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L'economista: gazzetta settimanale di scienza economica, finanza, commercio, banchi, ferrovie e degli interessi privati - A.51 (1924) n.2620, 27 luglio

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L'ECONOMISTA

G A Z Z E T T A S E T T I M A N A L E

SCIENZA. ECONOMICA, FINANZA, COMMERCIO,BANCHI, FER R O V IE, IN TER ESSI PR IV A TI Direttore. M. J . de Joliamiis

Unno !l - Voi. LVI Firenze-Roma

27 LUgliO-3 Agosto 1924

Roma (6) - Via Gregoriana, 56

li. 2620 21

S O M M A R I O P A R T E ECONOMICA.

L a c o n fe r e n z a d i L o n d r a .

Il b ila n c io d e llo S ta lo p e l 1919-23. — Pr o f. Gi u l i o Cu r a t o.

Il m e rc a to d e lle m e r c i in It a lia nel g ugno 192h.

R IV ISTA BIBLIOGRAFICA. FIN \NZE DI STA TO .

S a le e T a ba cch i. D ebito estero d e ll’It a lia .

RIV ISTA D EL COMMERCIO.

Im p o r ta z io n e in E gitto.

R IV ISTA D EL MERCATO D EI VALORI.

R asseg n a S e ttim a n a le. — Gu s t a v o De s l e x.

PA RTE ECONOMICA

La Conferenza di Londra.

Le condizioni della politica interna italiana hanno in questi tempi distratta quasi totalmente la attenzione del pubblico dalle vicende della Conferenza inizialmente interalleata di Londra, successivamente internazionale. Non sembrerebbe invero che i maggiori problemi della restaura­ zione europea fossero discussi dinanzi l’alto con­ sesso, per la scarsa attenzione che vi rivolge il pubblico italiano. Ciò si spiega però oltre che dalla preoccupazione per le questioni d’indole in­ terna, anche col fatto che il risultato della Con­ ferenza, qualunque fosse per essere non potrebbe recare nè notevoli vantaggi diretti all’ Italia, nè arrecarle danni di particolare gravità.

Nel campo del riassetto economico finanziario l’Italia è l’unico paese belligerante europeo che abbia saputo, mercè la virtuosità dei suoi con­ tribuenti ed il buon senso del proletariato, rico­ struire la propria finanza statale e la propria pro duttività su basi che ci sono invidiate e che de­ notano la ferma volontà del popolo italiano di agire con la maggiore indipendenza dalle coni petizioni internazionali.

L’unica questione che racchiude in sè la in­ cognita maggiore del futuro finanziario italiano si è la sistemazione dei debiti interalleati. I 22 miliardi di lire oro che l’Italia deve per debiti di guerra, all’Inghilterra e agli Stati Uniti, rappre­ sentano insieme cosi spaventoso ed ingiustificato onere, dopo gli altri enormi sacrifici dall’Italia sostenuti per l’interesse dei paesi vincitori, che l’opinione pubblica si è assuefatta a considerarli come un impegno di natura principalmente mo­ rale, che troverà una soluzione materiale atta a non sconvolgere nuovamente il mirabile assetto che l’Italia ha saputo raggiungere.

Ma la questione dei debiti interalleati è stata dapprima esclusa dalla discussione della Confe­ renza, di poi accennata in via secondaria; forse nelle conversazioni ufficiose si delineerà già un piano di sistemazione, ma quando anche ciò fosse,

l’Italia sente che per virtù di giustizia questa non potrà tangerla, almeno per un lungo futuro, in modo particolarmente sensibile.

Nella Conferenza di Londra, o meglio nei punti più salienti delle discussioni hanno avuto giuoco principale le questioni politiche sulle fi­ nanziarie: l’accordo sull’attuazione del progetto Dawes era unanime da ambo le parti contendenti, ma il punto della divergenza insanabile è rimasto quello dello sgombero della Ruhr, che costituisce il punto d’onore per la Francia, la quale, se co stretta ad abbandonare il pegno conquistato in dispetto alla volontà dei paesi alleati, verrà a rinunciare, non solo alla realizzazione di una delle sue principali ambizioni imperialistiche, ma ad essere sconfitta anche sul punto sostenuto, della legalità della occupazione.

Da ciò è derivato che nella conferenza di Lon­ dra e nella stampa critica dei suoi lavori, siano passati finora inosservati tre gravi problemi stret­ tamente connessi con la attuazione del piano Dawes.

Ci limiteremo pertanto ad accennare fugge­ volmente a tali problemi, lasciando che i nostri lettori vi portino la loro migliore considerazione e vi riconoscano le non lievi difficoltà di solu­ zione.

Il primo problema riflette il collocamento del prestito di 800.000.000 di marchi-oro, da farsi alla Germania per la sua sistemazione monetaria. Tale prestito diviso in due parti eguali, sembrava do­ vesse inizialmente esser sostenuto dagli Stati Uniti, ma poiché, com’è ben noto, lo stato della Confe derazione Nord America non sottoscrive per prin­ cipio prestiti esteri, i 400.000 000 di marchi-oro dovrebbero essere assorbiti dai banchieri finan ziatori e, in un secondo tempo dal pubblico ame­ ricano; questo però è in genere poco simpatiz zante per l’acquisto di titoli esteri, ond’è che sembra sorgere qualche dubbio che l’America possa assumere l’intero onere del prestito. Al con­ trario l’Inghilterra, sebbene munita di disponi­ bilità di misura inferiore a quella dell’America, sembra meglio intenzionata alla sottoscrizione.

Senonchè l’alta industria britannica considera con certo timore, quale conseguenza dell’assetto economico della Germania, la concorrenza che questa potrà farle nell’avvenire coi suoi prodotti manufatti.

La seconda parte del prestito alla Germania è costituito da obbligazioni garantite dalle indu­ strie e dalle ferrovie; e tali obbligazioni sembrano appetite, per ragioni politiche ben evidenti, dalla Francia. E qui foste la Germania non troverà il proprio gradimento che titoli aventi una garanzia così delicata, possano essere accentrati nelle mani dell’avversario più dichiarato.

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diffìcile azzardare una qualsiasi previsione sul collocamento.

Un secondo problema, non meno grave, quello dei trasferimenti delle somme che la Germa­ nia dovrà, a titolo di riparazione, accentrare nella constituenda Banca di emissione. Non sol tanto considerevoli quantità di oro trasferito dalla Germania ai paesi creditori potrebbero recare tur­ bamento sia al rapporto dei cambi sia all’econo­ mia interna della nazione importatrice, ma altresì quelle somme, non preventivamente asegnate in proporzione ai crediti di ciascun alleato verso la Germania, potrebbero creare situazioni imbaraz­ zanti fra gli creditori.

Infine accenniamo all’ultimo grave problema. E ’ ovvio che perchè l’assetto della Germania sia tale da permetterle di versare periodicamente le

somme previste dal progetto Dawes, essa deve attingere la maggior parte dell’occorrente dalla differenza fra le importazioni e le esportazioni.

In questo momento l’Europa, e da tempo ben lontano l’America, sono difese da barriere doga­ nali di misura tale da non consentire la previ­ sione di un facile sviluppo della Germania.

L ’unico paese indifeso in tal senso è ¡’Inghil­ terra, ed abbiamo infatti più sopra accennato al timore degli industriali inglesi di vedersi sopraf­ fatti o disturbati dalla concorrenza germanica.

E ’ evidente quindi che questo problema es­ senziale necessita di una lunga considerazione da parte di coloro che desiderano conoscere una Germania riparatrice dei danni prodotti e nello stesso tempo non vogliono disconoscere le leggi fondamentali della economia politica.

Il b ila n c io d e llo S t a l o pel 1919-23.

Nella Riforma Sociale del maggi.o-giugno 1920

e del luglio-agosto 1922 ho seguito lo svolgimento del nostro bilancio pnbblico, allo scopo di ren­ dere di facile conoscenza per tutti la finanza, che tutti c’ interessa, docenti, discenti cittadini d’ogni partito. Si concorre così alla formezione di unn coscenza politica, si dà a molti la nozione dei di­ ritti e doveri verso lo Stato.

Continuo quel lavoro, riassumendo i due anni finanziari, che seguono quelli studiati finora.

Continuo a calcolare a milioni, misura adeguata­

si seguano nelle colonne, da sinistra a destra, il consuntivo 1919-20, il consuntivo 1920-21, il preventivo 1921-22, il preventivo 1922-23, i con­ suntivi secondo le partite effettivamente riscosse e pagate, i preventivi secondo lo stato presentato dal Ministro del Tesoro alla Camera.

Poiché il consuntivo rappresenta la realtà, ciò che si è avverato del preventivo, comincio ad ac­ cennare ad esso :

C onsuntivo.

Cenni analitici del consuntivo 1019-1920 e 1920-1921.

E n trate Spese Patrimonio 17 2.674 (1) Imposte dirette 2.159 53 (2) Scambi e affari 1.310 15 Cousumi . . . . 1.196 HI (3) Tabacchi . . . . 1.580 199 S a l i ... 126 35 Fiammiferi 118 45 Carte da giuoco 6 1 Chinino . . . . 8 2 Lotto . . . . 178 45 Poste e telegrafi 336 350

Scuole medie e superiori 1.130 1 108

(1) In tere ssi.

(2) Im poste d irette e catasto.

(3) G uardia di finanza, dogane e dazio sonsum o.

D ifferenza E n tra te Spese D ifferenza

2.657 18 2.982 (1) — 2.964 + 2.106 3.848 66 (2) : 3.782 + 1.285 1.798 36 4 1.762 + 1 085 1.564 173(3) + 1.392 + 1.041 2.460 314 + 2.146 + 91 136 64 + 72 + 73 168 86 + 82 + 5 8 6 + 2 + 6 13 1 + 12 + 133 269 60 + 209 -4- 14 496 554 58 — 78 1.155 1.126 — 71

Le grandi linee sono le medesime nei due eser­ cizi e sono quelle di tutti i bilanci : pure qualche variazione si avverte. Così aumenta il gettito di tutte le entrate come di tutte le spese e aumen­ tate tutte le differenze attive e passive, ma spe­ cialmente quelle, in maniera che la differenza totale sale da circa 3.400 a circa 6.400. quasi rad doppiandosi. Vi è dunque miglioramento. La pas­ sività del patrimonio è data dagli interessi, che sono aumentati ; passive sono anche scuole, co­

municazioni, cioè i servizi. Grandi spese di ac­ quisto hanno lotto, fiammiferi, sale, perchè com­ prendono il costo dei generi, minime le imposte dirette ed anche quelle sugli scambi. Le imposte dirette hanno una spesa di percezione che va, nei due consuntivi, da 1|43 a 1 ¡58 ; le imposte sugli affari da l|53a 1|50; quelle sui consumida tllO ad 1|9; i tabacchi restano 1|8. Sono dunque molto costose le imposte sui consumi.

S p ese unificate.

Sp ese g en erali e di p en sio n i su l totale n el 1919-1920 Tesoro . 5 e h fra Finanze . . 5 e 9 » Giustizia. . 3 e 6 » Esteri . 3 e — » Colonie . , 2 e — » Ietruzione . 6 e 3 » Interni . . 12 e 7 » Lavori . 14 e 1 » Poste , 6 e 5 » Guerra . . 6 e 29 » Marina , . 4 e 9 » Agricoltura . . 3 e 1 » Industria. . 3 e — » Terre Liberate . 2 e — » Totali . . 74 e 82 »

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27 Luglio-3 Agosto 1924 - N. 2620-21 L’ ECONOMISTA

Le spese generali che per lo più sono quelle per i Ministeri, vanno da 2 a 14 e da 3 a 39, ma 14 e 12, come 39, 19 e 12 sono eccezioni, le altre non arrivano che a 6 e 9, la media è circa 5,29: sono i lavori e gl’ interessi che hanno quelle cifre più alte, tanto più considerevoli in quanto la spesa totale per questi Ministeri non è fra le maggiori; così avviene anche in altri casi, non essendovi rapporto fra spesa totale e spesa generale, questa ha quel tipo uniforme, in circa 5 e 9 milioni di lire. Notevole l’aumento medio e cioè totale. Più vario è l’ andamento delle pensioni: da 29 e 36 ad M e 13 alla guerra, al tesoro (insieme sono quasi circa metà del totale spese per le pensioni), si scende a meno dell’unità. Queste spese sono in generale in rapporto colla spesa totale (e si com­ prende) così i due Ministeri già accennati e le Fi­ nanze, ma anche la Marina e gli Interni,

Nel consuntivo 1917-18 le spese generali erano 44 con tre in media, eccezione erano i lavori per 10. Nel 1918-19 erano 58 con media 4 e resta l’eccezione pei lavori che nell’ultimo consuntivo scompare, così quest’ ultimo ha le spese molto aumentale. Ma meno delle spese totali le generali nei consuntivi sono state 1|500, 1(400 ed 1|200 con notevole diminuzione. Nell’ultimo consuntivo sono state 1x130.

Le spese per pensioni sono state 1 j 120, 1(280 ed 1(194 e sempre disposte come nell’ ultimo bi­ lancio. Infine 1 (140. 1919-1920 E n trate Spese Produzione. 2.159 — 1.355 Circolazione 1.310 — 821 Consumo 4.076 — 8.890

Un’altra classificazione che può interessare, è la seguente, che riunisce i Ministeri secondo gli scopi o bisogni, ai quali provvedono :

Spese generali (terre e finanze) 610

» di difesa (guerra, marina, giu­

stizia, sicurezza e carceri 7.580

Spese di relazioni (esteri, colonie

e terre liberate) 524

Spese di civiltà (interno, meno si­ curezza e carceri, istruzione e

lavoro) 786

Spese di eomunicazioni (poste, la­

vori) 811

Spese di arrtcchimento (agricol­

tura, industria) 1.355 Totale 15.666 e 6.458 e 3.741 e 637 e 1.108 e 1.081 e 1.357 e 14.282 Nei consuntivi le spese per la difesa sono sempre le maggiori, ma vanno diminuendo d’ importanza; crescono invece proporzionalmente, quelle gene­ rali (tesoro specialmente) e tutte le altre, dimi­ nuendo la spesa per la guerra, -aumentano tutte le altre.

Le spese per arricchimento agiscono sulla pro duzione, quelle per le comunicazioni nella cir­ colazione. le altre, meno le generali, sul consumo; lo Stato ricava dalla produzione della circola­ zione dal consumo somme che vedremo dopo e che possiamo contraporre a queste così:

D ifferenze = + 804 = + 4.999 = + 4.814 E n tra te 3.848 1.798 5.753 1920-1921 Spese D ifferenze — 1.357 = + 2.491 — 1.081 = + 717 — 5.486 = + 258

Le spese d’interessi furono di 2.674 e 2.982, quelle di pensioni 8 e 102, in totale 2.755 e 3.084, cioè 1(6 circa è Passato, ma nel bilancio prece dente erà più di una metà.

L’ attività dello Stato nella produzione è cre­ sciuta nell’assorbire ricchezze, restando fermo il diffonderla, così che lo Stato ha guadagnato di più nella produzione, anche nella circolazione ha agito così ma in minore misura. Grandissima è stata invece l’ attività sul consumo, molto ere sciuta, ma salita da fortemente passiva a poco at­ tiva. Così lo Stato è massimamente organo di con­ sumo in tutta la sua attività, ma è notevole che ha diminuito le spese (spectalmente di difesa).

Pesano rulle azienue le imposte dirette, per 2.159 e 3.848 e sulle famiglie quelle sui consumi, le privative e i servizi per 4.076 e 5 734; tutte e due le categorie sono aumentate e di mollo ; le ultime potrebbero così classificarsi nelle partite principali : Bevande e carni 24 e — Trattorie 5 5 5 Sale 126 e 136 Vino 3 e 339 Vitto 208 e 485 Chinino 8 e 13 1(2 profumi 20 e 22 1(2 saponi 30 e 28 Igiene 58 e 63 Liquori 15 e 21 Caffè 3 e 3 Monopolio caffè 468 e 504 Cicoria 3 e 291 Zucchero 316 e Birra 21 e 4 Spiriti 149 e 184 Bevande 980 e 1.043 Cinematografi Teatri 14 e 20 e 173 Gioielli 18 e 25 Tabacco 1.580 e 2.460 1(2 profumi e medicine 19 e 22 Lotto 178 e 269 Tessuti di lusso 28 e 80 Lusso (vario) — e 66 Giuoco (carte) 6 e 8 Lusso e divertimenti 1.863 e 2.950 Riassunto. Vitto 208 e 480 Bevande 980 e 1.043 Igiene 58 e 63 Divertimenti 1.863 e 2.960 Totale 3.109 e 4.536

E ’ aumentato il totale ad ognuna delle partite, specialmente vitto (vino) e divertimenti (tabacco, lotto, lusso) tutte due gli aumenti sembrano giu­ stificati.

Preventivo e consuntivo 1918-20.

Paragonando il preventivo col col consuntivo 1919-20 si trovano le seguenti partite che supe­ rano i 10 milioni dal preventivo al consuntivo si ha :

R. M. + 124 ; centesimi di guerra + 45, extra profitti + 456 ; amministratori di società + 15, completare + 64, dirette + 672, successioni + 64, registro + 288, bollò + 72, surrogazione + 21, ipo­

teche 38, concessioni + 19, velocipedi + 28,

gioielli +10, profumi + 19, conti di trattorie + 10: liquori + 15, scambio + 558, spiriti + 104, bir­ ra + 16, zucchero + 16, dogane + 253, esporta­ zione + 45, tessuti di lusso + 28, consumi + 388, tabacchi + 780, fiammiferi + 33, lotto + 78, caffè + 468, privative + 1.368, poste + 29, tele grafi + 34, servizi + 25. Altre entrate (quasi tutte straordinarie) + 3.345. Effettive + 6.387.

La differenza fra entrate e spese totali era nel preventivo di 559 e nel aonsuntivo di 5.342.

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140 L’ ECONOMISTA 27 Luglio-3 Agosto 1924 - N. 2620-21

le straordinarie si moltiplicarono per 16, i capitali diminuirono di

poco-La spesa pel Ministero del Tesoro, passiva in 3.190, fu di 3.822 (debiti variabili aumentarono di 239, le pensioni diminuirono di 15, vi furono le pensioni straordinarie di 180, T assistenza mi­ litare per 413. I sussidi per calamita in 50, di­ verse per 74, i capitali diminuirono di 195).

La finanza accrebbe di 32 le guardia di finanza, il lotto diminuì di 13, il tabacco aumentò di 23, il sale di 14, i fiammiferi di 19, le straordinarie di 64, il tolale di 130. La giustizia aumenta di 15, gli esteri di 22, le colonie di 17, l’ istruzione aumenta di 215, di cui quasi tutta la elementare e poco la media.

L interno aumenta di 161, di cui la sicurezza 66 e pei sgomberi per 64 ed altre straordinarie.

I lavori aumentano di 279, di cui tutti straor dinari.

Le poste di 96, La guerra di 6.035 (le straor­ dinarie, previste in 22, furono 5.404). La marina prevista in 237. fu di 852, di cui 852 per la guerra.’ L ’agricoltura aumenta di 2, l’ industria porta le ordinarie da M a 38 (marina mercantile 18 e poi aumenta gli altri capitoli), converte le 3 straordi narie in 1.147 per traffico, per 27 per marina mer­ cantile, varie 84 e i capitpli da 7 a 20.

Le ferrovie all’entrata salgono di 943 (451 viag­ giatori), 142 grande velocità, 275 piccola, ed altre partite minori ; alla spesa salgono di 1917, di cui 1044 la trazione, 377 il movimento, 120 i veicoli, 166 i lavori, più di 80 la navigazione ed altre partite minori.

I trasporli quasi si decuplicano, il personale si decupla, le forniture si moltiplicano per 20, i carboni per 14, le officine più che del doppio ed i magazzini pei1 5.

Dunque la realtà ha superato le previsioni specialmente nei sopraprofitti, come nella R. M. ed è sorta la imposta complementare, così le im­ poste dirette hanno avuto un gettito considere­ vole. Anche quelle sullo scambio sono aumen­ tate, specialmente il registro e poi ri bollo e le concessioni.

Un poco meno aumentano i consumi, specie

le dogane e gli spiriti. Moltissimo le privative, specialmente pel tabacco e pel sorgere del caffè. Quasi niente i servizi. Aumentano le entrate "di­ verse, specialmente straordinarie e quindi le effet­ tivi. Così le entrate straordinarie si raddoppiano, ma le straordinarie si moltiplicano per 20 e i ca­ pitali per 13. La differenza fra entrate e spese totali resta passiva, ma si decuplicano quasi quella dei capitali resta attiva ma si moltiplica per 91, quella tra le effettive resta negativa, ma si mol­ tiplica per 5 o per 6; quella fra le ordinarie da negativa e minima diventa positiva e massima. Le spese ordinarie quasi si raddoppiano e le straor dinarie si moltiplicano per 16, specialmente au­ mentano tesoro (assistenza militare e debiti va­ riabili) un poco la finanza e, l’istruzione, specie elementare e l’interno (sicurezza sgomberi) e poi lavori poste, e per cifre colossali, guerra, marina e l’industria (traffico). Le ferrovie aumentano al­ l’entrata (specie per viaggiatori) ma più alla spesa (specie per trazione) alle partite diverse (trasporti, forniture e carboni).

In conclusione poco fu previsto il gettito dei sopraprofitti, del registro e bollo, del tabacco e non si prevede il sorgere dell’ importo comple­ mentare e del monopolio del caffè, ma si preve­ deva le entrate diverse. I titoli aumentarono di molto specie straordinarie e capitali, così le dif­ ferenze aumentarono, specie quella dei capitali, quella fra le ordinarie divenne passiva. Crescono le spese specialmente ordinarie e per tesoro, e le militare, le ferrovie, anche specie alle spese.

La previsione fu modesta e forse incompleta, incapace, non si valutarono i fenomeni che pure si potevano; prevedere aumentare e sorgere, non si vide o non si volle vedere la necessità di ri­ correre ad entrate diverse, non si videro le spese, anche esse prevedibili, di Tesoro e guerra, così si aumenta di molto e deficit previsto, special- mente nella parte ordinaria e crebbe il triste con­ tributo dei capitali. Così era stato anche l’anno precedente, non così l’anno prima. Ora tale ine­ satta e voluta previsione forse fu giustificata una volta, ma non pare lodevole per sempre.

(Continua) PrOF. Giulio Curato.

Il m e r c a t o d e lle m e r c i in Ita lia nel g iu g n o 1924. Numeri Indici dei prezzi nel commercio all’ingrosso.

Nella tabella seguente sono esposti i numeri indici dei prezzi delle merci nel commercio al- l’ingrosso del nostro paese nel mese ora chiuso in confronto con quelli di alcuni mesi precedenti. Questi indici sono medie aritmetiche computate secondo le norme metodologiche anteriormente

esposte, prendendo per base (100) la media dei piezzi nell anno 1920. L indice generale è presen­ tato anche sulla base del quinquennio 1901-905 dell anno 1913 e del luglio 1914 per consentire comparazioni varie col livello anteriore alla guerra.

N U ME R I I N D I C I ME DI A R I T M E T I C I . Derrate alimentari vegetali

Derrate alimentari animali Prodotti chimici

Materie tessili Minerali e metalli Materiali da costruzione Prodotti vegetali vari Merci industriali varie Indice generale (base 1920) Indice generale (base 1901-905) Indice generale (base 1913) Indice generale (base luglio 1914)

d e lle v o c i d ic e m b r e nel 1924 1921 2 5 11 5 .3 17 1 2 0 .6 13 73.5 15 7 9 .4 2 0 6 6 . 0 8 89.1 8 113.7 14 9 3 .8 1 2 0 9 5 .2 7 4 9 .2 5 9 4 6 6 4 8 .1

Le variazioni percentuali avvenute lungo gli ultimi

g e n n a io f e b b ra io

1924 1924

Derrate alimentari vegetali Derrate alimentari animali Prodotti chimici

Materie tessili Minerali e metalli Materiali da costruzione Prodotti vegetali vari Merci industriali varie Indice generale + 0.36 + 3.25 + 0.33 — 3.92 — 2.86 + 0.59 — 2 58 — 2.51 — 1.73 + 2.30 — 0.47 + 1.42 — 2.81 + 0 32 - 0.38 + 0.23 — 1.14 + 0.35 d ic e m b r e 1922 d ic e m b r e1923 g iu g n o1924 a p r ile1924 m a g g io1924 1 1 0 .9 9 8 ,3 101.5 104.3 103 1 1 0 9 .6 1 1.2 1 0 3.6 1 1 0.6 1 0 4.8 6 9 .3 6 6 .0 6 3 .4 6 3 . 9 6 3 .5 7 7 .9 9 6 .3 93.1 9 5 .2 9 5 .3 6 4 .9 6 6 .5 6 4 .8 6 5 .2 6 4 .3 8 8 ; 1 8 5 .3 8 4 .9 8 5 7 8 5 .3 1 2 8 .8 1 0 1 .9 9 4 .2 9 4 . 0 9 5 .0 9 4 .0 9 7 .0 9 7 .6 9 8 . 8 9 7 .9 9 2 .8 9 2 .4 9 0 ,7 9 2 .7 9 1 .4 7 3 0 .3 7 2 7 .3 13.3 7 2 9 .2 719.1 5 7 9 .6 5 7 7 .2 566.1 5 7 8 .7 5 7 0 . 7 6 1 3 .7 6 2 9 .2 6 1 7 0 6 3 0 . 8 6 2 2 . 0 m e s i s i p r e s e n t a n o n e l l a m i s u r a s e g u e n t e : m arzo

(5)

L ’ ECONOMISTA 141

L’indice generale ha segnato un nuovo ribasso di poco inferiore allT per cento ed il movimento discendente si è presentato, come nel maggio, diffuso rispetto a quasi tutti i gruppi di merci.' Questa discesa in parte — rispetto ad alcune der­ rate e prodotti vegetali — corrisponde a fattori stagionali e in parte riflette la depressione che si delinea nella domanda di qualche materia prima in qualche paese, accennando a muta menti nella congiuntura economica. La rassegna fatta dal dott. Tagliacarne nel numero di questo

Supplemento del 25 giugno scorso riguardo al mo­ vimento dei prezzi all’ingrosso nei principali mer­ cati mostra come da parecchi mesi sino al mag­ gio le curve degli indici abbiano segnato tendenza declinante: per il mercato inglese l’indice del- 1 « Economist », il solo sinora noto rispetto al mese di giugno ha segnato una situazione pres­ soché stazionaria nel suo complesso (205,8 nel maggio e 205,9 nel giugno).

Secondo la nostra rilevazione l’indice com­ plessivo di 90,7 (base 1920) contro 91,11 nel giu­ gno 1923 e contro 90,2 nell’ottobre 1923 (il punto minimo toccato dalla curva dell’anno decorso), in confronto con tali date si ha rispettivamente la diminuzione del 0.25 per cento e il rialzo del 0,55 per cento.

Toniamo qui appresso a riscontro le variazioni avvenute fra il maggio e il giugno per i singoli gruppi di merci secondo i nostri indici e secondo quelli della Camera di commercio di Milano re­ lativi al mercato Milanese:

Derrate vegetali Derrate animali Prodotti - chimici Materie tessili Minerali e metalli Materiali da costruz. Prodotti vegetali Merci ind. varie Indice generale Italia Milano — 1.52 - 1.15 — 1.18 — 3.06 — 0.17 — 1.64 - 2.34 - 4.01 + 0.76 — 0.87 — 0.39 - 0.52 — 0.85 — 1.13 - 0.32 — 1.17 — 0 81 — 1.80

Secondo i nostri dati nel maggio si è avuto un ribasso più forte che nel giugno per il com­ plesso delle merci specialmente rispetto alle der rate animali; le nostre variazioni del maggio in parte corrispondono a quelle segnate per il giugno dalla rilevazione del benemerito ufficio statistico milanese e ciò in dipendenza sia della norma metodologica seguita per alcuni nostri indici si basano sulle cifre di fine mese anziché sulle medie mensili, e sia della adozione, per i nostri calcoli, di molte quotazioni del mercato genovese, il quale è più prontamente sensibile alle variazioni nelle condizioni comerciali, specialmente riguardo alle provenienze dall’estero.

La graduale discesa nei prezzi delle merci che ora si viene svolgendo, secondo queste rilevazioni, ripete il movimento che per i mesi primaverili si è presentato negli anni precedenti. In contrasto con questa diminuzione nei prezzi delle merci (e con la anteriore stabilità) ha ultimamente un notevole inasprimento nei cambi, su cui hanno influito anche circostanze politiche e monetarie internazionali.

L’andamento dei mercati.

Derrate alimentari di origine vegetale. — Per questo gruppo di derrate, i nostri indici segnano un nuovo ribasso del 1’ 1 e mezzo per cento anche più forte di quello che era avvenuto il mese in­ nanzi : sembra così chiuso il movimento di ascesa nei prezzi che si era svolto piuttosto pronunziato ininterrottamente fra l’ottobre 1923 e l’aprile 1924, Rispetto al mercato dei cereali il fenomeno saliente è il sostegno che si presenta negli Stati Uniti in dipendenza delle notizie non buone re­ lative al nuovo raccolto: il rialzo si presenta an­ che riguardo ai grani del Canadà e dell’Argen- | tina. In discordanza con questo movimento si ha

una certa fiacchezza nel mercato italiano ove le quotazioni sono in ribasso e sono declinate a L. 100-105 per il grano di vecchio raccolto e a L. 100 per il nuovo, con transazioni assai limi­ tate: ciò sebbene il nuovo prodotto sia valutato solo 48 milioni di quintali di poco superiore alla media e molto al disotto del vistoso raccolto rag­ giunto nel 1923: a determinare questa minor pro­ duzione ha in piccola parte contribuito la dimi­ nuzione avvenuta nell’area coltivata e in maggior parte le avversità meteoriche. Sul nostro mercato la tendenza debole prevalente per il granosi ma­ nifesta in genere anche riguardo ai" cereali mi­ nori ad eccezione del riso, per il quale v’ha qualche sostegno. Per gli agrumi, gli spacci sui mercati esteri sono piuttosto limitati salvo che per i verdelli e i prezzi vanno declinando. Sul mercato vinicolo nelle ultime settimane si è ve­ rificata una grave limitazione di affari con qual­ che falcidia sui prezzi: le prospettive della futura produzione sono assai buone. Sul mercato oleario prosegue la pesantezza con qualche riduzione nei prezzi di fronte alla esistenza di cospicue rima­ nenze e alla buona condizione della vegetazione in parecchie delle regioni più forti produttrici. Essendo risultato scarso l’incremento dello stock mondiale di caffè nel maggio, il mercato si è nuo­ vamente orientato al rialzo. Per lo zucchero sul nostro mercato, è proseguita la tendenza decli­ nante sotto l’influenza anche dell’ampliata pro­ duzione nazionale di barbabietole; negli Stati Uniti e in qualche altro grande mercato estero prevale la fermezza malgrado si constati la pro­ spettiva di un forte ampliamento di produzione da parte dell’Europa.

Derrate alimentari di origine animale. — Dopo il ribasso del 5 per cento avvenuto il mese in­ nanzi, si ha nel giugno una nuova discesa in ra­ gione deH’1,5 per cento. A questa diminuzione ha ancora contribuito massimamente il bui ro e i formaggi, per i quali prosegue gravissima la pe­ santezza essendo scarso sempre lo spaccio sia al­ l’interno che all’estero.

Per le uova prosegue il movimento stagionale al rialzo, meno veloce però che nel maggio.

Per il bestiame bovino la curva dei prezzi ha segnato ultimamente oscillazioni in vario senso: una certa tendenza al ribasso si è svolta durante il mese di fronte ai timori determinati dalla sic­ cità rispetto alla produzione foraggierà, ma si è poi avuta una certa ripresa di sostegno malgrado la cospicua importazione dalla Jugoslavia: il so­ stegno è anche più pronunziato per gli animali da lavoro. Posegue il ribasso stagionale per i suini e qualche falcidia avviene ancora rispetto al pollame.

Prodotti chimici. — Per questo gruppo è pro­ seguito il movimento discendente che si svolge da molti mesi, prevalentemente in misura tenue. Nel giugno qualche parziale falcidia è avvenuta ancora rispetto a materie di uso agricolo (sol­ fato di ramo, solfalo di amonio, superfosfato, scorie), ma più sensibili variazioni in vario senso abbiamo registrato per prodotti di uso industriale (ribasso pel carburo di calcio, rialzo per la soda e per il lythopone).

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142 L ’ ECONOMISTA 27 Luglio-3 Agosto 1924 - N. 2620-21

meteoriche, (per cui la valutazione ufficiale di fine giugno è salita a 71,2 per cento), ma ben più decisamente ha influito la situazione che si pre­ senta per l’industria negli Stati Uniti e anche in Inghilterra per cui l’attività dei fusi è sensibil­ mente ridotta. I prezzi dei filati sul nostro mer­ cato hanno subito una notevole falcidia.

Per le lane le quotazioni, considerate, dalle piazze italiane sono rimaste invariate: il mercato britannico è stato segnalato lungo il mese da una gran fiacchezza tanto che era previsto che le aste londinesi dei primi di luglio dovessero registrare considerevoli ribassi, mentre invece la discesa in confronto con le aste del maggio è stata insigni ficante ed è risultato evidente che la domanda si mostra tuttora fiduciosa sulla situazione avve­ nire dell’industria. I prezzi della canapa, sul finire della campagna hanno subito una nuova falci­ dia : si lamenta sempre lo scarso collocamento sui mercati esteri : le prospettive del futuro rac­ colto sono buone. Il mercato serico è ancora stato intonato a gran debolezza solo con qualche cenno di maggiore resistenza negli ultimi giorni del mese: gli affari sul mercato sono sempre ristretti, i prezzi dei bozzoli freschi del nuovo raccolto sono oscillati per lo più fra L. 23 e 25, livello superiore alle prime previsioni.

Minerali e metalli. — Il nostro indice di gruppo segna un lieve rialzo in ragione del 3[4 per cento. Per i carboni sui nostri mercati è prevalsa la debolezza malgrado che gli arrivi non siano stati rilevanti : solo per le antraciti si è constato un certo progetto nelle quotazioni; la situazione del mercato carbonifero è decisamente sfavorevole in Inghilterra essendo scarsissima la domanda anche forastiera malgrado sia larga la disponibilità di tonnellaggio a noli bassi e declinanit.

Il mercato siderurgico internazionale continua a peggiorare segnando un sintomo grave per lo svolgimento della vita economica: il volume degli ordinativi presso il sindacato americano dell’ac­ ciaio va declinando e sul mercato inglese la si­ tuazione va peggiorando sia per la ghisa che per l’acciaio con ribassi di prezzi e con forti gia­ cenze; le quotazioni italiane peri materiali side rurgici sono per lo più rimaste invariate, presen­ tandosi però una lieve diminuzione per la ghisa. Per i metalli minori lungo il mese si sono svolte oscillazioni in vario senso con un discreto vo- ' lume di affari ; una notevole fermezza si è pre­ sentata per lo zinco, e specialmente per il piombo, risultandone anche per il mercato italiano una notevole plusvalenza in confronto coi prezzi di fine maggio, plusvalenza alla quale si deve il rialzo complessivamente notato dal nostro indice di gruppo.

Merci varie. — Per il gruppo dei materiali da costruzione la lieve diminuzione è attribuibile al ribasso avvenuto sui matloni nel mercato mila­ nese. Per i prodotti vegetali si ha un ribasso più pronunziato, attribuibile prevalentemente alle va­ riazioni avvenute sui mattoni nel mercato mila­ nese. Per 1 prodotti vegetali si ha un ribasso più pronunziato, attribuibile prevalentemente alle va­ riazioni avvenute sul mercato foraggero: i prezzi del fieno sono in genere diminuiti in seguito alle pioggie che hanno migliorate le condizioni della vegetazione, per le rimanenze, ancora cospicue, della vecchia paglia i prezzi sono ulteriormente declinati in relazione anche alla stagionale scar­ sità di affari. Fra le merci industriali varie con­ siderate nella nostra rilevazione si hanno lievi diminuzioni di prezzi per lo spirito, il sapone, le pelli: il mercato dei pellami continua ad esser orientato al ribasso per le pelli di macello; fal­ cidie considerevoli nei prezzi si sono verificate ultimamente alle aste di Zurigo e a quelle di Pa­ rigi; a Parigi le quotazioni di fine giugno sono inferiori, in ragione di circa il 10 per cento a

quelle del maggio. Ri c c a r d o Ba c h i.

RIVISTA BIBLIOGRAFICA

Bureau International da T ravail.— L ’evolution des conditions du Travail dans la Russie des Soviets — Gi­

nevra 1924 pag. 250.

Già nel 1922 il Bureau International du Travail aveva pubblicato una brochure con la quale aveva cercato di dare in forma sistematica un riassunto della legislazione Soviettista dopo la introduzione del nuovo regime economico. Ma successivamente la politica del lavoro in Russia si è ancora svilup­ pata e affermata tanto chè adesso sembra possibile di poter dare uno sguardo d’ insieme sui risultati ottenuti tanto dal punto di vista della legislazione che da quello delle effettive condizioni del lavoro nella Russia dei Soviets. Ed appunto il volume di cui ci occupiamo contiene tutti gli atti legislativi, prov­ vedimenti governativi, statistiche ecc. fornite dal go­ verno dei Soviets.

FINANZE DI STATO

Sale e Tabacchi.

Recenti rilievi degli uffici competenti permettono di segnalare interessanti notizie intorno alla produ­ zione ed alla vendita delle merci di monopolio du­ rante l’esercizio finanziario ora chiuso.

Le 23 manifatture nelle quali vengono lavorati i tabacchi nazionali hanno fabbricato per circa 28 mil. di chili tra sigarette, sigari trinciati e tabacchi da fiuto. Tale fabbricazione si riferisce per la maggior parte, il 38 per cento, alle sigarette, lavorate in 17 manifatture e confezionate in oltre 10 mil. e mezzo di chilogrammi; seguono i trinciati, il 30 per cento di tutta la produzione, lavorati in 14 manifatture e ottenuti per oltre 8 milioni di chilogrammi; vengono poi i sigari, il 24 per cento della intera produzione, lavorati in 19 manifatture e confezionati in quasi 7 mil. di chilogrammi; da ultimo è la volta dei tabac­ chi da fiuto, T 8 per cento del totale della produ­ zione, lavorati in 10 manifatture, e ottenuti per oltre 2 mil. di chilogrammi.

La vendita è stata maggiore della produzione, es­ sendosi conguagliata a oltre 28 mil. e mezzo di chi­ logrammi: tale vendita si è effettuata nella massima parte nel Regno, per oltre il 97 per cento, e in mo­ desta quantità è andata all’estero, meno del 3 per cento, mentre in scarsissima misora è stata desti­ nata alle provviste di bordo, 10 centesimi per cento.

Rispetto al sale, sono stati prodotti 3 mil. e 900 mila quintali e sono stati venduti oltre 3 mil. e 250 mila quintali, di cui 2 mil. e 600 mila quintali di sale comune 400 mila quintali di sale industriale, e 250 mila q.li di sale da tavola.

Debito estero dell’Italia.

I debiti dell’Italia all’estero al 30 giugno di questo anno sono costituiti da 22 miliardi e 721 milioni di lire alla pari e sono formati da buoni con l’Inghil­ terra per 14 miliardi e 133 milioni di lire alla pari, da crediti aperti con gli Stati Uniti per 51 milioni di lire alla pari.

Durante l’ultimo esercizio finanziario e cioè dal 1° luglio 1923 al 30 giugno 1924, i debiti dell’Italia all’Estero sono cresciuti di 717 milioni di lire alla pari, per computo di interessi sui buoni con l’Inghil­ terra, e sono diminuiti di 183 milioni di lire alla pari, per essere stati estinti nel settembre del 1923 e regolarizzati con provvedimenti di bilancio il de­ bito in cambiali verso il Brasile per 57 milioni di lire alla pari e il debito in buoni verso l’Inghilterra per il tramite della Banca d’Italia per 126 milioni di lire alla pari: cosicché, in complesso sono cresciuti di 534 mil. di lire alla pari.

Com’è noto, una valutazione concreta della effet­ tiva portata di questi debiti è prosso che impossi­ bile allo stato delle cose, dati i molti elementi fi­ nanziari e politici che rendono questa materia oltre­ modo complessa.

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L ’ ECONOMISTA 27 Luglio-3 Agosto 1924 - N. 2620-21

650 milioni di corone oro ma gli effetti finanziari di tale garanzia si manifesterebbero soltanto in caso di mancato pagamento, parziale e totale, da parte della Repubblica federale austriaca.

RIVISTA DEL COMMERCIO

Importazione in Egitto.

Intorno al commercio di importazione e di espor tazione dell’Italia con la Cecoslovacchia e col regno dei Serbo-Croati-Sloveni durante i primi quattro mesi dell’anno corrente, diamo queste notizie.

Con la Ceco-Slovacchia

Abbiamo importato per un valore di 66 milioni di lire ed abbiamo esportato per un valore di 48 mil. di lire di modo che abbiamo avuto uno sbilancio a nostro sfavore di 18 mil. di lire.

Le principali importazioni sono costituite da mac­ chine apparecchi e loro parti, per un valore di 14 mil. e mezzo di lire, del malto per un valore di 6 mil. di lire, dai lavori di vetro e cristallo per un va­ lore di 5 mil. e mezzo di lire, dalla cellulosa per un valore di 6 mil. di lire, dai semi non oleosi per un valore di 3 mil. e mezzo di lire.

Nelle esportazioni meritano rilievo : gli agrumi per un valore di 8 mil. di lire, la farina di frumento per un valore di 6 mil. di lire, le pelli crude per un va­ lore di 5 mi), e mezzo di lire, il riso per un valore di 3 mil. e mezzo di lire, le frutta secche e la cana­ pa e stoffa di canapa rispettivamente per un valore di 3 milioni di lire.

Abbiamo importato per un valore di 148 mil. di lire ed abbiamo esportato per un valore di 125 mil. di lire, di modo che abbiamo avuto uno sbilancio a nostro sfavore per un valore di 23 mil. di lire.

Quello che squilibra la bilancia commerciale del­ l’Italia col Regno dei Serbo-Croati-Sloveni è costi­ tuito essenzialmente dal legno comune, che abbiamo importato in una quantità di 170 mila tonn. per un valore 65 mil. di lire.

Nelle residue importazioni sono da notarsi : gli animali bovini per un valore di 17 mil. di lire, i ca­ valli per un valore di 12 mil. di lire, la legna dal fuoco ed il carbone di legna per un valore di 10 mil.!

di lire. 5

Nelle esportazioni sono da rilevare: i tessuti ed altri manufatti di cotone per un valore di 46 mil. di lire, i tessuti ed altri manufatti di lana per un va­ lore di 13 mil. di lire, la farina di frumento per un valore di 12 mil. di lire e i filati di cotone per un valore di 10 mil. di lire.

Circa il commercio di importazione e di esporta­ zione dell’Italia con la Germania e con l’Austria du rante i primi quattro mesi dell’anno corrente, si hanno queste notizie:

Con la Germania.

Abbiamo importato per un valore di 405 milioni di lire ed abbiamo esportato per un valore di 523 mil. di lire, ossia abbiamo avuto uno sbilancio a no­ stro favore per un valore di 118 mil. di lire.

Non è compreso in questo risultato il valore delle importazioni dovute in conto riparazioni.

Nelle esportazioni eccelle la seta tratta, per un valore di 123 mil. di lire: quindi vengono: gli agru­ mi per un valore di 69 mil. di lire, le uova di pol­ lame per un valore di 37 mil. di lire, le pelli crude per un valore di 33 mil. di lire, la canapa greggia e pettinata per un valore di 31 mil. di lire, le frutta secche per un valore di 29 mil. di lire.

Nelle importazioni meritano rilievo: le macchine apparecchi e loro parti pei un valore di 65 mil. di lire, il carbon fossile (non in conto riparazioni) per un valore di 57 mil. di lire, le pelli preparate per un valore di 32 mil di lire, le terre coloranti colori e vernici per un valore di 19 mil. di lire, i lavori di ferro e di acciaio per un valore di 16 mil. di lire.

Con l’Austria.

Abbiamo importato per un valore di 126 mil. di lire ed abbiamo esportato per un valore di 224 mil. di lire, con uno sbilancio a nostro favore di 98 mil. di lire.

Nelle esportazioni sono da segnalare : le farine e i semolini per un valore di 29 mil. di lire, la seta tratta per un valore di 22 mil. di lire; i tessuti ed altri manufatti di lana per un valore di 21 mil. di lire, gli agrumi per un valore di 18 mil. di lire, i tessuti ed altri manufatti di cotone per un valore di

17 mil. e mezzo di lire, la seta artificiale e cascami per un valore di 14 mil. di lire.

Nelle importazioni sono da notare : il legno co­ nnine per un valore di 48 mil. di lire, la pasta per la fabbricazione della carta per un valore di 14 mil. di lire, le locomotive per ferrovie e tramvie per un valore di 8 mil. di lire, la carta e cartone per un va­ lore di 7 mil. e mezzo di lire.

RIVISTA DEL MERCATO DEI VALORI

Rassegna settimanale.

Mentre la settimana esordiva con ottime dispo­ sizioni segnando una ripresa quasi generale, tosto prevalsero i realizzi e l’ottava registra un nuovo re­ gresso. Le vendite trovarono facile contropartita e il mercato non perde il suo equilibrio. Agli alleg«-rimenti di impegni al rialzo pare di scorgere qual­ che timida vendila allo scoperto. Le nostre borse vanno risanandosi in modo confortante e la situa­ zione speculativa è senza dubbio molto migliorata coll’eliminazione di parecchi elementi deboli. Perdura l’abbondanza del danaro, il paese lavora e guadagna, non abbiamo più disoccupazione anzi i nostri indu­ striali ed artigiani si lamentano ora della deflcenza della mano d’opera. Ed allora come ti spiega il ma­ lessere attuale deile nostre Borse? Disagio morale; le vicende politiche le acerbe polemiche dei giornali, il contegno intransigente delle opposizioni di fronte all’attuale Governo infondono nel pubblico un senso penoso di perplessità, di incertezze per il domani. Nel mondo degli aflari larga fiducia e molte speranze si avevano in quell’uomo energico che aveva saputo ristabilire l’ordine, la disciplina ed il lavoro. Si ha sempre fede nell’avvenire ma intanto tutti deside­ rano vedere la piega che prenderanno le faccende politiche e si impongono quindi una prudente ri serva.

La Banca Commerciale nella sua interessante Ri­ vista mensile del 15 Giugno uscita solo questa set­ timana mentre deplora la corsa sfrenata al rialzo scrive un periodo che merita di essere rilevato: « La fiducia in un prospero avvenire vicina non deve es sere mangiata in erba ma deve crescere e maturare in spiga perchè si abbia lo spettato raccolto». La Comit afferma in un modo elegante ciò che ripetiamo da due mesi con termini un po’ brutali. Giovedì si effettueranno i Riporti per fine agosto e si potrà constatare una notevole diminuzione negli impegni in mani deboli. Le nuove falcidie dei principali titoli favori dalla speculazione portano questo mese altre ingenti perdite ai nostri speculatori e possono de­ terminare nuove liquidazioni più o meno volontarie. Occorre operare ancora con circospezione.

Sarà interessante conoscere l’esito della Confe­ renza di Londra per l’assestamento politico e finan­ ziario di questa travagliata Europa. Una soluzione pratica di questo grave problema potrebbe avere conseguenze notevoli sulla economia nazionale. Siamo per natura scettici su questi convegni internazionali ma potrebbe dal convegno di Londra derivare risul tati favorevoli per tutti togliendo un incubo nella vita politica dell’Europa. La resistenza constatata nelle Borse è di buon augurio e potrebbe significare che oramai è sorpassato il punto morto, ma ci vorrà un po’ di tempo per orientarsi e riprendere l’atti­ vità indispensabile per una nuova campagna di af­ fari. Segnaliamo una lieta constatazione fatta nel­ l’esame delle situazioni mensili pubblicate dai nostri maggiori Istituti di Credito e cioè il notevole incre­ mento degli utili confrontati all’anno precedente. Nei primi cinque mesi dell’esercizio in corso si nota un maggior utile di 2 1[2 milioni per la Comit, 1 1|2 per il Credito Italiano, di 4 milioni per il Banco di Roma e di 1 milione per il Credito Marittimo e via dicendo. Numerosi sono ancora gli aumenti di capi­ tale in vista.

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Banca emittente non si troverebbe in grado di spez zare i titoli. Ci auguriamo che si trovi presto il mezzo di rimediare a questo grave inconveniente.

Poco interessante riesce la cronaca dell’ottava : i corsi odierni, salvo rare eccezioni registrano uno sgretolamento su quelli di Sabato scorso. Mercoledì si ebbe una depressione su quasi tutta la quota ma i corsi non presentano oscillazioni importanti all’in-fuori della Chàtillon che segnano repentini e vio­ lenti spostamenti. E’ subentrata in Borsa un po’ di calma; si fa probabilmente già sentire l’assenza di parecchi professionisti ed operatori i quali cercano sui monti od al mare un riposo all’ intenso lavoro ed alle emozioni subite.

L’esodo continuerà nei prossimi giorni a detri­ mento dell’attività dei mercati. Anche i nostri Fondi di Stato s’indebolirono ma chiudono l’ottava discre­ tamente sostenuti a 84,95 e 85,10 per fine luglio per la Rendila 3 50 per cento e 97,16 per contanti a 97 30 per fine luglio per il Consolidato 5 0/0,

Nel gruppo bancario è sempre la Cornil che dà il maggior alimento alle transazioni. Debuttò lunedì a 1432 per sfiorare mercoledì j375 e finire l’ottava a 1392.

Il Credito Italiano da 902 di lunedì retrocedette e

quotò Giovedì 867 per chiudere stamane a 874. Sem­ pre fermo con tacile assoi bimento il Banco di Roma ed il Credi m are a 124 e 600, corsi che sembrano ap petitosi.

Le Meridionali si aggirano intorno a 550 mentre si

accentuò la pesantezza delle Mediterranee a 315 Oggi 558 e 316. Questi due titoli come pure ì valori di na­ vigazione potrebbero nelle Borse di debolezza inte ressare i capitalisti. Chiudono la settimana: Rubat tino 631 (Lunedì 642) Navigazione Alta Italia 320,

Co-sulich 327 (lunedì sfiorò 368), Lloyd Sabaudo 282

circa.

Abbiamo il piacere di registrare un miglioramento dei cambi. E’ già un vantaggio importante per l’eco­ nomia nazionale che i corsi delte divise estere non siano più esposti come in altri tempi a sbalzi repen­ tini e che essi da vario tempo sieno stabilizzati con lievi oscillazioni in entrambi i sens.. Chiudono l’ot­ tava: Parigi 118,70; Bruxelles 106; Svizzera

423,1|4-Londra 101.72 1(2, New York 23,26 1|2; Praga 69,50.

Poca animazione nei premi per agosto. Si valutano sulle seguenti basi: Consolidato e Rendita 1,25 di scarto doni 0 75 d: premio, Banca d ’ Italia 36 dont 30, Comit 35 dont 25, Credito 25 dont 15, Fiat 20 dont 20, Rabattino 20 dont 15, Mediterranee 15 dont 10.

Meridionali 18 dont 25, Viscosa 35 dont 20, Chotillon

50 dont 30, Terni 25 dont 20, Montecatini 15 dont 12,

Btnifìche 15 dont 15, tutto circa. Torino, 19 Luglio 1924. I * * * * 6 7

I mercati non hanno ancora trovato il loro equi­ librio. Abbiamo attraversato un’altra settimana di repentine e violente oscillazioni nei corsi dei nostri principali valori di speculazione. La depressione si è accennata su nuove vendite alla vigilia dei Riporti per fine agosto. Molti operatori si stancano di tra­ scinare avanti le loro posizioni e non vogliono cor­ rere il rischio di subire nuove perdite. Liquidano oggi con la speranza di rifarsi domani col rientrare in condizioni piuttosto propizie e cioè allorquando vedranno delinearsi un movimento spiccato all’au mento senza preoccuparsi che dovranno allora pa gare prezzi maggiori degli attuali. Ad assorbire questi realizzi si notarono altri acquisti per parte dei no stri dirigenti e di qualche grosso capitalista, fonte si prevedeva i riporti furono facili in tutte le borse ai tassi circa del mese precedente. Si constatò una discreta diminuzione degli impegni speculativi ed i nostri Istituti di Credito si adoperarono ad agevo­ lare i riporti per Agosto. A Torino si pagava dal 6 50 0[0 al 5,50 sui Fondi di Stato e dal 7 50 0|0 al 7 0¡0 sui titoli azionari con lo scarto uguale del 20 per cento. La maggior affluenza di vendite si riscon­ trò mercoledì ed in tale giorno si toccarono i prezzi più bassi Giovedì sull’impressione favorevole della facilità dei riporti si iniziò ma ripresa che si ac­ centuò nei giorni seguenti. Non conosciamo le in tenzioni dei dirigenti dei nostri mercati sull’oppor­ tunità di iniziare una nuova campagna di aumento. Dopo tante violente scosse un periodo di consolida­ mento e di calma sembrerebbe indicato prima di riprendere la via del rialzo. Si dovrebbe assistere per qualche tempo a movimenti di altalena di am­ piezza limitata. Del resto nell’Agosto il pubblico è

assente e qualsiasi iniziativa cadrebbe nel vuoto. E’ probabile che gli operatori che rimarranno sulla breccia si contenteranno di un lavoro di cabotaggio. Sulle sottoscrizioni al Prestito Ungherese 7 0|0 venne assegnato il 29 0[0. Il titolo è ricercato intorno al prezzo di emissione (460) e rappresenta senza dub bio un buon investimento di capitale. L’Ungheria è un paese di risorse e d’avvenire. Appena avvenuta 1 emissione del Prestito Ungherese già si parla con insistenza di un Prestito alla Jugoslavia 7 0|0 di 600 milioni e persino di un miliardo con rimborso in venti anni. Sarà forse più opportuno non pre­ cipitarne la emissione e consolidare prima i pre­ cedenti prestiti esteri. Il Polacco 7 0[0 è attual­ mente offerto intorno al prezzo di emissione nono stante 1 ottimo andamento degli introiti della Regia dei Tabacchi, base essenziale della sua garanzia. La Conferenza di Londra prende una piega poco pro­ mettente per 1 esito finale. Auguriamoci però che si possa ancora trovare il terreno di intesa fra i con­ trastanti interessi internazionali e risolvere una buona volta questa grave questione che rappresenta un incubo per lo svolgimento degli scambi interna zionali. L’Assemblea di lunedì 21 corrente della So­ cietà Ligure Toscana di Elettricità approvò l’aumento di capitale da 100 a 180 milioni con un piano spe­ ciale di emissione. Agli azionisti della Selt verreb­ bero offerte 46 mila azioni in opzione a L. 235 pro­ babilmente in settembre in ragione di una ogni 10 possedute. Le azioni offerte sono precise a quelle attualmente in circolazione. Le proroghe per Agosto degli impegni specùlativi in Cambi si effettuarono sulle basi seguenti :

Parigi con 0,05 a 0.30 di déport, Belgio alla pari Svizzera con 1,50 al 2 di déport, Londra con 0.10 a

0,15 di déport, New York con 0.00 1/2 a 0,02 di déport. La riunione di questa mattina trascorse calma con affari ristretti e con tendenza svegliata. Si palesava il desiderio di realizzare. L’unico titolo in ripresa era la Meridionale. Solo all’ultimo momento su ini, ziativa di altre borse si notò una lieve ripresa, Con solidato a 97.60. Comit 1347, Meridionali 581, Fiat 549 Viscosa 440, Rubattino620, Terni 618. Chàtillon 447, ecc’

I nostri Pondi di Stato non poterono emanciparsi dalle oscillazioni dei titoli speculativi ma conserva-t ono però un fondo di resisconserva-tenza di buon augurio La settimana chiude per la Rendita 3,60 per cento a 83.90, per contanti e 84,40 per fine Agosto, e per il

Consolidato 5 per cento a 9695 per contanti e 97,45

per fine Agosto

L i Comit offre spostamenti rilevanti nei suoi corsi.

Dal prezzo di 1390 di sabato scorso, retrocedette gradatamente per sfiorare mercoledì il corso di 1315 e riprendere con vivacità quotando ieri 1354 per chiu­ dere l’ottava a 1343. Più calmo il Credito Italiano. Sceso mercoledì a 835 migliorò a 855 per finire la settimana a 860. La Banca d’Italia quotava mercoledì 1630 e stamane 1640. Costantemente assorbito il Banco

di Roma intorno a 120. Oggi 122. L’Assemblea di mer­

coledì del Credito Marittimo ha approvato l’aumento di capitale da 100 a 450 milioni. L’emissione si effet­ tuerà dal 2 al 9 Agosto in ragione, di una nuova a 510 ad ogni due azioni attuali. Nella sua relazione all’assemblea l’amministrazione mette in rilievo Fot timo andamento dell’Istituto ed il suo recente svi­ luppo. Corso attuale 598 circa. Scarse transazioni negli altri titoli bancari. Banca Commerciale Triestina 653 circa. Banca Nazionale di Credito, mercoledì 618. oggi 530 circa. Banca Agricola Italiana 277 circa.

I Cambi si mantengono quasi stazionari. Chiudono

l’ottava: Parigi 118; Belgio 106; Svizzera 425; Londra 101.75; New-York 23 12 3/4.

I Prem i per agosto si valutano sulle basi seguenti: Rendita e Consolidato scarto 1 per cento dont 0 50 di

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Torino, 26 luglio 1924.

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