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Verso il 2020: nuove modalità per promuovere l’inserimento lavorativo

Nonaka I., Takeuchi H (1995), The knowledge creating company, Oxford, Oxford

2. Verso il 2020: nuove modalità per promuovere l’inserimento lavorativo

Di fronte a una crisi economica che stenta a riassorbirsi e al progressivo invec- chiamento della società, nell’imprescindibile necessità di flessibilità del mercato del lavoro attuale, diventa sempre più importante il ruolo di motore sociale che l’istru- zione e la formazione devono assumere. In una società che viene definita in parallelo con sostantivi quali incertezza (Bauman, 1999), liquidità (Bauman, 2006), rischio (Beck, 2000), che crea identità flessibili (Sennet, 1999) è necessario che il sistema della formazione sappia porsi come una guida salda, in grado di fornire alle nuove generazioni, e non solo, gli strumenti necessari per saper agire in tale complessità, sviluppando competenze in grado di aiutare l’attore sociale a costruire la propria identità personale e professionale.

L’intento di sviluppare strategie efficaci per promuovere l’occupabilità dei gio- vani attraverso l’integrazione tra processi di apprendimento e politiche del lavoro è l’obiettivo presentato nel documento promosso dai Ministeri del Welfare e dell’Istru-

7 Gli obiettivi sono: 1) migliorare la qualità e l’efficacia dei sistemi di istruzione e di formazione dell’UE (migliorare l’istru- zione e la formazione per insegnanti e formatori; sviluppare le competenze per la società della conoscenza; garantire l’acces- so alle Tic per tutti; attrarre più studenti agli studi scientifici e tecnici; sfruttare al meglio le risorse); 2) agevolare l’accesso di tutti ai sistemi di istruzione e formazione (creare un ambiente aperto per l’apprendimento; rendere l’apprendimento più attraente; sostenere la cittadinanza attiva, le pari opportunità e la coesione sociale); 3) aprire al mondo esterno i sistemi di istruzione e formazione (rafforzare i legami con il mondo del lavoro e della ricerca e con la società in generale; sviluppare lo spirito imprenditoriale; migliorare l’apprendimento delle lingue moderne; aumentare la mobilità e gli scambi; rafforzare la cooperazione europea).

8 Commissione Europea, 2002, Declaration of the europea Minister of Vocational Education and Training, and European Com-

mission, convened in Copenaghen on 29 and 30 Novemer 2002, on enchanged european cooperation in vocational education and training, Copenaghen.

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zione nel settembre 2009, Italia 2020, in cui vengono presentati alcuni nodi chiave in un’ambiziosa ottica programmatica di integrazione tra apprendimento e lavoro per promuovere l’inserimento lavorativo.

La FP iniziale, da sempre rivolta al concreto avvicinamento delle giovani gene- razioni all’occupazione, è inserita a pieno titolo nel processo di alternanza scuola- lavoro, necessario per acquisire concrete competenze spendibili nel mondo del lavoro. L’auspicio promosso da tale documento ravvisa un ruolo rilevante dell’attività di formazione nel processo di superamento della crisi attuale, sottolineando che

per essere effettivamente strumentali all’obiettivo della lotta alla disoccupazione e di uno stabile inserimento nel mercato del lavoro, i processi formativi e di orientamento de- vono porsi al di là della trasmissione tradizionale del sapere (e cioè del sapere inteso come complesso di conoscenze culturali e tecniche per lo svolgimento di una determinata attività lavorativa). Essi dovranno sempre più incidere sia sulla concreta applicazione del sapere in un dato contesto organizzativo, sia sulle modalità di inserimento ambientale nei processi di produzione di beni o servizi10.

Il sistema educativo di istruzione e di formazione dovrà quindi svolgere un ruolo fondamentale di intermediazione tra un’ottica educativa e un’ottica lavorativa, pro- muovendo una cultura del lavoro che sappia generare un sistema di formazione con- tinua, efficace per pervenire a una cultura condivisa che accompagni il cambiamento. I corsi di FP mirano a sviluppare competenze spendibili nell’organizzazione flessibile del mondo del lavoro attuale, cercando di innovarsi in base alle esigenze richieste in continua evoluzione, ma anche ponendosi l’obiettivo di integrare le due accezioni principali con cui s’intende definire un concetto assai complesso quale quello di competenza, che presenta almeno una doppia visione. Si può infatti in- tendere la competenza come un insieme di caratteristiche connesse al mondo del lavoro, considerandola unicamente da un punto di vista tecnico-organizzativo, in cui è la prestazione a definire la competenza; oppure si può valorizzarne la dimen- sione soggettiva, in cui viene attribuita primaria importanza a ciò che la persona sa e potrebbe fare, andando a sviluppare predisposizioni attitudinali e potenzialità e rappresentando così un esito dell’investimento personale sostenuto dall’esperienza (D’Angelo, 1999).

10 Piano di azione per l’occupabilità dei giovani attraverso l’integrazione tra apprendimento e lavoro, p. 9, (Documento Italia 2020).

La FP dovrebbe situarsi a metà tra queste due accezioni, da un lato fornendo un sapere tecnico valorizzante a livello professionale e dall’altro assumendo una valenza educativa tale da formare i futuri cittadini della società mondo.

A tal proposito, il nuovo documento della Commissione europea sulle prospet- tive per il futuro dell’istruzione e della FP, A new impetus for European cooperation

in Vocational Education and Training to support the Europe 2020 strategy11, del 9

giugno 2010, insiste sull’importanza di investire in tale ambito, data la necessità di affrontare consapevolmente il nuovo mercato del lavoro, come sostiene Androulla Vassiliou, Commissario europeo responsabile di tale settore:

vogliamo trasformare l’immagine dell’istruzione e della formazione professionale in tutta Europa e meglio adattarla alla realtà odierna. L’istruzione e la formazione professionale sono un anello vitale tra il mondo dell’istruzione e quello del lavoro. Nelle attuali tempe- rie economiche è quanto mai importante concentrare i nostri sforzi e fare di questo tipo di formazione un’opzione maggiormente attrattiva per i tirocinanti, gli studenti e quanti intendono migliorare le loro abilità12.

Il documento, che rappresenta il primo passo di un programma pensato per il prossimo decennio con la collaborazione di datori di lavoro e sindacati, evidenzia la volontà di arricchire l’offerta formativa, con l’obiettivo di rinnovare una valida proposta mirata alle esigenze dettate anche dall’ultima crisi economica mondiale,

11 Documento disponibile all’indirizzo: http://ec.europa.eu/education/vocational-education/ doc/com296_en.pdf. 12 Dichiarazione tratta dal sito www.isfol.it (ultima visita: giugno 2010).

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in vista di un miglioramento qualitativo volto a creare professionalità spendibili e a sostenere e favorire gli spostamenti tra diverse occupazioni. La FP dev’essere concepita come una chiave di volta per poter reagire attivamente alle difficoltà del mercato del lavoro contemporaneo. Tale dichiarazione si situa all’interno delle di- rettive avviate nel 2002 con il processo di Copenaghen, a cui le autorità nazionali e sociali di 32 paesi europei hanno preso parte per sostenere lo sviluppo della FP, incrementando politiche e azioni innovative e incoraggiandone la scelta sia come percorso formativo principale, sia di riqualifica professionale.

Il documento del giugno 2010 sostiene infatti come la qualità del capitale umano sia cruciale per un’Europa di successo e punta sulla FP per promuovere una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. Tale percorso dovrebbe svolgere un duplice ruo- lo: in quanto mezzo per soddisfare le esigenze di competenze immediate e future dell’Europa e, parallelamente, quale strumento per ridurre l’impatto sociale della crisi e facilitarne il recupero. In seguito alla crisi iniziata nel 2008 con il crollo della Banca Lehman Brothers, il lavoro e la struttura sociale sono in via di cambiamento: l’educazione e la formazione, e ovviamente la FP, devono giocare perciò un ruolo fondamentale in un’ottica di rilancio verso la costruzione di solide professionalità realmente adattabili e conformi all’attuale contesto lavorativo.

Secondo tale documento, la FP dovrà assumere un ruolo fondamentale nell’affron- tare la diffusa disoccupazione giovanile europea, e incrementare la propria influenza sia nell’indirizzare le giovani generazioni a una carriera professionale, sia nel fornire competenze immediatamente spendibili nel mercato del lavoro, soprattutto quelle digitali e trasversali. Inoltre, anche gli adulti dovranno sempre più riqualificare la propria professionalità in vista di un riposizionamento sul mercato del lavoro: anche in tale settore la formazione dovrà giocare un ruolo decisivo secondo le indicazioni proposte. Al bisogno di acquisire nuove abilità sarà infatti necessario fornire una risposta adeguata, provvedendo con un accesso alla formazione connesso a un’orga- nizzazione lavorativa inevitabilmente flessibile.

Si assiste infine alla crescente necessità di rafforzare la mobilità transnazionale, in particolare attraverso la FP iniziale, compreso l’apprendistato, in quanto tali scambi possono incrementare lo sviluppo di competenze trasversali quali l’adattabilità, il senso di responsabilità e l’acquisizione di esperienze interculturali. Nel sottolineare il valore educativo di tale orientamento, le strategie per il 2020 si propongono di rafforzare le proposte di FP in quella direzione, affinché i periodi di studio all’estero rappresentino momenti fondanti nell’iter di apprendimento.

la normativa piemontese, consiste ancora nel promuovere la cittadinanza attiva e l’inclusione sociale. Particolare attenzione viene posta a migranti e disoccupati e a chi presenta particolari bisogni formativi, nella prospettiva di ridurre al 10% la dispersione scolastica dei minori, fornendo una valida e stimolante alternativa ai percorsi di studio più conosciuti.

La Regione Piemonte s’inserisce da sempre in quest’ottica di attenzione alla FP delle giovani generazioni, a partire dai ‘Santi sociali’ che insieme all’impegno laico hanno fondato una tradizione socio-culturale che si è consolidata e diffusa attraverso una continua evoluzione, di cui le agenzie formative dei nostri giorni rappresentano una viva e dinamica espressione.

3. Direttive e risorse per la Formazione