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Scopo della Tesi

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Academic year: 2021

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Scopo della Tesi

Un ruolo chiave nei meccanismi di tolleranza dei metalli negli organismi vegetali è svolto dalle fitochelatine (-Glu-Cys)n-Gly (n=2-11): peptidi a sintesi non traduzionale, ricchi in cisteine, che formano complessi intracellulari con gli ioni metallici.

Scopo di questa tesi è stato quello di valutare la possibilità di utilizzare il pool

intracellulare di fitochelatine come “biomarker” di esposizione a specie potenzialmente

tossiche di metalli, quali Cd, Pb, Cu e di valutare l’applicabilità di questo biosaggio

algale ad elutriati di sedimenti prelevati da aree costiere a forte impatto antropico.

L’elutriato, ottenuto mediante un’agitazione vigorosa del sedimento nel mezzo acquoso,

è una matrice ambientale in grado di replicare i fenomeni di mobilizzazione del

sedimento determinati da cause naturali (tempeste, maree, ecc.) o antropiche (ad

esempio il dragaggio), e di predire il rilascio dei contaminanti dal sedimento (tra cui i

metalli pesanti) alla colonna d’acqua.

È nota dalla letteratura l’utilità dei saggi biologici per la valutazione ecotossicologica

dello stato dell’ambiente marino. Diversi sono gli approcci sperimentali e gli organismi

bioindicatori presi in considerazione, ma per la prima volta in questo studio è stata

valutata l’efficacia di utilizzare il pool intracellulare di fitochelatine in microalghe

fitoplanctoniche come biomarker di esposizione a specie potenzialmente tossiche di

metalli pesanti in elutriati di sedimenti marini.

Allo scopo di individuare le specie di alghe fitoplanctoniche più adatte a questo tipo di

biosaggio, è stata confrontata la produzione di fitochelatine in 5 specie (Phaeodactylum

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Dunaliella tertiolecta, (alga verde) ed Emiliania huxleyi (coccolitoforide)) coltivate in

laboratorio. I risultati ottenuti hanno permesso di individuare le specie più adatte a

questo tipo di biosaggi nelle tre diatomee che sono state utilizzate in esperimenti di

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