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Inaugurazione Anno Giudiziario 2018

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Corte di appello di bari

Inaugurazione

Anno Giudiziario 2018

relazione sull’amministrazione della Giustizia

1° luglio 2016 - 30 giugno 2017

Il Presidente Francesco Cassano

assemblea Generale bari, 27 gennaio 2018

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1 saluto

Capitolo primo

la durata dei proCessi 4 1.1 Considerazioni generali 6 1.2 La durata dei processi

10 1.3 La legge Pinto (legge 89/2001) Capitolo seCondo

la Giustizia Civile

13 2.1. La giurisdizione civile in primo e secondo grado 20 2.1.1 in Corte di appello

21 2.1.2 nei tribunali

23 2.1.3 negli uffici del Giudice di pace

25 2.2 Il diritto di famiglia, le separazioni ed i divorzi 26 2.2.1 le separazioni

28 2.2.2 i divorzi

32 2.3 Le controversie in materia di lavoro e previdenza 38 2.4 I fallimenti e le procedure concorsuali.

Il diritto societario.

42 2.5 L’esecuzione forzata ed il rilascio di immobili 43 2.6 I procedimenti in materie di competenza del Giudice

di Pace

44 2.7 La mediazione civile

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Indice

Capitolo terzo

la Giustizia penale

45 3.1. La giurisdizione penale in primo e secondo grado 52 3.2 La giurisdizione penale di primo grado nei vari

Uffici del Distretto 53 3.2.1 i tribunali

56 3.2.2 i uffici Gip-Gup

60 3.2.3 le procure della repubblica 63 3.2.4 Gli uffici del Giudice di pace 65 3.3 Nel Procedimento

65 3.3.1 le prescrizioni

67 3.3.2 i procedimenti speciali in primo e secondo grado 68 3.3.3 modalità di definizione dei procedimenti

penali contro noti presso gli uffici Gip-Gup e le procure della repubblica

70 3.3.4 Classi di durata dei procedimenti penali nei tribunali, negli uffici Gip-Gup, nelle procure della repubblica

71 3.3.5 procedimenti penali iscritti suddivisi per numero di imputati e di indagati

72 3.3.6 rapporto percentuale tra procedimenti contro autori noti iscritti nelle procure della

repubblica nel modello 21 e procedimenti iscritti per fatti non costituenti reato a modello 45 74 3.4 Le intercettazioni

75 3.5 Le misure di prevenzione 77 3.6 Le misure cautelari

79 3.7 Le estradizioni, le rogatorie, i mandati di arresto europeo

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Capitolo quarto

delitti in partiColare

80 4. Andamento di sintesi della Magistratura requirente nel distretto

86 4.1 Reati di associazione per delinquere di stampo mafioso

87 4. 2 Delitti di omicidio, sia volontari che colposi, con specifico riferimento per questi ultimi a quelli

commessi in violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro e del codice della strada 89 4.3 Reati di lesioni personali, sia volontari che colposi,

con specifico riferimento per questi ultimi a quelli commessi in violazione delle norme del codice della strada

90 4.4 Delitti contro la libertà individuale, con particolare riferimento alla riduzione in schiavitù, alla pedofilia ed alla pedopornografia

92 4.5 Delitti contro la libertà sessuale, stalking 93 4.6 Delitti contro la Pubblica Amministrazione, con

particolare riferimento alla corruzione, concussione e peculato

95 4.7 Delitti contro il patrimonio

95 a) rapina

97 b) furto

98 c) truffa

100 d) estorsione, e) truffa aggravata e frode, f) usura 101 4.8 Reati di riciclaggio, bancarotta fraudolenta e in

materia tributaria

103 4.9 Reati contro l’incolumità pubblica: incendi, crolli, epidemie, avvelenamenti acque

104 4.10 Reati commessi da cittadini stranieri

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Capitolo quinto

la Giustizia minorile

105 5. Cenni sullo stato della giustizia minorile nel distretto 106 5.1 affari civili

112 5.2 Adozioni nazionali ed internazionali 117 5.3 Affari penali

121 5.4 Delitti in particolare

123 5.5 Il Tribunale per i minorenni in funzione di Tribunale di Sorveglianza

Capitolo sesto

l’eseCuzione penale

124 6.1 L’attività del Tribunale e degli Uffici di Sorveglianza 125 6.2 Le misure alternative alla detenzione

126 6.3 I provvedimenti di sospensione o rinvio delle esecuzioni e quelli concernenti i benefici penitenziari 132 6.4 Capienza e situazione carceraria degli

Istituti Penitenziari nel Distretto Capitolo settimo

le risorse

136 7.1 Organico degli Uffici 137 7.1.1 magistrati togati 138 7.1.2 magistrati onorari

139 7.1.3 personale amministrativo 143 7.2 Patrocinio a spese dello Stato 144 7.3 Sistemi informativi automatizzati 152 7.4 Amministrazione della giurisdizione 156 7.5 Edilizia giudiziaria

Indice

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È tradizione dare avvio alla relazione con i saluti alle autorità ed agli illustri ospiti, che ringrazio per averci, ancora una volta, ono- rati della loro presenza.

desidero preliminarmente rivolgere un deferente saluto al pre- sidente della repubblica, anche nella sua veste di presidente del Consiglio superiore della magistratura, esprimendo il mio ringra- ziamento per la costante e assidua attenzione dedicata all’attuazione dei principi costituzionali posti a fondamento della magistratura ita- liana. il presidente della repubblica rappresenta per tutti noi, citta- dini e magistrati, un esempio di saggezza, di misura, di riserbo e di sobrietà che deve essere assunto a modello di condotta specialmente per coloro che esercitano funzioni pubbliche e la delicatissima fun- zione giudiziaria in particolar modo.

saluto con viva cordialità tutti gli illustri ospiti che ci onorano della loro presenza:

- gli onorevoli rappresentanti del parlamento europeo e del parlamento italiano;

- il rappresentante del Consiglio superiore della magistratura e il rappresentante del ministero della Giustizia;

- tutte le autorità che ci onorano della loro presenza in que- st’aula; un particolare saluto e ringraziamento a s.e. mons.

Francesco Cacucci, arcivescovo della diocesi di bari-bitonto.

saluto il procuratore Generale, l’avvocato Generale e tutti i sostituti, i capi degli uffici giudiziari, tutti i magistrati del distretto, giudicanti e requirenti, togati e onorari, il personale amministrativo della Corte di appello e di tutto il distretto, i quali con serietà, de-

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dizione e massimo impegno hanno contribuito, e ogni giorno con- tribuiscono anche in condizioni talvolta difficili, in modo essenziale all’attuazione della giurisdizione e al funzionamento degli uffici giu- diziari.

un ideale ed affettuoso abbraccio rivolgo ai Colleghi che nell’anno hanno dovuto dismettere la toga per limiti di età e a quanti sono stati chiamati a ricoprire incarichi in altri uffici giudiziari.

un particolare saluto e ringraziamento va alle donne e agli uomini che condividono con noi giudici il compito di rendere un servizio importante per la Comunità, adoperandosi con serietà ed abnegazione, nonostante l’estrema difficoltà del momento.

deve essere tributato al personale amministrativo un parti- colare riconoscimento per aver fatto fronte, in modo esemplare e con grande spirito di sacrificio, alle esigenze quotidiane, di medio e di lungo periodo, della struttura organizzativa e giudiziaria, a sup- porto dell’attività della magistratura, supporto senza il quale nessun processo potrebbe essere celebrato e nessun provvedimento po- trebbe essere messo in esecuzione. questo costante impegno appare ancor più degno di riconoscimento in un momento di gravissima scopertura degli organici.

non certo inferiore è stato l’impegno dei magistrati, togati ed onorari, di tutto il distretto, ove si consideri che le performance sono migliorate in modo generalizzato, nonostante le scoperture degli or- ganici.

Fra i protagonisti di quest’anno giudiziario ancora una volta va annoverata l’avvocatura, cui va espresso il nostro sentito ringra- ziamento. al presidente del Consiglio dell’ordine, al Consiglio ba- rese ed ai Consigli degli altri tribunali del distretto va il mio augurio di buon lavoro e proficua collaborazione, nella piena con- sapevolezza che l’avvocato svolge un ruolo insostituibile nel pro-

2 Relazione Anno Giudiziario 2018

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cesso e che non vi può essere giustizia e processo giusto senza un adeguato esercizio del diritto di azione e di difesa.

tutto ciò nella profonda convinzione che l’amministrazione della giustizia debba essere il terreno comune sul quale si confron- tano più di una professione per migliorare insieme il servizio reso al cittadino. infatti solo un’efficace e leale interrelazione fra magi- stratura, avvocatura, personale amministrativo, mondo politico e imprenditoriale potrà aprire nuove prospettive di crescita.

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Capitolo primo

La durata dei processi

1.1 Considerazioni generali.

L

a cerimonia di inaugurazione dell’Anno Giudiziario è certamente un atto dovuto in forza di legge (Legge n. 150 del 2005, Circ. CSM 13.12.2006 fino alla recente Circ.

7.12.2016), ma non per questo la si deve intendere come un rituale che si ripete di anno in anno in modo solenne ed uguale a se stesso.

Tale cerimonia non solo offre un’analisi informativa dell’attività svolta nel decorso anno, ma si pone anche come momento di con- fronto e di riflessione tra magistrati, avvocati, esponenti delle Isti- tuzioni e della Società civile sull’andamento dell’amministrazione della giustizia nel Distretto di Corte di Appello.

Costituisce, altresì, occasione per dare conto dell’attività svolta nel periodo di riferimento e soffermarsi sulle cause di disfunzione, sui possibili rimedi praticati e praticabili, anche in sede organizza- tiva, nonché sui concreti effetti delle più recenti riforme legislative volte ad accelerare e deflazionare i processi.

Particolare attenzione, pertanto, è dedicata alla raccolta dei dati statistici da utilizzare anche come base conoscitiva per le opportune iniziative gestionali all’interno del Distretto.

La fonte dei dati statistici è quella della Direzione Generale di Statistica e Analisi Organizzativa presso il Ministero della Giustizia, cui gli Uffici giudiziari trasmettono periodicamente i dati funzionali, poi opportunamente validati, aggregati e restituiti. I dati sui delitti e sulle intercettazioni telefoniche sono stati forniti dalle Procure della Repubblica.

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Particolarmente qualificato ed utile è stato il contributo dei Capi degli Uffici, dei Dirigenti amministrativi e dei Referenti di alcune particolari attività, le cui interessanti valutazioni sono riportate in forma sintetica nella Relazione.

L’analisi dei dati statistici - curata dall’ Ufficio delle Statistiche e dalla segreteria particolare della Presidenza di questa Corte di Ap- pello - è stata estesa opportunamente ad un arco temporale di tre anni per il settore penale e di cinque anni per il settore civile al fine di seguire l’evoluzione dei fenomeni in maniera più ampia distin- guendo le oscillazioni di breve periodo dai cambiamenti in atto nel sistema1.

Ai dati assoluti sono state associate le variazioni percentuali dei procedimenti sopravvenuti e definiti e delle pendenze di fine periodo al fine di valutare l’evoluzione temporale della c.d. domanda di giu- stizia inevasa e di acquisire utili informazioni di sintesi concernenti la capacità di smaltimento del carico pendente, nonché la durata media dei processi nelle varie fasi e gradi del giudizio.

Quest’anno, come negli anni passati, nel settore penale, il moni- toraggio statistico si è esteso alla delicata fase della iscrizione della notitia criminis nell’apposito registro (mod. 21 a carico di noti e mod. 44 a carico di ignoti) con il conseguente avvio delle indagini preliminari o, alternativamente, della iscrizione nel mod. 45 (degli atti non costituenti notizia di reato), nonché alla durata e alle moda- lità di definizione dei relativi procedimenti.

Lo sguardo complessivo sull’attività svolta dagli uffici nel corso dell’anno giunto a termine non può prescindere dal rilievo del forte impatto prodotto dalla legge n. 190 del 2014 e dai correlati D.P.C.M.

15 giugno 2015, n. 84, e D.P.R. 18 agosto 2015, n.133, in tema di regolamento di riorganizzazione del Ministero della Giustizia, com-

1 Alcune tabelle riportano i dati relativi al periodo 1° luglio 2012 o 2013 - 30 giugno 2017, altre all’intero anno solare.

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portanti il passaggio dai Comuni al Ministero della Giustizia dei compiti e delle spese connessi al funzionamento degli uffici giudi- ziari.

Si è trattato di una vera e propria rivoluzione copernicana e oggi può senza dubbio attestarsi come i suoi effetti abbiano costante- mente impegnato tutti gli uffici e in particolare quello distrettuale, in una sfida all’acquisizione di nuove competenze, all’organizza- zione di ulteriori servizi di supporto, all’apprendimento di tecniche operative proprie della pubblica amministrazione del tutto estranee al consolidato bagaglio di conoscenze del personale amministrativo della Giustizia e dello stesso funzionario delegato, pur supportati dalla costante operatività dell’altrettanto nuova struttura della Con- ferenza Permanente.

Un ringraziamento credo debba essere, quindi, tributato a coloro che a vario titolo si sono spesi in questo passato anno per garantire al meglio la continuità della gestione e dei servizi e che certamente rinnoveranno la propria disponibilità alla piena collaborazione con i competenti uffici dell’Amministrazione locale, al fine di rendere il previsto trasferimento di competenze il più possibile efficiente.

1.2 La durata dei processi

Uno dei parametri di valutazione primari per misurare il grado di civiltà di un Paese è il funzionamento della giustizia, con le con- seguenti ricadute sia per gli investimenti provenienti da iniziative e da capitali nazionali, sia per l’attrattività degli investimenti prove- nienti dall’estero.

I sistemi efficienti di risoluzione delle liti svolgono un ruolo fon- damentale per ristabilire la fiducia nel ciclo economico di un Paese, creando un ambiente favorevole agli investimenti e facilitando la crescita del mercato. Nel decidere un investimento le imprese valu-

6 Relazione Anno Giudiziario 2018

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tano il rischio di essere coinvolte in vertenze commerciali, di lavoro, tributarie o in procedure di insolvenza.

Nei Paesi in cui i sistemi giudiziari assicurano una corretta ese- cuzione dei contratti ed una rapida soddisfazione dei diritti, le im- prese e i singoli sono portati ad applicare la legge, i costi delle operazioni si riducono e gli investimenti possono essere indirizzati verso settori innovativi.

In tal modo si contribuisce a creare nuovi posti di lavoro ed a mi- gliorare non solo l’economia e gli interessi commerciali, ma anche il livello di vita dei singoli ed il benessere della società.

I tempi della Giustizia in Italia, purtroppo, sono molto più lunghi rispetto a quelli delle nazioni più avanzate d’Europa.

Una giustizia che non funziona, per i tempi eccessivamente lun- ghi o perché non assicura certezza del diritto, disincentiva gli investimenti delle imprese con effetti negativi sulla loro cre- scita.

Anche per quest’anno non si può che confermare quanto già ri- ferito negli anni passati: la realtà giudiziaria nel Distretto presenta ancora alcune disfunzioni, in particolare relative alla durata dei pro- cessi, nonostante il massiccio intervento legislativo degli ultimi anni per renderne “ragionevole” la durata.

Il problema della durata del processo, unitamente all’eccessivo arretrato, soprattutto civile, resta il problema più grave della giusti- zia nel nostro Paese, costantemente esposto a censure in sede Euro- pea, dove ormai da decenni viene offuscata l’immagine dell’Italia come Stato di diritto.

Come è noto, non sono mancate negli ultimi anni ripetute inizia- tive legislative con il dichiarato obiettivo di razionalizzare e acce- lerare il processo: dalla norma sul c.d. “processo breve” a quella sulla “semplificazione dei riti nei procedimenti civili”, a quella sulla

“media conciliazione”, a quella sul c.d. “filtro in appello”, a quella sulla “negoziazione assistita”.

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Ma è evidente che la realizzazione di quell’obiettivo passa anche attraverso l’adeguamento e la razionalizzazione delle scarse risorse – umane e materiali – disponibili.

La realizzazione della ragionevole durata dei processi, secondo le concordi previsioni dell’art. 6 della CEDU, dell’art. 111 della Co- stituzione italiana e dell’art. 47 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, è assolutamente prioritaria e centrale in tema di giustizia. Il processo deve avere durata “ragionevole”, perchè possa meritarsi l’appellativo di “giusto”. Da qui la discussa indivi- duazione di tempi “congrui” che soddisfino tale requisito.

Nel settore civile, complessivamente, nel Distretto, il numero dei procedimenti civili pervenuti nel periodo in esame (n. 126.709) è aumentato dello 0,3% rispetto alla precedente rilevazione (n.

126.298); nell’ultimo quinquennio, tra alti e bassi, i pervenuti sono diminuiti di 40.000 unità circa (quasi il 24%). Questo dato si presta, naturalmente, a due differenti letture: da una parte, quella positiva, di un apprezzabile contenimento del contenzioso, e, dall’altra, quella negativa, di una fuga dalla giurisdizione a causa dei costi e della inefficienza.

Sempre nel civile, i procedimenti definiti sono stati in totale n.

146.882, un numero maggiore del 3,7% (diverso andamento dello scorso anno) rispetto ai 141.615 dell’anno scorso.

Questo andamento, su rappresentato, delle due variabili ha de- terminato una ulteriore flessione del 9,7% dei pendenti finali che sono stati 185.172 (cinque anni fa furono 344.448, quasi il doppio!).

L’indice di smaltimento dei procedimenti (cioè, il numero di pro- cedimenti esauriti negli Uffici giudiziari nel corso dell’anno per ogni 100 procedimenti presenti nelle cancellerie, comprensivi dei proce- dimenti pendenti e sopravvenuti) è fermo a quota 44, un livello basso che non significa improduttività dell’Ufficio, perché è altret- tanto basso (-9,7%) il valore di variazione percentuale delle pen- denze (domanda di giustizia inevasa), ovvero la produttività degli

8 Relazione Anno Giudiziario 2018

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Uffici dipende anche dal flusso di entrata dei procedimenti.

Nei tre Tribunali, la durata dei procedimenti civili è, complessi- vamente ed in ciascun Ufficio, leggermente diminuita (578 giorni).

L’indice di smaltimento dei procedimenti si è portato a quota 42, mentre la variazione percentuale delle pendenze è stata del -11%.

In Corte di Appello la durata media è stata di 734 giorni, l’indice di smaltimento si è attestato a quota 33, mentre quello di variazione percentuale delle pendenze a +1% determinando una stabilità della produttività dell’Ufficio.

In campo penale, in primo grado, è stato registrato (complessi- vamente) una generale lieve diminuzione del 6% dei pervenuti che sono stati n. 195.537, un incremento del 3% del numero dei definiti (n. 216.726) ed un calo del 10% dei pendenti finali (n. 156.964).

La durata dei procedimenti è stata di 696 giorni nei Tribunali, a dibattimento, di 244 giorni nei Tribunali Ufficio Gip - Gup, e di 323 giorni nelle Procure della Repubblica.

In Corte di Appello, delle tre variabili di movimento, solo le de- finizioni hanno subito un aumento del 7%. La durata media dei pro- cedimenti è stata di 1067 giorni.

Nei capitoli secondo e terzo, dedicati alla “Giustizia civile” e alla

“Giustizia penale”, le tabelle riportano, analiticamente per ciascun Uf- ficio, la “durata media dei processi” nell’arco temporale dell’ultimo quinquennio al fine di evidenziare non solo l’andamento pregresso, ma anche di cogliere i possibili scenari per il prossimo futuro.

Sin dal primo esame dei dati statistici si conferma il rilievo che, anche per il Distretto di Bari, una giustizia realmente rapida e certa richiede non soltanto adeguati interventi legislativi (di ordine pro- cessuale ed ordinamentale) e maggiori risorse, ma soprattutto una razionalizzazione dei servizi e una gestione delle risorse disponibili seguendo i criteri dell’efficienza, della efficacia e dell’economicità.

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1.3 La legge Pinto (legge 89/2001)

Una rilevante novità che ha caratterizzato il corso dell’anno 2016 è da individuarsi nella disposizione introdotta dal comma 777 del- l’unico articolo della Legge di Stabilità (legge n. 208 del 28 dicem- bre 2015) che ha riscritto l’art. 3, primo comma, della c.d. Legge Pinto, in forza della quale è mutata la competenza territoriale delle Corti d’Appello in tema di procedimenti di equa riparazione per vio- lazione del termine ragionevole del processo (legge n. 89/2001), così che dal 1° gennaio 2016 la Corte di Bari è divenuta competente solo per le pretese violazioni consumate nel proprio territorio.

Lo strumento processuale previsto dalla L. 89/01 (c.d. “legge Pinto”) per riparare il danno derivante dalla poco ragionevole durata dei processi costituisce una forma di “processo al processo”, che contribuisce ad aggravare il carico di lavoro delle Corti di appello e non esclude altre forme di processo al processo.

Appaiono sempre più evidenti i limiti di uno strumento che non risolve e, per certi aspetti, aggrava il problema della ragionevole du- rata del processo.

Stante l’onere economico, peraltro ineludibile, gravante sulle fi- nanze statali per effetto delle accertate violazioni del termine ragio- nevole di durata dei giudizi, si impone come ormai improrogabile la destinazione al sistema Giustizia di adeguate risorse economiche ed umane, oltre che l’adozione di misure organizzative e normative efficaci, onde evitare il suo definitivo collasso.

La Tab. 1.1 riporta i dati relativi al movimento dei ricorsi per equa riparazione del danno conseguente alla violazione del “termine ragionevole” del processo, iscritti, ai sensi della L. 89/01, rispetti- vamente nelle Corti di Appello di Bari e di Lecce.

Dalla Tab. 1.1 si evince che, nel periodo 01.07.2016 - 30.06.2017, nella Corte di Appello di Bari sono aumentate in modo esponenziale sia i pervenuti che i definiti ( n. 2.085; n. 1.896) determinando un

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aumento delle pendenze (n. 604).

Hanno certamente inciso sul movimento di questi procedimenti i prevedibili effetti delle recenti modifiche apportate alla legge Pinto dalla legge di stabilità del 2016 che ha sostituito l’art. 3, comma 1, prevedendo che la domanda di equa riparazione debba essere pro- posta alla Corte di Appello del distretto in cui ha sede il giudice in- nanzi al quale si è svolto il primo grado del processo presupposto ed aggiungendo al comma 4 la precisazione secondo cui “non può essere designato il giudice del processo presupposto”.

Ne consegue che la Legge 89/2001 che, anche a seguito delle ri- forme introdotte con le leggi 134/2012 e 208/2015 , prevede solo misure indennitarie e non anche acceleratorie della procedura, si è rivelata assolutamente inidonea ad eliminare le conseguenze delle già constatate violazioni ed a prevenirne altre; la riforma, lungi dall’alleviare, aggrava altresì notevolmente il già pesante carico di lavoro delle Corti d’appello e della Corte di Cassazione competenti a pronunciarsi sui relativi ricorsi ed introduce una professionalità collaterale che incide fortemente sull’effettivo costo economico dell’indennizzo totale.

Pertanto, ogni eventuale futura riforma del processo dovrà riguar- dare non solo la sua dimensione normativa o i suoi aspetti organizzativi ma anche investire gli strumenti volti ad incentivare la professionalità dei giudici e degli avvocati, quali protagonisti primi del processo. Ad un siffatto investimento sul capitale umano devono essere in primo luogo interessati gli stessi operatori del diritto, atteso che una piena consapevolezza delle capacità acquisite, anche a seguito del riconosci- mento a livello istituzionale della loro professionalità, rappresenta la prima e più efficace garanzia per la tutela dell’indipendenza.

La stessa tabella 1.1 ci mostra anche l’attività svolta dalla Corte di Appel lo di Lecce nella trattazione dei ricorsi avverso “le viola- zioni del la c.d. legge Pinto” da parte della magistratura del Distretto di Bari.

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Ufficio Oggetto Prevenuti Definiti pendenti Equa riparazione per violazione del termine

ragionevole del processo (L. 89/2001) -

Nuovo Rito 1952 1807 526

Equa riparazione per violazione del termine ragionevole del processo (L. 89/2001) -

Vecchio Rito 4 5 3

Opposizione ex. art. 5 ter L. 89/2001

129 84 75

Corte Appello di Bari Totale 2085 1896 604

Equa riparazione per violazione del termine ragionevole del processo (L. 89/2001) -

Nuovo Rito 414 377 66

Equa riparazione per violazione del termine ragionevole del processo (L. 89/2001) -

Vecchio Rito 1 95 6

Opposizione ex. art. 5 ter L. 89/2001

27 62 11

Corte Appello di Lecce Totale 442 534 83

Tab. 1.1 - Movimento dei procedimenti civili ai sensi della L. 89/01, c.d. Legge Pinto.

Periodo 01.07.16 - 30.06.17

Corte Appello di Bari

Corte Appello di Lecce

Relazione Anno Giudiziario 2018 12

Nel periodo in esame, 01.07.2016 - 30.06.2017, i ricorsi perve- nuti sono stati n. 442 mentre i definiti n. 534, in diminuzione rispetto al periodo precedente. Questo andamento ha portato il numero dei pendenti finali a 83.

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La giustizia civile

2.1 La giurisdizione civile in primo e secondo grado

R

elativamente al settore civile molteplici sono stati, negli ultimi tempi, gli interventi normativi:

1- la nuova disciplina della responsabilità aggravata (L. 18-6-2009 n.69): riguarda l’art. 96 c.p.c., e si articola in tre ipotesi: la re- sponsabilità per i danni derivanti dalla lite temeraria pronunciata su domanda di parte, la responsabilità per i danni derivanti dalla imprudente aggressione della sfera patrimoniale anch’essa pro- nunciata su istanza di parte e infine la responsabilità per le san- zioni civili derivanti dall’abuso del processo pronunciata d’ufficio.

2- la messa a regime della mediazione obbligatoria (D.Lgs. 4-3- 2010 n.28): ipotesi in cui le parti di una controversia civile o com- merciale sono obbligate, prima di rivolgersi al giudice, ad esperire (a pena di improcedibilità della domanda) il procedi- mento di mediazione; ciò per le controversie vertenti nelle ma- terie elencate dall’art. 5, comma 1-bis, d.lgs. 28/2010,

3- l’introduzione della semplificazione dei riti (D.Lgs. 1-9-2011 n.150): Secondo tale riforma gli attuali 33 riti civili si riducono a tre: a) rito ordinario di cognizione: il procedimento è regolato dalle norme del titolo I e del titolo III del libro secondo del codice di procedura civile; b) rito del lavoro: il procedimento è regolato dalle norme della sezione II del capo I del titolo IV del libro se- condo del codice di procedura civile; c) rito sommario di cogni-

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Relazione Anno Giudiziario 2018 14

zione: il procedimento è regolato dalle norme del capo III bis del titolo I del libro quarto del codice di procedura civile;

4- il processo telematico ( D.L. 18-10-2012 n.179 conv. nella L. 17- 12-2012 n. 221 e succ. mod.): Il processo civile telematico (PCT) è la disciplina del processo civile svolto con modalità telematiche, vi- gente dal 30 giugno 2014; la Legge di Stabilità 2013 ha  infatti pre- visto che, a decorrere dal 30 giugno 2014, il deposito degli atti processuali e dei documenti avvenga esclusivamente con modalità telematiche; si tratta in sintesi di una serie di attività tipicamente processuali che  venivano realizzate in formato cartaceo e che adesso sono destinate a compiersi in via telematica (cioè da remoto), richiedendo il possesso di alcuni strumenti informatici;

5- le misure di degiurisdizionalizzazione come la negoziazione as- sistita (D.L. 12-9-2014 n.132 conv. nella L. 10-11-2014 n.162):

è un istituto per la risoluzione alternativa delle controversie che consiste in un contratto (o convenzione) con cui le parti si impe- gnano a risolvere bonariamente una controversia con l’assistenza di avvocati;

6- la nascita delle sezioni specializzate in materia di immigrazione, protezione internazionale e libera circolazione dei cittadini del- l’Unione Europea (D.L. 17-2-2017 n.13 conv. nella L. 13-4-2017 n. 46): l’istituzione, presso i tribunali ordinari del luogo nel quale hanno sede le Corti d’appello, di Sezioni specializzate in materia di immigrazione, protezione internazionale e libera circolazione dei cittadini dell’Unione europea; tali sezioni sono chiamate a dirimere le controversie in materia, tra l’altro, di mancato rico- noscimento del diritto di soggiorno, di riconoscimento della pro- tezione internazionale, del permesso di soggiorno per motivi familiari.

Si è trattato, in realtà, di una vasta e convulsa produzione nor- mativa che si è spesso sovrapposta, in modo irrazionale, determi- nando, in molti casi, incoerenze, incertezze interpretative e

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instabilità. Ciò ha aggravato la situazione di criticità del sistema, generando una diffusa insoddisfazione.

A tal proposito, è interessante quanto sottolineato dal Presidente del Tribunale di Bari riguardo all’istituto della mediazione obbliga- toria: “…la sensazione è che le parti abbiano inteso la mediazione come un semplice passaggio obbligato, ma vuoto di contenuto e che .. la sopravvenienza di n. 1144 nuove cause, nel periodo di riferi- mento, dimostra la sostanziale inefficacia dell’istituto a fini deflat- tivi.. ..”. A conferma di quanto riferito dal Presidente del Tribunale di Bari si riportano alcuni dati forniti dalla Direzione Centrale di Statistica relativamente ai procedimenti di mediazione civile: nel periodo 1 luglio 2016 – 30 giugno 2017, i procedimenti iscritti nel distretto sono stati n. 4.607 (l’anno prima n. 3.877), i definiti sono stati, invece, n. 4.459, di cui: n. 2.537 (56,9% del totale) per mancata comparizione dell’aderente, n. 302 (6,8% del totale) per accordo raggiunto e n. 1.620 (36,3%) per accordo non raggiunto. I pendenti finali sono stati n. 1.160.

Le controversie hanno riguardato per massima parte: contratti ban- cari (n. 1.069), diritti reali (n. 657), condominio (n. 637), altra natura (n. 458), locazione (n. 427), divisione (n. 272), contratti assicurativi (n. 271), risarcimento danni da responsabilità medica (n. 243).

È una situazione di emergenza sulla quale grava, come fattore certamente non secondario, la cronica inefficienza della P. A. Non risulta, ad esempio, adeguatamente considerato che, per gestire con- troversie in tema di “legge Pinto”, le Corti d’Appello sono costrette a svolgere un ruolo che, in buona sostanza, è meramente burocratico, con applicazione di tariffe e con lo svolgimento di compiti che ben potrebbero essere, invece, demandati a strutture amministrative.

In tale situazione di diffuso disordine, si impongono indispensa- bili correttivi con una opera di riordino degli interventi processuali fin qui attuati, per razionalizzare, semplificare e dare speditezza al processo.

(21)

Relazione Anno Giudiziario 2018 16

In particolare, per quanto riguarda gli uffici giudiziari del di- stretto di Bari, anche quest’anno il numero dei procedimenti civili pendenti al 30.06.2017 in tutti gli Uffici Giudiziari del Distretto è complessivamente diminuito del 9,70%, passando da n. 205.119 a n. 185.172.

In particolare sia nei Tribunali che nei Giudici di Pace il calo dei pendenti è stato rispettivamente del 11,00% e del 3,00%. Un leggero aumento si è registrato per la Corte di Appello. Tale dato evidenzia che, almeno allo stato, la normativa sulla c.d. “degiurisdizionaliz- zazione ed altri interventi per la definizione dell’arretrato in materia di processo civile”, di cui al D.L. n. 132 del 2014, conv. con mod.

in L. n. 162 del 2014 hanno inciso, ma in misura ancora marginale.

Infatti, non si può fare a meno di considerare che nel territorio di questa Corte, in cui opera un numero veramente cospicuo di avvo- cati, è necessario un diverso approccio culturale al contenzioso ci- vile, sovente caratterizzato da cause di scarso rilievo economico-sociale e che, come tali, potrebbero trovare soluzioni concordate. E’ evidente, dunque, che la cultura della conciliazione stragiudiziale e della esternalizzazione del trattamento dei conflitti non sia ancora radicata nel territorio e necessiti di un’opportuna im- plementazione: non si tratta, infatti, di solo realizzare un risultato deflattivo del contenzioso ma, profilo di ben maggiore spessore, di diffondere capillarmente un nuovo approccio alla gestione delle liti, insorte o suscettibili di insorgere, in applicazione di un criterio di maggiore valorizzazione dell’autonomia negoziale delle parti, che trova spazio al di fuori delle aule giudiziarie, secondo un modello largamente applicato e, con crescente successo, nella maggior parte dei Paesi dell’Unione europea.

Occorrerebbe prevedere utili strumenti per scoraggiare l’uso di- latorio e gli abusi del processo, per individuare nuovi e rapidi stru- menti di conciliazione, anche stragiudiziali, delle liti, per rivisitare il sistema delle impugnazioni, per rimodulare il rito ordinario se-

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condo la maggiore o minore complessità della causa, per semplifi- care i riti processuali. Occorrerebbe inoltre favorire e incentivare i casi di giustizia senza processo.

Al contrario costituisce una certezza, oltre che una risorsa il pro- cesso civile telematico. Nato dall’esigenza di combinare le nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione con l’organiz- zazione della giustizia, il Processo civile telematico è stato svilup- pato con il fine di rendere più celere ed efficiente lo svolgimento dei processi attraverso l’utilizzo degli strumenti telematici. Si può certamente affermare che, a livello distrettuale, la prassi del giudizio telematico è ormai condivisa e apprezzata da tutte le parti e che lo stato di attuazione del PCT risulta soddisfacente.

La tabella 2.1, riportata di seguito, rappresenta, per il Distretto della Corte di Appello di Bari, il movimento complessi vo della giu- stizia civile – in primo grado ed in appello – nei cin que anni presi in esame: l° luglio 2012 - 30 giugno 2017. Il grafico 2.1 riproduce i dati relativi al movimento dei procedimenti sopravvenuti, esauriti e pendenti.

L’esame congiunto del grafico e delle variazioni annue in per - centuale delle tre variabili di movimento, riportate in tabella, con - sente di trarre utili informazioni sulla domanda di giustizia che il cittadino rivolge, in questo Distretto, al sistema giudiziario, nonché sulla capacità dello stesso sistema di dare una risposta.

Nel periodo 1° luglio 2016 - 30 giugno 2017, dopo la notevole diminuzione del – 10,4% registrata nella precedente rilevazione, si ha un inversione di tendenza del numero delle sopravvenienze pari a + 0,3% passando da numero 126.298 a 126.709.

A fronte di questo andamento delle sopravvenienze, dopo un con- tinuo aumento negli anni passati della capacità di smaltimento, negli Uffici Giudiziari si registra un aumento del 3,7% dei definiti che in tutto il Distretto sono stati n. 146.842 (l’anno scorso: n. 141.615).

Un numero, comunque, ancora maggiore dei sopravvenuti che,

(23)

ovviamente, ha comportato - come ci fa vedere il grafico 2.1 – una flessione (- 9,7%) dei procedimenti finali da n. 205.119 a n. 185.172 (cinque anni fa ne risultavano pendenti n. 344.448); una tendenza confermata anche dall’indice di smaltimento che si è fermato su quota 44 (questo indicatore - presi in esame i dati rilevati nel periodo in riferimento - può assumere un valore che va da 0 a 100: l’indice sa- rebbe 0 se non ci fossero procedimenti esauriti e 100 se quelli esauriti fossero quanto la somma dei pendenti iniziali e dei pervenuti).

Di questo movimento complessivo, i soli procedimenti di co- gnizione ordinaria (di seguito sarà preso in esame l’andamento delle tre variabili di movimento per singole materie) hanno fatto re- gistrare, complessivamente, lo stesso andamento sia delle iscrizioni (da n. 36.237 a n. 35.747) che delle definizioni (da n. 40.215 a n.

40.789). Le pendenze finali di tutto il distretto hanno subito un de- cremento di oltre 5.000 unità (n. 88.305), in quanto negli anni giu- diziari precedenti alcuni Uffici del giudice di Pace erano inadempienti al momento della rilevazione statistica.

In particolare, stesso andamento appare nei Tribunali, dove le iscrizioni sono passate da n. 22.607 a n. 22.715 e le definizioni da n. 26.002 a n. 26.480.

Negli Uffici del giudice di pace le iscrizioni sono diminuite di circa 1000 unità passando da n. 11.430 a n. 10.469 mentre le defi- nizioni hanno fatto registrare una inversione di tendenza passando da n. 11.894 a n. 12.228.

Relazione Anno Giudiziario 2018 18

(24)

345 4.709 288.763 31.145 319.908 +78,7%

Graf. 2.1 - PROCEDIMENTI CIVILI: movimento in TUTTI gli Uffici del Distretto

Periodo 01.07.2012 - 30.06.2017

166.821 203.586 140.977 126.298 126.709

216.850 229.847 179.028 141.615 146.882

01.07.12

30.06.13 01.07.13

30.06.14 01.07.14

30.06.15 01.07.15

30.06.16 01.07.16

30.06.17

PERVENUTI DEFINITI PENDENTI FINALI

ED C O PR - 1 . 2 f.

a r G

to

n e m i v o m : I L VI I C I T MEN I ED

tto e tr s i D

2 . 6 0 . 0 3 - 2 1 0 2 . 7 0 . 1 0 o d o i r Pe

l e d i c ffi U i l g I T T U T n i

7 1 0

01.07.12

166.821 216.850 203.586

30.06.13 01.07.13 30.06.14 VEN

PER

01.07.13

203.586 229.847 140.977 126.298

179.028

30.06.14 01.07.14

30.06.15 01.07.15 30.06.16 I

T U

VEN DEFINITI

01.07.15

126.709

141.615 146.882

30.06.16 01.07.16 30.06.17

I L A N I F I T EN D PEN PERIODI 01.07.12

30.06.13

01.07.13 30.06.14

01.07.14 30.06.15

01.07.15 30.06.16

01.07.16 30.06.17 UFFICI

Corte di Appello 6.408 5.982 5.096 5.807 7.665

Tribunale per i Minorenni 2.709 2.357 2.413 2.235 2.752

Tribunali 118.629 159.432 105.736 89.162 89.139

Uffici del Giudice di Pace 39.075 35.815 27.732 29.094 27.153

TOTALE DISTRETTO 166.821 203.586 140.977 126.298 126.709

variazione % +22,0% -30,8% -10,4% +0,3%

Corte di Appello 9.430 7.124 6.965 6.829 7.533

Tribunale per i Minorenni 2.847 2.839 2.550 2.192 2.372

Tribunali 159.052 178.099 140.704 103.363 106.998

Uffici del Giudice di Pace 45.521 41.785 28.809 29.231 29.979

TOTALE DISTRETTO 216.850 229.847 179.028 141.615 146.882

variazione % +6,0% -22,1% -20,9% +3,7%

Corte di Appello 19.335 18.193 16.324 15.219 15.370

Tribunale per i Minorenni 3.514 3.032 2.895 2.938 3.307

Tribunali 278.904 252.199 178.846 164.644 146.081

Uffici del Giudice di Pace 42.695 33.002 22.347 22.318 20.414

TOTALE DISTRETTO 344.448 306.426 220.412 205.119 185.172

variazione % -11,0% -28,1% -6,9% -9,7%

TOTALE DISTRETTO 42 40 41 44

INDICE DI SMALTIMENTO DEI PROCEDIMENTI DEFINITI

PENDENTI FINALI PERVENUTI

Tab. 2.1 - PROCEDIMENTI CIVILI: movimento e indice di smaltimento in TUTTI gli Uffici del Distretto

Periodo 01.07.2012 - 30.06.2017

(25)

Relazione Anno Giudiziario 2018 20

2.1.1 In Corte di Appello

In Corte di Appello (tabella 2.1 e grafico 2.1) sono aumentati sia il numero dei sopravvenuti (n. 7.665 pari al 32% rispetto alla precedente rilevazione) sia quello dei procedimenti definiti ( n.

7.533 pari al 10% rispetto allo scorso anno giudiziario), i pendenti finali al 30 giugno 2017 sono n. 15.370.

Per questi ultimi, si può dire che oltre il 67% della pendenza to- tale riguarda procedimenti iscritti negli ultimi 30 mesi e il 98%

quelli iscritti negli ultimi 54 mesi.

Una percentuale che, rispetto alla precedente rilevazione, ha la- sciato invariato i tempi di definizione dei giudizi.

Con riferimento al Settore Civile si registra dunque:

- una diminuzione delle sopravvenienze nell’ambito del la- voro e un aumento delle stesse nell’ambito della previdenza;

- aumento di sopravvenienze nell’ambito delle tre sezioni ci- vili, attribuibile, in massima parte, ai procedimenti per equa ripara- zione ex Legge Pinto (poco meno di 2.000 nell ‘anno 2016, dato statistico in leggero rialzo per l’anno in corso, secondo una previ- sione basata sulle iscrizioni a ruolo rilevate a tutto il maggio 2017), a seguito della recente novella della legge n.89 del 2001, introdotta dalla legge finanziaria n.208 del 2015 (la quale ha attribuito la com- petenza in materia di domande per equa riparazione del pregiudizio derivante dalla irragionevole durata del processo alla Corte di Ap- pello del Distretto in cui ha sede il giudice innanzi al quale si è svolto il giudizio di primo grado del processo presupposto);

- un incremento delle sopravvenienze nell’ambito civile della Se- zione Minorile e Famiglia, al quale va aggiunto un calo sia di ren- dimento che di produttività media, sebbene contenuto (tale dato negativo è ampiamente giustificato dalle evidenziate carenze di or- ganico, che assumono connotati di particolare gravità in una Sezione che, non avendo un organico proprio e dovendo comporre i collegi

(26)

con Consiglieri provenienti dalle altre Sezioni presso le quali svol- gono l’incarico principale, risente in misura maggiore delle situa- zioni di emergenza causate dalle scoperture di organico).

La criticità maggiore è, dunque, rappresentata dalla insufficienza dell’organico, che rende ancora necessario il ricorso al doppio in- carico per tutti i Consiglieri, mentre un elemento positivo è dato dalla riduzione, ancorché contenuta, della durata media dei processi.

2.1.2 Nei Tribunali

Nei Tribunali (tabella 2.2 e grafico 2.2), il numero dei pervenuti è rimasto sostanzialmente invariato rispetto all’anno scorso, pas- sando da n. 89.162 a n. 89.139.

Per i definiti dopo un andamento decrescente degli anni prece- denti si è registrato un aumento e si è passati da n. 103.363 a n.

106.998 pari al 3,3% rispetto all’anno precedente. Questo aumento delle definizioni ha riguardato tutti e tre i Tribunali di Bari, Foggia e Trani rispettivamente con n. 48.542, n. 36.058 e n. 22.398 cause definite nell’anno giudiziario in corso.

Quanto ai pendenti di fine periodo, il loro contenimento su base distrettuale – in particolare nel Tribunale di Foggia (oltre 80.000 in meno negli ultimi quattro anni) – rappresenta, ormai, da diversi anni, un andamento regolare. Negli ultimi cinque anni di rilevazione, sono passati, come si desume dalla tabella e dal grafico 2.2, da n. 278.904 a n. 146.081.

Circa la durata media dei procedimenti, dalla tabella 2.2 si rileva un andamento decrescente negli ultimi tre anni, con un valore di 578 nel periodo di riferimento, in particolare il valore più elevato è pre- sente nel Tribunale di Foggia ( n. 684).

È leggermente aumentato l’indice di smaltimento dei procedi- menti (attualmente a quota 42), un livello in grado di assicurare,

(27)

sempre più, un sensibile ricambio dei procedimenti.

Al fine di favorire la massima specializzazione dell’area “con- tenzioso ordinario”, al Tribunale di Trani si è prevista la suddivi- sione di gruppi di materie o microaree:

a) contenzioso in materia contrattuale

b) contenzioso in materia di diritti reali, condominio, locazioni e P.A.

c) contenzioso in materia extracontrattuale ed amministrativa.

Alla ripartizione del contenzioso ordinario in tre gruppi di mate- rie, consegue la costituzione di altrettanti c.d. “gruppi di lavoro”, costituiti da tre magistrati professionali per ciascun gruppo.

La costituzione di tre gruppi di lavoro, composti da tre magistrati togati per ciascuno, consentirà ad un tempo la rotazione delle mate- rie, l’uniformità di giurisprudenza, il potenziamento della profes- sionalità e dei livelli di produttività, il miglioramento della cultura organizzativa, oltre al benessere organizzativo.

PERIODO Bari Foggia Trani TOTALE

01.07.12 30.06.13 54.209 42.120 22.300 118.629 01.07.13 30.06.14 69.956 53.994 35.482 159.432 01.07.14 30.06.15 52.158 30.743 22.836 105.737

01.07.15 30.06.16 42.521 26.022 20.619 89.162

01.07.16 30.06.17 43.624 24.047 21.468 89.139

01.07.12 30.06.13 70.348 64.771 23.933 159.052 01.07.13 30.06.14 76.864 73.018 28.217 178.099 01.07.14 30.06.15 60.328 58.116 22.260 140.704 01.07.15 30.06.16 47.707 34.780 20.876 103.363

01.07.16 30.06.17 48.542 36.058 22.398 106.998

30.06.13 110.686 131.701 36.517 278.904

30:06:14 103.778 112.677 43.782 260.237

30:06:15 78.233 71.400 29.213 178.846

30:06:16 73.046 62.642 28.956 164.644

30:06:17 67.920 50.030 28.131 146.081

01.07.12 30.06.13 324 450 288 367

01.07.13 30.06.14 533 702 460 583 01.07.12 30.06.13

01.07.14 30.06.15 591 756 591 650 01.07.13 30.06.14

01.07.15 30.06.16 612 805 512 651 01.07.14 30.06.15

01.07.16 30.06.17 558 684 475 578 0

01.07.16 30.06.17 42 42 44 42

DURATA IN GIORNI

Tab. 2.2 - Movimento, durata e indice di smaltimento dei procedimenti civili nei TRIBUNALI del Distretto

PERVENUTI

DEFINITI

PENDENTI FINALI

INDICE DI SMALTIMENTO NELL'ULTIMO PERIODO Periodo 01.07.2012 - 30.06.2017

e m i v Mo - 2 . 2 . b a T

ti n e m i d e c o r p

eindicedismalti ta

a r u d , to n e

s i D l e d I L A N U B I R T i e n i l i v i c ti

timentodei

tto e tr s

O D O I PER

01.07.12 30.06.13 01.07.13 30.06.14

o i r Pe

Bari Foggia Tra

I

54.209 42.120 22.300

69.956 53.994 35.482

T U VEN PER

7 1 0 2 . 6 0 . 0 3 - 2 1 0 2 . 7 0 . 1 0 o d o

i

n TOTTAALE

22.300 118.629 35.482 159.432

01.07.14 30.06.15 01.07.15 30.06.16 01.07.16 30.06.17

01.07.12 30.06.13 01.07.13 30.06.14 01.07.14 30.06.15 01.07.15 30.06.16 01.07.16 30.06.17

I

52.158 30.743 22.836

42.521 26.022 20.619

43.624 24.047 21.468

70.348 64.771 23.933

76.864 73.018 28.217

60.328 58.116 22.260

47.707 34.780 20.876

48.542 36.058 22.398

T I N I EF D

22.836 105.737 20.619 89.162

21.468 89.139

23.933 159.052 28.217 178.099 22.260 140.704 20.876 103.363

22.398 106.998

01.07.16 30.06.17

30.06.13 30:06:14 30:06:15 30:06:16 30:06:17

01.07.12 30.06.13

I

IN GIORNI

48.542 36.058 22.398

6 8 6 . 0

11 131.701 36.517

103.778 112.677 43.782

78.233 71.400 29.213

73.046 62.642 28.956

67.920 50.030 28.131

324 450

A

A IN GIORNI T

TA DURAAT

L A N I F I T EN D PEN

22.398 106.998

36.517 278.904 43.782 260.237 29.213 178.846 28.956 164.644

28.131 146.081

288 367

SMA 01.07.12 30.06.13 01.07.13 30.06.14 01.07.14 30.06.15 01.07.15 30.06.16 01.07.16 30.06.17 01.07.16 30.06.17

I D E C I D N I

PER

324 450

533 702

591 756

612 805

558 684

42 42

MO I T L LT U ' L EL N O T MEN I T L SMA

O

288 367

460 583

591 650

512 651

475 578

44 42

D O I

Relazione Anno Giudiziario 2018 22

(28)

2.1.3 Negli Uffici del Giudice di Pace

Negli Uffici del Giudice di Pace (tabella 2.3 e grafico 2.3), a fronte di una diminuzione dei pervenuti di quasi 2.000 unità si regi- stra un aumento delle definizioni di quasi 1.500 unità. Decresce la variabile “pendenti” passando da n. 22.318 a n. 20.414.

In particolare, i pervenuti sono stati n. 27.153, l’anno scorso erano n. 29.094, cinque anni fa furono n. 37.026. I definiti sono stati n. 30.679 (solo l’anno scorso erano n. 29.231). La durata media, 270 giorni, è inferiore rispetto allo scorso periodo (n. 280); l’indice di smaltimento si è attestato a quota 62.

Periodo 01.07.2012 - 30.06.2017

118.629 159.432 105.737 89.162 89.139

159.052 178.099 140.704 103.363 106.998

01.07.12

30.06.13 01.07.13

30.06.14 01.07.14

30.06.15 01.07.15

30.06.16 01.07.16 30.06.17

PERVENUTI DEFINITI PENDENTI FINALI

0 o d o i r

Pe 01.07.2012- 30.06.2017

01.07.12

9 159.052

26.811 159.432 178.099

30.06.13 01.07.13 30.06.14

I T U VEN PERRVEN

01.07.14

105.737 140.704 89.162 103.363

30.06.15 01.07.15 30.06.16

I T I N I EF

D PENDENTIF

01.07.16

89.139 106.998

30.06.17

I L A N I F

I T U VEN

PERRVEN DEFINITI PENDENTIFFINALI

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