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1

LETTERA

DI

MICHELANGELO LANCI

l.STCRfRrrBDELLE LtSCin OMEKTA.LINELLABIBLIOTECATATICANA

SOFRA

UNO SCARABEO FENICO-EGIZIO

PIÙ MONUMENTI

EGIZIANI.

NAPOLI

DALLA

STAMPERIADIFRANCESCO

FERNANDES

Saiì/a Sfuf^num-o5.

i8a6.

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(6)

Konglorioute teniiÌGcntnwmlnJvcl antitjuUaeculù,reipreeeeotibusAcedc- niìi no<a«ilummudn modcitaaemÌMÌaapetM)j*.Trritu«ftluuralamo[brunenti UignusKt'pui.Nonutclsrcicuodio,àedingenuitate,acribe.

K. JL

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(5)

ALL’ECCELLENZA

DEI,

SIGNOR BARONE

DI

KOLLER

TCNtNItC.t>nAtCDi S.M.DK.AL'STUACA.CAVJ0.11U OSLL* O&DtKBIIIUTAUOt MAKIA TCSBSA. COX)lBXOATO&B DELL*t.E.OKDIEBDILtOtOLDO B OBLLA COBOB*

DIrEBAO. CAV.DIlUAXKA IHIBA CIAUB BDIWLADIStlBOEBCOBDA CLABIBDIBDBSIA.

DELL'aQULABOMAPBIBACZJLAÌC diniOMIA.CBAB CBOCS OBLL'OBSnrsMI.DSXXABO Eni «.CIUAOIO DELLA RirXIOBE DEL BBOVO DELLE OVE SIOLIB. COMMinoATOBB DEL B.ORDINESIXAMiXILtAXOCIVSE,rP£ DIBAVIEBA. CQLOKBELLO EBOfAlBTABIO DEL BECCTMLMrnCIFANTTBtA DELL*IBFEBADOREALEUAXDBO. UrrSEDEKTE DEAERALE dell'armata ArSTBIACA BELLA ITALIA IMrEBtOBE. MtXBBO OBDtXABIOECOBBUEOII- bENTSDIflitACCADEMIEec. CCi CC.

IN

clmezzode’micisludi,che tendevauo a pub- blicareillustrazionigiùpromessedi orientali

monu-

ini'Uti,inunionedique’ rarissimiframmentifonie], cui midièlafortunaperraffermarelemieopi- nioniintornoralfabetodiquelpopolo, e confon- dereco’fattique’mieiavversar],chesognandovi- derotoltodicapoalNiloilmisticovelo(i);

mi

distornòleoccupazioniilgentilissimo invitodi V’o- straEcecllenza, laqualescaldata diamorealleutili scienze,usanobilmentelericchezzeperdare a sua

(i) Vedi nel DiariodiRoman.°47 del i8a5l’articolo diAngeloMai.

Intro4uLior.e.

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nazione più che asè stessa,un

Museo

fornitotirile cosepiùrare,checipervengonodairantichità,onde abbianoiLetterati diquelclimaun sempre verde pascolo alloro intelletto:equell’invito

mi

sifa- ceva per impegnarmiadisaminareunaCollezione dimonumentiegiziani,quagiuntinovellamente da quellaregione, a fine diavenieilmio votosùla utilitàJeiracquisto;el’acquistofùfatto.Percioc- chéabbandonandoogni altra letterariacura mivolsi aconoscerepartitamentclaintera Collezione,già portata dalgreco Papandriopulo,cpossedutadal signorOdoardodellaLaunitz,assaivalente scultore;

cvi rinvennioggettiditantorilievoda meritar questa di essere aggiunta all’altra assaiminore, die nel passatoanno,perfar belloincoiniuciainento di unegiziomuseo,comprasteespedistealiiobilvo- strodomicilio inBoemia;talchédopoimieirag- guaglisù quella,nontardastepuntoavolerneil

possedimento,eprocurarmilautilitàdiriceverla in vostro

nome;

utilità,cheiomaggiore giammai attenderminonpoteva.Mentreglistudiosi faticano incercarequaclàperlo

mondo

imonumeutidi antichitàdafarne oggetto dimeditazione;ostan- canolavitanel visitareperlefreddoccalde sta- gioniipubblicimusei, ne’ qualivincerdebbono assaivolte lainurbanitàedurezzade’custodi,che miranosoltanto alguadagno;ioperpiùsettimane ho vedutelemie cameretutte ricoperte di antichità egiziane,nellequaliamiobell’agiohostudiato

;u

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(5)

lequalivenendomida

mane

aserasott’occhio,

mi rendeau facUcilfarque’raflronli,clicsolinelle remotissimee occulte coseociportanoallo scopri- mentodialcunaverità,oleinsortedubbiezzein- tornomateriegiàtrattatepienamentecisciolgono.

Ma

vanosarebbese nateleinvestigazionitrale doincsliclicmura,virimanesserosepolte;ed ovelo investigatore sdegnasse,permalavoglia di scrivere, comunicarealtruiquelle idee,cheglivennerodal lissare

comodamente

lavedutasiYlavarietà e rarità de’nuovioggetti,avrebbeadirsisconoscenteverso chi tantobenediscienzaglihaprocacciato.Laonde prima,che partano da

Roma

gliacquistati

monu-

menti,ho determinatoscrivere aVostra Eccellenza una lungaLettera,non perfaredituttiglioggetti unragionato inventario, alqualenon ho tempo, che basti

;

ma

sibene per esporrelemieopinionisà varie parti della egiziana Collezione,intertencndomi sopra tutto nello spiegareimo Scarabeofcnico-egizio, unico,aquanto

mi

avviso,ineuropa;neldichia- rareque’segniedarnesi,che veggonsirilevatiodi- pintisopraleFigurinesepolcrali, sicno in legnooin terra cotta smaltata

,sicno in pietra teucraodurissi-

ma,

delle qualiormai ridonda ogni museo;e nel di- nioslrare la bellezza dialcuneStelo,chemi daranno luogodiavvalorareciò,chealtrevolteopinando proposi.

La

qual

mia

Letterasarà digiovamento ad Augusto, primotra’vostricarissimifigli,allo LuristoTespiensedinostraArcadia,ilqualesiò

(10)

(6)

messo con ardore eprofittonella carriera degliutili edifficilistudi;emisciorràmedesimamentedi queldebito,clicaVoi

mi

stringo,di parlare in- torno cose,chehovisteed esaminateamio van- taggiopersolavostradegnazione.

Di.i.iuueCcu Neltrattaredivariemateriesendomestieri partirleconquell’ordine,chedallachiarezzadel direnon maisiscompagna,avviseròlaEccellenza

\'(jstra,chemièsembratoassai utile fissare in ejue- slaLetteraalcuniriposi

,dividendoincinqueparli rinteromio ragionamento.

Adunque

parlerònella primade'papiri,tavoletteadipingere,calamaj, ed emblemi dc’Gcrogrammi.

La

seconda,dichiaratii simbolidegli s<'arahci,eilvalore de’ cartelliilletle- lati,presenteràlamia opinioneriguardoalloin- terpretarelenote sulvostroScarabeofcnico-egizio scolpite.Nella terza vedrassi ache servivanoglisca- rabei;e toltodaquestiilvalor dimoneta,sipropor- rannonuoveconsiderazioni agli Autori de’moderni

•sistemiintorno laletturade’geroglifici.La quarta tratteràdegliarnesi,chele

Mummicltc

impugnano, oindo.ssano.Finalmentelaquintadescrivendo,più chealtre,laStelodiAmon-rò,edeH’Albcrodella vita

,eriprodnecndocontroglioppositoriilparer miosù l’Asjrcrgillo di Osiride, e di altre divinità egi- zie,chiuderà con breverisposta a que’tali,cuinon

Famorc

della verità,

mala

sola invidiamosse uscri- verecontro alcunemiefondale opinioni,chealpre- sentemaggiorforzaacquistano.

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(11)

(7) I.

Un

Papiro, che ha due palmidialtezza, e svolgesiperventi,cuinulla

manca

nellerappresen- tazioniene’ caratteri,perlopiù gcratici

,porlo

meno

geroglifici,iiesioffreinprimacosa,degna dilungoconsideramcnto perchi ne’ mislcrj egiziani siprofonda.Essoappartieneallaclasse diquelli

,

chesidiconofunebri, perchèviè figuratalascena lunghissimadell’animadeldefunto,laqualesi avanza csalea diversigradi perlainnnortalitùc beatitudine Osiridiana.

Mi

guarderòdal leggervial- cunariga;cinisarebbefacilissimacosafareuna dichiarazionesimileaquelle,cheilcelebratissimo Monsignor

Mai

stampòvolgarizzate daltesto fran- cese,lavoro delladottapennadelloChampolliou;

perchè accennandoiociò,chediceilPapiroin questaoinquellacolonna,inunaodaltra riga, eschierandoin

campo

tuttiigenjdel sole,della luna,c de’ pianeti,lafareidasapientissimosi,

ma

tragl’ignoranti;incntrcchèiveri sapientisidmio propositoassairiderebbero.

Quando

sivogliadi- chiarareiltestodiunalinguaperduta,scrittacon perdutocarattere,èdebitosolennedel filologo

,

portarquellaverbalmentenel linguaggiocognito a leipiù affine,enelcarattere,chepiù la rappre- senti.Pcrlocchèvolendosispiegareunanticotesto egizio,siavràessodariportare in caratteri ebraici, od almenoincoptimoderni,sicercheràilsigni-

Papiri-

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(8) ficanientode’vocabolinellerimaseradici

,cleper-

dutesirintracccranno nelle antichissime favelle,che vivonoancora, favelle dei popoli,ch’eranocircostanti allaegitto.Ben lontanoloChampolliondal far tutto questo,lietoove rinvenga pochifoneticisegniper darciun

nome

,leggedistesamenteipapirisenza leggereunnonnulla, lutto spiegasenzaspiegar cosa, edillibellovenutoallalucepelMaida’iorchj va- ticani,neRipienissimatestimonianza.Sialodeal bravissimoSejllurlli,ilquale calcandopiù scabrosa, ina sicuravia,cominciòilsuosistemaconleggere itestiegiziani,econriferireaglialfabetifenicj edebraieituttigliegizjclementi:c questamede- simacosada

me

propostaalloChampollion perla riformadelsuofoneticovagosistema,fiidaluisu- perbamenterigettata:tantol’

amor

proprioancole saviementiaccicea!

Ma

tornandoalnostro papiro, eglièdareputarsitraipiùrari

,nontantoper lasuagrandezza

,quanto perlaconservazionee fre- schezzadel carattere c dellamateria,senzalagune, tuttochiarissimo all’occhio,

ma

oscurissimoall’in- telletto•,delquale

mi

caderùinconcioparlarepiù volte,avendoiofattasùdies.somatura meditazione.

Compagnia questo vengonoquattro lunghi frammenti,tra’qualiunodivaghissimeformegera- tiche;e coronerannoessi laserie dique’ papiri,che acquistasteVoiinNapolidalMarcellin, venuto primamentea

Roma;

papirida

me

citaticonlode, sprezzati dal

Mai,

chemalliconobbe.Perocché

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egliinopposizioneallamiatestimonianzasipermise stampare,ch’eranoduebrevipapiriquellidelMar- celliu,c dipocovalore.

Ma

voirei,ch’eisapesse avermil’EccellenzaVostraincaricatodisvolgerli inNapoli,edessere tré,siccomescrissi,enon due, conunFrammento,che lungo palmiseiviene quarto inqueiracquisto;eilpiùbrevede’ tréallimgarsi per palmiquasi diecisopraduedi altezza,conge- roglificiinrossoenerofreschissimi;ciduealtri nonesseresingolarmentepiùcortidipalmiquat- tordici

;e fra questivedersiqueltaleneldisegnodelle rappresentate figure elegantissimo e di tanta bellezza, chesostieneilconfrontocon quantilavaticanaBi- bliotecanepossiede.

Notatoèsoventene’ figurati papiriilrapprescn- TiToiaudti tante diThot, che segua sopra unatavolettaqua- drilungaunaretta linea

,acui taloracsovrapposto un puntino;ctalesegnaturavuoldimostrarela ret- titudine delleazionideldefunto:laqualtavoletta traisimboli delle divinità egiziane è scolpitaoco- lorata nellemanidelThot, siccomedell’inventore diquelle scritture;e sefinoa’dìnostrinoncrasi quivedutanellasua originaimateriacforma,ora facendopartedellavostraCollezione,sene vuol parlare.

£

largapoco piùdi tré dita,lungaunpalmo cmezzo,dilegno assaicompatto,scrittadietro gc- raticamentc,adestrasullasuagrossezza diundito opoco

meno,

presso l’angolo superiore,incisa ele- gantementediuncartello co’ simboli divini, e tutta

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(14)

La TDedoaima taroietuKol*

pitain pietrif

(IO)

nellesue parti conservatissima. Sul prospettosouo superiormente duepiccole cavità circolari

,pocodi-

stantil'una sottol’altra,ornate sull’orlo esterior- mentediuna bendaincisaelavorata,che annodasi di sotto,perfarde’ suoidivergenti capiunaretta base;lequali cavitàcontengono,l’unailcolor nero, l’altrailrosso,c ledue materie rimangono ancora attaccateallegnoper

modo

,chevedesiaccanto a’buchil’uso fattone co’ pcnuelliuiperdistenderle estemperarle.Versolametàè un’ apertura,nella

«piales’infilzanoperlolungoleastede’ pennelli,

chevanno adoccultarsi

come

inunascatolettalunga c piatta,dachiudersiedaprirsiapiacere altruiper via diuntasselletto,chescorrepergl’iuca.strid’alto abasso finoa venir luttofuoridell’ordigno:ci pennellil’uno accantoall’altromostranola som- mitàloroper dueterzi dell’astafuoridelchiuso

,

finoquasiaraggiungere lasopradescrittaiuferior cavitàcircolare,cliforseeralegaloilpeloalle aste,lequaUnelnostro

monumento

sonorimase anove,tuttesenza pelo,rosofuord’ognidubbio daltempo. QuestadunqueeralatavolettadelGe- rogramina,ilqualeusavalaascrivereocolorire inrossoeneroipapiri,otutt’altrocheallesacre coseapparteneva.

soloquestobeldocumentodell’anticouso discrivereocoloriretragliegiziani,nellaColle- zionesirinviene:

ma

desso èaccompagnato da una pietra,chetutto lo imita, e lo rappresenta.

Lo

che

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(il )

<ida moltaistruzionearagionare,econoscerepiù cose,cheveggiamoscolpite,

ma

l’usoaltutto sene ignora.Chi separatamente mirasseinquestapietra, o non potrebbe Icrmare alcungiudiziosùlasua rappresentanza,siccomepietra; osifarebbeacre- derequellafigurareanziunistnmicutomusicale,

che unarnesedascrivereocolorire: alqualein- gannoluiporterebberoleaste de’ pennelli,collineatc contalsiinetriada prenderlefacilmenteperpiccioli tubio listolcltc avento

;clesovrappostecavità cir- colariparrebberofattearenderesonoritàdi voce.

Alalatavolettaspiegalapietra,senzalasciare in- certezzanellointelletto,clapietraraffermala qualitàeantichitàdella tavoladelGerogramma.

Perchèdunquerappresentare in pietra ciò,chesol- tantousavasiinlegno?Tuttiisacriutensiliave- vano unasimbolicarappresentazione,elastessa loro figuradiceva enigmaticamente alcunacosa:laonde non poteafarsi

,perdurarlungamente,unmiglior votocpreghierada un

Gerogramma

alDioinventor delle lettere,cheunasculturaoincisione geroglifica inlode delladivinitàsopraunapietraodaltrama- teria,chel’utensilemedesimodelsacroscrittore rappresentasse.Difattolanostra pietraètuttadi bei geroglificisuperiormentecoperta, ecredoquella operataperdarsi invotodal

Gerogramma

al suoThot, odaversiaporla nellasuatomba perfareai fu- turitempitestimonianza della sua letteraria profes- sione, fosse egliunoscrittore,ofosseun maestro

(16)

Steledi naeetrodi turi.

(19)

di scrivereodipingere.ilqualcostume lodevolmente imitaronoigreci ofierendo invotoaPalladequel calamajo,percuivenneroinfamadivalentiscrit- tori,e

somma

celebritàsiprocacciarono.

v>

altramentesòspiegareunagranileebel- '"'"lissimapietraquadrilungadiertoalabastroassai decorante questaCollezione,siaperlascultura de- gliincavati geroglifici, siaperlanovità dc’bassiri- lievi,chedisopralafregiano.'Nelsuomezzo è un circolodipororilievo,nellacuiinternaperiferia sonogeroglifici

,che adogniquadrante varianocorso, csonoesselequattro direzioni,riuniteacircolo, giàconosciute delprocederdi quelli.PerciocchéIcg- gonsigliegizianisimboliorizzontalmente dade.stra asinistra,o dasinistraadestra; eperpendicolar- menteoravolgonoalevante,oraaponentelafac- cia.Ilcircolo6 fiancheggiatoda duetavolette,che hannoilmanicoamezzol’unode’ loropiùlunghi lati;cquello nella tavola destraguardaillevante, nella sinistrailsettentrione,esonoin

ambedue

le tavolea pocadistanza(nell’una sopra,nell’altra quinci equindidelmanico)duesemicircolari fos- sette:0dituttopotrebbefarsiragioneimmaginan- dosi col fatto dell’ altro

monumento

,avereforsevo- lutogliegiziani rappresentarein

marmo

letavo- lozze deldipintore,lapietrada macinareicolori, lebuche dacollocarli.

E

tal

monumento

,aldire delPapandrìopulo

,apportatorediquelloda

Tebe

a

Roma

,standoincastratoal

muro

pressoilse-

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(i5)

polcro diuntale,èda credere saviamente,essere quellaunatombadiun maestrodi sacre dipinture, allacui

memoria

furonoincisiin

marmo

gliarnesi dell’artesua.

Uopo

èdunque alcunavoltaosservandosistra- vagantiformedi pietre,riferir quelleaformeusate inlegnoodaltra leggieramateria,perinvestigarne almeglioilsignificato.

Un

vaso,chetrovasi in Col- lezione,di pietracalcarea,coperchiato,diforma altuttoschiacciata,vuotosinoalfondu,insimi- litudine diunasporta, èbendifficileindovinarea chemaiservisse.Puresefiasupposto rappresentare essounarnese,o foderodilegnoo cuojo,edes- sere figurato in pietraper lunga durazioncdi sepolcro, sipotrà,senzaoffendereilbuonsenso,indovinare esserestatoo peruso civileunasporta

comoda

a portarsisottobraccioodappenderla alcolloin viaggio;ovvero per foderodialcunsacro utensile, dicuilacustodia in vita eraaldefunto commessa.

E

veramente, siccomedissi leformedellecosece- remonialiesseresimboliche,efigurarsiallasigni- canzadelsimboloin

marmo

per divozione;ho ve- dutanellamoltitudine de’ piccioli idoletli c svariati oggetti

,scolpila indurissimapietraanchelaforma del velofunebre,chetuttacopiea’defunti la testa aldi là della faccia,conlemedesimeincrespature, chesù mille figurinesiosservano;nèmifùdato finoraconoscerneunduplicato inaltracollezione.

E

dico inoltre al proposito,chomaleopinerebbi}

VuuÌQrurmt di cporta.

Velo funebre inmarmo.

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(14)

i‘hivcggcndopicciolicgrandivasi, simigliantiad alcunide’ nostri,dipietrao

marmo

,aldifuori benlevigati,c scolpitiancodi geroglifici,

ma

den- V-sihjhili-tronienteincavati;male,ripeto,opinerebbe,se

dicessenonesseretalivasicompiuti,emancarloro ilnecessarioincavoallacapacitàdellecose:per- ciocchéivasieranosimboli,messine’ sepolcri per simboleggiarel’odoredellebuoneazioni,levirtù deldefunto,nòfacead’uopo,cli’ellivaneggiassero.

Ad

esserne convinti bastivederelamoltitudine di

<;ue’vusellinidilegno, terra cottasmaltata,pietra lina,che sonofattiallamanieradi quelligiàve- dutinellafunerea bilanciadaquellato,inchei meritideldefuntosipesano;perciocehè nonsolo tuttiessivasellininonson vuoti,

ma

eziandiohanno unforo sullorocoperchio

,perforse essere appesi allapersona,cheilsiguilicainento delsimbolo ben conosceva.

E

seilpicciolovasetto alcuna cosasim- boleggia,ladebbomedesimamenteilgrandeva.so .simboleggiare;csequellononsivuota, perchè vuotar([ucsto

, ovealtrousonon abbia,fuorila simbolicafigura ?

c-i.imj. Oltrelatavoletta del

Geiogramma

troverete al- tresìCalamajdilegnodurissimo,

rimo

de’ quali è piatto, nellagrossezza delcuilegno tretubipiù o

meno

siprofondanoper incavofattoviaricever calamictinta;c rjuestaequelli vi sono.

Lo

che, senza piùlungheparole, bastiarallegrarvide’pa- piri,e istrujnenti a scrivere,dichesietepelnuovo

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(19)

(i5)

acquisto inpossedimento,volendooratenervioc- cupatointornoagliscarabei.

II.

Che

loScarabeofossetragliegizianioltrc- iiiodoveneratoperlemolte rappresentanze, chei sacerdotigliaveanoapplicate,ognunochelegga Orapollo,Plutarcoepiùaltri,non solamente non potràdubitarne,

ma

eziandiovedràchiaro

,perchè insìgrande copiasene rinvengano.Era simbolo dellapaternità:equalebuon padre nonfaccasi pregio diaverlo?Significavalavirtù,lamaschia ferocia,lastrenuitàdel guerriero:cquale robusto

uomo

,qualesoldatonon portavaindito la

imma-

gine diluiscolpitainanello ?

Ma

ciò,chepiù ri- leva,dessorappresentavala divinità,siccomeprin- cipio disè stcSso(allaopinionedique’tempi,o dique’popoli,che dicevanofecondarsi loscarabeo senzafemmina) ,eprincipio del

mondo

,dellage- nerazioneeprocreaziondellecose;qualesacerdote dunque,magistrato, cdevotapersonanonselo appendevaalcollo ?qual defuntoportavasi allatomba senza darglisia compagnoloscarabeo?Ecco dimquc scarabeiamilioni inegitto;gliuniiuterre cotte smaltatcper poveragente,glialtriinpietreduree prezioseperligrandiericchi.

E

taleprincipaUs- siraosimbolodelveroDioin quellanazione durò sempre;talchépassandoadaltre,vennefinalmente

Simboliilrlio Karabeo.

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(20)

(i6)

a significareilmedesimo anchetra’cristiani,e fino altempodelVescovod’Ippona,s’invocavacristia- namenteloscarabeo

;avvegnacchclaDeitàneiruman corposimboleggiasse.Quel mio buono Scarabeo,

gridava sciamandoAgostino,nonsoloperche sendo t’

Unì

genito,V autor disé stesso,

ha

vestita la specie de’mortali;

ma

perchèsiè ravvolto inque- stafeccianostra,dallaqualevollenascer uomo.

Lo

chefaevidenza,cheilsimbolo gcnnogliavadibuon .seme;nésibiasimcraunogliegizj,chela divinità figurasseroconvilissimo insetto:perciocchélagran- dezzaesapienza delCreatorenel più piccioloverme è infinita,etuttoperabbiettochesiaagliocchi nostri

,porla laimprontadisuaonnipotenza perchi benelointellettov’intende,

it- Messanonpertantodaunlatolaragione,che quellidclerininassc a servirsi delloscarabeopelmas- simo simbolodivino,veroè,che nc sonointanto immero,cheportò alcmiiallaopinioneaveressi ancora

come

monetaservitonc’civilicontratti;la ijualeopinioneralTorzavanoconrintracciare talvolta inalcuniscarabeicifrenumericheenomidiRè.

Volendoioanalizzarecondiligenzaquestamateria;

dopo averconosciutiiquasidue milascarabei,tutti variati(possedutiedimpressiperlitografia dal dot- tissimoCavaliere Pahlin,che nefece rarissimigli esemplari);hostudiato ne’ Vostri,che pure unabella unionefaranno.Traquestifermòlamiavistaun piccioloScarabeoditerracottasmaltata, diciiiVi

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(21)

(»7)

mando

ildisegno per metà maggiore;il(^alesca- rabeo

mi

offeriva lettere fenicieperlomezzo a sim- boli egizj,lettere assai nitideperdeterminareilsuono diunfeniciovocabolo,ilqualebenlettoguidava ad investigarelasignificanzadituttiiseguiscolpiti nell’ovato, sù cuiloscarabeosiriposa.

E

siccome

isimbolisonodi quelli,che pergliautoriciven- gono bastantementedichiarati,non

mi

eradifficile entrare nellavia de’ secreti,porgendomilumeilco- nosciutovocabolo,centro della sacra leggenda.

Ma

primasivorrà sapereperchèvisonosca- viriftàdtgii rabeialtuttosemplici,con

gambo

oracontratte,

*‘‘

ora stese; eperchèaltriposano o

camminano

sopra un pianodittico,ilquale orainferiormente èliscio, oradigeroglificiricoperto.Giàsiè vedutociò,che ilsemplice scarabeo simboleggia;sivedrà,chela figura elittica, sù cui esso giace,significatutt’altra cosa; talché loscarabeo sopral’elitlicopiano èda riguardare

come

doppio simboloprincipalead una cosa

medesima

applicato.Quantociò siaverodedii- cesidal rinvenirsiquegli ovati(che perseguitare altrichiameròcartetó’)separatamenteconforo,che

liattraversaperessere legatiin anelli,od appesi al collo,nudialtuttodigeroglifici;eiltrovarsene diquelliassailogori,ilgiàfattoneuso ben mani- festa.Sev’hadunqueilcartellosemplicetrale devotecose,quelcartelloèsimbolico; edeziandio spogliato dirappresentanzeoscritture

,purdiceal-

cunacosa.Laondevanitàsarebbeilpensare,che 3

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(22)

(i8)

gliscarabei posanti sulnudocartello,non fossero dalla

mano

dell’arteficecompiuti,ccheloro

man-

cassero quelle geroglifichesegnature,lequalisono inaltriscolpite,dacché,oltre loindicato,viene dimostrocol fatto l’uso di alcuni scarabei,che hanno liscioilcartello,egiàfuronodalcontattodella persona consumati.Stàdimquc ad esaminarsi qual cosavoglia direilcartellonon JhnelicaTnente,al che non

mi

voglioora occupare,

ma

considerato ideologicanie?ite

,

perfarneapplicazione allosca- rabeo.

Mi

avviso, chedall’ espressionidegliantichis- simiprofeti,espressioni presealettera,possafoi'- inarsibuonaconghietturaintornoilsiguificamento del cartello;

awcgnacchè

siamanifesto,che ove iprofetiparlanodiegilto,ciritornano amemoria

igeroglificieisimboli di quella nazione.Chipotrà

mover

dubbio,cheilcembaloalato,dicuisiride Isaia,nonfosseloegiziosegno trìmorfo,cotanto oravisto su’

monumenti

cconosciuto ?

E

queldire de’Salmi:apriròla

mia

bocca in enigmi; non debbariportarsiall’uso delle antiche segnature sim- boliche?

E

veramentesedimolti canticinonsi vuolautoreDavid,

ma

lostessocondottierodegli ebrei,odaltrovetustissimo sacrocantore,nonci faràmaravigliarintracciar nelleprecie laudiegi- ziane alDioautore del tutto,tantipoeticimpdi

,

etante belle similitudini,applicate dagliebreial Diod’ Israello,eintrodottedai profeticiscrittori

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nellecantiche loro, le qualiduraronosullelabbra

(litante generazioni,eancor durano.Perlaqual cosaoccoiTcndonell’ebraicotestofrcqiicnlcnientc;

aperselaboccasua

...

labocca del Signore

ha

parlato

...

leparoledellabocca sua...cpiù ancor sapendosi,che boccanell’ebraicafavella«!

pure

comandamento

;siccome sopralaboccadel Signorevalesecondoildetto,il

comandamento

suo..'.queste espressioni a chibensà,chenella olissiprolungatagliegizianiracchiudevanoisim- bolidellecose piùaugustoo venerande,eglistessi titolienomidivini; quest’ espressioni, iodico,fanno immaginare con alcun fondamento, che peresso cartellononaltro,chelaboccadiDio parlante, l’apertaboccasua volesserogliegizianirappiescn- tarc(B.1.).

E

quando perIsaiaparlailSignore....

distenderò

,

ovvero allungheròhibocca

mia

,

senza ricorrere allametafora perentrar nellospìritodi questaorientai frase,lointendente delle cose egìzie vedechiaro,offrirsiletteralmente la espressione del prolungamentodel cartelluceio,nelqualeidetti,

icomandamentidelladivinità inenigmidaisacer- dotiegizianisiracchiudevano(B.3.).

A

questo cartelluceioconsegue

comunemente

•malinearetta

,laqualeoveconsultaresivogliano icchiavieine.si,che danno ilmaggiorlumeallo intendimentodialcuni simboli,puòdire tralealtre tose,ancoSignore(B.a.).Portatoadunquealla immaginazioneilcartello egizio giacenteperlo lungo.

(24)

(ao)

congeroglificinello interno,eunalinea rettaasi- nistra, civerrà chiara la materialità dellaenunciata scritturaiespressione: laboccadel Signore

ha

parlato.

La

linea poi significante ilSignore,stac- cataodunita allaestremità del cartello,ha dato capriccioagliegizianidifigiutirlacolcartelloin

modi

assaisvariati

;cosicchévediamoquellao an- nodatacon legamentoalcartelluccio(B.4.);o formatadailembidiuna benda,chefasciailcar- tello;odallaestremità delle braccia,ches’incro- ciano d’

uomo

ogeniochesia

,ilcuidisegno è tolto dall’unodegliscarabei,che V.E.possiede(B.5.)•

Conviene anchespingerepiù innanzilericer- cheevedere,se fuoridelsignificamento della bocca, quellaelittica figuraindicasse pressogliegizjal- cun’ altracosa

; posciacchè atuttièaperto,che molteideecon unsolosimbolopiù volte dagli egi- zianisidichiaravano.Consultandoiosùtalequi- stioneilmiodottoamicoCavalierePahlin, cono- scitore,quanto negiova,dellechiavi cinesi,fù cortese didirmi,chepressoicinesiilcarattere dellaboccaèilmedesimodelnome.

E

mipiace aggiungere,che ebraicamente

Phe

labocca,signi- ficaper metafora nonsolo,siccomedissi,comari- damenlo,

ma

ben anco parola,einquestaè già inclusoilnome.

Lo

chegettalumeassaidentrola oscuritàdel soggetto;em’introduce nella opinione, cheaggiunta laelitticaforma

,ossiailcartello allo scarabeo,simbolodella divinità,idueriunitisim-

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(25)

( )

bolisignificassero il

nome

di

Dio

;

ami V

ineffa- bile

nome

diDio.

Quantosiacelebrata lainvocazionedel

nome

di

Dio

tratuttiipopoli,cheunareligionecono- scono,nonv’hachidebbaignorarlo:perciocché lecantiche israelitichene son piene;da quel

nome

comincianoleformecristiane;noiimitaronoimao- mettani;in

somma

tuttelegenticonfessano

,che

grandeeterribileèil

nome

suo.

Non

èdapassare insilenziouno scarabeo,datoperlitografiadal Pahliuinquellasualarghissima collezione,ilquale portauncartellosegnatoaquattro linee,concui, amiocredere,adombrarvolleroiltetragrammaton.

Dopo

tuttociòsiconchiude,chel’egiziocartello, spogliatodiognileggenda,soloodapplicato allo scarabeo,significa labocca,laparola,il

nome

per eccellema, cheè\ineffabile

nome

diDio.Difatti, chemaisignificherebbeim cucchiajo da contenere granid’incenso,incavatoallaformadel cartello,

senzaiscrizioni

,quandosivolessedi cotalforma escludere qualsiasiopinionesulrappresentare dasé medesima una cosa? ed ovelarappresentasse,che maidimegliodirepotrebbe,cheiprofumisal-

gano

al

nome

ineffabiledi

Dio

(i)?

È

assaibellaeraraunapietraquadrangolare,pi^.co»ar- chestàfra lealtredivostra proprietàconsingo-^1ìBcì“

larissimarappresentanza,laquale vienefavorevol-

(i) Appartienea’ aignorimarcheii BuscadiMilano.

I

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(26)

(**)

mente astabilir la

mia

opinione.Nelmezzoèun vasoinformadi altatazza,che pare colmaditanta materia

,quantael’altezzadelvaso;sopraèundc- sco,adestra e sinistraduesottiliedassai lungliivasi coperchiati;

ma

ciò,che

mi

riguardasiè,chedi quiedilàtoccanolaestremità dellapietradue

diritticartelli,da basso annodati,posantisoprauna

comune

misticabase,altuttoincavati, cnon sim- boli

,noniscrizionicontengono.Nulla dunquedi- rannoqae’ vuoti cartelli?SeilSahuistainvocando

ilSignore diceva;

Te

lodapureilsilenzio; io son diparere,cheimuticartelli

,quando non facevano parte diunageroglifica iscrizionfonetica, col silenzio lodavanoladivinità,annunciandoessi,senzascrit- tura,laparolaeil

nome

diDio.

Che

anziper dar segnodimaggior venerazione acotantonome, non radevoltedagli egizianiiliscicartellideglisca- rabeiconfinissimoorosiricoprivano; de’ qualiuno èda vederetraipochissimi, clicnelMuscova- ticanosiserbano.

Quelcartello,giàmuto

nome

ineffabilediDio, fu dagli egizianiparimente appostoalleforme de- gliscudi militari, ridottiasembianzadi scarabei,da tenersiindossoper divozione

;avvegnacchèsigni- ficasseil

nome

delDiodeglieserciti

,delSabaoth, delDio chedifende c protegge.

Tu

chesei loscudo e ladifesa

mia

salvami,oSignore; cantavail rèDavid.

E

iromanicopiandol’usoegizio

,po-

sero loscarabeosopra loscudodel soldatoper sim-

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(27)

(a3)

bolcggiare gagliardia c coraggio.Varrà pocol’op- porrea questa opinione,chelaboccasirinviene tra’geroglificifonetici

,segnataconmiglior disegno;

quandosi consideri, che dovendosinotare nella boccadelladivinitàildettosuo,era d’uopoadot- tareuna forma conveniente aricevere lesimboliche segnature,perlequalifuronotolti gliacutiangoli allabocca,edata aquellaunaregolarforma,che

meno

dalcircolo,giàimmaginedelDio-Sole,della eternitàsua,siallontanasse.

Ma

ora ètempovolgereildiscorsoallaiscri- An.iiiidelio zione delloScarabeofcnico-egizio, etentare lo scio-egiL'o.

°

glimcntodellasimbolicaleggenda,cheattornia le fenicie lettere.Primadirò,chetrésonoglielementi fenicjnelcentro del cartello:ilprimoèlaResch,

ilsecondolaBeth,ilterzoVjileph;uniteformano

ilchiarovocabolo

Reba

,

chevaleSignore.Quindi per incominciarelaletturade’ geroglificicolmede- simo ordine, per ondelelettereprocedono,ve- donsiprimamente adestravenireduemanialzate, che vogliono esprimerela celestialeinvocazione(C.i .).

A Te

alzailemie

mani;

chetantosuona, quanto:

Te

invocai almio soccorso,o Signore;èletto ne’Salmi:eildivinoMaestroalzandole

mani

al cielobenedisse.Dico adunque con fondamento, che stàilprimo simbolo perlaInvocazione.

credo esservialcuno,perselvaggioch’c’ sia,ilqualeim- plorandoilcelesteajutononalziacolaifoggia le manisupplichevoli alciclo.

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(28)

(»4)

Ilsecondo simboloè lasquadra o piramide, allaquale soglionodareodi durabilità,odi gtoria ilsignificamento;edioperleragioni,chepiù in- naueiaddurrò,voglioaquest’ultimo attenermi

(C

3.)- Vieneterzoiltripodeodara divina,simbolo da

me

spiegato nellaoperetta intornoilBassorilievo fenico-egizio di Carpentrasso, e figuranteladivinità, la vita divina; giradi sotto aldescoilserpente,che ritraetralealtrecose ladurazione,laquale spie- gandoadotterò(C.4.)•Questisimbolisonoade- stradel feniciovocabolo;asinistraèun breveret- tilineo,al qualedaròlapiùsemplicesignificanza,

comune

a tutte genti; cioè quella dellaum7<’{(C.6.] Perultimo èilcinocefalo,cherappresenta tutto l’orbeterraqueo,

ma

sendoesso coldescosolare sulcapo,estendendolemaniallamanieradi quelle figure

,usate dagli egizianiperrappresentare la cur- vaturadellavolta celeste,viè aggiuntaancola ideaperespressione del ciclo(C. 7.).Cosi piacemi entrare nellaessenza 0 valore di questi segni,che reputo simbolici;ancorchénonignoriessereimpie- gatiadarsuonodialfabeto in alcune iscrizioni.

E

in forzadiquantonellaseguente parte di questa Lettera saròperesporrecon nuovoriflessioni,la ideologica lettura di que’medesimigeroglifici,che formano un vocabolo, dachinon haspirito di parti nonmiverràpuntocontradetta.

Amuleto(mo

Con

talebrcvissimadichiarazione è facileri-

di Se EeDucadi« ,

BUeu. durretuttique’ simboli,compresalaparola fenicia.

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(29)

(^5)

alnaseggiareitaliani^:inaprimadifarquestovo- gliopremettere, cheprendo amia guidalaillu- strazioneveramente pregevolediuna leggendagreca, diciferata dall’j\jnati,miocollegaeprimo splendore della vaticanaBiblioteca,

ma

poverodifortune, perchè nonmercalodi;laqualgrecaleggenda è incisa nelloAmuletoindiaspro,fregiatodiuno acuitoscarabeo,cassairaro,chedall’Akcrblad passònellemanidiS.E,signor

Duca

diBlacas

,

doviziosissimo delle antichità più ricerche.Comincia laspiegazione di quelgrecotesto:

Te

invoco,odi grandegloria,ilqualeec.Eccodunque rinvenuto

il

modo

delcominciar laletturadellasimbolica iscrizione

;soltantoèdaavvertire altrui, chese aH’Ainatiparcacosastrana ilnontrovarsinella greca leggendail

nome

sostantivo della divinitàper applicargliquell’aggiunto,non parrà certamente a quelli

,cheriputasseroinutileilnominare unacosa, ovelacosastessapelsuo

nome

è figurata.

Adunque

ladivinità soitointcsa era loScarabeo,incisonello Amuletodietro laiscrizione,csidebbe aggiungere a quella lettura:

Te

invoco, o

scarabeo

,digrande gloria ec.Perlaqualcosaamegliodiehiarareil mioassuntohodelineatadopoilprimosimbolo, laimmaginedelloScarabeo,soggetto della invoca- zione,equi figurante lasupremaegiziadivinità(C.a.).

Inoltredatalprincipiodileggendavedesi aperta- mente, perchèpiùsopradissivoler io scegliereper lapiramideilsimbolodellagloria.

4

(30)

(*6)

(pk«uioM Datepertanto ragioni,chebastino allo intcn- dimentodelloScarabeofenico-cgizio,facciodelvo- cabolo ede’ geroglìficiquestovolgarizzamento:

Te

invocoal mio soccorso, o Dio,di

somma

GLORIA,

ETERNAMENTE

VIVO,SIGNORE ASSOLUTODe’

CIELIBDITUTTA LA TERRA.

Quantosiabellaogiustaunatalepreghiera debbeconfessarsida ognuno,ilqualeconsiderinon allontanarsipuntodairespressioni,chenoimedesimi usiamo pregando;espressioni ripetutenell’anticoe nuovo Testamento,esonolepiù semplici c sapienti;

espressioni diognipopolo,chetemee

ama

Dio.

I fenicj,siceomehofattoperlestampealtre volteconoscere,hanno avuta

comune

inalcuntempo congliegizianilareligione;e

come

furonosegnate nellaegittofunerarie sleleconegizierappresentanze ediscrizionifenicie; cosinonlamaravigliailtro- varsiuno scarabeo con vocabolofenicio,attorniato dageroglifici:perciocché1’

uom

di fenicia,ilquale disimbolis’intendeva,alvedereque’geroglifici re- citava in fenicio dialettotuttalapreghiera;cque- gli,chenonera nella ragion de’ secreti,invocava semplicementeilSignore,espressoconletteredi suafavella

,cquestoalladevozionebastava.Per altro

mi

èpenailcredere,che questofenico-egi- zioScarabeosiailsolotralemigliaja,chesene guardanoineuropa;forsenonfeceroancorasù di essigl’intendentiscrupolosa investigazione.Traquel- li,cheserbailPahlinhavvene uno conlalettera

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(31)

(97)

Scinalcentro del cartello;laqualletteraèforse lainizialedelloSciadUi(potentissimo)degliebrei, l’unode’grandinomidellaDivinità,sullacuisi- gnificanzaiRabbinisidistillanolamente,enoi conelli;talchéciè d’uoporicorreread arabara- diceper cavarneilsignificamento.Dessapuòessere una perdutavocediorigineegiziana;

ma

nèsa- criInterpreti,nèRabbinigiammaivipensarono;

avvegnacchè nonvenisse lorosott’occhiounosca- rabeo damoverneildubbio.

È sommamente

da badare, chenonsifallinel cercare fenicie letteresopraicartellidegliscarabei;

sendoehèinquellisienotalvoltageroglificisegni,

iqualipartano onòdalfenicioalfabeto,aluisi avvicinanograndemente.Inoltre la figura delcento, passatanella

JVau

degliarabi,otoltadagliarabi, puòfarcredereapocoesperto occhioesserela Bethfeniciamal figurata.V’ha purel’occhioe ilbraccio, iqualidelineaticonnegligenza per contornofanno alcunavoltacertaapparenzadilet- tere;

ma

gliangolieilvario

movimento

dellecurve ne caccianoognidubbiezza.Sòlaverità delleno- cpi

1 1«

*

sirenon v hasospetto disorta:cheanzi porto opi- nione,che ovesirinvengauncartelloconquella medesimaparola

,seguitataperòdaun secondofenicio vocabolo,neverrà fuoriperlointero lo yihraxtia, enigmatica voce;perciocchéitrénostrifenicjele- mentiselettivengonoal

modo

grecoolatino, di sinistraadestra,suonano j4br, comineiamentodi

oìone Àbrami*

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(32)

1

(a8)

Ahraxas.

Oh

quanteminutequìstionisiterreb- beroallor via!

Comunque

ciòvada,ilnostro pic- cioloScarabeoèdacollocarsitrairarissimiedi

sommo

pregio;cmiallegra l’animo l’avcrloveduto ioper primo, dopoessere passati,avanti l’arquisto, tuttiivostriseccntoscarabeinellemanidi^saga- cissimccdotte persone.

IH.

o-odr=iiKt-

A.

voler parlarealcunpocodell’uso degli sca-

. 1 * -,1 -I - Il

rabci,da quantosielettoinessi,nlevasiquello essereprincipalissimo concepitoper implorareildi- vinoajuto nelleangustieene’mali;quindiperri- portare vittoria ne’combattimenti, fecondazionenella paternità;finalmente, aparere di alcuni, perprezzo edutilitànelcommercio.

E

quivieneopportunoil ripeterecon volgarizzamentolainterpretazione, cui diedel’Amati in latino,pubblicandoilchiosatogreco testodell’anzidettoainuleticoScarabeo; posciacchè rarissimesonoleiscrizionisugliscarabei,lequali non contenganoenigmi; perònella variantele- zionediqueir Archeologo, miappiglioaquanto SiTjazion»pihaccordasialmiosoggetto.

Te

invoco(o Sea- rabeo)digrandegloria,del quale imposia

me

aoi>rajmiirjito.. * * 7* * t />

slessoinmecij;

mi

esaudisci,e

J

animiprospe- ramenle superare qualsiasimorlmpel gran

nome

tuo, sottocui faccio.

Da

questoèmostrato,sic-

come

dalmio, cheladivinitàs’invoca al soccorso

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(33)

(»9)

(lilui,clicportaloscarabeo,edallaguarigione de’ suoi mali.Inoltre sottomettendosiallamateria- litàcforza di quelleultimeespressioni,ceder con- vieneallaqualità delparermiointornoalcartello, sùcuiposaloscarabeo.Perciocchéilgran

nome

, sottocuigiacevaildevotoportatore diquelsimbo- licoanimale,ove maiscrittooindicatosirinviene?

.Senzareplicareilgiàdetto,spiegherò,cheseil

Dio

sottointeso nellagrecaleggendaeraloScara- beo,ilgran

nome

non espressoperlettere

,

ma

posantesulpettodellapersona,che appendcvalo alcollo

,è ladissi osiacartellorappresentanteil

grantelragrainmaton;di cuilavirtùconoscevasi perantichissimasentenza,chenel

nome

delSi- gnore sarà salva ogni gente:laondeognuno, che

siaugurava lunghissimaesanissimavita,tcneasi caroloscarabeo.

Ve

n’hadi quelli,a cuiè forataad opposte Scarabeicon parti laestremità del cartello, esono comunementenette letterale, gliscarabei,chesifermanosulpetto delle

Mum-

mie;nèdiquesti ioragiono:

ma

voglioaltriindi- care,cheincgual

modo

sonobucatiall’oggetto di applicarviunaelitticalaminetta dioro, argentoo variometallo,segnata d’ iscrizioni.

La

qualcosaci lapalese,chetaliscarabeisifabbricavanodagli ar- tistiperservire al talento di molti:perocchéognuno aggiungevaalloscarabeoquella preghiera,chepiù desiderava,e laquale poteva a piacimentovariare.

E

per fermosealcunoera attaccatodaparticolar

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(34)

CAD'

•unirti )i«rtun- joUSI».

(3o)

malattiaimplorandoeglilaguarigione diquesta,

ne chiedevalagraziaalla divinitàportandonede- terminatapreghierasoprailpetto,o megliosù quellaparte,ondesentiva dolore.Similmente quel buon padredifamiglia,chelafecondazioneallo scarabeo dimandava,ov’ eglisiarmasse perguer- reggiare,variatoilcartellinoalsimbolicoportato animale,necambiavalaprece,senzavariarelo scarabeo,a cuisiattaccavadamolti alTczioncsin- golarissima.

Certoè,chealcuni scarabeinelle famiglie egi- zieeranoapprezzati tanto,chedipadreinfiglio,

acosi dire,persecolidiscendevano.

Ve uba

do- lumentopreziosissimo nella presente Raccolta.

Uno

scarabeodimediocre grandezza,inpietra durissi-

ma

,siccomebasalte,logoroper debeatocontatto,

ma

in

modo

,chede’ profondisuoigeroglifici ne restaappenavestigio;conbuconellapartosupc- rioreprolungato dall’ atrito delfilosinoaduscire dicirconferenza dal cartello,conun secondo buco rinnovatoa latoalprimo,edessopuregià dimolto ingrandito, nel qualeunaparticelladell’anticofilo eracimasa; questo scarabeo,iodico,atalestato ridotto fà credere,chelaetàdi

uomo

vecchissimo nonbastassea logorarlo cotanto;cheladivozione aluiportadagli superstiziosi fossegrandissima; e chediunoin altroerede,odiquesta in quella fa- migliaper lungaelungaseriediannireligiosamente passasse.

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(35)

(3i)

Non

voeliometterminelleragioni di chiopina l»Kanbro

° . •!%. . %

^

^

ttopett.

dal

numero

vastissimoderinvenuti scarabei, aver essiinantico talvolta servito

come

moneta:peroc- chénonv’hadiquesticopiamaggiore,chedei tetrescari,degliocchisacri,c deglialtrisimboli e idoletti,iquali tutti nella egittosimoltiplicavano peregualeoquasiegualeusodi religione.

Chè

se gliscarabeifacevanoofficiodimoneta per acqui- .starsiconessilecose altrui,loavranfattoin pari

modo

glialtrisimbolctti,datutti

comunemente

usati, a’qualisimilmente sarebbeunita la varietà del va- lore,perladiversità delle pietre,dichesiface- vano.Sirendebuonalaopinionedi chivuol con- getturare,chefossoancorauna monetaloscarabeo, dallefatteosservazioni,chene’ cartellideglisca- rabeisiveggonoassaivolteinumeri

,eleggonsi nomidi

;laondesivuol dedurre,chequelli in- dicasseroun determinatovalore,e questi lasovrana autorità,chemoltiplicavaliperlocommercio.

Lodo

loimpegnodisiffattiletterati,iquali nella incertezza dellecosecercanragioniper daresostegnoanuovi pareri:

ma

siccomehofissonellamente,cheloro non dolga unaletterariaopposizione,chesi

promove

ameglio indagarelaverità;cosìdirò in liberi

modi

sulpropositoilmio pensamento.

Tuttiipunti, nodienumeri, cheneglisca-Pumi.«uu- rabeisirinvengono,sonosimbolici; perciocchési rtiS."*

raffrontanoconledottrine de’numeriedellasim- bolicageometria,che PitagoracPlatoneaveauoap-

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(36)

(3a)

parata in

cgiUo,eche

ilorocommcntaton Tconc diSmirne,Niromaco, Giamblico

,Proclocpiù altriantichiscrittorihannoillustrata.Diquestiil dottissimo cavalierePahlinharaccoltogran ninnerò nelsuoSupplementoai

frammenti

dellostudio de’ Geroglifici,lihaspiegati

,esispera,che ven- gaquantoprimaallaluceilsuoprofondolavoro.

Soilnumerode’punti,nodie lineenotasseladif- ferenza del valormonetario,rappresentato dallo sca- rabeo;perchèmaisùlemateriediminorpregio,

siccometerracottaopietratenera,sitrovanofre- quentivolte piùpimli,cheinquellididurissima pietra? Sidavadunque una rappresentanzapiù no- bilead unapiù vilemateria? Inoltre cchinonsù, chenellostabilirsida’Sovraniuna moneta

,

^sial- lontananosempredalvolgoimezzidi contralìarla ? Segliscarabeiservivanodimoneta,tantipotevanes- sereicontraflùttoridiquesta,quantiifabbricatori diquelli.'

E

intornoallecifre

;intrémilascarabei,mi fùdatovedernesoluno con dueferridacavallo,

che equivalgonoaduedecine,a’quali ferrisuccede- vano duesegnidella unità;eiltuttoforserendeva

ilnumero23.l\Iaèdanotareprimieramente, che tuttiisegninumericidegli egiziani,sononellescrit- ture gcroglilichc,siccomesegni ideologici e fonetici;

perlaqual cosaèincerto,se locate esse cifrein quelloscarabeotraigeroglifici,rappresentassero numeri,lettere,ovveroidee.Secondamenteilnu-

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(37)

(33)

mero22 è assai volte espresso negli scarabeiconal- trettantipuntio nodi formantiifascicoli ecordoni misteriosi;edesso

numero

era nellaantichitàce- lebratissimo,avvegnacclièformatofossedallo let- teredelleTavolemosaiche,daU’alfabeto fenicio, e daquelloeziandiodegliegiziani,siccomenelmio opuscolosul

monmneuto

diCarpeutrassomanifestai, checché vadano immaginandoimodernidirinve- nirene’primitempiegizjlesettegrechevocali,e tuttiicoplicielementi.Dico adunque, chelenu- merichecifredi quelloscarabeo, formantiil22, stavanoper abbreviazionedique’ puntio nodisun- nominati,iqualisaranno messiduiPahliuin tutta chiarezza,avendoviegli fattosingolarissimostudio.

A

luttiquestidubbidall’avversapartepromossi

,

puòfinalmente unirsi quello;chesenelloscarabeo erasegnatogeroglificamenteun

nome

diRè, perle nmiierichecifres’indicasseprobabilmentel’anno delregnosuo,quandocotaliscarabeifurono alui, al

nome

suo dedicati.

Ed

oraviene più forte quistiouc, e di assai dif- ficilescioglimento.Ravvituttaapparenza,chenegli scarabeisitrovino scultiinumireali,siccomequelli diRamesse, Amenofi, Petemeuofiedaltri tali,già esistentiinquestaCollezione;perché contengono que’medesimigeroglifici,chelettifoneticamente suonano purque’nomi.

E

giacchévennediscorso de’ cartelli,ede’

nomi

reali

,csiha datrattare curiosaquistionc;primadirò,che

mi

stàaccanto

5

Komiivali pragliKai-abri.

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(38)

(34)

suiudiiti-anabellissimastatuettaquadratamentesedutaalla reale,dipietracalcarea, iuiiiuuaparteoffesa

, stringenteco’pugniisimbolidelcomando;epor- tanteduegeroglificaticartellisopra lebraccia, nell’unode’ qualidalloChampollionsileggerebbe

Remses

, nell’ altro

Mejamun. E

questiadunque

l’avodelgranSesostri;ilprimopersecutoredel popolo israeliticoiu egitto

;ilRamesse

Miamun

assainoto, della diciottesima dinastia,ilqualeper tremilaccinquecento annidanoilontanopoten- tementeregnava.Tuttoèchiaro,

ma

faràsorpresa ildire,cheilprimocartellodi

Remses

sia parte simbolico

,

epartefonetico, perchè duesegnigli conseguonofinora ignoti

;cchenelsecondoeartello il

JMejamun

stiadopotresimbolici segni,che non sileggono.Quale sconnessioneèmaiquesta ?

Due

.geroglificativocaboli,chetaleRegnantedistinguono, efoneticamentesileggono,stannoinlorocartello per

modo

collocati,che ovesivogliano leggere col nuovosistemaChampollionco

, convienearrestar l’occhioadueterzidelprimocartello,csaltar quindisotto lametàdelsecondo

,stantechòlefrap- poste figuresimboliche atanto forzanoilleggitore.

Qualedisordine èmaiquesto,ioripeto, senonè concesso,chegliegiziani,alparere del chiarissimo

< Seyllàrth,tuttoleggesserofoneticamentene’ gero- glifici?o che,alparermio,aisegui fonetici sotto c sopra unisseroisimboli

,perchèglistessifonetici segnidiventavanosimboliciperuna secondalettura

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(39)

(35)

dr’ cartellisenzaintermzioue,eiiigmalicaedapo- ehissiininota?

La

qualepe’sacerdotieralarecon- ditalettura;perciocchéa’profani eradatosoltanto riconoscereisegniquaclàmessiper suonarea Ibrmadilettereinomiaugusti de’

Rè;

e que’ segni tanto sicomprendevano, quantoda’sacerdotialla moltitudinesidichiaravano.

E

perispieearmi a

modo

chiarissimo, è neces- a-

, .. .ii™i ga-

sarlo,ehjo alla originerimontidesimboli egiziani.gWici.

Due

sistemiinquestosi'colovanno occupando1<^

mentide’profondifilologi;inFranciasivuole, che lasimbolica fonetica scritturaprecedaallageratica c allademotica:nella

Magna

perlo contrariosiopina,

^

iKy chelademoticapromovesselegcraticheforme,c questela geroglificasegnatura.11quale ordineè già espresso inClemente Alessandrino,ecredoio,che aquestosidebba ciascunoattenere.

Ma

disaminan- dosi la quistioncsenzaparteggiarperalcuno, vedesi aperto,che

ambedue

que’ sistemipotrebberol’uno immeritamenteanteporsiall’altro,ovelacosanon sidistingua,siccomeè forza distinguerla.Imperoc- chédall’un cantopotràmaidirsi,chelealfabetiche lettere,atuttiipopoli nella origineloro semplicis- sime,fossero nella egittofindalnudolor nasceresu- perbamentevestite?Chid’altrapartepotràcon- vincersi,cheledemotiche formedesseroagliegi- zianimovimentodistabiliretuttelegeratichesii quelle;echedallegeratiche edemotichetuttii segni geroglificinederivassero ?

È

fuor diogni duli-

(40)

(36)

bio,chenelle geraticheletteres’incontranoipro-

filidelle geroglifiche figure;dunquecotali geratiche letterepartonoda’ geroglifici:è fuor diognidubbio altresi,che molte demoticheegeratichesegnature hannoportatoisacerdotiadapplicarea’geroglifici l’unaol’altrafigura, laqualevenisse indicata dalla varietà delle rette,curve,o angolate linee dellaino dcsiniademoticalettera,diprimooriginaiconio;

odalla geratica diseconda formazione;e tuttoqiuv stoessendoosservatodiligentemente da’filologi,la quistionc dipreferimentone’duesistemi tralescrit- ture egizieper anconon puòrisolversi.

Perfarea

me

stessounoscioglimento delnodoi risalgoa que’principj,che sono adogni gente co- muni,cdico essere già notato,cheognipopolonel comiuciameutodellasocietàsua,non messonel bi- sognodicomunicarsico’lontanipervia dicom- mercio,può viveresenza scrittura;

ma

glifad’uopo perlareligione,perl’agricoltura,perl’ordine in- terno,usare segnidiconvenzione

,pe’qualisiri- conoscanoigiornipiù solenni deglialtri,lesta- gioni,leagrarieoperazioni, le regole principaliper distinguereitempi:laqualcosaportòlanecessità de’ segui ideologici,iqualisondoiprimiinogni popolo

,furonoancoipriminella egitto.Venutapoi laceleste ispirazione nellamente dell’uomo,diren- dere con poche,semplici edeterminateformeli- neariimovimentivocali,che rendonolaparola

(echifossoilprimo,chetaliclementiinventasse,

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(41)

(5 ?)

ignorasiaffatto ),siabbandonò certamenteinparte ildifficilemetodofigurativoecomplicato perespri- merelemolteidee,cvenneinusounalfabeto,che invirtùsupera ogni

umano

trovamento.

V’ha

chi saviamentesostieneesserestatiifenicj

,cheagli

egizianiinseguAronol’alfabetico

modo

;

ma

ciò nulla rilevaalmioassunto,c vogliopureadaltriconce- dere,cheilThotjloErmeteegizio, inventasseanco glielementidellademoticascritturanell’alta egitto.

Orastringoilmio ragionamento conricordare,che

isacerdotiegizianivolendooccultare alpopolola loro superstizioneconvelo misteriosodanonlevarsi, aldir diApulejo,senonsedaquelli,eh’eranoam- messialsecreto,etrovandosi essi già possessori di unasuppellettiledisimbolici geroglificida

fame

ciò, che volevano,non adottarono mai pergliarcani queiralfabetica scrittura,chetuttoilpopolo cono- sceva.Pureprofittando dell’alfabeticainvenzione diedero ancoa’geroglificLilvalore di lettere, e ve- desiquestoadevidenzaco’inodeniiscoprimenti.

Dunque

ilgeroglificoconsideratoideologicamente è anteriore allainvenzionedella scrittura;

ma

consi- derato, siccomelettera,n’èposteriore.Difattole scrittureadornec figurate di tuttele^nazionisono sempre succeduteall’alfabeticasemplicità.

Con

taledistinzionevengonoiduesistemial- l’accordo;esispiega

come

legeroglifichelettere abbiano data alcuna formaallogeratichce

demo-

tiche,e

come

questepassaronotralegeroglifiche.

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(38)

Pcrorchèunavoltaintrodotta la correntescrittiu-a, eportatiisimboli afonnarlettere,èdacredere confondamento

,cheisacerdoti aggiungesseroa quelli,chegiàpossedevano,novellisimboliasuo- nareunalfabeto.

Ed

eccodifficoltàgravissimasi presenta, qviella diconoscerequali^imboli fossero innanzi allascrittura

,persepararlida’nuovi;e mia secondasaràquelladisaperequalesimbolico signifìcamentoattribuironoisacerdoti a’nuovie vecchigeroglificialloraquandoliusarono persuo- nidilettere.Perciocché soudiavviso,cheilgero- glificonon perde maila suasimbolica significazione, ((iiaiidopureletteralmentesuonava.

La

qualcosa, comecchéaprimavistapaja stravagantissima, nul- ladimenoessadeducesidall’osservare,cheapplicati al

nome

diunadivinità certi fonetici segni,liser- baronocostanteinentcalritornar di quel

nome;

c tratantiomofoni perfigurareuna medesimalettera, sceltoneuno,onon maisivariava, o soloquando quelcambiamentoauna secondareconditalettura giovava.Per darne esempiodirò solo,cheadottata nelPsamilicolacivettaperlettera

M,

messonello

ùntone

perlamedesimaletterail

muro

merlato,

nonvedesimaiquesto

muro

nelPsamitico

,

néla civetta nello

^

money quantunqueessisienoduese- gniomoloui,e portatol’unonell’altronome, non avrebbe datoallapronunciazionedi quelli

venm

cam- biamento. Diquesta costanza c stabilimento di certi segui geroglificiperlinomi,somministra unacon-

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(43)

(39)

ghieltura l’Autore francese,

ma

nonbastaa sciorre ildifficile nodo;cdiovoglioaggiungernealtra nuova:che siccomeigeroglificisimbolici,sempre taliesserdoveanopelsacrouso, a ches’impiega- vano;cosiquandoessimedesimi eranofonetici,

ammettevauo una secondalettura ideologica,laquale faceasiall’uopomisticomediantelaunioneditali determinatisimbolici segni,cnon altramente;per- ciocchéseeraindilTcrcntccambiareilgeroglifico nell’omofono per suonare unalettera

,nonloera

perfermonellasimbolicarappresentanza,ossia enig- maticascrittura,acomprenderelaqualenégreci, néromanigiammai pervennero.

E

peròstrano sa- rebbeilpensare,cheinnalzate a’romaniimperatori leagtiglicco’nomiloro,dessiahnenoilproprio

nome

nonvileggessero,echegliegiziani, perclié fosseletto

,quellonondichiarassero:valeadire ,

cheigrecieromaninon ucsapesseroquantoora noinesappiamo conque’ ritrovamenti,cheallestelle s'innalzano.

Ma

lettosiil

nome,

chimai leggevail secreto di que’medesimifonetici geroglifici, ne’ quali erauna secondaoccultaleggenda,che a ninnodai sacerdotisimanifestavapernon metterealtruia partedelgenerale sistemanello intendereigero- glifici?Chi neassicura,cheinalcuni gcroglilici,i qualiapparentementesuonavanoigrandinomide- glistraniericonquistatori,nonfosserochiuseim- precazioni solenni contro la tirannia eilgiogo,sotto cuigliegiziani,prividipatria libertà,gemevano?

(44)

\

(40)

Questa miaosservazione,quandovenissemaisot- t’occhioalloChampollion,sarebbecon imsarcas-

mo

rigettata;perciocchésonoquestelearmi, che impugnacontroleragionimodesteeplacide,che vannolesuescoperte offuscando.

Si

,chefù inognitempoentrolageroglifica scritturaunmisteroperlestraniere nazioni,nè man- canoistoricia contestarlo:laondeperligreci e ro- mani nonreputavasi lettura di geroglificiilravvisare in quelliinomietitolidatilorodagliegizianicon simboliciclementi,cheii’eranlettere

,sapendoessi contuttacertezza,che ancone’loronomisiconteneva misecreto.Ora peròil

Mai

in

Roma

trombetta per gazzette,chesvelato è ogni mistero; c intantonon sic portatadalloChampollion ancora ima pagina diegizianopapiro incoptoodaltro conosciutoca- ratterea farneladimostrazione; trombettiadunque quantocisivoglia,ch’ioopponendomiproseguo u ragionare.

Nuovao|.r".- \'eggo intrattanto nelvocaboloAmori,espresso

•itionr al Stale- ^ ^ *

foneticigcroglifìci,una

piuma, un muro

mer-^

lato,

una

linea orizzontale:disaminogliscarabei delPahlin,ed osservo,chealnumero 1670 ve n’ha uno concartellofregiatodella solamedesimapiu-

ma

,laqualeèprimalettera nello

Aminone

,edico a

me

stesso:questapiuma comprende gransignifi- eamento;perciocchésolacampeggiasùlospazio mistico del

nome

diDio:conquesta unicapiuma adunquesilodava simbolicamentelaDivinità.Il

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