È
innegabile l'influsso del sostraro fisiologico sui fenomeni psichici; d,al-tronde quando si è seguitoiI
corso licealedi
fisiologia non si ebbe la preoccu-pazionedi
sottolinearele
implicanze psichichedi
certi meccanismi biologici.sarà quindi
utile
riprenderequi
brevemente quanto crediamo potrà giovare ad una più adeguata comprensione deifatti
psichici. Non pochi elementidi
fi-siologia sono sfiorati qua e colà nel corpo della trattazionel ma abbiamo
prefe-tito
raccoglierein
una visione organicai
principali conrlizionatori fisiologici, dell'attività psichica, come introduzione alla psicologia scientifica propriamente detta.1.
IL
CONDIZIONATORE EREDITARIOche
i
figlioli rassomigliano ai genitori non è certamente una scoperta mo- 90 derna; tuttavia fino al secolo scorso non si era andati oltre ad una constataziong.approssimativa ed empirica del fatto. Dopo
i
risultati delle ricerche tantosem-plici
quanto costantied
intelligenti dell'abate agostiniano Gregorio Mendel-
per la storia: ricerche accolte con la più grande freddez.za un secolo fa!-Ia genetica ha fatto molta strada e si è trasformata
in
autentica scienza, con i,suoi metodi,
le
sue leggi ele
sueinterpretazioni.
.Lr,
lrccr
pr MpNoErLe esperienze e Ie osservazioni
di
Mendel durarono per circa un decennio.AI termine di esso lo studioso formulò le sue ormai famose leggi, che, con qual-che precisazione, sono ritenute valide ancora oggi.
1.) La legge della dominanza.
-
Mendel si procurò primadi
tutto del materiale << puro >>, cioè delle piantej 91 (le sue esperienze erano fatte principalmente su piselli) che per varie genera-'zioni, ottenute per autoimpoliinazione, conservavano costantemente uno stessoi carattere (colore del fiore, colore e forma del frutto), oggetto del suo studio., Impollinando poi tra loro
fiori di
piante che possedevano allo stato puro duel* Come è stato awettito, questo capitolo è stato redatto dal Prof. Albino Ronco.
92
93
cafatteri opposti (es. colore bianco
-
colore rosso della corolla), ottennesog-getti con uno solo dei due catatteti che erano stati incrociati: esso era << domi-nante
»
sull'altro, che, al suo riguardo, si mostrava << recessivo »>.Questo aweniva alTa ptima genetazione. Ma
il
carattere recessivo non era totalmente scomparso dalla struttura della pianta generata;di
fatto ricompariva nelle successive genetazioni. Mendel formulò allora 7a seconda legge.2) Legge della disgiunzione dei caratteri.
La
seconda generazione, ottenuta dall'autoimpollinazione degliibridi
nei quali un carattere aveva dominato, non dava più piante figlie con l'unico ca-rattere dominante, ma un quartodi
esse presentavail
primitivo carattere re-cessivo, e, per glialtri
tre quarti, nelle generazioni seguenti, solo un quarto si manifestava portatore del carattere dominante puro, mentre per l'altra metà si comportava comei
progenitoriibridi. I
due caratteri che sembravano fusi in quello dominante-
e I'illusione era maggiore quando invece di un carattere do-minantei
due caratteri precedenti avevano prodotto un carattere intermedio ora tornavano a disgiungersi.-3)
Legge dell'indipendenza dei caratteri.Se invece di considerare una sola coppia di caratteri opposti ne consideriamo due
o più
(Mendel impollinava piselli a seme giallo e liscio conaltri a
semeverde e rugoso), notiamo che ogni coppia
di
caratteri antagonistisi
comporta indipendentemente dall'altra. Se 24. indicail
carattere dominante eda
quellorecessivo
di
una coppiadi
caratteri antagonisti (nell'esempio mendeliano ri-spettivamente giallo e verde); B e b il, carattere dominante e recessivo diun'al-ffa
coppia,le
due coppiedi
caratteri, tenendo conto anche della dominanza, potranno dare origine alle combinazioni genotipichee
fenotipiche illustrate nel quadro seguente (fig. 1):Frc. 1.
At giallo-a: uerde-B; liscio-b,. rugoso
-
Simboli del fenotipo: O liscio-eiallo -lrugoso-oetde.caratteri
combinati AB eb AB ab
o o o o
AB
Ab
aB
ab
AABB AABb AaBB AaBb
o o
AABb AAbb AaBb Aabb
o o o a
AaBB AaBb aaBB aaBb
o
tr
oI
AaBb Aabb aaBb aabb
732
tr
Se volessimo fare subito un'applicazione alla genetica umana, possiamo far notare che con le 24 coppie
di
caratteri indipendenti, quanti sonole
paia dei cromosomi umani, sono possibili circa trecento miliardidi
combinazioni per cui è estremamente improbabile che due persone abbiano 1o stesso corredo di caratteri dalla nascita:di qui
l'originalità biologicadi
ogni uomo,pur
nella fondamentale unità defla famiglia umana.L'rruTrnpnrtAzroNE cRoMosoMrcA
I
genetisti moderni, accettando le leggi di Mendel, ne hanno dato un'inter- 94 pretazione che non solo esprimessei fatti,
ma ne indicasse purela
cause, equesto si è reso possibile anche per
i
perfezionamenti indotti nella ricerca ci-tologica. Si è così giunti ad abbinare ogni carattere trasmesso ereditariamente ad un minuscolo elemento del nucleodi
ciascuna cellula del vivente.Per comprendere
iI
meccanismo genetico dobbiamorifarci
a17a divisione delle cellule, e precisamente alla cariocinesi; essa, com'è noto, mettein
rilievo le fini strutture del nucleo, la cui rete di cromarina, al momento della divisione, si componein
unitàdi
forma, dimensionie
numero costantie
caratteristiche per ogni specie biologica, dette cromosomi. Dal primo sdoppiamento dell'ovulo fecondato finoal
rimarginamento d'una cicatrice nellapiù
tarda età,, semprequando abbia luogo una divisione cellulare,
i
cromosomi generanoaltri
cro-mosomi identici a sè, che passeranno a f.ar pate della nuova cellula. Si vede com'era naturale fare l'ipotesi, che è poi stata sufrragata dall'osservazione, che
in questi minimi elementi così costanti e presenti in ogni cellula, fossero iscritti
i
vati carutteri somatici. Si è chiamato << genidio »> o <( gene »> l'elemento-
ma-cromolecola
-
che nel cromosomaè il
sostrato materiale condizionante un determinato carattere somatico.I
cromosomi di una stessa cellula non sonotutti
diversi tradi loro;
anzi a due a due sono del tutto simili, si hanno cioè delle paa&
<< cromosomi omo-loghi»:
si è perciò pensato cheil
medesimo caratterc abbia due elementide-terminanti, uno
in
ciascuno dei due cromosomi omologhi, che influiscono con-cordementeo
antagonisticamente alla f.otmazione del carattere esternoe
visi-bile del vivente.D'altra parte si è osservato che mentre le cellule normali o somatiche hanno
tutte
i
cromosomia
paia (corredo cromosomico diploide), nelle cellule germi-nali, cioèin
quelle mature per la reciproca fecondazione, si trova un solo cro-mosomadi
ogni tipo (corredo cromosomico aploide):infatti
ne77a mataruzione delle cellule germinalio
garnetisi
ha una cariocinesi particolare, riduzionale, detta meiosi, nel1a qualei
cromosomi non si moltiplicano, ma si separano sem-plicementein
due cellule distinte,in
modo chein
ognuna delle cellulevi
siauno solo dei cromosomi
di
ogni paio. Naturalmente con l'unioneo
zigosi dei gameti alla fecondazione,la
prima cellula del nuovo vivente possiede nuova-mente completoil
corredo cromosomico diFloide, nel numero dei cromosomiomologhi proprio della specie. Ma
in
ogni coppia, uno dei cromosomi proviene dal padre e I'altro dalla madre.Può awenire che
i
due cromosomi omologhi portino nei genidi la stessaqua-lità
perun
dato catattere somatico; avremo alloraun
omozigote; se invece portano una diversa qualità, avremo un eterozigote.95
Si vede ora quanto sia semplice l'interpretazione cromosomica delle leggidi
Mendel:la
legge della dorninanzasi
riduceal
fatto chei
due cromosomiomologhi che si inconttano alTa fecondazione sono portatori
o
della stessa qua-cellulesomoliche genilori
-ll
rnolurozione moJurozione
cellule germin6li
-zigosi
[l
Fre. 2.
Origine di una coppia di crornosoni onologhi nella pilma cellula d.el uiuente.
lità o di
qualità opposte perun
dato carattere somatico.Nel
primo caso laloro azione concorde determina senza
lotte il
carattere esterno; nel secondo,il
loro antagonismo si risolvein
favore del più forteo
dominante, che fa pre-valere la sua influenza su quella del gene recessivo.Continuando 1o stesso ragionamento entriamo nelTa legge della disgiunzione dei caratteri: infatti
il
carattere recessivo non scompare;la
struttura genidica,o genotipo, dell'individuo è un ibrido, mentre la struttura esterna e visibile, o .fenotipo, può presentarc
rl
caruttere dominante allo stato puro.Alla
seconda generazione peròil
carattere recessivo entra nuovamente nel gioco delle pro-babilità, e può awerarsi la possibilità che nei due cromosomi omologhi vengaa trovarsi
lo
stesso carattere recessivo, che ora appare anche esteriormente nel fenotipo.La
terza legge, dell'indipendenza dei caratteri,si
spiega abbastanza facil-mente, sesi
suppone chei
vari caratteri studiati siano comandati da genidi posti su difierenti cromosomi:il
gioco delle loro combinazioni risulta così in-dipendente.AIla
lucedi
quest'interpretazione,le
leggidi
Mendel sono apparse noniln-734
!!-solo più chiare, ma anche più ricche: si è infatti notato che, se si davano mol-tissimi casi per
i
qualila
f.ormulazione << fenotipica» di
Mendel era soddisfa-cente, se ne davano pure altri nei quali occorreva rifarsi alf interpretazione << ge-notipica >>,e
cioèal
giocodei
cromosomi,i
qualinon
sempre seguonoi
chiari schemi che
noi
tracciamo per nostra comoditàdi
studio.Morgan, sperimentando all'inizio
del
secolo conil
moscerino Drosopbila 96 melanogaster, ha potuto appurare che nella cariocinesi meiotica della matura-zione dei gametii
cromosomi omologhi, primadi
separarsi, si awiticchiano, e,quando
si
dividono,si
scambiano talvolta qualche porzionedel loro
genidi, in modo che alla generazione successiva passano dei cromosomi non esattamenteidentici a quelli che
il
genitore aveva a sua volta ereditato.Talora, per f intervento
di
agenti non facilmente individuabili,si
hannopure delle mutazioni nella struttura stessa del singolo genidio; questo può
av-venire specialmente a causa
di
radiazioni che superano un certo limite.Naturalmente questa concezione quasi meccanicistica dei processi biologici non vuole essere una spiegazione esaustiva del fenomeno genetico, poichè le sfuggono molti elementi, com'era da aspettarsi qui più che altrove, trattandosi dell'origine della vita. Ma, nei suoi
limiti,
è un vero apporto alla conoscenzadei viventi
in
genere e dell'uomoin
specie, con tutte le conseguenze pedagogi-che, sociali e morali che ne derivano.Enr,orraRrrrÀ psrcsrce
Dall'analisi delle leggi generali della genetica emergono due osservazioni: 97
la
prima, che esisteun
vero fondamento della rassomiglianza familiare,e
diesso si dovrà fate
il
debito conto; la seconda, chei
figli sono <( originali >> anchedi
fronteai
genitoriin
quanto 7a combinazione cromosomica della zigosi ha certamente una risultante fenotipica difierente-
e talvolta molto di.fierente da quella dei genitori; ediI
fenomeno appare anche più complesso quando-
si richiamano le precisazionedi
Morgan alle leggi mendeliane e Ie nuove ipotesi sull'azione enzimatica, sinergica ed antagonistica, dei genidi.Per l'economia del presente lavoro
ci
interessa particolarmente I'eredita-rietà psichica.Al
riguardo si deve tener presente un principiodi
ordine gene-rale: strettamente parlandosi
ereditano soltanto delle strutture biologiche; lo psichismo nonsi
eredita che nella misura che esso dipendedal
suo fonda-mento biologico. Negli stessi animalila
vita psichicaè in
funzionedi
moltialtti
fattori, quali l'ambiente, l'apprendimsnls, ecc.; nel caso dell'uomopoi il
problemasi fa
maggiormente complesso per l'intervento dell'intel)tgenza ra-zionale e della hbera iruziativa per cui può plasmare se stesso. Quale sia esat-tamentela
rclazione dei fattori nominati conil
supporto biologico ereditario, non è facile determinarlo; ma da questo accenno si possono scorgereil
signifi-cato ed
i limiti
dell'ereditarietà psichica. Nell'ambitodi
questo principiogene-rale vanno poste le afiermazioni che seguono.
l)
L' ereditarie t à dell' i.nt elli genza.98 In
psicologia sperimentaleiI
termine intelligenza ha un doppio significato;uno è
il
corrispettivo dell'intelligenza ruzionale, logicao
astratta l'altro indica un <( saper fare » che è comune all'uomo e agli animali,i
quali pure risolvonoi
loro << problemi »>, sono capacidi
apprendimento, ecc. Comunquesi
intenda f intelligenza, pate che essa sia condizionata da1 sosuato biologico, e perciò in qualche modo ereditabile.Il
materiale umano per fare ricerche anche sul primo tipodi
intelligenza, quella logica,è
rappresentato dai gemelli uniovulari, provenienti cioè da un solo zigote (ovolo fecondato), dal quale, per cause non ancora ben note, si sono sviluppati due organismi interi. È evidente che questi due organismi sono genotipicamente e fenotipicamente identicio
speculari; se, per Ie vicende della f.amigha, essi vengono separati e ctesconofin
dalla pfima tnfanziain
ambienti di#erenti, presentano le condizioni ideali perlo
studio dell'incidenza dell'eredi-tarietà: tnf.atti ciò che dopo alcuni annivi
saràdi
significativamente comunenei due gemelli, sarà doyuto non all'ambiente, diverso per ipotesi, ma pro-prio al comune patrimonio genetico.
Ora, prescindendo dalla osseryazione comune, sempre vahda
-
purchè sitratti
di
veri gemelli, e non soltanto di parti simultanee-
le ricerche positive hannoin
genere rilevato una correlazione molto alta trale
misure dell'intelli-genza dei gemelli uniovulari anche se cresciutiin
ambienti differenti;e
la difrercnzafra le
correlazioru ri.ferentisiai
gemelli uniovularie
quelle relativeai
ftatelJu, non uniovulariè
sempre altamente significativa.Questi dati, nonostante alcune discussioni sulla loro interpretazione,
sem-brano provare chiaramente l'apporto
di
un fattore ereditario nella misura del-l'intelligenza.99
Perl'altra
accezionedel
termine 'tntelfigenza (pratica, fattadt
organtzza-zione
di
immagini motoriche, ecc.) si sono fatte brillanti esperienze su animali.Il
Tryon, partendo da una stirpe indi#grcnziatadi
topi che, nell'apprendete un labirinto facevano un numero maggioreo
minotedi
sbagli, scelsei più
abili tra loro, ripetendo poi questa selezione per le successive generazioni. .^11.a teflagenerazione
le
due famiglie erano già notevolmente di#erenti; all'ottava gene-razione quasi nessuno della famiglia dei meno abili eguagliavai più
scadentidella famiglia dei più brillanti. Nel 1954 un gruppo
di
ricercatori, esaminandoi
discendenti delle famiglie selezionate dal Tryon, scoprì chein
tutte le porzioni di cervello dei soggetti più intelligenti era presente una maggiore concenttazione della colinesterasi, un fermento attivantela
rasmissione degli impulsi nervosi:era chiaro che l'eredità dell'intelligenza
o
deld,a stupidità poteva essere dovuta ad un genidio determinanteil
tassodi
colinesterasi.Pare dunque accertato che al-eno alcuni
tipi di
intelligenzae
alcuniele-menti del talento
si
possono ereditaree di
fatto sono ereditati.136
2) L' ereditarie t à d ell' e rru o t iaità.
Anche I'emotività pare ereditaria. Per I'uomo una certa rlimostrazione
si
100può addume da un'osservazione che è alla portata
di tutti
e che è stata scienti-ficamente conffollata: una notevole stabilitàdel
temperamentonello
stessoindividuo. Quando
gli altri
f.attori variano conlo
sviluppo, comedi
f.attoav-viene quasi sempre, non resta che
il
fattore biologico ereditario che possa dare ragionedi
tale stabilità; e si noti che questa stabilitàdi
temperamenro sirileva ancota prima che entrino
in
giocoi
fattori della coscienza morale e della Iibera volontà. Anche ricerche sull'albero genealogicodi
famiglie noteci
pos-sono fornire simili risultati.
Per gli animali sono state fatte indagini analoghe a quelle per I'intelligenza, ancora su topi.
In
dodici generazioni selettive l'indicedi
emotivitàsi
era di molto elevato.3) Ereditarietà dei morbi.
Sono cettamente ereditarie malattie e disposizioni a contrarle facilmente,
e
101spesso
si
ttattadi
malattie che hanno un grande influsso sullo sviluppo dello psichismo umano: formedi
idtozia, malattie nervose qualila
balbuzie, l,emi-crania, alcune formedi
epilessia; malattie degli organi dei sensi, comeil
dal-tonismo,
la
cateratta,la
sordità edil
conseguente mutismo; anchela
predi-sposizione alla tubercolosi, che può tanto incidere sul livello vitalee
perciòpsichico
di un
soggetto,è
ereditabile.Ai fini
pedagogici sono da equipararsi alle malattie ereditarie quel7econge-nite, che cioè non sono dovute ai genidi, ma sono contratte nel periodo prena-tale per infezione da parte dell'organismo materno. Tra Ie più gravi ricordiamo
la
sifilide e l'alcoolismo, che awelenanole
tenerissime strutture embrionali, e Iasciano tare penose per tutta 7a vita.Vi
è infine un'eredità psichica non fondata sulla trasmissione biologica dei cromosomi, ma diretta, che passa dall'ambiente familiare alla psiche del bam-bino. Quest'eredità ambientale può determinarein un
senso piuttosto che in un altro le possibilità polivalenti isctitte nel corredo biologico,o
variare note-volmente l'accento dell'unao
dell'altra delle disposizioni ereditarie,o
murarne l'oggetto ela
direzione.È dificile dire quale sia la parte dell'eredità biologica e quale Ia parte
del-I'ambiente, specialmente quando
il
bambino edil
fanciulloè
ancora cosìsen-sibile agli influssi esterni. Se
il
fattore biologico pare avere una decisa prepon-detanzain
quello che è caratteristica vitale, ptontezzadi
reazioni, tipodi
emo-tività e
di
intelligenza, e simili, I'educazione e l'ambiente prendonoil
soprav-vento quando si tratta
di
specificare l'atrtazionedi
queste forze chela
natuta ha messo a disposizione, e questo tanto più quantoci
si awicina aI campo ti-picamente umano delfa valutazione tazionale delle cose, della libera autodeter-minazionee
della scelta morale.LO?
103
2.
IL
CONDIZIONAMENTO NERVOSOSe
il
fattore ereditario è la base sulla quale si costruisce I'organismo,iI
re-golatore principale del suo comportamento restail
sistema nervoso. Siccome abbiamo buone ragioni per supporte neilettori la
conoscenza degli elementi dell'anatomia e della fisiologia del sistema nervoso, ci limiteremo a richiamare alcune nozioni che interessano più da vicinoi
problemi della psicologia.Sarebbe certamente
di
grande interesse perla
psicologialo
studio del si-stema cerebro-spinale, specialmente per quantosi
ripotta alla fisiologia degli organi dei sensi, ai meccanismi dei riflessi e del movimento muscolare, alle lo-ca[zzazioni cerebrali ed agli altri centridi
coordinazione rappresentativa e mo-torica. Supponendo note queste nozioni dai normali programmi della scuola media superiore,ci
fermetemo brevemente sul sistema autonomo.Il
sistema autonomo si distingue da quello cerebro-spinale perchè è esclusi-vamente motorico, perchè ha sinapsie
ganglial di
fuori del sistema nervoso centrale (encefalo e midollo), perchè è meno diflerenziato e tende ad azioru éi insieme, ed in-fine perchè innerva non dei rnuscoli striati, ma ghiandole, vasi sanguigni, muscoli lisci (involontari).In
questo sistema, parallelo almeno fino ad un certo puntoa
quello cere-bro-spinale,si
possono distinguere due sorgentidi attività: la
primaè il
si-stema simpatico, che è costituito da una serie
di 22
gangli disposti a destra ecla sinistra lungo
la
spina dorsale, trala
regione toracicae
quella lombare; laseconda è
il
sistema parasimpatico, costifuito da fibre che partono dall'encefalo, particolarmenteil
decimo paiodi
nervi cervicali, detto pneumogastrico o vago, e da altre fibre che partono dalla regione sacrale del midollo.Il
simpatico edil
parasimpatico hanno generalmente un'azione antagonista:e questo perchè mentre
il
parasimpatico presiede all'edificazione dell'organismo ed all'ammasso delle riserve numitive ed energetiche (anabolismo),il
simpaticopresiede al loro consumo
in
casodi
bisogno (catabolismo).D
qui s'intendefa-cilmente quali siano le loro rispettive funzioni:
il
simpatico è l'agentedi
unamobilitazione generale delle risorse dell'organismo
in
casidi
emergenza; la pupilla si dilata per seguire meglio Ia situazione,i
vasi sanguigni dei visceri si restringono e fanno travasareil
sangue versoi
muscoli edil
cervello,il
cuoreaccelera
il
battito edi
polmoniil
titmodi
respirazione per favotire leossida-zioni che devono fornire maggiore energia. L'attività gastrica ed intestinale è fermata,
si
esaltala
secrezione dell'adrenalina che libera dal fegato unamag-giore quantità
di
zucchero, uno deipiù
rapidi combustibili organici:in
con-clusioneil
metabolismo dei tessuti vienein
vario grado accresciuto dalf inter-vento del simpatico.Il
parasimpatico agiscein
maniera opposta: partecipa alla digestione ac-crescendola
salnazione, intensificandoIe
contrazioni dello stomacoe
stimo-lando le secrezioni gastriche; con la porzione sacrale, poi, regola l'eliminazione 138delle sostanze ormai nocive. Oltre a questo riduce
gli
sperperidi
energia, dece-lerandoil ritmo
cardiacoe
respiratorio, provocandola
vasodilatazione, ed abbassando così. la pressione sanguigna, cose tutte che contribuiscono a ridurredelle sostanze ormai nocive. Oltre a questo riduce