• Non ci sono risultati.

Il territorio come sistema competitivo

COMUNI TOTALE TOTALE MARINA DI CAMPO

2.3 Il territorio come sistema competitivo

Il territorio è sede di un insieme di attori costituiti da persone fisiche e da organizzazioni più o meno complesse, dotate di risorse e finalizzate allo svolgimento di determinate attività che, almeno in parte, sono realizzate e hanno riflesso sul territorio dove hanno sede; è collocato in uno spazio più o meno chiaramente identificato che ne determina alcune caratteristiche. Oltre che da quella spaziale, un territorio è caratterizzato anche per la sua dimensione temporale, in considerazione del fatto che le sue componenti basilari si manifestano in modo dinamico; in questo senso esso è la risultante in continua evoluzione della presenza in uno spazio con certe caratteristiche, di attori e risorse che pongono in essere attività e relazioni. L’attenta comprensione di come si caratterizza, nel tempo, la natura del legame di un attore con il territorio è essenziale per l’azione del marketing territoriale; rappresenta, infatti, una condizione fondamentale per poter orientare correttamente la scelta dei segmenti di domanda cui rivolgere in via prioritaria l’offerta territoriale. Costituisce anche un passaggio particolarmente complesso sul piano operativo: in primo luogo, per la notevole complessità metodologica intrinseca nella valutazione dell’impatto positivo e, o negativo che un attore può avere nel tempo sulle diversi componenti del sistema territoriale; in secondo luogo, per la diversa prospettiva di valutazione che caratterizza i vari attori che costituiscono tale sistema. Le risorse rappresentano la seconda componente che caratterizza un territorio e possono essere distinte secondo tre criteri:

 il grado di complessità;

 il grado di tangibilità;

 l’origine.

La terza componente di un “sistema territoriale” è costituita dalle attività che si svolgono al suo interno; un’area geografica si distingue sia per la natura di tali attività

65 che per il modo in cui esse sono realizzate. Nella prospettiva dell’azione di marketing territoriale, è utile focalizzare l’attenzione su quelle attività che derivano dall’evoluzione storica degli attori e delle risorse del territorio, che sono, quindi, il risultato di una specifica scelta di determinati attori dello stesso; queste attività caratterizzano gli aspetti tangibili e quelli intangibili di un sistema territoriale e le sue direttrici di sviluppo e possono essere caratterizzate in funzione di tre criteri essenziali:

a) il valore economico netto creato dall’attività sul territorio;

b) il livello di interdipendenza con le altre attività realizzate sul territorio;

c) la coerenza dell’attività con la visione del territorio e con i suoi meta-obiettivi.

Attori, risorse e attività in un sistema territoriale sono entità strettamente interconnesse; la loro stessa natura è fortemente influenzata dalle reciproche interazioni che si sviluppano nel tempo. Un territorio, è dunque, caratterizzato da un doppio sistema di relazioni: un sistema interno costituito dall’insieme di connessioni presenti nel territorio, e un sistema esterno, articolato nelle relazioni tra gli attori del territorio e quelli appartenenti ad altre aree geografiche; la dinamica delle relazioni sia nel sistema interno che in quello esterno è influenzata in modo rilevante dalla collocazione geografica dei soggetti di tali relazioni. Il tessuto relazionale di un sistema territoriale va esaminato almeno su tre piani:

 la sua qualità attuale anche in comparazione a quella di altri contesti geografici (da valutare rispetto a estensione, intensità, attitudine e contenuto);

 i fattori alla base della sua configurazione (attori, cultura e tradizioni del luogo, assetto fisico e infrastrutturale del territorio, tecnologie, strategie adottate);

 le probabili modalità evolutive (coesione interna, coinvolgimento, connessione esterna).

Le relazioni interne ed esterne hanno rilievo su almeno quattro aspetti che determinano la competitività e l’evoluzione economica di un territorio:

 l’ideazione e soprattutto l’attuazione di progetti di sviluppo del territorio;

 l’acquisizione, il trasferimento e la valorizzazione di risorse;

 l’unitarietà del percorso evolutivo del sistema territoriale e dei valori prevalenti tra gli attori che ne fanno parte;

66

 il grado di apertura estera e la competitività internazionale degli attori che operano nel territorio.

Il fine di un territorio, in quanto sistema vivente, è la creazione, il mantenimento e il rafforzamento progressivo delle condizioni utili per evolvere in maniera fisiologica. L’idea di un’evoluzione fisiologica del territorio è ormai codificata generalmente nel concetto di sviluppo sostenibile; la gestione di un territorio e l’utilizzazione delle risorse di cui esso dispone devono proporsi di ottimizzare contemporaneamente i risultati nel presente e l’arricchimento, o almeno il mantenimento nel tempo del patrimonio di risorse attualmente disponibili. L’evoluzione fisiologica di un territorio prevede, dunque che, accanto alla massimizzazione della creazione di ricchezza economica sia raggiunto e mantenuto un idoneo equilibrio tra produzione e fruizione di tale ricchezza e siano comunque eliminate le posizioni di elevato svantaggio sociale; la sostenibilità dello sviluppo è articolata in tre componenti: crescita economica, equilibrio dinamico dell’ambiente, equilibrio, coesione e inclusione sociale.

Per individuare le condizioni necessarie affinché l’evoluzione del territorio avvenga lungo un percorso di sostenibilità occorre innanzitutto assumere un principio di integrazione e non di prevalenza tra le aree della sostenibilità economica, sociale e ambientale; è quindi, necessario comprendere come il successo su una dimensione si possa riflettere sul contemporaneo miglioramento delle altre due. Occorre, allora individuare e sfruttare le interazioni sinergiche tra gli obiettivi specifici della dimensione ambientale, di quella sociale e di quella economica e privilegiare le linee di azione sul territorio che permettono in primo luogo il raggiungimento di tali obiettivi; in modo analogo è necessario comprendere le possibili interazioni negative ed individuare modalità operative che permettono il superamento delle contraddizioni implicite in esse. L’integrazione tra sostenibilità economica, ambientale e sociale richiede normalmente una mediazione politica, raggiunta attraverso il coinvolgimento di tutti i soggetti operanti nel territorio; il principio della sostenibilità non implica l’esclusione di conflitti tra gli obiettivi specifici e tra i relativi interessi, richiede, piuttosto, una comune accettazione dei principi di fondo per comporre tali conflitti. I principali piani sui quali occorre agire per realizzare un equilibrio sinergico e positivo tra condizioni economiche, sociali e ambientali sono i seguenti:

67

 l’organizzazione dello spazio territoriale e in particolare degli insediamenti urbani;

 le infrastrutture economiche e sociali;

 le tecnologie;

 gli stili di vita e le modalità di organizzazione delle attività umane;

 i settori economici e i sistemi di produzione;

 il sistema del welfare.

Su ciascuno di questi piani, occorre prevedere misure di medio-breve termine e misure di lungo-termine; il termine medio-breve è quello in cui le componenti strutturali vanno considerate sostanzialmente non mutevoli.

Il significato che il concetto di competitività assume nel caso di un territorio va, dunque, determinato con attenzione, evitando la semplice traslazione del contenuto che esso ha quando è riferito ad un’organizzazione economica; la competitività di un’area geografica può essere descritta solo parzialmente da parametri oggettivi poiché i diversi attori che ne fanno parte possono manifestare a riguardo una diversa percezione. Per prima cosa possiamo dire che le condizioni che descrivono la competitività di un’area devono essere riferite al suo modello di sviluppo sostenibile, in quanto meta-obiettivo che sintetizza in maniera adeguata gli obiettivi specifici dei singoli attori; la seconda conclusione riguarda il fatto che la posizione competitiva di una regione o di una nazione può essere comparata in maniera significativa solo con quella di aree sufficientemente simili per quanto riguarda la struttura istituzionale e sociale il grado di evoluzione generale. La competitività di un territorio può esprimersi in un insieme variegato di condizioni e di fattori che assumono rilievo diverso in funzione della specificità degli attori che hanno maggior rilievo nel territorio e dell’idea di sostenibilità che ne guida l’evoluzione; esistono quindi modi diversi di essere competitivi, e comunque modi diversi per creare la condizione di competitività. Una nozione generale di competitività può essere determinata solo con riferimento a quella finalità di fondo che caratterizza qualsiasi sistema territoriale, a prescindere dalle specificità rilevate in precedenza; si propone quindi di descrivere la competitività di un’area sulla base della qualità delle condizioni che essa offre e sui fattori che incidono positivamente sul suo sviluppo fisiologico. Si introduce una nozione di capacità competitiva intesa come capacità del sistema territoriale di:

68

 creare o acquisire nel proprio ambiti i fattori materiali e immateriali rilevanti per realizzare nel modo migliore un certo processo di sviluppo sostenibile;

 garantire a tali fattori le migliori condizioni ambientali per il loro sviluppo e l’esplicitazione del loro potenziale positivo sul territorio stesso.

La capacità competitiva di un sistema territoriale è dunque la sintesi di una capacità di attrazione al suo interno delle fonti di determinate risorse e della capacità di metabolizzazione di queste risorse a vantaggio degli stessi attori che fanno parte del territorio e che, con le loro azioni ne determinano l’evoluzione fisiologica. Il raggiungimento di un certo grado di competitività da parte di un ambito territoriale si riflette in senso negativo sulla competitività di altri ambiti territoriali solo nel caso in cui implichi l’attrazione di risorse scarse e, quindi la non disponibilità di tali risorse per altri territori; l’unica forma di concorrenza diretta tra aree geografiche è quella che riguarda l’acquisizione di risorse scarse ma necessarie nella dinamica di sviluppo economico sostenibile di ciascuna di queste.

Nella prospettiva dei settori e delle attività economiche, la capacità competitiva di un territorio si esprime nella qualità del patrimonio di risorse materiali e immateriali che il territorio rende disponibili agli operatori in tali settori e attività grazie al quale questi ultimi raggiungono posizioni di eccellenza a livello internazionale; questo patrimonio incide infatti sulle determinanti essenziali da cui dipende la competitività internazionale di un’impresa: efficienza, capacità innovativa e qualità della localizzazione. L’eccellenza in ambito internazionale degli attori appartenenti ad un sistema territoriale ha, a sua volta un riflesso positivo sulla qualità del patrimonio di risorse tangibili e intangibili di un territorio, e quindi, sulla sua capacità competitiva; deve però essere sottolineato che il successo internazionale di determinate aziende si riflette non necessariamente sull’insieme delle risorse che determinano la capacità competitiva di un territorio. La strategia competitiva di un territorio è finalizzata al perseguimento di un determinato modello di sviluppo sostenibile, è focalizzata sull’acquisizione delle risorse utili per rendere il territorio sede migliore di altre per lo svolgimento di quelle attività economiche più funzionali per lo sviluppo sostenibile dell’area geografica; l’attuazione di questo intento richiede un forte impegno nella ricerca di opportune forme di cooperazione con altre aree geografiche attraverso cui poter sfruttare opportune sinergie.

69 Nel caso di un territorio è importante non tanto la dimensione oggettiva delle caratteristiche territoriali, ma il loro rilievo nella prospettiva soggettiva dell’impresa che compie la scelta localizzativa; di conseguenza, la politica di attrazione degli investimenti esterni deve essere basata sulla comprensione del modo in cui il territorio è percepito dall’esterno con riferimento alle diverse componenti rilevanti per i potenziali investitori; deve prevedere anche adeguate misure di comunicazione e di relazioni istituzionali per modificare una considerazione negativa non adeguata rispetto alla realtà. Le potenzialità di un territorio derivano da due tipologie di assets: assests naturali, che possono essere costituiti da fattori tangibili o intangibili, i quali attraversano un ciclo di vita e sono quindi destinati a decadere con l’evolvere delle condizioni della tecnologia e del mercato; assets creati che non necessariamente decadono, ma progrediscono secondo le modalità di sviluppo delle interdipendenze tra l’impresa e i soggetti locali; essi in questo senso costituiscono il fattore cruciale della competitiva territoriale.