• Non ci sono risultati.

COMUNI TOTALE TOTALE MARINA DI CAMPO

1.3 Le strutture ricettive

Per poter analizzare lo sviluppo del Turismo all’Elba e quindi per studiare come si sono evolute nel corso del tempo quantitativamente e qualitativamente le strutture ricettive, può essere utile confrontare la realtà dell’isola con quello del contesto di tutta la Provincia Livornese, provincia che dispone di un patrimonio ricettivo notevole , infatti è seconda ( in tutta la regione Toscana) solo alla provincia di Firenze per numero di posti letto.

Nel periodo post bellico a causa della situazione disastrosa che la guerra aveva provocato nel patrimonio immobiliare urbano, e quindi per il lento processo di ricostruzione il turismo nella provincia, stenta a decollare, le strutture ricettive presenti nel capoluogo di Livorno solo solamente quattro alberghi di III categoria e nel resto della provincia abbiamo ben poco d’altro. Nel 1955 si contano 131 strutture con 3831 posti letto, ed è da sottolineare il fatto che ben pochi (solo l’11%) effettuano

33 apertura stagionali, a dimostrazione del fatto che ancora non c’è una vera e propria vocazione turistica della zona. Al contrario di quanto avveniva in Versilia, dove avevamo già un tipo di attività con carattere più capitalistico, l’attività è essenzialmente di tipo familiare, è in questo periodo che all’Elba si iniziano a vedere i primi fermenti dell’attività e quindi si iniziano a costruire le strutture necessarie per lo svolgimento della stessa. Dal 1961 al 1970 si passa , nella provincia da 206 a 293 esercizi e da 6510 a 12925 posti-letto e all’Elba da 57 a 153 esercizi e da 2293 a 7319 posti-letto , notiamo quindi che in questo periodo non solo è più che raddoppiato il numero degli esercizi presenti sull’ isola , ma è anche aumentata la percentuale delle strutture Elbane rispetto al totale della Provincia Livornese, che passa dal 36% a più del 50%. Anche nel periodo che va dal 1970 al 1980 si sono avuti incrementi nel numero delle strutture esistenti sia nella Provincia , che sull’isola d’Elba fino ad arrivare 333 nel totale e 195 in particolare.

1980 1984 1990 1992 1997

Es. P.L. Es. P.L. Es. P.L. Es. P.L. Es. P.L. Provincia 333 16440 406 18985 319 20585 367 21550 368 26570 Elba 195 10412 216 11648 201 12624 208 13342 205 16039 % Elba/LI 58,6 63,8 53,2 61,3 63,0 61,3 56,7 61,9 55,7 60,4

Tab. numero esercizi e posti letto anni ’80 e ‘90 Elba e provincia di Livorno

Come si può vedere dalla tabella, nel corso degli anni ’80 il trend orientato alla crescita si mantiene sia per la provincia che per l’Elba, ma solo fino al 1984, infatti successivamente notiamo che cala il numero degli esercizi sia nella provincia che all’Elba, mentre il numero dei posti letto continua ad aumentare, fenomeno che continua anche nel corso degli anni novanta. Questa evoluzione che si è avuta nel corso degli anni è dovuta, per quanto riguarda il forte incremento che si è avuto fino agli anni ottanta , al fatto che il turismo che prima era necessariamente un fenomeno di elite, è finalmente diventato un fenomeno di massa; per quanto riguarda invece il periodo successivo nel quale l’incremento nel numero delle strutture alberghiere si ferma ed anzi si rileva una flessione contrapposta all’ aumento dei posti-letto, abbiamo l’aumento delle dimensioni medie delle strutture dovuto anche la nascita delle Residenze Turistico Alberghiere che sono in grado di offrire un numero di posti letto superiore. Per quanto

34 riguarda gli anni che vanno dal 1997 ad oggi abbiamo una certa stazionarietà nel numero degli esercizi , a cui si contrappone un aumento del numero dei posti letto.

L’ Elba, nel 2002, può contare su 157 hotel, a cui si aggiungevano 47 residence turistico alberghieri, per un totale di 205 strutture alberghiere, che offrivano circa 1400 posti letto; l’Isola, oggi, dispone di 147 hotel, cui si aggiungono 45 residenze turistico alberghieri, per un totale di 192 strutture alberghiere. Se rapportato all’ intera provincia di Livorno, questo dato rappresenta circa il 50% dell’offerta complessiva, con una qualificazione più elevata rispetto alle strutture del continente, dove si trovano molte strutture di livello medio - basso a testimonianza di un carattere più elitario del turismo isolano.

L’offerta alberghiera privilegia infatti, nel caso dell’Elba, strutture di livello medio. Prevalgono nettamente gli hotel a tre stelle (81), seguiti da quelli a 2 stelle (35), e subito dopo da quelli a quattro stelle (21); in numero limitato sono le “pensioni” ad una stella (8). Solamente due gli alberghi di categoria lusso (5 stelle) .

Comune Ho tel * * * * * Ho tel **** Ho tel * * * Ho tel * * Ho tel * T o t. Ho tel Portoferraio 2 6 11 5 3 25 Campo Elba 0 4 26 6 2 38 Capoliveri 0 3 10 4 2 19 Marciana 0 3 18 7 1 29 Marciana M. 0 2 6 4 0 12 P.to Azzurro 0 1 5 5 0 11 Rio Marina 0 1 5 3 0 9 Rio Nell’Elba 0 1 0 1 0 2 Totali 2 21 81 35 8 147

Il termine “ricettività extra - alberghiera” raccoglie un insieme di strutture ricettive molto differenziate, che spaziano dal campeggio al villaggio turistico, dalle case per vacanze agli affittacamere. È molto difficile quantificare questa tipologia di strutture certamente in numero superiore a quelle rilevate attraverso gli elenchi dell’Azienda di

35 Promozione Turistica che, tuttavia, si rilevano lo strumento più adatto ad una ricerca di questo tipo .

Procedendo con ordine, possiamo iniziare con l’analizzare la ricettività all’aria aperta. In questa categoria i collocano i campeggi e i villaggi turistici. Sull’isola sono presenti 26 campeggi distribuiti in modo abbastanza omogeneo fra i vari Comuni. Per quanto riguarda questo tipo di strutture l’Elba fa registrare il numero maggiore di campeggi rispetto alle altre località della Provincia, ma con una superficie media per azienda molto inferiore alle località turistiche sulla terraferma. Agli estremi troviamo, comunque, i Comuni di Capoliveri e quelli di Marciana e Marciana Marina: il primo perché detiene la maggiore concentrazione di campeggi dell’isola (11) , i secondi perché ne sono completamente privi. Anche in questo caso, le strutture risultano di livello medio-alto, pur non raggiungendo mai le 4 stelle (il massimo per la classificazione dei campeggi). Si nota una certa limitatezza nelle dimensioni, con una media di 122 piazzole per esercizio, ma anche un buon rapporto piazzole/bagni (circa 25%), che evidenzia un’offerta qualificata, come confermato anche dalla presenza di attrezzature quali ristorante e spaccio, in quasi tutte le strutture.

Spostando l’attenzione su quelle che sono le case vacanza, su 142 case per vacanza presenti sull’isola, infatti , ben il 47,18 è compreso nel Comune di Capoliveri, seguito da Campo nell’Elba che, con il suo 19,01%, conferma una ricettività abbastanza differenziata; al terzo posto troviamo il comune di Porto Azzurro con circa il 10,5% . Ai residence, strutture con una media di circa 15 appartamenti, si contrappongono molti privati che possiedono da 2 a 5 appartamenti ciascuno. Come già notato in precedenza, questi dati risultano molto approssimativi, per presenza dell’attività sommersa che risulta molto difficile da quantificare. Se questo è vero per gli appartamenti in affitto, ancora più difficile fare una stima attendibile dell’attività di affittacamere. Sempre facendo riferimento alle cifre fornite dall’APT è possibile stabilire, almeno approssimativamente, l’incidenza degli affittacamere sul totale dei posti letto disponibili sull’isola; questa incidenza è minima rispetto alle altre forme di accoglienza presenti sull’isola. Ciò è dovuto, probabilmente, alla preferenza accordata dai turisti a strutture più organizzate, come residence o appartamenti, ma anche all’orientamento degli stessi proprietari verso questo genere di ricettività. L’offerta si articola in camere, generalmente doppie, con bagno privato o in comune. A parte il pernottamento è escluso qualsiasi altro trattamento, compreso quello della

36 colazione. Rispetto ai meublé, dove si pratica lo stesso tipo di servizio, più una piccola colazione, la camera in affitto offrono però, prezzi più contenuti, per questo continuano ad essere preferite da un clientela costituita in prevalenza da giovani. In generale l’offerta turistica elbana ha dimostrato una grande capacità di adattamento ai mutamenti della domanda, grazie alle piccole dimensioni delle strutture e, soprattutto, alla gestione familiare delle aziende, proponendo così un’offerta piuttosto differenziata, volta a soddisfare qualsiasi tipo di richiesta da parte del turista.

L’ Elba ha saputo cogliere, grazie anche al suo notevole patrimonio naturalistico e paesaggistico, il cambiamento della domanda turistica, promovendo un tipo di turismo specializzato (sport, natura, agriturismo), cosa che altri centri turistici importanti non hanno saputo fare altrettanto prontamente.

L’analisi fino a qui condotta, ci porta già a trarre diverse conclusioni. II sistema economico dell’ isola d’Elba è basato sul turismo balneare, che malgrado i tentavi di promuovere le offerte della bassa stagione ha un forte carattere di stagionalità, e nonostante la crisi degli ultimi anni il settore mantiene la sua importanza, grazie alla forte attrattiva che le bellezze naturali che ancora l’Isola possiede hanno nei confronti dei turisti italiani e stranieri, ma ci sono alcune considerazioni da fare riguardo ai punti di debolezza che il suddetto sistema socio economico presenta, i quali seppur fino ad adesso non abbiamo portato a vere e proprie conseguenze negative, possono portarle in un futuro non troppo lontano. Come abbiamo già accennato il sistema economico non è abbastanza diversificato, e dipende in maniera quasi esclusiva dall’attività turistica, in modo che se per qualche anno per qualsiasi motivo ci fosse una forte flessione nelle presenze, si avrebbero conseguenze disastrose sull’economia elbana; sarebbe quindi auspicabile lo sviluppo parallelo a quello dell’attività fino ad ora analizzata di altre attività non dipendenti dalla prima che la integrino e che permettano una certa continuità nell’ambito economico nel caso in cui venga meno quella principale.

Altro aspetto negativo è la forte stagionalità del turismo balneare che ha delle implicazioni che investono sia la sfera ambientale che quella economico-sociale. Per quanto riguarda la sfera ambientale abbiamo una forte pressione antropica sul territorio nei quattro mesi estivi e in maniera esasperata nelle due settimane centrali di agosto, fatto che ha sicuramente delle conseguenze sulle risorse ambientali e naturali, quindi a lungo andare porta al deterioramento delle risorse anzidette e di conseguenza a togliere

37 il principale motivo per cui i turisti prediligono l’isola. Per quanto riguarda invece la sfera socio economica la stagionalità , come abbiamo già accennato fa si che, dalla parte delle aziende che operano nel turismo, si abbia una situazione per cui dati gli alti costi fissi, che nell’ambito dell’ attività alberghiera si hanno necessariamente, sia effettivamente difficile la loro copertura, mentre dal lato della forza lavoro, i lavoratori più specializzati, tendono a cercare nuove prospettive verso il continente , dato che molto spesso viene loro offerto un contratto di lavoro a termine .

Quindi, sebbene fino ad oggi, il sistema abbia retto più o meno bene, grazie soprattutto al continuo afflusso di villeggianti, questi aspetti negativi non vanno sottovalutati . Il calo delle presenze degli ultimi anni dovrebbe iniziare a far suonare un campanello dall’allarme.

La domanda che ci poniamo è: se per uno o più motivi in futuro ci saranno altre stagioni anche peggiori di queste il sistema socio–economico elbano con le sue pecche potrà resistere?