La condotta, nella sua faccia interna, apparc essenzial-ente come
un pro-
132cesso tendenziale
o
interuzionale: è orientata cioè verso uno scopo,è
sospinta---verso un risultato. I1 carattere fondamentale delle tendenze è di
ìatura
u àirru-mica»>: esse appaiono come delle << fotze»>, che spingono an,aùor.e,al
cam-biamento,Queste fotze
o
tendenze sono radicate nella costituzione ereditaria delsog-getto, o negli « stati » interni più o meno variabili.
come tali,
le
tendenze hanno Ie proprietàdi
<< intensità »>: sono <( tensioni »>iaterne
di
diverso grado, edi
<< direzione )>: sono << processi orientati )> a un certoatto o oggetto (o meglio, tend.ono a ufl ceilo oggetto pet ?ilezzo d.ella realiuazione d.i un certo atto).
Il
fenomeno della tendenza èla
manifestazionedi
uno statodi
squilibrio interno, e ha 7a {unzionedi
spingere a ritrovare l'equilibrioin
una certa dire-zione. Tale squilibrio corrisponde a uno statodi
<< bisogno »>, cioèdi
carenzao
assenzadi
« qualche cosa »> cheè
necessarioal
buon funzionamentodi
un sistema.Le tendenze possono essere vissute dal soggetto
in
due modil come bisogni ecome scopi, Sono vissute come bisogni, quando sono spedmentate come una spinta (ois a teryo) a compiere certe azioni, che si rivelano poi utili in qualche grado; sono vissute crllme scopi, quando
iI
loro termine,il
vantaggio che quelle azioni apportano,è previsto e inteso dal soggetto. Nell'uomo
le
tendenze sono vissute come bisogni€ come scopi, sebbene quest'ul':mo sia
il
modo più tipicamente umano della tendenza.Tra
le
molte questioni concernenti Ia fase conativao
tendenziale, nesce-gliamo due che ci sembrano tra le più importanti, anche dal punto
di
vita psi-copedagogico:1. Quali sono
i
bisogni e quindi Ie tendenze fondamentali dell,uomo, ecome
si
manifestanoai
vari pianiddla vita
psichica? (problema della moti-oazione).2. La presenza nell'uomo
di
tendenze diverse e contrastanti può provo-care situazioni di conflitto: quali sono le principafi situazioni di confitto e come possono essele <( risolte»?
(problema della frustrazione).133
Per una risposta, adegaata alla complessità delle tendenze umane, si deve tener conto, preliminarmente, che nella vita psichica si possono individuare me piani di attività:
a) an piano psicofisiologico:
il
complesso dei riflessi psicbipi degli stati o pro-cessi fisiologici (ciò cheil
soggetto << risente >> coscientemente della sua vita fisiologica;es. aspetti psicologici della situazione di fame);
b) un piano psico-sociale:
il
complesso degli awenimenti psichici connessi conla nosma vita
di
relazione con le cose (mondo) ele
persone (società), L'esistenzadi questi stati psico-sociali è legata al f.atto che I'uomo « assimila »
il
suo ambientenon solo sul piano biochimico e fisiologico, ma anche
in
quanto << situazione signifi-cativa »> (in quanto ha valore sociale);c) un piano supeilore o << spiritaale »>: iI complesso dei contenuti e delle attività trascendenti
il
dato intrnediatoe il
processo materiale(vi
sono inclusila
proble-matica sull'esistenza, I'afiermazione dei valori, l'esperienza della obbligazione morale;
l'attività fi losofica, teologica, scientifi ca... ).
1.
I
BISOGNI E LE TENDENZE FONDAMENTALICi si deve intendere, anzitutto, sul concetto
dt
bisogno.'8 Contro una con-cezione del bisogno come realtà puramente << intraorganica »> (e fisiologica: Freude
molti degli << psicologi del profondo »),si
ritiene che esso sia una esigenzadi
certe lorme d.i contatto dell'organisrno coll'antbiente. Cosl,la
fame non è tanto vna catenza organicadi
alimento, quanto un bisognodi
cette << intera-zioni » biochimiche con l'ambiente fisico;il
bisognodi
considetazione sociale è l'esigenza di certe << relazioni »> comportamentali conil
mondo, con le persone...Il
bisogno è una lorza tendente a porre o a rildrutenere ufia determinatastrut-tura di
relazionio
interazioni biochirnicbe, sociali, spirituali (teoria relazio-nale dei bisogni, NurrIN).Il
problema che si pone è allora questo: Quali sonoi tipi
fondamentali di bisogni e cioèdi
interazioni costitutive della personalità umana?La psicologia contemporanea ha portato questo problema
al
centro delle sue preoccupazioni, qualifcandolo come problema della <« motivazione r> della condotta umana. Le varie psicologie dinamiche e << del profondo >> ne hanno tentato soluzioni variamente discutibili. Tra le più note sono quelle dei vari corifei della scuola psica-nalitica. Freud riduce tuttii
bisogni umani a « libido )> e a <( thanatos ,>: le tendenzeal piacere sensibile e alla distruzione
di
sè e degli altri, sarebberole
uniche forze che motiverebbero tuttoil
comporta-ento,a
<,r tutti »>i
livelli della vita psichica.Adler pone invece l'accento quasi esclusivamente sulla tendenza all'afiermazione di sè (oolontà di potenza).
ra Pet wiluppi su questo paragtato, si veda G. Nrrrrnt, Psicanalisi e Personabù. Ed. Paoline, Nba, 1956, cap. V: << I bisopi fondamentali ».
158
La tesi da noi condivisa (che sul piano scienti-fico è ancora un,ipotesi che attende
più
ampia conferma sperimentale, mentre sul piano filosoficoha
già buone garanziedi
validità) è Ia seguente: Nell'uomo,oio
,o*prrsentidae\i-sogni fondamentali:
il
bisognodi
corzseruazione e affermazionidi
sè, eit
bi-sognodi
espansione edi
apertura uerso altro da sè. Questi bisogni sono fonda-mentali nel senso che penetranotutto il
dinamismo della cond-otta esi
ritro-vano, sotto forme specifiche,a tutti i
piani dell'attività psichica (fisiologico, sociale, spirituale).-
Questa ipotesila
si può ritenere validamente ftormulata, sesi
tiene conto chevi
concordano sia l'esperienza secolare del senso comune, siai
presupposti dei vari sistemidi
moralee di
ascerica, siai
sistemi piùnoti d.ilu
modl.rru psicologia dinamica.Tutti
ammettono, sotto nomi diveìsi, che quelle sono le tendenze piùforti
e più comuni dell,uomo.-
cerchiamodi
spiegare Ia tesi sopra enunciata, verificandoneil
significato eil
valore ai vari piani della vita psichica.Sur, preNo psrcGFrsrolocrco
È, noto che I'organismo vivente
si
distingue dall'ambiente circosrante perun
134complesso costante
di
propdetà biochimiche, éhe cat:atterizzanoil
così detto <(am-biente interno »> (claude Bernard). così,
il
contenuto del sanguein
glucosio, sali, ossigeno,.., la temperafura del sangue e degli organi interni,ec{
non variano che in minima parte. L'ambiente esterno inveceè milto
variabile. L,organismo normaleha,il
poteredi
mantenereIe
sue caratterisriche biochimiche,la
itabilità del suo ambiente interno (oneostasia). L'omeostasia è una vera necessità della vita organica.Se
i
meccanismi regolatori non riescono a ristabilire l'equilibrio interno compromesso(da calore
o
freddo eccessivi, da ferite, ecc.), se cioè non assicurano l,oieostasia, I'organismo deperisce e muore.L'organismo umano, sul piano biologico,
è
dunque un'individualità che si conserva nell'interazione con l'ambiente, a mezzodi
un'intensa attivitàdi
adat-tamento, coordinando gran numerodi
funzioni organiche.In
termini dinamici:i
processi regolatori dell'omeostasia sono I'espressionedi
una << tendenza»
del-I'organismo
a
conservarsi. Questa tendenzasi
rivela comeil
<< dinamismoprimario sul piano biologico dell'esistenza >>.
I
processi regolatori automatici non sono però le sole attività assicuranti Ia omoestasia.La
rottura dell'equili§1io interno scatena rcazionipiù
complessedi
tipo, non più solo bio-chimico, ma psico-fisiologico;i
comporiamenti.così, nell'uomo,
iI
cambiamento di temperatura ambientale suscita non solo pro-cessi fisiologicidi
autoregolazione, ma anche vafie rcazioni comportamentali: dallo spostamento verso un angolo ombreggiato, fino alle meraviglie dell'edilizia modernae dell'atia condizionata.
In alffe parole: nell'uomo, la rottura dell'equilibrio biologico non esiste solo come
t59
stato biochimico, ma
si
teelizza anche come sensauiofie, speriEentatae
vissuta,/i
ilisagio e d.i bisogno di ristabilire I'equilibrio a
mwo di
reazioni significative,ema-o-ìi
drU'ro-o iome ,,nità vitale psico-fisica. Tali reaÀom sono aPpunto le << con-dotte »>, che tendono a <( ridurre» iI
bisogno sentito, riportandoil
benesserefun-aonale dell'organismo. Sul piano psicofisiologico, esiste dunque la tendenU 4 coTlser aarsi, e ad. esfand.ersz, che
t il
piincipio dinamico delle diverse forae frnalizzate e significative di condotta.Ma conservarsi e svilupparsi sul piano biologico implica un contatto e il.?lo
scartbio con
la
slera biologica arnbientale.La vita
otganica dice essenzial'mente opertara sull'ambiente, orientamento dinamico all'interazione biochi' mica (es.
la
f.ame provocala
tendeaza a ricercareil
cibo nell'ambiente circo-stante).La
mancanzadi
questi contattie
scambisi
ripercuote sul piano psichico, evocando << bisogni sentiti» e
provocando << compoftamenti >> adeguati, desti' natia
soddisfateil
bisogno frustrato.Ed è
proprio nel contatto biologico e<( mediante »> questo che l'organismo si conserva e si §viluppa.
L'uomo, anche nella sfera biologica, non
è
polarazato vefso se stesso. Vivere èaprirsi all'altro da sè. L'intensita de[a vita è condizionata alla varietà e intensità dei càntatti e degli scambi. Senza'tali coÀtatti (o per mancaoza di << apporti»> esterni o per dificoltà àele vie di accesso), soprawiene iI sofiocamento e la morte.
Si può concludere, al7ora, che sul piano psicofisiologico
è
accertatala
pre-senza
iei
due bisogni e, corrispondentemente, delle tendet,e fondamentali, di cui sopra:it
bisoinodi
consàroazionee di
espansione oitale- il
bisogno dicontatio e
di
scaàbio con I'arnbiente. Tah bisogni sono intimamente connessie interdipendenti.
l.[ore.
- Il
modo d'essere e di mani.festarsi dei bisogni biologici e psicofisiologici« umani »>, è, nell'uomo, specif,camente umano (date le potenzialità conoscitive e cu native che gli tooo proprie). Così,
il
bisoguo di cibo non spinge solo l'uomo a placare La fame certando una preda, ma è sentito dal suo esserc totole. Eglllo
percepisce non solo come dolorei ma come situazione significativa (come pericolo pet tatta.la sua esisteoza).
Di
quila
risonrttra afiettiva maggiore che possono averein
luianche qrr.sti bisogni bìologici, e I'attivita molto più
f{Pja
e complessa dispiegata per sodisfatli (ad À., tutta I'attività economica e industriale),Sur- preNo Psrco-socrAlE
135
L'esistenza ela
forza di un bisognodi
conseroarsz edi
imporsi socìalrnenteè, nell'uomo, evidente.
L'uomo resiste istintivamente all'isolameoto
e
alla << morte sociale », ma tetrde con eguale forza a rron scomPatire come Pefsonafl
gruppo sociale. Sonoespres-160
sione
di
tale bisogno,gli
sforzifatti
oall'uomo per <( essere qualcuno >>in
mezzo agli altri (che trovano oggi possibilità di riuscita soprattutto sul piano professionale, della << carriera»: di
qui I'interesse enorme che questa suscita). Inoltre,vi
è pure connessa l'esigenza di << autodeterminarsi liberr-ente »>,di
non divenire puro <( stru-mento »>o
ruota anonima e passivadi
un ingtanaggio socialeo
eponomico, ma di imporre un proprio timbto personale alla vita e al lavoro. (Esperienzedi
psicologi industtiali-
come Kaa e Mayo-
hanno dimostrato che ancheil
rendimentolavo-rativo dipende in buona parte dalla possibilita hsciata all'operaio
di
eseguireiI
suolavoro
in
modo libero e personale, e dal climadi
rispetto edi
considerazione che trova attorno a sè).Resta dunque accertata
la
consistenzadi un
bisogno umanodt
rcaltzzarsi come persona <( autonoma >> nell'ambito della vita sociale.Ma accanto a questo bisogno
-
piuttosto << egoista )>- di
conservarsi so-cialmente, è vivo ancheiI
bisogno << altruista »>di
espandersi versogli
altri.È un dato
di
esperienza clinica che l'<« angoscia >> eil
senso d'insicurezza sono Tegai al senso di isolamento o al dubbio di non potersi espandere socialmente. Quel-l'angoscia si può considerareil
corrispettivo del sensodi
sofiocamento che colpisce l'organismo impeditodi
raggiungere I'atmosfera ambientale. Certi statidi
<« malin-conia »> patologica, dovuti a senso di solirudine, corrispondono a stati di inedia fisio-logica. Anche l'isteria sembra legata sovente a statidi
abbandono edi
vuoto inte-riore. GIi psicanalisti insistono su queste connaessionita
malattia psichica e situa-zione sociale (Freud pone la radice dell'ansietà nevrotica nella paura della perdita dell'amore materno; Sullivan legail
senso dell'angoscia conil
timore della << disap-provazione »>, e cioè con la minacciadi
espulsione dal gruppo).Questo bisogno di integrazione e partecipazione sociale, si manifesta
-
sulpiano psico-sociale,
-
nelle infinite forme, attivee
passive, def'anoore (ami-cizia, simpatia, rispetto, sottomissione...), e,in
generale, nello sforzodi
svi-luppare la propria personalità
in
un'intensa interazione sociale.Anche sul piano sociale, le due forme
di
bisogno-
1a sgeisla »> e <<altrui-sta »
-
sono intimamente connesse. Nel dono disinteressatodi
sè aglialui
enediante tale dono la personalità si crea e si espande (v. comportamento sociale
del fanciullo
e
dell'adolescente).Sur, preNo sPrRrruALE
Le due tendenze fondamentali
si
rivelano,a
questo piano dell'esistenzae
136dell'attività spirituale, come bisogno
di
conseruaziofle << esistenziale »>e di
ìn-te grazione uniaersale.
L'uomo non è solo un organismo che, mediante meccanismi regolatori
e
com-portamenti adeguati tende a conservare << l'ambiente interno r> e Ia sua vita organica;nè solo un << socio »> che tende a svilupparsi tra
i
suoi simili qensgrvandosi come<( persona » indipendente e libera; ma ha anche
il
poteredi
aprirsi sulla totalità del reale, di porsi coscientemente il problema del proprio destino e dell'Assoluto. A questo76t
potere superiore
o
spiritaale, corrisponde dinamicamente l'esigenzadi
cbiarire a sestesso la propria esistenza sotto la spinta del bisogno d.'essere più completamente se stesso. La pfeoccup.tzione
di
<< salvare la propria anima »> è la traduzione sul piano religioso del bisogno di << conservarsi »> e svilupparsi nell'ordine assoluto, aI di là del<< dato »> biologico e sociale. Ilnon omnis, flroriot, iI desiderio d'immortalità è
un'espres-sione di tale bisogno.
[t
di D di ogni integrazione biologica e anche di ogni comunioae sociale, I'uomoha bisogno
di
una comunicazioDee di
una integtazione più universali:di
sapersi e di sentirsi integrato nell'ordine assoluto dell'esistenza. Forse mai come oggi I'uomoha sentito l'angoscia del suo isolamento <( assoluto »>, della sua privazione
di
con-tatto trascendente (esistenzialismo).La pratica clinica, anche
di
eminenti psicanalisti, ha portato una conferma del-I'esistenza di tali bisogni << spirituali »> (mental needs), che, se frusrati, possonocau-sare dificoltà psichiche anche superiori a quelle causate dalla frusmazione dei bisogni biologici
" r*idi.
Fromm, psicanalista americano, dichiara cheIo
squilibriomen-tde è sovente
il
tisultato del fatto che I'uomo non riesce a sviluppare le proprieresponsabilità morali
e
spirituali.In
unlibto
che ha avuto enorme risonanza in America (La pace della mente), Liebman pone come tesi centrale che l'uomo non può superare ia propria angoscia esistenziale se non avendo fede nel significato dellavita. CiO che può ristabilire l'equilibrio turbato è la fiducia che Dio non
ci
abban-donerà, che da a ciascuno un posto nell'universo, Che parole del genere riscuotano un'eco profondain
milionidi
uominiè
una conferma psicosociologicadi
queibisogni profondi, che sono tanto reali quanto quelli biologici. << Si comprende come prepar"rèbbe male
il
fanciullo alla vita reale e ai suoi grandi problemi, colui che ne edrrcasse sologli
interessi ei
bisogni biologici e abbandonasselo
sviluppo dei bisogni superiori ai casi della vita »>.1e2, LA SITUAZIONE DI CONFLITTO E DI FRUSTRAZIONE
137
Data I'esistenza dei bisogni e delle tendenze,il
mondo degli oggetti (l'am-biente esterno) appare come un <( campo dtforza » di fronte al soggetto. E cioè,certi oggetti
o
elementi del mondo checi
circonda acquistanoun
valore di<<attrazione >>
o di
<< ripulsione )>, a seconda che essici
appaiono comefavore-voli o opposti alla tendenza del momento.
Un << campo di forza »