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Le Strade del vino in Italia

Grafico 3 Stima spesa enoturistica

2.2.1 Territorio e risorse enogastronomiche

La Calabria è una regione dell’Italia meridionale che si estende su una superficie di 15.221,9 km² suddivisa in 5 provincie e 409 comuni ed una popolazione di quasi 2 milioni di abitanti. È una regione geograficamente variegata; lo descrive bene Guido Piovene (1957) quando, nel suo reportage “Viaggio in Italia”, afferma che: «la Calabria sembra essere stata creata da un Dio capriccioso che, dopo aver creato diversi mondi, si è divertito a mescolarli insieme».

Oltre ai suoi 800 km di coste vanta un entroterra ricco di biodiversità e di aree protette, prevalentemente montane, che hanno preservato un patrimonio di bellezze naturalistiche racchiuse in tre Parchi Nazionali80 che fanno da cornice a

80 Quello del Pollino (2267 m), quello dell’Aspromonte (1955 m) caratterizzato per la presenza del

Lago Costantino e il Parco della Sila (1928 m) contraddistinto per la presenza del Lago Cecita, del Lago Arvo, del Lago di Ariamacina e del Lago Ampollino, in cui si respira l’aria migliore d’Europa. Troviamo anche le riserve naturali del Lago di Tarsia nella Piana di Sibari, del Lago Angitola nella

90 monumenti, castelli, cinta murarie, santuari, conventi e aree storico/archeologiche frutto della presenza di un crocevia di civiltà, provenienti da tutto il Mediterraneo, che nel tempo ne hanno contaminato i saperi e le tradizioni. A testimonianza di ciò troviamo le minoranze linguistiche,81 comunità storicamente insediate sul territorio, che parlano una lingua diversa da quella italiana. Un patrimonio naturale e storico-culturale che, rappresenta una risorsa sulla quale la Regione Calabria potrebbe investire per rivitalizzare l’intero tessuto urbano, economico e sociale dell’area che, per diverse contingenze, risulta essere sempre più povero e più difficile da far decollare (Viesti 2013).

Nel panorama enogastronomico italiano la Regione si contraddistingue per una ricca tradizione rurale che rivive nell’enogastronomia di qualità; una cucina che punta sull’unicità e sulla qualità dei prodotti frutto di materie prime tipiche e di tecniche tramandate negli anni. Un patrimonio culturale fondamentale che è alla base della costruzione di un prodotto turistico di qualità.

L’ultimo censimento agricoltura dell’Istat rileva una superficie agricola totale (SAT) di 706.480,04 ettari ed una SAU di 549.250 ettari, pari rispettivamente all’8,5% della SAT ed al 4,1% della SAU nazionale. All’interno della Regione Calabria risultano attive 137.790 aziende agricole, il 7,2% di queste si dedica alla zootecnia (9.914) (INEA, Calabria Conta 2012).

Le coltivazioni più importanti della regione sono l’olivo e gli agrumi. Risulta, invece, seconda produttrice nel comparto olivicolo (dopo la Puglia) e nel comparto degli agrumi (dopo la Sicilia). Detiene anche il monopolio per la produzione di bergamotto e cedro ed è inoltre la più importante produttrice di clementine (INEA Calabria Conta 2012).

Oltre alla filiera olivicola e agrumicola la regione si caratterizza per la filiera zootecnica, castanicola, ortofrutticola e per il successo di filiere minori come quella della cipolla, del fico, della liquirizia, del miele. Inoltre, un elemento di forte specializzazione delle aziende agricole regionali è rappresentato dall’adozione di sistemi di conduzione biologica: ci sono 7.115 unità, di cui 6.471 produttori esclusivi, 214 preparatori (comprese le aziende che effettuano attività di

provincia di Vibo Valentia e diversi siti d’interesse comunitario (SIC) Per un approfondimento si rimanda al sito: http://www.ecologiae.com/sila-aria-piu-pulita-europa/18695/

81 All’interno del territorio calabrese troviamo zone in cui si parla ancora abbiamo l’arbereshe,

91 vendita al dettaglio) e 425 produttori che effettuano anche attività di trasformazione (INEA Calabria Conta 2012).

Per la sua tradizione rurale la Calabria si è collocata al 6° posto tra le regioni con il maggiore indice di produzioni agroalimentari tradizionali (272 PAT) e vanta, secondo i dati Mipaaf 2012, per i prodotti a denominazione DOP e IGP (ad esclusione del vino) 15 riconoscimenti82 su 245 complessivi. A questi prodotti si aggiungono cinque Presidi83 Slow Food.

Anche per quanto riguarda le aziende agrituristiche84 i dati sono molto positivi difatti nel 2011, in Calabria, ne sono stati censiti 609. Tra il 2003 e il 2011, la dinamica dell’agriturismo è in forte e costante crescita registrando un incremento del 130% circa nel periodo considerato. Un altro comparto produttivo rilevante per la Regione Calabria è quello enologico. Come testimoniano le fonti archeologiche, storiche e letterarie, la produzione di vino è riconducibile all’epoca dei primi coloni greci che portarono in Occidente la cultura della vite (De Bonis 2003). «Anche lo sconosciuto vino calabrese, prodotto spesso con tecniche immutate nei secoli, è frutto di una terra prodigiosa che riesce a nutrire, a poca distanza l’una dall’altra, piante dalle caratteristiche alpine e tropicali. Questa terra è madre di un ricchissimo patrimonio botanico e viticolo. Questa terra è Enotria ed è terra d’uve» (De Bonis 2003, p 271). La superficie interessata alla viticoltura in Calabria, secondo i dati ISTAT (VI Censimento Generale dell’agricoltura), risulta essere di circa 10 mila Ha per un totale di 13.431 aziende e una produzione di vino di circa 400mila ettolitri (Tab. 2).

82 Il settore con il maggior numero di riconoscimenti è quello ortofrutticolo (5 riconoscimenti);

seguono quello della preparazione di carni e quello dell’olio extravergine d’oliva, che hanno ottenuto, rispettivamente, 4 e 3 riconoscimenti. Mentre la Cipolla rossa di Tropea e le Clementine figurano in Italia tra i primi dieci per produzione certificata e fatturato (INEA Calabria Conta 2012).

83 I cinque presidi calabresi sono localizzati tra la provincia di Cosenza (3) e quella di Reggio

Calabria (2) e, fanno riferimento per il comparto lattiero-caseario al Caciocavallo di Ciminà in Provincia di Reggio Calabria; per i salumi al capicollo Grecanico in Provincia di Reggio Calabria e il Gummune di Belmonte in Provincia di Cosenza; per la zootecnia è stata indicata la razza podolica calabrese; per la viticoltura è stato scelto il moscato di Saracena in Provincia di Cosenza e lo Zibibbo di Vibo Pizzo. Un riconoscimento di prossima istituzione riguarderà la Lenticchia di Mormanno e la Capra Nicastrese. Per un approfondimento si rimanda al sito:

http://www.fondazioneslowfood.it/presidi-italia#risultati

84 La Regione Calabria disciplina l’esercizio dell’attività agrituristica con la L.R. n. 14 del 30 aprile

2009, colmando un vuoto legislativo protrattosi dagli inizi del 2000 a seguito dell’abrogazione della L.R. n. 22 del 7 settembre 1988 “Promozione e sviluppo dell’agriturismo in Calabria” perché in contrasto con la normativa comunitaria e nazionale.

92 Tabella 2 - Superficie e n. di aziende per Provincia

Vite

SAT SAU Superficie N. Aziende Cosenza 294.535.38 212.967.47 4.285.28 7.858 Catanzaro 100.966.96 82.139.81 737.1 926 Reggio di Calabria 149.289.47 119.572.92 1.397.64 1.980 Crotone 115.391.13 95.492.2 3.236.76 1.926 Vibo Valentia 46.297.1 39.081.24 371.32 741 Calabria 706.480.04 549.253.64 10.028 13.431 Fonte: Nostra elaborazione da dati Istat, Censimento Agricoltura 2010

Nel 2010 la superficie vitata è pari a 27.582 Ha, ben il 73% in meno del al 1982 quando si contavano 37.610 ettari. Le aziende vitivinicole calabresi sono diminuite dell’84% e la dimensione media dell’azienda è passata da 0,40 a 0,75 ettari (Grafico 4). Tale riduzione del potenziale produttivo vitivinicolo è stato determinato da un continuo susseguirsi di provvedimenti legislativi europei il cui obiettivo era ridurre il potenziale produttivo vitivinicolo.