1. DEFIMZIONI E DISTINZIONI
Nel senso più lato, una condotta intelligente è una condotta che permette L72 un naoao adattarnento alla situazione, e risulta da un processo dt acquisizione.
<< Intelligente »> s'oppone,
in tal
senso, a << istintivo >> (non acquisito).fn
sensopiù
stretto,il
termine << intelligente »>è
usato per qualiEcare le condottedi
adattamento nuovo, nelle quali l'adattaruento risulta dalla per-cezionedi un
rapportodi
appartenenza internatra i
oari elementi dellasi-tuaziorue.
E cioè, nell'atto intelligente si coglie
il
carattere di riferenza o dipendenza di un elemento dall'altro (es. problema di Pitagora): non è solo la contiguità spaziale o tempo.rale tra gli elementi (necessità estrinseca) che viene colta, ma
il
fatto che un elemento<( porta »> all'altro per una specie di << necessità interna »,
vi
sono casiin
cui si coglie quella appartenenza inrerna dei dati della si-tuazione o del problema utilizzando la memoria, poichèi
dati non sono oIlertitutti
inizialmente: bisogna ricercarli e richiamarli,e
quindila
pdma rcazione è fatta più o meno a caso.Ma
vi
sono altri casi,in
cui si arriva a coglierela
soluzione del problema pet mezodi
un'attività dt percezioneo di
comprensione, poichègli
elementi sono dati integralmente nella sitaazione iniziale (es. un labirinto viiivo,in
cuiil
soggetto può vederetutti i
<< meandti»; un
problema matematico,di
cui sono dettatifutti i
dati).Allora,la
rcazione o la soluzione potrà apparire come immediatamente adattata, senza sforzo progressivodi
<( tentativiò
emori »r, o meglio come adattata <<tutto
d'un colpo »>.3s,
Veramenteil
cogliere la relazione di appartenenza interna importa, sovente, oltre che una semplice attivitàdi
perceTione, anche un processo dt rappresentazione (im-maginazione), per far apparire la relazione in una situazione che già la conteneva ma33 La curva che rappresentasse tale
proces-so si esprimerebbe con un segno di caduta
bru-sca, dall'«ignotac:za » perfetta alla soluzione per-fetta.
173
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solo implicitamente. E nella misura in cui entra la rappresentazione, interviene un'at-tività
di
<,r invenzione »>. Perciò, la condotta intelligente è spesso considerata dipen' dente dall'attività << inventiva »>, oltre che da quella << comprensiva »>'Si
ha duTque condotta intelligente quandosi
coglie un'appartenenza in' terna tra elernentidi
ana situaZione,in
manieru più o neno inzmediata, per la rnediazionedi
un'attiaitadi
irnmaginazionee di
tappresentazione.Si suole anche indicare l'intelligenza come capacita din risoloere problerni. Bi-sogna però notare c-he non ogni soluzione
di
problemi è dovuta- ad attivita intelli'g.it..
Ao.lr. l'attività istintiva tendea
risolvere situazioni problematiche. InoltreIoo
,ono soluzioni inlslligenti qudle d.ouuteal
caso (cioè senza comptensione deidati del problema), quelke-d.oouù all'apprendirnento o all'esperienza passata (la com-prensionà è rcaliz"ata anteriormente e ora si applica solo un1 soluzjone bell'e fatta),
ira
tolo quelle dovute ùla cornprensione atttùe dei dati del problema, che implica general-ente un processo di percezione dell'insieme della situazione,di
rappresenta' zione e qvtndt d'inaenzione.2. NATIJR{ DEL PROCESSO INTELLETTIVO
Come avviene
il
confronto intelligente dei dati(o
comprensione, <( messa insieme ») e quindila
scopertao
invenzione della soluzione?Il
pfocesso nonè facile a spiegarsi dal punto
di
vista della psicologia scientifica.Alla base delle percezione
di
ogni situazione problematicavi è un
bisogno;cioè,
il
disadattamentoi" *i il
soggetto si trovadi
fronte al problema provocail
sorgere di una <( tendeDza » e quindi di una tensione che dovrà << scaricarsi r> in una cert-a direzione, quella appuntò della soluzione del problema.
La
ptima soluzione tentata sarà quella che possono procurarele
reazioni istiotiveo
innate. Se questerisultano inadèguate,
iI
sòggetto fara appello alle tracce dei processi anteriori: con Ia<< memoria » ceicherà di uovare una softzione. Ma nelle situazioni sopra descritte, si
suppone che non esista una soluzione anteriore che risolva tutto
i!
problema, eqoioai
t.
Eacce del passato potfanno fornire,se--ai,
solo una parte della soluzione.Questa, dunque, sarà dovuta a un processo di << ricostruzione » o <( ristrutft[azione »>
dei dati delà situazione, che stilizzi quelle tracce parzialt ed elementi nuovi forniti dalla situaziotre attuale. In questo sta
il
carattere d'invenzione, proprio delle condotte intelligenti.,. VALORE E DINAMISMO DELL'IPOTESI
La
soluzionea
voltesi
presenta quasi da sola, senza sforzo mentale dapatte del soggetto; ma
il
più spesso essa è oggetto di una veta ilcerca. Tale d-ierca, neTl'uo?7lo, si esprime sotto formadi
costruzionedi
ipotesi, e cioèdi
so'luzioni prospettate, da veri.ficate ulteriotmente. Come nasce un'ipotesi?
192
Essa nasce dai dati stessi del pfoblema, che portano a formularla preferibilmente
in certe direzioni. Ma essa dipende pure dall's5perienza passata del soggetto: questi pone in rapporto certe tracce del suo passato mentale con
i
dati della situazione attuale che presentano con esse una cetta soniglianza.L'ipotesi può sorgere improwisamente, senza che
il
soggetto possa dire di averla ricercata; ma in generale, essa nasce da un processo di esitazione e di ricerca in molte direzioni.Il
meccanismo della sua formazione è, tuttavia, sempre misterioso; essa risulta da un lavoro in gran parte inconscio (anche se preparato da un lavoro più o meno lungo di riflessione cosciente).Costruita l'ipotesi, awiene Ia sua uerifira. euesta è,
a
volte, immediata:il
soggetto <( sente »> che << quella è la soluzione buona »>.In
altri casi, deve in-tetvenire un ragionarneruto più o meno complesso.3a4. IL RAGIONAMENTO
Dal punto
di
vista percettivo o conoscitivo,il
nuovo adattamento dell'indi- 175 viduo alla situazione problematica avviene quandola
situazioneo,
meglio,il
campo percettivo corrispondente
si è
<< trasformato »>o
ristruttufato.La
so-luzione intelligente
al
problema appare proprioal
momento della masforma-zione, quando cioègli
elementi della siruazione acquistano bruscamente nuovÒvalore funzionale. Awiene qui,
in
modo istantaneoe
totale, ciò che awiene progressivamentee
parzialnentenel
processodi
apprendimento. Questo si lgalizza,, nell'uomo, soprattuttonel
ragionarnento, fotma superioredi
con-dotta intelligente.
Anche
il
ragionamento suppone un problema, posto sotto formadi
<< termini »>(premessa e conclusione) tra
i
quali esiste una relazione (espressa con un giudizio), la quale non è percepita inizialmente.Il
rapportora i
termini è colto pei la media-zionedi
un nuovo termine supplementare (termine <« medio ») che ha già qualche3a GIi psicologi dell'educazione, ai fini di ùna buona (ormazione intelletruale, ritengono indispensabile per l'allievo I'abiliursi a
un'accu-mta e completa valutazione dsllg 5slrrzi6ni e ssn-dusioni ipotetiche. « Ciò significa l) che il
sog-getto dowebbe determinare se Ia conclusione so-disfa pienamente Ie esigenz.e del problema; 2) se
la soluzione non è contmddetta da altri fatti o
principi gO sicuramente acquisiri; 3) dovrebbe deliberatamente cetcare esempi contmri che po-trebbero gettare il dubbio su quelle
condusio-ni.., Questi procedimenti sono facilitati non solo
dall'abilita di « siruare » e organizz.are oppor-tunamente i dati, ma anche da capacità di
so-spensione del giadizio e di ualutazione critica »
(4. L Gerss et a7., Edacational Psychology,
New York, The Macmillan Co., 1942, p. 484). Si veda pure, per tutta Ia ptoblematica sul pensie-to, I'ottima monografia Tbe Psycbology ol Tbous,bt
di D. M. JorwsoN (New York, Ilarpet & Bto thers, 1955),
t9t
rapporto coi termfuxi
in
questione. Ma perd:èla
« mediazione »> riesca,il
terminemèdio deve potersi << trasformare r>, e cioè dev'essere considerabile da punti-di vista diversi. AncIì qui la funzione di << mediazione p imFlica
il
processo di <<trasformazio-ne »> o ristrutturazione.
176
r77
CoNcr.usrore cENERALE
Le
condotte intelligenti,in
senso largo, comprendono alcune condotte di apprendimento e le condotte intelligentiin
senso stfetto,di
cui si è detto ora.Sià per 1'apprendi-ento, come per I'atto
di
comprensione intelligente,il
pro-cesso fondamentale
è
uguale:si
tratta sempre delTa fornazi.onedi
sintesi o strattilre nuoae tta elementi originariamente separati.Nei
due casi,vi è
unprocesso
di
comprensione, cottispondentea
wra rcfazionedi
appafienenza tragli -
elementi.La
comprensione
è però
realizzata diversamente: nell'apprendimento, la comprensioneo
<( messa insieme »>è
rcaluzata conla
mediazione del processodelLa memoria, e comPorta quasi sempre una teazione nzotrice determinata.
Il
soggetto deve << spefimentare »> che uno
dei
duelglmini
<( porta »> all'altro.Nelle reazioni intelligenti,
in
senso stfetto,la
comprensione può esseferea-lizzata sul piano percettivo intziale, poichè
gli
elementi sonodati tutti
al-l'inizio e comportano, inoltre, legami
di
appartenenza intrinseca; ma siccome la comprensione esige un'attività d'invenzione, devono intervenire pure processidi
rappresentazione e immaginanone. Ciò spiega come la sintesi si Uovi preco-stituita, anteriormente all'esecuzione dell'atto d'intelligenza,e
chetale
atto possa realirzarsi <<di
colpo >>in
modo adeguato.tsUn problema speciale riguardante l'intelligenza
è
se essa sia un'attitudineo
capacità anicae
unitaria, oppure comportiun
fasciodi
capacità specifiche.Le risposte a tale questione sono varie: da quella behavioristica che nega, pra-ticamente, l'esistenza
di
una struttura mentale, riducendoil
soggettoa
puracapacità
di
associazionipiù o
meno meccaniche,a
quella che sostiene esservi una capacità conoscitiva generale, assieme ad un cefto numerodi
abilità spe-cificlre.Il
problema è stato afirontato anche a mezzo del calcolo statistico detto analisi fattoriale (che è un'estensione del calcolo delle correlazioni). Sono ue le principali teorie che hanno cercatodi
spiegare fattorialnente le correlazioni Ìiscontrate,a
rrtezzlodi
tests, male
varie abilità mentali:1) la
teoria << dei duelattori»
(Spearman), per la quale ogni abilità mentale si rivela compostadi
un fattore generale (g) edi
alcuni fattori specifici (così la buona riuscita in aritmetica sarebbe dovuta a un fattoredi
<< intelligenza generale »>e
aun
fat-tore specificodi
abilità aritmetica);2) la teoia
<< della comuftanza.di
con-tenato»:
fitiene che ogni abilitàè
comeun
sampionedi
molte abilità indi-ss Sui rapporti tra intdligenza umana e intdligenza animalg 5i veda la Sezione III.194
pendenti, che possono combinarsi
in
vari modi e render così possibileil
suc-cesso
in
una grande varietàdi
compiti; 3) la teoria << deilattori
molteplici »> odi
gruppo, che non ammette un fattore generale, ma solo fattori specifici e di gruppo. Graficamente, le tre teorie potrebbero esprimersi nel modo seguente:t A
rl
o
È
c
A
a
A
B
3
Frc. 17.
Per maggiori dettagli sulle teorie dell'intelligenza e, soprattutto, sulla sua
« misurazione »>, si veda Ia parte dedicata ai metodi psicometrici.
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178
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