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Cronache Economiche. N.094, 30 Novembre 1950

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(6)

CRONACHE

ECONOMICHE

QUINDICINALE A CUft. DELLA CAMERA 01 COM· MeRelO INDUSTRIA E AQ'"COLTUFtA DI TORINO

COMITATO DI REDAZIONE

Dott, AUGUSTO BARGONI

Prof. Dott. ARRIGO BORDIN Prof, Avv, ANTONIO CALANDRA Dott, CLEMENTE CELIDONIO Prof. Dott. SilVIO GOlZIO

Prof, Dott. FRANCESCO

P A L A Z Z I - T R I V E l l i

Dott. GIACOMO FRISETTI Di rettore responsabile

*

SOMMARIO

Panorama dei mercah , . .

J'pag.!t4

Lo sviluppo della produZIone

degli idrocarburi in ItalIa

(G. Cosmo) . . . . . . .

Propnetari e proprietà che

cadono sotto la rIforma

(F. Saja) , . . .

Le risorse naturali

dell'Ame-rica

(F, Henryj

La ferrovia

del

Cenlsio

(E, Ehren/reund)

Ha cento anni

la

Borsa Valon

di Torino (C, Ezi)

Per

il

nconoscimento mler"

nazionale dei dnllti

del-l'uomo (G,

Cansaçchi) .

Imzio e sviluppo della

colu-vazione della b J e lo l a da

zucchero in Piemonte

(I. Zannone) .

NOhZJario estero

Situazione economica

dell'In-ghilterra - Lettere d'oltre

confine

(D. Abel)

Rassegna tecnico - industnale

(Osserv. ind. della

C

erA)

Il mondo offre e chiede

Produttori italiani. . .

Movimento anagrafico

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45

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rA~~RAMA D~I

M~RLATI

ITALIA.

-

In

prossimità della parentesi delle

fe-ste di fine d'anno sono rallentate le contrattazioni sui

mercati italiani, a parte

quelli di

merci più richieste

per tradizione in queste circostanze, A quanto pare,

l'attività

tende

nuovamente a spostarsi in prevalenza

dai settori industriali a quelli agricoli. Infatti. le

ma-terie prime industriali

hanno

registrato una massa

d'affari

non

troppo rilevante e quotazioni in parte

stazionarie c in parte solo moderatamente volte al

rialzo.

Per

le materie prime agricole e soprattutto pel- le

derrate alimentari si assiste invece ad una intensa

domanda. superiore all'offerta, che fa leva sui prezzI .

In particolare. gli aumenti del prezzo del grano vanno

imputati alla reticenza degli agricoltori circa la

ven-dita, anche perchè oltre 2/3 (secondo stime

atten-dibili) del grano liberamente commerciabile

sareb-bero già passati dai produttori ai commercianti e agli

industriali molitori. Nel settore del bestiame prevale

pure

il

tono sostenuto, Non altrimenti nel settore

ca-seario, in cui però le importazioni di burro frenano

le

quotazioni.

Decisamente sostenuto

il

settore degli

olii. Non più che mediocre, invece, l'attività sui

mer-cati vinicoli.

Passando

al reparto delle materie industriali. è da

segnalare l'eccezione, del tono prevalentemente calmo

del mercato

dei

pellami greggi, nonchè dì quello delle

materie prime tessili. I settori dei metalli non

fer-rosi, dei

combustibili,

del legname e del materiale

edile presentano un comportamento riflessivo e una

attività non troppo intensa.

Gli

operatori

dei

mercati industriali considerano

con attenzione la svolta in corso della politica

eco-nomica nazionale.

Si

riconosce la necessità di una

sua nuova impostazione che tenga

conto

della mutata

congiuntura internazionale e dei compiti

di

mobili-tazione economica

che

ci

siamo assunti.

Ma

si

sotto-lmea che

di

fronte alla minaccia dell'inflazione,

pro-vocata

dalle

spese per

il

riarmo,

il

rimedio

unico

è

['aumento della produzione

e della produttività. J

controlli imposti sull'economia vanno considerati in

ogni caso

dei

mali inevitabili. ed

il

loro requisito

deve

essere

quello

di danneggiare

il

meno possibile

la produttività

delle imprese.

ESTERO.

-

L'anno

1950 sta per chiudersi, sui

mer-cati

internazionali,

con un'intonazione più riflessiva,

determinata

dai

progetti

di

regolamentazione delle

materie

prime. Tuttavia, con

il procedere dei

pro-grammi

di

mobilitazione

economica

nei maggiori

Paesi

industriali.

la

tendenza al rialzo delle

quota-zioni permarrà immutata, se non si accrescerà.

In un

anno, i prezzi della gomma

hanno

subìlo il

più

sensazionale aumento rispetto ad

ogni

altra

ma-teria prima:

la quotazione di

Londra

è

salita. nel

corso del

1950,

del

186 %.

A parte

il

mercurio. di

minore

importanza,

il

cui prezzo è

rincarato

del

181

%,

nella

graduatoria degli aumenti segue la lana

australiana (più

del 130

%)

e

quella

quotata a Nuova

York (più del

9870).

Anche

i

cotoni hanno

registrato

rincari notevoli e specialmente

quellO

brasiliano (più

118

';'{) e

quello

egiziano (più

del 68

%l; meno quellO

americano,

a

motivo

del controllo del

mercato (più

del

40

%J.

Tra

i metalli non

ferrosi,

lo stagno ha

guadagnato

il

maggior numero

di

punti; in base al

prezzo

di Londra,

nel

1950

l'aumento è stato del

97

%

Lo zinco

(quotazione

di

Nuova

York)

è

rincarato

del

75';(.

Il

piombo e

il

rame sono pure

aumentati

ma

in

proporzioni

minori.

I

prodotti alimentari si

tro-vano

in

coda nella

graduatoria:

il

granoturco è

rin-carato del 31

%;

ì

prezzi dello zucchero

sono saliti

(7)

LO SVILUPPO DELLA PRODUZIONE

DEGLI

IDROCARBURI IN ITALIA

d

i

GIANDOMENICO

COSMO

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la

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è

Rtabilizzata intorno a

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1llC'!t\l('S"

erogato

dai

pozzi:

da

qUE'ste

vanno però desunte le di per ioni di miniera, "ariauti fm

l

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Nel

terzo trimestre de11950 i assiste ad una ripresa nel ritmu

a l't'llHiollah': Iwt

Rettembre

1950 l'indic(} produttivo ISTAT (ba e 100 la media mensile

(11'1

19:~~) dilll()~tra\a

('omC'

la

produzione fosse salita a

2937.

I

l)rofondi

giaciment

,

i aperti dall'AGIP nella

alle Padana Lombardo·Emiliam\

«'al iaga.

'ortelllaggiore,

Ripalta) hanno una potenzialità attuale da

soli, solo

in p,Lr(t'

sfl'ut t at a

}\1'1'

lLifficoltà

in

via

,

di

SUIJcl'amento

(' di

colloeamento,

di

circa

1,7 milioni

(li

ll\f' '

gioT!lo,

pari

a

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milioni Ili mc

'

anno.

2 .

RIP

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PRODUZIONI·~

Di gran

lunga la parte più

importante

della. produzione di metano

è

('on(,l"ntrata

1)('1

ora

in

Italia ut'llr regioni

drlla bassa Val Padana:

Lombardia,

Veneto .

Emilia .

Toscaua.

Marche.

Abruzzi.

Lucania.

Sieilia

.

Totale.

Regionj

Ripartizione regionale della produzione

Anno 1935 Anno 19H '000 mc.

.

'

.

'

'000 mc. %

12

0,1

6.381

16,2

12.342

32.216

76,4

2.326

5,6

167

0,4

488

l,l

HO

0,3

12.354

100

42.16

100

Anno Hl!;) '0110 mc. D

.

92.702

~i7 ,f)

106.121

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18,7

1.5~9

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0,1

179

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:H7.330

100

Il

peso erescenjl" della

J,ombardia aUa produzione meLanifera

si

riconnettc

alla ril,pl'(,!tt' i\'i

condotte dall'AGlP,

la

cui

partecipazione ana produzione

compi saiva

nazionall"

il

anelata gra·

I1nalmentl" crescendo

nell'ultimo triennio.

Ripartizione produzione metanifera fra principali produttori

Aziende '000 mc. Anno 1947·4 ò' '000 mc. Anno 1918·49 % 'lIOO mc.\nno 1!l4!k',1) . o

IO "

AGII> .

20.900

19

1S7.275

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0.182

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5.158

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Me(li e

]Jiceoli prorluttori

71.842

65,7

93.94

56,3

]5~.9H

4-1.:;

Tota7e .

109.612

100

166.835

100

857 .. 197

100

I

medi

E'

piccoli produttori ono in It.alia

circa

90

e

lavorano nel Pol('sine,

nelll1

Ba1!~a

Fl'r·

rar('sl", nplla

VallI:' Padana

ed

in Toscana

viluppano una mode ta

attività

nplle

altre n·gioni.

La

loro azione

è

agevolata

ti

coordinata dall'Ente Nazionale Metano,

fondato

in

HOllla

nel lUi!!

('oll1e ente

di

diritto pubblico,

e

munito di un capitale di 400 milioni di lire.

La rete attuale

dei metanorlotti ha l'a

,

ggiunto uno

sviluppo

di oltr' 1000 klll.,

eompn',l'

le

1'\'1

i

di alhH'C'iamcnto

ai

N'ntri

produttivi, f'Cl

ha

una portata

<,omph'saiva

di

alnwno

~

milioni eli

llll'/giol"

lIalit'ri, Ilof!'\

'

olmentp

Rnp 'riore

all'attuale potenzialilà produttiva

dei

eampi gaRf\il'l'ri

da

e,'Ha .

l'l'.

I

it

i.

dlp

è

valulahih'

in (',i1'ra

2/'2,'2

milioni di mc/giorno. La

l'('t(' rsi~t

t'n

ti·,

informa

h~ 1'1'('('111

l'

l'

dl)('ulllpllta

,

[a l'('la?:iolll' di bilan('io lwr l't'sPl'eizio HI·HI·50 dell'Ente !('tallo, ha

II'

til'gl1Pllfi (·arattt'

.

l'iHt

il'h!':

a)

alI' //INfili

Parlana:

l'ollpga i giacinwnt i dl,Il'.A.ppl'nllinu l'miliHllo

t'

tll'l1a

[lial1l1l'a

10111-lllu

'

do

'

l'llIiliana

,

a

Il

1ll1WroS i ('('ntri inllu lriali

N1

urbnni d('I1'ElI1ilia, dl'lIa LOlllhal'r1ia

l'

,!t,I

Pi!'llIontp

l~ord·orienlall'. lfl1

uno

sviluppo

di -175 klll., ('0111]1r('se Il' n·ti di

allac('l:ulIl'nlo all,'

('uIHlottl' principali,

l'tI

una

portata attuale

(li

eil'('a 1,8 milioni di me/giorno.

I"';)

Plì{'l'('ifa dalla

~()('i{'(à

Xazionale

Met

anodot

t i, paTtecipazione qua,

i

totn,le dell'.\GIP. Alculli

1m

vi

1

mI!

i,

]11'1'

C'Ollll'll'liRiYi

75 klll.,

appartl"ngono

a

due divt'l'KP

,oei{'tà,

la ,·OC'. Pl'troli

ti

Italia l'

la

H(l('. l'dI'O'

lifpra

Italiana;

h)

l'de

orirnta7e

Pad(lIU!:

collega i gia('iuwnti dl'l Delta

PadaJlO

(polpsinp·FI'lTal'l·,'(·)

a

illlportallti centri

ùel Ypn('10 (' (h-Ha Lombardia oripntalt'. Ila uno

sviluppo

\li oltn'

:-,00

klll..

('olllJlre

'c

It'

l'l'ti

di allac.l:ianH'uto

alle

C'ondotte priu('ipali l'Il una portata Ili

('irca

), l wiliolli Ili

11H'

~dUl'no.

J~ <li propri(>tà della. Soeil'tà. Metanodotti Padani, partecipazioue dt'1l'!<}1111'

\l7..

:'\It'lano;

(9)

l')

n'/,.

1'///,(,1111111/1'11:

('olll'ga, ('on un'unica condotta,

il

giuc'inH'llto

di

Malalbl'rgo (F!'l'rara)

dl'lI:1

:-;1'1

c' !)l1plli dplI'Ap]H'llDino Tosco-emiliano (Pietramala

('(l

altro)

òl'l]a •

L~

a Bologna

('

Fil'l'lllW.

rla

una lungJH'zza, C'omple

Sivlt

di

120 lan.

e una portata

<'11('

in qualche tm((o

raggiun~('

i

!lO.OOO

IIH\giol'llo.

N'C' (.

r!j('rC'('llLr

la

ocictà Idrocarburi

~

azionali.

Tra i nuovI

t

rou('hi di Illt'tanodot

ti

in progetto

il

maggio!'l'

i, qupllo Piacl'llza

-Torino, clal

ql/alc'

~i ~f:\(·c·h('r:l a

Tortona

ulla

dirama,zione

per

Genova. Esis(e pure

una

proposta p('r un

"'t'fanodot (o

d)("

aftraVel'HO

t.utta

la

Penisola, dovrebhe

IJortare

il gas della pianura. paduna

al

;\1

(,lIlIogiol'llo:

]lf'l'

il l1Ionwn1.o Pl'rò la produzione non è tale da ]'l'ndl're

conveniente

il (l'asporto

a

(

'

oRI gmndc' c!iKlanlla,.

:1.

I MI' I

E

(,I

O

D

E

L

I

l i E

'l'

.

\ '\'

O

l,a

silllltzioll!'

l'I'l'Stlt Ilal10

se'oppio

della guerra, la erf'RCent(' mancanza di benzina

Il

l'l

pa('~c ]l1'1'

gli

I/Ki

dviIi,

la

eO!lSPg1lpntp Halita

dei prrzzi relativi ai prodotti petrolifl'ri

ed al earboD(\,

hanno

fat I

(I

in

modo ('h(

'

-

superando

raditat<· diffidenze -

la

produzioo(' (' l'u. o dI'l 111l'tano

~i

ono

l'ulliclallwnt (' l'1l(pi!i

0('1

Polpsinr, nella Bassa Ferrarese, ove

si sono

Illolt iplicate le piccole imprp!lP

(lpr

1't')ifmziolJ('

(Id

gai! alluvionale,

cd in altre zone del Parmensl' e drl Piacentino. Con lo

svi

-hll'JlO

dI'Ila

produzioue upl dopoguerra l'impiego

(\Pl

gas mrtano

Ai è

rivolto

ad altri

usi, pre·

YH 11'1111'1111'111

l' indllfltriali:

Hipar1iziono pPr

esercizi

finanziari dfi

cOllsumi

di

metano

t 'lilizzaziono 'nOCl mc. 1946-47 % '1100 ilI<'. IV l R-iII °'0 'UOli mc . 1949·50 l't!

.

\Ill

(I( mziOlll'

45.715

63,9

62.067

37,2

71.2

19,!)

l'

si induRtl'iali

t'

rlolllef\(ici

13.-1 7

18,9

81.063

48,6

257.556

7:!,1

(

'OIHHlmi int('rni

di

miniere.

1.038

5,6

2.530

l,fi

5.926

1,7

7'O!II!(' Jll'orfu::ioll(, utilizz{/ta

63.240

8

,4

1.J5.660

7,3

:331.

770

93,7

IlÌRIH'rHioni i D

miniera

.

.2

5

11,6

21.175

12,7

22.627

fi,a

Tolllic

/ll'oduziol/c Nogatlt

dai

pozzi

71.525

100

166. 35

100

357.397

100

I~

opportuno rilevare ch

:

a)

il

conllUtllo

per u. i industriali e domestici, che eost.ituiva nel

1946-47

solo

il

18,n

o

o,

ha

a~wrhil()

Iwl

HIJ9-50

il

72,1

dell'intera produzione più che quintuplicata ileI periodo;

b)

il consumo

p l' l'a.utotrazione

.

E'mbra però pur sempre

suscettibile

eli

incremento.

E~w

:llltllelltò

infatti n('1

1949-50

di

9,2

milioni di mc.

(+ 14,8

%),

mentre nel

194 ·49

('fa

aumentato

di

H,:'

Il,ilioni

Ili

me.

(

+

11,7

%).

),('1 1919

su

117,1

milioni di mc.

con.umati

per usi indul:!triali

e

dome.tici,

il

settore

mctal-IIIJ'/-!,i('o

('

llle('('nnieo ne

assorbì -

secondo

le valutazioni dE'll'Ente .!\f('tano -

48,8 milioni, pari

al

~:l,.t o~:

a drea

:.lI'

milioni ammontano i consumi

(12,8

% drl t.

otal·) del

klE'ttore chimico ed

a

('ir('a

]

6

(i

,:~ ~,,)

gli

impieghi

P<'f

uso domestico.

In

sviluppo

P

lo

.

fru1.t.amento del metano per la,

)ll'oclnzlOl\(, di ('IlC'rgia e)l'ttrÌea

e

di fertilizzant.i azot.

ati. A

Tavazzano

la STEI (Soeietà

Tl'rmoelrt-I ric'a

HaI

iana) dE-'lla quale fanno parte la Edison,

la

l\1ont.

ecatini,

la

Falk, l'Azienda Elettrica

.

\rnni,·ipal(' di 1ilano e l'AGlP ha in costruzione una ('entralo termica"

la

cui entrata

in

servizio

('

rn·p\·ista. pcr la fìnc> del

1952

('on una potenza installata di

120.000

kW. Nel Lodigiano inoltI'('

\'Ìl'Ì11O

ai

pozzi llll'taniferi più promettenti

e-ò in una zona che

è

prevalentemente

agricola

dovrà

sorgl'l'l'

Ulla

fabbri('a per concimi chimici ottenuti dal trattamento d",i gas naturali. E

sa

è

pre·

yi ..

ta 1\('1' la pwduziolW di

60.000

tonno annu

di

ammoniaca, tre quarti elei quali de tinati

alla

fahhrieaziol1l'

di

eOIlC'illli

azotati.

quanto aU'equivall'nza C'l/gli altri ('ombustibili, possiamo affermare che i gas naturali italiani

hanno

gpneralmellf

l'

dal

90

al

96

~o

di metano, sono esenti da impurità dannose

e

dùnno dalle

!lOOO

all('

U500

('alorie per metro cnbo. Perciò un metro cubo di gas naturale (p

T

circa

720

grammi)

valI'

lll'r pofl'l'I' oalorifl'I'O quanto kg.

1,5

di carbon fos. ilE',

1 kg. di nafta,

~

kg.

di

lignite,

~,5

di legna,

~

kg. di torba.

t'~sic('ata,

k/!.

]

,5 <li earbone vegetale, kg.

130

di alcool denaturato, metri

cubi

:!,5 di ga'

,trtitieiaI",.

~\'I'OlHlo

i

progetti dell'AGIP, entro il

1951

sarebbero disponibili giornalmente 6,3 milioni di

11II'tri

('uhi,

il che dovrebbe consentire il risparmio di

9500

tonno di earbon",: nf'l

1952

1<L

sola

,\(;IP dm

rpbbl'

fornire una produzione di circa 4 miliardi di mc. A tah' cifra

si

de,e ovviamente

1l1!l!illngPl'e la produzione anche attualmente esistf'nte nell'Appennino Tosco-Emiliano

e

qlwlla

)ll'!·vpdibilt· lwlll'

~Iarchl'

e L'"mbria, mentre pro pettive sembra,

si

aprano anehe nell'Ita.lia

.'T

l'rillionalt·.

Oc('orl'<,rà però coordinare due esigenze che meritano

la

medesima con iderazione: quella di

nlhll'g:ll't' <L più va

-ta

zona del territorio i

benefici

dello sfruttamento delle l'i or e

di

gas naturale

(' quella (Ii a.

'ienrare

il piil economico impiego delle

risorse

stessf',

la

cui importanza è tuttora

limitata

1H'1

quadro del generale fabbisogno energetico

dell'Italia

(2,1

%

dei consumi del

1950).

(10)

Proprietari e proprietà che cadono sotto la riforma

E'

risaputo

che

l'intenzione

dell'autorità nel

confronti

d~l1a

riforma fondiaria mira ad avere

la disponibilità di oltre un

mi-Lione di

'etta

ri

'

di terra da

d2sti-nare

alla

formazione di nuove

piccole

proprietà. La

t~rra

s!

renderà

disponibile a mano

:l

mano

che

la legge

sarà

nesa

ope-ranle, espropliando

coloro

di

eu!

reddito

dom~nicale

per

ettaro,

moltiplicato peT la

superfiCie,

su-pera un certo

limite

variabj],e

in

funzione

del reddito medio per

ettaro.

Nel

senso che

minore

sarà il

l'Eddito medio, maggiore

sarà.

la peroentuale di

esproprio.

A parte

i concetti che

ispiTa-l'ono

il

riformato l'e, può

interes-sare

la

conoscenza

del nume'l'o di

coloro che saranno

in parte

pri-vati con

l'esproprio dei loro li

"

r-reni e

dov

,e

i

terreni

si

trovano

.

Allo

scopo

riporteremo alcuni

dati statistici

desunti dalla

l'ela-zione

di maggioranza

al

progetto

della

legge

stralcio.

Il

ntunero dei propriEtari che

saranno

espropriati

sono

com-plessivamente

7958,

essi

'Posseg-gono

oggi 4.310

.

000

ettari

di

ter-ra, dopo la liforma la loro

pro-pr~età

sarà

ridotta a

soli

3.051.000

ettari,

perdendo

essi

in totale

1.259

.

000

di

ettari.

Le r

'Egi

oni che maggiormente

saranno

colpite dalla riforma

sono

la Toscana. la Sicilia e

'

le

Puglie

come

dimostra

il

!prospetto

che segue:

COllcorso delle singole 1'_qiolli a

formare

il

1.259.000

ettari di terra da espropriare.

n,·

",11(> CliMi [l"I'!' Ir

Piemonte

35

.

000

3%

Lombardia

80.000

6%

V

'me

to

100.000

8

(:~

Emilia

93.000

8

~, .0

Toscana

195.000

16

",

Marche

,

31.000

2 ~~,

Umbria

31.000

2

cI>

LaZIO

85.000

70:

Abruzzi

16.000

1

"1"

Campania

29.000

2'1

Puglie

172.000

14

o/,

Lucania

73.000

6%

Calabria

87.000

7%

Sicilia

218.000

17

%

Sardegna

14.000

1'1

Totale

1.259.000

100

%

Il vario grado con cui le

sin-gole regioni sono toccate dalla

riforma svela in parte dove la

riforma potrà avere i maggiori

effetti. Innanzi tutto viene

l'Ita-lia meridionale la quale è

chia-mata a corrispondere

il

30'-~

del_

la superficie totale (1.259.000)

che sarà espropnata. E'

pre'Ve-dibile dunque che la riforma è

destinata a portare una

proda modificaZione nel I1Egime

fon-diario del! 'Italia meridionale,

do-ve si renderanno disponibili 377

S

*

C/'onache E.COIIOIIlIChe

mila ettari di terra destinati alla

formazione di nUOl'·e proprietà.

L'indicata

superficie

potrebbe

'E

ssere sufficiente alla formazione

di 50 mila nuove unità, se

quat-tro

ettari

per famiglia saranno

sufficienti

a garantire un minimo

di reddito ritenuto adeguato

al-le future esigenze della

popolazio-ne agl'lcola.

E'

pTobabile però che

di

FRANCESCO SAJA

qu

·

attro

ttari per ogni nuova

proprietà in media nell'Italia

me-ridionale siano da ritenersi

m-suffici::nti,

per cui

il

numero

del-le unità potrà

essere

di sole 25

mila o al massimo di 30 mila.

Non in tutte le regioni del

me-ridione la riiforma avrà

effetti

egualmente

intensi, poichè in

al-cune,

come ad

esempio

nelle

Pu-glie, essa

è

destinata a incidere

f1ensibilmente

sull'attuale regime

fondiario,

nell' Abruzzo

invece

l'attual,e

regime fondiario resterà

quasi

immodificato.

Anche

nel-l'Italia centrale la proprietà è

destinata a subire notevoli

mo-dificazioni

soprattutto

nella

Ma-l'Emma Toscana e nella zona

del-le grandi fattorie. Di minore

r;-lievo saranno le modiflcazioni

a!-la proprietà nelle Marche e

nel-l'Umbria.

1.'Italia Settentrional',

contra-riamente alla diffusa opinion

I2'.

deve alla riforma un cospicuo

contrLbuto

di terreni che supera

i 300 mila

ettari

pali al 25'1, del

totale

che sarà espropriato

su

tutto

il

paese. Tra le regioni del

nord

5010

la Liguria sfugge

inte-I amen Le alla riforma, tut.te le

al-tre regioni

saranno

inveoe

toc-cate.

Particolarmente nel VenEto

e nell'Emilia e in misura minore

nella Lombardia la riforma farà

sentire

i

suoi

,affetti.

Il Piemonte, tra ],e regioni del

nord, è quello

meno

interessato

alla liforma fondiaria, tuttavia

esso dovrà subire l'esproprio di

35

mila ettari di terra. Se le

nuove proprietà che si vogliono

costituire sulla terra espropriata

potranno avere la superficie

me-dia di 5 ettari. sarà possibile lo.

formazione nell'Italia

settentrio-nale di 60 mila nuovE' unità.. E'

forse ottimismo

il

dato medio di

5 etre!i pEr unità, probabilmenl

~

anche per

il

nord l'estensione

media di ogni nuova proprietà

dovrà aggirarsi intorno ai 7-8

et-tari. in tal caso

il

numero delk

nuove unità scenderà a 40 e

fo1'-s~

anche a 30 mila.

In Sicilia l'espropriazione

rag-giungerà un

'estensione

di oltre

200

mila ettari, pari al 10%

cir-ca d·ella

superficie collivala.

For_

se

la Sicilia è lma delle regIOni

dove la riforma

è

destinata

a

modificare noLelVolmente

l'attua-le regime fondiario.

Scarso o

n~ssun

rilievo avrà

invece la riforma in sardegna

dove saranno espropriati 14 mila

ettari, mmo cioè deln

%

della

superficie

coltivata.

Non bisogna però credere

che

gli

effetti

della riforma possano

essere

misurati

solo

dalla

mag-giore

o minore

supElilcle che ver_

espropriata

in

ciascuna

re-gione.

Altri

comples'i

fattori

cJo-vuti all'ordinamento colturalo

,

a

quello produttivo

e

aziendal

'€.

de-stinati ad

essere

modificati

in

tutto o in partp dalla ri!forma

possono eSSEre causa di profondi

mutamenti nell'agricoltura.

Vo-lendo

esemplificare

diremo

che

la frantumazione di un latifondo

del sud

si

presenta abbastanza

facile. lo

smembramento

invec~

di un'azienda risicola o

zootecni-ca del nord

è

opera7Ìon p

delica-tissima

le cui conseguenze

pos-sono anche rivelarsi di

estrema

gravità.

TI

numero dei proprietari

che

saranno

espropriati in parte dei

loro terreni,

sono

distribuiti

nel-le regioni come indica

il

prospet-to ch

e

segue:

Numero delle proprietà sOf/gette

ad esproprio 11r.:"::lnnr

Piemonte

Liguria

Lombardia

Venezia Tridentina

Veneto

Emilia

Toscana

Umbria

LazlO

Marche

A

bruz7,Q

Campalllu

Puglie

Lucania

Calabria

Sicilia

Sardegna

460

750

l

750

980

1\60

150

505

:120

l!iO

405

61\0

240

255

1410

42

7958

Il maggior numero assoluto dei

prop

'

rietari chiamati in causa

dalla riforma si trovano al sud:

dove raggiungono

il

40'7r del

to-tale, mentre al nord sono solo

il 27

%.

In

cifre assolute ai 3140

proprieta!i del sud ai quali

sa-ranno espropriati 595 mila

et-tari di terra, fanno riscontro

2941

proprietari al nord ai quali

la riforma toglierà 308 mila

(11)

LE RISORSE NATURALI

DELL'

AMERICA

d

i

FRANX HENRY

GlI Stati Uniti si sono accinti al più importante e completo censimento economico-Illdustriale che la loro s!oria rIcordi. La nazione ha profuso ingenti ri-sor"e 1)('1 co~truire la più grande industria del mondo e nel j.larteciparc a due guerre mondiali e gli esperl!, de.siderosi di aC'.:ertare di quanto metallo, di quanto carburante. di quanto legname il pae3e di;,ponga an-l'ora per Il futuro, e dI stImare la capacità produt-tiva del suolo Hl vista del rapido incremento dell3 popolazione, si sono posti l'interro~ativo' • Qual'è lo stato delle nostre ricchezze natura,li?.

L'inchiesta non

è

ancora del tutto completata, ma !rli espel'(j traggono già. dai dati finora elabo,rati. la certez.za che t;li StaI! Uniti resteranno la nazione più potent1' del mondo, anche se la disponibLlità di alcuni l111t1er;;Jj fondamentali è inferiore al fabbisogno. S: deficIenze, infatti, vi sono - essi dicono -

v

'

è

modo di compen",arle, sia intensificando le ricerche in pa-tria, sta cercando di avere libero acce.,;so alle fonti ài rifornimento all'estero, sia, infine. perfezionando i metodi tecnici per la produzione sintetica dI quei mi·

nerali che scarseggiano nel soHosuolo del paese. E:anlll1lamo brevemente a1cu'1i dei risultati di que-.>to cl'n:imento.

Ì:agrico!turo amel'lcana, . eguendo l'esempio de'il'in-ciuslria, ha adottato nuovi ed efficaci metodi scienti-fici (h~ hanno accresciuto enormemente la ,produzione per u:lità di superfiCie coltivata e per unità di po

-te'lziale umano addetto alla lavorazione. Nel 1944 per un l'accello 'uperiore del 251

" a quello del 1939, a

quu-i parità di superficie coltivata, furono rispar-mi3ti circa 3 mi!lardi di ore-lavorative. L'attuale ,u-j.lerfìde coìtivata 110n differisce molto da quella del t919 eo.)ure la produzione

è

oggi .. uperiore ,,~ f

abbi-I1gll d,'! p:le:,e, l' permette L1na larga e 'portazionc. L'a,lozlune dI nuuvi rnelodi scientifici ha dalu ri-~1I.t:1l1 .balorùltivi. E' 51:1to possibile, 'Per esempIO, l'l'Ila lUna nurd-oecidel1lale del'lo Stato delI'Ohio, far

~alin' da ;j a 33 tonnellate la resa per l'tlaro delle

b Irb~l...ietole da zu::chero, grazie ad un nuovo si l::m3 di cultul'a che aumenta la porosità del ,uolo. Pari-menti. lo. re.sa delle carote è aumentata da 8 a ~2

tonnel.ate per ettaro. abba.;,;ando il livello delle falde c!1 a,qua 'ul 'erreno, Con lo ,.esso 'blema si è riu-SCili ad accre-cere da 10.50 a 228 ettolitri per ettaro 1,1 resa dl'l e patat!'

Buoni progressi sono _ tati anche ottenuti nella pro-duzione del terreno coltivabile, Si valula a p,ù ji 40,000.000 di ettan. cioè a ,poco meno di un quarto della superfiCIe coltivata, e al 51 "circa d~ll'intero territorio deglt StatI UnitI, l'area sottratta ai danni delì'erosione. TuttaVia, i tecnici ;;limano che circa 200,000 ettari vadano perdutI ogni anno per erosioni nlluvionali: Ì'! che Indica quanto lavoro

vi

sia ancor3 da compIere In questo campo, Il problEma vIene af· i. CUllato In pIeno dagli espel'tl del Mll1Istero dell'Agri-coltura, con l'adozJOnE' dI nuovi sIstemi di colture InteSI a l'Idare la fertllllà ai terreni depauperati da erOSIOni e alluvioni dello .;trato Euperfi 'Iale. Ta'li

ter-l eni, dopo e~5ere stati sot toposli per ~inque anni ad

intensa fertilizzazione. sono stati seminati a gran-turco ed han.no fornilo un racco'llo di più di 75 etto-litri per ettaro: un successo che ha sfatato in 'Pieno la vecchia teoria la quale affl'l'mava che per ricon-durre a fertilità un terreno privo dello strato super-ficiale occorrono almeno 100 anni. L'e9penmento di-mostn che se anche gli S:ati Uniti dovessero per, dere, per 1..n qualsia,i catac'lii'ma della natura, la mag-gior parte del terreno attualmente in buone condi-zioni di fertilità, essi potrebbero ancora produrre im-portanti quantità di denate aoJimentan.

In tutto questo proce;:so dI sviluppo, una parte importantissima Sipetta ai fertilizzanti. Nel 1944, gll Stati Uniti avevano una disponibilità di fo'fati na-turali sufficiente per 600 anni. rispetto ad un fab-bIsogno valutato in base alla media dei consumi degli anni 1935-1944, Tali riserve oITrono un largo margin", di sicurezza, tenuto conto che il f05fol'0

è

elemento essenziale a lutta la vita vegetale ed animale, Le ri-serve di azoto, sono praticamente t1ltmltatc Allret-tanto nOIJ SI puo dlr~ invece del potasslU, :litro fer-tlllzzante essenziale: se IJOII -ilral1no :,coperti lIuovi giaclmenli. quelli nttualt .saranno .;auriti fra l'ire:1 100 anni. Comunque, nel complesso, lutto 13scia prp-\ edere che per un lungo pel'lodo d! onnl glt sl.t!r L'niti godranno di lIna 1l0rId.] agri~olturu, eccedente notevolmente Il fabbt,;ogno n:nionale.

(12)

go-vL'rrudivI e dell'indu,trra privata siano !l'accordo sul fatto che ne saranno ,;copertl del UlIO\'i. Iutanto, e,si dedicano partlcolare ilttenzione a tutti i nuovi pro-cessi tecnici per l'e~trazione del petrolio dal Cill" bone, degli sctlisti e dal ,gas naturale. L'estrazione

del petrolIo da que te fonti - specialmente da: car-bone - sembra assicurata per lo meno per un mil-lennio. Naturalmente, gli scienziatI non hanno tra-scurato la ,possibilità di usare l'energia atomica per usi industl'Ìali; pensano, anzi, che l'impiego di que-"ta nuova forza potrà sconvolgere, nei prossimi de-cenni, ogni previsione relativamente alla disponibilità di forza motrIce. Ma ciò riguarda il futuro.

Quanto agli altri minera,Ji, eccettuati il magnesio e i minerali di

Ierro.

le prospettive non sono trop.po rosee: rame, zinco, piombo, oro, amianto, argento. tuogsteno, mel'Curio, bauxite e man;ganese si trovano In quantità piuttosto ridotte. Si ritiene tuttavia che alla eventuale deficienza potràòL,ppJire ,]0 sviluppo della tecnica mineraria che permetterà lo sfrutta-mento di giacimenti attualmente a basso grado di ren-diml'nto e, perciò, ignorati dall'industria estrattiva. un esempio del grande impulso dato alla produzione mineraria dai nuovi sistemi tecnici è offerto dalle nuniere di fosfati della Florida. Nel 1915 i tecnici s~i­ marono a 214.500.000 tonnelJla,te le riserve di quei giacimenti; l'impiego dI nuovi sistemi di sfruttamento e di lavorazione, consentiva già nel 1938 di ~timare le stesse riserve a 13 miliardi di tonnellate. In 23 anni, latecnic.a mineraria aveva moltiplicato 60 volle

il

volume delle riserve di Iosfati.

Un aHro esempio di come la tecnica riesca a mol-tiplicare le risorse minerarie

è

dato daU'a],luminio. Sessant'anni fa, -la bauxite era un elemento di nes-_una importanza industriale. Furono le ricerche nel campo della tecnica metallurgica a creare da essa il

nuovo

met.aUo, che oggi si produce negli Stati Uniti

in ragione dI 900.000 tonnellate all·anno.

Un altro melnIlo nuovo, ndl;;pensalJi!<" C"IlW

l'al-luminiu. nelle costruzIOni aeronautiche, .. Il lI1a~nl··IU. Poichè e"o si ricava dall'acqua del mUI'e, le Hl'

rt-"l'l've 'ono Ilhmltate.

Ma gli ,cil'nziati ·guardando già al ,giorno in cui Il' fonti di prodUZIone rle'll'alluminio saranno esaurile, punlano sU un a1lro nuovo m:!tallo. mollo afl'ine al· l'acciaio puro: il litanio. Abbondantissimo in natura, il titanio a tausa della difIicoltà che pre,cn!,l ad cs-sere J'Idotto a:llo .stato met.allico è slato finora usato quasi l'''.''lLlsivamente dall'indu,tria chimica nella pro-duzione di vernici e pI,gmenti. Ma 'la scienza "la ora

lavorando a questo problema e non pas5erà mollo tempo che gli Stati Uniti avranno un IlUOVO melallo duro

e

leggero adatto a molti scopi indlbtriali.

Per il mercurio, il rame, H ,piombo e 10 zinco gli Slali UnitI sono cO.ll'l'tti ad imporlare gran parte del loro fabbi;;ogno.

Un'alltra risona vitale nell'economia americana sono le foreste. Il patrimcnio fore tale, 'ia pllbbhco che privato, può dirsi virtualmente inesauribile, poichè es.o, come l'acqua, i pesci e Ja selvaggina. si rinnova da ~è. Sono trascorsi trecento anni dal glOrno Jl1 CUI

i primi coloni attaccarono con le loro accette le grandi r"reste de! Maryland. della Virginia e del

Massa-chussets, E ancora 18 milioni di eUari di territorio <lmericano sono copertl da foreste vergini. Non tutto questo legno è naturalmente di prima qualità: ma essa costituisce comunque un'ecce'llente grandiosa ri-serva: si calcola che essa sia costituita da circa 14 mi-liardi di metri cubi di legname in alberi di non meno di 12 cm. di diametro all'altezza di circa me-tri l,50 dal suolo: gigantesco serbatoio di legname, che il Servizio Forestale del governo e le Industne attendono continuamente a consel-vare e migliorare, con metodi sempre più perfezionati di selezione e di taglio.

SOCIETÀ PER AZIONI - Capitale versato e riserve Lit. 550.000.000

SEDE SOCIALE E DIREZIONE GENERALE; MILANO

Fondala da

A. P.

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SAN FRANCISCO, CALIFORNIA

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38

(13)

LA FERROVIA DEL CENISIO

di

EDILI O

EHRENFREUND

La

sLl'ada

d,I Moncenisio é la naturale via di

lomunlcazione tra ltalia

le

Francia. Ricca eli

tra-d;zioni

romane. fatta ricostruire da Napoleone e

trasformata in buona rotabile aperta al traffico

rcmmerciale,

fu

scelta

per

il

tracciato della pri

m

a

ferrovia che

il

Piemonte df!ioorava, di costr

u

ire

non appena la locomotiva

cominciò

a diffondersi

ileI

mondo.

La

ferrovia doveva infatti costeggiare

la strada napoleonica, salvo ad allontanarsene tra

Susa e Modane per traversal'e

il

colle del Fréjus

che offriva condizioni più adatte al traforo della

oa.rriHa alpina,

Cavour si entusiasmò del progetto

ed

m un

me-morabile scritto, pub

b

licato nel

1846

sulla

"Revue

lIInU"en~ 1l

di Parigi, con finissimo inLuito indicava

QllelIc che doveva essere

il

piano delIe ferrovie da

c'<n;truirsi nella

P

enisola e preconizzava i vantaggi

che

dovevano at.tendersi dalla linea del Oenisio

QJ

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Cont

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desti.nata a sopprimere le distanze

che

separa-"ano

Torino da

P

al;gi e da Londra, grandi

centri

luminosi all'avanguardia della civiltà)) Salito al

governo,

riuscì ad

imporl'~

l'attuazione dd

pro-getto

nonostante

i

contrasti che gli

vl'nivano

da

Oglll

pal"te, giacché qualcuno

avrebh~

preferito la

linea del

L

uco

m

agno (oggi si elice del Greinal,

altri propenderva

P~l'

il valico del

M

onginevro, e vi

€l

ano

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olti,

in

I

talia e fuori d'Italia, che

giudi-cavano

llTealizzablle

il

traforo di una

gallelia

di

1~

chilo

m

etli di lunghezza,

Sono noti gli s

f

orzi di volontà, eli

studi,

di

sa-crifici che

condussero

alla l'ealizzazione dell'opera

gloriosa, passata alla storia col nome di

(I

traforo

d,l Genisio» che, pur no

n

~endo

gEografica-mente esatto, ne ricol'da le ori.gini ed é ormai

una consuetudine che

n

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sembrl'l necessano

cam-biare,

bErtIS/O

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1453

ProllU delle gr ... ncll linee cl ... Paritri a Boma, via Cenisio 8 via Sempione

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