109
Se Ia condotta è una risposta della personafuàa
una data situazione, tale situazionesi
definisce, generalmente, comeun
complessodi dati
percettivi.In
principio dell'azionevi
è, abitualmente, la conoscenza. La f.ase percettiva èla
f.ase iniziale della condotta.La percezione è un fenorneruo conoscitiuo che implica an corutatto dell'orga-nismo con
il
rnondo esterno mediantegli
organidi
senso."Il
mondo percepito è detto << mondo fenomenico »>, che non è possibile ridurre semplicemente ad un passivo rispecchiamento del << mondo fisico »>; enffano a com-porlo anche stati soggettivi di varia nafirra, biologica, psicologica e sociale.Si pada così di un ambiente << del comportamento »>, in opposizione all'ambiente
« geografico »>, cioè fisico (Kofika).
L'ambiente fisico influisce sull'azione solo per la mediazione dell'ambiente feno-menico. Non
è la
situazionein
se stessa checi
decide all'azione, quanto quello che noi vediamo (e a volte, creiamo) nella situazione stessa. La conoscenza del mondo percettivo (fenomenico) del soggetto è condizione indispensabile per un influsso effi-cace sulla sua condotta.s1.
I
DIVERSI CAMPI SENSORIALI E LE CONDIZIONI FISICHE DELL'ATIIVITÀ, PERCETTWA110
La percezione sensoriale si rcalvza secondo modalità differenti. Diversi or.gani
di
senso, stimolati da eccitanti specifici, provocano sensazioni speciÉche eirriducibili.
Vi
sono diversi campi sensoriali, corrispondenti a difierenti organi ricettori.8 Il termine percezione è usato con signi-6cati diversi nei vari manuali di psicologia.
Ta-luni Io usano per indicare tutta l'attività
cono-scitiva, sia sensoriale (percezione sensitiva), sia
intellettuale (percezione intellettiva). Alui Io ri-sewano alla conoscenza sensoriale, di singole
qualità come anche degli oggetti e delle altte realtà sensibili (movimento, spazio, tempo). Al-cuni distinguono tta sensazione e percezione, chia-mando sensazione una perce.ione piìr semplice
ed elementare (quella delle qualità sensibili,
og-getto dei vad organi di senso), e riservando il
termine percezione ai lenoneni conoscitiui più conplessi, all'esperienza di strutture (quali eli oggetti, ecc.).
0 Si veda, al riguardo, l'importanza presa
in psicologia dal <, campo » percettivo in genere
(Cfr. in << Salesianum », a. )Q(II, 1960, pp.
326-354: A, RoNco, Consid,erazioni sopra tfta teorid lenonenologica della personalitò con
riferimen-ti all'opeta di K. Lewin, Combs e Snygg, ecc.),
e in specie dal <( concetto che ognuno ha di sè » (self-concept).
142
Fin dall'antichità, si sono distinti cinque campi sensoriali corrispondenti a cinque
<< sensi » o organi sensoriali: visivo, uditivo, olfattivo, gusrativo e tàttile. La fisiologia
moderna e la psicologia individuano parecchi altri sensi (come quello cinestesico o del movimento, quello cenestesico o della sensibilità interna, ecc.) à distinguono
mocla-lità diverse nella stessa categoria sensoriale. Così tra
i
sensi tattili, si disiingue: l'im-pressione di contatto e di pressione, di temperatura, di dolore, ecc.È praticamente impossibile che
si
palizzi una << sensazione pura >>, e cioèlimi
tata a
ln
organo di senso o a una sola qualità sensibile. Quando un organo è eccitato, ordinariamente sono eccitati,in
parte, anchealri
organi;in
ogni caio, l'eccitazione rice'"'uta nell'organismo, tende a integrarsi con tutti gti altri awenimenti della vita psichica. ogni « sensazione » tende così a diventare <( percezione » (e cioè ad assu-mere un significato psichico più ampio, a rappresentare una <( cosa )>o
un aweni-mento).La << sensibilità >> e cioè I'attitudine
di
un organo sensoriale a essereecci
111tato da un elemento o oggetto dell'ambiente (esterno o interno), dipende
- ta
l'altro
-
dall'intensità dello stimolo fisico. Quale forza devono averegli
ecci-tanti fisici (suono, luce...) perchè siano percepiti?
È il
problema deilimiti
o soglie della sensibilità.Nelle ricerche sperimentali condotte
in
questo campo (Psicofisica),si
sonodistinti due
tipi di
soglie:1.) la soglia assolata: 1o stimolo appena percepibile, cioè
il più
debole che può provocarela
sensazione;2) la soglia diferenziale: 7a difrerenza di stimoli appena percepibile, cioè
la più piccola difrercnza di stimoli che provoca una sensazione
di
difiirenza.La nozione
di
soglia corrisponde a quelladi
rnisura psichica. Per rnisurare, ad es.,la
soglia assoluta dell'uditodi
una persona,le si fa
sentire un suono nettamente percepibile (ad esempio, d'intensità 10);poi
s'indebolisce gradata-mente I'intensità. Seil
soggetto sente ancora all'intensità 7, ma non più a quella 6, si concluderà che la sua soglia assolutadi
sensibilità uditiva si trova situata tra 7 e6
(che rappresentano due grandezzedi
stimolo).Per un dato campo sensotiale, la soglia difierenziale non risulta un valore asso- 112 luto, ma variabile col variare dello stimolo di base, a partire dal quale si stabilisce
Ia soglia.
Il
fisiologo tedesco, §7eber, ha constatato sperimentalmenteil
fatto che il valore della soglia dift'erenzialeè in
un rapporto fisso con l'eccitantedi
base, è sempre una certa fuazione dello stimolo di base (legge d.i Weber). Es. supposto che per un pesodi
L10 grammi la soglia rlifierenziale sia 10 grammi (e cioèil
2" peso con cui si confronta sia 110 grammi), per un pesodi
1000 grammi,la
soglia saràdi
100 gtammi.Il
valore assoluto della differenza è vatiato, mail
valore relativo ètimasto lo stesso: nei ,due casi la soglia relativa è
di
1/10. Espressain
forma mate-matica, la legge di §7eber si esprime così:dR
f
R
113
dove R (dal tedesco Relz, stimolo) è I'oggetto che serye come termine di confronto;
dR
è
l'incremento che deve essergli aggiunto per ottenere una difierenza appena percettibile; C è una costante, cioè la soglia difierenziale, che èdi
1/30 peri
pesie l/L00 per le linee.
Un altro fisiologo tedesco, Fechner, riprese le conclusioni
di
§7eber, precisando matematicamente la relazione funzionale tra stimoli fisici e intensità delle <<sensa-zioni » corrispondenti. Egli così riformulò la legge
di
§7eber: << mentregli
stimolicrescono in progressione geometrica, le sensazioni crescono in progressione aritmetica;
il
rapporto tra stimoli e sensazioni è quindi rappresentato da una cuwa logaritmica.E ciòè, le sensazioni sono proporzionali al logaritmo degli stimoli »> (legge
di
'Weber e Fecbner). Matematicamente:S=C log.R
(dove.§:sensazione,R:stimolo
eC
:
costante, da determinarsi sperimentalmente).A
questa legge sono state fatte varie obiezioni,lo non solo petla
pretesa di Fechner di dare con essa << un'espressione generale dei rapporti tra spirito e corPo )>, ma anche perchè ricerche ultetiori hanno dimosmato che tale legge vale, con sufi-ciente appiossimazione, solo nei casidi
stimolidi
valore medio, lontani cioè dalla soglia assoluta inferiore e dalla soglia massima sopportabile.2. IL CAMPO SENSORIALE VISIVO
Non potendo allargare
la
trattazione atutti i
campi sensoriali,ci
Iimitiamo a quello visivo, che è uai
più studiati e che meglio si presta all'impostazionedi
problemi generali, riguardanti la natura del processo percettivo. Sorvo]iamo sugli elementi fisiologici, giànoti, per
descrivere alcuni degli aspettifonda-mentdi dell'esperienza visiva.
Aspetto qaalitatiao.
-
Siratta
delle varie qualità luminose oggetto del-I'organo visivo, che si possono raccoglierein
due gruppi: cromatiche (colori) eacromatiche (continuo dal bianco
al
nero, attraversola
gamma dei grigi).il
contenuto della sensazione visiva può così variare pet
i.
coloreo
tinta, per la cbiarezza (minoreo
maggiore mescolanza della tinta conla
gamma dei grigi) e per la saturazioile (minoreo
maggiore diluizione della tinta nella luce acro-matica).Gli psicologi hanno sfudiato tutta una serie di fenomeni ctomatici e luminosi, giungendo alla formulazione di leggi diverse (es. leggi sulla mescolanza dei colori, leggi sul contrasto, ecc.).
L'interesse psicologico di queste ricerche sta nella possibilità, almeno teorica, di stabilire, ad esempio, l'infusse <« deprimente »> o << esaltante »> di determinate ambien-tazront (muri, mobili, otaamentazioni...).
In
pratica, nonsi
può ancora disporre oggi di criteri oggettivi per tah apphcaziont.r0 Cfr. G. ZvNrxr, Psicologia. Brescia, Mor-cetliana, 7962, pp, 46-68. Si veda pue C. E.
Oscoo», ùlethod and Theory in Expeimental
Psycbologx. New York, Oxford Univ. Ptess,
79fi, pp. 75-77.
744
Aspetto stratturale.
- Si uatta
delT'organizzaziorein
unità percettiveo
114raggruppamenti di stimoli luminosi. La percezione di un oggetto è la percezione
di
un complesso unitariodi
molteplici stimolazioni personali. Queste unità si possono presentare sotto tre forme: statica, cinetica (odi
movimento) e dina-mica. Diremo più a lungo della prima e accenneremo solo alle altre.fr
pururo Dr vrsrA srATrco: LA << FoRMA )>Per << forma »> s'intende
- in
psicologia scientifica-
un gruppo d'impres- 115 sioni sensoriali costituenti un'unità e separate dal resto. Esse corrispondono auna << figura >> che si distacca da uno << sfondo »>.
Lo psicologo danese Rubin ha compiuto
i
primi e più importanti studi sulrap-porto tra figura e sfondo. << Figura >> non è, qui, solo termine geometrico indicante
un disegno con linee
di
contorno, ma indicain
generale una <( struttura »> unitariadi stimoli nello spazio.
La figl::a è elemento caratteristico della forma, ma questa implica pue uno sfon-do, dal quale la figura si distacca e a cui si oppone.
Frcc. 3 s 4.
Figura e sfondo, loro altemanza (secondo Rubin). Sj pnò oedeft alternatiuameile il uaso o i Profili
anail, la ctoce lormata da rag4i o da cerchi concentici. Si ttoti cbe qaesla inttetsione di percezione
aon dipelde da ,ana conoscenza delle diuerse figre possibili, ma da una modifrcazione della pu'
cezioxe stessa, che paò esseft ptoooctttd ilo slono aolontaio, ma spesso accade spontazeomerrre e i"*rpettdtamente' (r" ossetto
'!,Lifij!i,,1!""1.:f,r':rf"::,!'li":ff"::"'
torma con qilesto at' con'Dal punto di vista psicologico, una figua non lisulta da una somma
di
ele-menti, la cui stimolazione locale detetminerebbe
i
caratteriin
modo invadabile.Una figura ha un'unità, una <( struttura », trella quale
opi
parte possiede una<< funzione »>, che può variare
in
figure diverse, come una patola cambia disignificato
in
contesti divetsi.4
145
--_
116
La realtàdi
questa orgaazzaaone della figurae
della variabilità fenomenica delle sue parti è dimostrata da molte situazioni sperimentali. Così nelle figure << am-bigue >>,la
frgora resta oggettivamente identica, mentrele
parti, variandodi
fim-zione, provocano percezioni diverse (fig. 5).Frc. 5.
Figura Eeometrica d.al rilieuo anbiguo. Le uarie
linee e saperfrti possono »ariare di lanziore e
nod.ifr.care istdfitaneaflefite l'aspetto sensibile
del-la fieura (i cubi possono sernbrare ix un prino tenpo sette e cone sospesi; in segailo si
pos-so?to nrltare in sei cabi, tre appoggiati sul
lon-do della figura e gli altri soorapposti a pira-nide). Si nokra cot?te nel passaggào da una
«lorma>> all'alna, si abbia an'irnpressione di lapido tzouir?rento nella frgura; che I'inuersione non aouiene senpre anche quando lo si uoglia, mentrc s'inpone a oolte spoxtaneanente; che la coltoscefiza anteriore di ciò che si deae uederc è condizione faaoreaole, na fio?, necessaria nè
sulfi.ciexte, per il ruatanento di << lorxza ».
L'unità reale della figura è dimostrata anche dai fenomeni delle cosiddette <« illu-sioni ottico-geometriche »>, Queste notr sono dovute a cause fisiche esterne (come nella
ifuaziote), ma alle leggi stesse della percezione, che tende sempre
a
mantenere I'esperienza di totalità. Così. I'aggiunta di altre linee a una figura <( modifica tutte le sue proprietà geometriche apparenti >>: gtande?za, direzione, forma, ecc. (frg.6,7,8 e9).Frc. 6.
Le linee oilzzoilali della fre. 6 sono tutte parallele,
ma ciò non appore a causa dell'orientanento generule delle altre linee.
t17 Da che cosa risulta la distinzione ffa frgwa e sfondo? come si spiega
il
for-marsi
di
una impressionedi
totalità? perchèil
campo sensorialesi
spezza in totalità (oggetti) molteplicie
distinte? quali sonoi fattori
delT'organizzazione percettiva?L'esperienza passata del soggetto (cioè la sua memoria) spiega già una parte del fenomeno: noi percepiamo oggetti distinti, anche perchè
li
abbiamo giàco-146
nosciuti come tali
o
sono simili ad altri già noti. Ma pergli
oggerti che sonovisti
perla
prima volta,la
percezione globale nonsi
spiegherebbe che rico-noscendo l'esistenzadi
<< unità o forme »> primitive.,
tl mf
:I:c
l, lll CI,[
I
c€H >----<(_)
o
Frc. 7.
Nella fig.7, le lungbezze oailano fe-nonenicamenle, per influsso di
ele-mexti parziali.
Frc. 8.
Le cinque lorme (tre cerchi e dae triancolil tendono a inporsi, anche se i loro elemeati not sono corapleti. Sia i triancoli cbe i cerchi
tel-dono a complelarsi, con eaidefite inpressione (lenonenica) di sourapposizione.
Ftc. 9.
It ficura a non è di-stratld itt b (poichè le
linee aggiunte lrot
co?i-trastatto la struttara di a),
?ild non è più
risconlra-bile (fenomenicamente) in c, doae le parti di a can-biano funzione e
concol-rono a lotmate la nuooa sttitttr.lra c, totteraente.
organizzata.
o o
b a
c
118
tt9
tzo
Che I'espetienza del tutto e cioè
di
forme globali sia immediata e primifya,I
stato sostenuto e provato da una nota scuola psicologica tedesca, delJa Gestaltpsycho-logie (Gestalt, in tedesco
=
forma), fondata da §Tertheimer, Kòhler e Koffka.Contro
gli
elementadsti assodazionisti, essi negano chela
percezionedi
unoggetto sia un processo
di
<< sommazione >> meccanicadi
parecchie sensazioni (delledifierenti << qualità »> sensibili dell'oggetto)
e
ritengono che nella percezionesi
haesperieoza << diretta »> e immediata della struttura globale
o
Gestalt, senza lamedia-zione di sensazioni distinte vere e proprie.
Supposta la realtà originaria e indipendente delle varie <( forme »>,
i
<< gestaltisti >>si sono chiesti quali sono le << condizieli »> dell'apparire delle forme,
i
<< fattori di organizzazione »> del campo visivoin
unità distinte (oggetti). Tra queste condizioni sembrano importanti: condizionidi
<< vicinanza »> (elementi vicini tendonoa
for-mare rn gruppo unitario), ssn.lizioni
di
<< somiglianza >>,di
<< direzione comune )>,di
<< posizione r>,di
<( tendenza al completamento » (alla chiusura),di
<< regolarità »>,di 11 5imms11ia >>, ecc.
l*
leggi della struttura ulritaria, che sono state dedotte dall'analisi delle varie condizionidi
strutturazione percettiva,si
possono riassumere nel principio della<< buona forma »>, e cioè << la più semplice e la più regolate » (legge della pregnanza).
Ogni forma regolare tende a imporsi, a conservarsi, a completarsi
e a
correggersi guando intervenisse qualche irregolarità.Merito delTa Gestalttbeorie è quello di aver provato sperimentalmente l'esistenza delle <« forme »>, e cioè che l'esperienza percettiva è esperienza immsdi4h di totalità (di oggetti strutturati), e
di
aver messo in evidenza le condizioni dei processiorga-ntnativi. Inoltre,
la
sua insistenza sui poteri organizzativi, sulle capacitàdi
intui-àone (ixsight), ecc. ha battutto
in
breccia le tesi meccanicistiche e elementaristiche del behaviorismo.Tuttavia si contesta a17a Gestalttbeorie la pretesa di voler essete una psicologia
te anche una filosofia) che spiega fittta la realtà psichica, partendo dal concetto di
« forma »> (esteso anche al campo fisico e fisiologico: isoruorfismo). fucerche recenti hanno dimostrato l'apporto dell'apprendimento nella percezione, e precisamente nel-I'approntare delle << forme >> o << ipotesi )> percettive,rr che vengono quindi applicate aflieìperienza sensoriale. Perciò
il
fatto che una << forma »> sia applicataa
prefe-renzt
di
un'alra non dimosra che sia innata. Ad es.,in
diverse culturegli
stessifatti, gesti, awenimenti sono diverso-ente Percepiti.
Nè è accettabile la << negazione della sensazione »> come processo conoscitivo delle quafita, indipendente dal processo di percezione delle forme globali. << La percezione della forma è sempte immsdia12, sebbene non tutti
i
suoi elementi, intesi nel senso recetrtemente altri autori gestaltisti (come Asch) hanno dinostrato maggiote cautela ideologica.148
L'importanza psicopedagogica delle ricerche sull'organizzazione percettiva,
l2l
sta nel fatto che esse hanno dimostrato Ia realtà e L'efrcienza
di
strutturemen-tali
unitarie, che tendonoa
tufroruarsie
ad allargarsi, ma sempre << organica-mente », col crescere dell'esperienza. La coscienza è un complesso organico di strutture unitarie.Lo
sviluppo awiene per << integrazione »)e
non per << som-mazione» di
elementi, per risffutturazioni successive del campo percettivo, enon tanto per associazione meccanica di dati sensoriali e intellettivi. <<
I
metodieducativi devono porre l'accento su77'organizzazione delle risposte
e
dei com-portamenti tn sisternidi
idee edi
atti strettamente coordinati »>"
(v.la
ffatta-zione sull'<< apprendimento »>).
L,
puNro Dr vrsrA crNETrco: TMpRESSIoNE Dr MovrMENToL'impressione
del
movimentoè
una percezione << unitaria »>. Essaconi-
122sponde a una <( discontinuità >>
di
eccitazioni successivedi
punti difierenti della retina. Quindi, a una discontinuitàe
molteplicità sul piano fisico corrisponde una impressione unitaria sul piano psicologico (fenomenico).L'impressione
di
movimento unitario si ha sia quandosi
osservail
movi-mento realedi
un oggetto e sia quando uno stesso oggetto si fa apparire suc-cessivamente in punti diversi dello spazio, senza che ci sia reale movimentodel-l'oggetto da un punto all'altro (fenomeno stroboscopico).
Oltre
la
condizione della discontinuitàdi
eccitazione successiva dei punti difierenti della tetina, l'impressionedi
movimento esigela
percezionedi
un<< quadro
di
riferimento».
Esempio:Un
puntoin
movimento,a
piccolave-locità, visto
in
una camera oscr.ra, non è percepitoin
movimento; basta dargli un quadrodi
riferimentoin
un altro punto luminoso fisso, perchè sia vistosu-bito in movimento.
In
generale,il
campo visivo che circonda l'oggetto in movi-mento fa da sistemadi
riferimento rispetto all'oggetto incluso (legge d.ell'inclu-siorue).Si può concludere che I'impressione
di
movimento, pur risultando daecci-tazioni discontinue
e
successive, possiedeun
chiaro catattetedi
<< forma».
E si tratta qui pure di una <( struttura »>,di
un processo unitario, nel qualei
pro.cessi parziali (le eccitazioni discontinue e successive) condizionano la forma to-tale, ma perdendovi la loro individualità.
IT. PTTNTO DI VISTA DINAMICO: IMPRESSIONE OT CEUSETTTI.
Si
tratta dell'impressionedi
azionedi un
oggetto sull'altro (per es., una lZ3 palladi
biliardo che ne colpisce un'altra, provocandoneil
movimento). Si haal7ora la percezione
di un
<< rapportodi
dominanza >>di un
oggetto sudi
un ra A. GetBs et al,, Educational Psycbology, New York, Macmillan, 1948, p. 120.124
altro. Anche qui, l'impressione
è
unitaria, ha caratteredi
<.< forma ,>:a
unamolteplicità
di
eccitazioni dal puntodi
vista fisico, corrisponde un'impressionedi
struttura unitaria, dal puntodi
vista fenomenico.A.
Michotte, dell'Università Cattolicadi
Lovanio, ha condotto esperienze ingegnosee
definitive sulla percezione della causalità fisica.t'Nore.
-
Si può parlaredi
un'<< educazione dei sensi »>?Concludendo