• Non ci sono risultati.

P^UtXVAUl. Digitized by Google

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "P^UtXVAUl. Digitized by Google"

Copied!
181
0
0

Testo completo

(1)
(2)

DigitizedbyGoogle

(3)

P^UtXVAUl

.

18

DigitizedbyGoogle

(4)
(5)
(6)

T

V-

\ \

H ' ' i+

l'S

v

». v

-,

\

|

9i

^

\

ROMANZI STORICI

DI

WALTER-SCOTT.

TOMO LXXX1X.

DigilizedbyGoogle

(7)

DigitizedbyGoogle

(8)

CABLO

IL TEMERARIO

OVVERO

MtSML m (Bulimia

DETTA

LA FIGLIA DELLA NEBBIA ROMANZO

STORICO

DI WALTER-SCOTT

TRADOTTO

DA VINCENZO LANCETTI

SOCIODIVARIE ACCADEMIE

Dunquepeicoltri barbaridiiaitri

Lastirpecenerà dei pròLanca»triI Shaksfeare.

TOMO

IV.

NAPOLI

R.

MAROTTA E VANSPANDOCH.

4832

.

DigitizedbyGoogle

(9)

DìgilizedbyGoogle

(10)

IL TEMERARIO

CAPITOLO PRIMO.

-

Era unbuonuomo,acuiglianniimbianchivano Lachioma,èver

,manon gelavaul’animo.

Benché vicinode’ suoigiorni altermine,

Pursimantenneognor severo edilare

;

E

alleghiacciajesipoteadir simile,

Cheriflettendodagliestremivertici Iraidel sol,cheinsenoalmarprecipita, Cangiansiin mille tintee gliocchi abbagliano.

Da

unaanticacommedia.

Lasciando seguire dal conted’

Oxford

l’osti- nato

Duca

di

Borgogna

, inunaspedizioneche questi qualificava

come

una breve escursione,

rassomigliantepiù adunapartitadicacciachi ad una

campagna

, echeilprimoconsiderava sotto un puntodivistapiù periglioso,noi ri-

torneremo presso adArturo di Vere, ossia al giovine Filipson, come continueremo achia- marlo, il quales’innollravainProvenza con-' dotto dallasua guida con altrettanta fortuna che fedeltà,

ma

certamente anche con molta

lentezza. 1(..

La

Lorenae laBorgogna,coperte dagli eser- citi del

Duca

di Borgogna, erano nel tempo1 stesso infestatedadifferentibande, che sparse tenevanola

campagna

,ovverooccupavanoforti castellaa

nome

,

come

lo pretendevano esse,

CarloilTem.Tom.

IV

.

1

DigitizedbyGoogle

(11)

2 /

del conteFerrandodiValdimonte. Questostato del paeseesponevailviaggiatoreatantirischi, ch’egli sovente era obbligato ad abbandonare lastradamaestra eprenderelevieremoteper evitareincontri pòcoamichevoli.

Per esperienzaArturo aveva appresoadif- fidare delleguide straniere; tuttavia durante questo pericoloso viaggio sitrovò dispostoad accordaremoltaconfidenza alsuo novello con- dottieroTibaldo, provenzale di nascita

, che

conosceva perfettamentelastrada,e,perquanto Arturopoteva giudicare,disimpegnavaisuoido- veri confedeltà. L’abitudinediprudenzache egli avevacontralta viaggiando, c la figura di mercanteeh’ ei continuava a rappresentare, loindussero a lasciar da parte'quell’aria se- vera, odi superioritàaltera

, cheun nobile ed uncavaliere poteva permettersiinfacciaad unindividuodicondizionemoltoinferiore;d’al- tronde presumeva con ragione cheunaspecie difamiliaritàcontal

uomo

,chesembravaave- re talenti.distinti, lo porrebbeprobabilmente piùa portatadivalutarelasuamanieradipen- sare adi luiriguardo. Incontraccambiodi taìe condiscendenza, ottennedaluidiversi schiari-

mentisullaprovincia, allaqualesiavvicinavano.

Allorché furonosulle frontiere dellaProvenza laconversazionediTibaldo divenne ancorapiù interessante.INon solamenteeglipoteva direil

nome

e l’istoria di tuttiicastelliche sulla strada soventeremotaincontravano,

ma

egliaveva stam- pata nellasua

memoria

lacronica cavalleresca de’nobili cavalieriebaroni cheneeranoallora proprictarj, oa cuieranoaltravo'taapparte-

DigitìzedbyGoogte

(12)

nuti; egli narrava ad Arturo le imprese per le quali eransi resi illustri,respingendo^li at- tacchi dei Saraceni contro lacristianità

, ov-

vero gli sforzi cheavevanofatto peristrapparc

. aipaganiilSantoSepolcro.Facendosimili nar- razioni

,Tibaldotrovòil

modo

difavellare de; Trovatori,sortadi poetid’origineprovenzale diversaaffatto deiMenestrellidi

Normandia

l delle adiacenti provincia; edArturo,

come

la maggiorpartedei giovani nobili delsuopae- se

, conosceva perfettamente i romanzi di co- va11cria

, essendone state fattenumerose tradu- zioniin francese-normanno, cdininglese.Ti- haldo andava superbo che il suo avolo

, ben

che di umile nascita

,

ma

dotato di d’istinti talenti,-avessefatto parte di questarazza in- spirala dallemuse,lecui operoprodusserotanti effettisopra ilcarattere c i costumi del loro secolo e paese.

Era

tuttavia dispiacevole che inculcando

come primo

dovere dellavita uno spintofantasticodigalanteria, che sorpassava talvoltaleregole platoniche prescritte lepoesie dei trovatori servissero troppo di sovente ad ammollire,sedurre, ecorrompere il cuore

Arturo ebbeoccasione difarecotcsta osser- vazioneallorché Tibaido gliebbe cantata e il sapeva fare conmolta grazia

, Vistoriadi untrovatore, eh.amato Guglielmo Cabestaing che

amo

unabellaenobile

dama,

Margherita’

spoàa delbarone

Raimondo

di Rossiglione geloso

manto

ebbelaprovadei suodisonore edavendouccisoCabestaing,glistrappòilcuo- re e fattolopreparare

come

quellodiun ani- male lofece servire amensa alla sua donna.

#

»

DigitizedbyGoogle

(13)

4

Allorchéella ebbe mangiato quest’ orribilevi- vanda lefececonoscere di cosaeracomposta.

Essaglirisposechepoich’ella avevapresoun cosìprezioso cibo, lesuelabbra non tocche- rebbero mai più altri alimenti. Persistettein questa risoluzione e lasciossi morir di fame.

Iltrovatore che celebrò questatragica storia, avevaspiegata nellasua opera moltaartee ta- lento onde porre 1’errore degliamantia ca- ricodel destino: avevadifesalaloro sorte de- plorabilemitilo pateticamente, terminandocol declamarecontro ilciccofurore delmaritocon tutto ilfervoredi una indignazione perpetua,

aggiungendo convendicativo piacere,che tutti

f

li amantieibravi cavalieri delmezzodìdella 'rancia siunironopoiper attaccare ilcastello del barone, l’avevano presod’assaltonon la- sciandovipietrasoprapietra, edavevanofatta subireal tiranno una morteignominiosa. Ar- turo presequalcheinteresseaquesta tragicasto- ria, cheglistrappòanche alcune lagrime;

ma quando

co’suoi pensieri si portò piùoltre, i

suoi occhisiasciugarono e dissecon qualche severità:

«Tibaldo,noncantatemi più simili piagni- stei; ho intesodire da

mio

padre,cheniente cpiù proprioacorrompere ilcuore diuncri- stianoquanto 1’accordare alvfeio la pietà e glielogi,chesidevonoallasola virtù.Ilvo- strobarone diRossiglioneèun mostrodicru- deltà,

ma

ivostrisfortunati amanti non erano perciò

meno

colpevoli. Col dare bei nomialle cattive azioni, quellicheaprimotrattovedendo

il vizioignudo sarebbero spaventati

,imparano

DigitizedbyGoogle

(14)

5 apraticarnelelezioni sotto lamascheradella virtù.»

«

Yi

prego, o signore,difareattenzione,ri- sposeTibaldo, chequesto piagnisterodi Ca- bestaingedellabellaMargheritadiRossiglione è riguardato

come

un capod’opera della scienza gaja.

Oihò

,signore,voi siete troppo giovine per essere uncosì rigidocensore di costumi.

Che

cosa farete

quando

lavostratestasarà ca- nuta, se sietecosìscrupolosomentreelle an- coracoperta di brunicapegli? »

Una

testa che ascoltale follie in sua gio- vinezza, risposeArturo,diffìcilmente saràri- spettabile in etàpiù avanzata.»Tibaldo -non ebbedesideriodicontinuare questa discussione.

«

Non

èmioscopo d’entrare in contestazio- neconvoi, osignore, diss’ egli adArturo;

pensosolamente,

come

verofigliodellacaval- leria cdellemuse,clicuncavaliere senzaamante è come un firmamentosenza stelle.»

«

Non

losoio forse? ripigliòArturo;

ma

èmeglio rimanere nelletenebre, che seguire una luceingannevole, conducentenegliabissi ,delvizio.»

«

Può

darsi chevoi abbiate ragione,disse laguida;egli ècertochequi pureinProven- za noi non sappiamo più così ben. giudicare, in materia d’amore, lesue difficoltà, imba- razzi ed errori, dachènon siconsideranopiù

i trovatori

come

sifacevaunavolta; eda che lasublimeenobilecorte d’amore

ha

cessato di tenerelesue sedute.

Ma

da qualche tempo

i grandi signori, inostri cavalieri, in luogo diessereiprimiepiù fedeli vassalli della corte

DigitizedbyGoogle

(15)

fi

di Cupido, sonodivenuti essi medesimi gli schiavi dell’egoismoc dell’iotercsse.Inluogo di guadagnare i cuorirompendo le lancioin giostra, pongonoalladisperazionei loro im- poveriti vassalli, comméttendole più crudeli esazioni. Inluogodicercaredimeritarsiilsor- risoe il favoredelle

dame,

non pensano che a rubare icastellidei-lorovicini, lelorocittà e leprovincie.

\

ivalungamenteilbuono eve- nerabilereRenato!Fincheglirimarràun’acre diterra, lasua residenzasar-à ilconvegnodei valenti cavalierichenon

hanno

in vista chela gloria dell’armi, deiveriamanti dalla fortuna perseguitati, edeipoetiemusici chesappiano celebrare1’amore eil valore.»

Arturoclicdesideravasaperediquesto prin- cipequalche cosapiù di quello che comune- mente aveva inteso, indussefacilmente ilco- municativo Provenzalea favellargli del suo vec- chio sovrano, cheTibaldo gli dipinse come giunto,allegro, e buon

uomo,

amico dei no- biliesci’cizj dellacaccia e della giostra,

ma

più ancora'dellagajascienza della poesiaedella musica; chespendeva più diquellocheaveva diredditoeciòperusar larghezzeaicavalieri errantied aimusici ambulanti, dicui lasua corte era sempre piena, laquale spettavaal

f

ùccol

numero

diquelle ove trovavasi ancora 'anticaospitalità.

Tale fu ilritratto cheTibaldo delincòdel- 1’ultimoremenestrello; equantunque l’elo- gio fosseesagerato

,non loerano forseifatti.

I^atodisanguerealeRenato,innessunaepo- cadellasua vitanon aveva potuto renderela

DigitizedbyGoogle

(16)

....

; '.. 7

sua fortuna eguale a’suoidiritti.Dituttiireami sui qualiavevapretese, nonglirimaneva che la conteadiProvenza,- helloepacificoprinci-

f

>ato,

ma

diminuito consideraloImènte da

un

ato peri diritti chela Francia avevaacqui- statisopradiverseporzioni delsuo territorio, anticipando aRenato delle

somme

dellequali F

erlepersonali suespese ebbe bisogno; dal- altroessendo statofattoprigioniero del

Duca

diBorgogna,glieneavevaimpegnatealtrepor- zionipel suoriscatto.iNcllasuagioventùaveva intrapresopiùdiuna spedizione militarenella speranzadi riacquistare qualche partedeido- minj,di cuiancoralochiamavanosovrano.

Non

fu fattoalcunrimproveròalsuocoraggio,

ma

lafortunanonsorrisemaiaisuoitentativi, ed infine parvecapire che ammirare ecelebrare lequalità guerrierenoneralo stessocheilpos- sederle. Di fatto,Renato era

un

principe di talenti-mediocri,dotato di un

amore

entusia- sta perlebelle arti,e di

un umore

càlmoe festevole, chenon gli permettevamai disde- gnarsicontro la cattiva fortuna

,eche loren-

deva felice ,mentre unprincipe disensazioni più vivesarebbe mortodidisperazione.Questo caratteredolce, leggiero

,gajo

,inconsideralo eindifferente,salvòRenato datutte lepassioni cheriempiono,lavitadiamarezzaechesovente ne abbreviano il corso, e locondusse'ad

una

vecchiaia accompagnata dasaluteedilarità. I dispiaceridomesticicheintaccano sovente quei medesimi cheresistono controirovesci della for- tuna, nonfecero punto-impressione profonda sulcuore diquestovecchio monarca. Parecchi

DigitizedbyGoogle

(17)

8

de’suoi figlimorironogiovani;Renatosopportò con perfetta rassegnazionetali perdite.11

ma-

trimoniodisuafigliaMargheritacolpossente Enrico re d’Inghilterrafu considerato come un’alleanzamolto aldisopra diquella che po- tevasperareil re deitrovatori.

Ma

inrealtà, hen lungi che questa unionefacesse riflettere qualchesplendore sopraRenato,sitrovò anzi avviluppatonegliinfortunj disuafiglia, efu più volteobbligatodiimpoverirsi persommi- nistrarledanaro. Forse il vecchio renelfondo del cuorenon trovòqueste perditecosì morti- ficantiquanto la necessitàin cui fu dappoidi ricevere Margherita allasuacorteenellasua famiglia.

Avvampante

d’iraquand’clla pensava alleperditecheavevafatto,piangendogliamici chelamorte leavevatolti

,eiregni cheaveva perduti, lapiùfierac lapiùimpetuosa delle principesse nonera punto fatta perdimorare conil più gajoeil più indifferentetra i'so- vrani,delqualeellasprezzava leinclinazioni

,

edacuinonpotevaperdonarelaleggerezzad’a-

nimo

che trovava dicheconsolarsi inoccupa- zioni frivole eindegne diun monarca. L’ im- barazzoche ispirava la suapresenza, ipen- sieridi yendettaaiqualisiabbandonava,

mo-

lestavano il vecchiosovrano senza però fargli perdere il buon

umore

e la sua tranquillità.

Un’

altrasventurapersoprappiù loaggrava- va.Iolanda,figlia cheegliaveva avuta dalla suaprima moglieIsabella, avevatrasmessi i

suoi dirittisoprailducatodiLorenaasuofi- glioFerrando, contedi Valdimonte

, giovine pienod’ardorec di coraggio, occupatoallora

DigitizedbyGoogle

(18)

9 a far valerelesue pretensioni contro quelle(lei

Duca

di Borgogna,che con

meno

diritti,

ma

moltopiù potere,s’impadronivadiquel ricco ducato, locopriva dellesue truppeelo ricla- raavacome un feudochedoveva rimanerenella lineamascolina. Infine,mentrequesto vecchio re vedeva da

un

lato suafiglia detronizzata, immersainuna disperazione chenonconosce- va rimedio,edall’altroilgiovine nipote pri- vatodella suaeredità,facenti ambidue vani sforzi per ricuperareunapartedeilorodiritti, aveva ancoraladisgraziadisapere che suo ni-

§

ote LuigirediFrancia,esuo cuginoCarlo ucadiBorgogna,sidisputavanosegretamente chidilorosuccederebbeallaporzione dellaPro- venza che era ancorainsua

mano

, eche la solagelosia che nodrivano 1’unocontra 1’al- troimpedivaeh’cinonfossespogliatodiquesto ultimoresto de’suoiSalati -

Nondimeno

inmezzo ataliaffanni,Benato davabanchetti, riuniva molti convitati

,danzava, cantava, componeva versi, maneggiavalamatitaeil pennellocon una facilità non

comune

, compilavairegola- menti dellefestee delleprocessioni,lifaceva eseguire,ecercavadimantenereilpiù che po- teva lagaiezza e ilbuon umore.de’suoisuddi- ti

,senonpoteva assicurarne materialmentela prosperitàpermanente(i);quindinonlochia-

mavano

mai diversamente che

ilbuonre

Re-

ti)VegcasilaStoria delreRenatodel sig. diVilleneuvc Bargemond. Nel 1826fupubblicatopressoMotteunmagni- ficolibrointitolatoilTomeodel reRenato

,

cheèun jacsì- mile,testoestampa

,diunmanoscrittodello stessove.

Notadell’editort.

**

DigitizedbyGoogle

(19)

10

nato

;titolocheglièancoraoggigiorno ac- cordato, ed alquale lequalitàdelsuocuore, senonquelle dellatesta

,glidavano undiritto incontrastabile. Frattanto cheArturoriceveva dallasua guidaun minuto ragguagliodel

pas-

ticciarcarattere del reRenato, essientrarono sulterritoriodiquell’ allegro,monarca.L’ au- tunno eraavanzato, ed era 1’epoca incui le contrade del sud-estdellaFrancia simostrano

meno

vantaggiosamente.L’ olivoè 1’alberoche domina inProvenza, e siccome il colorece- nerognolo delle suefoglierassomiglia a quello del suolo abbruciato dal sole,eparticolarmente in quella stagione in cui principianoadappas- sire,davanoatutto ilpaeseuna tintapallida edarida.,laddovenelle regioni montagnosecd agrestisitrovavanoluoghi più freschi a cagione dellaquantitàdialberi verdi.Ingeneraletutto 11paese aveva un’apparenza chegli erapar- ticolare.

Ad

ogni passoiviaggiatoritrovavano qualche segno del carattere singolare del re.

La

Pro- venza eralaprimapartedelleGalliecherice- vettedai

Romani

ilbenefiziodell incivilimento, ed essendo piùlungamente ancora sfata resi- denzadellacolonia greca chefondòMarsiglia, contienein maggior abbondanza gli splendidi avanzidi antica architetturache nessunaltra partedell’Europa, trannel’Italiae laGrecia.

Il buongusto del re Renatogli aveva sugge- rito qualchesforzo ondeconservare quelleme- moriedell’antichità, erenderlorounaporzio- nedell’antico lustro.Seesisteva

un

arco trion-

.faleo

un

anticotempio,faceva spariredasuoi

DigitizedbyGoogle

(20)

iì

contorni le capanne eì liigurj; c prendevale opportune misure, onde almenoritardare Pav- vicinamentodella loro

mina

(i).

— La

fontana di

marmo

che lasuperstizioneavevaconsacrata a qualche solitaria INajadc,era circondata di olivi, dimandorli edaranci; ilbacino neera stato riparatoepoteva tuttora contenereisuoi tesori cristallini.

Ivasti anfiteatri,legigan- teschecolonne,erano oggetto dellemedesime cure,ed attcstavano l'amoredel reRenatoper le bellearti, ancheinquei tempi che ora chia- matisi >secoli dell’ignoranzacdellabarbarie.

Polevasi del pari rilevare un cangiamento nellemanieregenerali delpopolo uscendodalla Borgogna,ovelasocietà risentivasiancoradella ruvidezza alemanna, ed entrandonellepasto- rali contrade dellaProvenza,ove Pinfluenza di un belclima e di un melodiosolinguaggio, unitamentealgustoun poco romanzescodelvec- chiomonarca,ed un

amore

universale perla musicae lapoesia, introdotto avevano unin- civilimentodi costumi, chesi avvicinava sino allaleziosità.

La

mattinaipastoriconducevanoiloro

mon-

toni alpascolo cantando qualche strofa amo- rosa,composta da un trovatore innamorato,

perlopiù meglio sensibile che ne’climi del nord;cpareva cheilsuo greggesentisselin- fluenzadellamusica.Arturoosservò pure che

imontoni provenzali, inluogodi andarein-

(i)Sivede che Arturo andò adAiiperlaviadiOrarige ediSaint-Remy;maiprincipalimomimeutiromanisitro-

vino adArles. _ Iltraduttore.

DigitizedbyGoogle

(21)

IA

nanzial pastore, Io seguivano regolarmente,

ne sisperdevanoper porsia pascolare senon quandoarrestandosiegli evolgendosi verso loro

,

eseguiva qualchevariazione sull’ariache

mo-

dulava,come perdarne loro ilsegnale.

Men-

treegli

camminava

,ilsuogrossocane diuna speciepropria a combattere il lupo, e chei

montoni rispettavanocomeloro proiettoresenza temerlo

come

tiranno,seguiva ilsuo padrone conle orecchiediritte, come primocritico e giudice principalediuna musica,cheraramente

mancava

di disapprovare'abbajando certesue voci,mentrelagreggia,comelapiùpartedi un uditorio,dava colsuosilenzio lasola spe- cie di

unanime

approvazione cheella poteva accordare.Versoilmezzodì,gliuditori delpa- store divenivano qualchevolta piùnumerosi a cagionedell’arrivo di una matrona odi una giovanedalleguancefiorite,con cui aveva il

convegno sullesponde di qualche fontana del genere diquelle dicui abbiamo parlato; la quale ascoltavailsuonodella

zampogna

delsuo marito od amante, ovvero cantavaconluiqual- cunodiqueid.uetti,de’quali lepoesiedeitfo- vatorici hannolasciati millecsempj.Durante lafrescura della sera,ladanzadei villani sulle zolle,il rusticoconcerto innanzi laporta della capanna,c lapiccolacena,compostadifrutta, lalticinj cpane,cui ilviaggiatore era invitato diaggradire, prestavanonuovebellezzeall’ìllu- sione,csembravano veramenteindicarelaPro- venza

come

l’Arcadia dellaFrancia.

Ma

lamaggiore singolaritàcheofferse agli occhi d’Arturoquel pacificopaese, ful’asso-*

DigitlzedbyGoogle

(22)

i'3 luta mancanzadisoldaticd’uominid’armi.In Inghilterra nessunouscivadi casa sua senzala propria balestra,laspadae loscudo;inFran- cial’agricoltore portava un’armatura, anche quando,conduceva l’aratro;inAllemagna non

si potevafareun miglio sulla stradamaestra senza incontrarviun

nembo

dipolvere,inmezzo allaqualedi tempoin tempo sivedevanoon- deggiarepennacchicscintillararmi; anchenella Svizzerailpaesano,seaveva solamente daper- correre un pajodi miglia,nonardiva dimet- tersiin

cammino

senza l’alabarda e la spada adue mani.

Ma

in Provenza tutto sembrava tranquillo e pacifico,

come

seil genio della musica viavesse'calmatetutte leviolentipas- sioni. Di trattoin tratto i nostri viaggiatori incontravano forseuncavaliere,

ma

l’arpa so- spesaall’arcione della sella, o portata da

un uomo

cheloseguiva, indicava laprofessione ditrovatore che era esercitatada uominiditutte le classi,c unpiccolocoltellodacaccia attac- cato alla coscia sinistra,e portalo

come un

or-

namento

piuttostoche per servirsene,sembrava nonaltroessere che uninutile accessorio del suo equipaggio.

«

La

pace,disseArturo guardandosi intor- no,è un giojello inestimabile,

ma

dicuisarà ben facileprivare coloro,l’apimae lebraccia de’quali non sonopronte a difenderla. »

La

vistadell’anticaedinteressantecittàd’Aix,

oveil re Renato teneva lasua corte,dissipò levaganti riflessioni efissò leidee del giovine inglesesulla missione particolare di cui erain- caricato.

DigitizedbyGoogle

(23)

Eichiese aTibaldoselesue istruzionierano diabbandonarloora che era arrivato allo scopo del suoviaggio.

«

Ho

ordinedirimaneread

Aix

,risposeil provenzale, finche voividimorerete,onderen- dervi tutti iservigi chepotrannoessere in

mio

potere come vostraguida evostroservidore

, edi tenere questitre uomini aivostriordini, acciocchéviservanodimessaggeri odiscorta»

Selotrovate giusto,iovadoaprocurarloro

un

alloggioconvenevole,eritorneròdavoiarice- vereleistruzioni ulteriori inquel luogochevi piacerà d’indicarmi.Vi propongoquesta separa- zione^ perche so che desiderate diesseresolo. » ,

«

E

necessarioche iova;!aalla corte senza alcun ritardo.Attendetemi fra un’orainque- stastrada, presso questa fontanache sgorga un getto d’acquacosì magnifico, circondatodaun, vaporeche si giurerebbe prodotto dall’acqua bollente, cchesembraservirledi velo. »

« Questogettoc così velato perchè l’acqua* cheloformavienedaunasorgented’acquacalda che esce^dallevisceredella terra,eil freddo diquestamattina d’autunno rendeilvapore più distinto dell’ordinario.

Ma

sevoi cercateilbuon reRenato,lotroverete inquesto

momento

che stafacendolasua passeggiata.

Non

femetepunto nell’awicinarlo. JNcssunmonarca ebbe mai un così facileaccesso,c soprattuttoper istranieri dibellapresenzacome lavostra, signore.»

«

Ma

iciambellani miammetterannonelsuo salone?»

«

Suo

salone!

Qual

salone? »

« Il salonedelre Renato, suppongo.

S

rci

DigitizedbyGoogle

(24)

passeggiainunastanza,debb’essercquella del suosalone,cbisogna che questasiadiunabella grandezzaperchèvipossa fareuntaleesercizio.»

« Voi non mi avete ben compreso, dissela guida sorridendo: quelloche noi

chiamiamo

la passeggiatadelreRenato,èlostrettocor- ritojoche voi vedete.Essosidistendefraque- stedue torri,e perlasuaesposizioneamez- zodìèriparatodagli altritre lati. Il piacere delreè dipasseggiarvi,edigodere deiprimi raggi delsole,nelle belle mattinatefresche

come

quella d’oggi.Questo alimenta,

come

diceegli, lasuavena‘poetica.Senientenienteviappros- simate alla sua passeggiataeivivolgeràdi

buon

gradoildiscorso,a

meno

chenonsianelcaldo del comporre. »

Arturo nonpotè trattenereilsorriso all’idea di un redi ottant’anni,pienodisventure,mi- nacciatodamille disgrazie, divertenfesi tutta- via a passeggiare inuncorritojoscoperto, ea comporredeiversiinpresenzadi tuttique’suoi fedeli sudditi,cui fossepiaciuto di osservarlo.

« Sevoi fatequalchepassodaquesta parte, disseTibaldo,potretevedereilbuonre,egiu- dicare sedoveteonoavvicinarlo inquesto

mo-

mento.Io vadoaprocurare l’alloggio alleno- stre genti, eanderò adaspettare ivostri or- dini presso lafontana sul corso. »

Arturo nontrovo dafarealcuna obbiezione alla proposizione dellasuaguida, nèfupunto dolente diaver l’occasionediesaminare

un

poco

ilbuonreRenato, prima dipresentarsi alui.

DigitizedbyGoogle

(25)

CAPITOLO

II.

iG

Questi ècolui,cuicingeilcrincorona DelleMuselavoro

,anzi d’Apollo,

Rispettatadai folgori diGiove, Ealuipiù cara cheildiadema el’elmo.

Coronatod’allor,che- algenioèsacro

,

Eglièilre de’ poetiedegliamanti.

Incerto.

Vv

vicinandosicon precauzioneallafpasseggiata favoritadi quel re, Arturo potècon suoco-

modo

esaminarelapersonadi

Sua

Maestà. Egli vide

un

vegliardolacuibarba eguagliava quasi incandoreed ampiezza quella, dell’inviatodi Schwitz, eicapeglr delquale avevanoil

me-

desimocolore. Tuttavia aveva egli ancora le guancefresco cvermiglie,el’occbiopieno vivacità.

La

ricchezza del suo vestireconveniva forse pocoalla dilui età

;

ma

$ipotevanodi- menticareque’ bianchi capegli nel vederei suoi passiancora lestic sicuri.Mentre

camminava

sullo stretto corritojo, dalui scelto perpas- seggiata piùperlasuasituazione riparatache per sottrarsiagliocchi altrui, tuttoilsuoeste- rioremostrava ilvigore dellagioventù che con- tinuavaad animare un corpocarico d’anni.

Ilvecchio retenendo in

mano

lesuetavolette od una matita, sembravaesclusivamente occu- patode’suoi pensieri,senza chefacesse atten- zionea piùindividui che collocati più basso tenevanogli occhifissi sopradi lui.

DigitizedbyGoogte

(26)

17 Diversidi que’ curiosi,alleloromaniereed al loro abitosembravano"trovatori essistessi.,

f

terebetenevanotra le

mani

o ribebe, o vio- e,opiccole arpe,edaltri simbolidella loro professione.Stavanoessiimmobilir

come

seos- servasserolemeditazioni del loro principe.Gli altri eranopasseggeriebe occupatidiaffaripiù serj volgevanoun’occhiata sul re,come sopra personacheeranoabituativedereogni giorno",

ma

non senza primacavarsiil berretto, e te- - stificargli con un convenevole saluto'l’amoree lavenerazionechegliportavano,e laloroaria

" di cordialità sincerasembrava supplire a ciò chepotevamancare*dallato del rispetto.

Renato intantosembrava che ignorasse]qual fosse loscopoa cui s’indirizzavanoglisguardi di quelli cheeransi fermatiad esaminarlo, ed

i saluti chefacevanotutti ipasseggeri: ilsuo spirito parevaesclusivamenteintento)aqualche difficilelavoroch’eisiera prefisso,sia inpoesia siainmusica. Egli andavaveloce o lento*, a misura senzadubbio dei progressi della sua composizione.

Ora

siarrestavaper iscriverefret- tolosamentequalche idea che non voleva la- sciarsi sfuggire; cdoracancellava con dispétto quello cheaveva scritto, e gittavaper terra con una specie di disperazioneletavolettec la matita. Questi foglidella Sibillaerano sempre attentamenteraccolti da unbelpaggioche solo h>seguiva,ilqualeattendeva rispettosamentela primafavorevole occasioneonderimetterli nelle manidelre.

Lo

stessogiovine portavaunatviola, della quale, adun segnale (lei suo padrone,

faceva sentirequalche suono cheil vecchio re

DigitìzedbyGoogle

(27)

i8

ascoltavaora con aspetto dolce esoddisfatto,

oraconlafrontemalcontenta epensosa. Qual- chevolta il suo entusiasmo giugnevaal punto chesaltellavaconuna- vivacità cheali-etàsua nonsi sarebbe aspettata; inaltri

momenti

,

tutti i suoimoti erano eccessivamente lenti,

ovverorimaneva immobilenell’attitudine diun

uomo

assorto nellepiùprofonde meditazioni.

Quando

per casovolgevalosguardosulgruppo chelo stavaadocchiando, echedi.tempoin tempopermcltcvasianchedi.far sentire

un

mor- morio d’approvazione,facevaun’inclinazione di testa in aria amichevolecdi

buonumore;

favorechenon

mancava mai

.di accordare a quelliche passando losalutavano,

quando

la scria attenzione ch’cidavaalsuolavoro

,qua-

lunquefosse, glilasciava

campodi

accorgersene.

Lo

sguardo del recaddeinfine,sopradiAr- turo, la cui ariadistintae la suaattitudine disilenziosaosservazione glielo fecero conoscere pcf islranicrQ.Renatofeceun segnoalsuo pag- gio, cheavendoricevuti a voce bassagli or- dini delsuopadrone, discese dal corritojo sul terrazzo,•chestavasotto echeera aperto al pubblico. Avvicinandosi concortesiaadArturo loistrusse che il re desiderava parlargli. Il giovine inglesenon avevaaltropartitoa pren- dereche quello di ubbidire,

ma

non sapeva troppobene

come

sidovessecomportare con un redi

una

Speciecosì bizzarra.

Quando

fupressoalre,Renatogliindirizzò la.parolacon un tuono cortesiache nonera senza dignità; ed Arturo avanti.ad esso fu compreso da maggiorerispettodiquelloeglisi

DigitizedbyGoogle

(28)

•0 fosseimmaginato, dopol’ideacheaveva conce- pitadel caratteredelre.

« Ilvostro esterioreannuncia,leggiadrosi- gnore,glidisseilreRenato,che voisietestra- nieroinquesto paese.

Qual nome dobbiamo

noi darvi eja qualeaffare

dobbiamo

noi attribuire ilpiacere di vedervialla nostracorte? »

JNonrispondendo Arturoalmomento,credette

ilbuonvecchio ch’eglirimanessein silenzioper timidezzaerispetto, econtinuò a parlargliin tuono d’incoraggiamento.

«

La

modestiaèsemprelodevole nella gioven- tù, diss’egli.; voi sietesenzadubbiounneofita nellanobileepiacevole scienzadeimenestrelli edella musica, condotto qui dall’accoglienza favorevole chea noi piacedifarea quelli che professano queste arti,nelle quali

,graziene sianorcndute alla

Madonna

eatuttiiSanti, vogliamocredere di avervi noistessi fattoqual- ohe'progresso: »

« iNoii aspiro puntoall’onore di essere un trovatore » risposeArturo.

«

Ve

locredo

,percheavete1’accento set- tentrionaledel francese-

normanno come

sipar- lain Inghilterraeinaltri-paesi,oveilgusto nonèancoraappurato.

Ma

voisieteforse

un

me- nestrellodiquestecontrade oltramontane.Sia- tecerto che noi nop disprezziamo puntoiloro sforzi, perche

abbiamo

udite,non senza tro- varvipiacere edistruzione

, -molle delle loro arditee selvaggio romanze, che quantunque sprovvisted’invenzione, peccantiintorno allo stile, eperconseguenza molto inferiori alle poesie -regolari dei nòstri trovatori,offronotut-

DigilizedbyGoogle

(29)

20

tavianel loroenergicocrozzometro qualche cosa chefatalvolta palpitare il cuore

come

il

suonodella tromba. <>

«

Ho

riconosciuta l'evidenza dell’osservazione di "Vostra Maestàrsentendo cantareleballate delmiopaese;

ma

non ho nèsufficientetalento nè abbastanza ardire per volere imitare ciò che ammiro.

Giungo

inquesto

momento

dall’Italia.

»

«

Dunque

siete forseabilenella pittura?

È

un’ arte che parla agli occhi, come la poesia .

e la musicaagliorecchi,cdellaqualenoinon facciamominorcaso.Sevoiavete talenti di tal genere

, sieteinnanzi ad un monarca chestima quest’arte.eche

ama

il paeseovesicoltiva.»

«

La

pura verità, sire, siè ch’io-sodoin- glese,e lamia

mano

ètroppoincallitanell’uso dell’arco, della lancia, e dellaspada per po- terepizzicar l’arpa omaneggiare lamatita. »

« Inglese? replicòRenato in tuonoeviden- tementepiù freddo:eche cosa venite a farqui?

È

molto tempo che non regnatroppa amicizia fral’Inghilterra e me.»

« Eglièprecisamente, sire, per questa ra- gionechevoiqui

mi

vedete.

Vengo

proprioper rendere omaggio»alla figlia di \ostra Maestà la principessaMargherita d’

Angiò

, che ioe

moltifedeliInglesiriconosciamo ancora perno- stra regina

, quantunqueil tradimentoJ’abbia

•spogliatadì taltitolo. »

«

Ahimè

!buongiovine,dovrei essere adirato per cagion vostra, rispettando sempre la vo- stra lealtà fedele.Se miafigliaMargheritaaves- se ascoltatiìmiei consigli,ellaavrebbe*rinun- ciatoda lungo tempoa quelle pretese che

hanno

DigitizedbyGoogle

(30)

2I 4

fatto spargere afiumi il sanguedeipiù bravi e piùnobili desuoi servidori. »

Sembrava

cheilre volesse continuare ancora,

ma

sitrattenne.

«Recatialmiopalazzo,ripreseegli ;‘chie'di del siniscalco

Ugo

diSaint’-Cyr;eitiinsegnerà il

modo

divederMargherita,seperòavrà piar cere di vederti. Nel-casocontrario,buongio- vine inglese, ritornaal

mio

palazzo e vi rice- verai

un

accoglimentoospitale, perchè un.re che

ama

lapoesia,lamusica èlapittura,non può mancaredì non essere sensibileaidiritti dell’onore, dellavirtùe della lealtà, ed io scorgo nella tua fisonomiaebetuttepossiedique- stequalità. Spero poianche che in un tempo più tranquillo potraiaspirare aglionoridella gaja scienza.

Ma

sehaiun cuorechesiasuscet- tibilexPcssere colpitodallaeleganzaedalle belle proporzioni

,cibalzeràdicontentoallavistadel miopalazzo, ladi cui maestosa grazia sipuò paragonareal portamentoimponenteed incan- tatorediunanobile

dama

, oallesapienti

mo-

dulazioni

,quantunquesemplici inapparenza,

diun’aria,comequellache noi

componiamo

in

questomomento.» *

Ilresembravadisposto aprendereilsuastru- mentoefavorireleorecchie del giovineinglese dell’ariache aveva composta;

ma

Arturopro- vava internamente la-dolorosa sensazione di quella specie particolaredi rossore, che in-

gombra

un cuore bennato quando vedealcuno darsi un tuonò d’importanza nell’ideadiecci- tare l’ammirazione,mentre invece-nonfache rendersiridicolo. Dominato- da questaspecie

DigitizedbyGoogle

(31)

\

22

dionta, presecongedodal re diNapoli,delle dueSicilie e di

Gerusalemme

,

un

poco più bruscamentediquellocheavrebbe volutol’eti- chetta.Mentreéglisiallontanava,ilreloguar- dava con aria sorpresa;

ma

attribuì questa

mancanza

diciviltàall’educazione che .questo giovineaveva ricevutanellasuaisola,epren- dendolasuàviola sipose adivertirsi.

« Vecchio pazzo! disseArturo; suafigliaè detronizzata, i suoidominj. sonosmembrati,

lafamiglia,inprocinto d’estinguersi,ilnipote ècacciatodiposto in postoespogliatodell’ere- ditàdi sua

madre

, epuòtrovaredivertimento insimili frivolezze! Nelvedere lasua lunga barba bianca, iolo supposi simile a Nicola Bonstettcn;

ma

paragonatoaluiilvecchiosviz- zero è-

un

Salomone.»

Mentre

questeriflessioni

,equalchealtranon puntopiù onorevolepelreRenato, sipresen- tavanoall’immaginazione diArturo;,giunseal luogo diconvegno che aveva dato aTibaldo.

Lo

trovòpressoil gettod’acquache-conforza slanciavasi da unadi quelle sorgenti d’acqua calda chein altritempi fecerola- delizia dei

Romani.

Tibaldoavendoglireso conto,chela suascortad’uomini’ecavallieranocollocatiin

modo

di esserepronti al primosegnale,siin- caricòdi condurlo alpalazzodel re Renato,

cheper lasua singolaritàe ancheper label- lezzaduellasua architettura,meritava certamente l’elogioche il vecchiomonarca ne avevafatto.

La

facciata consistevaiqtretorridiarchi- tettura romana; due eranocollocateagliangoli del palazzo, c laterza che servivadi

mauso-

DigitizedbyGoogle

(32)

23 Icofaceva parte de]gruppo

,quantunquesepa- rata daglialtri edifizj. ISientedipiù bello che leproporzioni diquest’ultima torre.

La

parte inferiorene eraquadrata, e serviva

come

di piedistalloallasuperiore

, ladi cuiformaera circolaree circondata da massiccie colonnedi granito.

Le

duealtretorriagliangoli delpalazzo erano ritonde, ornateesse pure dicolonne,e aventi dueordini difinestre.In faccia a questi avanzi di lavoriromani, ladicui originesi faceva risalireal quinto asesto secolo.,elevai vasil’antico palazzo dei contidiProvenza,co- strutto

un

secolo,oduepiù tardi,lacuibella facciatagotica omoresca,faceva contrasto,

ma

* non senza armonia, conl’architetturapiù re- golaree piùsodadeipadronidelmondo.

Non

sonopiùdi trenta oquarant’anni che cotesti curiosi,avanzi di antichità vennero demoliti,

per.sostituirvi altrinuovipubblici edificj,che non sono poi stati fatti inai.

Arturo provò realmente una sensazione che verificò la predizione del vecchiore, allorché si arrestòconsorpresa innanziallaporta sem- preapertadi questopalazzo

f ore personedi tutte le condizionisembrava che potessero en- trare liberamente.

Dopo

avercontemplato qual- che minutoquelhell’edifizio,ilgiovaneinglese salì igradini di

un

nobileportico, e chiese,ad

un

portiere,vecchioj grossoeindolente,quale do veva esserlo

un

servitoredelre*Renato,.del siniscalco

, di cui il regli aveva dottoil no-

me.

Ilgrosso portierecon moltapulitezza diede per guida allostranieroun paggio che locon- dusse inuna camera,ovetrovòunfunrionario

DigitizedbyGoogle

(33)

4

delpiùaltogrado,

ma

presso apocodellastessa etàdel portiere, ed aventounafisonomia gen- tile,

un

Qcchio.vivace,edunafrontesulla quale la gravitànon aveva puntoscavala una ruga

;

segnituttiindicanticheilsiniscalcod’Aixpro- fessavala filosofiadelsuo augustopadrone.Senza aver

mai

veduto Arturoloriconobbeall’istante medesimo chearrivò. .

«

Voi

parlateilfrancese-normanno, belsire, glidisse; avetei capelli più 'biondi,eilco- lore più bianco chegliabitanti di questo paese;

echiedete della reginaMargherita:datuttique-

stisegnicomprendochesieteInglese.

Sua Mae-

stà stasciogliendo inquesto

momento

un voto nelseminariodiMontc-Santa-rVittoria.,e sevoi vichiamate ArturoFilipson,hoordinedi farvi condurreall’istante allasua presenza, benin- tesoperò dopoche abbiate fattocolezione.»

Arturo stavaper pregarlodidispensamelo,

ma

ilsiniscalconongliene lasciòil tempo. »

»

Un

buon pasto non nocquemai agji af- fari,diss’egli;oltrea ciò èpregiudicievolcad un giovane il farmolto

cammino

ton losto-

maco

vóto. Iostesso mangierò un boccone con voi,£ vifaròcompagnia con unfias.codivec- chio eremitaggio. »

Fu

apparecchiatalatavola conuna prontezza che provavaessere l’ospitalità unavirtù abi«

tualmcntc praticata neidominj del reRenato.

Pasticci, salvaggiume,la nobiletesta del ci- gnale,ed altredelicate.vivandefuronoimban- dite. Ilsiniscalcoeseguì perfettamente laparte di unospitegiocondo, e senzamoltanecessità fece ad Arturofrequenti scusedinon potergli

DigitizedbyGoogle

(34)

25 meglio servir d’esempio,attesochéesssendo in- caricatodi farealla tavola del re Renatole funzionidiscudiere-trinciatore,ilbuonrenon eramaisoddisfatto appieno, che

quando

ildi luiappetitoandava delpariall’abilità nelta- gliare.

«

Quanto

a voi, belsire, aggiuns’cgli,voi nonavetelemedesimeragionionderisparmiarvi, perchènonvedrete forse

un

altrobanchettoche altramontare delsole.

La

regina Margherita prende lesue disgrazie talmente a cuore,che

isospiri sono ilsuo nodrimento,e lelagrime lasuabevanda,comediceilSalmista.

Ma

credo che avrete bisognodi cavalli per voieperla vostragente,onderecarvi aMonte-Santa-Vitto- ria,cheèlontanosette migliadaAix.»

Arturogli risposech’egli aveva una guida ei cavalliche l’attendevano, e glichiesela permissionedicongedarsi. Ildegnosiniscalco

,

ilcui tondoventire era decoratoda unacatena d’oro, loaccompagnòfino alla portacon un , passo cheun leggieroaccessodi gottarendeva alquanto strisciante,assicurando peròArturo, chemercèle sorgenti delleacquecalde fratre giorninonsentirebbe altro.Tibaldostava alla porta,nonpiùcoicavalli stanchi dai qualierano essismontati un’oraprima,

ma

concorsierifre- schi,levatidallescuderiedel re.

«Sonoadisposizione vostra dal

momento

che porreteil piènella staffa, disse ilsiniscalco;

ilbuonreRecato nonriprende mai come suo

«in cavallocheegli haprestatoadun ospite.

Ed

è forsequestaunadelleragioniper cui

Sua

Maestà,enoiche

componiamo

lasua casa,sia-

CarloilTem.Tom. < 2

DigitizedbyGoogle

(35)

26

'raocosì difrequentecostretti diandarea piedi.» Il siniscalco prese alloracongedodal giovine inglese,che partìper recarsi a trovare la re- ginaMargheritanelcelebremonasterodiSanta- Vittoria.

Domandò

allaguida da qual parte essoera situato,equestagli additòcon aria di trionfo

una

montagnache sorgeva circadue leghesoprala città, all’altezzaditremila piedi, la cuicima arida edirupataformaval’oggetto piùragguardevolechesiosservasseneicontorni.

Tibaldo nefavellòcon energia edunfuocostra- ordinario, ed Arturofu tentatoaconchiudere cheilsuofedelescudierenonavea puntotra- scuratodi approfittaredell’ospitalità del buon -reRenato. Tibaldocontinuòmoltotempoadif- fondersisu lacelebrità dellamontagna e del monastero.«Il

nome

fu loro dato,diss ’cgli,in conseguenzadiuna grandevittoria,cheunge- nerale

romano

chiamatoCajo

Mario

aveari- portata sopraduegrandi eserciti diSaraceni

,

chiamaticon nomi oltramontani, probabilmente

i Teutonie iCimbri. In riconoscenza dital » vittoria,Cajo

Mario

fc’votodi fabbricare

un

monastero suquellamontagnae didedicarlo a

Maria

Vergine,in onore dellaquale egliera statobattezzato.Tibaldo,coltuono d’importanza di

un uomo

che conoscele località,simise a provarelasua asserzione generaleconvarjfatti particolari.

« Laggiù, diss’cgli

, erail

campo

dei Sa- raceni.

Quando

la battagliaparve decisa, le donneuscirono coi capegli sparsi,

mandando

orribiligrida,eaguisadialtrettante furie riu- scirono ad arrestare alcun poco dallafuga i

DigitizedbyGoogle

(36)

padri,i fratelli,i mariti edi figli. Egliin- dicòpure ilfiume, dove-lesuperiori manovre de’

Romani

avevano adessi impeditol’accesso, edove,per giungerealleSponde,i barbari

,

ch’eglichiamava Saraceni,tentarono questa bat- tagliaetinsero* le acque del lorosangue. In unaparola,egli

rammemorò

diverse circostanze, cheprovaronocon quale.esattezza latradizione conservileparticolarità degli antichifatti,anche allorche obbliaeconfondeledatee lepersone.

AccorgendosicheArturol’ascollava conpia- cere,perchè puossibene immaginareche l’edu- cazione di ungiovine allevato inmezzoaifu- roridelleguerrecivili,nonlorendevanotroppo capace di criticareunarelazionediguerreav- venute inepochetantolontane,il provenzale dopoavere esaurito questo soggetto,siavvicinò maggiormentealsuo padrone, eglichiesese conosceva, odesiderava conoscereimotiviche avevanoindottolareginaMargherita ad abban- donare

Aix

,eandareastabilirsinelmonastero di Santa-Viltoria. »

«Per compiereunvoto ch’ellahafatto,ri- sposeArturo; tuttoil

mondo

losa. »

«Tutto

Aix

sailcontrario,signore;ed io potreidirvi laverità, se fossi sicuro di non offendervi.»

-«

La

veritànon puòoffendereun

uomo

ra- gionevole,purché ellasia espressaintermini che possanoadoperarsi riguardoallareginaMar- gherita,parlandone innanzi adun inglese.»

Arturo dandoquesta risposta,desideravari- ceveretutte ledilucidazioni possibili,evoleva neltempo stessoimpedirealprovenzalediper-

mettersi troppa libertà. *

DigitizedbyGoogle

(37)

28

«

Non

ho nulla adire insvantaggio della nobile regina, osignore; la suasoladisgra- zia sièche

,

come

il re suo padre, ella ha piùtitoli checittà; iopoi so benissimoche voi altriinglesi, benché parliate assailiberamente deivostrisovrani,nonsoffritechealtrimanchi lorodi rispetto.»

« Ciòposto

, parlate. »

« Bisogna

dunque

chesappiate, osignore, cheil buon-re Renato,

commosso

dalla pro- fonda malinconia che si è impadronita della reginaMargherita, hafattotuttociòche era insuopotereper inspirarle

un umore

piùal- legro.

Ha

dato feste;ha riunito menestrellic'

trovatori,lamusicae lepoesie dei qualiavreb- bero strappata un sorrisoadun

ammalato

in- puntodimorte.Tuttoilpaeserisuonavadigrida digioja epiacere,e laregina nonpoteva nel piùstrettoincognito uscire, senzacadere,prima di averfatto cento passi

,in un’imboscatacon- sistente inqualche lietospettacolo, inqualche dilettevolemascherata,che erailpiù dellevjolte fruttodellaimmaginazione delbuon remede- simo,ilquale interrompevala dileisolitudine ondedissiparne ipensieri malinconici.

Ma

la profondatristezzadella reginanonsiprestava ad alcunodiquestimezzi didistrazione,cin- fine ellasichiuse definitivamente ne’suoiap- partamenti, rifiutando persino divedereilre suopadre, perchè ordinariamente eglicondu- cevaseco luipersone,i cuitalenti eicredeva attiacalmare ladi leiafflizione.

Ma

ellasem- brava sentisse condispiacere tutti isuonatori di strumenti, cdeccettuato un musico

ambu-

DigitizedbyGoogle

(38)

29 lanlc inglese,che cantando una lugubrebal- lata lefece versare un torrente di lagrime,

ed al quale poi donòuna catena di granva- lore, ellanonfece attenzionead alcun altro, csembravaperfinochenonsi accorgesse della suapresenza.Infine,come hodi giàavutol’onore didirvi,osignore

, ellarifiutò anchedi ve- dere ilre suopadre, a

meno

chenon vi an- dassesolo1,

ma

eglinon ne aveva ilcoraggio.»

«

Non

sonosorpresoch’ellaabbiapresoquesto partito, disseArturo. Pel Cigno Bianco! io sonopiùmaravigliatochele follie di suopa- drenon abbiano portato lareginain unavera demenza. »

«

Vi

fubene qualche cosadiconsimile,si- gnore,e vi'dirò

come

ciò accadde.Egliène- cessario che sappiatecheil buon reRenalo,

non volendo abbandonare suafigliaaldemonio dellamalinconia,risolse difareun grandesforzo.

Bisogna chesappiate ancoracheilre,istrutto nellascienzadeitrovatoriede’giullari, èal- tresìconsiderato

come

fornito diparticolareta- lento per ordire feste

, processioni, ed altri siffattitrattenimenti,chelanostraSanta Chiesa permetteper diversificareerallegrarelesue ce- rimoniepiù gravi,erasserenareicuoridi tutti i verifigli dellareligione.

È

notoche nessuno

si èapprossimatoalnostrobuonrenel talento mostraloin ordinarelaprocessione delCorpus

Domini

; il ballo della Tarasca(i),e la

mu-

li)Oggipure a Tarasconasifadanzare

,o, a megliodir, correrelatarasca,che eraundragonedivoratore,vintoda SantaMarta,e fattomorirea’suoipiedi,dopoaverlo menato perlacittàconunnastro aguisaniuncagnolino.

Notadell’editore.

DigitìzedbyGoogle

(39)

3

.sica sulla quale idiavolidannolebastonateal ve

Erode

congrandeedificazionedi tuttiispet- tatoricristiani, sonodi suacomposizione.In unaparolailmeritodelresimanifestainqueste festepiacevoli, collequalicrededispargeredi fiori il

cammino

dell’edificazione, e d’inviare

i fedeli al ciclocantandoedanzando.

»

Ora

ilbuonreRenato sentendoilsuo genio per tal generedi composizioniricreative, ri- solse dispiegarlointeramente

,nellalusinghiera speranzadisollevarelamalinconiadisuafiglia, clicdiffondevaunaspecie dicontagio sopratutti quelli chelesi avvicinavano.

»INonèmolto tempo che lareginasiallon- tanòperqualche giorno, non soperqualaf- fareeperdove;

ma

lasuaassenza diedetempo al buonredi faretuttiisuoi preparativi.Al- lorché fu diritorno, ottenneaforzadi pre- ghiere ch’ella farebbe partedi unaprocessione religiosachesi recava as. Salvatore, catte- drale d’Aix.

»

La

reginaignorandoidisegnidisuo padre, sivestì solennemente per essere testimoniodi ciò ch’ellacredeva doveressere una gravece- rimonia dipietà,nella qualeprendeva parte ellamedesima.

»

Ma

appena comparvesullaspianata infac- cia alpalazzo, piùdi

un

centinajodimaschere, trasformate inTurchi, Saraceni, Mori,e in nonso qualialtripagani, siraccolsero intorno a lei per renderleomaggio,

come

alla regina Saba,chesisupponevacheellarappresentasse.

»Poscia,alsuonodiuna musicatuttadari- deresi ordinaronoper ballareuna danzagrot-

DigitizedbyGoogt

(40)

3i tcsca,durante la quale si indirizzavanoalla regina nellamanieralapiù piacevoleefacendo stravagantissimigesti.

La

regina stordita

da

tantorumore,cmalcontentadiciò ch’ella chia-

mava

un’insolenza inaspettata, vollerientrare nel palazzo,

ma

leportene eranostatechiusq per ordine del re nel

momento

appunto chene erasortila, di maniera chele erastata tolta laritiratada quella parte. Allora la regina tornò dinanzi alla facciata,ecercò co’suoigesti 'ecolleparoledi farcessareiltumulto,

ma

le maschere che avevanoavuteleloro istruzioni le risposerocon altri cantifestivi, col suono distromenti e con ripetuteacclamazioni. »

« Avreidesiderato,disse Arturo,chevi si fosserotrovati unaventinadi paesaniinglesi

,

armati soltanto dibastoni, ondeinsegnare a que’ miserabili gracchiatori a rispettare una

donna

chehaportatalacoronad’Inghilterra.»

«

Ma

tuttoquesto fracasso, continuòTibal- do,era quasiun nonnullaa confrontodiquello chesifeceudirequandolostessobuonregiunse grottescamente vestitocfacendolaparte dgl re Salomone. »

« Quellofra tutti iprincipi,alqualeasso- miglia il

meno

» disseArturo.

« Ei siavanzò'verso la regina Saba

, per

assicurarlache eralabenvenutaneisuoistati ,

cconcapriolecosì piacevoli,

come mi hanno

dettotuttiquelliche ne sonostatitestimonj, che avrebberopotutorichiamarein vitaun mor- to,cfarmoriredal ridereunvivo.

Come

parte del suo vestire, ci tenevain

mano

unbastone di

comando

fatto presso apococomequellodi

hn

pazzo .... »

DigitizedbyGoogle

(41)

« Scctfro'bcn degnodiun similesovrano» disse Arturo.

«

E

del qualeuna estremità erasormontata da unpiccolomodello del tempio diGerusa-

lemme,

frastagliatomaestrevolmenteincartone dorato. Ei lomaneggiava conmoltissimagra- fia, c la sua destrezza ed allegriaincantavano tuttiispettatori,adeccezione della regina.Più saltavaeglicdanzava

,piùellasembravasma- niosa.In fine

quando

se leavvicinò percon- durlaallaprocessiorfe,ellapresada

una

specie di frenesia,gli strappòilbastone dallemani, logettòper terracon forza, edattraversando lafolla chesiallargava,

come

fossestatauna t'grechesislanciasse fuori delsuocovile;fuggì nella cortedellescuderiedel palazzo.

Prima

chesi fosseavuto il tempodi ristabilirel’or- dine dello spettacolocheladileiviolenzaaveva interrotto, sivide uscire acavallo accompa- gnata dadue otrecavalieri inglesichefanno parte del seguitodi

Sua

Maestà. E'lasiaperse

un cammino

a traverso la moltitudine, senza fareattenzioneallapropriasicurezza neaquella degli altri, trascorse lecontrade con larapi- dità dellampo,econtinuòacorrereegualmente sinche fu giuntaaipiedi delMonte-Santa-Vit- toria.

Fu

ricevuta alloranel convento e vi è rimasta fino aquesto giorno. Il voto di cuivi

hanno

parlato, è un pretesto per coprire la

guercia

fralei esuopadre. »

-

Quanto

tempo cche tuttoquestoèacca- duto?»

domandò

Arturo.

«INonsonochetregiornichelaregina

Mar-

gherita ha abbandonato

Ai*

nellamanierache

DigitizedbyGoogle

(42)

33 oravihoeletto.—

Ma

nbinon potremo andarpiù innanzi verso la montagna senza discendereda cavallo. Vedete voi là in fondo il monastero chesiinnalza fradue enormirupicheformano la sommitàdel Montc-Santa-Vittoria?

Non

vi èaltroterrenounito che quello cheè contenuto in questa gola

,ov’ è in qualche

modo

annic- chiato'ilmonastero di Santa

Maria

della Vit- toria, il di cui accesso è difesodai più peri- colosiprecipizj.Perarrivareallacima bisogna chevoi seguiatequestostrettosentiero, chegi- randointorno alla montagna ne conduce alla sommitàed allaporta delconvento. »

»

E

che cosasarà di voi e deicavalli? »>

« Noiciriposeremonell’ospizio costruttodai buoni padri al piededellamontagna,onderi- ceverquelli chesirecanoalmonasteroinqua- litàdi pellegrini;perchèvi assicuro chevisi vieneda moltolungi inpellegrinaggio, cnon

si faquesto viaggio a piedi.

Non

viinquietate

dunque

per

me

,che sarò bentostoalcoperto;

ma

vedodalla parte dell’ovest raccogliersi delle nubiminacciose)evoinepotrestesoffrirequal- che inconvenientese nonarrivate in tempoal convento. Vi do un’oraper questa corsa, e diròchesiete leggierocome un cacciatore di camosci,sequestotempo vibasta. »

Arturo diede un’occhiataintornoe videef- fettivamenteammonticchiarsiallalontana dalla parte d’occidente varie nuvole, cheminacciavano dicangiarlafaccia dellagiornata

,non haguari sì puraeserena che sisarebbe intesa laca- duta diuna.foglia.S’ingolfòdunquenell’aspro e sassososentieroche conduceva all’alto del

*•

DigitìzedbyGoogle

(43)

monte, ora scalando roCciequasi perpendico- lari,orafacendoungiropergiungereallasom- mità. Il sentieroserpeggiava tra cespugli di bossocdaltri arbustiaromatici, che fornivano qualche nodrimentoallecapre dellamontagna,

inache neltempostessoeranoostacolipocopia- cevolialviaggiatore.Iqualiimpedimenti erano

frequenti,che l’ora chegliavevaassegnata Tibaldogià era trascorsa,quando Arturogiunse sulla cima delMonte-Santa-Vitloria infaccia alsingoiarconvento cheneportava il nome.

Noi abbiamo di già detto che la sommità dellamontagnaera terminata daunaroccia a doppia punta, formandone ilvóto unaspecie digola

, ov’eracostruitoil convento che ne occupavatutto lospazio intermedio.

La

facciata di questafabbrica eradelgenere del piùtetro eantico gotico, oforse, come lohannochia- mato,di stilesassone.Esso corrispondevaper- fettamente allaformaselvaggia delle roccicche il circondavanoene sembrava far parte.

Re-

stava soltantounpiccolo spazioditerrenouguale escoperto,sul qualea forz"*dilavoro,crac- cogliendodatutta lamontagna lapoca terra chein luoghi diversisipoteva trovare

,ibuoni padrierano riusciti a formareun giardino.

Ilsuonodi una

campana

fececomparireun frate laico, portinaiodi questoconventocosì singolarmentesituato,a cuiArturosiannunciò come un mercanteinglese chiamatoFilipson,

chevenivaa presentareisuoi omaggialla re- ginaMargherita. 11 portinaiol’accolseconri- spetto, lo feceentrare nelmonasteroe locon- dusse inunparlatoriolecuifinestreguardavano

DigitizedbyGoogli

Riferimenti

Documenti correlati

Più non considera sinonimi razza e sangue, cbè il sangue può essere puro e la razza mista, e benché tutte nobili, le razze arabe diversificano fra di loro nelle qualità morali, nel

Dopo la sua beata e santa fine, mai più la madre Badessa non ebbe il detto tremore, ma per i santi e degni meriti di quella vera e perfetta amica di Dio ella è stata

«o; e rassettatele , come meglio bo saputo, a pubblicarle ancor per le stampe. Res to la mia ritrositd , per vero dire , superat a , mas- simamente perch# cos) sarebbonsi venute

Il primo volume corrispon- de per lo più al corso del 1833, e contiene dieci lezioni di prolegomeni intorno alle vicende letterarie della Divina Commedia, allo stato poli- tico

cade , di star così dubbiosi su questa pittu- ra ; imperciocché molti ancora de’ paesani non sanno che significhi. Nè già è un’ obla- zione cittadinesca; ma è gran tempo venne

rotti , e Dott. Antonio Frizzi l’esisten- za de’ primi nostri Vescovi per tre se- coli e più nel Vico- Aventino , detto poscia volgarmente Voghenza^ mi cre- dei , che dimostrata

ftruzione la relazione di tutto , e per ogni grado della sfera , Per altro quando fi abbia , come per noi accade efattamente , la vera eflenfione delle parti fuperficiali della

; — se il naso sia conforme a natura , libera l' apertura delle narici c senza Tizio della interna membrana per polipi per ubere per enfiature indizi di ozena ; — se la bocca