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Ricerca qualitativa e Grounded Theory

6. Verifica o generazione di teorie?

Prima di discutere sulla nascita, sugli sviluppi e sulle articolazioni della GT, è utile precisare che cosa si intende con l’espressione generare una teoria per distinguerla dall’espressione verificare una teoria.

L’idea di verifica rimanda alle posizioni dei positivisti, i quali presuppongono l’esistenza di una stretta connessione tra i fatti e i concetti e considerano meramente priva di significato qualsiasi proposizione non suscettibile di essere verificata.

Verificare una teoria ha costituto il tema dominante della sociologia di orientamento positivista; l’enfasi attribuita alla verifica nasceva dalla convinzione, condivisa da molti sociologi, secondo la quale le teorie prodotte dai padri fondatori (Weber, Simmel, Durkheim) dovessero essere applicate nelle diverse aree di ricerca, poiché destinate a durare a lungo. Tale posizione è duramente criticata da Glaser e Strauss59, secondo i quali gli studenti vengono formati a padroneggiare teorie dei padri fondatori e a

testarle in piccolo, ma non a metterle in discussione criticamente per ciò che riguarda la loro posizione teorica e il modo in cui furono generate (Strati 2009, p. 67).

Popper ha chiarito come il principio di verificazione, proposto dai positivisti, non fornisca un criterio di demarcazione appropriato per distinguere il carattere empirico da quello metafisico di un sistema di teorie60: il principio di verificazione non riesce, infatti, a tracciare una linea di divisione tra sistemi scientifici e sistemi metafisici, dal momento che le asserzioni che fanno riferimento all’empiria possono essere considerate vere o false solo se possono essere verificate o falsificate logicamente.

Popper introduce quindi uno dei concetti portanti del suo pensiero, il problema della demarcazione: il criterio di distinzione fra ciò che chiamiamo scienza e ciò che definiamo non-scienza si fonda sul principio di falsificazione

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Le ipotesi generali in campo scientifico sono falsificabili, cioè sono tali da poter esser smentite dall’esperienza. Pertanto, viene considerato “scientifico” un sistema di proposizioni che dispone di sistemi di controllo empirico che possano confutarlo. In altri termini, per essere considerata scientifica una teoria deve prestarsi a controlli che possano dimostrarne la non validità: una teoria è falsificabile se esiste almeno un “falsificatore potenziale”, cioè un asserto di base che possa entrare in contrasto con la teoria stessa.

L’impostazione induttivista viene rovesciata: l’esperienza non serve a fondare una teoria, ma a confutarla. Mentre, sulla base del principio di verificazione, occorrerebbero infinite prove per “verificare” una teoria, per il principio di falsificazione è sufficiente una sola prova per accertare che un’ipotesi scientifica è falsa: basta un solo cigno nero per smentire l’asserzione “tutti i cigni sono bianchi”.

60 Popper si riferisce a un criterio di demarcazione che ci metta in condizione di distinguere

Diversamente dal criterio della demarcazione dei positivisti, Popper utilizza il termine accordo o convenzione, che fa riferimento alle parti che hanno qualche scopo in comune. Lo scopo del sapere scientifico, secondo Popper, è quello del render conto logicamente di una teoria, cioè la possibilità di verificare che la teoria descrive il mondo della esperienza. Lo scopo della scienza è quello di trovare spiegazioni soddisfacenti di tutto ciò che ci colpisce come bisognoso di spiegazione […] c’è soltanto un modo di argomentare in favore della proposta che ho avanzato, quello che consente di analizzare le sue conseguenze logiche, nel mettere in evidenza la sua fertilità e il suo potere, di mettere in gioco i problemi della teoria della conoscenza. Non ho nessuna difficoltà ad ammettere che nell’arrivare alla formulazione delle mie proposte sono stato guidato da giudizi di valore e da predilezioni personali. Una teoria capace di soddisfare questi requisiti deve essere aderente alla situazione indagata e deve funzionare quando applicata […]. È proprio per produrre una teoria che risponda a questi non semplici requisiti che riteniamo che il miglior approccio sia quello che prevede una sistematica scoperta della teoria generata dai dati della ricerca sociale, dopodiché si potrà essere sicuri che la teoria sia aderente ai dati e funzioni in riferimento a essi (Popper 1969, pp. 12-13). La posizione popperiana evidenzia il carattere generativo della teoria: derivare una teoria a partire dai dati implica elaborazioni successive, utili a metterla sempre più in relazione con i dati stessi, al fine di evitare l’allontanamento della teoria dal mondo empirico. La generazione delle teorie costituisce anche uno dei presupposti epistemologici dell’interazionismo simbolico: il mondo empirico esiste per essere colto attraverso l’osservazione e l’interazione del ricercatore con la realtà da esaminare. Blumer ci ricorda che la vita moderna è vita di gruppo e che gli esseri umani devono essere studiati nella loro vita collettiva e nel loro ambiente culturale, se si vuole avere un quadro realistico e ragionevole delle loro attività e dei loro obiettivi.

Testare o verificare una teoria è lasciato all’interesse di altri ricercatori o più precisamente di coloro che si occupano di approcci qualitativi tipo inchiesta o sperimentazione (Glaser 1992, p. 16).

Se il presupposto di molte ricerche scientifiche è quello di testare ipotesi formulate prima della raccolta dei dati, Glaser e Strauss nel testo Discovery of Grounded Theory criticano tale approccio, molto diffuso nella sociologia ufficiale, attribuendo una maggiore enfasi al processo di scoperta della teoria.

A tal proposito, Glaser e Strauss hanno sviluppato una metodologia per la scoperta sistematica di una teoria fondata sui dati che consente di fornire una migliore comprensione della relazione esistente tra eventi, categorie e loro proprietà; nella definizione delle categorie e delle loro proprietà, il ricercatore è guidato dalla sua sensibilità teoretica, cioè dalla capacità di prendere in considerazione i dati rilevanti e di riflettere su tali dati empirici con l’aiuto di opportuni riferimenti teoretici.