MILLENOVECENTONOVANTUNO, NESSUN OBBLIGO PER L’ORA DI RELIGIONE
3. Un’interpretazione autentica e integrale?
strade. Il Papa propone, in un simposio della Conferenza episcopale, addirittura l’estensione dell’IRC in tutta Europa, infatti, egli afferma che “l’IRC dovrà far conoscere in maniera documentata e con uno spirito aperto al dialogo il patrimonio oggettivo del cristianesimo secondo l’interpretazione autenti- ca e integrale che ne dà la Chiesa Cattolica, in modo da garan- tire sia la scientificità del processo didattico proprio della scuola, sia il rispetto della coscienza degli alunni che hanno diritto di apprendere con verità e certezza la religione di ap- partenenza”. Si dovrà poi “assicurare agli insegnanti di reli- gione ciò che è loro dovuto anche sul piano giuridico e istitu- zionale”.
Per quanto riguarda l’Italia auspica “un dignitoso svolgi- mento dell’IRC nella scuola pubblica “che però deve essere “svolto con attenzione e apertura a tematiche ecumeniche”.(11) Su Confronti di marzo (12) viene invece pubblicata una proposta dell’Associazione Biblia, emersa da una tavola roton- da svolta al Teatro Nazionale di Roma il 3 febbraio. La propo- sta, non condivisa dalla rappresentante della Società di Studi Evangelici, Rosanna Ciappa Nitti(13), è quella di introdurre nella scuola l’insegnamento della Bibbia, cioè “far uso del testo biblico come di una delle più penetranti chiavi di cono- scenza della memoria storica dell’occidente”.(14)
Si legge invece su La Scuola domenicale: “Come non si può parlare per il passato di elaborazione protestante del- l’educazione non si può parlare oggi di orientamenti pedago- gici perseguiti dagli evangelici italiani. Si può parlare di don- ne e uomini che si pongono i problemi dell’educazione con- frontandoli con le loro esperienze di fede e si mettono al servizio della comunità per educare, formare e crescere. E’ impossibile (ed è bene che sia così) etichettare questi educatori ma possiamo legare con un filo ideale riformato le loro ten- sioni, le loro ricerche, i loro dubbi, le loro convinzioni”.(15)
Il 9 maggio il Ministro con una nuova circolare, la n.132, dispone che i genitori e gli studenti delle scuole superiori debbano consegnare entro il 3 luglio un Modello A nel quale dovranno rispondere se si avvalgono o meno dell’IRC; se di-
ranno di no, dovranno compilare un Modello B con quattro alternative: attività didattiche e formative; attività di studio e/ o ricerca individuali con assistenza di personale docente o senza assistenza di personale docente; uscita dalla scuola. Il Coordinamento romano per il rilancio della democrazia nella scuola e il Comitato nazionale di Scuola e Costituzione denun- ciano i ritardi con i quali sono stati distribuiti i moduli. Il settimanale La Luce, consiglia di non consegnare i modelli finché per le prime tre scelte non saranno definiti i contenuti didattici ed educativi e gli strumenti messi a disposizione degli allievi che non si avvalgono dell’IRC.(16)
Si continua a discutere sulle materie “alternative” e su la materia “religione” e il 4 luglio, rispondendo alla preoccupa- zione delle Chiese evangeliche per gli emendamenti proposti al disegno di legge n.2343 (che definisce le norme sull’ordina- mento della scuola secondaria superiore e sul prolungamento dell’istruzione obbligatoria, in cui si fa riferimento all’inse- gnamento della religione), il pastore Giorgio Bouchard, nella sua qualità di Presidente della Commissione delle chiese evan- geliche per i rapporti con lo Stato, invia la seguente lettera al sen.Pietro Mezzapesa, estensore del disegno di legge stesso, alla VII Commissione del Senato e al Min. della P.I., on.Riccardo Misasi:
“Le Chiese evangeliche mi incaricano di presentarvi alcu- ne loro preoccupazioni riguardo ai proposti emendamenti al disegno di legge n.2343. Proponiamo che nell’art. 2/B (punto 5) le materie facoltative (come la religione) vengano depennate: non si tratta infatti di insegnamenti curriculari. Proponiamo inoltre che il punto 10 dello stesso articolo 2/B venga così modificato: L’insegnamento della religione cattolica è facoltati- vo e si svolge in conformità al Concordato fra Stato e Santa Sede e nel rispetto delle Intese stabilite con le altre confessioni religiose.
Riteniamo infatti che sia bene precisare che la religione di cui si tratta è quella cattolica: le altre confessioni non hanno chiesto di poter dar corso ad un loro insegnamento religioso, ma hanno chiesto e ottenuto, mediante intese, che
l’insegnamento della religione cattolica avvenga secondo mo- dalità che comunque non abbiano effetti discriminanti su chi non se ne avvale”.(17)
L'anno si chiude con un Convegno, a Roma (15 e 16 novembre), promosso dal Comitato Scuola e Costituzione, sul tema: Il metodo della laicità. “Dalle relazioni di Vittorio Lanternari e di Pierluigi Onorato vi emergeva l'esigenza di riproporre la laicità come elemento costitutivo della cultura moderna europea, chiamata a un confronto diretto con nazio- ni ed etnie che ancora recano i segni della sopraffazione colonialista”.(18)
NOTE
(1) Si veda in Appendice doc. n. 39. Il giorno prima era apparso su La Voce repubblicana un’intervista al Presidente della FCEI, che rilanciava il proble- ma, che sarà sciolto con la sentenza, almeno nella sua parte più controversa. L’intervista è riportata su Nev n.123 del 25/01/91, pp.11-12.
(2) La sentenza in La Luce,n.3 del 18/01/91, p.3. (3) Si veda in Appendice, doc. n. 40
(4) Fonte Adista, n.4877-4878-4879 del 21/22/23 gennaio 1991,p.4.
Si veda anche La Luce,n.4, 25/1/91, La posizione della CEI, e nello stesso numero, Si può uscire solo con il consenso dei genitori, Il pasticcio è nel Concordato, Preoccupazione, Tali inchieste, p.2, a cura di G.Gardiol. Si veda in Appendice doc. n. 41
(5) Cfr. Un diritto di libertà, in La Luce, n.3 del 18/1/91, p.3.
(6) G.Gardiol, Chi non si avvale può lasciare la scuola, in La Luce n.3 del 18/ 01/91, p.3.
(7) Cfr. La Luce, n.4 del 29/01/91, p.2. (8) Si veda in Appendice doc. n. 42.
Si veda inoltre una serie di articoli sul n.4 del 25/01/91 de La Luce, (a cura di G.Gardiol) p.2, Si può uscire solo con il consenso dei genitori, La posizione della CEI, G.Zagrebelsky (da La Stampa), Il pasticcio è nel Concordato, Preoc-
cupazioni. Nel n.5 del 1/2/91 è pubblicata integralmente da c.m.n.9 del 18/1/ 91, Per chi non sa religione p.12.
Si veda anche C.Tron, Lo stato di non obbligo, in La Scuola domenicale, n.1 luglio 1991, p.8, anche 130-131 (con il testo della circolare).
(9) Adista, n.4898-4899-4900, 14-15-16/2/91, p.10. (10) Ibidem.
(11) Cfr. G.Gardiol, L’”ora” cattolica in tutta Europa?, in La Luce n.16 del 19/4/ 1991, p.1. Nello stesso numero: S.Ribet, L’insegnamento religioso oggi, nel- l’Europa secolarizzata p. 1.
(12) Si veda La Bibbia a scuola. Una proposta che fa discutere,in Confronti , n.3, marzo 1991, pp.8-9. Nello stesso numero Circolare del Ministro per coloro “che non si avvalgono”. Si veda anche Per l’insegnamento della Bibbia nella scuola in Bollettino Biblia n.3, novembre 1989 e Sviluppi dell’appello per l’inse- gnamento della Bibbia nella scuola nel n.1, febbraio 1990. Inoltre A.Marenco, Bibbia a scuola? laicamente e con scientificità, in Confronti, n.1 1993, p.10 e B.Salvarani, E la Bibbia resta il libro assente, in Confronti, n.5 1993, p.26. (13) “Decisamente opposto il parere di Rosanna Ciappa Nitti, che ha ricorda- to i tanti problemi suscitati dall’insegnamento della religione cattolica nella scuola pubblica, nella forma voluta dal recente Concordato, e ha perciò rile- vato i rischi che la proposta di Biblia comporta”. (Confronti 3/1991, p. 8). (14) Ibidem.
(15) F.Calvetti, Protestantesimo e educazione, in La Scuola domenicale, n.1, Luglio 1991, pp.6-10.
(16) Si veda Nev, n.128 del 28/6/91, p.2. (17) Cfr. Nev, n.129 del 12/8/91, p.1.
CAPITOLO IX
MILLENOVECENTONOVANTADUE- MILLENOCENTONOVANTATRE,