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TERRAFERMA VENEZIAPATRIMONIO

STORICO e CULTURALE + CENTRO STRATEGICO

stazione

aeroporto

turisti

studenti

lavoratori

IMMIGRAZIONE WELFARE URBANO INDUSTRIA ATTIVITA’ RICETTIVE

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attraverso una trasformazione radicale che porterà nuova vita ad una delle zone più degradate del Comune. Accanto ai progetti architettonici sarà indispensabile un ripensamento della viabilità, considerando che i nuovi edifici attrarranno migliaia di persone. Questa dovrà senz’altro puntare sul favorire i percorsi “lenti”, pedonali e ciclabili che connettano i due lati della stazione con maggiore qualità e sicurezza rispetto a quelli tuttora presenti. Per quanto riguarda il sistema del verde mestrino, Sistemi Urbani cederà al Comune, che ne farà un progetto di recupero, le aree verdi dei giardini di via Piave e quelle di via Trento per l’ampliamento di parco Piraghetto, quest’ultimo in parte utilizzato per la realizzazione degli alloggi di via Gazzera Alta. La giunta regionale ha inoltre approvato la convenzione urbanistica per l’attuazione del piano di lottizzazione di via ca’ Marcello, nell’ex area Demont adiacente alla stazione ferroviaria

di Mestre, il quale prevede la costruzione di quattro nuovi hotel, per un totale di 745 camere e 1900 posti letto. Accanto agli spazi destinati alla ricettività, il progetto prevede che 700 m2

siano adibiti ad aree commerciali e una piccola porzione a uffici, circa 50 m2. Nella zona sorgerà

anche un parcheggio multipiano pubblico da 266 posti auto, 80 per moto e 11 per autobus, e uno privato da 253 posti auto, 16 per moto e 66 per biciclette. Nell’ambito del progetto rientra anche la riqualificazione delle zone pubbliche, con la realizzazione di una piazza libera non recintata, aree pedonali e verdi, per un totale di circa 6.000 m2. La realizzazione del

progetto è a carico del gruppo tedesco Mtk, a guidare il progetto l’architetto Luciano Parenti , ma all’investimento partecipano la anglo-irlandese Stay City, specializzata nei rent apartment; la catena tedesca Leonardo Hotels, del gruppo turistico israeliano Fattal; la catena di ostelli Wombat’s, del gruppo City Come è stato precedentemente

sottolineato, la stazione di Venezia Mestre costituisce un nodo infrastrutturale fondamentale per il trasporto veneto. Al momento però essa è obsoleta, sia come struttura architettonica, sia per la scarsità di servizi e spazi pubblici che offre al suo interno e nel suo intorno. Per tali ragioni il Comune di Venezia, in sinergia con investitori privati, ha programmato un piano decennale per l’ammodernamento di quest’area: un hub ricettivo da 300 milioni di euro, migliaia di posti di lavoro, quasi 7 mila posti letto, alberghi, negozi e una piastra sopra alla stazione che collega piazzale Favretti con via Ulloa a Marghera. Il piano nasce da un accordo Regione, Comune, Sistemi Urbani e Società Favretti e prevede tre fasi: la prima programma la sistemazione del piazzale tram/ bus, la realizzazione dell’hotel in luogo dell’ex ufficio delle Poste di fianco alla stazione, ora Bicipark, di cui ; la seconda riguarda la realizzazione dei seimila metri quadrati di alloggi per i residenti

di via Gazzera Alta che si trovano tra i due fasci di binari e che vedranno intercluso l’accesso carrabile alle loro abitazioni alla conclusione dei lavori per la stazione della metropolitana di superficie di Gazzera; la terza infine ha per oggetto la valorizzazione dell’edificio della stazione con il rifacimento di tutto il fronte, l’intervento sul piazzale degli autobus e la realizzazione di una piattaforma, rialzata di 10 metri rispetto ai binari, che congiungerà Mestre con Marghera e che ospiterà, oltre ad una pista ciclabile e ad un passaggio pedonale, anche negozi e uffici, supermercati e botteghe, come in tutte le grandi stazioni europee. Una stazione che sia un centro, più che una soglia: un luogo di transito, ma anche di sosta, in cui svolgere attività quotidiane come leggere, scrivere, telefonare, riposare, avere informazioni.

Mestre e Marghera si troveranno più che mai vicine e unite da un progetto urbano condiviso,

La stazione di Venezia Mestre. Da barriera a punto di

congiunzione

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<<The railway station is the first thing a person sees when arriving in a city and the last thing they see when bidding it farewell. The same platform witnesses the arrivals of presidents and lowly office workers, marshals and peasants, students and film stars: the railway station serves everybody in the same way, it is open at any time of day or night.

The idea of a new building that would welcome all dawned as soon as humanity conceived the idea of travelling along rails in an iron machine. Earlier it had known only one building of this kind: the church. But the way to the church was marked by differing religoius confessions, whereas the railway station knew no such differences. Of course, even here there existed substantial class distinctions, but the station accepted everyone>>.

Padiglione Russia, 16° Biennale di Architettura, Freespace

Hostels; i cinesi della Plateno. Allo stesso tempo dall’altro lato della strada è previsto l’ampliamento del nuovissimo ostello del gruppo tedesco A&O, con altre 300 camere per un migliaio di posti letto.

Parallelamente alle nuove strutture ricettive, è in fase realizzativa un nuovo distretto culturale all’interno del centro di Mestre: M9 sarà un polo culturale di nuova concezione, con un museo, spazi espositivi, una mediateca-archivio, aree per le attività didattiche e servizi al pubblico. Verrà inaugurato il 1° dicembre 2018 ed è il progetto più importante della Fondazione di Venezia, che ha investito 110 milioni di euro per contribuire al rilancio e allo sviluppo della terraferma veneziana. Il progetto è stato sviluppato a partire da un bando di concorso indetto nel 2010 e vinto dallo studio tedesco Sauerbruch Hutton, noto per la sostenibilità dei criteri progettuali, tanto da aver ottenuto per questo progetto la certificazione LEED

Gold*. Realizzazione e sviluppo

di M9 sono invece state affidate a Polymnia Venezia, società strumentale della Fondazione di Venezia. L’intervento, situato nel lotto compreso tra via Brenta Vecchia, via Pascoli, Calle Legrenzi e via Poerio, prevede la realizzazione di tre nuovi edifici, il principale dei quali dedicato a funzioni museali, il recupero di un ex convento tardo cinquecentesco e la ristrutturazione di un edificio direzionale degli anni Settanta. Il museo, fulcro del complesso, è dedicato a illustrare la storia e la cultura del Novecento, ma secondo un format innovativo nel quale convivono cultura multimediale, architettura sostenibile, tecnologia, servizi per i cittadini e forme innovative di commercio.

* Il sistema statunitense di classificazione dell'efficienza energetica e dell'impronta ecologica degli edifici LEED, acronimo di The Leadership in Energy and Environmental Design, sviluppato dallo U.S. Green Building Council (USGBC), fornisce un insieme di standard di misura per valutare le costruzioni ambientalmente sostenibili. È un sistema di certificazione volontario che può essere applicato a qualsiasi tipo di edificio, sia commerciale che residenziale, e concerne tutto il ciclo di vita dell’edificio stesso, dalla progettazio- ne alla costruzione.