POESIE INEDITE
DI FILIPPO, E DI
DOMENICO ROSA
MORANDO
Filippo Rosa Morando
lì?
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POESIE
INEDITE
DI FILIPPO, E DI DOMENICO
ROSA MORANDO.
VERONA
DALLATIPOGRAFIATOJWASIED.
x8 » 7.
CIACOMO BERINI
A CUI LEGGE
Per
compiere le brame de' colti ingegni lio la compiacenza di pubblicare calle Stampe unaFavola Boschereccia ineditadi Filippo Morando Veronese,V
Autore del rinomato CantoniereDopo la sua immatura morte, trovandosi que- st'Opera incompleta,eneglettamentedispersainfo- gli volanti,econaggiunte nonacconcie eche sem- bravanodaaltriarbitrate,venne dal non mendotto fratello diLui,Domenico,riordinata, e coltitolo di NozzeBoscherecceecon brievededicatoria apprestata pelMatrimonio Muselli ed Orti,
Nomi
per produzio»niscientifiche epoetiche chiarissimi nella repubblica letteraria.Spicca inessainmodoparticolare' lagra-
va
poetica, e lapiùvagaimitazionedei greci, la*lini,editalianiautori.
Ottenutonedunquedallagenerosità de' suoi otti-
mi
Erediil manoscritto,lapresento al pubblico con alcuniCapitoli berneschi, e Sonetti di diverso genere di Domenico,giànonpubblicati nellaEdizione Giu- liaridel 1814.promettendo,doveiovenga incoraggiato dall'accoglienzadi questo lavoro,di dareallastam-pa
anche alcunepoche Eroidida
Filippo con singo*lareeleganza tradottedal Testo latinoemendatoda Nicolò Einsio: queste esistono scrittedi proprio suo pugno, e postillate dall' eruditissimopadresuo, il
quale compì in seguito la versione delle altre con, qualche però sensibilediversitàdipemello
.
LE
NOZZE BOSCHERECCE
FILIPPO ROSA MORANDO.
PERSONAGGI.
ERGASTO
DORI
MIRTILLO
AMARILLI
ORILIO
ORMINO
SERPILLO
MIRINDO
TIRSIELISA
6
ATTO PRIMO
SCENA
1.ERGASTO E DORI
Erg.
Ve*
,Dorimia,ve*come Ridenteoltre ilcostumeFa pompa il bosco disue verdichiome.
Miralà suI*Aurora Com'è lucida e bella:
Odi cho dolceauretta!..
Non
parchein suo linguaggio Parli ale fogliee mormorid*Amore
? Dor.Èver. Erg.Sì: d*amorparla;Pirli dellemie nozze.
Dice,cheinquesto giorno Sarà DoridiErgasto.
A
le miegioje Sembra gioireinsiem laterra, eilCielo.Oggi potròmia Sposa
Chiamarti alfin.
Tu
cherispondi? Dot.È
vero Erg.Ohy carissima Dori,Tu
che nesenti P Inquel tao cornonodi D*amorlevociPDor.Iononconosco Amore*E/-£.Mache vuol dirP superba Ilumi volgi? Iovenni
Ier sera a te;em'accogliesti appunto
Come
straniercon unsorriso,incuiNon
era amor.DicestiCon
bassavoce,econ severociglio (Nè
sopur seildicesti,)
Ben venga Ergasto.Oggi sdegnosa e torva
O
corto parli,otaci.
Che
vuoldirciò?Deh piùcorteseunguardo Volgiad Ergasto, efaeh' egliodailcaro Suonodellatua voce:Ma
non midir,miaVita,
Che non conosciAmore.Dor.Ionoiconosco.
Non
intendo suoimoti, Le vocisuenon odo.50 benchesemiguati
Bevo daglioochituoi giojailmio core;
Su che datelontana
Pacenonho; chespessoa te presente Mancatimileparole.
JSrg.Equestoè
Amor
.Dor.DunqueioeonoscoAmore.Sullobeneilmiocapro,
Ilmiocaprogentil,che èlamiagioja, Cuipiòvolte lasciai
Perseguir te. Erg.
Ma
dunque Se m'ami,ond*èquel tuo Tantorigida accormi?JDor.Manonconviensiadonna Di graverigidezza Vestirgliatti,e lafaccia?
L'altr'jer,poiché noi
fummo
Fattimogliee marito,
La madremia per
man
miprese,eduie;Figlia,oggi, cheil destino Ti congiunge ad Ergaato Cessidf esserfanciulla e donnasei
.
51 addiceallefanciulle Fanciullesco sembiante:
Ma
aiaddice alleDonne Gravitate e decoro.Lasciagli scherzi di fanciulla,e prendi
Ilcontegno didonna
.
So d'esserdonna ealle altremie compagne,
Perchè apprendano anch'essead onorarmi
,
Se nonlo sanno,iolodirò.
-Tu
ridi?Sembra cheilrisotuo deridervoglia La maestàdidonna
.
Ridi pureatuo senno:
Io
me
neandrò. Erg.Dehl Vita mia,nonturbi Sdegno quel volto.É
vero:Cominciad esserdonna
E
sarai donnaintutto, Priachetornil'AurorainOriente;E
priache riedaornata pQuesta vagaatagion d'erbe,c di
non
7
Non
por donna sarai,inasaraimadre.
Anzi perchèdi donna
Oltre ildecoro,ondetuvestiilviso, Abbia pur1*ornamento,
Questibeifioriindontireco;lasoia Cheilbiondocrinne cinga.Dot.Oimè!fapiano;
Mi scomporrailachioma.
.Er^.Deh!nontemer.
Tu
sembriPrimavera:Guardachela tua Flora Zcffìronon ticreda:
Chesenoi saitsonpurrapacii venti
.
/• • KIioti recoindonquestobeli'arco;
Vè
:ilferroèaontoe terso:1/ astaè ornatad'argento.
Or orail padre miochiamommi e disse
,
Ne
faraidono altuo novel marito.Erg.W
ècaro il dondel padre tuo:più caro,
Perchè datemi viene.
ZJor.Orvo girmeneal tempio, Che hotardatoanche troppo
.
SCENA
li.ERCASTO.
Anima mia,tu parti Pergirnealtempio; e teco
Parteilmiocor,chein quelbel visoadora
W
idoldella Beltà quasi in suo tempio.Oh me
beato! Questo di, ch'or sorgeMi
vedrà tramontandoA
costeidi maritoDarla mano,e lafede.Oratu,Febo, Più ratto inmart*ascondi
.
D* innamorato core Oiài caldivoti intendi: S*èver,cheun dit'accese Sulbel PeneodibeilaNinfaAmore,
Ilmioricco tesoro
Stringeran queste braccia.Altripurabbia D'illegittimoamordonifurtivi;
5
Lieve fronda, che cada, Picriolaura,che spire Glifa provar tormento Io mezzodelgioire.
Amor
che non è poro Donar non puòdiletto,
Che
stansemprealsnofianco L*aflanno,edil sospetto.SCENA
III.ORMINO,ORILIO,ERGASTO-
Or».
Come
quisolo,Ergastor*Dov'è la sposa tua?Erg. Volse orail piede PergirnealTempio.Ori.
A
leitu vanne,e dille,Che
suamadre1'attende.
SCENA
IV.ORMINO,ORILIO.
Orm. Haibenragione
Oriliomio,d'essernelieto.
Amore Non
congiunsegiammaicoppia più bella.
Amansientrambiesono D'età conforme;tutto Concorrea rendertecoessifelici
.
On.Si,caroOrmino:ilcredi:
Tuttocon capeil miocontentoil core.
In questitempi,incoi Tuttoil
mondo
è intristito,Gentilfauciullaègran periglio.Orm. Amico.
Quantoil
mondo
più invecchia ,Tantopeggi ordiviene.
Che nonci vafurando
Col suoprestovolarnocevoltempo?
L'etàdepadri nostri
Noi dièpiùtristi:inostrifigliancora Daranprogenieassai peggior:nelbreve
Cono
dinostra vitaQuanto mai non
perdemmo
/Digitizedby
Gpogle
Dell'ionocenza aviu!
Ori.Cerio chea'dosiritempi Altri viventi costumi.
Alloralefanciulle
Non
uscialiche diradoDeiloro alberghi:era vietato allora Il conversarfincoicongiunti.Orni.
0
come Volgendonel pensieroDelsecol nostrola tristezza,egl'usi, Meravigliaisovente,
Checoeì beneillesa Dal contagio comune La tuafigliaserbassi
.
Talmicred'iocheun tempo, Quandocorrean dipurolatteifonti#
E
sudavanleqnerciePerla neracorteccia etereomele, Tal micred'io,chepure ledonzelle, Nell'innocenzaloro
I beglianni traesserodell*oro
.
Ed
io perciòsonlietoDi queste nozze, cheilrigorpaterno
Non
èscudo bastantePer guardargiovindonna Daiscaltri vezzidiUscivoamante.
Come
tenerarosa, Mentrechiusain se stessaAICielnon mostrail suo vermiglio seno,
E
dentro verdeammanto Della porpora suacela itesori;' Tralesuespine ascosa Sconosciuta verdeggia,
Nè
quindi preda odori La vaga auraamorosa,Nè
quindi Apeingegnosa Suggedolcezza ai mattutinialbori:Ma
s'ellaapre ilsuo grembo,E
spiegaal nuovogiorno La pompadi suefoglie,
V
Ape,VAuretule suaurraintorno,lo
E
1'odor carocilcaro mei netoglie: Cosìgentildonzella,Mentre tenera ancora Suabeltàpargoleggia, Inosservata incolta
Serba nelpuro senoil coreilleso .
Ma
seinLei crescalabeltà coglianni,
Schierad'amanti intorno alei »aggira ,
Checon lascivisguardi La vagheggiaelamira,
£
con accortoamore L'innocenza ne invola,E
fad'un vandesio predailsuo core. Orche Fortunaeil CieloI
Fan dono aDori disìdegnosposo; Ragione èbench'iopensi
A
provederneElisaLa mia nipote,che restòbambina
,
I
l
Come
bensai,perimmatura morie» I
, Priva digenitori, a cui successi
Seco usandolorveci
.
Giovineè Elisa,e sedebbo purdirlo Dibel sembiantee d'animogentile.
Orni.Oh!quanto volentier, se atepiacesse;
Seal figlio miononispiacesseElisa
,
Riunireicon più tenace nodo
' ,; QuestanostraAmistà.Ori. Sariaventura
) PerElisa,e per
me
troppofelice...Ma
eeguiamnostra via. Orni.Questecolline Questicipressi,questoDi froodie fruttaefiorlnngoviale
Ne
traggedolcemente ilpiedeegì'occhi.
Mira appunto cheil sole Dalla cimadelmonte Mostra
V
auratafronte.•
SCENA
V.>
AMAR1LLI, ELISA
Jm.Eh
vià!non meicelar.£Z.Taci./4m.Che temi?El.
Non
vediII mioZio.Am.VÀ
volpe ipatri altrove,Nè
puòudir lamia voce.
Eh
via! nonmei celar,miabella Elisa}Sdegnitu forte di trovartiamante?
li'aver nel senoun Dio,
Che èlavita dell'alme,
L*ornamentomigliorde' nostrioorif Sdegnar deesolo di trovarsi amante
Di trovarchiriami.
Dorilatna cugina
Non
isdegnbd' essere amante,eamore Opgileponein gremboEtgasto suo:s'ellacelava amore, Ogginonlavedresti
Sì felice inamor.
EL Me
sventurata!jirnM*tu sospiri?
E
questo Sospiro appunto èilfummo
Del foco tuo.Tu
di rossor gentile Oraspargi legotefE
unsaggio èquelrossore Della fiamma delcore*Mi
scopristi l'amor:1*amatoorscopri.Certo,senonloscopri,
Non
puoi sanarlatua ferita. El.Oimè!Cheè già fattainsanabilee mortale
.
Am.
Queste sonvoci appunto Di disperataamante.Dimmi
:parla:onde nasce Laeagiondeltuo male?In tuofavormi adoprerò:giàsai Ch'iovolgo a vogliamia
TuttoilRegnodi
Amor:
maltu conosci11poterdi mia lingua
.
Parlerò, sforzerò, faròche venga
11tuopastore apiedi tuoi;sed'uopo Saràd inganni,adoprerò gl'inganni, Pregherò, mentirò. El. Vintami chiamo, Chi per soverchia etade
*
l'i
Io fonoamanteèvero.
A
che miadduci, Lusinghiera speranza?A
palesarquel chefinora iotacqui;Ma
purdirollo; ioamo
;ed è Mirindo Quellochedel miocorlassa1fepreda.
Am.
Parlo dicesti!Or dimmiCon
cenni o con parole Gli svelastigiammaiQuestoamortuo? El. Finorpugnò mìocort Indolorosocampo
Travergognae desio.
Pensa Amarilli, pensa
Come
iomiserafui.Tutto bramai.Nulla chiesi, esperai
.
Am.Oh\
questo è ben un male Minorciriononpensava.Gredea chetidolesse
La crudeltàd'uninfedeleamore;
0
eh'altrid'altra dorma innamorato Sprezzasse l'amor tuo. Sciocca;nonvediChe
il fartilieta è agevolcosar'El.Come
?E
per qual via? Ani.Con
lo scoprirtiamante.El. Oimè! ChediciP Iovergine,iofanciulla Avròcordiscoprirmi,avrò parole Perdir ciòchefinora aipiù secreti Boschidirnonosai?
Tu
dime
gioco Prendertivuoi.Am. Non
acherzo:a questigiorniHan
perduto ledonneancheil diritto D'esser pregate;enonson più que' tempi.Chi si vuol provederdi amante,o sposo
Or
d'uopoèchePacquistiCon
lusingheeconprieghi.
1 prieghi elelusinghe
Sonbell'armid'Amore. Iochemaisemprsj Ebbi tantiamatori,
Como
pensiche predaiofatto n'abbia?Sospirando tacendo?
Lusingando pregando.
El. Iotantononpotrei:
Lusingare e pregar? Priegolaterra
Che
priami siapra equestemembra
ingoiAm.Se
non lusinghi e prieghi ,Bastache tutiscopra;
Sfosi scoprirtitu,Mirindoè tuo
.
Amore
a nulloamato amarperdona.Quaudosapràche agliocchisuoitu ardi, Arderà anch'egli all'amortuo.Chifia
Che
sprezzituabeltate,E
che lasprezziinnamorata.Forse Mirindo arde fors'ancoAl soave splendordegl'occhituoi:
E
telocela forseTimidoanch'eiperlo suopocoardire
.
El. Dovrò dunqueaMirindo Direcheio1'
amo
FE
questaBoccadirlo saprà?
Am.
Se conla bocca Dirnonlo sai, dillocongli occhiPEl.Come?
jim.E tuamie nonsai
E
nonintendi ilfavellarde gliocchi?Oh
quantevolteil tuo Mirindoistesso T'avràeoo gliocchi 1'ardor suo narrato,E
tu sciocca e tu cieca Leggernonvi haisaputo.
El. Iononintendonulla
Di codestoparlar.
Ma
noncifora Altroscampopermef
Mipromettesti Pur Untecose.Am.
IostessaNe
avreicon arteparlato aMirindo,Ma
nonbocci amistà.Taci:nn
pensieroMi
vieneinquestopunto.Conosci tuSerpillor Egliè opportuno Per questoaffar.Farò chegliene parli.
Che
tene sembraPDi Mirindoè amico.
El. Serpillo?Oimè?Serpillo Risaprà questa cosa?
Am. Non
titnrbar.SerpilloÉ
di tal sennoch'egli ème' che sappia Anzi chenodell*amortuo:nèalcuno FuorcheSerpilloilrisapràgiammai.El.
Ma
se,poiche aMirindoFtascoperto ilmìo amor, Eì noi curasse, Foranpalesii miei secreti allora.
Am.
Lasciaguidarealia MaestrailBallo:SeTocchio non m*inganna,
Lui colà veggo:aquesta parteei viene:
Lasciamiseco.Vanne ( Il Cielm*aiti
Con
questapazzarella.)Ioquiben tosto D'unalieta novellaapportatrice Ritornoa te.El.Nelle tueman
m'affido.Siati acor V onormio
.
Ahiqual mifan dura battagliain seno
La
vergogna eildesio.
SCENA
VI.AMAR1LL1, E SERPILLO.
Am.
Al finpartii...DoveSerpilloe d'onde?Ser. Dalle miecase a te. Am.
Tu
scherzimeco Di favoroosì granJe iudegnaiosono.
&r.CoinèPSaibeneh1io t*
amo
»Graziosa
Ama
ri Ili .Ani. Graziosabenfui, Allorché nonti prese
Piùalto affetto, sememoria alcuna Sorbidi
me;
qnandofedele amanteTu
miseguisti,ediotecoa diportoMe
negià perleselve:E
cosìbene io maneggiavaildardo,Che
piùvolte giurastiNon
avermaitrovataCacciatrice miglior:tene sovviene?
Orami guardiappena Perchè d*unaltrovolto
Senti Pardore,eperchèliparforse, Chetroppo mal convenga
L'età mia conlatua,
Che
soldipochi giorni Passa iltrentesim'anno.Ma
tu scioccononsai,Che
didonnagentileM
Coti belloèl'Autun come
V
Aprile*.Ser. BelloèP Autun,nonilGennajo.Ant.ìn
lomma
Se* scioccoinsieme e tristo
.
Ser.
Ma
pur gran cosa è questa Chetidolesti sempreD'un
che sempre t'amò,nèmiricorda.Che
da techiesto io ricusassimai D'ireinsiemealacaccia.
Oradiversi affari
Mi
vietan conmiadogliaLostarconteco.
Am.
AffariconRoailva!. .Dolci affariamorosi
.
Ser. Vxxoi che tidicailverP Cangian sovente GliAmorosileAmanti,
E
il nnovoAmor
riesceognor più dolce.
Appuntoè
Amor come
quel vin, cui dottaMan
didottocultoreFacon estrema cura,, Igrappipriascegliendo Piùdolcie più maturi,
E
passandoglipoi Pervincigliintessnti;Chè
mentre ènuovoancora, Seinbellatassa di cristallo ilchiudi,
Gli occhit*alletta,epar ridenteeparo Nobil rubinooliquidopiropo,
E
con soave odore,Che
vinceil grato delcecropiotimo, L'almatisvegliae ticonfortailcore:Sepoi vi appressiillabbro, Cedeallasua doloesza IImei d' Ibi a, ed'Imetto:
Perchènonsoloamabileebenigno T' invaghisceilpalato:
Ma
dolcepur mordendoE
mordendo addolcendo Eitifacaro misto Didolce edimordente,Che
dagli occhititrae piantodi gioja:E
cosiappuntoèAmore;«6
Mentrein uncoredirecenteènato,
Belio gentil, cortese Diletiziaticolma
,
L'alma disetiaddolce, Qualchebrieveamarezza
Solperchè nontiannoi,mesce altno dolce.
Ma
sequel vinoil terbiSiche per troppaetàvecchiodivenga, Quel dolce,chesìdolce
Nella sna giovinezza Par cheti baci emorda
,
Simataalfineinruvido sapore
,
Cheaspro epungenteil tuopalatoassorda:
Ned
altrimentiAmore,Che
s'invecchi in un core.Uu
vizzoamortitraedi male inp**e?io,Un
frescoamortitraedi benein meglio:E
perciò lo chiamaroMansuetofanciullo,e fiero veglio.
Jm.
Pazza Dottrina.Serr.Taci:Non
fiatare. AmariIli;
Questa pazza dottrina Mirabilmentegiova
Alla perfidia Irrumini!; chè quella CIj' altri in voi chiamerebbe mfedeltade A<-qui«tarquindi puote
Di sennoedi saper
nome
e sembiante.Am.
Dunque date Rosilva Lungo amor nou isperi.Ma
parliam d'altro.Io tiverreiministro D'unaltroAmore
:iobramoDa
te,da tua prudenza La vitadi una ninfaCheper certomorrà, senon1'aiti
.
Str.Peramorche a
me
portii*Jtm
No;
chenon nesè degno:Peramoreh'ellaporta ad untuo amico
.
Str.AhIAh!intendo, e tu, chesèsidotta Negli affariamorosi,
Tu
che nesaiquantialtri maine seppe,»7 Dappoi cheamar sìseppe
Tu
ricorri aSerpillo?La famosa Amarill't,
Ch'è propriamenteilfocolardi
Amore
,Con
più ragionpnò ministrarneilfoco:Ma
non voglio negarti Cosa che tu mi chiegga.Parla, che vuoi?
Am.
Conoscerai tu Elisa; Di Orilio lanipoteChe
hasibei crini? Ser.E
benleggiadremembra
.Am.
Arde costei (ma
vediIoVarrido al tuo senno
)
Di Mirindo tuoamico:
ma
percerto Riguardo da fanciullar>un ardimai scoprirlo.Ser.
Ed
io! Ani,E
tu Deiscoprirlo aMirindo,e farlo in guisa...
Ser...
Eh
?giàtuttocomprendo. L'altr'jer parti.Dee ritornai frapoco;Forsestamane; eappunto
M*accingo dibuon gradoaquesta impresa:
PerchèElisasarebbe
Moglie perlui:par che Mirindosenta Focod'amor,se perlungo uso io pure Degli affari d'amornulla m'intendo.
Ma
dirnon tisaprei Per qual Ninfasospiri.Am.
Credereiforse perElisa.Elisa Ogn'altrafuorcho Doriinbeltà vince.Ser.
O
tut'infingi osaiPoco d'amor;perchèveggiam sovente Essere ancorlebrutte
Delizia degli amanti-
Amore
èappunto unvelo,Che
benda gliocchi,echedifetto asconde;E
perciò forseAmore
Bindatosidipinge.
Quella cheènera si, chetoglieil pregio
A
negra uva matura,
Perlorsomiglia albelcolor di neve} Quellacb* è immondaesozza,
b
È
tutta schiettae pura,*Ed
i vani ornamentiodia enon cura:La piceiolettad'ogni partespira G'-iziaebeltà:la smisuratae lunga
É
unantica eroina: ,Se scime ha lenarici,
È
gentil satireita,£
se tumido haillabbro,Fadolcissimo invitoacaribaci;
£
che soio:cosi lorvizjiciechi Vestondi ieggiadiia;così fecJioQuandoamaite,chemiparevi appunto La Dea delterzoCielo
Permia felicità discesa in terra.
Ani.Pungipure atuo senno,
Che
speroun dì vederrottee spuntate Quest'armi tue.Ser.Ma
a tenondee avvenire Dispuntarle più mai;Anziognorlevedrai, Per tuo tormento eterno Piùpungenti e piùforti.
Ani.
Oh
tuse'tristo!Ser.Insomma
IoparleròcTElisa
Con
Mirindo.Convien cheintantoio vada Percertamiabisogna.Am.Và
:ma
parlacon senno.Ser.
Non
ne temer:Tu
ilvalormioconosci.SCENA
VII.AMARILLI Lafaccenda d'Elisa
Fidata è a
uom
,chelasaprà condurre.Semplicettafanciulla!
S'io non movevain suo favormiapossa, Morta sariapria chescoprirsuo foco.
Oh
!Quantofe'NaturaNegliafiarid'
Amor
molleilmio coreIfin* dell'AttoPrimo.
ATTO SECONDO
SCENA
I.dorisola
diceErgnsto, eh' ioconosco
Amore
;Mi
dice,s io favello,L'haisulle labbra;sealaivolgo ilguardo,
Tu V
hai ne' tuoi begliocchi:Ma
ionon giànegliocchi»Noa
sullelabbra,in mezzoal coreil sento:Ivi sentoil gioir, sea luison presso, Se daluison lontana, iviiltormento
.
Mi
dicechenel senoHa
questoAmore
anch'esso.Ed
iolo credoa'suoi caldi sospiri:Ma
se credoa mieilumi,Glie!veggo anch'io negl'occhi,esullelabbra•
Deh
!dimmi,Amor
,deh!come
I^Vsuoi,negli occhimieiA
un tempo stesso,aun solmomento
sei?Ben
la tuaDeità veggoinErgano,Benla sento in
me
stessa:Ma
nonintendo poi Qualmirabil valoreTifacciaoprar sigranportenti in noi.
SCENA
IL AMARILLl E DORI Am.Qoxichi favelli,Amica?
Dor.
Oimè
che m'hascoperta!Tutti avrà forseimiei segreti intesi.
Am
.Sei piùmeco adirata?Oggi sdegnosaMi
scacciasti date,cbème
nedolse.Dor.
Ma
nonn'ebbi cagion?Ridermiin faccia.Motteggiareuna
Donna
tAm.
Conosco Terrormio:E
nechieggomercè,bellamiaDori.
Jtor.Non son tua:sond*Ergasto;
Am.Dico mia, perchet'amo.Dar.Erg-iato solo
Amar
midebbe:io l'amortuo nouvoglio.Am.Tu
I intendiassai bene:L'amord'Ergusio puògiovare:il mio
0
nulla,o poco.Eccololà, chevolge Il passoalle lue case -Dar.Addio:Seudisti Furtivai dettimiei ,Non
liridir.Am. Non
dubitarne,o Dori.SCENA
IH.MIRTILLO; AMARILLI
Mir
.BellissimaAmarilli,Arn. Bellissima nonsono:
Ma
tal perònon sono Ch'altri deggia sprezzarmi.1/inesorabil tempo
Non
mi dièbando ancoraDal bel regnod'amor:viposso ancora Farlamia parie;ancor non fugge
Amore
Que«t' occhi miei,che con unguardosolo Qualche novoamator sannoacquistarsi;£
senonfosseio oggiColpa evergogna delle umanevoglie»
li.imi nome ilsenno Solofora Amarilli
I/ardor dell'Alme,el'idolo de* cori.
Giovinetta donzella
Semplice percostume,o per etade
Od
ignorainesperta,osciocca fugge 1dilettid'amor.Donna matura Saloropregi,cquandoferirdebba,E
sanarleferite:E
sa inmodo
temprar1'amaro,eildolceChe
non t'annoi dolcezza,Ne
tiscacci amarezza.JVf/r.Lodalecaccioil cacciatoi-,le greggi Lodasempre ilpastor,
ma
l*etàtua Mezza è, nonchematura.Diqitizedby
ai Jm.Var siacomea tepiace;
Non
son,benché sien mezze>Talorgratelefrutta P
Deh
! la»ciam questi soherzi Ornai troppo nojosied importuni. -V.-r.É ver;terrihil maleÉ
il vernoai fiori, il «ole estivoaironde,Terrihil maleagli augellettiilvisco,
A
ledonne matureDegl' annilor la rimembranza.Allora ChevarcaVetàvostra oltrei teilustri Sacra cosa diviene,
Cui non liceaccostarsi a
uom
profano,Ed
èsommo
delitto L' appressarvi lamanoAm. Con questo tuo scherzar ra*haiquasi stanna,
Mir.Nontadirar.
Am. Tu
ch'hai,senon m'inganno, ConMirindo amistà,dirmi saprestiS'egli ami ono?Mir.Che ti giovail saperlo P
Am.
Forse più chenonpensi.Mir.Ama. Am.
Chi ami,Non
lo saidirP Mir.Tu
V apponesti:in lui Scopersi amor,non l'amorsuo:nelchiesi Alcunavolta:Ein'ebbesdegno, etacque,
Am.In
somma
èver:cotestigiovinotti Hanno selvaggioilcore:E
se amor visiannida,Sente anch'ei del selvaggio.
Mir.AIPalbergod1Orilio irmiconviene.
Selà verrai, cirivedremo.Addio.
SCENA
IV.AMAR1LLI,TIRSI
^m.
Tirsidovesi ratto ? Tir.A
lecasedi Dori.Am.E
cosifrettolosoPEccidinuovo?Tir.Nulla;
ma
quel diletto.Cheil serenodelCiclo
L' allegrezzadi campiintornospira,
Lusingandomiil cor»
li
Vv
ai
Delodevamiilpie.Giàtu saprai DelleNozze di Ergasto.
Quesi'oggisifaranno,
E
trovar viaidebboogoi congiunto:Ed
io perciòmen
givaAl Albergod'Orilio.
Oh
quantolieto Son io diqueste nozze!Am.
Ergaato,e Dori Son bentaliche ilmertano.Ma
dimmi Puoi credertu.che questa semplicettaAmi
davvero? Tir. Io lo micredo.^/n.Intendi;Ch' amidiquell'amore
Oude
le giovinetteamangliamanti.Tir.Qual dubbio aver ne puoit*
Am.
Sembramiche inquelcore, Ovenon puòdesio, nonpossaamore.Tir,
Ma
chi vuoitiaffermar eh' ellanonbramifJm.hà
sua semplicìtade Tir.Lasua semplicitade.Non
escludeun desìo.Am. Ma
non fia tale,Che anutrirvaglia amore.
Tir.
Non
pernn sol sentier,pernnsolmodo
Sa penetrar nelPalme nostreAmore
.Come
accorto cultore,Che
nonignoraditerren diversoLa
diversa virtude, eilvariosito;QuilepallideOlive
Fache spieghiooalsoleiverdi rami:
Làfache mostriilmoro
Le
preziose foglie;Quidelle torteviti Ifruttiferitralci
Accoppiae legaagi'arbori mariti:
Così losoaltro
Amore
,Che
lavarietàconosce evedeDe
gli umani pensieri,e de'costumi Fache germogliesorgaQueldesio nelcor nostro,equellaspene,
Che
coicostumi nostri ,Checoi nostri pensierpiù liconviene.
Anv
Tu
fosti sempre insomma
IIpiù dotto amatore.
Tir. Infeliceluisempre: •
L' esser dotto inamornullami valse.
Sallobene Amarilli.
Am.
Io non l'intendo.
Tir.
Nè
m'intendestimai.Felice te,se m' intendeviallora,
Ch1iotidiceva,Amica,
Prestoprestos'invecchia:
Della tua giovinezza usa il tesoro.
Tu
sprezzasti i mieidetti:Con
pièfurtivo intanto Soppraggiuuse vecchiezza:Nè
richiamar t'èdatoIgiorni,chefuggirò; ed oraduolti Dinonavereil volto,
Cheaccese a
me
dicalda bramail seno.Am.Ta
seisu loscherzar:ma
perchè ognoraNon
tilagnidime
,voche facciamo L*amord'accordo.Tir. Allorch'iole lochiesiTu
lonegasti;or che tuilchiedi, ioil nego.Am.
Sciocca vendetta;in questo amortuavresti Sopradime
vantaggio:Però ch'ioamar dovrei
Quel che mai non mi piacque,e tu ameresti Se non quel cheti piace,
Almen quel,cheti piacque.
Tir.Amarti ornonpotrei, s'ancoil volessi.
Inquesta etade,incui ragione appreso
A
sommettersi ilsenso,Cosìfinoho ilpalato
,
Che a
men
di perfettissimavivandaNon
reggerlaAm. Ma
qual vorrestiamante? Tir.Qual tu certononsei:giovane,ebelu./4m.Ma comfatta amante
Ad
altrouom
converrebbeChe nonse'tu.
Non
vedi tueh*OUItti Incanutiiquelle tue tempia il tempo,Chegiàvittorioso a pocoapoco Tiserpeggia allegote?
Ma
lasciamciò\tu vediM
Giungeredne pastori.
Girmiconvienealtrove:
Ioti lascio.Tir.
Ed
io pure AH*albergodiDoriil pierivolgo.SCENA
V.MIRINDO,ORMINO.
Or.Figlio: giàche ti veggo,unmiopensiero Ti vosvolar.Mir.Chesaràmai?.Or.Sei giunto
A
quel etàeh'uom
puote Unirsia donna:Oh
quanto Veder misariacaroScherzarmi intornounpargolettoOrmino,
Che
con linguadi latteSciogliendoincerte voci
Mi
facessemen
grave Lamia stanca vecchiezza!Ahi nonvoler negarmi
Ciò eh*io tichieggo,e nonvolercheal giorno Chiodailassiocchimiei
Senzail confortodi vedernipoti
.
Tn
che nedici?Non
rispondi?Mir.Padre;Che
maidirò? sonprontoAd
obbedir.Ma
giovintroppoiotono.
Vedi che 1*etàmia
Non
passa diun solannoil quartolustro•Lostatodi marito Vuole etàpiùmatura
.
Orm.Figlio, t'inganni:almatrimonio èadatta L*età frescaefiorita:
Del matrimonio ilprimotempoèsacro
A
legioje,aidiletti,Con
cui latarda etadeMal siconvii-m,la tarda età,che ha seco
Non
legioje, eidiletti,Ma
Tagghiacciatosenno, Iconsigli severi.Mir. Questoèben ver:
Ma
eglièbenvero ancoraChe
l'educarlaproleOpra non è digiovanileetade.
Orm.
Allorche tusiagiuntoAd
aver proleche discernerpossa La virtùdaldifetto,echeatta aia Aipaterni precetti,Se'-già maturo.
Oh
!Quantocortovede Chi pensa che1'uom
debba Accoppiartialta donna,Quand'egliuscì digiovinezza.Breve
È
nostravita:inunbalen s*invecchia;Troppo rapidamente Ci appressiamoallamorte:
Quindichi s'ammogliòtardiècostretto Lasciarmorendoitìglisuoi d'etado Ancor debile, e inferma
.
Miseri1
Che
non hanno Chi gliregga,egliguidi.Crediloa
me
:ma
oederantuoiduhbj,
Come
a raggio di solnebbialeggiera, Tosto che tusapraiQualeatesidestina
Donna,ecompagna.Mir.
Oh
iosaeElisa?Or.Orvia Pensaci, ofiglio:iosperoFavorevolrisposta
.
Mir.SeElisa ellanonèflosperiindarno.
SCENA
VI.SERPILLO,MIRINDO.
Ser.Mirimio,amico mio, deltuoritorno Teco ni'allegro. Iotiriveggoinpunto Che dite già pensando. Mir.
O
mioSerpillo, Entroil tuo core albergaLacortesia. Ser.
Tu
se'bentalcheilmorti(Ma
dimmi:inquesta brieve Assenza tuacome ti afflisseAmore
f Conquel piacere, ond'egli Nel guatarci riempie, Trapassando per gliocchiFonnelmezzo delcorseggio,,e traendo
*6
Per temprea le la desiataimago,
Nello specchio dell'alma
Dolcemente Paccoglie,elarinnova.
10 lo tobenperprova:
£
piùdi quel che neta dirmialingua,
Ne
taintendermiocore, Cui de* misteri suoi Fé' partecipeAmore
.
Jtfi'r.Mache?sai tuch'ioami?
Ser.
Amore
ètal eh'ovunquesia siscopre.In vancelasiilfoco, Ghèsipalesa altrui
Con
la luce,e colfumo.Amore
è unfanciulletto Cheinmezzoalcoroi nasce:Suacullaèil nostropetto
.
Ivi talor vagisce
Puerilmente:ifervidisospiri Sonoivagiti suoi:
Da
sestessos'accusa.Ho
giàscoperto 11furtodeltuo cor,benchédi furto N'abbiatalorauditoSolo qualchevagito•
.Mir.
Come
se'grazioso?Str.
Ma
di:ohi mait'aoceseDi suabeltà?Chivinsemaiquelpetto Pria u amor si nemico
r
Non
meicelar.Mir.Tu
vuoi tentarmi.Ser.Ioleggo Leggo nel voltotuo, negliocchituoi Note d'amor.Tu
ami:Nò
vergognartenedovresti.CertoE
villanoquel core,Cuinon degnòdi sua presenza
Amore
.Entro l'animeviliei nonsiannida:
Ed
ècom*ape che aviifiore ingtemboNon
ferma Pali; edegli èunapeappunto,Che
fralefrescherose,e fra, ligustri,
Volad'amabilvolto.
Mir. Miserochi quest'ape Accoglie sei ino core:
•7
Amor,
ApecrudeleCivuol primaallettarconpoco mei*;
Ma
poscia adopra1'agoE
netrafigge il seno,£
quel poco suo mei cangiainveleno.Ionon loso,chè nulla so d'
Amore
;Ma
aobenche giiAmantiParlancosì.Ser.
Tu
port'infingi;e noteNon
eramisol che tu d'amorsospiriMa
fincolei percui sospiri;or vedi Seiosodell'amortuo più chenonpensi.Lànelpratodelfonte, Làdovevediappunto
Ondeggiardi granrami olmofrondoso, Albergail tuobelsol»-Tu arrossisciP
Ah
!ticonsola,amico,Chè
seil tuo coreè da granfiammaacceso,
Non
èdi gel della tuaniufailcore Mir.Tu
mibeffi,Serpillo:Ser.Sente pertesoavefoco inseno;
E
setinor se*vissoDilei, dite,della tnaspemeincerto
,
N'accusa lavergogna
,
Che
tu bensaiquantoèpossente freno Agli ardenti desir dellefanciulle.Mir.Vorrai conquesti scherzi....
Ser.Nonscherzo,no: chèchi d'amors'intende,
Con
nn servoa
amorson questi scherzi.
Me
V ha detto Araarilli ,Cuituttisonpalesi
Isegretipensier dellatuaninfa
,
Perchè a te lo dicessi.Mir.
E
fiach'ioilcreda!Pria crederei questastagion fiorita Senzacantod'augelli,
E
lafervida stateSenzailgarrir diqnerulecicale
Ch*ioper
me
creda entro quel pettoAmore
.
Ser.
Ma
crederme
lodei.Mir. Se questo è vero,Uom
dime
piùfeliceilSolnonvide.
*8
O
dolce amico!Oh
qualeSoavespe<ne in cor midestiIIoardo,
Forzaè purche ilconfessi, Per I*amabileElisa:
E
da grantempo ardendo D'undesio sema spemePa-coil miocore.
Or
eoco che inunpuntoDa
sìminerò sialoS' alza il mio core al piùfelicestato;
E
m'ama Elisaaduuque?E
favorisceAmore Lemie fervide brame?Ah
!che ne temo,eil coreNon
siassicura atanta speme•Oh
DioIQualche picciolaprova
Dell'amorsuo misaria cara,Amico;
Perdona,se soverchio Diffidisono a crederti.Chi mai Nulla sperò difficilmentecrede.
Ser.
A
lei tu vanue,ene vedrai1'effetto• jtfo. Elisam'ama
eil dici,Serpillo, tu;
ma
ilcor questo nondict Cheparlaquel linguaggio,Cuitu non parli.Ser. Taci.
\eggiolà da quelcolle Scender Elisa.*verso noicantando Par che s'avvi);s'ellatiscopre,altrove Per vergognapotriavolgereipassi.
Asconditilàdove
Distoppia, edi cortecce
Eremo
s'erge ,E
quandoa'avvicinaesci,e le parla.jtfir.Piacemi il tuo pensiero.Iovado-
Amore
, Del miotimormi scusa:Chedi lei purtemendo
SaiLen chenout'offendo.Ser.EccoAmarilli.
SCENA
VII.AMARILLI EDETTO.
Jm.Di
:tornato è Mirindo?Ser.Purorail vidi:e gliparlai d'Elisa:
Vedi,cor mio,se si poteanpiù tosto Ituoi cenni eseguir. Arti.
Ma
che n'avvenne, DolceAmor
mio,Vezzo miocaro! Serp.Adagio»Non
m'inondardi tante grazieil seno,Che
a *ì vastadolcezza ilcornon regge.
Se tu vuoiche non mora Dell'ambrosia amorosa
L'anima amante alentestilleirrora. Mirin.Io amagià Elisa.
Am.ìote Io dissiappunto .
Ser.
E
mal nont apponesti.Hai lo spirtoe l'età delle Sibille.
Arri.Con questalinguatua
IVI'haigià stanca abbastanza. Ser.Ah! nonsdegnarti o cara.
Mirindoin
somma
E'iiaadora,etontoChe
I*amordella ninfaio gliscopersi Restò qualuom
,cui,mentre Disperatosiduol della fortuna Giungenon aspettata altaventura; Chea disperarsolusoA
sestesso non credeE
de! propriogioirnons*assicura:E
perciò vuol da ElisaUna
prova d'amor.Am.
Vuole unaprova.Ser. Sì.
Am. Ma
qual provar" Ser.Uu
bacio.Am.Ta
vuoi scherzar.Ser.E
chef Certaesoave Prova d'amoreè un bacio:Sela donnaè ritrosa,èuncotal priego,
Che
può farlainuu punto umile e pia,E
unatacita inchiesta.Che
non I*offende:Tu
ohedonnasei ,E
due secolifafosti fanoiulla,Tu
sapraibenche questegiovinette, Benché desiolepungaDi amorosodiletto,
Odino peròd'udir quel eh* essefanno,
E
credonoesserposta ognivergognaNe
leparole.Allor esse disdegno/
li
1
r
k^
i
»-. i
vs
:
1 1 .
list So
Avvamparle vedrai: Ilchiamerao nemico;
Glidiranvilla ni a.
Am.Y, ver:queste fanciulle
Lo
si recano a sdegno:Ma
le donne matureAnconelle parolehanno diletto;
Ed
eccoun dique' pregi,onde sovrasta Età maturaa fanciullescaetade.
Ma
più tardarnon voglio:Vadasi a consolarla
.
Str.Forteglisposi altempio Fienoavviati-
Or
quas*appressaÈ
d'uopoche aMirindo Lasci liberoilcampo,
Onde non abbiaa dubitardel vero.
SCENA
Vili.ELBA cantando
Amor
miocaro, all'amor mio fedele.Amo
te solo,a tesoldonoilcore.Sì dolcese*,cheassai
men
dolceèilmele.Sìbello se',cheansai
men
bello èunfiore:Deh
!mai rea stellaofascino crudeleNon
sciolgailnodo,ondem>
strinseAmore
:E
midifenda Egli,che èarmatoeDio:O
fedelealmioamor,caroAmor
miolSCENA
IX.MIRINDOEDETTA jtftr.Solati trovo alfine, anima mia.
Eli.
Che
dici,oimèIche pensiP jtfir.Nontismarrir; qui testimonio estranoGiànonciscopre:nnsol
momento
iochiedo Per palesartiVamorosoaffanno, •Che
pertrediciluneilcor m' opprime.Elisa mia,ben potrei dirtiingrata,
Senon amichit*
ama
.Eli.Cessino5dubbj:chè«ea
me
Naturi Dièbeltà per piacerli, ame
pur diede Corper amarti,esevergognailfreno Aidesirnonponea, certosvelato T'avreiqueleh'ortisvelo.Mir.E a
me
ilcontegno tuo1'ardirmitolie.Quantepertevegliai Notti oscure e gelate:
Quantiper temirai Giornitorbidiefoschi!
Un
non soche par ancheMi
parlaali1alma,edice, Ch'Eli sanonèmia:Ohimè
!che dalmio core Tutte ancornon partiròLe
larve deltimore.Eli.Ancor difidi P Io t'amo
e t'amerò,finchélo spirto Reggerà questemembra
.Ah
!perchèagi1occhiè tolto Mirareilcor,come
simirailvolto1Mìr.
Dunque
sperar potrò.. Eli.Taci:mioZioE
quel che viene.O me
infeliceIesecoV
èpureilpadre tuo.Lassa!ohefìa ?SCENA
X.orilio, oiiMi.No, edetti Ort.
Non
vismarrite:entrambi.
Noi qua venghiamo per saper,se liete D' accoppiarvi contenti
.
Mir.
Oh
,me
beato! Ori.Elisa,VuoiMirindoin isposoi*El.Ionulla dico.
Orni. Ma. lodiceil tuo core.
Ori.Tiscriveil sìnel volto
Un
loquacerossoreLI. Io lo diròper obbedirti.Orm.Antica Dellefemmineèusanza
Coprir più chesipuoteillordesio:
E
cederpoi:stabene:inquestomodo
Rendonpiùcariidonilor:tetroppoli
Fosierfacili efronte Pressogli nominiornai
Forao lor pregiin minorpregioassai.
HIirA)Elisa,ed è pur vero
Che
tuse'miaf Chelatnamano
iostringoi*Che
felicemifai?Sembrami un sogno:£
tantaèla miagioja,Che
allostessomiocorl'almanoncrede.Orm.
Oh
Iecco Ergasto,e Dori,Chedagli amiciaccompagnati orvanno
A
farsolenni lelornozzeal tempio.Ori.Ergasto,Ergastovieni:
Vien qnì.Orm. V'haegliinteso:a questai«rie Ei coglialtri s'avvia.Ori. Ionon
meu
lieto Sono dite.Migliorpartitoa ElisaNon
potea dar Fortuna.SCENA
XI.ERGASTO, DORI,GIULIO,ORMINO, MIRINDO, SERPILLO Erg.D&
me
Orilio,che vuoi? Ori.Vèche s'aggiungeAllatuacompagniaMirindo e Elisa:
E' sonfattigià sposi.
Erg.hu cuginadi Dori
,
Labella Elisadi Mirindo sposa?
Jtfir.Haibenragion di meraviglia.Dor.Io pure Bramar non giàpotea cosa migliore.
Ser.Se piùtardate, o sposi, Troverete rinchiuse
Or
deltempio leporte.Non
vedete, cheilSoleL'occaso accenna. Erg.AndiamMirindo,andiamo
.
Ser.Secondi i vostri voti.
Amore
edImeneo;Venere asperga11lettonuziale D'ognicara dolcezza, D'ogni raro diletto,
E
legrazieamoroseVersinvi alarga
man
ligustri e rose,
33 Indi agliSpettatori.
Gli«posial«acrotempio
Vau
per compiereilrito: Voi gitealvostro albergo,Doline leggiadre, egiovanetti amanti,
Cheaqueste nozze boschereccc deste Si corteseudienza.
Già poco tarderanno I Satiri selvaggi
Ad
uscir delle grotte;Chè
pocoornaipotrà tardarlanotte. Pervoiperiglio fora,Belle donneleggiadre,
Oguicortadimora. Potresteesserrapite DaiSatiri villani: Aivostri alberghi gite,
E
secotesta favola vipiacque Tutti insieme applaudite.>
4
FinedelleNozze Boscherecee.
CAPITOLI E SONETTI
DI
VARIO GENERE DI
DOMENICO ROSA MORANDO
Non*già»tilda maneggiarloognuno
j
Perché ehiDonadopra gran dettraua D'aomelarancio farà spettoun prono.
SimeoniC Sì
AlSig.GaetanoCavalli Novarino
.
0
mio Gaetan,che Diovibenedica,E
vifaccia maggiordiquanti furo Uomini saggi nell'etadeantica:Se voi sapesteil casoacerbo edoro L'altr'jerdi buonmattino chem'avvenne Voi vidaresteper larabbiaal
maro
.Àveatempratealmen cinqne osei penne:
D'inchiostroneroempiuto il calamajo Fattodi carta provvisionsolenne;
E
m' avea datoin predaapiùd'un pajo Di que' pensier,chesan di poesia,Perfareinvostra lodeun librogajo:
Chiamaicon 1'altre Suorein compagnia, Che m'accordassel'apollinea cetera,
Sulcavai Pegaseola musa mia:
Scritto aveagià questoprincipio:
A
1'etera,Superba Dea,con glioricalchituoi
Manda
diGaetanoipregi:etcetera..36
E
con liscieparoleavea dappoiDettoaltecose; infinoi'v'avea messo
IlfaretratoOronte,eiLidiEoi.
Io vipingeva onordelbel Permesso,
Anzi lagloria de lalingua etrusca:
E
diceaquel chenon sodireadesso.Tuttelevoci v'eran dellacrusca,
E
tantoaffaticai sutal pensiero,Cheporto ancorla facciaumidae fosca Quandocon voltominacciosoe fiero
VidiapparirVoricrinito Dio,
Che sìmidisseintuon superbo ealtero Mostrantiquesto foglio.
-
equal desioCieco ti spingea dispiegarlelodi Di chiinvolossi aidenti deI'oblio ? Io stessoancor nonhotrovato i modi
Degnia innalzarspirto sìvivo e chiaro:
E
tugliaccenti temerario snodi?Guarda istrutti dalui quanti cantaro QuidelAdige
ameno
insu leriveE nome
almondo
hansìgradito ecaro.E
guardame
chein sue leggiadreevive Cartequeiraltecose apprendo ornaiChe
nè Platonfilosofando scrive;E
tucornacchia bestemmiarvorrai Diquesto alunnole mirabilgesteE
tantalucenon t'abbagliai rai P Si stracciquestofoglio, esicalpesteE
siaognipezzosotterrato echiuso In un bordel traillezzoetra lapeste;E
se porrai più latuacetrainusoE
cercheraicosipor beccoinmolle Ti schiaccitricome focacciail muso.Malmenarsì tuttiimieiversi Eivolle; Poi se ne uscìdallamia stanza ratto Borbottando qual pentola chebolle.
Intal guisarestai dasensi astratto,