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ALBERO DEI DISPOSITORI

Nel documento LINGUAGGIO ASTRALE (pagine 107-114)

TECNICHE INTERPRETATIVE

ALBERO DEI DISPOSITORI

In ogni segno zodiacale vi sono uno o due pianeti in domicilio. Il fatto che il Signo-re, Maestro o Governatore (come vengono definiti i pianeti domiciliati) di un segno non si trovi nel suo domicilio non indebolisce il rapporto tra il Governatore ed il suo segno. Tanto è vero che da bravo padrone di casa (domus in latino) continua a ge-stire gli affari relativi ai suoi domini. Se in uno o tutti e due i Segni zodiacali di do-micilio sono presenti alcuni pianeti il Signore in oggetto assume le caratteristiche di

Dispositore ed i pianeti che si trovano nei suoi domicili sono detti Disposti. Il

Di-spositore dispone, comanda, gestisce i pianeti che si trovano nei suoi possessi, come un padrone di casa detta, nel suo domicilio, le leggi cui tutti devono attenersi. È ov-vio che le caratteristiche di qualsiasi Dispositore saranno determinate dalla natura del pianeta, dalla sua condizione celeste, terrestre e per aspetti. Uno stesso pianeta, in Tema Natali diversi, potrebbe avere caratteristiche notevolmente diverse.

Una considerazione circa le peculiarità di questa tecnica è che, essendo basata sui domicili dei pianeti, risente poco di eventuali errori sull’ora di nascita.

Ma cos’è l’Albero dei Dispositori?

È un grafico che evidenzia la catena gerarchica tra i pianeti, espressa dal rap-porto Pianeta Dispositore/Pianeta Disposto.

A cosa serve questa tecnica?

Nel caso più favorevole ad individuare quale energia planetaria si trova al ver-tice di questa catena gerarchica. Essendo al verver-tice è lui il dispositore di se stesso e

dispone di tutti gli altri. Detto in parole povere, è lui che “co-manda”.

Vediamo, aiutandoci con degli esempi, come costruire l’Albero dei Dispositori e quali sono i risultati che possiamo ottenere.

Come si costruisce l’Albe-ro dei Dispositori?

Per prima cosa diremo che devono essere presi in considerazione solo i pianeti personali (fino a Saturno). I pianeti generazionali (Urano, Nettuno e Plutone) li conside-riamo Disposti ma non Dispo-sitori.

Per convenzione indico come punto di inizio dell’Albe-ro l’Ascendente, ma in realtà potrei iniziare da un qualsiasi pianeta e non cambierebbe nulla.

Sotto il grafico dell’

Esempio 1 vedete i simboli dei pianeti collegati da frecce. Questo è l’Albero Di-spositori.

Nell’Esempio 1 (Tema Natale di Nicolò Copernico, scienziato ed astronomo promulgatore del sistema eliocentrico, vissuto tra il XV e XVI secolo)l’ASC è nella Vergine. Il pianeta domiciliato in Vergine è Mercurio, quindi Mercurio è il

Disposito-re dell’ASC. Per esprimeDisposito-re ciò graficamente disegniamo il simbolo di Mercurio sopra

la scritta ASC e tracciamo una freccia che da Mercurio punta verso ASC. Da dove parte la freccia questi è il Dispositore, dove punta la freccia questi è il Disposto.

A questo punto dobbiamo vedere se Mercurio, oltre all’ASC, dispone di altri pianeti. Per questo andiamo a vedere se ci sono pianeti in Gemelli e in Vergine.

In Vergine troviamo Plutone. Tracciamo una freccia che da Mercurio punta verso Plutone.

– Per ottenere un Albero il più possibile ordinato e quindi leggibile è consigliabile tracciare le frecce verso il basso; queste frecce rappresentano i rami dell’Albero.

Una volta tracciato Plutone ci fermiamo perché, come abbiamo detto, consi-deriamo i pianeti generazionali come Disposti ma non Dispositori.

Guardando l’altro segno di domicilio di Mercurio, i Gemelli, troviamo Saturno. Anche in questo caso tracciamo la freccia Mercurio—–>Saturno (Mercurio dispone di Saturno).

Non essendoci altri pianeti nei segni mercuriali passiamo a considerare Sa-turno.

Prima di continuare enunciamo però una regola.

– Prima di sviluppare l’Albero in altezza devono essere sviluppati i rami verso il basso, fino a terminare ogni ramo con un pianeta Disposto, ma non Dispositore.

Tornando al nostro esempio 1 dobbiamo controllare se ci sono pianeti presenti nei segni saturnini (Capricorno e Acquario). Nel Capricorno non ci sono pianeti, mentre nell’Acquario c’è Marte.

Quindi Saturno——>Marte (Saturno dispone di Marte).

Non essendoci altri pianeti nei segni saturnini passiamo a considerare Marte. Nei segni marziali (Ariete e Scorpione) troviamo Venere (Ariete) e Urano e Net-tuno (Scorpione).

Tracciamo perciò tre frecce che da Marte puntano verso Venere, Urano e Net-tuno.

Come Plutone anche Urano e Nettuno sono pianeti generazionali, quindi Di-sposti ma non Dispositori e perciò due estremità di rami.

Venere, invece, può essere Dispositore di eventuali pianeti che si trovassero nei suoi segni di Domicilio (Bilancia e Toro). Nel nostro esempio Venere non dispone di alcun pianeta e quindi il ramo, di cui è un estremo, termina.

A questo punto tutti i possibili rami che partono da Mercurio sono stati trac-ciati. Non ci rimane che osservare in quale segno si trovi Mercurio, per trovare il suo eventuale Dispositore.

Mercurio in effetti è situato in Pesci, quindi il suo Dispositore è il pianeta do-miciliato in Pesci, Giove.

Quindi Giove——–>Mercurio (Giove dispone di Mercurio). Nel grafico poniamo il Dispositore al di sopra del Disposto.

Come abbiamo fatto precedentemente dobbiamo verificare se ci sono altri pia-neti disposti da Giove e quindi nei suoi domicili (Sagittario e Pesci). Nel Sagittario troviamo la Luna, mentre nei Pesci è presente il Sole. Giove dispone del Sole e della Luna. Come in precedenza tracciamo delle frecce che, partendo da Giove, puntano verso il Sole e la Luna.

Procedendo a sviluppare i rami verso il basso andiamo a controllare se la Luna dispone di qualche pianeta. Nel suo domicilio, il Cancro, non ci sono pianeti. Questo ramo termina con la Luna.

Resta da controllare il Sole. Nel suo segno di domicilio, il Leone, non ci sono pianeti. Anche questo ramo termina con il Sole.

Non ci resta che controllare se esiste un pianeta che disponga di Giove, vertice del nostro Albero. Andando a verificare notiamo che Giove si trova nel Sagittario, se-gno di domicilio. È perciò disposto da se stesso.

Non essendo possibili ulteriori sviluppi di questo Albero non ci resta che contare gli elementi che lo compongono (Pianeti + ASC = 10+1=11). Dopo aver verificato che compaiono tutti e 11 gli elementi possiamo considerare concluso il lavoro iniziale.

Passiamo ora alla fase interpretativa.

Potete notare come Giove sia al vertice dell’Albero e come perciò non riceva or-dini (disposizioni) da altri pianeti. È in una situazione di supremazia e di comando. In questo caso rileviamo una situazione ottimale e per nulla consueta, quella di un unico pianeta che dispone direttamente o indirettamente, ma comunque efficacemente, di tutti gli altri. In questo caso il pianeta dominante è detto Dispositore unico.

– La caratteristica fondamentale del Dispositore unico è che si tratta sempre di

un pianeta in Domicilio, quindi nel pieno della sua forza ed al vertice della catena ge-rarchica.

In relazione all’esempio 1 diremo che Giove (Dispositore unico) si trova nel suo domicilio diurno, in Sagittario, in terza casa, congiunto alla Luna, quadrato al Sole, trigono a Venere.

Aggiungerei l’ulteriore considerazione che Giove dispone direttamente del Sole, della Luna e del dispositore dell’ASC. Niente male!

Questo è il quadro da interpretare per capire quali tematiche siano al governo in questa personalità.

Ed ecco una succinta interpretazione:

“Idealismo accentuato, mirato al raggiungimento della conoscenza ed alla co-municazione agli altri di ciò che si è appreso (insegnamento, scritti). I Valori che pone al vertice sono quelli di giustizia, religione e conoscenza. Tutto è visto con ottimismo e ingenua buona disposizione verso gli altri (di primo acchito) che con la loro accetta-zione rinvigoriscono la scarsa fiducia in se stesso. “

Il fatto poi che Giove disponga del Sole, della Luna e del Dispositore dell’ASC rende ancora più efficace il suo operare.

Passiamo ora all’ Esempio 2.

Si tratta del Tema Natale di Landrù, il celebre Barbablù francese pluriomicida che sposava e dopo un po’ uccideva le consorti facendone scomparire i corpi in una stufa a legna.

Partendo sempre dall’ASC e seguendo il metodo prima esposto, verifichiamo che al vertice di questo Albero si trova Marte. In questo caso c’è però una variante, rispet-to all’esempio precedente. Marte, che dispone di tutti gli altri pianeti, compreso il So-le, è a sua volta disposto dal Sole (Sole<——–>Marte). Ciò significa che i due pianeti si sono scambiati i domicili. Questo scambio viene definito astrologicamente Mutua

sussiste una distanza angolare codificata.

In questo caso diremo che il Dispositore Unico è rap-presentato da questa Mutua Ricezione.

Quando si verifica una Mutua Ricezione dominante è opportuno comunque verifica-re se tra i due pianeti ci sia un aspetto. Questo ci illuminerà ulteriormente circa la natura di questa relazione. In questo ca-so tra il Sole e Marte c’è una relazione di trigono. Un aspet-to di trigono sottintende una collaborazione fattiva tra le due energie planetarie. Il pos-sessore di tale aspetto perse-gue le proprie mete con deci-sione e desiderio di vittoria. Come possiamo vedere dall’Al-bero è Marte che dispone di tutti i pianeti (quasi tutti diret-tamente, visto lo stellium in Ariete), mentre il Sole dispone

direttamente di Marte e indirettamente (tramite l’essere dispositore di Marte) degli al-tri pianeti. Marte è inoltre congiunto al Nodo Nord, la qual cosa proietta questa ener-gia in una dimensione fatale, secondo l’Astroloener-gia Spirituale-Karmica.

Le potenti pulsioni sessuali di Marte-Leone-5a casa divengono l’elemento scate-nante di una personalità altrimenti tutta giocata nell’ombra. Il fascino velenoso del cobra e di un ragno che attira le prede nella sua dimora per sacrificarle al proprio in-saziabile appetito. Sole e Marte indicano che l’individuo ha fiducia nel perseguimento delle proprie mete e costanza nell’attendere i risultati. È ovvio che Marte risponde nel concreto alle esigenze inconsce di un Sole in 12 casa e indirettamente a tutti i pianeti in 12 ad esso congiunti.

Marte e Sole sono ambedue pianeti di fuoco ed è noto quanto questo perso-naggio abbia utilizzato questo elemento per far scomparire le prove dei suoi mi-sfatti. Possiamo qui sottolineare il lato distruttivo del Fuoco. A Marte possiamo le-gare sia la profonda violenza del suo carattere(anche psicologica = Sole 12a in Arie-te > Testa), che gli strumenti usati per ridurre i corpi delle vittime a combustibile per la stufa.

A questo punto mi fermo, in quanto il mio intento non è quello di elaborare un’interpre-tazione del Tema preso ad esempio, ma semplicemente di illustrare l’utilizzo di questa tecnica, che dovrà essere inte-grata con altre tecniche e con le consuete valutazioni dei pia-neti nei segni, nelle case e nelle relazioni reciproche di aspetto.

Esempio 3.

Questo è il Tema Natale di Galileo Galilei (1564-1642), scienziato e filosofo, conside-rato il padre del sistema speri-mentale.

Una volta tracciato il gra-fico dell’Albero dei Dispositori notiamo come si sia formato un Circuito chiuso di quattro pianeti, dove ognuno è dispo-sto e dispositore. Non esiste un pianeta unicamente disposito-re (come nella Mutua Ricezio-ne), in questo caso il gioco non è tra due ma tra quattro pianeti. Se avvenisse tra tre o tra cinque pianeti non sarebbe molto diverso, in linea di massima.

Questa situazione è in genere di non facile decifrazione; sono troppi i fattori in gioco. Possiamo però dire che, come in questo caso, se c’è un pianeta che dispone di più pianeti (in questo caso Giove), questi assume una preminenza rispetto agli altri. Per il resto, qualora il Circuito sia formato da pianeti per qualche motivo (naturale o accidentale) affini, si potranno evidenziare delle tematiche dominanti. Un elemento che potremmo evidenziare in questo caso è il fatto che tutti e quattro i pianeti del Circuito si trovano nell’emisfero sociale delle case (VII…..12a). Un individuo che aspira al riconoscimento ed a comunicare ed insegnare agli altri le proprie scoperte.

Esempio 4.

In questo ultimo esempio analizzeremo il caso in cui l’Albero dei Dispositori si presenti Frammentato in due o più gruppi. Come possiamo osservare

dall’esem-pio 4 i pianeti sono riuniti in tre gruppi, nel primo è domi-nante una Mutua ricezione Luna-Venere, negli altri due abbiamo dominante Saturno ed il Sole. È chiaro che queste situazioni si presentano quan-do sono presenti più pianeti in domicilio o, come in questo caso, in presenza di Mutue ri-cezioni.

Questo è, a mio parere, si-gnificativo di una persona che vive a scompartimenti stagni. In questo caso la sfera affetti-vo-emotiva (Venere<——–>Lu-na), il proprio senso di sicurez-za e l’accettazione dei propri li-miti attraverso l’elaborazione dei rapporti familiari (Saturno) e il senso di sé realizzato attra-verso la comunicazione e l’a-pertura creativa agli altri (Sole), rappresentano tematiche non necessariamente compatibili e integrate. La persona ha la sen-sazione di vivere le tre

dimen-sioni senza continuità. Questa frammentazione è più accentuata quando tra i pianeti dispositori mancano aspetti angolari.

In questo caso specifico Saturno è in quadratura con la Luna ed in debole oppo-sizione con Venere. Sembrerebbe perciò che la comprensione dei propri limiti e l’ac-quisizione di una propria tranquillità debbano fare i conti con una certa tendenza ad appoggiarsi agli affetti (Luna-Bilancia e Venere-Cancro) e a non concepire una vita pienamente indipendente.

Inoltre Saturno forma un quinconce di ottava (0° di orbita!) col Sole. Questo aspetto rappresenta un obbligo ad accettare tutte quelle trasformazioni che la vita ri-chiede con flessibilità e adattamento, cercando di armonizzare le proprie esigenze e ciò che sente come “proprio dovere”. La difficoltà sarà quella di sostituire al “senso del dovere” un “senso del volere” basato su una sana ed equilibrata accettazione delle proprie responsabilità (nel senso di scelte operate liberamente con maturità e consa-pevolezza).

L.A. 132-660

Nell’omeopatia è fondamentale l’inquadramento psicologico-esistenziale del sog-getto: a questo fine una preventiva analisi astrologica puo’ essere di grande aiuto. Inoltre l’autrice ne approfitta per sintetizzare con grande chiarezza i principi-base e i metodi diagnostici dell’omeopatia, spesso poco conosciuti.

Un caso clinico di depressione

Il caso che prenderò in considerazione riguarda una donna di 34 anni.

Sua madre morì improvvisamente il 15 novembre 1991, dopo un intervento neuro-chirurgico. Suo padre morì un anno e mezzo dopo la madre, anche lui in se-guito ad un intervento neuro-chirurgico, esese-guito dallo stesso medico.

Naturalmente, dopo quegli eventi dolorosi, la giovane donna si domandava spesso se quel neurochirurgo era bravo e se i genitori sarebbero stati ancora in vita se avessero scelto un altro medico. Lei non poteva accettare la morte dei genitori.

Attualmente è felicemente sposata e vive con la famiglia all’estero, dove la-vorano sia lei sia il marito. Ha due figli piccoli che sono nati dopo la morte dei ge-nitori. Subito dopo la nascita dell’ultimo figlio (nel 1994), i medici scoprirono che lui aveva un difetto all’uretra e doveva essere operato. In considerazione del fatto che il bambino era molto piccolo permisero alla madre di rimanere in ospedale. Quando visitai madre e figlio all’ospedale notai che lei era molto triste, ma assicu-rava che stava bene. Le suggerii, allora, che le avrebbe fatto bene un rimedio omeopatico per il dolore che aveva subito. A questa mia proposta lei non reagì. Non voleva parlare della sua tristezza. Fortunatamente l’operazione al bambino riuscì bene.

Circa un anno e mezzo dopo, la signora cambiò idea e prese un appuntamento omeopatico con me. Il primo consulto avvenne il 22 marzo 1996 e nel 1997 ritornò con la sua famiglia in patria.

Sonja Van Slooten

L’ASTROLOGIA COME SUPPORTO

Nel documento LINGUAGGIO ASTRALE (pagine 107-114)