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Cronache Economiche. N.208, Aprile 1960

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(1)

C

URA DELLA CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA E AGRICOLTURA DI TORINO

p6~~flEi;iill\~~~~~~:

N. 208

~ APRILE 1960

L.

2

5

(

L'ordine

è

il segreto del successo:

la confusione, gli smarrimenti,

le dimenticanze, fanno perdere tempo

e compromettono l'attività dell'impresa.

I classificatori,

gli armadi, gli schedari Synthesis

costituiscono in ogni circostanza

una garanzia fondamentale: con essi

tutto

è chiaro, nulla si smarrisce

o si dimentica. Danno

stile al vostro ufficio,

ordine alle vostre carte,

risultati eccezionali al vostro lavoro.

classificatori verticali

(2)

..

..

.

UNO ALLA VOLTA PER CARITÀ!

f

MARTINI

(3)

N. 208

APRILE 1960

COMITATO DI

REDAZIONE:

Ono Doti. GIUSEPPE ALPINO Doti. AUGUSTO BAR GONI Prol. Dott. ARRIGO BORDIN Doti. CLEMENTE CELIDONIO Pro'. Dolt. GIOVANNI DALMASSO Dolt. GIACOMO FRISETTI Pro'. Doti. F. PALAZZI·TRIVELLI

Dott. GIUSEPPE FRANCO DIrettore responsabile

MENSILE A CURA DELLA CAMERA DI COMMERCIO

INDUSTRIA E AGRICOLTURA 01 TORINO

G. SACERDOTE - la parlecipazione dell'lIalia alla

pog.

evoluzione economica del mondo africano

l

E. BA TTISTELlI - Le manifeslazioni fierisliche

del-l' agricoltura

7

C. COSTANTINO - Di una moderna leoria

suWinci-denza dell'impostll sulle vendite

11

M. BARDELLI - Le nuove ricerche: LII Geochimica

15

G. LEGA - LII capilale mondiale dellll IlIna

19

G. PRIMATESTA - Un interessante esperimento di

«

concentrllzione..

fra

cooperative

lalfiere

danesi

l2

-

Rllssegna della tecnica - e cura di G. F.

Mi-chelelfi

21

Trllsporfi nel M.E.C.

Regime doganale delle

palelfe di carico - Il cura di A. Russo Fralfasi

32

Commentari dell'lIgricolturll - F. M. Pastorini:

Pioppo e conifere

d

sviluppo accelerato.

lS

Note di CRONACA CAMERALE:

l° Convegno Nazionale H Pioppo e conifere CI rapido incremento Il 23-25 aprile '960 - Borse di pratIca

com-merciale all'es'ero

39

Congiuntura economica del mese di marzO

1960

4S

Rllssegnll del commercio estero torinese nel

mese di marzo 1960

49

Sinossi dell'Import-Export

S3

BorSIl Vlliori - Rassegnll del mese di aprile 1960

Fiere, Mostre, Esposizioni e Congressi

Inter-nazionali 1960

Tra i libri (G. B.):

L. ROSSI: Elementi di economica: l'economia politica -D. MIANI·CALABRESE: 5loli,lico del credilo .

Il

mondo offre e chiede

S9

61

63

6S

(4)
(5)

Lo partecipazione del/' Italia

a

Il' evol uzione economica

del mondo africano

G

SACERDOTE

\Iai

come

nE'gli ultimi n1t>si

si è

parlato tanto della

eyolllzione economica

dc,l mondo

africano, e ciò

in

quanto

il

cammino gradllak VE'rso

il raggiungimento

dell'indipendenza

politica

e

della

emancipazione

eco-nomica

ha raggiunto

ormai

tappe decisive,

avviandosi

a grandi

passi

ad

una

seconda

fasE'

e

precisamE'nte

a

quella

destinata

a

darE'

ai

popoli di

colore

una propria

nuova nsionom

ia.

Agli

inizi di quest'anno qualcuno ha ritE'nllto di

poter affermarE' SE'nza

troppe riserve

chE'

il 1960

sarebbe

stato

l'anno dell'Africa

,intendendo

con ciò dire

che

sarebbe stato

il periodo

c'ntro

il

quale !'indipendenza

politica

di

essa avrebbe sE'gnato

il pieno

raggiungi-mento:

tutto fa pE'nsarE'

che

ciò possa realmente

veri-ficarsi ed accompagnarsi -

per quei Paesi già

indipen-denti

-

ad

una trasformazionE'

economica e sociale

notevole.

Crediamo

di non

esagE'rare

nel rilevare chE' soltanto

negli

ultimi due anni, per non dire

addirittura

negli

ultimi mesi,

gli

ambienti

economici

italiani,

sia

pubblici

che

privati, hanno

«scoperto»

l'Africa, hanno cioè

compreso

l'importanza del movimento in corso

e

la

nece

'sità

di penetrare in

e o,

per un inserimento

eco-nomico in

generale

e

commerciale in particolare ad

alto

livello, un inserimento

capace

di vincere la

concor-renza che

azioni, non tanto più forti di noi quanto

più tempesti\ e, fanno

ai

nostri prodotti ed alle nostre

possibilità di intervento con i capitali

ed

il lavoro.

\1a, prima di vedere la misura indispensabile della

nostra

presenza

e

gli strumenti

necessari per

ren-dere pos ibile

e

"alida la presenza medesima, occorre

richiamarsi alla

situazione

del mondo africano, facendo

il

punto»

sulle

condizioni condizionanti per uno

svi-luppo delle relazioni

e

quindi per il potenziamento

delJ'jniziativa pubblica

e

privata del nostro Pae e.

AI riguardo ci richiamiamo ad una relazione

-chiara e completa -

presentata in questi giorni

dal-l'Istituto azionale per il Commercio Estero al IX

Con-"egno Economico italo-africano, promosso nel quadro

della Fiera di Milano dal Gruppo

Vittorio Bottego

.

L'azione di studio dei mercati

e

l'opera di

promo-tion delle nostre

esportazioni

nei mercati medesimi da

parte dell'I.C.E. è stata

quanto mai

notevolE' nei Paesi

africani, e

quindi la

comunicazione presentata contiene

elE'menti precisi e

agli organi competenti di Governo

ed agli operatori economici

una

base utilissima per

"aIutare le iniziative

pratiche nece sarie per una

pene-trazione

adeguata e

rispondente

alle nostre esigenze

di incrementare

sempre

di più le

vendite all'estero.

In rapporto

all'esame del

progressivo

movimento

del

continente africano verso l'indipendenza politica e

l'emancipazione

economica,

deve

premettersi che:

a)

sotto

la

spinta

di fermenti

nazionalistici

sem-pre più

\'id

e consistenti

la parte

dell'Africa

indipen-dente

si

è

fortemente

ampliata negli

ultimi

dieci anni

e

può

oggi calcolarsi

in

oltre

due terzi del totale;

b)

il mO\Ìmento

va

riflettendosi

rapidamellte

nell'evoluzione

economica, gradualmente portando al

passaggio ùa una

economia primitiva e tradizionale ad

una più moderna,

o\'e si sente

la necessità di

soddisfare

molteplici bisogni individuali

e collettivi;

c)

una tale

evoluzione

porta da un lato

all'allar-gamento

degli

articoli

prodotti per

il mercato interno,

in

sostituzione

di quelli importati,

ed allo sviluppo,

dall'altro, della tendenza al trattamento

in Iaea

dei

prodotti primari prima della loro

esportazione.

Una radicale trasformazione

Chi ha

avuto

modo negli ultimi tempi di

prendere

visione diretta del citato movimento

evolutivo

è

rima

to

indubbiamente

sorpreso

per la rapidità

con

la quale

il

continente africano va camminando

ver o

una

sua

radi-cale trasfonnazione:

è

certo che

il desiderio di

stacc:l{~i

il più

completamente

possibile da posizioni di

inferio-rità, di valorizzare le proprie

ri orse,

di

contribuire

con la propria civiltà

al

benessere mondiale

sono

ele-menti che hanno determinato una

spinta

in

avanti

gran-diosa, tale da richiamare su di

essa

l'attenzione di tutte

le Nazioni.

on

è

forse

superfluo

a questo punto rile\'are

come

il

mondo africano

-

dopo aver

sentito

l'amarezza

e

la

delusione del dominio esterno

-

sia più che mai

orien-tato verso la libertà politica

e

quindi verso un si tema

(6)

democratico della

conv

i

ve

n

za

um

ana:

l'anelito

di

libertà

c

h

e

i

popo

li

di

colore

hanno

sen

tito li

porta

a

guardare con

difEdenza

a

quanti possono,

a

ttr

averso

gli aiuti economici, sost

ituir

si ad a

ltri

nel dominarli,

peggiorandone addirittura

le co

ndi

zion

i.

Ma occorre ricordare come l'abi

lit

à

di cer

t

e potenze

potr

eb

be

fr

u

strare gli sforzi

dei Paesi liberi dell

'

Occi-dente e

«

sorprende

r

e

»

-

con

una

grad

u

a

l

e

politica

di

p

ene

trazione ideologica -

il

con

tin

ente nero,

sfrut-tando la

situazione

tuttora difficile di

esso e specia

l-mente

l'anelito

a

ll

a

«

lib

e

rt

à

dal bisogno

»

-

non

mi-nore di a

lt

ri aneliti -

delle popolazioni.

Guardando a

l

prob

l

ema

da

un

punto di

vista eco

-nomico generale, i popoli occ

id

en

t

ali ed europei

in

particolare

d

e

bbono ricordare che

l

a scarsi

t

à di capitali

e

di divise, non sufficientemente a

lim

enta

t

e

dagli

in-troiti

delle

espor

tazioni

(concentra

t

e

in

genere

in un

ristretto gruppo di prodott

i

e

d

estremamen

t

e v

uln

erabi-li

pertanto a

ll

e

fluttuazioni dei pr

ezz

i

),

la deficienza

di

infrastru

ttur

e e

la

penur

i

a

di

compe

t

enze

t

ecniche,

costituiscono a

lt

rettanti fattori che frenano e condizio

-nano

il

progred

ir

e dei processi

di

sviluppo

in

atto,

in

forma

e

con

ritm

o più o meno accent

u

ati, nella maggior

parte dei Paesi africani.

Da

qui

!'importanza fondam

en

tale del

con

tribut

o

del capita

l

e e

d

e

ll

a

t

ec

nica

stran

i

eri,

un contributo che

viene

richie

s

to

genera

lm

en

t

e

per

tutt

e

l

e a

r

ee so

tt

o

-sviluppate

e

che

in

questi

ultimi

mes

i

ha

richiama

t

o

1'

a

tt

enz

ione

degli organismi internaziona

li

ed

h

a

porta-to

alla programmazione di aiuti, anche coo

rdin

a

ti

, delle

potenze

e

urop

ee,

tra l

e

qua

li

l'Italia

,

a

ll

e

regioni

ad

economia

arretrata.

Evoluzione

mercantile

In re

l

azione a

l

pro

bl

e

ma

specifico delle esportaz

i

oni

verso il

con

tinente

africano,

l

a

r

e

l

azione

dell'I.C.E.

ci

riferisce che

«

il

gradua

l

e passaggio

dal

sistema

colo-niale a forme

più

evo

lut

e

e

d

il

conseguente a

tt

e

nuarsi

e

venir meno

di

regimi pr

e

fer

e

nziali portano

ad e

limi

-nare l'asso

lut

o predominio

dell

e

s

truttu

re m

e

rcantili ed

organizzative collegate a

ll

e

posizioni dominanti d

e

t

e-nute

un

t

e

mpo

da a

l

cune po

t

enze

e

ur

opee ed a

ll

'inse

-rimento di nuov

e

strutture

»

.

Tutti

i

Paesi, che andiamo considerando

n

e

l

l

oro

insieme, intendono svi

lu

ppare relazioni

di

affari

in

nuov

e e

più ampie direzioni:

da

qui

l'ampiezza della

concorrenza, perchè

tutt

e

l

e Nazioni vog

li

ono co

n

qui-stare favorevoli

posizioni,

a

l

fine di incrementar

e

le

proprie esportazioni

e

di

essere

presenti

con capi

t

ali,

te

c

nici

,

l

avorator

i

s

pecializzati nella realizzazione dei

piani pubblici a

lun

ga scadenza.

In

tema di commercio es

t

e

ro

,

l

e s

t

atistiche ci

di-cono che quello de

l

continente africano è sa

lit

o

nel

quinquennio

1953-1958 da

10

.225 a

13.783

mi

li

oni di

do

ll

ari

.

In

particolare,

l

e sue impo

rt

az

i

oni sono

passate

n

e

llo

stesso periodo da 5.602 a 7.751

milioni

d

i

dol-lari

,

con

un

aumento del 38

%

circa e

la quota

che

esse rappresentano su

l

totale mondiale

è c

r

esci

ut

a

dal

7,3

%

al 7,7010.

Ess

e

mostrano

a

ltr

esì

l

e

profonde

modifiche di struttura

intervenute

nella composizione

41

CRONACHE ECONOMICHE

delle

corren

ti

di

scambio, modific

h

e

indi

catrici

di

ten-denze destinate verosim

ilm

en

t

e a perd

ur

are e ad

accen-tuarsi nel

t

empo e c

h

e possono -

in bas

e

a

ll

a r

e

lazion

e

dell'I.C.E.

-

così

riassumersi:

-

sotto

l

'

asp

e

tto m

e

r

ceologico:

a

ll

'

esportazione, in un

aumento del concorso delle ma

t

erie semi

l

avorate

rispet-t

o a

ll

e

materi

e

p

rim

e; a

ll

'i

mportazion

e,

in un

accre-sc

iut

o

p

eso

dei beni

strumen

t

ali rispetto ai beni di

cons

um

o, c

h

e costi

tui

vano

un tempo

l

a massa delle

importazioni

africane;

-

sotto

l'asp

etto

geografico:

in un

a

maggiore

diversi-ficazione delle

correnti commerciali, favorita sia dal

venir

meno

o

dall

'

attenuarsi

d

e

i

vincoli politici che

legavano in passato

la

maggior parte

d

e

i

territori

afri-cani a

ll

e

nazioni

europee, sia

dal

serrato gioco

d'in-flu

e

nza delle

grand

i

pot

e

nz

e

che

indubbiam

ente

rende

più

agevole, specie a

ll

e

giovani

nazioni indip

endenti,

l'estensione della r

e

te

geografica

di

rapporti

eco-nomici.

La partecipazione italiana

T

a

l

e esame

permett

e

di va

lu

tare

il

modo

e

la

so-stanza

della

possibi

l

e azione

da svo

l

gere per penetrare

in maniera

sempre

più

efficiente ne

ll

' economia

afri-cana,

permette in

sin

t

esi

di ril

evare

che:

-

occorre

puntare decisam

ente

sull'incremento delle

forniture di b

e

ni s

trum

en

t

ali;

-

necessi

t

a cooperare a

ll

a

prog

e

ttazion

e e

realizza-zione di grand

i l

avori pubblici;

-

appare opport

un

o

non trascurare

il

settore dei beni

di

cons

um

o,

date le maggiori

esigenze dei popoli di

colore ed

il

gradua

l

e

miglioram

e

nto

del

loro tenor

e

di

vita

e

conseguen

t

emente

la

gradua

l

e

richi

esta

di

pro-dotti

p

se

l

ez

ionati.

In

r

ea

lt

à,

l

a part

ecipazione

de

ll

'Ita

l

ia al commercio

di importazione

africano

è

tutt

ora bassa

e

assoluta-m

en

t

e

inadeguata

sia alle nostre capacità di fornitura

sia alle crescenti possibilità di assorbimento che quei

m

e

rcati

offrono:

essa

può calco

l

arsi

in

media intorno

al 3

°/0,

ma molti

sono i

P

aes

i

in cui si riduce a valori

inferiori a

l

2 010 ed anche all'l

010.

Va

p

e

r

i

cordato con

il Pr

es

id

en

t

e

dell'I.C.E.,

prof. Dall'Oglio

,

che ne ha

parlato

a

l

citato convegno

a Mi

l

ano, che

nel 1959

-

in

seguito a

ll'

azione di

promotion

svo

lt

a a

l

argo

raggio

-

l

e

nostre

esporta-zioni verso parecchi mercati,

tradizionali

e

nuovi, del

Continente

africano sono aumentate

in

misura

not

e-vole

:

può

citarsi

,

ad es.,

il

Sud Africa con il 6 010,

la

Nigeria con

il

28010,

il

Congo

B

e

l

ga con

il 12

010,

l

a

F

e

derazione Etiopica con il 28

010,

il

Sudan con il 75

Ofo

ed il

Ghana con il 116 010 di aumento sul

'58;

il che ha

permesso

di

compensare

l

e

fl

ess

ioni

su altri mercati,

dovut

e

a fattori congiunturali.

E'

evidente che

-

per migliorare gradualmente la

situazione

-

occorre approfondire

l

a

conoscenza dei

mercati.

A

questo fine,

operando su

incarico

del

Mini-stero per il

Commercio con l'Estero,

n.c.E.

ha

svo

lt

o

un

vasto programma diretto a:

(7)

od

e

l

e

m

e

nti di prim

a

m

a

no r

a

c

co

lti

n

e

l

co

r

so

di mi

ss

i

o

ni di

s

tudi

o;

2) d

i

v

ul

ga

r

e

in qu

e

i m

e

r

ca

t

i

l

e

nostre poss

ibilit

à

di f

o

rn

i

tu

ra e coo

p

e

-raz

i

o

n

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t

ec

ni

co-

indu

st

ri

a

l

e, co

n un

a ap

-pro

pr

ia

t

a az

i

o

n

e

d

i

p1'0

171

ot

i

o

n

;

3) ass

i

s

t

e

r

e CO

n m

e

t

o

d

o

pr

a

ti

c

o

g

l

i opera

t

o

r

i

n

e

l l

or') sfo

r

zo

di

p

ere

tr

a-z

i

o

n

e e

d

o

r

ga

ni

zzaz

i

o

n

e s

ul p

os

to.

L'azione

dell'I.C.E.

Quindi

, a

ll

a co

n

sce

n

za,

SI

e acc

om-pag

n

a

t

a

u

na ce

rt

a o

p

era

d

i

p

ro

p

aga

nd

a

ed

un

a ce

rt

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i

o

n

e

di

ass

i

s

t

e

n

za, a

n-c

h

e a ca

r

a

tt

e

r

e s

t

a

bil

e, pe

r f

avo

rir

e

l

e

i

nt

ese e

l

e

pr

a

ti

c

h

e o

p

e

ra

z

i

o

ni

co

mm

e

r-c

i

a

li

,

p

er co

mp

e

n

sare

l

a

m

a

n

ca

n

za

di

u

n

a vas

t

a e

id

onea

r

e

t

e

di

o

r

ga

ni

s

mi

gove

rn

a

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v

i

, de

i

q

u

a

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s

i ri

sco

ntr

a

l

a

ca

r

enza

qui

co

m

e

in t

a

nti

a

ltri Pa

es

i.

In m

a

t

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ri

a s

p

ec

ifi

ca

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co

n

osce

n

za

d

ei

m

e

r

ca

ti

va

nn

o

ri

co

rd

a

t

e

l

e

mi

ss

i

o

ni

o

r

ga

ni

zza

t

e, co

n il

co

ntributo finan

z

i

a

-r

i

o de

l M

e

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o C

r

ed

i

to

in un

co

mpl

esso

di m

e

r

ca

ti

c

h

e

o

sp

it

a

il 40

0J0

d

e

ll

a

po-po

l

azione

d

e

l

co

ntin

e

nt

e a

fri

ca

n

o e

co

n

ce

rn

e co

n il

2

1

Ofo

a

i tr

a

ffici di

im-por

t

az

i

o

n

e: a

llu

dia

m

o a

i

vas

ti t

e

rr

i

t

o

ri

d

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ll

'A

fri

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Ori

e

nt

a

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e

B

r

it

a

nni

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K

e

-n

ya, U ga

nd

a,

T

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n

ga

nik

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Z

a

nzib

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r

),

.

de

l

Co

n

go

B

e

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Ru

a

nd

a

Urundi

,

d

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l-l'

A

n

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l

a

,

d

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l M

oza

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co e

M

a

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ag

a-scar,

tutti m

erca

ti

so

tt

osv

ilupp

a

ti in

f

ase

di pr

og

r

esso; a

t

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li

ind

ag

ini

sv

olt

e

n

e

l

'59 so

n

o seg

uit

e

n

e

l

'

60 qu

e

ll

e ne

l

Su

da

n

,

in Ni

ger

i

a e

Gh

a

na

(

tuttor

a

\

\

i

n co

r

so); e a

d

esse -

p

e

r r

ea

liz

za

r

e co

n

c

r

e

ti

sv

ilup-p

i

s

ul pi

ano com

m

erc

i

a

l

e -

so

n

o seg

uit

e

mi

ss

i

o

ni

di

ope

r

a

t

o

ri

eco

n

o

mi

c

i qu

a

lifi

ca

ti

.

P

er q

u

a

nt

o co

n

ce

rn

e

l'

o

p

e

r

a

di

p

TO

m

o

ti

o

n

d

e

ll

e

espor

t

az

i

o

ni d

e

i n

os

tri pr

o

d

o

tti

v

a ric

o

rd

a

ta

la

part

e

-cipaz

i

o

n

e

i

ta

li

ana a

ll

e

m

a

nif

es

t

az

i

o

ni fi

e

ri

s

ti

c

h

e

int

e

r-naz

i

o

n

a

li

. E

'

d

i

q

u

es

ti

g

i

o

rni

l

a

c

o

nclu

s

i

o

n

e

di qu

e

ll

a

eff

e

ttu

a

t

a a

ll

a

«

R

a

nd E

as

t

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rn Sh

ow

»

di J

o

h

a

nn

es

bur

g,

una par

t

ecipaz

i

o

n

e q

u

es

t

a svo

lt

as

i p

er

l

a

prim

a v

olt

a e

c

h

e

h

a

p

os

t

o i

l n

os

tr

o

in un

a

p

os

i

z

i

o

n

e

di

g

r

a

nd

e

pr

e

-s

ti

gio.

Av

r

e

m

o

n

e

l

'60

l

a

rip

e

ti

z

ion

e

d

e

ll

a

n

os

tr

a

pr

ese

n

za

a Casa

bl

a

n

ca

,

a

Tuni

s

i

e

d

a

M

oga

di

sc

i

o,

m

e

ntr

e

n

e

l

'

62

p

a

rt

ec

ip

e

r

e

m

o co

n un p

a

di

g

lion

e a

ll

a

Fi

e

r

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Int

e

r-naz

i

o

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ale d

i Tri

po

li

.

O

v

un

q

u

e s

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ese

nt

a

l'It

a

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a s

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a

ff

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rm

a e

si imp

o

n

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p

erc

h

è soprat

tut

to

ri

c

hi

a

m

a

l'

a

tt

e

n

z

i

o

n

e s

ull

e

propri

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poss

ib

i

lit

à

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n cam

pi

c

h

e se

mbr

ava

n

o es

clu

s

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v

i di altr

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Naz

i

o

ni

:

i b

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ni

s

trum

e

nt

a

li

, a

d

es.,

h

a

nn

o

r

a

ppr

ese

nt

a

t

o

l'

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eme

n

to

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magg

i

o

r ri

c

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a

m

o e

d int

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esse a

Joh

a

n-n

esb

ur

g ove, s

in

o a

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ogg

i

,

il n

os

tro P

aese e

ra rappr

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-s

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nta

t

o più c

h

e da a

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t

ri d

a

b

e

n

i

di

co

n

s

um

o

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sca

r

sa

im

p

o

rt

anza.

I

I

I

o

\

No

n p

oc

hi

-

e

d

e

m

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r

go

n

o

p

ro

p

r

i

o

d

a

ll

e

i

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d

agini

co

mpiut

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so

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o

i probl

e

mi

a

ll

'or

din

e

d

e

l

g

i

orno pe

r

un

a

p

e

n

e

tr

az

i

o

n

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id

o

n

ea

n

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l m

o

nd

o a

fri

cano:

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ar

ti-co

lar

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attu

a

lit

à

in qu

es

t

o

qu

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dro

è

l

a

in

su

f

fici

e

n

za d

e

ll

a

r

e

t

e co

mm

e

r

cia

l

e ita

li

a

na p

e

r

c

h

è

l

a ca

r

e

n

za

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adeg

u

a

ti

se

r

v

i

z

i

s

i p

rese

nt

a

n

o

t

evo

l

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iù n

o

t

evo

l

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h

e a

lt

rove

,

e

d

a

l

ri

g

u

a

rd

o

b

as

t

a

f

o

r

se co

n

s

id

e

rar

e c

h

e so

l

o

in

c

i

n

-qu

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P

aes

i

afr

i

can

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a

li

a

di

s

p

one

di

ve

ri

e prop

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U

ffi

c

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di C

o

n

s

i

g

li

e

r

e o

di Add

e

tt

o

C

o

mm

e

r

c

i

a

l

e,

il

c

h

e cos

ti-tui

sce

un

ha

n

di

c

a

p

se

r

io

p

e

r

l

o sv

ilu

p

p

o de

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rappo

r

ti

co

n il

co

ntin

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nt

e.

Gli uffi

c

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ll'I.C

.

E.

a

J

o

h

a

nn

es

bur

g e

d

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L

éo

p

o

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d

-v

ill

e coope

r

a

n

o

n

o

t

evo

lm

e

nt

e s

ul

p

i

a

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o

d

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ll

' ass

i

s

t

enza

a

f

avo

r

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d

eg

li o

pe

r

a

t

o

ri

eco

nomi

c

i

,

m

a è cer

t

o c

h

e

il

p

ro

bl

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m

a

rim

a

n

e a

p

e

rt

o e c

h

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ff

ro

nt

a

t

o

d

ai compe

-t

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nti

o

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ga

ni d

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l G

ove

rn

o,

p

e

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c

h

è è

inn

ega

bilm

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nt

e u

n

o

tr

a g

li

as

p

e

tti n

ega

ti

v

i

c

h

e os

t

a

n

o ad

un

a

più

a

m

p

i

a

e a

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eg

u

a

t

a

p

e

n

e

tr

az

i

o

n

e.

Misure creditizie

Vi

è

infin

e

un

a

ltr

o

punt

o, s

ul qu

a

l

e occo

rr

e soffer

-m

a

r

s

i

, e c

h

e r

i

e

ntr

a

n

e

ll

e

pr

ovv

id

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n

ze

di

or

din

e ge

n

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-r

a

l

e c

h

e,

mir

a

ndo

a c

r

e

ar

e

più f

avo

r

evo

li

co

ndi

z

i

o

ni

CRONACHE ECONOMICHE

15

/

(8)

co

mp

e

titi

ve, s

i rip

e

rcuotono favor

ev

olm

e

nt

e

anche

s

ull

e

es

portazioni in Afri

ca: è

il

probl

e

ma dell'assicurazion

e

d

e

i

c

r

e

diti

alla

es

portazion

e

«

che -

com

e

notava il

prof.

D

a

ll'O

g

lio

-

tanta importanza

assume ai

fini

dello

sv

ilupp

o

d

e

ll

e es

portazioni di b

e

ni

strumentali

dir

e

tti

a

pa

es

i

so

tto

sv

iluppati

».

E'

vero c

h

e

n

e

i maggiori Pa

es

i industriali qu

es

to

int

e

r

ve

nt

o

ha

ass

unto

forme

e

d ampi

ezz

a tali da div

e

-nire

o

rmai uno d

e

i principali

strumenti attraverso

i

quali

s

i

attua

la p

o

litica d

e

ll

e es

portazioni

, co

m

e è

a

ltr

esì

vero

c

h

e

n

e

i

co

nfronti d

e

i Pa

esi

africani il

problema

riv

es

t

e

una importanza m

agg

ior

e e

d

anzi

di

primo piano.

L

a

relazione

d

e

ll'LC.E.

ci

ricorda

come

la

ev

olu-z

i

one

dei

c

it

a

ti P

aes

i

s

i

svolga,

di

regola,

n

e

l quadro

di ampi programmi

di

sviluppo

e

di industrializzazion

e

a

lun

go

t

er

min

e

in

cui

l'azion

e

pubblica

occupa

un

pos

t

o

di

assoluta

pr

e

min

e

n

za e

p

e

r la r

ea

lizzazion

e

d

e

i

quali

il

capitale

e

l

a

t

ec

nica

stranieri sono

det

e

rmi-nanti.

Il

probl

e

ma richiede

una

so

lu

z

ion

e

duplice

:

s

ul

piano

int

erno

attraverso

il miglioram

e

nto

e

adegua-mento della

no

s

tra l

eg

i

s

lazion

e

in mat

er

ia di

finanzia-m

ent

o

e

assicurazione

c

r

e

diti

all'esportazione,

t

e

n

e

ndo

conto

delle facilitazioni accordate

in mat

e

ria dai

prin-cipa

li P

aes

i

co

nc

o

rr

e

nti

;

sul piano

int

e

rnazional

e

par-t

eci

pa

ndo

a

tti

va

m

e

nt

e a

l

coordinamento ed alla

armo-nizzazione

d

egli

sfo

rzi p

e

r l'a

ss

ist

e

nza

a

i Pa

es

i

ad

ec

onomia

a

rr

e

tr

a

ta,

s

ul piano d

eg

li

aiuti

finanziari

e

dell

e

facilitazioni

cre

ditizi

e e

d

assicurative come

in

quello della stabilizzazione

d

e

i m

e

rcati d

e

ll

e

mat

e

ri

e

prim

e.

Il M

e

rcato Comune Europeo

-

funzionant

e

n

e

ll

o

spirito

di una profonda

collaborazione, che va al

di l

à

d

e

l

semplice aspetto

ec

onomico

, a

l

servizio

di tutti i

Pa

es

i part

e

cipanti

e

d

anche

s

p

e

cificatam

e

nt

e

d

e

ll

'

eco-nomia africana

-

può

svo

lg

e

re un

'az

ion

e

considerevol

e

con adeguate

mi

s

ur

e

concordate

in

comune.

Attrav

e

rso una più

vas

ta

coope

ra

z

ion

e

tr

a

ini

zia-ti

va

pubblica

e

iniziativa priv

a

ta

,

il nostro P

aese

può

a sua volta assolvere ad

una

funzione

eco

nomi

ca

e

soc

ial

e es

tr

e

mam

e

nt

e

important

e

.

Oggi il

nostro P

aese

si

tr

ova

in una

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co

n

g

iun

-tural

e

n

e

ttam

e

nt

e

po

s

iti

va,

l

a s

u

a si

tu

az

i

one va

lut

ar

i

a

è

favor

evo

l

e,

la

sua

mon

e

ta

è

s

tabil

e,

l

a s

u

a

indu

str

i

a

in

graduale progresso;

tutto

ciò

p

o

rta

a

poter

g

u

ar

dar

e ai

probl

e

mi

con

maggior

e

attenzione

e

d

anc

h

e

con una

certa

tr

a

nquillità.

D'altra p

ar

t

e

il no

s

tro

sv

ilupp

o

interno

è

cer

t

a-m

e

nt

e co

ndizionato dall

'

in

c

r

e

m

en

to

delle

es

p

or

t

az

i

on

i

e

quindi

d

e

i r

a

pporti

eco

nomici

co

n

l'estero: maggiori

sa

ranno l

e

possibilità

di

ve

ndit

a

d

e

i

prodotti

e

m

aggiori

sa

ranno

conseguentemente

l

e

possibilità per il

l

avoro

e

per]'

e

l

evaz

ion

e

d

e

l t

eno

r

e

di

v

ita

della popolazion

e.

An

co

r

a

un

a

volta

è

dimo

s

tr

a

to

che il

comme

r

cio con

]'

es

t

e

ro rappr

ese

nt

a

uno

s

trum

e

nt

o

indi

spensab

il

e

p

e

r

il progr

ess

o

eco

nomico d

e

l Pa

ese.

Il m

o

ndo

africano

è

«

aperto

»

e

può

-

co

n un

a

politica idon

ea

di

es

pan

s

ion

e -

s

i

gn

ifi

ca

r

e

per

l'Itali

a

un

grande mercato:

un m

ercato che

-

non

va

dim

en-ti

ca

to

-

è

p

ar

ti

co

larm

en

t

e aper

t

o

proprio

a

l n

ostro

Pa

ese,

p

e

r molt

ep

lici moti

v

i

anche

spiri

tu

a

li

c

h

e

uni-scono

l

e

du

e c

iviltà

e

l

e

accomunano rendendole

com

-pl

e

m

e

ntari

al

serv

izio d

e

l

r

ec

iproco

progresso.

BANCA

D'AMERICA

E

D'ITALIA

SOCIETA PER AZIONI - Capitale versato e riserve Lit. 3.680.000.000

SEDE

SO

CI

ALE

E

DI

R

E

Z

ION

E

GE

N

ER

ALE:

MILANO

Fondata da

A

.

P.

G I A N N I N I

AFFILIATA DELLA

'B

a

nk of Àmeric

a

NATIONAL I;'}.'V\~~~ ASSOCIATION'

CALIFOR NIA

TUTTE

LE

OPERAZIONI

DI

BANCA

Sede:

VIA ARCIVESCOVADO

n. 7

I

N

TORINO

Agenzia

A:

VIA GARIBALDI

n

.

4

4

ANG. CORSO V

AL

DO

C

CO

Agenzia B

:

CORSO VITTORIO EMANUELE N

.

38

(9)

Le manifestazioni fieristiche dell'agricoltura

Le manifestazioni fi

er

istiche non

sono come

l

e

stagioni che si

succe-dono

senza assomigliarsi.

Però non

dir

e

mo

che

qu

e

lla internazional

e

di

Verona, a cavallo

tra l'inverno

e

la

primav

e

ra, riproduca

ogni anno

lo

stesso

cliché.

E

'

ben vero che

i

pro-tagonisti della

scena sono ormai,

per costanza

di

organizzazione,

gli

eq

uini

e

l

e

macchine,

anzi

più l

e

ma

cc

hine

che gli

e

quini da quando

la

meccanica

incalza

con

la

forza

d

e

lla

convenienza

eco

nomica

e

del

numero

, e

che

i

comprimari

auto-r

evo

li d

e

lla

stessa sono

i

coefficienti

materiali

di produzion

e,

ma l'

edi-zione

di qu

est'a

nno

,

la

62

"

della

serie, si

è

di

s

tinta dalle prec

e

denti

p

e

r

alcune variazioni sul tema

tradi-zionale, ordinatore e

ispiratore.

Il

reparto

d

e

ll

e

novità

che

l'anno

sco

rso

e

ra num

er

icamente limitato

si

è,

quest'anno

,

preso

la rivincita

,

presentando

un numero

addirittura

insospettato di invenzioni

e

di

neo-app

licazioni. Il

capitolo

dei

conve-gni si

è,

questa

volta, arricchito

di

nuovi

temi di

studio e

discussione,

tr

a

i

qua

li

ha primeggiato quello

d

e

lla Fertilmacchine

sulla

mecca-nizzazion

e

int

egra

l

e

d

e

ll

'

agricoltura

,

cioè

d

e

lla

motorizzazione estesa

al

t

e

rritorio più ispido

,

e

della

mecca-nizzazion

e

moderna estesa

alle

ope-razioni

campestri, che

moderna-m

e

nte meccanizzate non fossero,

per

ragioni imputabili

al

multivario

t

e

rritorio

agricolo

da un lato,

e

alle

difficoltà economico-finanziarie

de-gli operatori agricoli

dall

'

altro

.

Una

manif

es

tazione fieristica

si

esa

urirebb

e

in una parata di

ani-mali,

di macchin

e,

di m

e

rci,

e

non

port

e

rebb

e

n

essu

n

contributo al

pro-gresso se

non

chiamasse a convegno

cultori

e

produttori

,

o se

non

po-nesse alla

loro

attenzione e

discus-s

ion

e

gli

insoluti problemi della

pro-duzione

e

d

e

l lavoro. Nè port

e

rebbe

alcun aiuto alla

tonificazione p

s

ico-logica dell

'a

mbient

e

economico-so-ciale, al

quale

si

rivolge,

che

n

e

l

caso

di V

ero

na

e

di

altre

manif

e-stazioni

consimili

è

agrico

lo, se

non

cogli

esse

l'occasione di ridestargli

la

sopita ansia

di

salire e

durare:

le due

supreme nec

ess

ità della

vita.

Non

condividiamo

perciò

il

pa-r

e

re di

coloro

ch

e

in

ogni adunata

rural

e

intravedono una

k

e

1'1n

esse,

senza alcuna

tangibile utilità.

Il

fat-to stesso che,

per

ese

mpio

,

i rurali

non la dis

e

rtano

sta

a dimostrare

che ess

i

hanno

effettivamente

biso-gno di sperare in qualcosa e in

qual-cuno.

Molti

elementi

giovani se ne

sono già andati, altri

se

ne

andran-no

,

dalle

campagne,

ma ciò non

vuoI

dire

che

la

campagna abbia

finito di avvincer

e e

di

convincere.

Fino

a

tanto

che

le

mense non

sa-ranno

sostituite

dalle pillol

e,

le

ma-t

e

ri

e

plastiche non

sostituiranno

in-tegralm

e

nte il

legname e

le

fibre

tessili

vegeta

li

,

e

la

chimica non

soppianterà

le essenze vegetali

aro-matich

e

e alcaloidiche,

nessuno al

mondo potrà

giubilare

la terra

e

la-sciarla

inop

e

rosa

come

una deserta

scena

lunare.

Ma ritorniamo

a

ll

'a

rgomento

cui

si

ispira questo scritto che

vuo

I

es-sere

un

'

escursione

nel

settore

delle

novità meccanico-agrarie.

Due circostanze

congiurano

con-tro

la

motom

ec

canizzazione

integra-le del territorio agricolo italiano.

L

'

una di giacitura

,

l'altra di

am-piezza aziendale.

L

a collina

è sempre

in attesa di

associarsi

a trattori

che,

pur

essen-do

a

4 ruote motrici

,

abbiano

la

fa-co

ltà

di

giostrare

tranquillamente

sulle

pendici:

cosa che ai

tipi

odier-ni

e

moderni dei trattori nazionali

e

stranieri

non

è concessa, esposti

come sono al

pericolo del

ribalta-mento

e

dell

'

impennamento

a

valle.

I

EMANUELE

BATTISTELLI

I

La piccola

azienda

è

se

mpr

e

in

ansiosa attesa

di pot

e

r

sost

ituir

e

il

moto

coltivatore con

il trattor

e

eco-nomico,

il qual

e

non può

esse

r

e,

evi-d

e

nt

e

m

e

nt

e,

animato

d

a

motor

e

Di

ese

l.

Economico

è soltanto quello

che si alimenta a

b

enz

ina

,

purchè

questa abbia

la

s

t

essa agevo

la

z

ion

e

fiscale degli

altri

du

e

carburanti

agricoli:

il petrolio

e

il

gaso

lio

,

di-versamente

l'ut

en

t

e

non saprebbe

che

farsen

e

d

e

lla minor

e

quota di

ammortamento

e

d

e

ll

a

maggiore

prontezza di marcia

del mezzo

mec-canico, se

p

e

r

azionarlo

dov

esse

af-frontar

e

una

s

p

esa

di

lu

sso,

chè

tal

e

è

la benzina

ordinaria sui cui

il fisco

grava pe

sa

nt

e

m

e

nt

e

la mano.

S

e

un

giorno,

quando

ci

sa

remo

tutti p

e

rsuasi

che a

pr

e

m

e

re

su

que-sto

tasto

si sprecherà

t

em

po

sa

liva

e inchiostro

, e

che converrà p

er

tanto

porre l'accento

su altri argomenti

m

eno

utopistici

, e

se

n

e

farà

il

con-suntivo, ci si

meravigli

e

come

tanto profluvio di parol

e

non sia

riu-scito a

rimuov

ere

i

custodi

d

e

ll

a

fi-nanza

statale

da una

opposizione

che

dann

eg

gia più l'

eco

nomia d

e

lla

nazion

e

che

le entrate

dello

Stato.

Ad un problema

che

rimarrà

ir-risolto

si contrappongono

p

erò

am-modernamenti

che

hanno trovato la

loro solu

zione, grazie all'inventiva

umana

che

mai non r

es

ta.

Un'inven-tiva ch

e

n

e

l

settore

meccanico

spe-cialmente, è spesso figlia d

e

lla rifl

es

-sione m

e

ticolosa, più che

del baleno

di

genialità o dell'intuizion

e

che

fol-gora

l'arti

s

ta.

Che cosa c'è dunqu

e

di nuovo nei

m

ezz

i m

ecc

anici

al servizio

d

e

l

va-sto ed

e

t

e

rogeneo mondo d

e

ll

'ag

ri-coltura?

Ch

e

cosa,

nell'

ambito

d

e

ll

e

macchin

e e

clettiche

o polivalenti?

Prendiamo lo

spunto,

per

rispon-d

e

re, da quello

che

V

e

rona

allineò

n

e

llo

stand

delle novità

,

iniziandon

e

la

rassegna non a

caso, ma dal

(10)

LA MECCANICA MOTORISTICA SOSTITUISCE OUASI OVUNQUE LE FORZE EQUINE, MA NON LE ELI -MINA, E FORSE NON LE POTRA' MAI ELIMINARE (LA GIORNATA DEL CAVALLO AllA FIERA

INTERNAZIONALE DI VERONA).

parto dei

trattori

,

la

cu

i

nota

preva-lent

e è

l'alta potenza

(40-50

Cv) a

cui si sono attenute

l

e

maggiori ditte

italiane

e straniere

nel lanciare

i

loro nuovi tipi.

Il trattore

a

ruote Landini R4000,

animato

da motore Diesel,

svi

luppa

una potenza di 40 Cv. La sua

origi-nalità

sta

n

e

ll'attrezzatura che

com-prende un so

ll

evatore a sforzo e

posi-zione contro

ll

ati

e

tre prese di forza.

N

e

l tipo Farmer 2

,

della casa

ger-manica

Fendt Xaver

,

alle 8 marce

avanti e a

ll

e

4 retromarce

è

unita

una marcia rampante,

cosa che

con-ci

lia l

a

m

ecca

nica motoristica con

i terr

en

i

a

profilo pianeggiante ma

irregolar

e.

P

e

raltro il

tr

attore

MF 35, della

Casa

ingl

ese

Massey Ferguson, ha

su

l

suo precedente

modello

la

va-riazion

e

del motore,

c

h

e

reca tre

cilindri vertica

li

in

lin

ea, e

del peso

,

c

h

~

è

più l.eggero pur avendo la

s

t

essa

potenza dell

'

altro. Ma più

in-teressante è

la

sua

trasformazione

in

«

Big Clearance

»,

affinchè

pos-sa essere adibito

alla

la

vorazione

del terreno interfilare.

così

ridotte (alto m

0

,87,

largo

0,75-0

,

80,

lun

go

1

,

40) che

lo

rendono

particolarmente adatto

p

er

la

lavo-razione

n

ei

vigneti e negli agrume

ti.

Del pari cingolato il

motocoltiva-tore FP 3000 Sc,

la

cui

innovazion

e

è appun

to

negli organi di

propul-sione costit

uiti

da cingoli

comple-tamente in

gomma

.

Le limitate

di-mensioni di altezza

e

di

largh

ez-za

lo

rendono

idon

eo

al

se

rvizio

co

l-tural

e

nel dedalo dei filari

vitati.

Negli aratri prevale

ormai

il

cri-t

erio

del disco in

luo

go

del classico

coltro.

Il

bidisco DRM

/

66 della

Ca-sa

Martinelli ha il merito di pot

e

r

lavorar

e

alla pari

come con

un

co-mune voltorecchio

,

e

il

poli disco

PDN della ditta Nardi ha invec

e

quello di allineare i dischi indip

en-dentemente

l'uno

dall

'

altro

,

e

di

vin-colarne ognuno a un dispositivo

a

molle, per cui

la l

avorazione su

t

er-reni pietrosi gli

è assa

i

congeniale.

Ma

l

e

novità nel settor

e

d

e

ll

e

macchine da raccolta

seducono

di

più, perchè danno

un

'

id

ea,

per

ora

e

mbrional

e,

d

e

ll

' automazione

in

agricoltura:

-

La falciatrice danese

JF

falcia,

trincia

,

sfibra

e

carica

s

u

rimorchio,

da

essa

trainato.

Tutte

l

e

manovr

e

sono comandate dal conduttore.

-

Lo

spandierba Speeder,

dell'o-l

a

nd

ese

Vicon Lely,

h

a

la

pr

e

roga-tiva di

lavorar

e senza

mescolare la

terra

a

ll

' erba,

grazie

a

lla

parte

ro-tante

composta

di 80

denti flessibili

.

-

La pressaraccoglitrice 802

Mas-sey

Ferguson imballa fi

e

ni

e

paglie

senza troppi maltrattamenti,

e così

ce

l

er~en

t

e

da raggiungere un r

en

-dimento orario di 40 ql. di mat

e

rial

e.

-

La foraggera

760

della

stessa

Casa ingles

e

è

dotata di un rotore

largo

m 1,50 portante 28

coltelli

flottanti, grazie ai quali

essa esegue

Il

cingo

l

o che

finora

era

limitato

a

trattori di media

e

alta potenza,

e

pre

ssoc

hè negato

ai

motocoltiva-tori

,

ora

è

anche al

se

r

v

izio

degli

uni

e

degli

altri.

Il

trattore

cingo-lato

Go

li

a (16-18

Cv)

ha

dimensioni

RUOTE MOTRICI ABBIANO TUTTAVIA LA COLLINA E' SEMPRE IN ATTESA DI ASSOCIARSI A TRATTORI CHE PUR ESSENDO A QUATTRO LA FACOL TA' DI GIOSTRARE TRANQUILLAMENTE SULLE PENDICI.

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