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Riflessioni di copertina

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Academic year: 2021

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Riflessioni di copertina

Riflessioni di copertina

Sarebbe facile definire Giovanni Viola un pittore paesaggista.

Sarebbe facile e non del tutto sbagliato, considerando che le sue opere propongono esclusivamente vedute della Sicilia.

Tuttavia non sarebbe sufficiente a descrivere la sua ricerca artistica, in bilico fra tradizione e originalità. Viola osa ripro- porre la rappresentazione del paesaggio, in un’epoca aliena e diffidente verso questa tematica, sovente considerata un mero esercizio stilistico. Il giovane pittore, invece, affronta la sfida – il rischio è essere tacciato di anacronismo – in manie- ra consapevole e anticonformista.

La Sicilia dipinta da Viola è molto diversa dall’immagine con- sueta di terra arida, flagellata dal sole, immersa nel giallo cro- matismo delle stoppe. La Sicilia di Verga e Guttuso, difficile, aspra, carnale. Viola fa emergere atmosfere sospese, silen- ziose, nostalgiche. La luce soffusa si accende appena nella fresca aria del primo mattino oppure si vaporizza in tonalità azzurrine al tramonto. Lo sguardo corre verso l’infinito oriz- zonte attraverso ampie distese dolcemente ondulate. Di spi- rito più nord-europeo che mediterraneo, i paesaggi di Viola rispecchiano un animo intimista e meditativo. Il romanticismo introspettivo di Caspar David Friedrich (pittore tedesco, 1774-1840), piuttosto che il realismo documentario della Scuola di Barbizon (dal nome della località francese dove tra il 1830 e il 1870 si ritrovarono diversi pittori dediti alla rappre- sentazione di scene campestri e rurali), sembra meglio accordarsi alla poetica contemplativa del pittore siciliano.

La terra è una striscia sottile ai piedi di un vasto cielo sfuma- to di indaco, rosa e celeste. A volte, rare nubi rompono la perfezione della superficie, conferendo un impeto di dram- maticità alla scena altrimenti statica.

Da un punto di vista compositivo potremmo quasi conside- rarle opere di arte astratta: il colore è modulato in fasce digradanti stese con tocchi leggeri, le forme tendono alla semplificazione e quasi scompaiono diluendosi in velature leggere. Viola sembra assorbire e reinventare la lezione di Mark Rothko (1903-1970). Si può forse leggere, come nelle tele del pittore americano, un anelito all’immaterialità, nel tentativo di staccarsi dall’immanenza delle cose concrete e di poter così tradurre emozioni in campiture cromatiche eva- nescenti, oltre i limiti imposti dallo spazio del dipinto verso una dimensione quasi teologica.

Tuttavia, il segreto, il senso più recondito e inaspettato dei paesaggi di Viola può essere individuato in quello che in essi

manca. Le tracce di vita umana e animale, nonché i segni della tecnica – la più tipica manifestazione dell’uomo – sono appena percepibili. Si tratta di paesaggi quasi totalmente non antropizzati, disabitati. Mancano, in una parola, i tratti salienti di una cultura. Le tele sono prive di una connotazio- ne temporale e geografica precisa. In questo senso, non abbiamo dinnanzi vedute paesaggistiche tradizionali, ma visioni profondamente utopiche: «Il cielo [è] così infinito che a guardarlo fisso [dà] le vertigini. […] In questo paesaggio non ci sono figure umane. Non c’è nessuno. Quello che […]

resta è solo lo sfondo: un paesaggio senza figure.»

(Murakami Haruki, Norwegian Wood, 1987).

Veronica Liotti

Giovanni Viola, Luci nell’orizzonte

della tarda sera, 2011, pastello su carta, cm 27 × 38,

Courtesy galleria Stefano Forni (Bologna)

Ancora una volta, ringraziamo la galleria Stefano Forni di Bologna, per la possibilità di pubblicare in copertina un’immagine intensa e suggestiva, opera pittorica dell’ar- tista siciliano Giovanni Viola.

Giovanni Viola nasce a Modica-RG, nel 1981. Influenzata dall’esperienza del “Gruppo di Scicli” (un gruppo di pittori e scultori, particolarmente attivo tra gli anni ’70 e ’80, la cui attività si svolge lontano dalle dinamiche dell’arte main stream, nel piccolo paese di Scicli-RG), la sua ricerca arti- stica si concentra sulla raffigurazione di paesaggi e atmo- sfere della sua terra natale.

Tra le principali esposizioni personali e collettive ricordia- mo: Realismi e linguaggi, Chiaroscuro Arte Contem - poranea, Scicli-RG (dic. 2011 - gen. 2012); Insieme in gal- leria con…, galleria Stefano Forni, Bologna (2011);

Giovanni Viola - Icone della natura, galleria Stefano Forni, Bologna (2011); Under 40, galleria Stefano Forni, Bologna (2011); Giovanni Viola - Viola su tela e su carta, galleria Lo Magno, Modica-RG (2010).

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