• Non ci sono risultati.

10 Istituto Comprensivo Stefanini di Padova - Scuola Media Stefanini

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "10 Istituto Comprensivo Stefanini di Padova - Scuola Media Stefanini"

Copied!
32
0
0

Testo completo

(1)

10° Istituto Comprensivo “Stefanini” di Padova - Scuola Media Stefanini

Anno I - Numero 1 Marzo 2012

VILLA FERRI -TREVES DE’ BONFILI – SGARAVATTI

(2)

Pagina 2 Stefanini School News

Noi ragazzi di Voltabarozzo abbiamo la fortuna di trascorrere gran parte dell’anno tra le mura di una grande villa ottocentesca, sede della nostra scuola media Stefanini. La villa, immersa nel verde di un bel parco, pre- sto vedrà ripristinato anche l’uso del primo piano grazie alle operazioni di restauro, manutenzione e adeguamento che saranno intraprese dall’Amministrazione Comunale la prossima primavera.

Penso che sia interessante conoscere la storia di questa villa che ormai è la nostra scuola e fa parte della “nostra storia quotidiana”.

La Villa Ferri – Treves de’ Bonfili – Sgaravatti venne edificata circa nel 1860 su di un ampio fondo agricolo di circa settemila metri quadrati po- sto fra la via per Piove di Sacco e la via Vecchia.

Su tale terreno era allora già esistente “Ca’

Cittadella”, che è l’attuale edificio addossato alla palestra: un’architettura veneta edificata sulla fine del ‘700.

Nel dicembre del 1855 il conte Leopoldo Ferri acquistò il fondo dalla sig.ra Luigia Verardi Santini. Il conte era il primogenito di un ramo della nota famiglia padovana dei

Ferri, una famiglia abbastanza influente in ambito locale e molto legata alla corona dell’impero austro-ungarico.

Leopoldo, vendute le proprietà del palazzo Zabarel- la in centro a Padova e della villa Ferri a Salboro sulla strada che porta a Conselve, nel fondo agrico- lo di Voltabarozzo, fra il 1857 e il 1860, costruì la grande villa che chiamò col nome di sua madre

“Villa Giulietta”.

L’anno dopo, nel 1861, Leopoldo si sposa con An- na, una ragazza della nobiltà ungherese dei baroni Wodianer von Kapriora, di Budapest.

L’architettura della villa ci “parla” proprio della

nuova contessina. Difatti, per il suo disegno,

l’architetto progettista si ispirò ad uno stile romanti-

co proprio delle ville dell’Europa centrale che anti-

(3)

Pagina 3 Stefanini School News

cipò lo stile eclettico della seconda metà dell’Ottocento.

Ricca è la decorazione pittorica in affresco e tempera presente in tutti i soffitti della villa, la quale rappresenta ricercati e parti- colareggiati disegni geometrici e floreali.

Nel soffitto della sala centrale del piano terra sono raffigurati ai quattro angoli gli stemmi delle famiglie d’Asburgo, Zabarel- la (la famiglia della zia di Leopoldo), Fac- chini (la famiglia della madre) e dei Ferri con inserito lo stemma dei baroni Wodia-

ner. La prima sala ad ovest, invece, ci parla di Leopoldo ed Anna, perché ai quattro lati delle decorazioni del soffitto sono affrescati i monogrammi con sovrapposte le due iniziali dei nomi degli sposi che sono riportati an- che nei pomoli delle maniglie delle porte-finestre.

Nel 1902 Leopoldo Ferri vende la villa e il par- co alla baronessa Vittoria Treves dei Bonfili, la quale viene ad abitarci assieme al marito, Alber- to Rignano, un personaggio “sportivo” e di spicco locale. A quell’epoca si deve l’ampliamento della villa con l’accessorio a pia- no terra verso sud, costruito con uno stile che chiaramente si riferisce al “Liberty” o “Art No- veau” in voga in quel momento.

Nel 1927, la baronessa Treves vende la villa e il parco al commendatore Vittorio Sgaravatti che l’acquista assieme ai suoi figli quale abitazione e sede della nuova ditta “Società Sgaravatti Semen- ti”. Da allora in poi, la villa seguì le vicissitudini della famiglia di Vitto- rio e venne utilizzata per l‘amministrazione dell’attività e quale abitazio- ne. L’anno dopo, su progetto del giovane ingegnere Francesco Mansutti, venne costruito un nuovo edificio ad uso “semenzaia”, (l’attuale scuola primaria Nievo), di stile eclettico, con antistante a nord un ampio giardi- no quadrato all’italiana.

A seguito di una procedura fallimentare, l’intera proprietà venne acqui- stata nel 1970 dal Comune di Padova con lo scopo di destinarla quale se- de scolastica della nascente scuola media “Luigi Stefanini”.

Tommaso Bortolami 2B

notizie prese dal libro “1310-2010. Voltabarozzo, comunità da 700 anni”

(4)

Pagina 4 Stefanini School News

SCAMBIO CULTURALE ITALIA - FRANCIA

Quest’anno noi alunni delle classi terze del X° Istituto Comprensivo di Padova, su iniziati- va della prof.ssa Susanna Piron, abbiamo attivato uno scambio culturale con 21 alunni francesi provenienti da Evreux, in Normandia. Essi, nostri corrispondenti da un anno, so- no stati ospitati dalle nostre famiglie e dalla nostra scuola. È stata un’esperienza interes- sante e molto entusiasmante che è iniziata con una festa di accoglienza nella sede di Vol- tabarozzo della nostra scuola. Lì, gli alunni francesi, accompagnati da due loro insegnanti, si sono incontrati con noi, con le nostre famiglie, con la nostra Dirigente e con alcuni dei nostri professori. Dopo il rinfresco di benvenuto li abbiamo accolti nelle nostre case ed è cominciato il loro soggiorno in Italia. All’ inizio bisogna ammettere che c’è stato un po’ di imbarazzo, ma siamo riusciti a superarlo quando abbiamo capito che avevamo molte cose in comune coi nostri coetanei.

Il programma preparato con cura dalla prof.ssa Piron era ricco di gite ed escursioni inte- ressanti che miravano a far conoscere agli amici francesi sia il nostro territorio e le tradi- zioni, sia la storia e la cultura delle nostre città. Inoltre, hanno avuto modo di conoscere il nostro sistema scolastico e di condividere le nostre abitudini di vita familiare.

Già per il giorno seguente al loro arrivo era stata organizzata un’uscita a Padova. Il giro della città si è svolto a piedi e sono stati visitati la Cappella degli Scrovegni, dove hanno potuto ammirare gli affreschi di Giotto e i più importanti monu- menti, vie e piazze come il Palazzo della Ragione, il Caffè Pe- drocchi, la Piazza dei Signori, il Duomo, la Basilica di Sant’Antonio con il monumento al Gattamelata e il Prato della Valle.

Il pomeriggio e la serata li abbiamo trascorsi tranquillamente in famiglia.

Per il sabato non erano programmate gite, ma insieme alla prof.ssa Zin ci siamo trasferiti tutti nella sede di Voltabarozzo dove ogni alunno, con il proprio corrispondente francese, ha realizzato a mano un segnalibro come souvenir; più tardi noi ragazzi italiani, diretti dal- la professoressa di musica, abbiamo intrattenuto i nostri amici con un concerto di flauti che comprendeva le più famose colonne sonore e l’Inno alla Gioia. Poichè il pomeriggio era libero da impegni, ci siamo divertiti a far conoscere ai nostri amici il nostro quartiere con i punti di ritrovo più frequentati da noi ragazzi, come la pasticceria e i “giardinetti”. La giornata si è conclusa con una bella serata in pizzeria dove abbiamo festeggiato il com- pleanno di una nostra compagna di classe e dove l’amicizia e la confidenza tra italiani e francesi è aumentata grazie all’atmosfera rilassata e divertente. Anche per la domenica non c’erano in programma uscite ufficiali, perciò, noi ragazzi con le nostre rispettive fami- glie ci siamo organizzati in piccoli gruppi per portare i ragazzi francesi a visitare luoghi di svago o caratteristici nelle vicinanze come, ad esempio, Chioggia, Gardaland e Abano Terme. Per il lunedì mattina era, invece, stata programmata con la scuola una gita parti- colarmente piacevole che ci ha portato a visitare luoghi molto belli e ricchi di storia. Dap- prima ci siamo recati a Sirmione, sulle sponde del Lago di Garda dove ci siamo fermati per la merenda, da qui siamo partiti con un traghetto che, dopo un giro panoramico del lago, ci ha portato a Bardolino, sulla riva opposta. Dopo aver brevemente visitato queste due cittadine turistiche, abbiamo ripreso il nostro viaggio in pullman verso la città di Vero- na. Una volta arrivati, a piedi abbiamo raggiunto il monumento

principale della città: l’arena! Un anfiteatro romano situato nel centro storico della città, molto famoso per il festival lirico che vi si svolge ogni anno. L’altro famosissimo monumento che abbiamo visitato è stata la casa di Giulietta, palazzo medievale situato in via Cappello, vicino alla piazza delle Erbe, dove si dice sia vissuta l’eroina della famosa tragedia di Shakespeare.

(5)

Pagina 5 Stefanini School News

Nell’ora di svago che ci hanno lasciato le professoresse che ci accompagnavano, noi e i nostri amici francesi ci siamo divertiti a comprare souvenir e gadget del posto. Il martedì per noi alunni del X° Istituto è stato un normale giorno di scuola, mentre i nostri corrispon- denti sono andati a visitare Venezia. Naturalmente sono stati molto colpiti dalla bellezza e dalla particolarità di questa città con i suoi canali, le gondole, la bellissima Piazza San Marco. Un’altra cosa che a loro è piaciuta moltissimo sono state le maschere tradizionali del carnevale veneziano. Tutti ne hanno acquistata una come ricordo e da indossare la sera della festa d’arrivederci. Al ritorno erano stanchissimi e sono andati a letto presto perché il giorno dopo ci attendeva un’altra uscita che ci ha portati a Monselice, con la splendida roc- ca medievale del XIII secolo che abbiamo visitato anche all’interno, accompagnati da una guida, Arqua’ Petrarca con visita della casa del poeta da cui prende il nome il paese e le piscine termali Co- lumbus, dove abbiamo potuto rilassarci e goderci un bel bagno caldo. In serata, poi, presso il patro- nato di Salboro, insieme ai nostri genitori (che si sono improvvisati cuochi, con gran successo!), abbiamo organizzato la festa d’arrivederci. Oltre all’appetitosa cena a base di tradizionali cibi

veneti come polenta e costicine e bigoli al ragù, un gruppo di animatori ha rallegrato la serata con musica e balli. Alla festa hanno partecipato anche i professori francesi, la nostra Dirigente, dott.ssa Dalla Nese, e na- turalmente la professoressa Piron. Tutti sono stati entusiasti e soddisfatti della buo- na riuscita di questo evento. L’ultimo giorno tutti gli alunni francesi e quelli di Voltabaroz- zo sono stati accolti nella nostra sede di Salboro dove hanno assistito ad una lezio-

ne e dove gli è stato spiegato, attraverso delle diapositive fatte da noi studenti, il nostro sistema e organizzazione scolastica. Il pranzo si è svolto in famiglia ed è stato seguito dai preparativi dei bagagli perché alle 19.30 abbiamo accompagnato les amis français alla stazione ferroviaria dove, alle 20.30, era prevista la partenza per il rientro in Francia. Il momento dell’addio è stato molto commovente perché dopo tanti giorni in loro compagnia era nata una complicità e un’amicizia veramente “speciale”. I saluti si sono prolungati fino alla partenza del treno, dai finestrini e dalla banchina era tutto un agitarsi di mani e ci è scappata pure qualche lacrima! Per concludere: di questa avventura ci rimane un ricordo davvero bellissimo e siamo impazienti di rivedere i nostri amici nel loro stupendo paese quando li raggiungeremo in primavera e saremo loro ospiti!

Maria Pantano 3C

(6)

Pagina 6 Stefanini School News

Caro diario,

dal 13 al 20 ottobre c’è stato lo scambio culturale con i ragazzi francesi di Evreux. Mi sono divertita molto!!! Ricordo ancora quando la professoressa Piron, l’insegnante di francese, l’anno scorso, ci ha annunciato che le sarebbe piaciuto effettuare uno scambio culturale con la Francia e noi abbiamo cominciato a esultare felici di avere questa opportunità. È stato difficile organizzare il tutto ma alla fine ce l’abbiamo fatta! Durante le vacanze la professoressa ci ha convocati a scuola per mostrarci i corrispondenti. A me è stata affidata una ragazzina della mia età, con la pelle scura, dei capelli lunghi e degli occhi scuri come il fondo di un pozzo.

Durante il mese di luglio le ho scritto una lettera e quando l’ho spedita ero felice come una pa- squa e non vedevo l’ora che lei rispondesse. Circa due settimane dopo, Maryline, la mia corri- spondente mi ha risposto. Avevamo gli stessi gusti, praticamente, e dopo aver letto la lettera ero più contenta di quando avevo spedito la mia. Abbiamo cominciato a scriverci per e-mail e co- minciavamo a essere sempre più amiche. Poi è arrivato il 13 ottobre. Il giorno in cui sarebbero dovuti arrivare i francesi. Ci eravamo ritrovati tutti a scuola alle 19.00 e quando sono arrivate le automobili tutto il francese che avevo imparato era scomparso.

Quando ho visto Maryline sono rimasta di sasso: era altissima. Non sapevo che dire. Poi ho co- minciato a sciogliermi e a socializzare un po’ con lei. Dopo il rinfresco siamo tornate a casa e andate dritte a letto perché eravamo veramente stanche. La mattina dopo siamo andate a visitare Padova. A me è piaciuta tantissimo la “Cappella degli Scrovegni”. Nel pomeriggio ci siamo ritrovati tutti a casa di Giorgia dove ci siamo divertiti come matti. Dal primo giorno mi sono accorta che Maryline era taciturna, infatti ogni pasto non riuscivo a conversare molto bene.

Il sabato abbiamo fatto delle attività a scuola fra cui la conclusione del segnalibro con i corri- spondenti. Finita la scuola le ho mostrato il “ Parco dei Faggi” che le è piaciuto molto. Domeni- ca ci siamo divertite molto: la mattina l’ho portata con me alla messa domenicale e nel pome- riggio siamo andate con la mia famiglia a visitare “Villa Pisani”. Il labirinto è stata la parte più divertente!! Lunedì è stato assolutamente il giorno più bello! Siamo andati con un battello sul Lago di Garda. Faceva abbastanza freddo ma i ragazzi francesi non lo davano a vedere. Dopo pranzo abbiamo visitato l’Arena a Verona. È a dir poco enorme e salire gli scalini era difficile quanto una lezione di ginnastica del professor Rossi. Poi siamo entrati nella “Casa di Giulietta”

dove io e una mia amica ci siamo divertite a citare un pezzo dell’opera “Giulietta e Romeo”.

Finita la visita le professoresse ci hanno lasciato un’ora libera per visitare via Mazzini la via dei negozi a Verona. Il martedì, la gita, era solo per i ragazzi francesi che sono andati a visitare Ve- nezia. Mercoledì abbiamo visitato il castello di Monselice, Arquà Petrarca dove c’è la casa di Francesco Petrarca e nel pomeriggio siamo andati alla piscina termale dove ci siamo divertiti.

La settimana passava come una saetta e ormai era arrivato l’ultimo giorno. Giovedì abbiamo svolto alcune attività alla scuola di Salboro. Nel pomeriggio siamo state due ore a casa di Gior- gia. E alla fine sono arrivate le 19.00. Finito di cenare ci siamo scambiate i regali e siamo parti- ti per la stazione. Durante il viaggio avevo le lacrime agli occhi e pensavo a tutti quei giorni passati insieme. Anche se Maryline non parlava molto era veramente simpatica. Tutti piangeva- no alla stazione e i pianti aumentarono quando fu il momento di lasciarsi per davvero. È stata un’esperienza bellissima che non dimenticherò mai. Ho imparato meglio la lingua francese e anche che i ragazzi della Francia non hanno mai freddo e che non sono mai stanchi e sembra che abbiano le batterie “Duracell”. Sono felice e triste allo stesso tempo. Per adesso ti devo la- sciare caro diario. Spero che il racconto ti sia piaciuto come a me.

A presto. Kiss…kiss…

Miriam Miriam Ceschi 3B

(7)

Pagina 7 Stefanini School News

Quest’anno, per Natale, la nostra professoressa di educazione artistica, ha deciso di farci partecipare a un concorso lanciato da Informambiente per sensibilizzare le famiglie e la scuola a riciclare i materiali che, in qualche modo, possano danneggiare l’ambiente come, ad esempio, la plastica.

Essa è un elemento usato tutti i giorni per conservare gli elementi. Questo materiale verrà utilizzato per creare delle decorazio- ni natalizie che serviranno ad arricchire il nostro albero di Natale.

La professoressa ci ha chiesto di conservare le bottiglie di plastica già utilizzate e vuote. Prima della consegna dovevano essere lavate e asciu- gate togliendo anche l’etichetta.

Dopo averle consegnate, abbiamo cominciato a lavorarle tagliandole e togliendo i pezzi di plastica in esubero. Dopo questa azione di base, ini- zia il vero e proprio lavoro manuale che consiste nel riscaldare e model- lare la plastica e infine spruzzarla con tempere spray. Dopo aver fatto asciugare i pezzi, si assemblano e si appendono all’albero.

Durante queste fasi la professoressa fotograferà le nostre mani mentre lavoriamo e spedirà le immagini a Informambiente che valuterà il no- stro operato. La classe che si aggiudicherà il primo posto riceverà come premio la possibilità di partecipare ad una gita completamente finanzia- ta.

Elisa e Giada 2C

(8)

Pagina 8 Stefanini School News

Nella mattinata del 22 novembre le classi 2^A e 2^B della scuola media

“Stefanini” si sono recate presso la sala del Consiglio di Quartiere di Via Vecchia per partecipare ad un progetto dal nome “Porta a porta”, orga- nizzato in collaborazione con l’Associazione dei Commercianti e con il Comune di Padova e al quale ha aderito la prof.ssa Zin.

Questa iniziativa aveva lo scopo di sensibilizzare i ragazzi al riciclaggio dei materiali che normalmente vengono scartati dalle nostre case e dai negozi.

Sono stati formati nove gruppi di quattro ragazzi. Ciascun gruppo era guidato da un giovane animatore il quale aveva recuperato del materiale di scarto da alcuni negozi del centro di Voltabarozzo.

Con questo materiale, ogni gruppo ha costruito un oggetto che, con la fantasia dei ragazzi, doveva riferirsi sia al tema del riciclaggio che ai prodotti che venivano venduti nel negozio che ha fornito il materiale di scarto.

Fra i vari oggetti, i gruppi hanno così costruito:

una lavatrice, un robot, un aeroplano, una città di Newton, una specie di girandola, la casa di Barbie, una scarpa volante, un parco e un giar- dino fiorito.

Gli animatori ci hanno quindi offerto una merenda e poi hanno procla- mato i vincitori. Il gruppo composto da me (Tommaso), Martin, Danuja- ya ed Edoardo si è classificato primo realizzando la “lavatrice super eco- logica”. Abbiamo vinto un buono libri da spendere presso la libreria Fel- trinelli.

Il secondo gruppo classificato ha realizzato il robot, mentre il terzo ha fatto l’aeroplano.

Comunque, tutti i lavori erano molto belli e soprattutto hanno ben servi- to lo scopo dell’iniziativa.

Una bella giornata, trascorsa in amicizia e per uno scopo utile

.

Tommaso Bortolami 2B

(9)

Pagina 9 Stefanini School News

Cari genitori,

dopo una recente statistica è emerso che in Italia i ragazzi leggono sempre meno, e quin- di che il loro bagaglio lessicale è sempre più scarso.

Per aprire un libro ci vuole curiosità, ma pri- ma bisogna averci un po’ di confidenza.

Per questo c’è un fantastico progetto promosso dalla campagna de

“Le Biblioteche Di Antonio” della Libreria Pel di Carota.

Noi ragazzi di 2

a

C della scuola Stefanini, sede di Salboro, vi pre- sentiamo il progetto:

“I LIBRI? SPEDIAMOLI A SCUOLA!”

Sorgerà un circuito virtuoso tra scuola-libreria-cittadini.

Le scuole chiedono alla libreria che aderisce al progetto, una lista di libri che facciano nascere e consolidare la nostra biblioteca sco- lastica. Le librerie espongono la lista vicino alla cassa.

I lettori si potranno quindi recarsi in libreria per acquistare uno o più libri che rientrano nella lista e quindi di- ventare azionisti della nostra biblioteca.

Ci sarà anche un sito internet per promuovere la Campagna e mettere a disposizione tutte le informazioni necessarie.

I tempi per realizzare quanto sopra saranno:

avvio novembre 2011 e incontro conclusivo

con valutazioni entro maggio 2012.

I ragazzi della 2C

P.S. Vi raccomandiamo di passare parola !

(10)

Pagina 10 Stefanini School News

Il grande Marco Simoncelli, campione di Moto GP, ci ha lasciato poco tempo fa. Al suo funerale hanno fatto volare, tra le nuvole, il numero 58 con il quale Marco gareggiava. Per andare a salutarlo la gente e’ ar- rivata da tutta Italia ed erano talmente tanti che l’omaggio e’ durato tut- ta la notte. Sorprendentemente, la sua famiglia era sorridente durante le interviste e la madre diceva:

“Noi sorridiamo perche’ Marco avrebbe voluto cosi’ visto che era sempre allegro.” Nella prima ga- ra senza di lui i suoi colleghi hanno indossato il nu- mero 58 e Valentino Rossi, uno degli idoli di Mar- co, ha gareggiato con il suo numero sulla moto.

Swami Cavaliere e Isabel Bellinazzi 1A

Il giorno 6 Ottobre 2011, a causa di un tumore al pancreas è morto Steve Jobs. Ste- ve Jobs è ricordato da tutte le persone del mondo come: ”Un genio visionario e cre- ativo, l’uomo che ha inventato il futuro” perché è stato l’ideatore e il fondatore del- la Apple, l’azienda di informatica che ha rivoluzionato con i suoi prodotti il modo di comunicare.

Steve Jobs nacque nel 1955 a San Francisco. Da giovane non ebbe una vita facile, venne dato in adozione quando era ancora piccolo, trovando però una famiglia affettuosa che aveva preso l’impegno di farlo laureare. Steve Jobs però non si laureò mai e dopo un semestre decise di abbandonare l’Università. Nel 1976, nel garage dei genitori in California, coinvolse in una

sua idea

il suo ex compagno di liceo Steve Wozniak e fondò la Apple.

Oggi la Apple è la più grande azienda del

mondo che produce ipod, ipad, iphone, i computer Macintosh e le applicazioni per i computer. Al giorno d’oggi gli strumenti che ha inventato Steve Jobs sono molto usati soprattutto da noi ra- gazzi. Vengono usati per divertirsi, ascoltare musica, guardare video e film e ultimamente per leggere libri anche scolastici.

Camilla, Francesca e Anna B. 1A

(11)

Pagina 11 Stefanini School News

Quando tutto rinasce, quando il mondo non tace, quando in cielo pacato canta il sole,

quando il giorno presto non muore, quando nel prato sbucano le prime viole,

quando chiara è ancora la sera, eccola è lei,

la primavera.

In ricordo delle mie aspre montagne della Val Comelico, un pensiero di buona vita ai cuculi e ai galli cedroni Che la vita lì sia lieve e mai si sciolga come neve al sole.

Dolce montagna, decrepiti larici,

urlo di pietra.

Fieno falciato, falci arrugginite,

lamine d’oro.

Matteo Pizzeghello 2A

(12)

Pagina 12 Stefanini School News

Il coniglio e l’aquila

C’era una volta una famiglia di conigli che viveva in un bosco di montagna. Un bel giorno la madre chiese al figliolo: “Piccino mio, potresti andare a chiedere alla famiglia che abita accanto alla nostra tana qualche noce? Ne siamo rimasti senza”.

Il piccolo, felice di aiutare la madre, uscì dalla tana e si diresse verso la casa accanto. Bussò e quando la porta si aprì una coniglia uscì e gli chiese: “Ciao bel coniglietto, di che cos’ hai bisogno?” Il picci-

no rispose: “ La mia mamma mi ha chiesto di venire qui per domandarle delle noci, perché ne siamo rimasti senza”. La signora coniglia gliene diede una manciata.

Il coniglietto felice la ringraziò e si voltò per tornare a casa, ma disorientato sbagliò direzione e si diresse verso una prateria lì vicino. Quando si accorse che prima per quel sentiero non era passato, capì di essersi perso. Subito iniziò a piagnucolare e poi decise di attendere che qualcuno passasse.

Dopo poco tempo vide un’aquila che svolazzava nel cielo e la chiamò.

“Signora aquila, signora aquila venga qui per favore, mi sono perduto!”

L’aquila vedendo quel bel coniglio si avvicinò subito e gli chiese: “Perché urli?” Il coniglietto le rispose: “Mi sono perso e vorrei il suo aiuto per ritro- vare la strada di casa”.

L’aquila con aria furbetta gli disse: “Seguimi, ti riporterò a casa”.

Il coniglietto però si ricordò le parole della madre: “Devi stare alla larga dalle aquile, ti possono man- giare!” Il cucciolo però credette che l’aquila fosse sincera e si fidò. L’aquila lo condusse in un luogo a lui sconosciuto e poi si fermò. Il piccolo coniglio le disse: “Io non vivo qui!”

L’aquila con tono di superiorità gli disse: “Caro, ci vivo io qui e ti darò in pasto ai miei piccoli; ti dico anche che fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio!”

Detto questo lo portò dai suoi piccoli e le tre aquile fecero un pasto sostanzioso.

Giovanni Mocellin

Il leone e la lepre

C’era una volta, in una savana, un leone che non faceva altro che lodarsi per le sue grandi capacità davanti a tutti suoi simili. Tutti gli animali lo ammiravano per le sue grandi doti, soprattutto la lepre che, un giorno, chiese al leone se poteva diventare sua “discepola”.

Il leone accettò e, subito dopo, andò a vantarsi di quanto era veloce, agile a catturare le prede e di quanto saltava lontano con gli altri animali, seguito alla lepre. Giunta sera, il leone decise di andare a dormire ma la lepre insistette nell’accompagnarlo. Allora il leone le disse di andare nella sua tana e, subito dopo, andò a dormire. Ma la lepre non potè fare a meno di seguirlo e, arrivata alla tana del leone, si nascose. Il leone, inconsapevole della presenza della lepre, disse tra sé e sé: “Che stupidi quegli animali! Pensano davvero che io sia così bravo e invece sono tutte

frottole!”

La lepre, arrabbiata col leone, disse a tutti la verità.

Allora gli animali decisero di preparare una gara a cui far partecipare il leone per fargliela pagare.

L’indomani la lepre informò della gara il leone, che non potè far altro che accettare. La prima prova consisteva in una sfida di velocità contro il ghe- pardo, la seconda nel prendere più pesci possibili contro il coccodrillo e la

terza nel salto in lungo contro la lepre. Il leone le perse tutte e cominciò a piangere. Allora la lepre disse: “Chi si loda si imbroda!”.

Francesco Casavola

(13)

Pagina 13 Stefanini School News

C’era una volta un orso molto ingordo che, più forte della volpe, la rese schiava e o- gni giorno le diceva: “ Volpastra! Portami del cibo altrimenti mangerò te”.

La volpe ubbidiva perché ci teneva alla vita però ogni notte sognava che l’orso fosse morto e che lei, felice, correva nei verdi prati pieni di fio- ri e si divertiva con le sue amiche. Un giorno, come al solito, l’orso ordinò alla volpe di portarle del cibo.

Così la volpe aspettò la notte e disse all’orso, indignato per l’ attesa, di seguirla.

Passarono per la finestra della cantina di un pescatore in cui l’orso ci passava a stento.

La fiera iniziò subito a ingozzarsi di pesce mentre la volpe spiccava grandi balzi per vedere se qualcuno arrivava. Il pescatore però sentì degli

strani rumori provenire dalla cantina e allora volle andare a vedere cosa stava succedendo. La volpe se ne accorse subito e con grande agilità spiccò un salto fino al balcone della fine- stra, si aggrappò e uscì. L’orso la seguì, ma avendo la pancia grossa per l’abbuffata si incastrò nella finestra. Quando arri- vò il pescatore accese la luce e, vedendo il suo pesce dimez- zato e quella cosa marrone scura incastrata nella finestra di-

battersi, capì. Prese il suo archibugio e con un colpo uccise l’orso. La volpe, per ringra- ziare il pescatore gli portò un’oca bella grassa.

La favola insegna che la golosità è causa di numerosi guai per molte persone.

Antonio Ceschi

In una foresta vivevano un cucciolo di scimmione vanitoso e la sua amica formica che lo ammirava per la sua grandezza e forza.

Quando diventarono grandi lo scimmione iniziò ad avere molti ammiratori. Ma la formica, che lo conosceva da molto tempo, aveva capito che in realtà non era così forte e doveva solo scopri- re il modo di smascherarlo. Alla formica venne in mente un’ idea per far fare brutta figura allo scimmione vanitoso che era ormai considerato un eroe. Gli disse:” Scimmione! C’ è un ferocissimo animale tra gli alberi laggiù da sconfiggere!”. Tutto il pubblico esclamò:” Finalmente possiamo assistere dal vivo ad un’ impresa del nostro eroe !!”. Lo scimmione indietreggiò dalla paura, ma per non sfigurare, accettò e chiese alla formica di fargli strada. La formica lo accompagnò da uno spaventoso essere fatto di legno e foglie, ma lo scimmione, non sapendolo, prese paura e scappò urlando. Tutto il pubblico capì che in realtà era un bugiardo. Le bugie hanno le gambe corte.

Milena Tosato

(14)

Pagina 14 Stefanini School News

In un villaggio abitava un cavallo molto bello con il manto bianco sempre pulito, con gli occhi azzurri, la criniera bionda e delle forti zampe.

Questo cavallo andava sempre in giro per il paese a raccontare le sue avventure in cui aveva combattuto contro mostri, animali feroci, piante carnivore… Era sempre riuscito a vincere, portando a casa gioielli, tesori, cibi pregiati e profumi. Tornava a casa sempre per- fetto, uguale a come era partito. Quando tornava al villaggio tutti sempre lo applaudivano e lui passava in mezzo a tanti animali che gli offrivano doni: l’orso il suo miele, la pecora i suoi formaggi, la cicala cantava per lui, e così lui si sentiva sempre il più forte. Un

giorno partì per un’ennesima avventura. Arrivato in mezzo al bosco venne visto dal gatto che stava raccogliendo le more. Quest’ultimo decise di seguirlo senza farsi vedere. Pensava nella sua mente che, se il cavallo avesse avuto bisogno, sarebbe intervenuto così lo avrebbe salvato e sarebbe diventato un eroe. Così il cavallo arrivò ad un lago molto grande e una barca attraccò. Il cavallo prese tutto quello che c’era sopra e diede in cambio tutti i regali che gli facevano gli abitanti del villaggio. Il gatto vide tutto, si mise a correre verso il villaggio e raccontò tutto. Ar- rivò il cavallo che fu sempre accolto allo stesso modo. Dopo pochi giorni il cavallo ripartì. Co- me al solito, attraversò il bosco, aspettò che arrivasse la barca, scaricò le merci e diede in cam- bio tutti i beni che gli abitanti gli avevano offerto. Proprio questi ultimi saltarono fuori quando il cavallo era a metà strada. Vedendo quello che aveva fatto lo cacciarono. Bisogna sempre es- sere sinceri perché prima o poi si finisce male.

Chiara Banzato

Un giorno, in diversi luoghi, si venne a sapere di una gara che consisteva nel circumnavigare il pianeta. In una prateria si accese rivalità tra un lupo e una lumaca i quali volevano impedire l’uno all’altro di partecipare. Nonostante questo, parteciparono entrambi, accompagnati anche da un cavallo e da un agnello. Pronti a partire, al colpo di pistola, scattarono in avanti. Dopo pochi chilometri tutti si accorsero della lentezza della lumaca e il lupo la prese in giro dicendole: “A quella velocità ci metterai un se- colo, accelerando o no quella è la tua massima velocità, ah,ah,ah!”

A circa metà strada il cavallo accelerò, ma inciampò in un sasso, si slogò la caviglia e fu squalificato dalla gara. L’agnello si voltò per vedere quanto distacco aveva dagli avversari, ma quando si rigirò sbattè il muso contro il ramo di un albero.

Finalmente, dopo venti giorni, si trovarono vicino al traguardo e il lupo si accorse che la lumaca gli era molto vicina. Il lupo, esausto per aver accelerato e rallentato più volte durante la gara, cadde a terra. La lumaca, invece, aven- do tenuto sempre un passo costante riuscì a vincere.

Chi va piano va sano e va lontano.

Pietro Galiazzo

(15)

Pagina 15 Stefanini School News

C'era una volta, tanto tempo fa, una fanciulla molto bella ma anche molto povera. Nel paesino dove viveva, abitava anche uno gnomo dispettoso che, da qualche tempo, si divertiva a lanciare strani incantesimi alla gente di quel piccolo villaggio. Ormai, quando si camminava per strada non era raro vedere una donna con una pentola in testa perchè non riusciva a togliersela o un uomo in pigiama e cravatta convinto di essere molto elegante o ancora qualcuno con le zampe palmate al posto dei piedi; l'incantesimo più grave era però quello del re che credeva di essere un gallo. La povera fanciulla era ormai rimasta l'unica senza qualche strano incantesimo. Il suo villaggio era diventato un vero circo senza leggi nè giustizia, così decise che doveva fare qualcosa. Dapprima iniziò a scrivere lettere allo gnomo chiedendogli di liberare gli abitanti; ma dopo qualche mese non sopportò più tutte quelle

stranezze attorno a lei e scappò nella foresta. Dopo qualche ora di cammino giunse ad una caset- ta dove trovò una vecchia saggia che le regalò un oggetto prezioso: una penna che avverava tutto ciò che scriveva. Subito la fanciulla tornò a casa ma era talmente povera che dovette scegliere tra comprare il pane o l'inchiostro per la magica penna, decise di comprare l'inchiostro e subito in- tinse la penna per scrivere la parola pane, apparve immediatamente un pane morbido e ancora caldo. Arrivò sua madre, che era diventata maldestra per l'incantesimo dello gnomo così rove- sciò l'inchiostro. Per fortuna la fanciulla ne aveva ancora un po’ nella penna così scrisse: vorrei diventare una farfalla, e subito al suo posto apparve una farfalla che volò fino alla casetta della vecchia saggia che ritrasformò la farfalla in fanciulla e le diede dell'inchiostro. Quando tornò al villaggio andò in giro per le vie ritrasformando con la sua penna magica tutti gli abitanti, com-

preso il re; infine tornata a casa scrisse che lo gnomo fosse cacciato e così fu.

Marta Colombana

C'era una volta, tanto tempo fa, una bella principessa, figlia di un re che governava con saggezza un villaggio remoto. Un giorno, come tanti altri, la principessa venne rapita da un orco. Il re, saputa la notizia, decise di inviare un cavaliere a salvarla. Organizzò una prova: essa consisteva nel cavalcare un cavallo in una corsa a ostacoli; il vincitore sarebbe andato a salvare la principes- sa. Io vinsi la prova e m'incamminai verso il castello dell'orco. Il giorno dopo incontrai un mago travestito da vecchio. Egli mi chiese: “Mi daresti un po’ d'acqua, giovane cavaliere?”. Io non esitai e gliene diedi un po’. Il mago per ringraziarmi mi donò una pozione che mi avrebbe tra-

sformato in una farfalla in caso di bisogno ed anche un anello magico. Lo ringraziai e ripresi il mio cammino. Poco tempo dopo incontrai un cavaliere nero. Furono giorni di scontri e di lotte, ma alla fine lo infilzai con la mia spada. Finalmente arrivai davanti al castello dell’orco che era circondato da un fossato con squali e coccodrilli. Ero preoccupato perché non sapevo co- me superare questo ostacolo, quando mi venne in mente che avevo la pozio- ne magica. La bevvi e diventai una farfalla stupenda. Entrai senza fatica nel castello e svolazzando qua e là trovai la cella della principessa sorvegliata dall'orco. Lo aggirai e lo uccisi con la mia spada. Poi liberai la principessa e le spiegai che mi aveva mandato suo padre. Con l’anello magico riportai la principessa a suo padre che per premio me la promise in sposa. Ci fu una grande festa e vivemmo per sempre feli- ci e contenti.

Tommaso Favaron

(16)

Pagina 16 Stefanini School News

Io sono un cavaliere leggendario “nato per essere qualcuno” e vi voglio rac- contare la mia storia.

C’era una volta, tanto tempo fa, un cavaliere che dopo una battaglia vide u- na donna fatta prigioniera e appena si videro fu amore a prima vista. Si spo- sarono ed ebbero due gemelli: mio fratello e me. Ben presto nostro padre ci raccontò le origini della nostra famiglia e ci disse chi eravamo veramente: io sono il cavaliere bianco e mio fratello il cavaliere nero; siamo nati per di- struggerci. Fummo mandati presso due signori diversi che ci svelarono tutti i trucchi dell’essere cavaliere e io non vidi più mio fratello. Siccome io ero il cavaliere del bene mi fu affidato un cavallo bianco, che scoprii non essere normale. Il cavallo si chiamava Pegaso e sapeva parlare. Stringemmo subito un forte legame di amicizia. A diciotto anni fui mandato in spedizio- ne a salvare una fanciulla, che poi scoprii essere la figlia del re. Il mio maestro mi disse che era prigioniera nel villaggio dell’orco malvagio di nome Orcobue. Dovetti superare numerose prove che misero a dura prova il mio coraggio: dovetti uccidere il drago Flubo e superare le sabbie mo- bili, per poi attraversare la Valle dei Serpenti Ve- lenosi e poi… Poi dovetti affrontare il cavaliere nero, colui era mio fratello. Non potevo fargli del male, ma lui, senza pietà, senza lasciare spazio ai ricordi, si lanciò verso di me. Allora io, velocissi- mo, mi trasformai in un gatto, spennai il primo uccello che passò, mi ritra- sformai in uomo e gli piombai addosso. Non posso descrivere il dolore che provai nel vederlo accasciato a terra attraversato dalla mia piuma; il cavallo era corso via. Lo ripulii dal sangue e trascorsi la notte a piangere. La mattina seguente Pegaso mi disse: “Non preoccuparti, caricalo in groppa a me e sali anche tu. Adesso andiamo dalla fanciulla e là lo seppelliremo”. Arrivati vidi un villaggio nero e cupo. Orcobue dopo aver visto il corpo del suo cavaliere senza vita si suicidò e il villaggio tornò quello di prima: pieno di luce e di felicità. Andammo al castello dove la principessa, assieme al re, mi veniva incontro. Alla fine ci sposammo e adesso viviamo felici e contenti.

Alice Carraro

(17)

Pagina 17 Stefanini School News

Il giorno 22 ottobre 2011 si è svolta una gara di corsa campestre nel giardi- no dell’Istituto Stefanini di Voltabarozzo e nel vicino parco.

A questa gara hanno partecipato tutti gli alunni delle scuole medie Stefani- ni di Salboro e di Voltabarozzo e le classi quinte elementari della 4 Martiri, della Nievo e di Salboro.

I partecipanti, divisi in maschi e femmine, sono stati ulteriormente suddivi- si nelle categorie ragazzi, ragazze e cadetti e cadette.

Vi erano percorsi di diversa lunghezza a seconda del gruppo di appartenen- za. Il prof. Rossi è stato l’organizzatore dell’evento, mentre gli altri docenti (in servizio quel giorno) e i collaboratori scolastici gli hanno dato una ma- no nella sorveglianza lungo i percorsi, all’arrivo e nella distribuzione del tè. Durante la gara delle cadette si è verificato un errore: le ragazze hanno sbagliato percorso. Il professore si è arrabbiato molto e ha deciso di an- nullare la gara. Alla fine, però, ha premiato ugualmente le prime clas- sificate tra cui Eleonora Paccagnella della nostra classe.

Tra i cadetti sono stato premiato anch’io, Palma Riccardo, mentre si è confermato campione Stefano A- banico della 3B, vincitore anche l’anno scorso.

Durante le gare molti compagni, ge- nitori e insegnanti tifavano e incita- vano i concorrenti, creando confu- sione, ma anche tanta gioia e divertimento.

Concludo dicendovi che i primi 6 vincitori di ogni categoria hanno parteci- pato alla fase comunale della corsa campestre alle Brentelle martedì 6 di- cembre 2011 ed io sono riuscito a qualificarmi anche per la fase provincia- le. Queste manifestazioni sportive oltre ad essere divertenti offrono l’opportunità di socializzare anche con ragazzi di altre scuole.

Riccardo Palma 2C

(18)

Pagina 18 Stefanini School News

Durante l’anno scolastico con il professor Rossi pratichia- mo alcuni sport quali hockey, basket e judo. Lo scopo di queste attività è quello di avvicinare gli studenti della scuola Stefanini a sport meno conosciuti. Le attività si svolgono durante le ore di educazione fisica, nel periodo tra novembre ed aprile e sono alternate, così ogni settima- na facciamo uno sport diverso. Le lezioni sono tenute dal nostro professore e da un esperto che varia a seconda dello sport. Durante la prima lezione ciascun esperto ci insegna come si pratica lo sport, i di- versi falli e le prestazioni mondiali più importanti. Le lezioni si dividono generalmente in due parti: la prima è teorica, mentre

la seconda è pratica. Ci hanno spiegato che ci sono due tipi di hockey: uno si gioca sul ghiaccio e l’altro si gioca su prato, ma noi lo facciamo in palestra. Per poter giocare a hockey è necessario avere un bastone.

Il bastone ha una parte piatta e una tonda; la parte alta del bastone si chiama impugnatura mentre la parte

bassa pipa. Nell’hockey la palla non deve essere toccata con il piede e con la parte tonda del bastone. La palla la si può controllare sia di dritto che di rovescio. Il judo, a differenza degli altri due sport, è uno sport individuale.

Il judo, detto anche “arte della cedevolezza”, è molto antico. E’ nato in Giappone nel 1880 ed é uno sport molto complesso. Generalmente è usato per la difesa; per questo esistono moltissime parate. Il basket, a differenza degli altri due, è più conosciuto e praticato. Le regole sono molto più sem- plici: mentre si cammina si deve palleggiare e la palla non si può colpire

con i piedi. Se un giocatore smette di palleggiare è obbli- gato a passarla o tirare a canestro.

Noi pensiamo che questo “avviamento” alla conoscenza e alla pratica di nuove discipline sportive sia molto interes- sante e formativo perché favorisce i rapporti tra coetanei, abitua all’osservanza delle regole e fortifica il carattere oltre che il corpo.

Daniele Varotto e Federico Zambon 3A

(19)

Pagina 19 Stefanini School News

Sembrava non dovesse arrivare mai la terza media e invece, eccoci qua! Bisogna scegliere la scuola superiore. Cosa faccio? Scelgo quella più vicina a casa o quella dei miei amici, quelli bravi intendo?” È un buon segno sentirsi impaurito e indeciso di fronte ad una decisione così importante che rappresenta il primo mattone della costruzione del tuo futuro .

Gli insegnanti ti potranno dare una mano per acquisire le informazioni adeguate, a- vere elementi per confrontare più scuole, e pianificare per tempo visite nei giorni di scuola aperta in cui il preside o gli insegnanti ti presentano l’offerta formativa.

Ma prima di tutto ti consiglio di farti un’idea delle caratteristiche ideali che deve avere la scuola in cui vorresti andare:

LICEI: il quadro orario è a prima vista minore rispetto a quello di istituti tecnici e professionali, ma richiede uno studio approfondito prevalentemente casalingo. Que- sto tipo di scuola ti apre la strada per la frequentazione universitaria.

ISTITUTI TECNICI: potrai scegliere tra il settore economico con due indirizzi o quello tecnologico con ben nove indirizzi. Ogni specialità fornisce specifiche com- petenze professionali collegate con il mondo del lavoro, proprio perché ti prepara ad abilità specifiche, che ti offrono immediate opportunità di occupazione. È l’ideale se riesci a immaginarti in un preciso ambiente di lavoro.

ISTITUTI PROFESSIONALI: potrai scegliere tra i quattro indirizzi del settore dei servizi oppure i due del settore industria ed artigianato. La varietà delle scuole è legata alla disponibilità nel proprio territo- rio: non sempre si trovano a portata di mano le scuo- le che si desiderano. In questo tipo di scuole impare- rai ad amalgamare la pratica con la teoria per riuscire a dare una spiegazione professionale a chiunque ti chiederà un consiglio pratico. È l’ideale se saprai in- dividuare i possibili sbocchi lavorativi, per questo durante gli anni di studio potrai conoscere la varie aziende di settore e fare uno stage al loro interno.

Non aver paura, ce la farai e ti sentirai maturato e più forte dopo questo periodo di dubbi e scelte importanti.

Alessia Masiero e Francesca Spinelli 3B

(20)

Pagina 20 Stefanini School News

Parliamo di...

Per aiutarci a superare questo difficile momento di scelta della scuola superiore, la nostra scuola media ha attivato molte iniziative tra le quali quella di fare un’esperienza nella scuola superiore che pensiamo meglio ci si addica. Io ed un altro mio compagno, abbiamo deciso di trascorrere una giornata all’Istituto Tecnico

“Francesco Severi”. Siamo stati accolti con altri ragazzi provenienti da altre scuole medie nell’auditorium della scuola. Dopo averci presentato brevemente l’Istituto, ci hanno divisi in tre gruppi e ci hanno mandato a visitare alcune classi. Noi siamo capi- tati in una seconda dove stavano facendo fisica e abbiamo avuto modo di ascoltare una lezione basata sul teorema dell’energia cinetica. Poi ci hanno portato nel labora- torio di informatica dove c’era una classe quarta che stava ascoltando il professore mentre proiettava la lezione. Dopo una breve pausa, ci siamo recati nel laboratorio di elettronica dove, accolti da un tecnico, abbiamo visto alcuni strumenti utilizzati dagli studenti dopo aver svolto la parte teorica. Infine, tutti gli stagisti sono stati nuova- mente riuniti e, dopo aver compilato un questionario e aver ritirato l’attestato di pre- senza da consegnare alla nostra scuola, siamo tornati a casa. È stata un’esperienza che, secondo me, è servita moltissimo perchè mi ha fatto chiarezza sulla scelta che dovrò affrontare, ma soprattutto ho potuto rendermi conto di come sarebbe la vita scolastica se decidessi di frequentare quel tipo di scuola.

Giorgia Gasparin 3B

(21)

Pagina 21 Stefanini School News

A VVENTURA AL CORNARO!!!

Cronaca semiseria di un’esperienza scolastica

Padova, 6-12-2011

Ore 7:00. Vi voglio raccontare la mia piccola avventura dall’inizio della gior- nata… Mi sono svegliata mooolto lentamente, ho fatto colazione mooolto len- tamente, mi sono preparata in generale moolto lentamente perchè pensavo di dover andare a scuola come al solito. Solo alle 7:45 e qualche secondo mia mamma mi ha ricordato che dovevo prendere la bici, gonfiarle le ruote e che la mia amica mi aspettava per andare allo stage al liceo Scientifico “Cornaro”.

ODDIO!!!

Avevo 5 minuti esatti per fare tutto!!! Come un fulmine ho preso la bici, ho gonfiato le ruote e giusto in tempo sono riuscita a recarmi con la mia amica al liceo Cornaro.

Ore 8:00. Lasciatevelo dire: durante il tragitto si gelava. Forse qualcuno sa già che andare in bici a 200 km/h (scherzo!) in discesa a dicembre (non a novem- bre come dice la canzone di Giusy Ferreri) è un’esperienza orribile.

Tuttavia, io e la mia amica ce l’abbiamo fatta, e siamo arrivate anche un po’ in anticipo. Lì era pieno di ragazze e ragazzi, e noi ci sentivamo un po’ impaurite, ma ABBIAMO RESISTITO;)).

Poi ci hanno radunati nell’aula detta AULA BLU, che in realtà è solo la biblio- teca. Questo nome, però, la rende più bella e più inquietante, come se fosse l’aula dell’Inquisizione. L’insegnante che ci ha accolto ci ha consegnato la bro- chure della scuola, ci ha parlato delle materie e dell’orario scolastico, ci ha illu- strato le offerte formative della scuola (ad esempio i vari laboratori, ecc.) Ore 10:05. L’insegnante ci ha smistato nelle varie classi per assistere alle le- zioni. Io e una compagna della 3B siamo state accolte in 2D. La classe, poi, si è trasferita in aula informatica per assistere a una lezione di geometria in cui si usava il programma CABRI GEOMETRE II PLUS. L’ora è trascorsa abba- stanza velocemente.

Ore 11:05. È STATO FORTISSIMO!!!

C’erano ragazzi ovunque che mangiavano panini grossi come una casa che compravano dal cosiddetto “paninaro” e poi c’erano loro…le macchinette!!!

Si, avete capito, i distributori di merendine, tè e qualunque altra cosa, quei di- stributori che qui non ci sono e che noi alunni vorremmo con tutta la nostra anima!!!

Ore 11.30. Ora sarò un po’ più seria. Durante quest’ora siamo andati nellabo- ratoriodi Fisica e un insegnante ci ha spiegato la sua materia e di cosa essa si

(22)

Pagina 22 Stefanini School News

occupa attraverso una presentazione di Power Point, con tanto di sottofondo della canzone “Paradise” dei Coldplay. Non so cosa c’entrasse, comunque…

Poi ci ha illustrato e mostrato due esperimenti di Fisica ai quali è seguita una discussione. L’obbiettivo era quello di arrivare ad una conclusione attraverso gli esperimenti. Questo laboratorio personalmente mi è piaciuto, perché mi ha dato un assaggio di questa materia secondo me difficile, ma molto interessante.

Ore 12.15 La nostra giornata al Liceo Cornaro è finita; i liceali, infatti, hanno meno ore di frequenza di noi, in alcune giornate. Io e la mia amica abbiamo salutato i compagni incontrati allo stage e siamo tornate a casa.

Devo dire che quest’esperienza è stata molto divertente e interessante e mi ha chiarito le idee. Credo proprio di aver fatto la mia scelta:))

Vanda Bovo 3A

Il giorno 6 dicembre 2011 abbiamo partecipato ad uno stage presso il Liceo Scientifico “A. Cornaro”.

Appena arrivate siamo state accolte dalla prof.ssa Desideri che ha riunito nella biblioteca tutti gli stagisti. Lì per tutta l’ora ci ha spiegato come funziona la scuola, quali sono le regole da rispettare e come si svolgono le lezioni.

Alla seconda ora ci hanno accompagnato a visitare la scuola e poi ci hanno smistati per le classi. Noi siamo state ospitate in 1AL, ossia la classe 1a del lin- guistico dove si stava svolgendo la lezione di storia e geografia. Alla terza ora, invece, siamo andate con la prof.ssa di inglese in un’aula fornita di lavagna multimediale (Lim) e ci ha mostrato come generalmente lei spiega la lezione e assegna i compiti e come organizza le vacanze studio per l’estate.

Dopo la merenda, alla quarta ora, siamo andate nel laboratorio di fisica dove il professore ci ha fatto vedere alcuni esperimenti.

Possiamo dire che questa esperienza ci è servita molto e anche che la scuola è molto bella.

A. Donado e E.S. Genova 3A

(23)

Pagina 23 Stefanini School News

Mercoledì 14 dicembre 2011, in compagnia di Giorgia G. di 3B, mi sono recato all’I.T.I. “F. Severi” per partecipare ad un ministage orientativo. Il Severi è un istituto tecnico dove sono attivi corsi di informatica, elettronica, meccanica e meccatronica, telecomunicazioni e automazione. Quest’istituto si trova a Mortise che è una zona di Padova un po’ distante da Voltabarozzo, dove noi abitiamo, ma è raggiungibile con i mezzi pubblici.

Quel mattino, per essere puntuale alla fermata dell’autobus, mi sono alzato alle ore 6.20. Con l’autobus numero 16 ci siamo portati in zona Arcella e poi abbiamo trasbor- dato sull’autobus numero 22 che ci ha lasciato a quattrocento metri circa dalla scuola, che abbiamo raggiunto dopo una breve camminata. In questo tragitto ci ha guidato una ragazza di Voltabarozzo che attualmente frequenta la quarta al Severi.

Siamo entrati nell’istituto proprio nel momento di inizio delle lezioni: l’atrio era affolla- tissimo di studenti (circa milletrecento) ed il vociare era assordante. Sono rimasto molto impressionato nel vedere ciò. Giorgia ed io, seduti su una panchina dell’ingresso, abbia- mo atteso che giungessero anche gli altri stagisti. Finalmente un professore ci ha chia- mati e, dopo alcune brevi spiegazioni sulla struttura scolastica, ci ha divisi in tre gruppi.

Il mio gruppo è stato inserito in una classe seconda dove si stava svolgendo una lezione di fisica. I due docenti si sono accorti che i ragazzi non avevano eseguito i compiti asse- gnati per quel giorno e così, per punizione, hanno iniziato ad interrogare. Si è scatenato l’inferno!!! Gli studenti hanno iniziato a contestare e i professori a far “fioccare” i tre nel registro. Sono rimasto molto stupito che tutta la classe fosse impreparata e che i ra- gazzi, nonostante il rischio di prendere un brutto voto, non avessero studiato. In seguito, abbiamo assistito ad una lezione di informatica, che è la materia per la quale ho richie- sto questo stage. L’aula era dotata di lavagna multimediale collegata al computer del docente che ha spiegato come programmare una carta geografica con le previsioni me- teo. Durante questa lezione gli studenti sono apparsi molto interessati e curiosi e nessu- no ha disturbato. Anche noi siamo stati molto attratti dalla lezione e così siamo stati af- fiancati ad alcuni alunni e abbiamo potuto provare a programmare una cartina. Dopo un breve intervallo al bar, interno alla scuola, abbiamo visitato un laboratorio di elettronica dove un’assistente del professore ci ha spiegato, a grandi linee, cosa si studia in elettro- nica e l’uso del computer in quella materia. Abbiamo visionato un programma col quale stavano creando virtualmente un circuito elettrico. Anche questa lezione mi ha molto incuriosito ed affascinato e l’ora di rientrare a casa è arrivata in un attimo.

Questo stage mi è stato molto utile per capire che sono interessato anche all’elettronica, materia che viene trattata anche all’I.T.I. “Marconi”, presso il quale parteciperò ad un ministage il prossimo mese. Nell’insieme lo stage è stato interessante anche se, io pen- so, troppo breve per poter comprendere bene il funzionamento della scuola superiore e poter operare una scelta dell’indirizzo definitivo di studi. Secondo me, bisognerebbe poter frequentare l’ambiente per più giorni.

Alessandro Zuin 3A

(24)

Pagina 24 Stefanini School News

Il giorno 6/12/2011 dalle ore 8.30 alle 12.30 noi e alcuni nostri compagni abbiamo par- tecipato al ministage presso l’Istituto Tecnico Calvi. Siamo partite con l’autobus delle 7.45 e siamo arrivate giusto in tempo, ma senza fiato!!! Così ci siamo subito rese conto che sarebbe stato meglio anticipare la partenza con l’autobus delle 7,30, come hanno fatto alcuni nostri compagni di classe, per avere più tempo a disposizione.

La scuola ci è parsa meravigliosa, spaziosa e accogliente. Appena entrati ci ha accolto una professoressa e abbiamo iniziato il “giro turistico” dell’edificio: tre piani molto am- pi, aula magna cioè aula delle riunioni, molti laboratori (di fisica, chimica, linguistico e informatico), palestra e molte aule. L’Istituto, inoltre, ha anche un’altra sede che funge da succursale. Alla seconda ora ci hanno diviso per le classi e noi e Miriam di 3B abbia- mo assistito ad una lezione di tedesco. La lingua ci è sembrata molto bella, ma difficile.

Alla terza ora, la prof.ssa di tecnologia ci ha portati in aula informatica dove abbiamo formato una pagina web. Poi è suonata la campanella della ricreazione. Gli alunni gira- vano liberamente per la scuola, in giardino, in bar, in corridoio e in classe. C’era anche una signora che distribuiva delle pizzette. Successivamente abbiamo seguito un labora- torio di fisica dove ci siamo divertite moltissimo. L’ultima mezz’ora abbiamo incontra- to due ragazze di quarta superiore a cui abbiamo posto alcune domande. Questa scuola è bella, ma impegnativa e abbiamo capito che si dovrà studiare in modo serio e costan- te. Quando siamo uscite ci siamo recate alla fermata dell’autobus. Purtroppo non sapen- do gli orari, abbiamo visto il mezzo partire, lasciandoci a terra.

Così, data l’ora, ci siamo concesse un toast in un bar e poi, con calma, siamo tornate a casa.

Laura Salmaso e Laura Schettini 3A

L’amicizia va coltivata anche con le piccole cose, a partire dalle parole…

Un vero amico sa ascoltare le tue parole…anche durante i tuoi silenzi.

TI VOGLIO BENE: tre parole, dodici lettere che dette col cuore e ascoltate con l’anima possono essere eterne.

L’amicizia è come un castello di sabbia: facilissimo da distruggere, difficilissimo da costruire.

Se tu fossi un cielo azzurro io non ti vorrei perché in fondo quel che voglio è che rimani come sei.

Al mondo esiste il bene e il male: il bene è quello che ti voglio, il male è quello che non ti farò mai!

Lucia Varotto – Roshini Negroni 1C

(25)

Pagina 25 Stefanini School News

BEYONCÉ CONTRO L’OBESITÀ INFANTILE

Non è la prima volta che vip di ogni provenienza scendono in cam- po per farsi testimonial per una giusta causa. Questo è il turno della famosissima cantante Beyoncé, che ha deciso di convincere i bam- bini americani a rinunciare al cibo spazzatura attraverso una nuo- va versione del suo famoso brano Get Me Bodied che è diventato Move Your Body (“Muovi il tuo corpo”).

La campagna è stata promossa dalla first lady Michelle Obama, moglie del Presidente degli Stati Uniti d’America Barack Obama e il video vede Beyoncé muoversi in una coreografia che mescola hip hop e danza sudamericana, la disco e alcuni esercizi di ginnastica.

L’ambientazione? Naturalmente una mensa scolastica, dove studen- ti in pausa dalle lezioni sono contenti di mangiare frutta e verdura piuttosto che il solito “junk food”, cibo spazzatura, una piaga per l’alimentazione di grandi e piccini soprattutto negli Stati Uniti. Il fenomeno è comunque in aumento anche dalle nostre parti, conside- rando che un bambino su cinque

in Europa è obeso o sovrappeso.

Beyoncé: "Sono molto entusiasta di partecipare a questo movimen- to che combatte questa grave crisi di salute pubblica. La first lady Michelle Obama ha il pregio di affrontare direttamente questo

problema, e mi congratulo con il NAB Education Foundation, che cerca di fare la differenza nella vita degli scolari."

Elena Genova 3A

(26)

Pagina 26 Stefanini School News

Lady Gaga contro il bullismo

La pop star è stata invitata alla Casa Bianca per discutere con i collaboratori del Presi- dente americano del suo lavoro di prevenzione contro il fenomeno che negli Stati Uni- ti riguarda 13 milioni di ragazzi, il bullismo nelle scuole. Lady Gaga non avrà però la possibilità di incontrare Obama, in viaggio per Kansas City. I due si erano già incon- trati quando la cantante aveva partecipato a una serata di raccolta fondi per la rielezio- ne del Presidente.

L'eccentrica star ha incontrato uno dei più im- portanti consulenti del Presidente, Valerie Ja- rett, che ha successivamente elogiato la stella del pop come "una fonte di forza per molte persone giovani che si sentono isolate e spa- ventate nelle scuole". Ha affermato la Jarett:

"Sono profondamente commossa dal modo in cui ha usato la sua storia e il suo successo per ispirare i giovani e attrarre l'attenzione su temi

importanti". La cantante ha infatti dichiarato di aver sposato volentieri la causa contro il bullismo vivendola sulla sua pelle, raccontando che lei stessa, da bambina, veniva spesso presa di mira perché diversa.

La Casa Bianca ha organizzato una conferenza contro il bullismo all'inizio del 2011 perché il governo U.S.A. calcola che il problema interessi quasi un terzo dei bambini e dei giovani che frequentano le scuole. Il governo spera di poter appoggiare la fonda- zione di Lady Gaga “Born This Way”.

Chi è Lady Gaga Chi è Lady Gaga Chi è Lady Gaga Chi è Lady Gaga

Nata a New York da Joseph Germanotta, un imprenditore statunitense di origini sici- liane, e da Cynthia Bissett, una casalinga statunitense di remote origini franco- canadesi, è cresciuta nel Lower East Side di Manhattan, e sin da piccola mostra uno spiccato senso artistico. Ha iniziato a studiare pianoforte all'età di quattro anni, ha fre- quentato la scuola cattolica Convent of the Sacred Heart School e ha composto la sua prima ballata per pianoforte all'età di tredici anni. A quindici anni appare brevemente nell'episodio Piccoli boss crescono della serie televisiva I Soprano. A diciassette anni è stata una delle venti persone al mondo a ottenere l'ammissione anticipata alla Tisch School of the Arts presso la New York University, dove ha studiato musica. Per affi- nare la sua capacità di scrittura cominciò a scrivere dei saggi a tema religioso.

Lasciata la casa dei suoi genitori per trovare la propria indipendenza, ha iniziato a esi- birsi nei club del Lower East Side con gruppi musicali chiamati Mackin Pulsifer e SGBand, ma per mantenersi ha lavorato come cameriera e spogliarellista. Intenta a trovare un proprio stile musicale, ha deciso di fare qualcosa di nuovo e provocatorio sulla scena underground e rock 'n roll newyorkese, ovvero la musica pop. Oggi infatti è la pop star più famosa al mondo.

Sofia Boetto 3A

(27)

Pagina 27 Stefanini School News

“Quasi Novecento”

Le classi 2

a

A-B-D e due ragazzi della classe 2

a

C della sede di Salboro, per 4 settimane hanno lavorato ad uno spettacolo teatrale tratto dal rac- conto di Baricco “Novecento” grazie alla collaborazione della Banca di Credito Cooperativo di Cartura e agli esperti Barbara Ammanati, Federi- ca Santinello e Bruno Lovadina.

La trama

Un suonatore di tromba racconta l’originale vita di Danny Boodmann T. D. Lemon Novecento, pianista sul transatlantico Virginian. Abbando- nato sulla nave, viene cresciuto da uno dei componenti dell’orchestra, che ogni sera si esibisce per i viaggiatori. Fin da bambino i suoi ele- menti naturali divengono il transatlantico, il mare e la musica. Non scende mai a terra, vive sul Virginian, e presto diventa un pianista di successo.

Viaggia moltissimo, con la fantasia, carpendo le notizie dai passeggeri che incontra. Un gior- no decide di scendere per vedere il mare da terra, ma all’ultimo momento Novecento cam- bia la sua scelta, intuendo il proprio destino.

La frase più toccante (soprattutto per me) è sta- ta: «Negli occhi della gente si vede quello che vedranno, non quello che hanno visto. Così, diceva: quello che vedranno.»

Tutti noi ragazzi di 2

a

alla rappresentazione e- ravamo molto tesi perché temevamo di sbaglia- re, qualcuno ha pure sbagliato ma non è suc-

cesso niente, tutto si è risolto con una risata degli attori e del pubblico.

L’esito dello spettacolo è stato molto positivo. Con questo articolo vo- glio ringraziare le professoresse Patrizia Di Sabatino, Carmela Guzzardi e Monica Curri che ci hanno sostenuto come delle seconde madri e an- che la Dirigente Scolastica Dott.ssa Maria Rosa Dalla Nese per averci fatto vivere questa immensa emozione.

Grazie!!!

Martina Galtarossa 2A

(28)

Pagina 28 Stefanini School News

"Quasi Novecento": il dietro le quinte

Tutto quello che non avete visto, prima e dopo lo spettacolo.

E' calato il sipario e si sono spenti i riflettori sulla rappresentazione teatrale "Quasi Novecento", messa in scena Venerdì 2 Dicembre dalle classi seconde della Scuola Media Stefanini di Padova al Teatro Goldoni di Bagnoli di Sopra.

E' stato un vero successo di pubblico e di applausi.

Il teatro, infatti, era pieno di gente, per la maggior parte genitori e familiari degli attori e parte del corpo docenti.

Ma per arrivare a questo splendido risultato, c'è voluto un mese e mezzo di duro la- voro, per gli insegnanti ed i protagonisti, tra incontri a scuola, memorizzazione delle parti e prove di recitazione.

I ragazzi sono arrivati verso le ore 18,00, accompagnati da alcuni genitori volontari e, poco dopo, sono giunti anche gli insegnanti della compagnia teatrale e quelli del plesso scolastico che hanno collaborato con i primi nel laboratorio, per un'ultima prova generale.

I novelli attori si sono cambiati in velocità, indossando camicie bianche e pantaloni scuri, come da copione, che hanno dato un tocco di classe allo spettacolo, e sono corsi subito in platea dove i coordinatori hanno spiegato come si sarebbe svolta la rappresentazione.

Dopo questa introduzione, i ragazzi hanno completato la vestizione, aggiungendo il fiore all'occhiello, da lanciare nel finale, e, per coloro che avrebbero interpretato i personaggi principali di Tim e di Novecento, anche il gilet, la giacca ed il cappello.

Successivamente, divisi in tre gruppi come previsto, hanno potuto fare le prove ge- nerali dello spettacolo, questa volta però su un vero palcoscenico, e non più tra i banchi e le sedie accatastate e negli spazi ristretti dell'atrio della scuola.

Tra i richiami degli insegnanti teatrali ed i perfezionamenti delle scene, purtroppo, le prove sono finite con un'ora di ritardo, e così anche lo spettacolo.

Intanto dietro le quinte, c'era grande tensione, considerato che era la prima esperien- za di quel genere per quasi tutti i partecipanti. Ma nonostante questo, c'era chi era tranquillissimo e chi, invece, girava avanti ed indietro per i corridoi, pensando di non farcela e confidando questa preoccupazione ai meno timorosi.

Su consiglio dei coordinatori, gli attori hanno consumato una cena assai scarsa per non essere appesantiti durante lo spettacolo, e anche per via del ritardo.

C'è stato un momento in cui le insegnanti hanno chiesto ai gruppi di fare silenzio, poiché in quinta si era scatenato un fastidioso brusio.

E poi finalmente il "fischio di inizio"!

Al termine, dopo il lancio dei fiori e gli applausi del pubblico, gli attori sono rientra- ti negli spogliatoi dove, tra l'entusiasmo generale, hanno fatto canti ed urla di gioia, si sono scambiati strette di mano e complimenti per l'ottimo risultato ottenuto grazie all'impegno ed alla bravura di tutti.

Una serata fantastica che conferma il successo di questa iniziativa che già da anni la scuola Stefanini ha promosso!

L'inviato speciale Marco Palatella 2A

(29)

Pagina 29 Stefanini School News

• La maestra chiede a Pierino: -Pierino, hai eseguito i cinque esercizi?

- -Si, maestra! Tranne i primi tre e gli ultimi due! -

• -Pierino, dove abitavano gli antichi Galli?- -In un antico pollaio, signora maestra!-

• Tema: “Un giorno a casa della zia”

Svolgimento: La zia non c’era.

• La mamma dice a Pierino che non vuole andare a letto: -Pierino, mi sono stancata! Fila a letto!- E

Pierino risponde: -Uffa… ma perché ogni volta che sei stanca tu de- vo andare a letto io?-

• -Sai mamma, -dice Pierino- oggi abbiamo imparato tante parole che non conoscevamo!- -Bravi, come avete fatto?- -Abbiamo messo le puntine sulla sedia del maestro…-

• La maestra sta cercando di convincere gli alunni a comprare una co- pia della foto di classe. -Pensate come sarà bello, quando sarete grandi, guardare questa foto e dire “Questa è Sara, è un avvocato…

Questo è Giorgio, è un dottore…

Pierino, con voce squillante dal fondo della classe, grida:

-E questa è la maestra, è morta!!!

Elena Michielli – Angelica Nicolè 1C

E’ entrato un mostro in classe?

Non preoccupatevi, è la supplente!

Luca Gallinaro 1C

(30)

Pagina 30 Stefanini School News

Riferimenti

Documenti correlati

Acquisire termini specifici del linguaggio letterario -Mettere in relazione i fenomeni letterari con il contesto storico-politico e culturale di riferimento

La prima campanella suona alle 7.50 ed entrano gli alunni di classe 3A e 5A (per un totale di 45 alunni) dal cancello posteriore dell’edificio scolastico e saranno

Al fine di rendere pi` u affidabile lo scambio di pacchetti di informazione tra due terminali collegati tramite un mezzo trasmissivo rumoroso, si intende utilizzare un protocollo del

• Saper applicare le trasformazioni di Einstein Lorentz per dedurre i fenomeni della contrazione delle lunghezze, della dilatazione dei tempi e una nuova legge di composizione

Potranno essere assegnate/organizzate a scuola, in classe o per casa (in quest’ultimo caso, a discrezione dell’insegnante, se valutare in toto o a campione) le seguenti

Lo studente sarà condotto alla conoscenza delle linee di fondo della Dottrina sociale della Chiesa, studiandole in rapporto alle problematiche attuali del mondo

A me piacerebbe avere una scuola con tanti tablet che sostituirebbero i quaderni, una stanza per ogni materia, un campo da calcio dove fare le lezioni di motoria, un animale

In relazione agli obiettivi della Didattica Breve e in sintonia con il Regolamento di Didattica Digitale integrata, è previsto l’utilizzo di diverse tipologie di