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4. Analisi sincronica Individuazione di elementi di continuità tra le regole

4.1. Sistemi di rappresentazione nel progetto

4.1.2. Valori espressivi nelle tecniche di rappresentazione

siano sufficienti a tradurre un'idea16. Viene dunque da riflettere sul

fatto che la tecnica utilizzata per la rappresentazione debba essere scelta ad hoc per comunicare graficamente i propri intenti. Pertanto è necessaria una sua conoscenza ed esecuzione appropriata e l'osservazione delle sue peculiarità espressive in modo da potersi orientare nella scelta e ottenere un risultato efficace.

La tecnica dipende sostanzialmente dai seguenti fattori: gli strumenti e i materiali usati per produrre il disegno, la gestualità e la caratterizzazione espressiva del segno, la scelta cromatica. Questi parametri possono trovare infinite combinazioni.

In genere, le tecniche del disegno sono prestate alla pratica architettonica da quella pittorica, e in molti casi hanno radici lontanissime nel tempo; ad esempio una prima differenza tra tecnica al tratto, detta tecnica della punta secca, e pitture, col dito o con rudimentali pennelli, era già presente nel paleolitico17.

Gli strumenti e i materiali possono essere distinti in attrezzi che tracciano il segno e supporti che lo accolgono. Gli strumenti possono essere di tipo manuale o digitale. Le caratteristiche fisiche degli strumenti, dei supporti e dei materiali ed il modo in cui si possono utilizzare influiscono fortemente sulla tecnica di rappresentazione.

La gestualità e la caratterizzazione del segno si esprimono nella scelta del tratto, per il quale si possono individuare diverse modalità di stesura (linee, dritte o curve, nette o imprecise, parallele o incrociate, tratteggio, puntinato, macchie, campiture uniformi, campiture sfumate, etc.).

Infine la scelta cromatica può spaziare dal bianco e nero alla singola tonalità o ai contrasti e così via.

9. H. Poelzig, schizzo per il Festpielhaus a Salisburgo, 1920 10. E. Mendelshon, schizzo di studio del progetto per la sede della Metal Worker's Union in Berlino 11. P. Bonatz, schizzo di studio del progetto per la Stummhaus in Dusseldorf

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In questo paragrafo ci interessa in particolare osservare quando e come vengono impiegate le diverse tecniche disponibili per coglierne l'utilità e la peculiare valenza espressiva. Analizziamo alcuni esempi di tecniche usate per la rappresentazione architettonica, descrivendone le peculiarità di utilizzo.

Notiamo che il segno manuale ha in sé una forte valenza espressiva che ne determina una vasta gamma di possibili variazioni, che sono influenzate anche dal materiale usato per imprimerlo, il quale può essere più o meno morbido, più o meno scuro etc., e dalle caratteristiche del supporto bidimensionale che lo accoglie: ad esempio una carta a grana grossa conferirà una tipica rugosità al segno. Notiamo poi che alcuni tipi di segno sono talmente caratterizzati da poter essere immediatamente riconosciuti come propri di un autore o di uno stile (figure 9, 10 e 11). Materiali come la grafite, il carboncino, la sanguigna hanno un ulteriore vantaggio rispetto agli inchiostri, e cioé quello di poter essere più o meno agevolmente cancellati: ma per l'abile disegnatore quest'esigenza non è fondamentale.

La tecnica dell'incisione, invece, è vincolata da un segno molto sottile e pulito; veniva usata, soprattutto in passato, per produrre disegni che dovevano essere riprodotti in gran numero, ad esempio per la stampa: per la poca immediatezza d'uso, è una tecnica destinata al disegno di divulgazione, dunque, e non di certo all'elaborazione progettuale.

Strumenti e materiali a pennello sono impiegati, in genere, per la campitura di superfici; anche per questi è molto importante il rapporto con il tipo del supporto. Anche il segno a pennello può essere fortemente personalizzato, e varia anche a seconda del colore impiegato e del tipo e quantità di diluente (ad esempio ci sono gli acquarelli, le tempere ad acqua, le tempere ad olio, gli acrilici e così via) (figura 12).

Una tecnica molto ricorrente in architettura, che si basa sulla gradazione delle campiture, è quella del chiaroscuro, che emula efficacemente il comportamento alla luce.

Esistono molte tecniche miste, che cioé utilizzano diverse tecniche semplici combinate tra loro.

Inoltre, di pari passo con le sperimentazioni attuate dalle arti figurative, a partire dai primi decenni del XX secolo, si sono diffuse tecniche particolari, che uniscono alla grafica, elementi di

12. A. Rossi, progetto per la ricostruzione del Teatro La Fenice di Venezia; inchiostro di china, acquerello, tempere su cartoncino

fotografia e altri espedienti. Nell'estremamente vario repertorio di tecniche di rappresentazione del progetto architettonico si possono pertanto trovare tecniche miste in cui si disegna su supporto fotografico, o tecniche a collage, o l'uso di fotocopie, o l'impiego di trielina, e altro ancora (figure dalla 13 alla 18).

Una tecnica mista di rappresentazione molto usata nella rappresentazione dell'architettura è il fotomontaggio. Uno dei primi ad usarla fu Mies van der rohe, per rappresentare la Resor House18

(figura 15).

Per quanto riguarda le tecniche digitali, esse sono veramente tante, perché in effetti gli algoritmi e le loro combinazioni, che permettono la visualizzazione di determinati aspetti grafici, sono moltissimi. I principali algoritmi di

13 14

13. R. Venturi, National Collegiate Football Hall, Fame. Prospettiva a collage, 1967 14. P. Eisenman, Progetto per il Parc de La Villette , Parigi. Collages che

rappresentano la pianta, 1986

15. L. Mies van der Rohe, Resor House. Collage, 1936-38 16. V. De Feo, concorso per il nuovo palazzo uffici della Camera dei Deputati, Roma,

fotomontaggio,1967 17. F.Cellini, concorso per il Parco ex Italsider a Bagnoli, Napoli, foto disegnata e ritoccata, 2005

18. F.Purini, palazzo per uffici “Kubo”, Ravenna, schizzo su

fotocopia,1997

15 16

visualizzazione e le tecniche più attuali sono state già descritte nel secondo capitolo, insieme alle loro peculiari espressività.

Bisogna ora precisare che, oltre ad aver sviluppato un certo linguaggio espressivo tipico, l'immagine prodotta col computer è in grado di emulare efficacemente anche tutte le tecniche eseguite manualmente. Tuttavia sono pochi i casi in cui, nella rappresentazione del progetto, gli architetti ricorrono a questo trucco grafico, e preferiscono, invece, esprimere col mezzo digitale lo stile grafico che gli è proprio.

In occasione di un recente Congresso internazionale ho avuto occasione di cimentarmi con la ricostruzione virtuale del modello di un progetto dai disegni di concorso di Maurizio Sacripanti per il Nuovo Teatro Lirico di Cagliari (1964-65), potendo ammirare la perizia e la forte personalità di quest'architetto nei suoi disegni ed avendo quindi modo di confrontare l'espressività del segno grafico con quella dell'immagine digitale. A conclusione

19, 20. M.Sacripanti, disegni di concorso per il Nuovo Teatro Lirico di Cagliari, 1965

21, 22, 23.

Ricostruzione virtuale dai disegni di concorso, immagine in wireframe e rendering a effetto plastico 19 20 21 22 23

di questo paragrafo ripropongo dunque qualche immagine che sottolinea questo paragone, dove la decisione grafica e la concitazione del segno manuale del Sacripanti si trovano affiancati all'impersonale, ma precisa e chiara restituzione digitale di alcune immagini del modello virtuale, dove si riconoscono in particolare alcune delle poetiche descritte nel secondo paragrafo, come quella dell'assenza di contorno e della luce (figure dalla 19 alla 23)19.

4.2. Uso di riferimenti simbolici concettuali, dimensionali e