• Non ci sono risultati.

Digitized by

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "Digitized by"

Copied!
48
0
0

Testo completo

(1)
(2)
(3)
(4)
(5)
(6)
(7)
(8)

CONSIDERAZIONI

STORICO-CRITICHE

DI

ANTONIO ZOBI

SULLA CATASTROFE DIUGOLINO GHERARDESC A

CONTIDIDOLORATICI)

*

losono Poverofioro inimaralleascoso Fuor dellamente a ogn' nomo.

G. B. Niccoli*!.

I<a»

FIRENZE,

1840.

(9)

FIRENZE TIPOGRAFIA.DIFELICI t* I0SHII1

(10)

A MIO PADRE

A

voi,miocarissimoed ottimoPadre,intitoloquestamialetteraria

fatica,all’oggetto<Tattestarepubblicamente la gratitudineel'affezione che

riprofesso.Mediantestraordinari sforzi edureprivazionimieducaste agli studidelleartibelle,daiqualicredettiinseparabiliquellidellescienze ausiliarie,dellastoriae dellelettere;ilperchéhocercatoperquantome loha permessoilmio poveroingegno e la scarsità delle vostre sostanze, di corredarelamia mentedicognizionistrettamenteconnesseconfarlepri- mariaepiù diqualunquealtranecessaria allasicurezzae abbisogniso- ciali,cioècolf Architettura, cuimi propongoesercitare.Lafortuna negòa voiedamequei benimaterialicheilmondovolgarecupidamenteanela e adora;madi ciòpocomilagno,porgendointanto caldi voti alla Provvidenza, acciocchébenignasidegni assistermi, ontf iopossariparare alleurgenze della vostraavanzataetà, esollevarvidaimalidellamiseria.

Gradisco chechiunqueleggerà questepochepagineleconsidericome un pegnodiamorefilialeverso diun Padre,cheognisuoaverespontaneo sa-

crificòafavoredellasua prediletta prole;locheavostro meritalo elogio iogodopalesare,quantoconardoredesidero che giorni più sereni e tranquilli pressoalmioseno possiatemenare, orachetuttelesperanze dellavostra vecchiezzasonoa merivolte.

Accoglieteadunqueilpresentesaggiodegliantedettimieisecondari studi, mentreviprotesto cheimieipiùintimisentimentid' affettosono e saranno sempre avoirivoltifinchéavròvita.

Firenze,10Deeembre 1840.

Ilrostroriconoscentissimo figlio

ANTONIO

(11)

PREFAZIONE

La

famosacatastrofeacuidorellesoccombere Ugolinodella illustre prosapiaGherardesca, somministròall’immortaicantore dellaDivinaCom- mediaargomentodimagnificoepisodionelV Inferno,oveilpoeta imaginò incontrarlooccupatoatormentarel’arcivescovoRuggero degliUbaldini, cheper soddisfacimento diunodio natodaperversaambizione miseramente Ioavevafattoperire inquellatorre,

La qual per (m hailtitotdellafame.

C.XXXUI.

LosventuratocasopiantodaDante,fecemi desideraredivedere unbasso rilievoinplastica attribuito all’inclitoMichelangeloBuonarroti, eun quadro pitturatodall’egregiocomm.professor PietroBenvenuti,sil’unochel'altro significantiilcontediDonoratico(1),insiemecon duefiglisuoiedueni- potiperdenegatocibo indurocarcereridottiamortelentaecrudelissi- ma,edentrambiesistentinelpalazzomagnatiziodidettanobilfamiglia in Firenze(2).Chiesto di vederli,cortesementemifuconcesso;laondeatten- tamenteosservati,bencorrispondentimi parveroallagloriosareputazione deirespettiviautori(3).

Maperviemeglioconosceretutteleparticolaritàalsoggettorappre- sentatoconcernenti,èstalodimestiericonsultareimoltilibriin cui del funestoavvenimentosvariatamente è scritto,a secondadelle diversepas- sionichegliscrittoriinvestirono;perocchédietro lascorta della criticaho procuratoattenermi a quelli meritevolidimaggiorfede nelcoordinamento delleriflessionicontenutenelpresente libricciuolo, relative allevere cause cheildisgraziatovecchioprecipitarono inpremeditatacatastrofe.Laco- stanteaffezione dalcomunediPisanutritapelghibellinismo,trascinòi suoimunicipalistoriografiamascherareconmentitesembianzeunfatto offendentel'umanità,einspecialmodoun personaggioaccettoaiGuelfi;

chenondimenohariempiutodicompassionel’universa1più tristi e nericolorinonpotevanoessiimpiegareindipingereilpiù abominevole tirannochel’Italiaabbia flagellata{*),quasicheilconteUgolino avessela patriasua condotta in abietta schiavitù,oinviiperdizione.

(12)

Equesto debole lavoronon senzatrepidazionesottopongoalgiudizio del pubblico, attesa lamiainsufficienzaaintessere elegante discorsoconvoci emodielettiingrazia dai puristi.Neppureignoroquantosiarischievole cimento consegnarescrittiallastampa jn tempifaciliconcederlarga lodead un’aristocrazia letterariadi sceltifraseggiatori,maaltrettanto avariconcoloro cuiuntalesleticismononsoccorre;quantunqueleoperede’primiquasi vuotedisenso appariscono,equelle de’ secondi più fornited’ingegnosimo- strino.Numerosostuolo d'insensatibarbassorifassitaloraaschiamazzareardito inguisa,cheper rettificarelesue mal formateopinionie sentenzerichiedesi laimmancabile sebbenlarda giustiziache sorgedaltempo,ilqualeadegua leusurpate reputazioni,fruttodibassiintrighiedelciarlatanismo.Èpur troppoveroildettodiun granfilosofo,cioè;lafamadegliuomini èsimile all’ombradeiloro corpi,cheorgliprecedeorglisegue,ed oraè diessi pii)piccola,oeccessivamente estesae allungala.

Ilsecolo XIIIèaragiontenuto pel piùfecondodi memorabiliav- venimentidiqualunquealtrodell’era nostra,volgenteilqualeun miscu- glio diestremevirtùedivizj,scopertamentesuscitaronoattigenerosie magnanimi,eingiurieatrocissime. L’indole delmedesimo ovunquesiravvisa elevata,robusta, attiva,impetuosa, nèper corrotta civiltàedeiTemminata mollezzalasuafortetemprainvilita;perocchéglianimi sdegnarono scendere ad ognibenchélievebassezza.Spesseleoffese

,frequentissime le vendette ,

etantoeranoquestepiù crudeli,quantopiùilcuoreleprimeferivano.

L’ardentedesideriodilavareleingiuriecolsangue,tennevivepossenti fazionicheperlungaetà aulisseroelaceraronolasconsigliata Italia,la qualesidivisee suddivise inpartitipercontendered’interessinonsuoi.

L'iravinsesoventevolte lapietàelamisericordia;l’ambizioneinfranse ogni doverepergiungereapessimiAni.LeatrocitàelecarniGcine fecensi tantocomunienefande,chefinoilpiovessillo di Cristo fuinalberatoper commovereeincitareipopoliallearmi;epiùdiunavolta fu visto spie- galoneicampi daamboleparti,mentre fervevanoquelle feroci battaglie incuiifiglicontroipadri,ifratellicontroifratellipugnavano,insultando allanatura, allaragione,a Dio.

Tradiquelliavvenimentiorribilmente strepitososuonal’eccidio dei (iherardcsca,accadutoinPisa l'anno1288.Lepateticheedolorose note concuiilsommoSacerdote delle italiane lettere l’espresso, e la rappresenta- zioneimprontata da

Michel piùche mortaleAneddivino,

Auom

poscia ripetuta dal valenteBenvenuti,accresconglicelebritàinfinita;sicché

(13)

7

nonperitura ricordanzanesussisteràatraverso le più lontane generazioni.

IlPoemasacroeleopere

diroluichenuovoOlimpo AlzòinRoma«'Celesti

Foscolo

nullatemonogliassaltidell’oblioper succedersid’anni.Fintantochela dignità dellaumanaspecie saràtenuta inonore,OmeroeDante,Fidiae Michelangelo,andrannodelpariconsideraticomel’espressionerappresen- tativadellaforza,evalore delgenioeducatodallafilosofìaedall’arte,e comeprodigj attestantiquantovaglia lacreatricepotenzadellanatura, gelosa di similiproduzioni.Leideeciconcettidiun grande non possono essereconintelligenzaefedeltàtradottiedespressiche daaltrigrandi;in casodiversoglioriginalicaratterisiperdonosottoformeinproprie,ine- satteononbelle.

LasciaguradiUgolino,de’suoicariAgli UguccionceGaddo,e de' nipotiAnselmuccio e Nino(Ugolino)dettoilBrigata,ispiròtalmentela fantasiadelGhibcllin fuggiasco,che nèeglialtrove,nèquantihannotentato imitarlo,songiammairiescitiuguagliaresìpateticascena.Perlaqualcosa fucommendevole divisamenteaffidareasommi artisti,ciòcheasubietto disublime etoccantissima poesiaavevanesceltoilDivin Cantore,chetanta coscienza portava di se,danonpoter trattenersidall’esclamare:

SI eh’ io fui sesto tracotantosenno, C.IV.

cioè,traOmero, Orazio,Ovidio,Lucano eVirgilio.Dalsaggio consiglio ne sonoridondateoperedegne d’ammirazione c d'encomio.

L’Alighieriper motivarelasuapoeticaUnzionedelladiscesanelle bolgietartaree,imaginòd’incontrarviapenarequeipessimipersonaggi dallacomuneopinionecdallastoriadenunzialiscelleratieinfami,ac- ciocchéconleombreloro favellando,avesse opportunaoccasione di ridirne lecommesseturpitudini.Ond'egliperònonpotevadispensarsidalporre inunodeipiùobbrobriosicerchil’inesorabileesanguinario arcivescovo diPisaRuggerodegliUbaldini(5),locatotraquelliche simulandoamicizia gliamiciingannarono.Epoichénonavvicruccioedoloreviepiùtra- figgentel’animodei traditori,diciòche neresultadalle reazionitalvolta concesseaitraditi,specialmente quandoleingiuriefuroudall’ambizione suggerite,figuròpertantoilpoetache Ugolinosiatuttointento arodere lecarnidiRuggero,invendettadelfatale digiunoper dilui volere patitoentro laMuda.QuestareazionedelGberardescanonpotevafarsi comparirepiù terribile,cherappresentandolo qual ministro di tormentisu Ruggero,delquale sbranailcorpoavidissimamente.Eccolasolama

(14)

8

sufficienteragionepercuiUgolinotrovasinell’Inferno;oltrecheèda avvertirsinonaverDantedatoveruncennocheeglisoffrissepenadi sortealcuna.Inorriditoilpoetadalfiero pastopieno diribrezzo,dimanda insiffatta guisaacoluiilqualesiinumanamentecibavasi,lacagione che velospinge:

Otu,che mostri, peraibestiaisegno, Odio sovra acoluichetutimangi, Dimmi'1perché,diss'io,pertalconvegno;

Che,setua ragiondiluitipiangi, Sappiendnchi voi siete,elasua pecca.

Nelmondosusoancorio tene cangi.

Sequella,coneh’ ioparlo,nonsisecca, C.XXXII.

AsimiglianteinterrogazioneUgolinosolleva latesta,sospendeditormen- tareilsuotraditornemico, erisponde:

tu vuoieh' io rinnovelli Disperatodolor,che! cuor mi premo Giàpur pensando,priach'ionefavelli.

Mase lemieparole esserdon seme, Chefruttiinfamiaaltraditor eh’ iorodo;

Parlareclacrimarvedrà’ insieme.

C.XXXIII.

Nonostante cheassaiglidolga raccontarela suasciagura, accingesiadap- pagarelacuriositàdellosconosciuto richiedente,sperandoche eterna ignominiasiaperridondarneaRuggeromanifestandoquantonelMondo non potevaesser conosciuto;laondeincomincia:

Tudeisapereh’ io fui1 conto Ugolino Equestil’arcivescovoRuggeri:

Ortidirò,perch’isontalvicino.

Che perl’effetto de’suo'ma'pensieri ,

Fidandomidi Ini, io fossipreso Eposciamorto,dirnon èmestieri.

Iltradimentoconcepitodall’arcivescovoeradunqueatuttinoto,poiché 1’accennaingenere rapidamente, e prosegue:

Però quel chenon puoi avereinteso, Cioècomelamorte miafucruda;

Udirai e saprai, sem’ haoffeso.

Narratequindileverosimili circostanzechenellaMudainmezzo alle piùacuteedisperantiangoscielotrasseroafinireisuoigiorni,dopo essersiveduto cader mortia’piediefiglienipoti,

congliocchi torti Riprese1teschiomiseroco’denU, Che(Uro all’ossocomediuncan,forti.

(15)

9

All’orroreealribrezzo concepito alla vista del fiero pasto,iraeindignazione altissima aggiungesinell’Alighieri

, alloracheUgolinoil mododelsuo Gerulenlo supplizio palesa, ond’òche da generoso sdegnoassalitoprorompe:

AhiPisa, vituperio delle genti Delbelpaeselì,dorè’lsìsuona;

Poichéiviciniatepunirsoulenti, MuovansilaCaprajae latìorgona,

EfarriansiepeadArnoinsulafoce, SI eh’ egliannieghiin teognipersona.

Mordace invettivaèquestaavituperiodellaintieracittà diPisa; ciò nonostanteamesembradalpoetascagliatanonperavercredutituttii cittadinipisaniimplicati nell’eccidio deiGherardesca,masirveroperchénon negastigaronoilprincipaleautore ecomplici, conformeidettamidella giustiziaesigevano.Daessagravementemortificatievilipesiipisani,stu- diaronopurgarsi ditantamacchia,mainvano; poichéinveced’esporre qual’era l’insidia ordita dall'arcivescovoecomeeglituttiingannò,iloro municipali annalistiinventarono calunniedenigranti il Gherardesca, e conculcanti la verità in quellepagineincuinon è permessomentire.Ma qualie quante mai sono leumaneaberrazionicagionatedallospiritodi partito,edallevertiginipolitiche’!

Cheniun’ altracausa,oltrequelladellacospirazionemaneggiata dall’Ubaldini, facesseinsorgerelamoltitudinearovesciareilGherardesca, echeeglinonpergiovare alla libertà dellarepubblica,maperridurla anziinschiavitùesottola propriadipendenzaspargesseilmalcontento,è cosaornaidettaeconfermata daimparzialieineccezionabiliscrittori.Im- perocchésemeritevolidirimproverosiresero queicittadinicoispettava gastigarcl’arcivescovo e noifecero,moltopiùson dabiasimarsiquelli che hanno appostodelittisopraadelittialconteperscusareun barbaro eccidio sottoqualunque aspettoiugiustiGcabile. In talguisahannoessi prostituitalasantitàdelsacerdozio letterario,emaldifesalapatria,cui meglioavrebberopotuto giovare,esponeudo consinceritàl'avvenimentoil quale induecapitolimipropongosviluppare.

2

(16)

10

CAPITOLO PRIMO

IlconteUgolino è imprigionato emessoa morie unitamenteaifiglienipoti, non pervolontà della repubblica di Pisa,maper tradimento

deir arcivescovo Ruggero.

Ilfamigerato Prof.MigliorottoMacaoni nell’Elogio diUgolinoVi- sconti,conosciutopiù comunementesotto il nomediNinogiudice di tìallura(S),cosidiscorredelladi luiespulsione daPisa,ecomepoi l’UbaldinirovesciòancorailGherardesca, ondeinsignorirsidellarepubbli- ca:«La guerraesterna,elediscordieintestine avendoinfiacchitele

«FazionidelViscontiedelGherardesca, cheinduePartititenevanodi

«visalaCittàtutta,potè sorgere alla pari diesseunaTerza, composta

«diPreti, Frati,Pinzocheri,egentiforestiere,Capodellaquale era

«l’ArcivescovoRoggeriUbaidini,cheper rendersi signore di Pisacupamente

«aspettavailtempo,e ne maturava1’occasione.Questavenne con agevo-

«lezzaper lariunione deiGhibellini,iqualistavansi occultinelgoverno

«dei Guelfi.MostròeglitenerelepartidelGherardesca, acuifececredere

«diaverpresaogni misuraper assalireecacciareilVisconti.E perchè

«ilconcertalo avesse l’apparenza di più sicura riuscita,gl’insinuòdiallon-

«tanarsiper qualchetempo daPisa....prestòfede alle parole,e andatosene

«comeper diportoalsuoCastellodiSettimo, seco uscirono moltidilui

«Partigiani. L’assenza tolsegliilfavore delPopolo,e tantoesigraveerrore

«prontamenterovinòildiluicredito,onde poco dopol'Arcivescovoinsieme

«con Buonaccorso PievanodiS.Casciano(7),e GuidoPriore delConvento

«diNicosìa,edaltriEcclesiasticinemicidelPapa eGhibellini,cominciarono

«afareadunanza, echiamaronolegentidalleCollineeValdiserchio. II

«Viscontibens’accorse del tradimento,....andòa fortificarsiaCalci....

«Intantolamoltitudine,chetenevasempre lepartidiquelliiquali

«successivamentesapesseromeglioingannarla,comeavevagiàabbandonato

«ilViscontipartitodallaCittà,cosi abbandonòilGherardescatornatovi

«fuoriditempo.FulaCittàpostaarumore,eliEcclesiasticiGhibellini,

«profittandodelloro carattere,cagionaronofacilmenteunarivoluzione

«improvvisa.Ilpubblicospavento avendoistupidita 1’atrocitàdellegare

«private,uscìFArcivescovoacavallo alla testa deiCongiurati, e diebia-

«ratosiPotestà, CapitanodelPopolo e Signoredi Pisa, fecel’ingresso

«nelpubblico palazzo, costituìsuo Luogotenente BuonaccorsoGiubelta(8),

(17)

— Il-

eipromulgòdiverseordinazioni,preseogni misuraperlasuasicurezza,

«inseguì ilVisconti,tradì con sommaperfidia ilGherardesca; onde aaccaddenelLugliodel1288, senzadioi Pisaninefosserogliautori,

«queltragicoavvenimento,dicuiognistoriaè ripiena.» 11raccontodelMacaoni,sebbeneeglifossedotto,assennatoeperi- tissimo nelleantiche storie,potrebbeandarsoggettoadegli attacchiper parte dicertimodernisaccentucci,chesollecitisempre afarpompad’eru- dizioneedidottrina,ovunquesifannolecitospargerdubbjmediante sarcasmieinverecondederisioni;essendochéeglivisseinepocamolto posteriore,cioènelsecoloXV1U.MaperavventuraDanteemesserGio.

Villaniameravigliane sostengonoidetticon stupendetestimonianze per- chè contemporanei(9),e perchèmancanoasserzioni del pario maggiormente autorevolichestienoasmentirli,mentreanzi trovanoappoggioinaltri esimjscrittori.

Cheilturpetradimento operato dall’Ubaldini, fosse ai tempi dell’Alighierigeneralmentenoto,celoassicura eglimedesimoperbocca diUgolinoconquella terzina delCan.XXX11I,laqualemièd’uoporipetere:

Che, perl'effettode’ano'ma’pensieri ,

Fidandomidilui,io fossi preso, Eposciamorto,dirnonè mestieri.

1più accreditatieantichiespositorideliaD. C.concordanonell’interpreta- zionediquestopasso,per se stessonon puntooscuro, cioè;che nonsola- menteilconte Ugolinofuvittima delle insidie orditeglidaRuggero,

ma

che lanotorietà delcasoera statafind'alloragrandissima;talchéunisona famasenevociferava.Inutilepertantosarebbestatonuovamentedescrivere quantoognunogiàsapeva,ondefattoneunbreve motto,ebepiùparla allamentedellelunghedicerie,scendeilpoetaanarrareleverosimili circostanzecheaccompagnaronogliultimigiornidivitadelconte,idean- dolesìtetreeluttuose, chenullaèpiùattoascuotereìsensidella compassione.Equestiverosimiliaggiuntidall’immaginazionedell’Alighieri, rendonoancorpiùspietatoilfatto,edinconseguenzapiù aborrito l’au- toredicotantaacerbità.Chidesiderasseun quadropiùminutodiquello daDantetracciato,puòaverloleggendoimolticommenticheglisono statifatti,egiiscrittididueillustriprofessoripisanipubblicati inoc- casionediunadisputafradiessiinsortasulsignificatopropriodelfa- mosoverso.

Posciapiùche’1dolor potèildigiuno(10}.

Etaldisputafususcitata dalleseguentiparoledelsommoG.B.Nicco- linicontenutenelsuobellissimoDiscorso delSublime,ossia di Michelangelo:

aL'Alighierinel magnificoepisodiodelConteUgolinopiù d’orroreci

(18)

12

«riempie colverso{testé riportato),cheseavesse narratodistesamente

«comeilmisero padredivorò lemembrade’suoifigli.» Mailmio scopo essendounicamentequellodiprovare cheilconte Ugolino peri in seguito deltradimentomacchinatodall’Ubaldini,lasciatada bandaognialtraquestione,parmiaverdettoquantobastaperrilevare che Dante cosicredette; loche costituisce un’ottima testimonianza, perchècoevoe viciniorealluogodellacatastrofe,essendoilcontemorto secondoalcuninelmarzo1289(slil.com.),mentreeglieracoiGuelfinel giugnoprossimoaCapromi,pocodopo labattagliadiCampaldino.Se egliscrivesse alloralapietosa storia,nessuno credopotrà asserire,quantunque ciònonsiaimprobabile, echefosseaggiuntaquindiaguisa d’episodio aquel Poemadirettodalsuoautore ainfamare!perversieadillustrareibuoni, secondo chetalieiligiudicò.

Primadiaddurrelealtreproveasostegno delmioassunto,debbo fareosservare;cheseDanteimaginòcircostanzeverosimiliperrappre- sentarequantoèignotostoricamenteessereaccadutonellaMuda(\\)a Ugolinodopoche

sentìchiavarl'uscio di sotto All' orribiletorre:

nonpertantoèdatacciarsiaverfalsatalastorianegliantecedentiversi,

fibenverocheipoetipossonolavoraresullafinzioneperviemaggior- menteinteressaree commovere,trascurando la rigorosa verità della storia;

maèlorodovereperaltrodistinguereciòcheèstoria,favola,o parto d'imaginazione. L’ Alighieri infattinon mai omesse questaimportante distinzioneintuttoil corsodelsuoPoema,come neppure lascordò nell'episodiod’Ugolino,demarcandolaveritàdelfattodalla finzioneag- giuntavi,laqualeincominciadaquesteparole:

:quand'io feci'Imal sonno, Chedelfuturomi squarciòilvelame.

IlsupporrecheDante prestassefedeaisogni,sarebbefargliuntroppo grossolano oltraggiorepugnantealbuonsenso, perciòdee questoavvi- sarsisegnaleoconfinedell’antecedente storia dallaparteimaginativache nesegue.

Ritenutaadunquevalidalatestimonianza delsovranopoeta,udiamo ora quelle degli storici. L’occasione di cui si prevalse 1'arcive- scovoperabbattereilGherardesca,einsiemeprostrareilpartitoguelfo, seglipresentòappenachedallasuaVilladiSettimosifurestituitoin Pisa,giàsgombratadalGiudicediGallura.

11consigliomaggioredella repubblicaadunatosinellaChiesa di S.Sebastianoil1dilugliodel1288 pertrattareintornoallaproposta pacecon Genova,nelmomentoche

(19)

13

icittadini eranopersepararsisenz’aver nullastabilito,«l'arcivescovo

«ordinòditradireilconteUgolino(sonparole delVillani,Croniche,ti- fiòro VII,cap.12f),e subitamenteafuroredipopoloilfeceassaliree

« combattereal palagio,raccendointenderealpopoloch'egli aveatra-

«ditoPisa,erendutelelorocastellaa’Fiorentiniea'Lucchesi, esenza

«nulloriparo rivoltoglisiilpopoloaddosso,s’arrendeopreso,ealdetto aassaltofumorto un suofigliuolobastardoeuno suonipote ec. »

Occasionepiùdi questa adattataasuscitare untumulto,epiù favorevolealleoccultemiredell’arcivescovo,nèpiùsvantaggiosa pel conte potevamaidarsi;essendochéil popolodesideravaintensamentelapace coigenovesi,onderedimeredallaschiavitùincuigemevanoicongiunti egliamici(12).Le smoderatecondizioniegli enormipatticheiliguri volevano imporre,fecero risolvereilconte eglialtricapi dellarepubblica arifiutarvisi;perlaqualcosainquietudinieincertezzemoltepreoccu- pavanoglianimi riguardo ai futuri eventi,chesinistri allapatriasi presagivano.

Allorchéunpopolo èpostoinangustiefisicheomorali,ognipiù lievescintillaèbastanteaprodurre ungrand'incendio,edaspingerlo ancoabrutali eccessi,gettando pazzamentenellavoraginechedase stesso s’apre,tuttoquantodovrebbepelsuo meglioconservareedifen- dere. Qualunquestranezzalapiù incredibileèpursempreintali casi creduta,se colorochevogliono profittaredei disordinatimoti popolari abbianogià saputoingannarelamoltitudine fomentandonelepassioni, lequaliè allorafacilevoltarelàdoveè alpropriointeressepiùutile.La pisana plebe eraappuntoinsomiglianticondizioni, quandoRuggerola istigòallarivolta,soffrendo essainquell’annopenuriadivittovaglie,lo chemoltiplicavaloscontento emergentedallaguerrachetuttoraardeva con Genova.

Infattinulla dipiùstranoefalsodel tradimentodi cuil’Ubal- diniaccusòilGberardescarapportoalleCastella,essendoessolegalmente autorizzatoacederle, cessionecomandatadallaimperiositàdellecirco- stanze,egiàdaquattroannieffettuatasenzache nessunoinquestonon cortospazioditempo neavessemossaquerela,afrontoche mollofosse spiaciutaunatalperditastrappata dalla necessità.Lacondotta tenutadall’ar- civescovoaccusatoredelconte fu quella dei perfidiede’vili,imputando questidiundelittodelqualenonerareo,edelqualeegliintantosi macchiavaconsumandone unosimile.Avvezzalaplebe a frequentise- dizioni,pococivolleperfarlatrascorrereallarivolta,poichédaqual- che tempol’arcivescovoedisuoipretibrogliavanoper inasprirla,dandole acredere cheUgolinoeracausa della carestia che pativa,echeil

(20)

14

bramato accomodamento conGenova nonfermavasi,attesiisegretiosta- colidalaifrappostivi.

Quellegentigiàda Ruggeroapparecchiate perforzareilVisconti auscirediPisaletenevatuttavia inarmi;esseperòsebbeneglifos- serointieramentevendute,non eranosufficientia sbalzareilGberardesca, seilpopoloavessetenutelediluiparti.Fud'uopoadunque spargere bugiarde voci pronunziateintuonodiverità ecaldo zelo, dauomini ammantatidivenerande apparenzeper ingannarlo.Nèquisiristette l’arci- vescovo: contrassealleanzacolle principalifamiglie ghibellinediPisa, cioècoiLanfranchi,Gualandi,Sismondi,Orlandi,Ripafrattaealtrifa- ziosi, senza cheil Gberardesca ne concepisse sospetto, tanto seppe simulareil progettoecelarelacongiura. Coltoperciòall’improvviso, pocaresistenzapotèfare,talchés’arrendeopresoenelcarcereferale furinserrato.

NelcommentoallaD. C.d’IacopodellaLanabologneseefrate Godentechefioriva intornoai 1360silegge(13):«Avvenne cheper

«consigliodelloArcivescovoRugieri delliUbaldinicheinquel tempo

«eraArcivescovodiPisaealtrigentiliuominifulorovietatalavivanda

«sichemorirono(»Gherardesca).Vero è cheranoditantaamistànella

«terrachesepalesefossestatosaputodovellieranoet inchestatosareb-

«bonostatisoccorsi etaitati.EperòlodettoArcivescovo cautamentecolli

«altriconvienefaretalpresa et incarcerationesichecomeappareneltesto

«locontepredettorodealatestadelloArcivescovoinvendettasidel

« tradimentocomedellaoffesadellasuapregione.»IlperversoUbaldini accrebbeinoltrel’enormità delmisfattocoll’empietà,comeilreligiosoe integromesserGio.Villaniciavvisa(lib.VII,cap.128),dicuiriportole testualiparole:«Maprimadomandando congridaildettocontepenitenzia,

«nongliconcedettonofrateopreteche’lconfessasse.Etrattituttie

«cinquemortiinsieme dalla torre,vilmente furonosotterrati (14);ed’allora

«innanziladettacarcere fuchiamatalatorredellafame, elosaràsem-

«pre.»L’anonimoautoredelcommento appellato/’Ottimo, contem- poraneodiDante,confermalasurriferitacircostanzanelmodochese- gue:«vedendosiilContemorire,domandò unfrateperconfessoro,e

« nonlifuconceduto; einuna mattina conglifigliuoli,econlinipoti

« nefutrattomorto(dallaTorre).»Quantunquel’atrocescempiodei Gherardescasia all’eccesso barbaro, nonè peraltro 1’unico esempio registralonellestoriediquelsecolo, poiché unosimilenerammenta

ilchiar.Sismondo SismondinellaStoria delle repubbliche italiane dei secoli dimezzo,praticato daEzelino daRomanotirannodiPadovacontroi quattroinfelicifratellidiVado(15).

(21)

1S

Niunaltroesempiocheiomisappiaavviperòdiun’empietàpari aquesta,avvenutasottogliocchi diRuggerosedente sullacattedradegli Apostolidell’Uomo-Dio, chesuiGolgotapregòperdonope’suoicrocifissori inconfermadellapace,dellacaritàedell’amorfraternoche avevaalle gentiannunziato. 1piùscelleratiemiscredenti tiranni di quella età, è innegabilechesoventeintingevano lemaninelsangue innocente;ma allorchéunnemicoinermeoprigionierodeliberavanouccidere,idiritti dellareligione rispettavano,assegnandoalla vittimaun tempoper confessare lepeccata aunministrodell'altare.Perocchél’arcivescovononcontento d’avere uguagliatoquelperfidomostrod’Ezelino, tigrenon maisazia d’umano sangue,lovollesuperare ancoraneldisprezzodeliecose più sante,negandoaUgolinoimezziper riconciliarsi col cielo,egliestremi confortidallaChiesacompartitiaimorenti.

Dalfinqui dettoedalleriportateautoritàparmi evidentementere- sultarne;chelaparte cuiebbeilpopolopisano nella sciagura deiGherar- desca fu tuttapassiva,mentrel’arcivescovonefuilprincipalemovente e autore.IGhibellini volentieriadessos’associaronopertogliereilpoteree lavita alconteaderenteaiGuelfi,onderidurre nuovamentelostatoin propriabalìa;al qualeoggettoindusseroiloroservievassalliapren- derelearmi,tostoimbrandite,perchègl’istigatori possedevanocopiose ricchezze. Questeprezzolategenti nonsimosseroallo scopodi favf>- rirealpubblicobene,sivveroobbedironociecamenteailorocapiepa- droni, nullacurandosideldanno che potevaridondarne alla patriafacendo mutazioneemettendolaasocquadro. Laondeèforzaconcludere:non persentenzade’Magistratiopervotodelconsigliodellarepubblica,che soliavevanolapotestàdigiudicare, fuilGherardescadannatoa morte;

imperocchéancorquando(ammesso per puraesempliceipotesi )

avesse eglimeritatoungastigo, nullamenol’arcivescovoeisuoicomplicipecca- ronod’arbitrio,diviolazionealleleggi,editantaacerbitànellapena, danon esserviignominiabastantearenderliobbrobriosinellamemoria degliuomini.Enelconcettosempredelia enunciataipotesi,sereoerail

contediqueidelitti,cheororami occuperòdimostrarefalsiechimerici, perchèconessofarmorireifiglienipoti,iquali

Innocenti Iaceal’etàDorella?

GiovanigarzonilichiamailVillani,comepurgiovinettisonchiamati dal Tajo- II,dalTronci e daaltriscrittoriche èinntilecitare;sicchénefando ecrudelis- simofuquestoeccidio,necessarioperaltro alletenebroseviste deU’Ubaldini.

L’eruditoquantofanaticocav.FlaminiodalBorgonellesueparzia- lissimeDisseriazioni sulla storia pisana s’affatica a far credere,chelase-

(22)

16

dizionedel 1 Luglio1288nonful’effettodelletramedell’arcivescowe de'suoiecclesiastici,nemici delPapaeGhibellini,maconseguenza imme- diatadell’essersioppostol'golinoinconsiglio allapacecoigenovesi.Ciò è unagratuita invenzione oltraggianteilVillani, fraJacopodellaLana e Benvenuto Rambaldi da Imola,qualiconvengonoinunastessasentenza rapportoalfattodeltradimentodiRuggero, concordato ancora da messer FrancescodiBartolodaButi,chespiegòDanteinPisa nellasecondametà delsecoloXIV.Edissigratuitainvenzione,perchènonprovatacondo- cumenticertieindubitati,nèper forzadilogico raziocinio.

L’Ubaldiniappartenevaadunafamiglia posseditricedifeudiesi- gnorìenegliAppenninidelMugello,ov'erasifortificatainguisa,chela repubblica fiorentinadovettepiùepiùvoltespediresuebande armate afrenarne la baldanza, le concussionieleprepotenzeconcheopprimeva levicinepopolazioni.Ladiluieducazioneèpresumibilenonesserestala difforme dallemassime ecostumide’suoiparenti; oltre dicheèdaosser- varsi averegli allorquando eraarcipretedellaCattedraledi Bologna, legata intima amistanza con Ottone Visconti vescovodiquellacittà, quinditraslatoall'arcivescovadodiMilanosua patria. IdellaTorregli negarono peròl’investitura diquella sede,poichéilpapaloaveaelettosenza

illoroconsensol’anno1263, mentreessivolevanoarcivescovoRaimondo urjodellaloroconsorteriaNacquepertanto traOttone edessilungaeaperta contesa, ondeil Visconti allearmiaccoppiando le frodi, finalmente il21 Genoajo1277sorpresoefatto prigionieroNapoleonedellaTorre a Desìo,espogliatolodellasignorìa diMilano, conlastessamanostrinse ilpastoraleelaspada.Usòdiquestasìopportunamenteper crescere in potenza,cheinpochi anni esteselasuadominazionesugranpartedella Lombardia(16).

Nonavviargomentopiùidoneo afarrisolvereglinominiambiziosi alleimpreseancolemaggiormenteaudaci e inique, degliesempjfortunati degli amici!Una rara rassomiglianza riscontrasi nelcarattereenelle gestadeiduearcivescoviOttoneeRuggero;conladifferenzaperò,che

ilViscontiseppe talmente consolidarelasuasovranità inMilano,dafor- marnestabileretaggioaiproprjnipoti,mentrei'Ubaldinise lavidescap- paredipugnopochimesidopoaverlaacquistataa prezzodidelitti(17).

La immancabilegiustiziadelcielonon permise cherestasseimpunitoin terral’esecrandoreato;laondeilvenerabile messerl’arcivescovoRuggero restò deluso nei suoi progetti; poiché laCortediRomacontrodiluipro- cedetteseveramente, elocondannòinfacciaatuttalacristianità.

(23)

17

CAPITOLO SECONDO

Diverse imputazioni date al conte Ugolinononsussistono in fatto, enonreg- gonoall'esamedellacritica;usurpato, tirannicoepregiudiciale alla patrianonesserestatoilsuogoverno;ecome iarcivescovoUbaldini istigatodall'ambizione,dall’invidiaedallavendetta locondannasse

acrudelsupplizio.

La

grandezzapoliticao commercialedellapisana repubblica colla sconfitta navaletoccataallaMeloriail6Agosto 1284,restò talmente avvilitaeprostratadanonpotersipiù riavere;perocchéladesolazione eil

timoresbigottironoaffattoirimanentiabitatori, de'qualiniunoparvesti- marsi valevoleasalvarelapatria dal perigliochelesovrastava.Lo spavento signoreggiavaglianimi inmodo,chesulleprime mancòognisaggio consiglio,adequatoad impedirepiù gravidisastri.Isuoipiù espertiezelanti cittadini, parte uccisi eparte prigionieri nelle carceridellavittoriosa Genova,nonpotevanoaltrimentinècolsenno nècolbraccio sovvenirla degliajutiesoccorsichelebisognavano. Ed appenacheiguelfidiTo- scana sepperonovelle dellasventuradeighibellinipisani,grandemente ne gioirono,eprogettaronoaigenovesiunalleanzaoffensiva,promettendo diassediare Pisa perterra,selavia delmareiligurinavigliiechiudes- sero.LagelosaGenovaaccettò d'assaibuon gradosimilproposta,bramosa com’erad’annichilare lapotenza marittimadellatemutarivale.Leparticon-

traentireciprocamentesiobbligaronononaccordarlepattoveruno,diatter- rarnelemura,dismantellarnelecase,didisperderegliabitantinellevicine città,ecosìridurli allapiùabiettaschiavitùchemaipossainfliggersi achinacqueinlibera terra.IcomunidiFirenze ediLucca, eposcia Pistoja, Prato,Volterra, S.Gimignano eColle,giuraronol’osservanzaallalega coigenovesi(18),edincominciaronosubito leostilità,occupando e gua- standoterritorioecastellaappartenentiaipisani.«Nelleangustie in cui

«sitrovavano(Sismondi,storiaeie.cap. XXIII ),risolsero1pisanidi

«eleggereilconteUgolino Gherardesca capoereggentedellarepub-

«blica, comeiromaniinmenodifficilicircostanzeavrebbero nominato aundittatore. Siassicura chei pisani prigionieriinGenova,iquali

«nellalorocattivitànonlasciavanodiconservare influenzane’ consigli

«dellaloropatria,proposeroessimedesimi taleelezione.IlconteUgo-

«linofunominaloper10annicapitanogeneralediPisa;e laprima cura 3

(24)

— is-

tiaffidatagli fuquelladifareinmodochesisciogliesselalegaformata

«controlapatria.»

Allorquandoperòaccadde lasanguinosa battagliadella Meloria, Ugolinoera giàrivestitodellacaricadicapitanodelpopolo,ed intal qualitàtuttelemilitarifaccendedaessodipendevano.Laondeèinnega- bilecheUnd'alloraegligodevadellapienaOduciade’suoicompatriotti.

Alberto Morosiniveneziano epotestàdiPisa,c AndreottoSaracini senese, ammiraglireputatissimi,regolavanolaflottasottoisuoiordini;etanto

essicheilducesupremodetteroprovedistraordinariovaloreeperizia diguerra,prima e durantel'attacco.La pugnafuoltremodolunga, fiera cdaccanila, qualdovevaessere tra duepopoli,rivolti l’unl’altroa distruggersi;sicchéladisfattadovevaperundiessiresultarecompleta, olofu periPisani.Delle 103galereconcui'era partilodaPisa,sole trene ricondusseUgolinoastentoinsalvonelporto,essendostatele altrepredate, affondateomalconcedall’armatanemica, compostadi107 grosse navi(19).

Digiornoingiornopertantogliaffaridellarepubblicapeggiora- vanoinguisa, chei pisanieranridottiquasiadisperazione.Imagi-

straticongregaronoil popoloaconsultasulpartiloda prendersi nella criticacontingenza,eudironsialloracerteproposizionisistravaganti, as- surdeeprivedigiudizio,chesefosserostateadottate la cittàavrebbe affrettatalapropriarovina.Inmezzoallafluttuazionedelledisparateopi- nioni, levossi ilGberardesca esclamandointalsentenza, dal celebre LionardoBruniaretinoesegretariodellarepubblicadiFirenzeallapo- steritàtramandata(20):«Che durezzaetcheobstinazioneèstataquesta

«chenoiabbiamovolutosostenerelaparzialitàdiversaatuttienostri

«vicini?Iosonostatodiquestaopenionechecomeildominiode’pisani

« siadaccrescerepermarecosìperterrasidebbonotenerebencon-

« tenieconbenivolentiaetamore lecittàpropinque. Questoconsiglio

«veggo chefu approvato dagli antichi nostriequali sendouomini

«sapientissimiconquistaronolaCorsicaetlaSardignaet laMaiorica et ulaMinoricalontanedanoietlasciarono stare Luccasipuòdirein

«sugliocchide’pisani.Maquesti egregii governatori nostri presenti

«tenendolavia contrariasenza alcunaragione probabilecihannorecate

«acasamoltissimecontese chec’ingegniamodipacificarespecialmente

«ifiorentiniefarcegliamici:etnonsaràdifficilese noiconsideriamo

«benelanaturaetlacondizionediquestacosa:Peròcheio vorrei

« saperediquellonoicontendiamocolpopolofiorentino? Del dominio udiSardigna,odialtreIsoledel mare?Questopensiero nonè mai

«venutonellementi loro:etnonèloro propositodicontenderecon

(25)

10

«noidella potentiadelmarenè cercarecontadoperilbisognoloro:

aconciòsiacosacheeglinoabbinopaeseassaielnostronon diman-

«dino:checagioneadunquecihacondottoconloroinquestacontesa

«senonunaranaopenionedelleparti.Maquestoerroresipuòfacil-

«mento correggereponendofrenoallarabbiadi pochichehannocari-

ticatadiquestasuperfluainimicitialaciltinostra.»

Magistratiecittadiniavevanodirittoesternare nelleadunanze popo- lariquellapoliticaopinioneebepiù loropiaceva,edisostenerlaancora concertimezzi legali;per loebeil conteUgolino unane manife- stòdiscordanteda quella dalla maggiorparte de'pisani professata,la qualeperòfecesuloro si profondasensazione,che riconosciutanela giustezzadelleragionirestaronopersuasidellanecessitàdifarpacecoi fiorentiniaqualunquecosto.Perlaqualcosa incaricaronoilconteme- desimodiappiccarelepratiche,edinegoziarlamunitodellepiùampie facoltà;nonostanteilcontrarioparerediGiovanniFagiuoli,professordi LeggiinquellaUniversitàeghibellinonell'anima(21).

LaCronicapisanadelMarangone convienenellasostanza del sur- riferito discorso, ed eziandio aggiungevi: «Il conteUgolino cercò

«l’accordo deifiorentinicoipisanidopolastrepitosae fatai battaglia

«dellaMeloria,mentreunanuovaarmatagenovese compostadi40 ga-

<*lereminacciava arrecareulterioridanniallavintarepubblica. »Impe-

rocchétroppourgeva arrestarelaseconda tempestacheottenebravasi sull’orizzontediPisa;laqualeseavevatempodiscoppiare,tuttosarebbe statoperleisterminato.Intraprese letrattative,sivenneagliaccordia condizione; cheipiùfacinorosi ghibellini da Pisa fossero scacciatie messialbando,eche alcunecastellaipisaniaifiorentinicedessero(22).

Inconseguenzadiquestoaccomodamento,quantunqueparziale,l'accorto Ugolino disciolselamenzionata lega guelfa, avendo da essa staccati colorocheneformavanolabase eilnodo principale. Laonde giorni menburrascosineconseguirono per la repubblica, che cosìacquistò tempoditrattare dipace ancoconlealtrecittàchelesieranodichiarate nemiche.

Tuttoilmeritodell'accordo stipulato coi fiorentini ridondòaiconte diDonoratico,percuifusalutatoSalvatordellapatria,econsolenne plebiscito confermatoper io anni capitano, rettore e amministratore delcomune.

Ècosamoltoprobabile, senoncerta,chefindaquell’epoca l’arcivescovoRuggero principiasse insoocuoreaodiarlo;poiché scor- gevainluiunpersonaggio chesi sarebbe sempre ed animosamente oppostoadognisuoambizioso progetto.Ma lasciateda bandalecon- getture,sebbenenon mancantidibuoni fondamenti,occupiamocideifatti

(26)

20

ediquelli in specie che ancoi piùstitici non possonoimpugnare, bastandoessialmiotema.

11ritratto fisico-morale delconteUgo- linoparmi nondover dispiacereailettori,ed anzi interessarli

, per-

chèessodàun ideadellequalitàdiquest’uomocelebrequantosven- turato.

Ilcontenumerava 7t> anni circadi vita,allorché montò sulla galeracapitanachelealtreperpubblico consensoguidar dovevaalla battagliapoc'anzirammentata,ovelaprosperitàdellarepubblica pisana fuinpoche oresepolta nell’ondedelmare. 1disagi,leguerreela gravità dellecureincuierastatocontinuamente occupato,non neave- vanopernullaindeboliteleforze,infievolitalamente,omenomatoil coraggio.Ilsuoprincipalestudioerastatoquellodegliuomini,enes- sunomegliodiluiliconobbe nella sua patria. Dotatodisottilissimo ingegno,d’animo ardito, di perspicacia grandissima,consumato nella praticadegli affarieavvolgimentipolitici,fornitod’immensericchezze, dellequalidisponeva conaccortagenerosità, giungerpotetteaguada- gnarsiutiliepotentiamici.Aluinonmancavano neppurei requisiti diottimocapitano;essendochéeralentonelmeditare,velocenell’ese- guire,circospettoeguardingonelprendereunarisoluzione,

ma

intrepido quandopresal’aveva.1periglinonlospaventavano,inessianzidive- nivapiùcoraggioso;nellapropiziafortuna destroatrarne profitto,ed allamobilitàdiessa giammai alfidavasi, senonquandoeradeltutto impossibileprevederl’avvenirecollenormedelpassato(23).

Lavecchiajadegliuominièstatadataluniparagonataincerti rapportifisicia quella dellepiante,cioèarida,torpida,infecondaepiena di malattie preparatoriel’organicadissoluzionedelcorpo.Ugolinoperò qualerastatonegli anni suoi verdi,mantennesiinquellioltreuna mata- rilù avanzata. Alto di statura,dimaestosa presenza, graveappariva nellerappresentanzecivili,vivaceeprontissimonellemilitari.Ilporta- mento compostoedaffabile risvegliavasentimenti d’ammirazioneedi benevolenza inchifacevasiarimirarlo:quandoparlava,unaspeciedi magiariuscivanosugl’ascoltanti lesueparole,franche, semplicimaelo- quenti,caccompagnatedamodiinsinuantiegraziosi.

Atali pregidellospiritocdelcorpodalGherardescaposseduti, il VenerabilPadremesserl’arcivescovoRuggeri(dalcav.Fla.dalBorgo impropriamentecosiqualificato),niunone aveva dacontrapporre,tranne

lavirtùdisaperdissimulare,perposciapervenireconpiùsicurezzaad ottenervendetta

;

ilcheèconvergognosaimpudenzaconfessato dalsuo enfaticopanegirista testécitato.Eilnon evangelicoodioerancoreche

ilvenerabil prelatocovavainpettocontro del conte, trasparivaogniqual-

(27)

21

ottacoisuoipiùintimi confidentifacevasidiessoafavellare, poiché l’ipo-

critaintuonod’ispirataprofezìaripetevasovente l’allegoricafrase:non èlontanoiltempoincuilagranquercia diDonoratico aduggieràlarepub- blica.Conqualanimoeidicessequestaesimilicose è facilmentecompren- sibile,quando un pongamenteagliavvenimentiposteriori;eriflettersi vogliaallaproclivitàpursempre mostratadaipisanid'insospettirsipel più leggeroindizio,cheavulnerare l’indipendenzaelibertàdellalororepub- blicaaccennasse.

Avanti d inoltrarmi in altre questionicadeinacconcio esaminarele dueprincipaliaccusedatead Ugolino,cioè,seegliallabattagliadella Meloria facesse defezione, c se lecastellaaifiorentinilecedesse a tradi- mento, ovveroper necessità.

Inquanto allaprimarispondo:nonviè defezione,nonviètradimentoovosicombattefinoachereggonoleforze possibiliaspiegarsi nella circostanza. In questo disgraziatofattosipugnò con tanto furore perpartedeipisani,econtantalealtàevalore dal conte

,

che4,000furonoicittadiniuccisi,ed Ugolinocorsegravepericolodiri- manerprigioniero,mentre un suofigliofuvistoincateneornareiltrionfo de'nemici.Seeglinonsifossecomportatoqualdoveva unuomod’onore ezelante del patriointeresseedecoro, queipochi cittadini ritornati a Pisa l’avrebberorimproverato eaccusato incontanente;etanto piùl’avrebber fattoidetenutiinGenovacolproclamarloiniquo traditore.Lecose peraltro passarono altrimenti, poichénonvifualcunochelotacciassedifellonia, elaperdita della battagliafuattribuitaa sventura,ealmaggiornumero dellegaleregenovesi.Colorocheeranoincattivitàconsigliarono anzi pocodipoiladiluielezioneacapilanogeneralediPisa,come*ro- mani in menodifficili circostanze avrebberonominato undittatore. Gli storicicontemporaneinon nefannoilminimo motto,lochecostituisceun ottimoargomentonegativo;echiunqueabbiaunpocodisenno aprima giuntabenvedo,cheunadefezioneedunadisfattacompletanonpos- sonoammettersineltempo medesimo; laonde questa prima accusaè stolta,assurda,insussistente.

11tradimentodellecastellaèparimente unacalunnia inventatada Ruggero,comelaprima èuninvenzionedi quellicheintempia noi piùvicinihannovolutofarpompa,maleaproposito, d’odiare tiranni.

EfTetlo della necessità che imperava,o chepursempreasuaposta imponeleggialmondo,fulacessionedellecastellaaifiorentini,sug- geritadallaprudenzache insegnavaedinsegnainsimilicasisacrificare unaparteasalutedell’altrapiùimportante.Aggiungasiinoltrelapiùampia facoltàcheavevadalpopoloditrattareeconchiudere conessilapace, ondelalegaguelfasidisciogliesse. IlsincronocronistaRicordano Ma-

(28)

22

lispini ciassicurache(cap. •CCXLIII}:«Seifiorentiniavessonoattenutala a’mpromessa (allalega),laCittàdiPisasarebbestatapresa,disfatta,

«e recatalaaborgora,com'era ordinalo: maifiorentini ordinarono

«ch'e’Sanesimandaronoilorocavalieriallaguardiade’GuelfidiPisa.» Lanecessitàadunque ripeto imponeva, laprudenza consigliava,ele facoltàil popoloavevaglidate,ov’èiltradimento?

Mediantelacessionedialcunifortilizzioltennesi non solamente

loscioglimento della paventata lega,manederivòl'altropreziosoeim- portantissimovantaggiodiavere ifiorentinieisenesi invecedioffen- soridifensori,conformeilsopraccitato Malispinineaccerta.L’ostinazione negativaavrebbeall’oppostocagionatairreparabilmentelarovinatotale della repubblica.

Èpoiridicolacvolgarissimafavolaquellade’ fiaschiditerdeao vernaccia pienidifiorinid’oromandatidalconteindonoallaSignoria fiorentinapercorromperla eindurla allapace.Seperaver daossapace eradimestieri comprarlaaprezzod’oro,perchècederlelecastella?E se queste esigevansi,perchèdonarequei fiaschi di fiorini?Misento rispon- derecolleparoledelcav.dalBorgo:« aspiravailcontel'golino a divenire

«sovranoindipendente in Pisa,e peròcontalmezzo cercavadi farsiami-

ciciebenevoliifiorentini.»Eseaspiravaallasovranitàsarebbestala certobalordagginesommasmembrare unostato, delqualefattosipoi principe,malagevolmenteloavrebbepotutoconservare,perchèsnervatoe {rivo de’ suoi principali baluardi.Non potevaeglineppureignorarechetuttii

comunideli’Italiainqueltempo studiavano conognilorpossa farguerra edabbassarechilafacevadaassolutosignore;perlaqualcosaancoil

popolofiorentinosisarebbedichiaratosuonemico,nelcasocheallatiran- nideeifossetrascorso,mentrel’unicomotivo,che inducevaifiorentinia tornare inconcordiacoipisaniera divoltareinuovialleatiindevozione delguelOsmo. Quantoiguelfiaborrisseroigoverni monarchici,èfacile rilevarlodando unocchiata agliannaliedallecronichedegliantichinostri raunicipj;sicché stoltezzaperUgolinosarebbestatol’aspettarsiesitodiverso;

edilconteeratutt’altrochestolto.Opportunamenteosserva l’egregio Pi- gnotli;chedellostessoaddebito dato alGherardescafurono tacciatiicapi deliafiorentinarepubblica;dondecbèappariscelafalsitàdientrambele accuse,elamancanzadicausaadelinquerenell'unoenegli altri.Ma oziososarebbeunpiùlungodiscorso in confutazionedisimiglianticalun- nioseimputazioni, poiché esisteuna causaevidentissimaenaturale giusti- ficantel’abbandonodellecastella,perlaragionecheun nemicopotentee armatorichiesto dipaceperpartedeideboliodeivinti,non acconsen- tevicheacaroprezzo.Chipuòtuttoprenderecollaforzadellearmise

(29)

23

non guadagna almenoporzione atitolo didonativo,non mairiponeilbrando nelfodero sino achenon haconseguitol’intento.Ilgradatoallargamento diterritoriocheconspese immense, cureepenegrandissimeacquistò larepubblicafiorentinapelcorsodipiùsecoli,nellamassimaparte l’ot- tennevalendosidipropiziecircostanze simili:ccoltoglierneora aquesto ora a quelcomune,aiqualituttifinalmente dettòleggeinToscana.

Torniamoper alcunpocoallaDivinaCommedia. L'autoredopo aver scongiuratalanaturaaflagellarPisa,afTaltosommergendolacolleacque

dell'Arno,eadannegaregliabitantiinpunizionedell'invendicatamorte delGherardesca,lerimproverainoltre:

Che>cilconteUgolinoaveva voce D'avertradita te dellecastella, Nondoveituifiglioiporre atalcroce.

Innocentitaccal'età novella

ComeunasempliceemeraipotesiaffacciaDanteilsuppostotradimento delle castella,peravermotivod’inveireconmaggiorragionein quanto allastrage deifiglienipotidiUgolino,iqualiattesalalorogiovanile età non potevanoinveruna manieraesser complicidiunfattoaccadutoquattro anni addietro,echecomeabbiamodisopradimostratoneppurealconte èadelittoimputabile.11sensodiquestiversinon parmi moltoastruso, nondimenovediamocomenediscorrre CristoforoLandino:«Fu grancru-

«deitàuccidereilconte nonavendoilcertodisuo tradimento:macon-

«cediamo che dovessecredere allavoce:cioèallafama:et per questo lo

«dovessi punire.Nientedimeno non dovevapuniree’ figlinolimaximecon

«talcroce: cioècon sigravemarforo.Imperocchél'etàloronovella et ateneraglifacea innocenti:perchè crono ancorasigiovinetti,che nè per

«sepensavanoaglistati,nèdalpadre eronoconvocati inalcnnconsiglio. » Scandalizzatoancorpiùilpoeta per tanta scelleraggine moltiplica le invet- tivecontro Pisauguagliandola aTebe,cittàintuttoilmondodiffamataper inaudite atrocità,abominazioni e immanidelitti.

11trattatoconchiuso daUgolinocoifiorentinisciolseèverolalega guelfa,manullamenoilpericoloperipisaninonera deltutto dileguato, perchèminacciosiedinarmi restavanotuttaviaigenovesipermare, edi lucchesiinterra.Questiduepopolicollegatieranoingrado ancoradire- carenuovidisastriaipisani,e forse ridurli amalpartito;per loche Ugolino agliuniedaglialtriinviòmessaggeripertrattared’accordo.Luccavi condiscese alle stesse condizioni pattuite coi fiorentini, cioè,chedate le fos- sero inmanoalcunefortezzedifrontiera,acuibisognòacconsentire perle medesimeragionichepersuasero accettare, perpartedellarepubblicadi Firenze(24).ConGenovariesciinfruttuosaevanaogni pratica,poiché le

(30)

24

condizioni richiesteeranosiesorbitanti,cheglistessiprigionieripisanivi

si opposero. Avutaessipermissioneda’genovesidispedireambasciatori allapatria,protestaronocontro la cessione del TortediCastro inSardegna, cheivincitoridomandavanocometagliadiredenzionediqueipisanime- desimilorprigionieri.Guglielmo diRicoverala, Puccio Buzzacberino de'Sismondi,GuelfoPandolfinie JacopoAldobrandifurono sceltialno- bileegenerosoufficio,iqualigiuntiaPisa e introdottiallapresenzadel consiglio,dissero;cheiprigionieripreferivanomoriretralecateneanzi chelapatriasiprivassediunafortezza dellamassima importanza, com’era quelladiCastro,chiavedellaSardegna,dalpossesso dellaqualedipen- devaquellodell’isola.Protestaronoancora chesemaiimagistratisifos- sero appiglialiall'improvvidarisoluzione,gliavrebberoaccusatidifellonia,ed appena cheavessero ricuperatalalibertàne avrebberofattastrepitosaven- detta.Inconseguenzadelmagnanimoproponimento, chelegrandivirtù degliantichicittadiniromani rammenta,dicuipurtroppoimoderni tempi sonscarsi,furottoilnegoziatocoigenovesi,iquali(son parole del Pi- gnoni)«concrudelemautilepoliticasiostinarono anonriporre in libertà

«iprigionieriper guisa,chetrattenutiindura carcere percirca15anni,

«chetantoduròlaguerra,lamaggiorparteviGnìmiseramentelavita »

£dunqueassurdaugualmente chelealtre l’accusa,diavereilConte Ugolino interpostisegretiostacoliallaconclusione dellapacecon Genova, essendoché ancoilMarangonenellasua Cronicapisanacidice: esservisidi- chiarati contrariglistessiprigionieri

,che minacciavanodiaccusaredifello- niaiMagistrati,iqualiatalsmoderato prezzo1’avessero consentita.Edil

primomagistrato della repubblica erailGhcrardesca:egliperòsarebbestato

ilprimo adessercolpitodallavendettadeirecuparati inlibertà.L'impugnare peraltroaspadatrattaresistenzadiquestisegretiostacoli imputatialconte sarebbesuperfluaimpresa; poiché avviunargomentopositivoedevidente cheloscusa nelmodoilpiùluminoso.Dall’epocadellabattagliadellaMe- loriaallaconclusionedellapacecorreunospaziodi 15anni,edegli governòlarepubblicaisoli4primidideltianni.Cosafece iltonera- bilcarcivescovosuosuccessore digoverno?Cosafecerogli altricheall’Ubal- dinivenner doponeirimanenti undici anni?

Igenovesi Costituironoconcru- delemautilepolitica,elapacenonfufatta.Lostabilire lamedesima non dipendevadalconteUgolinomada’genovesi;igenovesinonla vollero;

perciòchiunqueabbiaun pocodibuonsensodeeassolverlodall'indebita accusa,ed aggravarne Ruggero chelainventòperfargliperdereilfavore delpopolo.

LalealtàerettitudinedelconteUgolinorestainmodoirrefragabile confermatadalfattoseguente.

LalegaconvenutainFirenzeil12 otto-

(31)

25

brc1284, tralerepubblichediGenova,Firenze eLucca, persterminare Pisa,stipulòd'accordareun meseditempoalGherardesca ea’suoifigli noncarceratiinGenova, edalgiudicediGallura Visconti, sevolevano ade-

rirvi;quando cheperò leterree castelladaessitenute inSardegnaa titolodifeudo della repubblica pisana, dichiarassero tenerle perigenovesi.

Sdegnaronoessicomefedelicittadiniun’alleanzadirettaadanneggiarela patria,conformeilcontemporaneo Fra Tolomeo da LuccanesuoiAnnali patriicihalasciatoscritto.«Eodemtempore,Lucenses,cura Fiorentini,

«confederaticumJanuensiboscontra Pisanos, inquaconfcederatione requi-

«sitibusComesUgolinus,noluitconsentire: studuittamenpartiTuscia: pla-

«care,utexeffectuprobatur,prò pactis scrvandis.»Ilcav.daiBorgo pubblicòilcitato documento, e non ignorava tampocoilraccontodiTo- lomeo; e nonostante perservire allo spiritodipartitoneritrasseargomento sfavorevole al conte!

IlSismondisilasciaèverosfuggire l’epiteto di tirannorelativamente adUgolino;ma comeegl’intendapoifarusodidetto epiteto lobaposcia esplicatoalcap.XXVI: «insulcominciaredelquattordicesimosecolo la

«maggiorparte delle città italianeerano governate da unsignoreotiranno;

«giacché gl’italianisull’esempiodeigreci,adopravanoquestiduenomi

«comesinonimi.»Latirannia dichisiede allatestadiun governo qua- lunque è d’uopochesia dimostrata delleazioni,comeperesempio;

diaverusurpatoconarteemodiillecitiilsupremopotereonderivolgerlo adannode’popoli:ovverochegliattidichiregnasienoingiusti,prepo- tenti,arbitrarjedoffendentiisacrielegittimidirittidelle genti.Esami- niamoun pocolacondottadelconte Ugolino, pervederese egli trascor- resseataliestremi.

Ilpiùvolterammentatocav.dalBorgo,èilpiùinimicoscrittore chedel Gherardescaabbiatrattato;edessoècheloaccusadiusur- pazione,mentreildesideriodicomparireerudito nella patriastorialoha traditoasegno, dasomministrare abbondantimaterialiper difendereUgolino daquesta edaaltreaccuse.IISismondi peròconfessa;cheleampieenu- merosesue dissertazioninonvalgonoagiustificareipisanidalrimprovero dicrudeltàfattoloroda Dante:Indi pocodoporiprende: «Anoiforse

«piùchealcav.dalBorgo importa immediatamentegiustificarePisaele

«famiglie ghibellinedacosigrandecrudeltà:purenon sappiamo immagi-

«narequal vi possa essere cosìgravedelittocherendaligittimoilsup-

«pliziod’Ugolino ede’suoifigli.» Nella disser.XIildalBorgoracconta;

cheil18 Ottobre1284convocatosiilconsigliograndedeliarepubblica,il conteUgolino fu investilo della carica di potestà, echequindipronunziò quel discorsosuperiormenteriportatoed approvatodalconsigliomedesimo,

4

(32)

26

quantunqueilFagiuolicongonfleeinconcludenti parole tentassefartrion- fareun'opinionediametralmenteopposta,quantorovinosa.Lospiritoesalta- to,fanatico e diròancovisionario delcav. dalBorgosimanifesta nelleprime pagine delsuolibro;magiuntichesiamo aquestopasso è forzaescla- mare:che affatto mancarci di criterio e di giudizio.Com’è possibile azzardare l’accusad’usurpatore,mentredipoi eglistessoconviene cheilGherardesca fu inrestilo della carica di potestàdal consigliograndedellarepubblica

;

il qual consiglioavevainse stessoperfondamentale ordinamentotuttal’au- toritàd'eleggerlo,e quell’ancoradivariare e riformarelacostituzione dello stalo?La parolainvestiredicuisiè servitovuol dirconcederefacoltà d’esercitareun determinatopotere,chenelcaso attualeconcerneval’ani- versagiudicatura civileecriminalenellarepubblica.Unitaquestacarica all’ufficiodicapitano delpopolochegià eraglistataconferitamoltotempo innanzi dellabattaglia:dellaMeloria,claspeciale ejirimacura affidatagli difar inmodochesisciogliesselalega guelfaformalacontrolapatria, significanon solamentelasua legaledipendenzadalpopolosovrano,madi- mostrainoltrelalegittimità de’modicoiqualiasceseagl’indicaliufficj.

Resta ora a vedersi se a tirannia rivolgesseilconte Ugolino quel potereche larepubblicagliaffidò:vediamolopure asua finale escusazione.

Ingiustizie,prepotenzeedarbitri!,nessunostoricoanticocheioab- biapotuto riscontrare rinfacciaalcelebreedinfeliceGherardesca,tranneil tradimento delle castella, delqualegiàsappiamoqualcontosidebbafare.

IlSismonditraimoderniindottonell’inganno dal cav. dal Borgo, loaggravadi unmisfattocommessoinuntrasporto di collera, cioè,d’avere uccisounnipote dimesserl’arcivescovoRuggero,Ioelioèdiversamenteraccontato dal pisano messcr FrancescodiBartolodaButinelcommentoallaD.C.,ilquale as- serisce:cheaunonipote deldettoarcivescovo fumorto dauuoparente

«del dittoconteperchèvagheggiavano una medesima donna:ondelo ditto

«arcivescovo propostosidivendicarsifecetrattatocontra lo ditto conte.» ContuttalariverenzadovutaalSismondi,misembrapreferibile prestar fedealdaButi,nontantoperchèanticoscrittoree pisano, maperchè èpiùverosimileilfatto.Chelagelosia possafartrascenderelagioventù a similiaccessidifurore,migliaja di casine fannotestimonianza;mache unuomodietà,scaltrocprudentecomeilconte Ugolinosilascisopraf- faretalmentedallacolleradauccidereunnipotedicoluiilqualecercava farsiamicoper liberarsi,e cacciaredaPisal’intruso Visconti,parmiaffatto incredibile.

CristoforoLandinonelsuoaccreditatocommentoallaD. C.concorda coldaButiconquesteletteraliparole:«Erain quellitempi Arcivescovodi

«PisamesserRuggieri Ubaldini;etintervennecheun suonipote fumorto

(33)

TI

«da unparente delconteper gelosiadiuna donnalaqualeciascunodiloro

«amava:la quale ingiuria l'arcù'escoi'opensòdi vendicaresopradel conte. » Ha formatoinultimoluogosoggettodirimproveropelGherardesca l’espulsionedaPisa di Ninogiudicedi Gallura,ilqualesiera intrusoa partedell’autoritàchealdiluiavosoltantolarepubblicaavevaconferita.

Degnod’infernoperòil credette1"Alighieri;maingraziadiessersiegli adopratoacciocchénonrestasse inultalamortedeplorabile deiGherardesca

,

non senzasorpresa finsevederlo nel Purgatorio,ovealcan. Vililohacosì esaltato:

GiudiceNingentil,quantomi piacque.

Quandotjvidinonesser tra rei!

Rullobelsalutar tra noisitacque;

Poidimandò:quant’ £ebe tuvenisti Appièdelmonte perle lontan’acque?

O,diss'io lui,per entroiluoghitristi Venni stamane,esonoinprimavita Ancor chel’altrasiandandoacquisti (25).

Ugolino ViscontifigliodiunafigliadiUgolinoGherardesca,apparteneva adunadelle famigliepiùpotentidiPisa,laquale possedevalagiudica- turadiGallura inSardegna.Restato orfano delpadre,l’avoIopresein protezionee tutela,elocreòsuosegretario,allorquandoper10 anni fuproclamatosignore,amministratore e governatoredellarepubblica.Ben prestoilVisconticostrinseilcontediDonoraticodimetterlo a partecome ugualedelpotereadesso solo confidato,a

Ma

lasupremapotestàdivisa

«(sonparoledelPignotti), diradohatenutoun governotranquillo:pe- tirocchenacquerosubito delle pericoloserivalità traidueRettori.»La tranquillitàinterna della repubblicanefupertanto turbata;talchédopo molteagitazioni,tumultievariatitentativipermetterviuntermine, il

Gherardescas’accostòall’arcivescovo,econessoinfinestabilìdidisfarsi delVisconti.Primad’appigliarsiaquesto troppo ardito passo,chealconte aperse la viaafatalisciagure,1’avo edilnipoterenunziaronoallapubblica amministrazione, eprivati cittadinitornarono.Tosto peròriconciliaronsiper riassumereilgovernodiPisa,dopoaverlo abdicato:essendoché« gustata

«unavoltalatazza delsupremopotere inebria asegno,da nonpotersi cosi

«agevolmente abbandonare (Pignoni,Storiaec.).»Ilpopolo pisano s’in- dispose allora controiduerettori,el’arcivescovoneprofittòper perfezionare lesueambiziosemire, nelmodochedalMaccionièsuperiormentenarrato.

Pernontediareilcorteselettoreriepilogandolecose già dettein quantoaltradimentodicuisiserviTarcivescovo perimprigionareilcon- te, ondedispornequindia secondadegliavvenimenti,aggiungerdebbo

(34)

28

cheordinòfossecustoditoinben guardatatorre,riserbando ad altro tempoildiluisupplizio.Ilgovernodell’Ubaldininon piacqueaffattoaipi- sani

,i qualibenpresto risolsero scegliersialtrocapo,comeun modera- toreavevangligià datonella personadimesserGualtieridalìrunforte daessielettopotestàpocodopolasollevazionedelIluglio. Nonostante chefrenatagliavessero1’usurpata autorità,nonfuroncontenti,e lo vol- lerodituttaspogliare.L’anonimoautore de'Frammentidistoriapisana pubblicalidalMuratori(Rerumitalicarumscriptores,lom.XXIV.)cirac- conta:che neltempodella carcerationediUgolinoGherardescafiglie nipoti,malcontentoilpopolodimesserl’arcivescovo, scelse asuogoverno messerloconteGuido daMontefeltroconlacaricadipotestà,capitano delpopolodiPisa,ecapitanogeneralediguerradelcomune,consala- riodi10,000fiorinid’oro peranno, eciòper treanni.Quindi soggiunge:

«QuandolodictoMesserloConte Guidogiunse inPisa(provenienteda aAsti),IoConteUgolino,e’lConteGaddo, c Uguccionesuoifigliuoli,

«eNinodictoBrigatafigliuolodelConteGuelfo,c Anselmucciofigliuolo

« del ConteLotto suoi nipoti, eh’erano inpregione indella Torre

«de' Gualandiaveonoprincipiatoamorire....,giàeranomortiloConte

«Gaddo e Uguccionedifame;eglialtrimorinnoinquella medesma

«septimanaancoperdiscredadifame—, edissesi,ecredeasi,chese'I

«Conte GuidofussegiuntoinPisa,innanzichefusseno cominciatiamo-

tirire,o chefussenocosìvenutimeno,chenonarelassatonèpatito,

«chefussenomorti per quellomodo, cheliaròscampatidamorte.»11 cav.dalBorgononimpugnaquesta narrazione;anziancoraluiconcorda, che« scorsi alcunimesi dopol’avvenutacarcerazione d’Ugolino,non piacque

«altrimentiaipisaniilgovernodell’Arcivescovo; »dondechè neemerge nelmodoilpiùevidentee luminoso,chelasuainvolontariaritiratadall’am- ministrazione dellarepubblicavollecontrassegnarecon unatto d’inaudita ferocia,temendo chese in vitalasciavaiGherardesca, un giorno ol’altro recuperassero lalibertà,eperconseguenzaglifacesseroscontare ilsuo tradimento e perfidie.Èfacileadessodedurre e concluderechideiduefu tiranno,seilconteUgolino,ol’arcivescovoRuggero!!

L’ambizionedell'Ubaldininonebbeadunquealtrosfogochenel sacrifiziodicinquevittime, sacrifizioche adesso fruttòmeritateafflizioni.

Ilpiùvollerammentatocav.dalBorgo,ingiustamentecosì no compian- gelafine:«PoichéessendostaloaccusatoallaCortedelPapa da Nino

«ViscontiGiudicediGallurasuoatrocissimonemico,diaverdatoroano

«allamortedelconteUgolino, e deglialtridiquellacasa;edessendo

«statarimessalacognizioneditalcausanelcardinaloJacopo Colonna;

«fufinalmentesentenziatodalmedesimo, e condannato I’Arcivescovo

(35)

29

«adun perpetuocarcere;laqualcosaintendendoegliinrisa,neprese

«tantodispiacere, ched’affannoe didoloresimori. » Privatodella sedearcivescovile,allaqualefunominatoilsuccessore,luivivente(26), nellacittàdiViterbo precipitò nel sepolcro l’anno 1296,esecratodatuttii cuoribenfattiecapacidiapprezzarelabarbarainumanità daessocom- messariguardoaiGberardcsca,ilcuiefferatoctragico supplizioèstatoe saràpursempre degnodipietoso orrore.

Non vaghezzadifarmostradisaperemi haspintoadiscuterequesto interessantepuntodistoria,mal’amorepelvero,che confinoedelabo- rato studio inquesto caso diversi scrittorihannocercatonascondere,all’og- getto di scusareipisanidalrimproverodicrudeltàlorofattoda Dante;

lacuirampognasimeritarono inpenadelnonaverfattopagarilfio aU’Ubaldinidellasuanefandascelleraggineeinauditaempietà.Seiosia riescilonelmio divisamento nonIoso; incaso negativo, gradiròchealtra pennapiù abileedottadellamiasuppliscaovebisogniaivuotidame

lasciati,ovvero a correggerglierroriincuiiopossa essereincorso.

BASSORILIEVO ATTRIBUTO A MICHELANGELO

Ildesideriod’internarminellacognizione delleverecausechepro- vocaronolacatastrofedelconteUgolinomi haspintoatrattenermilun- gamenteintorno allemedesime,inguisacheforsedisoverchiomisono allontanato dal bassorilievo e dalquadro,nelleprimepagine diquestoli- bercolomenzionati,ede'qualitornoaparlare.

Lasolatradizionea Michelangeloattribuisceilbassorilievointerracottaassaischiacciatoche rappresentailconteUgolinoinmezzoaipatimenti,cuinellatorredella famedee aversofferti,dopo che nesentìchiavar f uscio disotto.Elasto- riadelprincipe delle belleartiaffattotace delbellissimolavoroche scendo adillustrare,degnosenzadubbiod'esserattribuitoasieccelsoartista:

perocchéchiunquenesial’autore,colBuonarrotirivaleggiadi merito edisapere.Ascanio CondivieGiorgio Vasari,ambeduepubblicaronola biografiadelloromaestro,luivivente;laondeèpossibileaveressomodel- latoquesto bassorilievo negli annichesopravvisse, fino agliestremi giorni sempreintentoall’eserciziodelletreartisorellefigliedelgenio.E poco importainultima analisi sapereilnomedell'autoredicelebrateoperean- tiche,poichéquandolatradizionesimantienedigenerazioneingenera- zione, unisonae conformenelgiudiziodelleoperedell’ingegno,ciòcosti-

(36)

30

tuisceilmigliore e più sicuroargomento che maipossa farel’elogio delle opere medesime.InfattiilgrecoApollìno dellatribunad’ignotoscarpello

,

nonèmenostimato dellaVenerede'Medici scolpita dalCleomened'Apollo- doro,cheintempiprossimiaqueidiFidianellaGreciafiori.IIprestigio de’nomitalvolta precipita de'giudizjostanticolmerito reale degli oggetti, inossequio e dilezionedicoloro de’qualivengono deltifattura.Delce- lebreAmorino cheMichelangeloancorgiovinettoscolpi,spacciato come grecolavoro,ungransignoronediquei tempifoceacquisto,mediante considcrabilsommadidenaro;eallorquandoglifunota l’astuziadicui l’autoreviventesiera servito per farla credere antica,altamentespregian- dolapocomancò, che conlesue maniprofaneinminuti pezzi l’infrangesse.

Nel caso del bassorilievo in discorso iononoserò affermareconsicu- rezza essere statomodellato dal Buonarroti;quantunque,ripeto,latradizione adessoIoriferisca,eciòanchesileggainpièdiunintaglioinramefatto nell’ultimo passato secolo,ilquale tuttora esiste,ocheunisco al presente opuscolo,acciocchéillettoreabbiacomoditidiesaminarlo a suopiacimento.

IlVasari d’altronde nella vita diPierinodaVincicidescriveunbassorilievo, rappresentante lo stesso soggetto, e quasi nello stessomodotrattato;sicché potrebbetalunonon senza ragioneassegnarlo al nipote delgranLionardo.

Siapure;ciòpocointeressa,bastando atuttasua lodecheper tre secoli alBuonarroti sia stato attribuito,c chegliartisticiveriintelligenti tuttora confessino trovarviilgenio,ilmeritoedilsapere rarissimi,chel’autore delMose'edi Lorenzode’Mediciduca<fUrbinoimprimevaallesue opere divine.Infinde’ conti, PierinodaVincifuscuoiarediMichelangelo, fece delleopereeccellentiin scultura,edaluisiattendevano cosedimaggiore conseguenza,allorchérepentinamortelo tolseaiviventinellaimmaturaetà dicinquelustriappena.

Ilmomentosceltodalloscultoreinquestolavoromisembraquello espressoda Dantecoiversi:

Posciachefummoalquartodivenuti, Gaddo misigiti»disteso ai piedi Dicendo; Padre mio che non miajuti?

Quivi mori:

Difattounsolo de’Gherardesca èrappresentato estinto,ilqualepuòessere appunto Gaddo; mentre unaltrodiloropurvinto daldigiuno è pressoad esalarl’ultimofiato.Ugolino spira fierezza e dolore,c bensiscorgein lui chepiù deltimoredellavicinamorteIoaccuoralapietàpe'figli,intanto cheglialtriduesene stannoassideratiemeditabondisullapropriasven- tura.Illuogooveilcaso seguì, è indicato da quella figura sedutainbasso cherappresentailfiumeArnopersonificato,ilquale induepartiPisa divide.

Riferimenti

Documenti correlati

cade , di star così dubbiosi su questa pittu- ra ; imperciocché molti ancora de’ paesani non sanno che significhi. Nè già è un’ obla- zione cittadinesca; ma è gran tempo venne

ma e corpo d’acciaio , sarebbe stato un inespu- - gnabile antemurale del l’Impero contro i Sara- eini.—Oppure, se mi fosse sembrata cosa più espediente al bene dello stesso Impero

D' ambo al mutuo Voler, santo immortale Spira lo Spiro dell' etemo Amore, Ch'egualmente fra i duo dispiega l'ale.. Una è la luce, e triplice

solamente l’ esistenza del me reale in sè si pone come un dato pri- mitivo della coscienza; ed in cui qualunque conoscenza riposa in ultimo come motivo mediato tu l’autorità

Or se tanto adoperava il De Rossi prima ancora di essere autorizzato per lo confessioni, potrà ciascuno arguire quel che dipoi operasse divenuto confessore, chò alle tanto

Lminentifiimo Sig. Cardinal Querini di gloriofa ricordan- za. S lìa perfuafa , che ella prende una parte graodiffima nel fuo giullo dolore, conliderando d’ aver perduto nella

Fu più volte Giudice della Regia Gran Corte, del Tribunale del Concistoro, e Maestro Razio- nale del Tribunale del

mero di minuti si prende con un compasso nel parallelo graduato di longitudine : poscia nel centro di qualunque Rosa de* venti si concepisca un triangolo, il di cui cateto di