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Cronache Economiche. N.214, Ottobre 1960

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(1)

CURA

DEllA CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA E AGRICOLTURA DI TORINO

m~'flE

1~IIIA~~~~~i

N. Z

14 -OTTOBRE 1960 -

L.

Z~

OLIVETTI

PER

L

~

AUTOMAZIONE

DEI SERVIZI

AMMINISTRATIVI

Più si c

ono

sce

l

'oggi,

meg

li

o

s

i

decide

i

l doman

i

(2)

OCCHIO AI CUSCINETTI!

solo

i

rica,-nbi originali

(3)

N.214

OTTOBRE 1960

.I~ . • . • . , . - -

--

- - - --

-COMITATO DI REDAZIONE:

On. 0011. GIUSEPPE ALPINO 0011. AUGUSTO BARGONI Pro!. Dott. ARRIGO BORDI N 0011. CLEMENTE CELIDONIO Prot. 0011. GIOVANNI DALMASSO 0011. GIACOMO FRISETTI Prol. 0011. F. PALAZZI· TRIVELLI

Dott. GIUSEPPE FRANCO

Dlrellore r . . pone.blle

• • NaIL. A CU.A O.LLA CA • • • A DI CO • • • • CIO

INOUaTRIA • AG.ICOLTU.A DI TORINO

P"g·

G.

DALMASSO _ La propaganda per

il

vino

l

F. D'OULTREMONT _ L'induslrie beige du lapis.

9

P. BAVA _ Sopravvivenza dei melalli - divllgazloni

15

G.

BORZINI - Filoialria ed orizzonli economici

nel-l'agricollura piemonlese - commenlari

dellagri-coltura

"

Rassegna della Tecnica - a cura di

G.

F.

Mi-cheletti

1)

Note di CRONACA CAMERALE:

t. Riunione d.lle Conf.renl. Permane n'. d.ll. C.m.~. di Commercio It.lo Fr."ce,1 di Front.e, . . . 2, Coqve. 9"0 lltituto Europeo formaI Ione profeulonale •• J. Co-mit.to Viti vinicolo Regionale Piemonte, ... Commi,. ,ione Ceme,el. p.r "applicazione d.i conlrlbuti di migliori. gene'lle. - Informazioni e notizie: Regole. menlo del Fondo Soci. le Eu,opeo •

19

Congiuntura economica del mese di

settem-bre 1960

39

La zona franca doganale austriaca di Linz sul

Danubio

43

RaS5egna del commercio estero torinese nel

mese di settembre

1960

. ,

SinoS5i dell'Export-Import

51

Borsll Vlliori di Torino - Rassegnll del mese di

ottobre 1960

S'

TrII i libri

(G.

B.):

E. COLOMIO: Con,unlivo • pro'p.lliv. d.ll. polilic. Indu,trl.l. - CASSA PER IL MEZZOGIORNO: Strullure e merc.ti dell'.gricoltur. m.ridion.le - UNIONE INDU-STRIALE DI TORINO: A ... gni I.mili.ri - C .... inleg'.-. 1 _ guadinleg'.-.gnl per gli operinleg'.-.i dinleg'.-.lI'lndu,trl •inleg'.-.

Fier. Internazionllli 1961 - Primo cal.ndllrio

Il

Mondo oHre e chiede •

61

61

6S

Dlr • • I • • • • R • • • • I • • • • A • • I I I I . t r • • ' • • •

(4)

PRUDENTI. .. MA SOPRATTUTTO PREVIDENTI!

NEVICATA

IMPROVVISA

MA "VIA LIBERA"

PER VOI!

.

.

. via libera e sicura, su neve e fango,

con pneumatici CEAT AN,

i cui profondi ramponi trasversali

fanno presa su qualunque fondo

in posizione sempre diversa .

... o con i campi da sci!

Né dimenticqte che sulla neve

si deve frenare in modo dolce e progressivo;

sul fondo viscido,

non "si serra sotto" l'ostacolo;

sùl ghiaccio,

il

momento più pericoloso

è

quando sta per sciogliersi.

~CE

AN

(5)

G.

D

AL M

A

SS

O

In questa Rivista (luglio 1960) il

Dr.

E.

Battistelli

ebbe

a

scrivere

brillantemente

su

ll

a

«

pubblicità

vi-nicola

». Condividiamo in

gran

par-te le

sue asserzioni;

non tutte

,

chè,

ip fatto di politica viti-vini

cola, egli

segue

la

corrente

oggi dominante

(almeno

in teoria): quell

a

di una

«

sagace

politica di

sostegno e

di

espansione

dei

consumi,

poichè ogni

altra

politica, intesa invec

e

a

disci-plinar

e

e a

limitare la

superficie

viti-cola,

urterebbe

contro g

li

ideali di

libertà

e

porterebbe

ad

una

soffo-cante

rete burocratica di ingerenze

e

di contro

lli

».

Ed

egli aggiunge

che

la rigida politica dirigistica

del-la Francia

(sempre

ne

l

campo

viti-vinicolo)

,

non

è

fatta per noi italiani

«

che ci curviamo

tanto difficilmente

agli

imperativi dell

a

disciplina

»

.

Potrà

stupire

qualcuno

sentire

dire

queste

cose

dal

Battistelli,

e ...

sen-tirle

confutare

dal sottoscritto. Ma

non divaghiamo

.

Dice il Battistelli che

è

meglio

in-co!aggiare

il

consumo.

Vorremmo

obbiettargli:

lInllm

fac

e

r

e e

t alterum

ron omitt

e

r

e.

E per noi 1'1Inum

è

anzitutto

disciplinare la produzione;

l'alt

e

rum incoraggiare i

l

consumo.

Ciò perchè questo in Italia ha già

superato

anche i 105

litri per

abi-tante:

e

non crediamo si possa

ragio-LA PROPAGANDA

PER IL VINO

Ciò che si fa all' estero .

.

.

e ciò che non si fa in Italia

n

e

vo

lm

e

nte pensare di portarlo

mol-t

o

più

in

su.

Resta però

l'esportazio-ne:

e

questa

è

la

grande

incognita.

Nessuno può

escludere che essa

pos-sa anche sensibi

lm

e

nte

aumentare

(pur senza coltivare

pericolose

illu-sioni).

Cert

o,

quando

si

p

e

nsi all

e

centinaia

di mi

lioni

di uomini

che

ancor

oggi,

malgrado i progrediti

mezzi di

comunicazione e

i mi

glio-ramenti

già conseguiti nel tenore di

vita,

i

gnorano su

l

nos

tro pian

e

ta

(per

limitarci ad

esso

... )

cos' è

il vino,

è

l

ecito

sperare.

Molto dipenderà

,

senza

dubbio,

dal

saper

fare al

v

ino un

'

adeguata

massiccia propaganda

.

Ed

è

perciò

che si stanno già gettando

l

e

ba

s

i

di una propaganda int

ernaziona

l

e

coll

ettiva

da parte dei

Paesi

vinicoli.

Al

Congresso Internaz

:

onal

e

dell

a

Vite

e

del

Vino di Algeri

,

n

e

ll'ot-tobre 1959

,

venne, fra l'altro

,

aopro-vata la costituzione d'un

«

Centr

e

International de L

iai

son

pour l

a

pro-pagande

en

faveur du

vin et

cles

pro-duits de

la vigne

»,

avent

e appunto

qu

es

to scopo.

Osserviamo, per

incidenza, che

anche all' estero si

parla s

e

mpre di

«

propaganda

»

e

non cli

«

pubbli-cità »,

ch

e è

un

'

altra cosa. E l'una

non

escl

ude l'altra. Noi qui

ci

vo-gl

iamo appunto occupare dell

a

pri-ma

(se

nza

per

qu

es

to t

e

m

ere

di

in-correre, come afferma

il Battist

e

lli

,

in un'

«

inesattezza terminologi

ca

»

).

E vogliamo

anzitutto ossen

'

are

che,

purtroppo

,

b

e

n poco

s'è

fatto

e si

fa in Italia

per

un

' e

fficac

e

pro-paganda pel

vino (mentre

molt

e

no-stre grandi

Cas

e

vinicole sanno fare

un

'

ecce

ll

ente

pubblicità

ai

lor

o

pro-dotti,

soprattutto

quando trattasi di

vini

specia

li

:

vermouths, spumanti).

Troppo

lungo

sarebbe vo

l

e

r qui

illustrare

c

i

ò che si

fa inv

ece

a

ll

' es

t

e

-ro in qu

e

sto campo. Ci limit

e

remo

perciò a pochi

esempi.

E

cominciamo

dalla Francia

,

che

noi

sovente

in Italia

accusiamo

di ...

fare troppo,

a

danno

soprattutto

d

e

l-l

a

nostra

esportazione.

Non int

e

n-diamo

però

add

e

ntra

rc

i nel

comples-so

e

d

e

licato argom

e

nto d

el modo

con cui o

ltr

'

Alp

e

s'

int

e

rpr

e

tano l

e

clauso

l

e

del

Mercato Comun

e.

R

e

-stiamo a

quell

o che

ri

g

uarda

l

a

pro-paganda pel

vino.

E

'

abbastanza

noto

che

tal

e

pro-paganda

in Francia

è affidata ad

un

«

Comitato Nazional

e

».

M

a

che

co-sa esso

pr

ec

isamente

sia, come

fun-zioni

e soprattutto

dove reperisca

g

li ingenti fondi

che g

li

occorrono

per

asso

lvere i

suoi compiti,

non

tutti

esattamente

conoscono. Non

ci

sembra pertanto inutile

cercare

(6)

di

precisare

co

m

e

stanno rea

lm

ente

l

e

cose.

Dobbiamo

alla

co

rt

es

ia d

e

l

Dir

e

tt

o

r

e

d

e

l

s

udd

e

tt

o

Comit

é

Na-tio

nal

de

P

'

r

opagan

d

e

e

n fa

veur

d-u

Vi

n

(

C.N.P.V.),

s

ignor D

e

ramond

,

l

e

notizi

e

c

h

e

qui

riassumiamo.

Anzitutto il

Comitato

è

un

orga-ni

s

mo

oo

n

su

ltivo

d

e

l

Mini

s

t

e

ro d

e

l-l'A

g

ri

c

oltura. La

sua

es

ist

e

nz

a

l

ega

-l

e

rimonta a

lla l

egge

d

e

l

4

lu

g

li

o

1951

s

ull

a

vitico

ltur

a e

il

commer-c

io d

e

i

vini

(

qu

e

ll

a che

istituì in

Francia sulle produzioni

di vino

s

u-periori ai 400

hl.

,

una

sov

rimposta

progressiva con

i r

e

ndim

e

nti d

'

uva

p

e

r

e

ttaro

;

la di

c

hiarazion

e

obbliga-toria d

e

ll

e

nuov

e

pian

'

tagioni

;

il

blo-cage

d

e

l ra

cco

lt

o

,

ecc.).

Ora l'art. 16

di tal

e

l

egge s

tabilisc

e:

«

Il

prodotto

de

ll

e

red

ev

ances (sovrimposte)

e

d

e

ll

e

ammende

pr

ev

ist

e

dagli

art.

l

,

ecc.,

sa

r

à

d

es

tinat

o

a

ll

a

cos

tituzione

d

'

un

fondo

di propaganda p

e

r

sv

i-lupp

are

il

consumo

e

l'

esp

ortazione

d

e

l

v

ino. Esso

sarà

ripartito nei

li-miti dei

cre

diti

aperti ogni

anno

n

~

l

Bi

l

a

n

c

io d

e

l

Minist

ero

d

e

ll

'

Agrico

l-tura

,

su proposta

d

'

un

Com

i

tato di

Propaganda

,

la

cui

co

mposizion

e

e

con

di

z

ioni di

'

funzionam

e

nto

saran-no fis

sa

ti

con

D

ec

r

eto

dei Ministri

di Agricoltur

a,

d

e

l Commercio

e

del

Bilancio

.

Succ

ess

ivam

e

nte

altre

disposizio-ni di l

egge

hanno precisato le

attri-buzi

o

ni

,

l

a composizione

,

l'organiz-zazione e

il finanziamento d

e

l

sud-detto Comitato.

4

I

CRONACHE ECONOMICHE

Quali

siano

l

e

finalità ch

e

esso si

propon

e, è

detto dall

'

art. l

,

d

e

l D

e

-creto

n

.

48136

d

e

l

23

gennaio

1948:

«

E

'

istituito pr

ess

o il Mini

s

t

ero

d

'

Agricoltura

un

Comitato N

az

io-nal

e

di Propaganda p

e

l

Vino

(

C

.

N.

P.V.). Il

Comitato

è

incaricato di

studiare e sottoporre

al Ministro

d

e

ll

'

Agricoltura

ogni

misura d

es

ti

-nata

a sviluppare

il

consumo e

l

a

esportazione

d

e

l

vino

e

d

e

ll

e

uve

».

Alla luc

e

d

eg

li ultimi di

ec

i anni

di funzionam

e

nto del Comitato,

si

può

affermare c

h

e

esso

h

a

efficace-m

e

nt

e

contribuito alla

espansione

economica

d

e

lla

produzione viti

co-la

francese

,

considerata

n

e

l

suo

in

-sieme.

A seconda d

e

lle congiuntur

e

,

il

C.N.P.V.

si

d

e

dica a

far

m

eg

li

o

conoscere

e

appr

ezza

re i

vini di

n

or-male consumo

(de

co

nsommation

courante),

i

vini

«

d

e

limitati di

qua-lità

superiore

»

e

i

vini

d

'appella-tions

d'origin

e

cO

l1tr

o

l

ées,

t

a

nt

o su

l

m

e

r

ca

to nazional

e

che su quelli

este

-ri. Esso mira

a popo

l

arizzar

e

il

con-sumo

ragion

evo

l

e

d

e

l bu

on vino

in

nuovi

strati sociali;

esso

opera in

p

e

rf

e

tto

collegamento con

i r

ap

pr

e

-sentanti

d

e

i posti franc

es

i d

'

espa

n-s

ion

e

economica.

p

er ce

r

ca

r

e

di

apri-r

e

all'

es

t

e

ro d

e

i

nuovi

s

boc

c

hi

a

ll

e

diff

e

renti

categorie

di

vini franc

es

i

,

appoggiandosi, a seconda

d

e

ll

e

cir-costanze

,

sul commercio

tradi

z

i

ona-l

e

d

'es

portazion

e e

di imp

o

rt

azione

e,

in mani

era

generale, sulla rete

commerciale

di di

s

tribuzion

e

qual

e

es

iste n

e

i diff

e

r

e

nti Pa

esi

acquir

e

nti

e consumatori.

Sul m

e

rcato nazional

e

può

essere

chiamato a

promuov

e

r

e

,

occorrendo

,

una migliore

organizzazion

e

d

e

l

consumo

int

e

rno

,

sotto

il

seg

n

o

d

e

l-l

a

qualità

,

assolvendo

l'uffi

c

io

di

centro

d

'i

nforma

z

ion

e e

di

educa-zi

on

e

Di

.

ti

v

inicola

d

e

l

consumator

e,

senza però

mai propugnar

e

l'abu

so

d

'

una b

e

vanda

b

e

n

e

fica qual'

è

il

v

i

-no

,

ma in modo di p

ro

p

aga

nd

are

sempre

il

suo consumo con

intelli-genza

e

n

e

i limiti

ammessi dalla

scienza

m

e

dica univ

ersa

l

e.

(7)

/' ... .. ' J' l- l

PERSINO LA SVIZZERA SA FARE UN'ACCORTA PROPAGANDA AI VINI DEL SUO PICCOLO VIGNETO".

Com'è

composto

oggi

il

Comitato

Nazionale

di

Propaganda?

Dopo l

e

riform

e

appOliat

e

d

al D

ecre

to 22

m

aggio

1957 (art

.

1.),

esso

è

stato

meglio

adatta

to

ai nuovi compiti

conseguen

ti

all

' apertura

d

el

Merca

-to Com

une.

Il

C

.

N.P.V.

viene così

ad essere

l'organo

delib

e

rant

e

ch

e

definisce l'orientamento

gen

era

le

de

lla

propaganda,

nel rispetto di

tutti

gli interessi

nazionali

e

regio-nali

della viticoltura

e

del comme

r-cio

d

ei

vini

in

Francia,

in

perfetta

id

entità di vedute

con i rappr

esen-tan

ti

delle

altre

Amministrazioni

e

del Parlamento

.

Tale

composizione è

dunque

la

seguen

te

:

-

3

delegati d

elle

Assemblee

par-lam

entari,

di

cui

l

rappresenta

nte

del

Consiglio

d

ella Repubblica

, e

2

dell'

Assem

bl

ea

N

azionale;

-

5 rappresentanti

del Ministero

d

egli

Affari

Economici

e

Fin

:

mziari

,

cii

cui 3

del Ministero cl

ell'

Agricol-tura,

l

ciel Segretariato di

Stato

al

Bilancio,

l

del Segretariato

agli

AF-fari

Economici;

-

l

rappresentante ciel Ministero

degli

Affari

Sociali

(Sanità

pubblica

e

popolazione);

-

l

rappresentante

del

Sottosegre-tario di Stato alla Presidenza del

Consiglio,

incaricato dall' Alto

Co-mitato di Studio

e

di

Informazi0ne

sull'

Alcoolismo;

-

2

rappresentanti degli organismi

viticoli nazionali,

di cui

l

delegato

dall

'

Istituto Nazional

e

d

es

appella-tions

cl

'

origine,

e

l

dall

'Istitut

o

dei

vini

d

e co

n

sommat

ion

cou

mnte;

-

lO

d

elegati dei

Comitati

inter

-professionali

viti

coli r

egion

ali

es

i-stenti;

-

5

delega

ti delle

altre

regioni

vi-ticole (Al

geria,

Al

sazia,

Borgogna,

Midi

,

Franca

Contea), d

esignati

d

al-le

organizzazioni professionali

più

ra ppresenta

ti ve;

-

3 rappresentanti

d

e

lle

organiz-zazioni

professionali naziona

li d

e

ll

a

produzione viticola;

-

3

rap

presentanti delle

organiz-zazioni professionali

n

azionali d

el

commercio

d'

esportazione

dei

vi

ni

e

degli

alcoolici;

-

6 personalità rapprese

ntan

ti l

e

attività

con

correnti alla

propaganda.

In tutto so

no

b

en

39

delegati

ch

e

fanno parte del C. .P.V. E

ss

i

sono

nomin

ati con

D

ecreto de

l

M

ini

stro

d

'Agricoltura, pe

r la

durata

di

5 a

n-ni

ed il

loro

mandato è

rinnovabil

e.

Due

Vic

e-pres

identi saranno

de-signati

,

per la stessa

durat

a,

fra i

Membri

d

e

l

Comitato, su

propo

sta

d

e

l

Consigli

o riuni

to

in

seduta pl

e-naria

,

e

la

loro

d

esignazion

e

\

'iene

omologata con

D

ecreto del Minis

tro

del!'

Agricoltura.

Al funzionam

e

nto

del Comitato

provvede:

a) Lilla

Commissione

perman

e

'

ll

-te

eli

,9

m

e

mbri

;

pr

ec

isament

e

:

dal Presid

e

nte e

da due

Vice-presi-denti

;

da un

rappresentante

del

Minis

tro

d

e

l l'

Agricol tura;

da

un

rapprese

ntant

e

del

S

e

gretari

o

di

Stato

al

Bilancio;

da

due rappresentanti

del

Comm

er-cio;

da

due

rapp

r

esentanti

d

e

lle orga

niz-zazion

i

viticole,

fr

a cui

i

l

D

el

e-gato d

e

l

l'l.N.A

.O.

(Istituto

Nazio-nale

d

e

lle

Appe

ll

azioni d'Ori

gine).

Essa

è

chi

am

ata a

proced

ere

all

e

(8)

IL PORTOGALLO PUO' DARCI MOLTI PUNTI CON LA SUA ECCELLENTE PROPAGANDA AI SUOI VINI PIU' FAMOSI.

opzioni che

implicano l'attività

quotidiana

di propaganda

e

a

pr

e

ndere

l

e

rispettive decisioni;

b) -il S

eg

retariato P

e

rman

e

nt

e,

in-caricato

di tutte l

e

operazioni

ammi-nistrative, della preparazione dei

programmi di propaganda

,

come

della

l

oro esecuzione,

dopo

l'appro-vazione

da parte del Ministero d

e

l-l'Agricoltura

,

Esso

è

quindi l'organo

esecutivo

della Commissione Permanente.

Il

suo

Direttore si rende quindi

inter-prete dell

e

sue decisioni di fronte

a

l

M inistero dell

'

Agricoltura, al quale

compe

t

e, specia

lm

en

t

e

sul piano

fi-nanziario, un diritto di controllo

o

di veto della massima

imp

or

t

anza.

Le condizioni di assunzione

e

i

compensi

a

l

personale del

Segreta-riato, sono

fissate dal Segretariato

dell'Agricoltura

e

dal Ministero

del-le Finanze

e

Affari Economici.

E

vediamo

quanto

concerne

il

fi-nanziamento'

e

le risorse d

e

l

C.N

.

P.V.

Le

spese

relative all'

esecuzione

dei programmi

e

quelle di

funziona-mento del Comitato,

vengono

impu-tate al

«

fondo di propaganda

»,

isti-tuito dalla

già

citata

l

egge

del 4

lu-gl

io

1931

(confermata

con

D

ecre

to

23 gennaio 1948). Fino

al

1957 i

6/

CRONACHE ECONOMICHE

fondi necessari

a

ll

a

propaganda in

favore della produzion

e

viticola di

qualità,

specia

lm

ente s

ui

mercati

es

t

eri, erano

attribuiti al Comitato

Nazionale, in base ad un decreto del

9 dicembre

1948

riguardante

la

ri-forma fiscale,

e

in applicazione a

due articoli del Codice Generale

delle Imposte.

Il

total

e

di questi

con

tributi

(75

milioni di franchi), fissato

con

de-creto del Ministro delle Finanze,

proveniva da un prelievo

effettuato

sulla frazione del gettito dei diritti

di consumazione

e

circolazione sui

vini e

aperitivi

à

app

e

llatiol1

d'ori-gine contr6lée,

ed essi erano

inscrit

-ti

, come

fondi di

concorso

n

e

l limit

e

di 75 milioni di franchi

,

in

-

un

Ca-pitalo del Bilancio d

e

l

Ministr

o

del-l'Agricoltura.

-

Àp~rtir

e

d~ì

1958

que~ ~­

dura

"enne abbandonata.

I

crediti

occorrenti sono e saranno aperti

dal-la l

egge

delle Finanze

ed

iscritti

,

come

tali,

a

l

Bilancio del Mini

stero

dell

'

Agricoltura

.

La

gestione

finanziaria d

e

l

C.N.

P.V.

è

dunque strettamente

sotto-posta

a

ll

e

regole della

contabilità

statale,

e

ricade perciò

sotto

il

con-trollo

di

servizi specia

li

zzati

del-l'Agricoltura

e

delle Finanze,

non-chè

a

l

contro

llo

«

a

posteriori

»

della

Corte dei Conti.

Dal punto

di

vista

del

servizio di

Tesoreria, il Comitato Nazional

e

non

dispone liberamente che d'una

som-ma di

100.000

franchi

al mese per

il suo funzionamento

e

per

soddi-sfare

le fatture

che

non

superino i

50

mila franchi. Esso non

è

autoriz-zato ad

effettuare

la v

e

ndita d

e

l

ma-teriale pubblicitario di propria

edi-zion

e,

nè può beneficiar

e

d'alcun

concorso finanziario da

parte

di

col-l

et

ti

vità

professionali

viti-vinicole,

dalle quali deve restare

assoluta-mente indip

e

ndente

ed estraneo.

(9)

né di personalità civile,

n

é

d

'a

uto-nomia

finanziaria.

Se

d

a

ll

a

Francia

passiamo

al-l'America,

e

più

preci~amente

alla

Ca

lif

orn

i

a,

troviamo un

altro

tipico

esempio

di

propaganda collettiva

pel

cons

umo d

e

l vino: qu

e

lla

a

ttu

a

ta

dall'Istituto

d

e

l Vino di C

a

lifornia

(Cali

fornia Win

e

In

s

titut).

Val

e

la

pena

di

ricordarne

l

e ca

ratt

e

ristich

e

essenz

iali

.

E

sso

è

sorto

nel

1934

(da

una precedente

Associazion

e

d

e

i

produttori di vino).

M

a

ad

esso

ave-vano

dapp

r

ima

a

d

e

rito

solo

una

par-te dei viti-vinicoltori

Californiani,

perché gli altri pensavano

di

poter

gode

r

e eg

ualm

e

nt

e

d

ei

vantaggi

d

e

l-l'Istituto

,

s

tand

ose

n

e

fuori. Ma n

e

l

1937

yenne approvata

una

speciale

l

egge agraria c

h

e s

tabili

sce

il

princi-pio

c

h

e

quando

una

collettività

eco-nomica

h

a

preso

una d

e

t

er

minata

decisione

co

n la maggioranza d

e

l

75 %,

qu

e

lla d

e

cision

e

ha

valore

anche

per

la

minoranza. Grazie

al-l'appli

caz

ion

e

di qu

es

to principio

,

l

a

partecipazione all'Istituto

d

e

l

Vi-no divenne obbligatoria

p

e

r tutti i

viti-vinicoltori Californiani.

I

s

uoi

scopi sono

esse

nzialment

e

que

lli di

favorire

in

ogni

modo il

co

nsumo d

e

l vino

,

apr

e

ndo

ad

e

sso

nuovi mercati, fornendo

dati

stati-s

tici

precisi

sulla produzion

e

viti-v

ini

co

la

e

notizi

e e

informazioni

uti-li

agli associati, semplificando

le

di-s

posizioni

c

h

e

regolano il

commer-cio

d

e

l

vino

,

ma

soprattutto

fac

e

n-do una propaganda in

grande stile

pel consumo

di

e

sso

.

E

'

b

e

n noto

come

i Nord Am

e

ri-cani siano

maestri nel

campo

d

e

lla

propaganda

e

d

e

lla pubblicità

,

che

ess

i

considerano

il lievito della loro

eco

nomia. E

alla pubblicità

dedi-ca

no

somme che a

noi

sembrano

fa-volose.

Per r

es

tar

e

a

qu

e

llo

che

fa il

Win

e

ln

sti

tut

,

esso

p

e

rcepisc

e

3/4

di

cents

per ogni gallone

di

vini

da pasto

,

e

1

1

12

cents per gallone

di

vini

li-quorosi, (pari a circa

l

,

50

e

2 lir

e

per

litro)

,

il

che vuoI

dir

e

totalizzare

qualcosa

come

un milione

e

mezzo a

du

e

milioni di dollari

all'

anno

(oltre

... E LA GERMANIA LA FA IN GRANDE STILE AI SUOI V:NI DEL RENO E DELLA MOSELLA.

un miliardo di lir

e

italian

e

!). Ma

es-so è riuscito così a

far

cessare

quasi

d

e

l tutto

gli

attacchi d

e

i

giornali,

d

e

lla radio,

ec

c.,

contro

l'u

so

d

e

l

vi-no;

ogni anno

diffond

e

oltre

un

mi-liardo di messaggi in favor

e

del

vi-no

,

attrayerso

3.500

quotidiani,

qua-si

500

p

e

riodici settimanali

,

oltr

e

1000

stazioni

radio

e

tel

e

visive ... E

cura anche

molto la propag

a

nd

a

per

l'uso del vino in cucina

e

in

pastic-ce

ria.

Tutto ciò noi avevamo s

eg

nalato

fin dal

1949

in un Conv

e

gno

Nazio-nale

ad

Asti

sull' esportazione

vini-cola (con

l'

e

fficac

e

appoggio

d

e

l

Dr. A. B

e

rtuzzi, fresco dell

e es

p

e-ri

e

nz

e

di un suo

viaggio

di

studio

in U

.

S.A.). In una nostra relazion

e

a

qu

e

l Convegno

sulla

valorizza-zion

e

dei vini nazionali sui m

e

r-cati esteri, sosteneyamo

la nec

e

ssi-tà di un Centro direttivo

competen-t

e

e specializzato

per la propaganda

di nostri vini. Anzi, riaffermavamo

quella

che

e

ra già una nostra

vec-chia

idea:

che a

tale propaganda

dovrebb

e

provved

e

re lo Stato

,

non

direttament

e,

ma

attraverso

un

ap-posito Ent

e,

dotato d

e

lla maggior

autonomia giuridica

e

amministrati-va e alimentato

da contributi attinti

al

prodotto

s

t

esso

che

si vuole

difen-d

e

re

e

propagandar

e

.

C

e

rto

s

i

è

c

h

e,

anche se ci si accontentasse

d

'

un

a

modestissima ta

ssa

di du

e

lir

e

per

e

ttolitro

(anzichè

du

e

lir

e

p

e

r litro

,

quant

e

n

e

riscuot

e

il «

Win

e

In

s

titut

di California

»),

potr

e

mmo

g

di-sporre

di

oltre

100

milioni di lir

e

all'anno.

Poco

,

d

'acc

ordo

,

ma per

co-minciare .

.

.

Disgraziatamente

,

anche allora,

a

s

e

ntir parlar

e

di un nuovo tributo da

far pagar

e

al vino (malgrado che

in questo

caso

esso

sarebbe

vera-m

e

nt

e e

largamente produttivo)

,

gli

e

ntusi

as

mi

subito si

raffr

e

ddarono

...

e

non

se

ne fece nulla

,

e

ciò nono

-stante che avessimo

invocat

o

il

pa-trocinio d

e

l Comitato parlam

e

ntar

e

viti-vinicolo,

e

p

e

r

e

sso

,

d

e

l

suo

Pre-sidente

ono G. Brusasca, pres

e

nt

e

al

Convegno

.

Ma fors

e

allora i t

e

mpi

non

erano ancora

maturi,

e

il M

e

r-cato

Comune Europeo non

era

n

e

p-pure

all'

orizzonte.

Ma

oggi

non

sembra

più l

ec

ito

rinviare la soluzione di questo

pro-bl

e

ma. Tutti

gli

altri Pa

es

i

viticoli

si

danno da fare come non mai.

..

,

persino quelli in cui la viticoltura

rappresenta un' attività quasi

trascu-rabile a paragone della nostra

(10)

Italo-americano in Firenz

e),

di

crea-re un grande

Istituto Italiano della

Vite e

del

Vino

,

che, fra

]'

altro,

avrebbe

dovuto organizzar

e

sotto

l

e

forme più

svariate

l

a

propagand

a

p

e

r i vini italiani sui m

e

rcati na

z

io

-nali

ed esteri.

P

e

r il

suo

finan

z

ia

-m

e

nto

(che

fin d

'a

ll

ora s

i pr

es

um

eva

richiedere non meno di 100 milioni

di lire

annue), egli sosteneva

l

a

ne-c

ess

it

à che vi

dov

esse

contribuire

l'intera produzione

commerciabile

di

v

in

o,

P

e

r motivi

che

non

è

qui il

caso

di ripet

ere,

la

proposta

d

e

l

Ri-caso

li

(

malgrado foss

e s

tr

e

nu

ame

nt

e

appoggiata d

a

llo

scr

i

ve

nt

e,

dal prof.

Br

e

vigli

e

ri

,

dal prof. Montanari

,

dal

dr. C

e

d

e

tti

e

da

alt

ri

studiosi) nOli

ebbe

fortuna. E

solo

in Si

ci

li

a,

nel

dic

e

mbr

e

1951

,

veniva creato lIn

Istituto del

genere,

ma

a carattere

regionale.

INGRESSO ALL'" ENOTECA ITALICA PERMANENTE" DI SIENA

Oggi !'idea

è

stata

ripr

esa

dall'A

c-cademia

Italiana d

e

lla Vit

e e

d

e

l

Vino

(

i

stituzione

nata

a

Si

ena

nel-l'Agosto 1949

,

a

l

fine di

attuare

al-meno una parte d

e

i

compiti: quelli

scientifici

e culturali,

d

e

ll

'

abortito

I

s

titut

o).

E

l

a

ripr

esa

è

avvenuta

an

-cora

in Siena l'agosto di

quest'anno,

con

altra r

e

l

azione

d

e

l Ricasoli

e

con

un

a

d

e

l

Barone Nicolosi

,

Vic

e

Pr

e

-sidente

d

e

ll

'Istituto

Siciliano. D

a

l-l'ampia discussion

e

seguitane

è

ap-parso

che

forse

è

venuto

il

mom

e

nto

per t

e

ntare di dar vita

al

progettato

Istituto Nazionale

,

affidandogli

p

e

-rò

soprattutto compiti

di

propagan-da ad alto livello

e con adeguata

largh

e

zza di mezzi

(1).

m

e,

ad

ese

mpi'), la Germania

e

la

Svizzera,

che sanno

fare un'

ammire-vole propaganda per i loro

vini).

Nel

1

946 a

l

I Convegno

Nazio-nale viti-vinicolo

,

tenutosi

a

Siena

e

a Roma nel dopoguerra,

il

Barone

Lui

gi

Ricasoli

svo

l

se

un

a

meditata

relazione tendente

a

dimostrare

l

a

necessità

(g

i

à

da

lui

adombrata in

un precedente Convegno agrario

Se

l'id

ea

finalmente

si

realizzerà,

molti d

e

i problemi che da t

e

mpo

angustiano

l

a

viticoltura italiana

po-tr

anno

forse trovar

e

la bro più

na-turale soluzione

.

(

l

)

Intanto

,

sempre

in Siena, nell'agosto u.s.

s'è

data

vita ad

un

'

iniziativa

che può

rappresentar

e

un primo passo

verso

una propaganda int

e

llig

e

nt

e

e ad alto

livello per la

parte più

eletta

dell'enologia italiana: qu

e

lla

che va sotto

la

duplice

espressione

di

«v

ini tipici

e

pregiati

"

. Vogliamo

alludere all'

Enot

ec

a Itali

ca

P

e

rman

e

nte

,

istituita dall'Ente

Autonomo Mostra Mercato

Naziona

l

e

Vini tipici

e

pregia ti

(c

he ha

sede

in

Siena

),

e

destinata

a

raccoglier

e

e

presen-81

CRONACHE ECONOMICHE

tare in un

ambiente

ideale

,

sia dal punto di

vista

te

c

nico

che

da quello artistico

-

l'antica podero

sa

Forte

zza

Medi-cea

di Siena

- ,

tutti

i

migliori

vini

d

'

Italia dando la pos

s

i-bilità

ai visitatori

italiani

e

strani

e

ri di d

eg

u

s

tarli

sul

posto

o di asportarli, o farne ordinazioni piccole

o grandi. Una

apposita

«

Carta dei

vini »

,

curata

sia

nel t

es

to

che

n

e

lla

(11)

NEI PAESI DEL MERDA TO DOMUNE

L'indust,.ie

beige

du tapis

I

F

.

D

'

OUL TREMONT

I

INTRODUCTlON

L'indu

s

tri

e

t

ex

til

e

beIg

e es

t

confrontée aux

m

e

m

es

problèmes

qu

e

!'industri

e

similaire

des

autres

pays

pro-ducteurs

tr

a

ditionn

e

ls d

'

Europ

e

occid

e

ntal

e e

t d

'

Amé-rique

du

Nord.

Pr

esq

u

e

tous l

es

secteurs souffrent

d

e

surcapaci

t

é.

La

consommation

intérieur

e

de produits

t

ex

til

es

progr

es

'

se

à un

e

r

y

thm

e

inférieur à

celui

du

pou-voir

d

'ac

hat

e

t

en

tout

cas

moins rapidement que la

production, ce

qui

a

pour

conséquence

d

e

créer

d

e

l

arges s

urplus

ex

portabl

es

qu

'

on

tent

e

d'écouler

sur

l

es

marchés

ex

t

é

ri

e

urs

la

co

ncurrence des pays

e

n

voie

d

e

d

éve

lopp

e

m

e

nt

se

fait d

e

plus

en

plus

vive.

L'industrie

t

ex

til

e

n

'es

t-

e

lle pas une de

celles

que les

pays neufs cherchant

à

promouvoir l

e

ur

industria-J.isation installent

e

n priorit

é,

b

é

néficiant

souvent à

la

fois de

la pro

x

imit

é

d

es

approvisionnements

e

n matièr

es

premières

e

t d

'

un

e

main d

'

oeuvre

abondante

et

faible-ment

r

é

mun

é

r

ée?

La

forte concurrence

d

e

ces

pays impose

à

l'in-dustrie

t

ex

til

e e

uropé

e

nn

e

un

changement

d

'

orienta-ti

o

n

.

D

e

ux

voies sont ouvertes

qu'il import

e

d'explorer

:

d

'

un

e

part,

l

es

productions

capitahstiques

du typ

e

fibr

es

artificielles et synthétiques,

d'autre part l

es

pro-ductions

spécia

l

es,

susceptibles

de multipl

e

s différ

e

n-c

i

a

tions: tapis

,

tissus d

'a

m

e

ublement

,

etc.;

dans le

pre-mier cas on

fait

a

pp

e

l

au facteur

«

capitaI

»,

en

aug-m

e

ntant la proportion de

capitaI

investi

,

ce

qui

con-stitue

un

avantage comparatif

d

e

s pays industrialisés

s

ur l

es

p

ays

n

e

ufs, dans l

e

second

cas

,

on

profit

e

d

e ce

t

autre

ava

ntag

e

d

e

l'industrialisation -

la main

d

'oe

uvr

e

qualifi

ée

-

en valorisant

le facteur

«

travail

».

L

'évo

lution

structurelle

qui

a

caractérisé

,

depuis

plusi

e

urs

années,

l'industrie textile beIge ne

laiss

e

pas

d

e

dout

e

quant

aux

options

à

prendre. On relève

en

e

ffet

, e

n t

e

t

e

des productions t

ex

til

es en expa

n

s

i

on,

outre

l

es

fibre

s

artifici

e

ll

es e

t

synthétiques,

l

es

tapis

e

t

la bonn

e

tt

e

ri

e

. L

'

industri

e

du

tapis qui r

e

ti

en

dra

plus

spécialement

l'attention dans l

e

cadre

d

e

cet

a

rtici

e

constitue

un

exe

mpl

e

d

e

spécialisation

d

o

nt l

es e

n

sei-gnements

p

e

uv

e

nt inspir

er

ceux

qui

c

h

erc

h

en

t

à

sor

ti

r

d

es

voi

es

traditionnell

es.

I.

LA PRODUCTlON

:

l)

E

vo

lution

structurelle.

La fabrication d

es

tapis

en

B

e

lgiqu

e

n

'es

t p

as

aussi

r

éce

nt

e

qu

e

c

e

ll

e

d

es

fibr

es

synthétiques.

D

ès

avant l

a

s

ec

onde

guerre

mondiale un

certain

nombr

e

d

'e

ntr

e

-prises de la région d

e

Courtrai

,

d

e

M

o

uscron

e

t

du pays

de Wae

s

s'étaient

é

quip

ées

pour fabriqu

e

r d

es

t

apis.

En 1937-1938

,

la producti

o

n b

e

Ig

e

d

es

tapis

atteignait

e

nviron 17.300 tonnes

,

dont 60

Ofo

d

e

tapi

s

de

coton

o

La guerr

e,

hélas

,

contraignit

les

entreprises

d

e

cette

industri

e

de luxe

à

stopper

leur

acti\'ité

.

La

situation

se

redress

e

p

e

u à

peu.

grace

à

la disparition progr

ess

i

ve

des

e

ntrav

es

au

comm

e

rc

e

extérieuJ'

qui

avaient

é

t

é

instaurées dans l'immédiat

après-guerre

par la plupart

des pays pour restaur

e

r leurs financ

es e

t

grace aussi

à

'la prospérité recouvré

e

d

es

principaux débouch

és.

C

'es

t

surtout à

partir d

e

1953 que l'industri

e

beIg

e

du

tapis

a

connu un développ

e

ment

accéléré.

Sur la

base

1953

=

100

,

la production de tapis

a atteint en

1959

l'indice 155

alors

que pour l'ensemble de l'industri

e

textile

,

l'indice n

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d

e

116 points

en

1959.

Cet

e

ssorn

'

a pas profité dans la mem

e

mesur

e

à

toutes les

catégories

de tapis. On

constate

meme qu

e

la production beIge d

e

tapis a subi

,

par rapport

à

l'avant guerr

e,

de profondes modifications

structurelles.

En

effet,

la production de

tapis d

e

coton,

d

e

tr

ès

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