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DIgitIzed by Google ORAZIONE FUNEBRE

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ORAZIONE

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FUNEBRE

I

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(3)

ORAZIONE FUNEBRE

PBLFDHERilE

DEL CAV. D. GIUSEPPE GENOVESI LETTA

DALREV.P.n.D.ANTONIOBUNCH

tUdi1%HOvetH^ceiS&l*

tyrejfaj^W4te ^o^alid.

NAPOLI

STABILIMENTO TIPOGRAFICO DIANDREA FESTA StradaCarbonaran. 104.

1855

(4)

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(5)

«

Sapienlia humiliaii exaUabit caput illias, et iomediomagnatorumcon- sedereillumfaciet.

Eccl. 11; '

Se

il fulgore, che ci avviene dai giusti

non

tramontasse, isecoligoderebbero

una pace

universale,

una

soda virtù,

un

ab- bondevole fonte di Consigli

,

sarebbe d’uopo correre alle miniereaurifere,.per.

doviziarsi, i saggi sarebbero gli inesau- ribili tesori.

Ma

il

tempo

che

manda

aU’occasosag- gi e sconsigliati , sapienti c stolli , vir- tuosi e degeneri, pare si godessedell’in- deflnito

numero

di stolti , e fosse geloso

per

la conservazione de’prudenti.

Il secolo nostro ha per. isvenlura tal indole, anzi il

programma

che lo inizia-

DigDizedbyGoogle

(6)

%

6

va

era di cifre, in che si racchiudevano

tutti i dettagli della rivoltosa Babilonia.

Qò non

di

meno,

attraverso dello re- plicate

ed

incessanti bufère , il cielo si rasserena più volte , e noi

miriamo

in quelle

onde

di luce astri che

non

si ee- clìssano,

ma

sono designati

ad

essere di benefica influenza alle scienze

, alla so- cietà cristiana, airamicizia inalterabile.

Il Cav.

D. Giuseppe

Genovesi, che

oggi

riceve solennemente il sagriflcioincruen- to

da

questa Venerabile

Adunanza

, gli

augurii del riposo eterno, dai rispettosi amici della sua

memoria

poche lagrime,

cd anche

dagli estranei gratitudine,

per

gli ufizi, che rese indistintamente al So- vrano, alla letterata società , a chi era languente,allo sprovvisto dell’umano im-»

pegno, alle famiglie lagrìmose,

ed

indi- stintamente, ove era chiamato il suo no-

me per

beneficare.

Da

pochi giorni

mi

si

dava

a disimpe- gnare, per la ricorrenza del giorno,

un cenno da

onorare la funebre

commemo-

razione.

A

tutto genio lo

compio

, o

mi

credo avventuroso per leggere

un breve ed

abbozzato elogio, per chi

mi

fu d’e-

sempio

sin dai primi anni.

11 carattere individuale

deU’uomo che

(7)

7 compiangiamo

fu a

mio

parere,

e mi do per

certo averlo indovinato; quello dal- TEeelesiastieo deserillo.

La

sapienza del-

ruomo

nascosto, ne

produce

ilsuo esalta- mento, e lo fa onorato colsedereaccanto infra i distinti del regno.

Dunque

Un saggio che vela silenzio

Un

saggio che vienpremiato onore.

Dicìfero l’elogio.

Come

breve è il peregrinaggionostro, così nel picciol cerchio

deH’umano

aggi- rarsi,sisentegenionaturalesindalla pri-

ma

età acquistare

un nome,

siane ilfine la virtù, 0 quanto possa averne l’appa- renza, la

mano

più vacillante si crede robusta per intraprendere

una meta

tan- to simpatizzante.

Ben

vi è noto , Signori , che il ve- ro saggio ne’ primordi della sua carrie- ra

non

sarà

mai

tale , se l’increata Sa- pienza

non

lo adorni

d’un lume

supe- riore a quanto

qua

vi esiste. II savio , scriveva , il Vescovo di

Meaux

Bos- suet :

Non

suona la

tromba

e le scrit- ture fanno eco : il

primo

punto

donde

stende il passo il vcro Savio c il timor

(8)

8

diDio;qui

Fuomo

nasconde Se,

per

ele- varsi sopra di se.

Il nascere ne’tempi di pace è

un gran

favore del cielo

,

ma

venire

ad

esistere in sul decadimento d’un secolonato nella culla dell’abbonacciata tranquillità, pro- gredito nelle scienze nelle arti, e si ve-

deva

poi agonizzare

prima

dal suoocca- so, è

gran

cimento, graven’èilpericolo.

Il giorno

3

settembre

1792

segnava il

nascere del Genovesi ,

che

educato dal Genitore troppo ricordato

per

sapere,

per

onorato

nome,

consegnava ifigli in tem- pi troppo procellosi alle

norme

d’una

Re-

ligione soda , vera, ai precetti d’un sa-

pere

che

non

sia

accompagnato

col va- neggiare , e

ne

ottiene l’ottimo

padre a

sua compiacenza lo scopo.

L’apparare i verielementi dellerobu- ste scienze era in quei tempi di novità

una

follia, si

dava

la caccia ai metodi, con che

da

tante epoche remotissimeve- niva la nascente gioventù istruita:

poche ed

affascinate novità, erano i nuoviele-

menti

d’un gonfio superbo

ed

irreligioso sapere.

Il Genovesi eseguì gli ordinali studi

,

che

danno

baseallescienzesolide,

ed

or-

nano

chi le

apprende

di tanta valentìa

(9)

9 mia

a sostenere le svariale

incombenze

di

un

fiorente stato.

Alle legali cognizióni si decide il

Gc-

^novesi

dopo

Io studio dì classici latini , quei, di patria storia

, di antiquarie

, e

diplomatiche cognizioni

,

ed

ai precetti del lodevolissimo Monsignor D. Angelaii- tonio Scotti che lo

aveva

tenuto a Cre- sima,nella grecaerudizionespecialmente

si fa istaneabilediscepolo,

come

nelle Le- gali viene manodotto dall’esìmio giure- consulto

Comm. D. Gaspare

Capone.

Per

pochi anni si addice per seguir ì

comandamenti

del padrenella Segreteria deirAmministrazione delle Regie Poste , che venia nel*decennio organizzata, csi fece

ammirare

di tanto sinoaricevereri- petuti gli elogi che da’ Superiori rende- vansegli:

mai

però inorgogli,

sempre

ri- covrì di silenzio la lode

da

altri. Sapicri^

Ha

humiliati.

Ma

in qual Cattedra s’insegna la vera umiltà? qual silenzio, che poneailabbri la serratura? Nella sola della cristiana Religione, nella solapietà, chefal’uomo

adempiente

nel culto a Dio, al nostro.Si- mile , ed al ricordo senza posa del co- nosci le stesso ; 1’

uomo

sarà conoscitore del tutto,'che lo riguarda.

(10)

10

Dalla suddetta Cattedra

mai

allontanos- si rotlimo Genovesi, e nella

Congrega

di Spirito sita in S. Gio.

a Carbonara

istal- lata

da

anni con scienza asceticada’PP.

Venerabili

per

la gioventù vacillante ; gli fa troppo chiaro sin dai

primi

anni

il ricordare ragguardevoli

uomini

vene- rati dalla Società ,

e

posti per isplen- dere,

come

candelabri ne’posti distintis-

'simi del Clero, della Magistratura,d’im- piegati ne’varìi Dicasteri del regno,

ma

le

prime

istituzioni

da

quel sagro Novi- ziato,

ma

il

mannaie

deli’alTratellamento

non è

voluminoso ,

poche

pagine ,

e

la

{

«rima. Il vero saggio

è

solo chi è

umi-

e: Sapientiahumuiati.

I giorni sagri ivi erano dal Cav.

Ge-

novesi dati

per

intero, attraverso di

qua- lunque

più grave faccenda, tuttosospen- devasi nelle ore in che la Religione gli si ripeteva con soave sua voce.

Ti

esal- terò ne’ giorni avvenire , ti

chiamerò a

parte della gloria ,

purché qui

ti adde- strerai alla saggezzasilenziosa.

Ne avvennero

al Genovesi i vaticinii.

Nel 1812 per

concorso ottenne la piazza di

Alunno

diplomaticonel

Grande

Archi- vio del

Regno, c

stendeva leannotazioni nell’Indice delle

Pergamene

delSyllaibus

(11)

11

membranorum^

ohe

dava

alle

stampe

cou sorpresa deidotti: presentavaalla R.

Ac- oademia

Eroolanese la versione di

due

pezzi inediti greci, pubblicava

un

greco

diploma

interessante per la Palcografla.

Ritornava al di

qua

del

Faro

lanostra Dinastìa, che la renda la Dio

mercè du-

revole pe’secoli , scrollavasi la occupa- zione straniera, la Religione

pura

di

Rio

si

rannodava

col Trono, le

LL.

eranori-

chiamate

a

guidare il

Regno

delle

due

Sicilie, le scienze nel vero

punto

da.ri-

guardarsi , gli

uomini

occulti,

da

essere scavati dal

moggio

perilluminare, il

Re- gno a

rivederelesimpatie invariabili del Sovrano, del

Padre

de’ suoi popoli, che

Dio

gli

avea

donato, e

da mano nemica

usurpati.

Qui

il saggio nascosto vien premiato con onore nelle svariate letterarie,

e

di- plomatiche istituzioni, cherigogliosesie- stollevano.

IlGenovesi senza lasciare la stradao- norevoledelForo, che ricomponevasi

con

leggi

moderate

dalla vera ÌM)vranità, in difficile quistioni del Dritto a snodarsi

,

alla difesa di gravi cause nella vittoria de’suoi clienti , e

venne

adoperato in perizie,

ed ebbe

a cura principalmente

(12)

12

avvocareconsigliare,

raccomandar

per la verità i poveri e sprovvisti di difesa.

Ricordano e per

sempre

daran

lume

le sue illustrazioni date a piùdifficilidi- plomi, la chiarezza con che le sentenze oscure ed abbreviate concifre illustrava, che

un tempo

dalla caliginosa barbarie eransi ottenebrati.

Chiamato

al difficile disimpegnodiSo- stituto alla lezione dei Papiri Ercolane-

si, e designato alla correzione de’disegnì (difficoltosa n’è Timportanza) : davasi

a

tutt’uomo, e nello svolgimento dei

mede-

simi, che esigeva la profonda cognizione dalle

Romane

decadute grandezze, squar- ci di classiciOratori di quo’tempi fami- gerati,

Memorie

dellastoria, filosofia,del- le Satire, e della Politica di quel vasto * Imperio. 11 Genovesi si fece

ammirare

dal chiarissimo Presidentedi quelconsesso MonsignorRosini,dal suo precettore

Mon-

signor Scotti

, e sul finir di costui

ebbe

l’alto onore di sostituirlo.

Le

più

ardue

commissioni erano affida- te al Genovesi dallaGiunta dellaR. Bi- blioteca Borbonica,

per

visiere gli

Ar-

chivi Insigni della Cava, dall’Ercolancse

per

laspiega, di bassirilievi

, Iscrizioni, cdel più pregevoled’Antichità ,:e Belle

(13)

15

Ani. Fu

designato per

colmo

di onore

Membro

Ordinario della R.

Accademia

d’Areheologia.

Da

Segretario Generale deirArchivio

,

funzionò

da

Sovrantendente più volte , e coronò la dotta , e laboriosa carriera con la cattedra di Paleografia nella

Pub-

blica Università.

Fu

adoperato asedere nel Consiglio di pubblica Istruzione

,

dopo

laburasca del

1848

, epoca

da

ricordarsi per

sempre

!

Un

turbine in chefischiavanoiventi delle dottrine eterodosse,

lampeggiava

ilfurore, la vendetta

, parlava larapacità

, si sco-

tevano gli Atenei delle scienze

, e

per

colmo

la cattedra di Pietro, losplendore de’Troni, le dinastie regnanti

da

Dio si

volevano lasciare sol perricordo.

La

gioventù espulsa dalle scuole

, dal

pubblico e privato insegnamento ,

dava

studio anovelle dottrine

, che serbate in fogne puzzolenti ne l’abbeverava di vele- nose dottrine antocattoliche

nemiche

d’o- gni ordine.

Sedato il disordine, la Pubblica Istru- zione fu alle

prime

simpatie dell’ottimo nostro Re.

Uomini

integerrimi, ristaura- tori dell’ordine e del

bene

della studiosa gioventù vennero nominati.

Fra

questi

(14)

14

presceltoil Cav. Genovesi che sino al ter-

mioaro

suoi giorni

nc

sostenne con tan- to decoro gli ufizii,

che

anzi pochi

mo- menti prima

di separarsi dal frale cor- poreo, si era occupato

a

tal disimpegno.

Vi

ricorderò o Sigg. che nel Sapiente umiliatosi

ammirò

quel carattere

sempre fermo

della vera amicizia,

una

benignità

sempre

sostenuta ,

un

aiTabilità

sempre

dimostrata,

un

conversare costantemente manieroso,

una

condiscendenzanelle

ami-

chevoli preghiere senzadegenerare

ed

in- debolirne Tamorevolezza,

una

parola

che

si vedeva dai labbri sincera, racconsolan- te, prudente, diretta a smorzare le più piccole faville di

momentanea

diseonve- nienza:

non

eran questi gli argomentidel saggio del dotto davvero in chi risiede

il sapere per se e

per

gli altri? G)ngregatidistintissimi,oh

come

la

me- moria

vi fa presente il suo attaccamento

per

lo

bene

di Gotesta Arciconfraternita, cui più volte presedette, lo zelo, che

ne accompagnava

FAmministrazione, la ga- rentia ne’ rincontri?

Una

precisa biografla nel giro dipochi giorni

non

ha potuto raggranellarsi; nè la suaoculatezza virtuosa in tenersi savio oc- culto,ha potuto svelaretantiprodotti della

(15)

15

sua prcgiatezza de^suoi fatìgosi travagli dati

per

letteratura, allegazioni pelPoro, altri rési pier qualificare le Antichità.

Dovevasi vita più lunga

ad Uomo

di-

stinto,

ed umile

davvero:

ma

i disegni

del DatoreUniversale

non

sono i premii di quaggiù,

ne dà

per poco

tempo com- mutare

divinamente i transitorii cogli e- terni.

Un

mal’essere Io sorprendevanel- la vita che

godeva

robusta , e sebbene

aveva

sostenuto nellarassegnazione laper- dita della sua

compagna

virtuosacon che

aveva

divise le dispiacenze

, gli onori

,

le infermità ; ciò

non

di

meno

le ani-

me

che sentonoidoveri della gratitudine

non

si assuefanno allo stoicismo.

Una

minaccia idrocordica lo

rendeva

nel suosistema nervosotormentato, lo ab- batteva sino

a grave

timore per si pre- ziosa vita.

L’arte, lascienza,

che

curala fragilità

umana hanno

le parabole: al punto

ove

si esaltano,

decadono

, ove più lucido è

il raggio della speranza, ivi si trova la terra delle tenebre e del sepolcro! Così

avvenne

al nostro

amico commendevole,

all’uomo benemerito del

Sovrano

, ono- revole ai letterati, salutato dal

Foro

co-

me

intelligente

ed

onesto

per

pratica ,

(16)

16

imparziale, caro asuoi, che lo compiali*

geranno per sempre..

Nel dì

26

settembre colpito dal male, che

da un

biennio si preparava dargli oecultamente

ed

improvvisamentenelcuo- re l’infoeato dardo di mortefluivalacar- riera mortale,

mentre

al 15®lustro s’inol- trava il viver suo.

La

sua

dimora

nelle vieinanze della Capitale ove si

godeva

nella più

amena

regione d’un eielo capaeefarloriederc al- lasanità,

non

permise chefosseroonorate le sue esequie.

.

Ma

che forse

à d’uopo

d’esterni atte- stati quel saggio umile che fu

chiamato

a sedere coi

Magnati?

et consedere

eùm fedi

in

medio Magnatorum.

No, lapostra cristiana speranza ci tien fermi a credere, e rasscrenandoei nella dispiaeenza troppo giusta: ciricorda l’e- logiato sedere

Ma

ov’è il

Trono?

Sedei

cum

principibus populi sui.

Ove

è

il riposo ? nella glòria , nella felicità di

Dio!!

.

Riferimenti

Documenti correlati

Il primo volume corrispon- de per lo più al corso del 1833, e contiene dieci lezioni di prolegomeni intorno alle vicende letterarie della Divina Commedia, allo stato poli- tico

cade , di star così dubbiosi su questa pittu- ra ; imperciocché molti ancora de’ paesani non sanno che significhi. Nè già è un’ obla- zione cittadinesca; ma è gran tempo venne

rotti , e Dott. Antonio Frizzi l’esisten- za de’ primi nostri Vescovi per tre se- coli e più nel Vico- Aventino , detto poscia volgarmente Voghenza^ mi cre- dei , che dimostrata

mi, e molto più pel singolare autorevole pa- trocinio del Regnante Sommo Pontefice Pio VII Accademia sotto il medesimo Titolo di questa nostra eretta in Roma , Sede primaria del

Arturo clic desiderava sapere di questo prin- cipe qualche cosa più di quello che comune- mente aveva inteso , indusse facilmente il co- municativo Provenzale a favellargli del suo

ftruzione la relazione di tutto , e per ogni grado della sfera , Per altro quando fi abbia , come per noi accade efattamente , la vera eflenfione delle parti fuperficiali della

; — se il naso sia conforme a natura , libera l' apertura delle narici c senza Tizio della interna membrana per polipi per ubere per enfiature indizi di ozena ; — se la bocca

Le stesse parole in questo giorno io volgo a quanti mi onorano d* loro presenza m questa illustre Acca- demia, per udire dal mio labbro la lode del chiaris- simo nostro Socio