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4. Analisi sincronica Individuazione di elementi di continuità tra le regole

4.2. Uso di riferimenti simbolici concettuali, dimensionali e contestuali

Uno degli espedienti più diffusi per conferire un certo significato ad uno spazio disegnato, è l'utilizzo di riferimenti a figure simboliche. La rappresentazione di queste figure può

spaziare dall'estrema convenzionalità all'opposta

personalizzazione.

Le occasioni d'uso di questi riferimenti sono sostanzialmente riconducibili a tre.

La prima esigenza è di ordine concettuale, cioé attraverso l'inserimento di una determinata figura simbolica si aggiunge un significato di contenuto all'immagine. Ad esempio il semplice inserimento di una figura umana, anche stilizzata, permette l'immediato riconoscimento del significato di spazio in un'immagine altrimenti priva di riferimenti di contenuto. Oppure il posizionamento di figure umane o altri simboli, come arredi o macchine, e elementi di vegetazione, può simboleggiare, in alternativa al testo, la differenziazione di destinazione d'uso degli ambienti.

La seconda esigenza è di ordine dimensionale, cioé con l'inserimento di riferimenti simbolici in scala opportuna, si aggiunge un significato di grandezza e ordine spaziale all'immagine. L'espediente è di lontana invenzione, ma è usato tantissimo e forse abusato nella rappresentazione

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24. Incisioni rupestri con abitazioni e figure umane, Naquane (Valcamonica), età del Bronzo (15.000 a.C. ca.), ridisegnato 25. UN Studio, Facoltà di Architettura, Venezia, 1998 25

contemporanea. Questo fatto consegue certamente alla mancanza di riferimenti spaziali e dimensionali in molti contesti architettonici formalmente complessi, e alla ricerca progettuale di effetti di smarrimento e destabilizzazione. Il riferimento dimensionale può inoltre essere articolato con l'inserimento di più figure dislocate all'interno dell'immagine in modo da fornire effetti di profondità e struttura alla rappresentazione dello spazio quando ne è carente.

Infine la terza esigenza è di tipo contestuale. Questa categoria fonde insieme contenuti della prima e della seconda categoria, con la differenza che si inverte il rapporto simbolo- oggetto della rappresentazione. Nei primi due casi il simbolo era infatti contenuto all'interno dell'oggetto rappresentato, mentre ora è l'oggetto rappresentato ad essere contenuto nel riferimento

contestuale. Il grado di astrazione del riferimento contestuale, 26. A. Isozaki, New Station (Competition), firenze, 2003 27. UN Studio, Wadsworth Atheneum Museum of Art, Hartford, 1999-2006 28. J. Nouvel, Nuovo Padiglione presso la Fiera di Genova, 2005 29-30. Z. Hadid Architects, Concorso per il Nuragic & Contemporary Art Museum, Cagliari. 2008 26 29 28 27 30

come negli altri due casi, può spaziare dall'essere estremamente sintetico all'essere estremamente realistico.

Non sempre, nella rappresentazione del progetto, il grado di astrazione del riferimento simbolico o del contesto coincide con quello dell'oggetto rappresentato.

Proponiamo di seguito alcuni esempi che mostrano alcuni dei possibili impieghi di tali riferimenti, riscontrabili nella rappresentazione del progetto architettonico.

La figura umana può essere usata come riferimento concettuale e dimensionale. Il suo livello figurativo può essere astratto o dettagliato. La scelta tra le due opzioni, e tra tutti i livelli intermedi ovviamente, si configura come una scelta espressiva

per l'immagine in cui viene inserita. Potremo dunque trovare semplici sagome scure o trasparenti, oppure figure eseguite con una tecnica diversa da quella del disegno dell'architettura, oppure fotografie di soggetti reali, e addirittura personaggi riconoscibili (figura 31).

Come abbiamo accennato, il semplice inserimento di una sagoma umana in un'immagine può essere sufficiente a identificare un concetto di spazio (figure 24 e 25).

Ulteriori scelte, come il posizionamento di più figure dislocate nello spazio a diverse distanze, possono invece conferire effetti di profondità all'immagine e dare corpo ad un orientamento spaziale (figure dalla 26 alla 30).

Inoltre con l'aggiunta di una gestualità alla figura si può

32. MVRDV (Winy Maas, Jacob van Rijs e Natalie da Vries), Berlin Voids, Berlino, 1991. Sezione parziale

31. El Lissizktij, progetto per tribuna di Lenin del 1924

simboleggiare un'azione e dunque aggiungere significati al contesto rappresentato, come ad esempio definire la destinazione d'uso di un ambiente (figura 32).

La seconda esigenza, di riferimento dimensionale, è automaticamente soddisfatta dall'inserimento della figura umana, in quanto è approssimativamente nota l'altezza dell'individuo, e quindi il confronto con gli elementi spaziali è immediato.

La presenza umana è stata evocata da sempre nella rappresentazione architettonica, quasi a ricordare che l’oggetto architettonico ha un senso solo in quanto spazio fruito dall’uomo. Il modo d'uso dei riferimenti simbolici, il loro stile, o la loro assenza può delineare una espressività personale. Un celebre esempio è il

modulor di Le Corbusier, che veniva usato anche per popolare le

rappresentazioni architettoniche.

Possiamo fare infine una riflessione sull'uso “generoso” di figure simboliche, nella rappresentazione digitale, in fase divulgativa: i personaggi sono spesso in procinto di compiere delle azioni, dei gesti, in relazione tra loro all'interno dello spazio progettato e con lo spazio progettato, come se, attraverso l'inserimento di tanti riferimenti figurati, si tentasse di recuperare il significato e la dimensione spaziale. Come si è detto, in molti casi, ciò è giustificato dalla difficile interpretazione dell'immagine nel suo giusto senso, data la complessità delle forme e delle rappresentazioni.

33. T. Ando, 21_21 Design Sight, Tokyo. 2005-2007. Schizzo di studio

34. P. Eisenman, Fabbrica Colle a Colle Val D'Elsa, Siena, 1999 35. Mecanoo (H. Doll, F. Houben), Isala College a Silvolde, 1990-1995 36. O. M. Ungers, progetto per il Museo del Castello di Morsbroich, Leverkusen, 1976-84 33 36 35 34

Il riferimento contestuale è generalmente di tipo più figurativo che astratto, rispetto agli altri riferimenti. Tende, infatti, a riprodurre in modo preciso le condizioni ambientali in cui viene inserita l'opera progettata, poiché la finalità del suo utilizzo, in genere, è proprio quella di relazionarsi ad essa.

Il riferimento contestuale, oltre che con un'immagine di sfondo, può essere richiamato anche con singole figure, come elementi di vegetazione o naturali in genere. Gli elementi di vegetazione possono essere considerati, a volte, anche parte integrante del progetto, identificandosi così come elementi architettonici.

Ad ogni tecnica utilizzata e spesso ad uno stile grafico personale appartengono svariati modi di rappresentare queste figure. E i modi si differenziano, oltre che per la tecnica, anche a seconda del metodo di rappresentazione impiegato (figure dalla 33 alla 36). Molti altri tipi di riferimenti simbolici, di carattere sia concettuale che dimensionale possono ritrovarsi nel disegno di architettura (figure 37 e 38). Ad esempio, macchine e autoveicoli, elementi di arredo, animali, etc. alcuni dei quali, di frequente, compaiono anche nel disegno tecnico .Alcuni simboli, inoltre, possono attrarre il significato dell'architettura raffigurata verso altri contenuti, sino spingersi verso contenuti astratti.

4.3. Scelta e composizione dell'immagine di rappresentazione