa si vuole vedere, mentre i concetti sensibilizzanti suggeriscono le direzioni lungo le quali guardare. Concetti come cultura, istituzioni, ruolo sociale, costumi

analisi dei dati restando, però, il più possibile aperta ai dati (Charmaz 2003, p. 52).

Le interviste intensive sono state utilizzate per una notevole varietà di ricerche qualitative; esse permettono l’esplorazione in profondità di un oggetto dell’esperienza dei partecipanti alla ricerca.

L’utilità e la fedeltà dell’intervista intensiva sono state sottolineate da Robert Merton, il quale ha evidenziato come essa ha il vantaggio di individuare atteggiamenti e comportamenti piuttosto che basarsi su ricordi fallaci e sistematicamente deformati dalle persone […]. Il contenuto viene elaborato sulla base di osservazioni fatte sul campo (Merton, 2006, p. 81). 9. Aspetti peculiari della Grounded Theory costruttivista

La metodologia della GT costruttivista è caratterizzata dal suo essere induttiva, contestuale e processuale.

La GT si caratterizza come un tipo di ragionamento che comincia con lo studio di un’ampia gamma di dati individuali dai quali formare categorie concettuali […] in altri termini ciò implica muovere da un livello più descrittivo a livelli concettuali più astratti (Charmaz 2006, p.15).

Il processo per la costruzione della teoria segue diversi itinerari che dipendono da una molteplicità di fattori che caratterizzano l’obiettivo e il percorso della ricerca.

A questo proposito, è interessante riflettere su quanto afferma Charmaz: il ricercatore qualitativo è sempre in una posizione di vantaggio rispetto al ricercatore quantitativo, in quanto può aggiungere svariati elementi alla sua ricerca sia prima, sia durante, sia dopo la raccolta dei dati (Charmaz 2006, p. 62).

Il carattere contestuale della GT consiste nel generare teorie di medio raggio che tengono conto della complessità del contesto organizzativo e sociale. La processualità della GT è ben rappresentata dalla sua caratteristica di ricorsività: nella costruzione di una teoria grounded, infatti, le fasi di

raccolta, analisi e codifica dei dati e di individuazione delle categorie e delle loro proprietà sono tra loro collegate in maniera ricorsiva.

Il processo di costruzione di una GT può presentare inoltre qualche “effetto sorpresa”, poiché il presente, pur derivando dal passato, non si configura nello stesso modo; in altre parole, il presente emerge dal passato con caratteristiche originali, poiché l’esperienza umana può presentare effetti di indeterminatezza.

Da questo punto di vista la GT costruttivista si configura come un processo di ricerca utile per capire il mondo sociale e per la costruzione di nuove teorie: il ricercatore è parte di quel mondo che sta studiando e dei dati che sta analizzando e diventa, così, un co-costruttore di teorie fondate sui dati grazie alla sua posizione teorica e al coinvolgimento e all’interazione con i partecipanti alla ricerca, che danno il loro contributo in maniera coerente con le loro prospettive del mondo, con i loro impliciti punti di vista e con le loro esperienze.

Tali aspetti sono tutti costitutivi di una costruzione della realtà alla quale prendono parte tutti coloro che sono direttamente coinvolti nella ricerca. L’aspetto processuale della Grounded Theory è evidente nel rapporto dialettico tra i processi di induzione e di deduzione; tale circolarità si articola differentemente nelle diverse scuole di pensiero della GT alle quali si è fatto riferimento.