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CRONACHE
ECONOMICHE
QUINDICINALE A CUft. DELLA CAMERA 01 COM· MeRelO INDUSTRIA E AQ'"COLTUFtA DI TORINO
COMITATO DI REDAZIONE
Dott, AUGUSTO BARGONI
Prof. Dott. ARRIGO BORDIN Prof, Avv, ANTONIO CALANDRA Dott, CLEMENTE CELIDONIO Prof. Dott. SilVIO GOlZIO
Prof, Dott. FRANCESCO
P A L A Z Z I - T R I V E l l i
•
Dott. GIACOMO FRISETTI Di rettore responsabile
*
SOMMARIO
Panorama dei mercah , . .
J'pag.!t4
Lo sviluppo della produZIone
degli idrocarburi in ItalIa
(G. Cosmo) . . . . . . .Propnetari e proprietà che
cadono sotto la rIforma
(F. Saja) , . . .Le risorse naturali
dell'Ame-rica
(F, HenryjLa ferrovia
delCenlsio
(E, Ehren/reund)
Ha cento anni
laBorsa Valon
di Torino (C, Ezi)
Per
il
nconoscimento mler"
nazionale dei dnllti
del-l'uomo (G,
Cansaçchi) .Imzio e sviluppo della
colu-vazione della b J e lo l a da
zucchero in Piemonte
(I. Zannone) .NOhZJario estero
Situazione economica
dell'In-ghilterra - Lettere d'oltre
confine
(D. Abel)Rassegna tecnico - industnale
(Osserv. ind. dellaC
erA)
Il mondo offre e chiede
Produttori italiani. . .
Movimento anagrafico
»
5
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p »9
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3S
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38
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45
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rA~~RAMA D~I
M~RLATI
ITALIA.
-
In
prossimità della parentesi delle
fe-ste di fine d'anno sono rallentate le contrattazioni sui
mercati italiani, a parte
quelli di
merci più richieste
per tradizione in queste circostanze, A quanto pare,
l'attività
tende
nuovamente a spostarsi in prevalenza
dai settori industriali a quelli agricoli. Infatti. le
ma-terie prime industriali
hanno
registrato una massa
d'affari
non
troppo rilevante e quotazioni in parte
stazionarie c in parte solo moderatamente volte al
rialzo.
Per
le materie prime agricole e soprattutto pel- le
derrate alimentari si assiste invece ad una intensa
domanda. superiore all'offerta, che fa leva sui prezzI .
In particolare. gli aumenti del prezzo del grano vanno
imputati alla reticenza degli agricoltori circa la
ven-dita, anche perchè oltre 2/3 (secondo stime
atten-dibili) del grano liberamente commerciabile
sareb-bero già passati dai produttori ai commercianti e agli
industriali molitori. Nel settore del bestiame prevale
pure
iltono sostenuto, Non altrimenti nel settore
ca-seario, in cui però le importazioni di burro frenano
le
quotazioni.
Decisamente sostenuto
ilsettore degli
olii. Non più che mediocre, invece, l'attività sui
mer-cati vinicoli.
Passando
al reparto delle materie industriali. è da
segnalare l'eccezione, del tono prevalentemente calmo
del mercato
dei
pellami greggi, nonchè dì quello delle
materie prime tessili. I settori dei metalli non
fer-rosi, dei
combustibili,
del legname e del materiale
edile presentano un comportamento riflessivo e una
attività non troppo intensa.
Gli
operatori
dei
mercati industriali considerano
con attenzione la svolta in corso della politica
eco-nomica nazionale.
Si
riconosce la necessità di una
sua nuova impostazione che tenga
conto
della mutata
congiuntura internazionale e dei compiti
dimobili-tazione economica
che
cisiamo assunti.
Ma
si
sotto-lmea che
di
fronte alla minaccia dell'inflazione,
pro-vocata
dalle
spese per
ilriarmo,
ilrimedio
unico
è
['aumento della produzione
e della produttività. J
controlli imposti sull'economia vanno considerati in
ogni caso
dei
mali inevitabili. ed
illoro requisito
deve
essere
quello
di danneggiare
ilmeno possibile
la produttività
delle imprese.
ESTERO.
-
L'anno
1950 sta per chiudersi, sui
mer-cati
internazionali,
con un'intonazione più riflessiva,
determinata
dai
progetti
diregolamentazione delle
materie
prime. Tuttavia, con
il procedere dei
pro-grammi
di
mobilitazione
economica
nei maggiori
Paesi
industriali.
la
tendenza al rialzo delle
quota-zioni permarrà immutata, se non si accrescerà.
In un
anno, i prezzi della gomma
hanno
subìlo il
più
sensazionale aumento rispetto ad
ogni
altra
ma-teria prima:
la quotazione di
Londra
è
salita. nel
corso del
1950,
del
186 %.
A parte
ilmercurio. di
minore
importanza,
ilcui prezzo è
rincarato
del
181
%,
nella
graduatoria degli aumenti segue la lana
australiana (più
del 130
%)
e
quella
quotata a Nuova
York (più del
9870).Anche
icotoni hanno
registrato
rincari notevoli e specialmente
quellO
brasiliano (più
118
';'{) e
quello
egiziano (più
del 68
%l; meno quellO
americano,
a
motivo
del controllo del
mercato (più
del
40
%J.Tra
i metalli non
ferrosi,
lo stagno ha
guadagnato
ilmaggior numero
di
punti; in base al
prezzo
di Londra,
nel
1950
l'aumento è stato del
97
%Lo zinco
(quotazione
di
Nuova
York)
è
rincarato
del
75';(.
Ilpiombo e
il
rame sono pure
aumentati
ma
in
proporzioni
minori.
I
prodotti alimentari si
tro-vano
in
coda nella
graduatoria:
ilgranoturco è
rin-carato del 31
%;
ìprezzi dello zucchero
sono saliti
LO SVILUPPO DELLA PRODUZIONE
DEGLI
IDROCARBURI IN ITALIA
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GIANDOMENICO
COSMO
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Rettembre
1950 l'indic(} produttivo ISTAT (ba e 100 la media mensile
(11'1
19:~~) dilll()~tra\a('omC'
la
produzione fosse salita a
2937.
I
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giaciment
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i aperti dall'AGIP nella
alle Padana Lombardo·Emiliam\
«'al iaga.
'ortelllaggiore,
Ripalta) hanno una potenzialità attuale da
soli, solo
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sfl'ut t at a
}\1'1'lLifficoltà
in
via
,
di
SUIJcl'amento
(' di
colloeamento,
di
circa
1,7 milioni
(li
ll\f' 'gioT!lo,
pari
a
liOOmilioni Ili mc
'
anno.
2 .
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RIP
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PRODUZIONI·~Di gran
lunga la parte più
importante
della. produzione di metano
è
('on(,l"ntrata
1)('1ora
in
Italia ut'llr regioni
drlla bassa Val Padana:
Lombardia,
Veneto .
Emilia .
Toscaua.
Marche.
Abruzzi.
Lucania.
Sieilia
.
Totale.
RegionjRipartizione regionale della produzione
Anno 1935 Anno 19H '000 mc.
.
'
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'000 mc. %12
0,1
6.381
16,2
12.342
32.216
76,4
2.326
5,6
167
0,4
488
l,l
HO
0,3
12.354
100
42.16
100
Anno Hl!;) '0110 mc. D.
92.702
~i7 ,f)106.121
-l~,!ll6.250
18,7
1.5~90,6
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0,1
5'),-:..67
0,1
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Il
peso erescenjl" della
J,ombardia aUa produzione meLanifera
si
riconnettc
alla ril,pl'(,!tt' i\'i
condotte dall'AGlP,
la
cui
partecipazione ana produzione
compi saiva
nazionall"
il
anelata gra·
I1nalmentl" crescendo
nell'ultimo triennio.
Ripartizione produzione metanifera fra principali produttori
Aziende '000 mc. Anno 1947·4 ò' '000 mc. Anno 1918·49 % 'lIOO mc.\nno 1!l4!k',1) . o
IO "
AGII> .
20.900
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E'piccoli produttori ono in It.alia
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Ba1!~aFl'r·
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VallI:' Padana
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in Toscana
viluppano una mode ta
attività
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altre n·gioni.
La
loro azione
è
agevolata
ticoordinata dall'Ente Nazionale Metano,
fondato
in
HOllla
nel lUi!!
('oll1e ente
di
diritto pubblico,
e
munito di un capitale di 400 milioni di lire.
La rete attuale
dei metanorlotti ha l'a
,
ggiunto uno
sviluppo
di oltr' 1000 klll.,
eompn',l'
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1'\'1
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di alhH'C'iamcnto
ai
N'ntri
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ha
una portata
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di
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in (',i1'ra
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Il1ll1WroS i ('('ntri inllu lriali
N1
urbnni d('I1'ElI1ilia, dl'lIa LOlllhal'r1ia
l',!t,I
Pi!'llIontp
l~ord·orienlall'. lfl1uno
sviluppo
di -175 klll., ('0111]1r('se Il' n·ti di
allac('l:ulIl'nlo all,'
('uIHlottl' principali,
l'tI
una
portata attuale
(li
eil'('a 1,8 milioni di me/giorno.
I"';)Plì{'l'('ifa dalla
~()('i{'(à
Xazionale
Met
anodot
t i, paTtecipazione qua,
i
totn,le dell'.\GIP. Alculli
1m
vi
1
mI!
i,
]11'1'C'Ollll'll'liRiYi
75 klll.,
appartl"ngono
a
due divt'l'KP
,oei{'tà,
la ,·OC'. Pl'troli
ti
Italia l'
la
H(l('. l'dI'O'
lifpra
Italiana;
h)
l'deorirnta7e
Pad(lIU!:
collega i gia('iuwnti dl'l Delta
PadaJlO
(polpsinp·FI'lTal'l·,'(·)
a
illlportallti centri
ùel Ypn('10 (' (h-Ha Lombardia oripntalt'. Ila uno
sviluppo
\li oltn'
:-,00
klll..
('olllJlre
'c
It'
l'l'tidi allac.l:ianH'uto
alle
C'ondotte priu('ipali l'Il una portata Ili
('irca
), l wiliolli Ili
11H'
~dUl'no.
J~ <li propri(>tà della. Soeil'tà. Metanodotti Padani, partecipazioue dt'1l'!<}1111'
\l7..:'\It'lano;
l')
n'/,.
1'///,(,1111111/1'11:('olll'ga, ('on un'unica condotta,
il
giuc'inH'llto
di
Malalbl'rgo (F!'l'rara)
dl'lI:1
:-;1'1
c' !)l1plli dplI'Ap]H'llDino Tosco-emiliano (Pietramala
('(l
altro)
òl'l]a •
L~a Bologna
('
Fil'l'lllW.
rla
una lungJH'zza, C'omple
Sivltdi
120 lan.
e una portata
<'11('in qualche tm((o
raggiun~('i
!lO.OOOIIH\giol'llo.
N'C' (.
r!j('rC'('llLr
la
•
ocictà Idrocarburi
~azionali.
Tra i nuovI
trou('hi di Illt'tanodot
ti
in progetto
il
maggio!'l'
i, qupllo Piacl'llza
-Torino, clal
ql/alc'
~i ~f:\(·c·h('r:l aTortona
ulladirama,zione
per
Genova. Esis(e pure
unaproposta p('r un
"'t'fanodot (o
d)("
aftraVel'HO
t.utta
la
Penisola, dovrebhe
IJortare
il gas della pianura. paduna
al
;\1
(,lIlIogiol'llo:
]lf'l'il l1Ionwn1.o Pl'rò la produzione non è tale da ]'l'ndl're
conveniente
il (l'asporto
a
(
'
oRI gmndc' c!iKlanlla,.
:1.
I MI' I
E
(,IO
D
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L
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l i E
'l'
.
\ '\'
O
l,a
silllltzioll!'
l'I'l'Stlt Ilal10
se'oppio
della guerra, la erf'RCent(' mancanza di benzina
Ill'l
pa('~c ]l1'1'gli
I/Ki
dviIi,
la
eO!lSPg1lpntp Halita
dei prrzzi relativi ai prodotti petrolifl'ri
ed al earboD(\,
hanno
fat I
(Iin
modo ('h(
'
-
superando
raditat<· diffidenze -
la
produzioo(' (' l'u. o dI'l 111l'tano
~iono
l'ulliclallwnt (' l'1l(pi!i
0('1Polpsinr, nella Bassa Ferrarese, ove
si sono
Illolt iplicate le piccole imprp!lP
(lpr
1't')ifmziolJ('
(Id
gai! alluvionale,
cd in altre zone del Parmensl' e drl Piacentino. Con lo
svi
-hll'JlO
dI'Ila
produzioue upl dopoguerra l'impiego
(\Pl
gas mrtano
Ai è
rivolto
ad altri
usi, pre·
YH 11'1111'1111'111l' indllfltriali:
Hipar1iziono pPr
esercizi
finanziari dfi
cOllsumi
di
metano
t 'lilizzaziono 'nOCl mc. 1946-47 % '1100 ilI<'. IV l R-iII °'0 'UOli mc . 1949·50 l't!
.
\Ill
(I( mziOlll'45.715
63,9
62.067
37,2
71.2
19,!)
l'
si induRtl'iali
t'rlolllef\(ici
13.-1 7
18,9
81.063
48,6
257.556
7:!,1
(
'OIHHlmi int('rni
di
miniere.
1.038
5,6
2.530
l,fi
5.926
1,7
7'O!II!(' Jll'orfu::ioll(, utilizz{/ta
63.240
8
,4
1.J5.660
7,3
:331.
770
93,7
IlÌRIH'rHioni i D
miniera
.
.2
5
11,6
21.175
12,7
22.627
fi,a
Tolllic
/ll'oduziol/c Nogatltdai
pozzi
71.525
100
166. 35
100
357.397
100
I~
opportuno rilevare ch
:a)
il
conllUtllo
per u. i industriali e domestici, che eost.ituiva nel
1946-47
solo
il
18,n
o
o,
ha
a~wrhil()
Iwl
HIJ9-50
il
72,1
dell'intera produzione più che quintuplicata ileI periodo;
b)
il consumo
p l' l'a.utotrazione
.
E'mbra però pur sempre
suscettibile
eli
incremento.
E~w:llltllelltò
infatti n('1
1949-50
di
9,2
milioni di mc.
(+ 14,8
%),
mentre nel
194 ·49
('faaumentato
di
H,:'
Il,ilioni
Ili
me.
(
+
11,7
%).
),('1 1919
su
117,1
milioni di mc.
con.umati
per usi indul:!triali
e
dome.tici,
il
settore
mctal-IIIJ'/-!,i('o
('
llle('('nnieo ne
assorbì -
secondo
le valutazioni dE'll'Ente .!\f('tano -
48,8 milioni, pari
al
~:l,.t o~:a drea
:.lI'
milioni ammontano i consumi
(12,8
% drl t.
otal·) del
klE'ttore chimico ed
a
('ir('a
]
6
(i
,:~ ~,,)gli
impieghi
P<'f
uso domestico.
In
sviluppo
P
lo
.
fru1.t.amento del metano per la,
)ll'oclnzlOl\(, di ('IlC'rgia e)l'ttrÌea
e
di fertilizzant.i azot.
ati. A
Tavazzano
la STEI (Soeietà
Tl'rmoelrt-I ric'a
HaI
iana) dE-'lla quale fanno parte la Edison,
la
l\1ont.
ecatini,
la
Falk, l'Azienda Elettrica
.
\rnni,·ipal(' di 1ilano e l'AGlP ha in costruzione una ('entralo termica"
la
cui entrata
in
servizio
('
rn·p\·ista. pcr la fìnc> del
1952
('on una potenza installata di
120.000
kW. Nel Lodigiano inoltI'('
\'Ìl'Ì11Oai
pozzi llll'taniferi più promettenti
e-ò in una zona che
è
prevalentemente
agricola
dovrà
sorgl'l'l'
Ullafabbri('a per concimi chimici ottenuti dal trattamento d",i gas naturali. E
sa
è
pre·
yi ..
ta 1\('1' la pwduziolW di
60.000
tonno annu
di
ammoniaca, tre quarti elei quali de tinati
alla
fahhrieaziol1l'
di
eOIlC'illli
azotati.
quanto aU'equivall'nza C'l/gli altri ('ombustibili, possiamo affermare che i gas naturali italiani
hanno
gpneralmellf
l'dal
90
al
96
~odi metano, sono esenti da impurità dannose
e
dùnno dalle
!lOOO
all('
U500
('alorie per metro cnbo. Perciò un metro cubo di gas naturale (p
Tcirca
720
grammi)
valI'
lll'r pofl'l'I' oalorifl'I'O quanto kg.
1,5
di carbon fos. ilE',
1 kg. di nafta,
~kg.
di
lignite,
~,5di legna,
~
kg. di torba.
t'~sic('ata,k/!.
]
,5 <li earbone vegetale, kg.
130
di alcool denaturato, metri
cubi
:!,5 di ga'
,trtitieiaI",.
~\'I'OlHlo
i
progetti dell'AGIP, entro il
1951
sarebbero disponibili giornalmente 6,3 milioni di
11II'tri
('uhi,
il che dovrebbe consentire il risparmio di
9500
tonno di earbon",: nf'l
1952
1<L
sola
,\(;IP dm
rpbbl'
fornire una produzione di circa 4 miliardi di mc. A tah' cifra
si
de,e ovviamente
1l1!l!illngPl'e la produzione anche attualmente esistf'nte nell'Appennino Tosco-Emiliano
e
qlwlla
)ll'!·vpdibilt· lwlll'
~Iarchl'e L'"mbria, mentre pro pettive sembra,
si
aprano anehe nell'Ita.lia
.'T
l'rillionalt·.
Oc('orl'<,rà però coordinare due esigenze che meritano
la
medesima con iderazione: quella di
nlhll'g:ll't' <L più va
-ta
zona del territorio i
benefici
dello sfruttamento delle l'i or e
di
gas naturale
(' quella (Ii a.
'ienrare
il piil economico impiego delle
risorse
stessf',
la
cui importanza è tuttora
limitata
1H'1quadro del generale fabbisogno energetico
dell'Italia
(2,1
%
dei consumi del
1950).
Proprietari e proprietà che cadono sotto la riforma
E'risaputo
che
l'intenzione
dell'autorità nel
confronti
d~l1ariforma fondiaria mira ad avere
la disponibilità di oltre un
mi-Lione di
'etta
ri
'
di terra da
d2sti-nare
alla
formazione di nuove
piccole
proprietà. La
t~rras!
renderà
disponibile a mano
:lmano
che
la legge
sarà
nesa
ope-ranle, espropliando
coloro
dieu!
reddito
dom~nicaleper
ettaro,
moltiplicato peT la
superfiCie,
su-pera un certo
limite
variabj],e
in
funzione
del reddito medio per
ettaro.
Nel
senso che
minore
sarà il
l'Eddito medio, maggiore
sarà.
la peroentuale di
esproprio.
A parte
i concetti che
ispiTa-l'ono
il
riformato l'e, può
interes-sare
la
conoscenza
del nume'l'o di
coloro che saranno
in parte
pri-vati con
l'esproprio dei loro li
"
r-reni e
dov
,e
iterreni
si
trovano
.
Allo
scopo
riporteremo alcuni
dati statistici
desunti dalla
l'ela-zione
di maggioranza
alprogetto
della
legge
stralcio.
Il
ntunero dei propriEtari che
saranno
espropriati
sono
com-plessivamente
7958,
essi
'Posseg-gono
oggi 4.310
.
000
ettari
di
ter-ra, dopo la liforma la loro
pro-pr~età
sarà
ridotta a
soli
3.051.000
ettari,
perdendo
essi
in totale
1.259
.
000
di
ettari.
Le r
'Egi
oni che maggiormente
saranno
colpite dalla riforma
sono
la Toscana. la Sicilia e
'
le
Puglie
come
dimostra
il
!prospetto
che segue:
COllcorso delle singole 1'_qiolli a
formare
il
1.259.000
ettari di terra da espropriare.n,·
",11(> CliMi [l"I'!' IrPiemonte
35
.
000
3%
Lombardia
80.000
6%
V
'me
to
100.000
8
(:~Emilia
93.000
8
~, .0Toscana
195.000
16
",
Marche
,
31.000
2 ~~,Umbria
31.000
2
cI>
LaZIO
85.000
70:Abruzzi
16.000
1
"1"
Campania
29.000
2'1
Puglie
172.000
14
o/,Lucania
73.000
6%
Calabria
87.000
7%
Sicilia
218.000
17
%Sardegna
14.000
1'1
Totale1.259.000
100
%
Il vario grado con cui le
sin-gole regioni sono toccate dalla
riforma svela in parte dove la
riforma potrà avere i maggiori
effetti. Innanzi tutto viene
l'Ita-lia meridionale la quale è
chia-mata a corrispondere
il
30'-~del_
la superficie totale (1.259.000)
che sarà espropnata. E'
pre'Ve-dibile dunque che la riforma è
destinata a portare una
proda modificaZione nel I1Egime
fon-diario del! 'Italia meridionale,
do-ve si renderanno disponibili 377
S
*
C/'onache E.COIIOIIlIChe
mila ettari di terra destinati alla
formazione di nUOl'·e proprietà.
L'indicata
superficie
potrebbe
'E
ssere sufficiente alla formazione
di 50 mila nuove unità, se
quat-tro
ettari
per famiglia saranno
sufficienti
a garantire un minimo
di reddito ritenuto adeguato
al-le future esigenze della
popolazio-ne agl'lcola.
E'pTobabile però che
di
FRANCESCO SAJA
qu
·
attro
ttari per ogni nuova
proprietà in media nell'Italia
me-ridionale siano da ritenersi
m-suffici::nti,
per cui
ilnumero
del-le unità potrà
essere
di sole 25
mila o al massimo di 30 mila.
Non in tutte le regioni del
me-ridione la riiforma avrà
effetti
egualmente
intensi, poichè in
al-cune,
come ad
esempio
nelle
Pu-glie, essa
èdestinata a incidere
f1ensibilmente
sull'attuale regime
fondiario,
nell' Abruzzo
invece
l'attual,e
regime fondiario resterà
quasi
immodificato.
Anche
nel-l'Italia centrale la proprietà è
destinata a subire notevoli
mo-dificazioni
soprattutto
nella
Ma-l'Emma Toscana e nella zona
del-le grandi fattorie. Di minore
r;-lievo saranno le modiflcazioni
a!-la proprietà nelle Marche e
nel-l'Umbria.
1.'Italia Settentrional',
contra-riamente alla diffusa opinion
I2'.deve alla riforma un cospicuo
contrLbuto
di terreni che supera
i 300 mila
ettari
pali al 25'1, del
totale
che sarà espropriato
su
tutto
ilpaese. Tra le regioni del
nord
5010la Liguria sfugge
inte-I amen Le alla riforma, tut.te le
al-tre regioni
saranno
inveoe
toc-cate.
Particolarmente nel VenEto
e nell'Emilia e in misura minore
nella Lombardia la riforma farà
sentire
isuoi
,affetti.
Il Piemonte, tra ],e regioni del
nord, è quello
meno
interessato
alla liforma fondiaria, tuttavia
esso dovrà subire l'esproprio di
35
mila ettari di terra. Se le
nuove proprietà che si vogliono
costituire sulla terra espropriata
potranno avere la superficie
me-dia di 5 ettari. sarà possibile lo.
formazione nell'Italia
settentrio-nale di 60 mila nuovE' unità.. E'
forse ottimismo
ildato medio di
5 etre!i pEr unità, probabilmenl
~anche per
ilnord l'estensione
media di ogni nuova proprietà
dovrà aggirarsi intorno ai 7-8
et-tari. in tal caso
ilnumero delk
nuove unità scenderà a 40 e
fo1'-s~
anche a 30 mila.
In Sicilia l'espropriazione
rag-giungerà un
'estensione
di oltre
200
mila ettari, pari al 10%
cir-ca d·ella
superficie collivala.
For_
se
la Sicilia è lma delle regIOni
dove la riforma
è
destinata
a
modificare noLelVolmente
l'attua-le regime fondiario.
Scarso o
n~ssunrilievo avrà
invece la riforma in sardegna
dove saranno espropriati 14 mila
ettari, mmo cioè deln
%
della
superficie
coltivata.
Non bisogna però credere
che
gli
effetti
della riforma possano
essere
misurati
solo
dalla
mag-giore
o minore
supElilcle che ver_
rà
espropriata
in
ciascuna
re-gione.
Altri
comples'i
fattori
cJo-vuti all'ordinamento colturalo
,
a
quello produttivo
e
aziendal
'€.
de-stinati ad
essere
modificati
in
tutto o in partp dalla ri!forma
possono eSSEre causa di profondi
mutamenti nell'agricoltura.
Vo-lendo
esemplificare
diremo
che
la frantumazione di un latifondo
del sud
si
presenta abbastanza
facile. lo
smembramento
invec~di un'azienda risicola o
zootecni-ca del nord
èopera7Ìon p
delica-tissima
le cui conseguenze
pos-sono anche rivelarsi di
estrema
gravità.
TI
numero dei proprietari
che
saranno
espropriati in parte dei
loro terreni,
sono
distribuiti
nel-le regioni come indica
ilprospet-to ch
e
segue:
Numero delle proprietà sOf/gette
ad esproprio 11r.:"::lnnr
Piemonte
Liguria
Lombardia
Venezia Tridentina
Veneto
Emilia
Toscana
Umbria
LazlOMarche
Abruz7,Q
Campalllu
Puglie
Lucania
Calabria
Sicilia
Sardegna
460
750
l750
980
1\60
150505
:120
l!iO405
61\0
240
255
1410
42
7958
Il maggior numero assoluto dei
prop
'
rietari chiamati in causa
dalla riforma si trovano al sud:
dove raggiungono
il40'7r del
to-tale, mentre al nord sono solo
il 27
%.
Incifre assolute ai 3140
proprieta!i del sud ai quali
sa-ranno espropriati 595 mila
et-tari di terra, fanno riscontro
2941
proprietari al nord ai quali
la riforma toglierà 308 mila
LE RISORSE NATURALI
DELL'
AMERICA
d
i
FRANX HENRY
GlI Stati Uniti si sono accinti al più importante e completo censimento economico-Illdustriale che la loro s!oria rIcordi. La nazione ha profuso ingenti ri-sor"e 1)('1 co~truire la più grande industria del mondo e nel j.larteciparc a due guerre mondiali e gli esperl!, de.siderosi di aC'.:ertare di quanto metallo, di quanto carburante. di quanto legname il pae3e di;,ponga an-l'ora per Il futuro, e dI stImare la capacità produt-tiva del suolo Hl vista del rapido incremento dell3 popolazione, si sono posti l'interro~ativo' • Qual'è lo stato delle nostre ricchezze natura,li?.
L'inchiesta non
è
ancora del tutto completata, ma !rli espel'(j traggono già. dai dati finora elabo,rati. la certez.za che t;li StaI! Uniti resteranno la nazione più potent1' del mondo, anche se la disponibLlità di alcuni l111t1er;;Jj fondamentali è inferiore al fabbisogno. S: deficIenze, infatti, vi sono - essi dicono -v
'
è
modo di compen",arle, sia intensificando le ricerche in pa-tria, sta cercando di avere libero acce.,;so alle fonti ài rifornimento all'estero, sia, infine. perfezionando i metodi tecnici per la produzione sintetica dI quei mi·nerali che scarseggiano nel soHosuolo del paese. E:anlll1lamo brevemente a1cu'1i dei risultati di que-.>to cl'n:imento.
Ì:agrico!turo amel'lcana, . eguendo l'esempio de'il'in-ciuslria, ha adottato nuovi ed efficaci metodi scienti-fici (h~ hanno accresciuto enormemente la ,produzione per u:lità di superfiCie coltivata e per unità di po
-te'lziale umano addetto alla lavorazione. Nel 1944 per un l'accello 'uperiore del 251
" a quello del 1939, a
quu-i parità di superficie coltivata, furono rispar-mi3ti circa 3 mi!lardi di ore-lavorative. L'attuale ,u-j.lerfìde coìtivata 110n differisce molto da quella del t919 eo.)ure la produzione
è
oggi .. uperiore ,,~ fabbi-I1gll d,'! p:le:,e, l' permette L1na larga e 'portazionc. L'a,lozlune dI nuuvi rnelodi scientifici ha dalu ri-~1I.t:1l1 .balorùltivi. E' 51:1to possibile, 'Per esempIO, l'l'Ila lUna nurd-oecidel1lale del'lo Stato delI'Ohio, far
~alin' da ;j a 33 tonnellate la resa per l'tlaro delle
b Irb~l...ietole da zu::chero, grazie ad un nuovo si l::m3 di cultul'a che aumenta la porosità del ,uolo. Pari-menti. lo. re.sa delle carote è aumentata da 8 a ~2
tonnel.ate per ettaro. abba.;,;ando il livello delle falde c!1 a,qua 'ul 'erreno, Con lo ,.esso 'blema si è riu-SCili ad accre-cere da 10.50 a 228 ettolitri per ettaro 1,1 resa dl'l e patat!'
Buoni progressi sono _ tati anche ottenuti nella pro-duzione del terreno coltivabile, Si valula a p,ù ji 40,000.000 di ettan. cioè a ,poco meno di un quarto della superfiCIe coltivata, e al 51 "circa d~ll'intero territorio deglt StatI UnitI, l'area sottratta ai danni delì'erosione. TuttaVia, i tecnici ;;limano che circa 200,000 ettari vadano perdutI ogni anno per erosioni nlluvionali: Ì'! che Indica quanto lavoro
vi
sia ancor3 da compIere In questo campo, Il problEma vIene af· i. CUllato In pIeno dagli espel'tl del Mll1Istero dell'Agri-coltura, con l'adozJOnE' dI nuovi sIstemi di colture InteSI a l'Idare la fertllllà ai terreni depauperati da erOSIOni e alluvioni dello .;trato Euperfi 'Iale. Ta'liter-l eni, dopo e~5ere stati sot toposli per ~inque anni ad
intensa fertilizzazione. sono stati seminati a gran-turco ed han.no fornilo un racco'llo di più di 75 etto-litri per ettaro: un successo che ha sfatato in 'Pieno la vecchia teoria la quale affl'l'mava che per ricon-durre a fertilità un terreno privo dello strato super-ficiale occorrono almeno 100 anni. L'e9penmento di-mostn che se anche gli S:ati Uniti dovessero per, dere, per 1..n qualsia,i catac'lii'ma della natura, la mag-gior parte del terreno attualmente in buone condi-zioni di fertilità, essi potrebbero ancora produrre im-portanti quantità di denate aoJimentan.
In tutto questo proce;:so dI sviluppo, una parte importantissima Sipetta ai fertilizzanti. Nel 1944, gll Stati Uniti avevano una disponibilità di fo'fati na-turali sufficiente per 600 anni. rispetto ad un fab-bIsogno valutato in base alla media dei consumi degli anni 1935-1944, Tali riserve oITrono un largo margin", di sicurezza, tenuto conto che il f05fol'0
è
elemento essenziale a lutta la vita vegetale ed animale, Le ri-serve di azoto, sono praticamente t1ltmltatc Allret-tanto nOIJ SI puo dlr~ invece del potasslU, :litro fer-tlllzzante essenziale: se IJOII -ilral1no :,coperti lIuovi giaclmenli. quelli nttualt .saranno .;auriti fra l'ire:1 100 anni. Comunque, nel complesso, lutto 13scia prp-\ edere che per un lungo pel'lodo d! onnl glt sl.t!r L'niti godranno di lIna 1l0rId.] agri~olturu, eccedente notevolmente Il fabbt,;ogno n:nionale.go-vL'rrudivI e dell'indu,trra privata siano !l'accordo sul fatto che ne saranno ,;copertl del UlIO\'i. Iutanto, e,si dedicano partlcolare ilttenzione a tutti i nuovi pro-cessi tecnici per l'e~trazione del petrolio dal Cill" bone, degli sctlisti e dal ,gas naturale. L'estrazione
del petrolIo da que te fonti - specialmente da: car-bone - sembra assicurata per lo meno per un mil-lennio. Naturalmente, gli scienziatI non hanno tra-scurato la ,possibilità di usare l'energia atomica per usi industl'Ìali; pensano, anzi, che l'impiego di que-"ta nuova forza potrà sconvolgere, nei prossimi de-cenni, ogni previsione relativamente alla disponibilità di forza motrIce. Ma ciò riguarda il futuro.
Quanto agli altri minera,Ji, eccettuati il magnesio e i minerali di
Ierro.
le prospettive non sono trop.po rosee: rame, zinco, piombo, oro, amianto, argento. tuogsteno, mel'Curio, bauxite e man;ganese si trovano In quantità piuttosto ridotte. Si ritiene tuttavia che alla eventuale deficienza potràòL,ppJire ,]0 sviluppo della tecnica mineraria che permetterà lo sfrutta-mento di giacimenti attualmente a basso grado di ren-diml'nto e, perciò, ignorati dall'industria estrattiva. un esempio del grande impulso dato alla produzione mineraria dai nuovi sistemi tecnici è offerto dalle nuniere di fosfati della Florida. Nel 1915 i tecnici s~i marono a 214.500.000 tonnelJla,te le riserve di quei giacimenti; l'impiego dI nuovi sistemi di sfruttamento e di lavorazione, consentiva già nel 1938 di ~timare le stesse riserve a 13 miliardi di tonnellate. In 23 anni, latecnic.a mineraria aveva moltiplicato 60 volleil
volume delle riserve di Iosfati.Un aHro esempio di come la tecnica riesca a mol-tiplicare le risorse minerarie
è
dato daU'a],luminio. Sessant'anni fa, -la bauxite era un elemento di nes-_una importanza industriale. Furono le ricerche nel campo della tecnica metallurgica a creare da essa ilnuovo
met.aUo, che oggi si produce negli Stati Unitiin ragione dI 900.000 tonnellate all·anno.
Un altro melnIlo nuovo, ndl;;pensalJi!<" C"IlW
l'al-luminiu. nelle costruzIOni aeronautiche, .. Il lI1a~nl··IU. Poichè e"o si ricava dall'acqua del mUI'e, le Hl'
rt-"l'l've 'ono Ilhmltate.
Ma gli ,cil'nziati ·guardando già al ,giorno in cui Il' fonti di prodUZIone rle'll'alluminio saranno esaurile, punlano sU un a1lro nuovo m:!tallo. mollo afl'ine al· l'acciaio puro: il litanio. Abbondantissimo in natura, il titanio a tausa della difIicoltà che pre,cn!,l ad cs-sere J'Idotto a:llo .stato met.allico è slato finora usato quasi l'''.''lLlsivamente dall'indu,tria chimica nella pro-duzione di vernici e pI,gmenti. Ma 'la scienza "la ora
lavorando a questo problema e non pas5erà mollo tempo che gli Stati Uniti avranno un IlUOVO melallo duro
e
leggero adatto a molti scopi indlbtriali.Per il mercurio, il rame, H ,piombo e 10 zinco gli Slali UnitI sono cO.ll'l'tti ad imporlare gran parte del loro fabbi;;ogno.
Un'alltra risona vitale nell'economia americana sono le foreste. Il patrimcnio fore tale, 'ia pllbbhco che privato, può dirsi virtualmente inesauribile, poichè es.o, come l'acqua, i pesci e Ja selvaggina. si rinnova da ~è. Sono trascorsi trecento anni dal glOrno Jl1 CUI
i primi coloni attaccarono con le loro accette le grandi r"reste de! Maryland. della Virginia e del
Massa-chussets, E ancora 18 milioni di eUari di territorio <lmericano sono copertl da foreste vergini. Non tutto questo legno è naturalmente di prima qualità: ma essa costituisce comunque un'ecce'llente grandiosa ri-serva: si calcola che essa sia costituita da circa 14 mi-liardi di metri cubi di legname in alberi di non meno di 12 cm. di diametro all'altezza di circa me-tri l,50 dal suolo: gigantesco serbatoio di legname, che il Servizio Forestale del governo e le Industne attendono continuamente a consel-vare e migliorare, con metodi sempre più perfezionati di selezione e di taglio.
SOCIETÀ PER AZIONI - Capitale versato e riserve Lit. 550.000.000
SEDE SOCIALE E DIREZIONE GENERALE; MILANO
Fondala da
A. P.
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Fondatore della
BANK OF AMERICA
NATIONAL TRUST'" SAVINGS ASSOCIATIONSAN FRANCISCO, CALIFORNIA
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In Torino
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II
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38
LA FERROVIA DEL CENISIO
di
EDILI O
EHRENFREUND
La
sLl'ada
d,I Moncenisio é la naturale via di
lomunlcazione tra ltalia
leFrancia. Ricca eli
tra-d;zioni
romane. fatta ricostruire da Napoleone e
trasformata in buona rotabile aperta al traffico
rcmmerciale,
fu
scelta
per
iltracciato della pri
m
a
ferrovia che
ilPiemonte df!ioorava, di costr
u
ire
non appena la locomotiva
cominciò
a diffondersi
ileI
mondo.
La
ferrovia doveva infatti costeggiare
la strada napoleonica, salvo ad allontanarsene tra
Susa e Modane per traversal'e
ilcolle del Fréjus
che offriva condizioni più adatte al traforo della
oa.rriHa alpina,
Cavour si entusiasmò del progetto
edm un
me-morabile scritto, pub
b
licato nel
1846
sulla
"Revue
lIInU"en~ 1l
di Parigi, con finissimo inLuito indicava
QllelIc che doveva essere
ilpiano delIe ferrovie da
c'<n;truirsi nella
P
enisola e preconizzava i vantaggi
che
dovevano at.tendersi dalla linea del Oenisio
QJ
...
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Cont
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ni di
Jtato
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desti.nata a sopprimere le distanze
che
separa-"ano
Torino da
P
al;gi e da Londra, grandi
centri
luminosi all'avanguardia della civiltà)) Salito al
governo,
riuscì ad
imporl'~l'attuazione dd
pro-getto
nonostante
icontrasti che gli
vl'nivano
da
Oglll
pal"te, giacché qualcuno
avrebh~preferito la
linea del
L
uco
m
agno (oggi si elice del Greinal,
altri propenderva
P~l'il valico del
M
onginevro, e vi
€l
ano
m
olti,
inI
talia e fuori d'Italia, che
giudi-cavano
llTealizzablle
iltraforo di una
gallelia
di
1~chilo
m
etli di lunghezza,
Sono noti gli s
f
orzi di volontà, eli
studi,
di
sa-crifici che
condussero
alla l'ealizzazione dell'opera
gloriosa, passata alla storia col nome di
(Itraforo
d,l Genisio» che, pur no
n
~endogEografica-mente esatto, ne ricol'da le ori.gini ed é ormai
una consuetudine che
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sembrl'l necessano
cam-biare,
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