• Non ci sono risultati.

DUE SISTEMI PER VALUTARE LA FORZA DEI PIANEI IN ASTROLOGIA INDIANA:

Nel documento LINGUAGGIO ASTRALE (pagine 156-162)

LO SHADBALA

segno amico, 7,5 punti in un segno neutrale, 3,75 punti in un segno nemico e 1,875 punti nel segno del peggior nemico. I criteri per il calcolo delle amicizie e inimicizie planetarie si possono trovare in qualsiasi testo di astrologia vedica. La somma dei punti ottenuti nelle sette carte divisionali costituisce la Saptavargiya Bala.

La terza componente della forza di posizione è detta forza dei segni pari e di-spari e si calcola nella D1 e nella D9. I pianeti maschili (Sole, Marte, Giove, Mercurio e Saturno) ottengono 15 punti nei segni dispari e 0 nei segni pari, i pianeti femmi-nili (Luna e Venere) 15 nei segni pari e 0 in quelli dispari, il totale della somma dei valori in D1 e in D9 costituisce la Ojayugma Bala.

Il quarto componente della forza di posizione è la forza nelle case angolari, i pianeti hanno 60 punti nelle case angolari (Kendra) 30 punti nelle case succedanee (panapara) e 15 punti nelle case cadenti (apoklima). L’ultimo componente della

for-Tavola pianeti e segni

Segno Signore Domicilio • Moola Trikona Massima esaltazione Massima debilitazione Radice del Trigono

Aries - Mesha Marte Marte 12°-30° Marte 0°-12° Sole 0°-30° (100) Saturno 0°-30° (20°) Taurus - Vrishabha Venere Venere 0°-30° Luna 30-30° Luna 0°-3° (3°)

Gemini - Mithuna Mercurio Mercurio 0°-30°

Cancer - Karka Luna Luna 0°- 30° Giove 0°-30° (5°) Marte 0°-30° (28°) Leo - Simha Sole Sole 20°-30° Sole 0°- 20°

Virgo - Kanya Mercurio Mercurio 200-30° Mercurio 15°- 20° Mercurio 0-15° (15°) Venere 0°-30° (27°) Libra - Tula Venere Venere 20°-30° Venere 0°-20° Saturno 0°-30° (20°) Sole O°-30»(IO°)

Scorpio - Vrishchika Marte Marte 0°-30° Luna 00-300 (30)

Sagittarius - Dhanu Giove Giove 10°-30° Giove 0°-10°

Capricorn - Makara Saturno Saturno 0°-10° Marte 0°-30° (28°) Giove 0°-30° (5°) Aquarius - Kumbha Saturno Saturno 20°-30° Saturno 0°-20°

za di posizione è la forza dei decani, I pianeti vengono suddivisi in maschili (Sole, Marte e Giove), femminili (Luna e Venere) e neutri (Mercurio e Saturno), i pianeti maschili ottengono 15 punti nel primo decano, i pianeti neutri 15 punti nel secon-do decano e i pianeti femminili 15 punti nel terzo decano. Il totale delle cinque par-ti cospar-tituisce la Sthana Bala.

La seconda forza dello Shadbala è chiamata Dig Bala (Forza direzionale), Il pia-neta ottiene 60 punti nella casa dove e considerato potente e 0 punti nel punto op-posto di 180 gradi. Giove e Mercurio ottengono i 60 punti in 1° casa (Est), la Luna e Venere ottengono i 60 punti in 4° casa (Nord), Saturno ottiene i 60 punti in 7° casa (Ovest), il Sole e Marte ottengono i 60 punti in 10° casa (Sud), il punto più forte della casa è chiamato Bhava Madya punto di mezzo della casa, in occidente cuspi-de o inizio cuspi-della casa. Per le posizioni intermedie si calcola 1 punto ogni 3 gradi.

La terza forza dello Shadbala è chiamata Kaala Bala o forza temporale ed è costituita da nove componenti:

Nathonnata o Divaratri Bala (forza diurna e notturna), il Sole Giove e Venere

60 punti a mezzogiorno e 0 punti a mezzanotte, Luna Marte e Saturno 60 punti a mezzanotte e zero punti a mezzogiorno, per i valori nelle posizioni intermedie si calcola 1 punto ogni 3 minuti.

Paksha Bala (Forza del mese lunare), il mese lunare viene diviso in due parti Shukla Paksha (Luna crescente) e Krishna Paksha (Luna Calante), durante la luna

crescente i pianeti considerati come benefici naturali (Giove Venere e Mercurio ben messo) sono considerati forti e ottengono 60 punti quando c’è la Luna piena, du-rante la Luna calante i pianeti malefici naturali (Sole Marte Saturno e Mercurio mal messo) sono considerati forti e ottengono 60 punti quando c’è la Luna Nuova. La Luna è considerata forte dall’ottavo Tithi (giorno) della fase crescente all’ottavo giorno della fase calante, Per calcolare la Paksha Bala della Luna bisogna sottrarre alla sua longitudine quella del Sole e dividere per tre (Se la longitudine della Luna è inferiore a quella del Sole aggiungere 360 gradi).

La Tribhaga Bala concerne la parte diurna e la parte notturna del giorno, dal-l’alba al tramonto (Dinamaan) e dal tramonto aldal-l’alba (Ratrimaan), le due parti a lo-ro volta sono divise per tre ognuna governata da un pianeta, Giove ottiene sempre 60 punti insieme al pianeta che governa la parte del giorno o della notte:

Giorno: 1) Mercurio 2) Sole 3) Saturno, Notte: 1) Luna 2) Venere 3) Marte.

La Abda Bala concerne il signore dell’anno, secondo il computo vedico del tempo il pianeta che governa il primo giorno dell’anno ottiene 15 punti.

La Maasa Bala concerne il signore del mese, il pianeta che governa il primo giorno del mese ottiene 30 punti.

La Vaara Bala è la forza del signore del giorno, il pianeta che governa il giorno ottiene 45 punti.

La Hora Bala è la forza del signore dell’ora, il pianeta che governa l’ora di na-scita ottiene 60 punti.

La penultima parte della forza temporale è chiamata Ayana Bala (forza della declinazione), se i pianeti hanno declinazione 0° (sull’equatore celeste) ottengono 30 punti, nella declinazione nord ottengono un numero di numero di punti così calcolato: 24+declinazione*5/4 fino ad un massimo di 60 punti per il Sole Marte Giove Venere e Mercurio ed un minimo di 0 punti per la Luna e Saturno, Nella de-clinazione Sud i punti sono così calcolati 24-dede-clinazione*5/4 fino ad un massimo di 60 punti per la Luna e Venere, Mercurio ottiene 60 punti alla massima declina-zione Nord e Sud.

L’ultima parte della forza temporale è chiamata Yuddha Bala (Forza della guer-ra), due pianeti sono considerati in guerra (Yuddha Graha) quando sono congiunti nello stesso grado di longitudine, è vittorioso il pianeta con la longitudine inferiore, per calcolare questa parte della forza temporale si sommano le forze calcolate fino alla Hora Bala si calcola la differenza, si divide il primo valore per il secondo, il risul-tato si aggiunge alla forza del pianeta vittorioso e si sottrae alla forza del pianeta perdente.

La quarta forza dello Shadbala è chiamata Chesta Bala o forza del movimento, sono considerati otto tipi diversi di movimento: Vakra quando un pianeta diventa retrogrado e si muove nello stesso segno 60 punti, Ativakra quando diventa retro-grado e si sposta nel segno precedente 30 punti; Samagama quando il pianeta si muove alla sua velocità media 30 punti, Chara quando la velocità del pianeta è su-periore alla media 45 punti, Atichara quando il pianeta si muove velocemente e cambia segno 30 punti, Manda quando la velocità di un pianeta è inferiore alla me-dia 15 punti, Mandatara quando la velocità del pianeta diminuisce ed è molto più lento della media 7,5 punti, Kutila quando un pianeta diventa stazionario e rimane nella stessa longitudine per 2-3 giorni (poco prima della retrogradazione) 15 punti. Per il calcolo della Chesta Bala del Sole e la Luna che non hanno retrogradazione si seguono regole diverse: quella del Sole è uguale alla sua Ayana Bala, quella della Luna è uguale alla sua Paksha Bala.

La quinta forza dello Shadbala è chiamata Naisargika Bala (Forza Naturale) ed è basata sulla luminosità e sulla brillantezza dei pianeti, i valori sono fissi e sono in ordine decrescente: Sole 60 punti, Luna 51,428 punti, Venere 42,857 punti, Giove 34,286 punti, Mercurio 25,714 punti, Marte 17,142 punti e Saturno 8,571 punti.

L’ultima forza dello Shadbala è la Drig Bala o forza degli aspetti. In astrologia vedica le regole degli aspetti sono differenti rispetto all’astrologia occidentale: tutti i pianeti formano congiunzioni e opposizioni, i pianeti superiori Marte Giove e Sa-turno formano gli aspetti speciali (Vishesha Drishti), Marte con il 4° e 8° segno/casa dalla sua posizione, Giove con il 5° e il 9° segno/casa dalla sua posizione e Saturno

con il 3° e il 10° segno/casa dalla sua posizione. Viene calcolata l’intensità dell’a-spetto in base all’orbita che viene espressa in punti, il calcolo della Drig Bala può anche essere di segno negativo se gli aspetti “negativi” (Paapa Drishti) sono mag-giori di quelli “positivi” (Shubha Drishti).

I punti delle varie forze dello Shadbala vengono definiti Virupas o sessantesi-mi, 60 Virupas costituiscono una Rupa.

Per il calcolo finale si sommano tutte le forze dello Shadbala si calcola il valore totale dei punti che viene espresso in Rupas e viene espressa la forza percentuale

tenendo conto del minimo di punti per i pianeti: Sole e Giove 390 punti, Marte e Saturno 300 punti, Luna 360 punti, Venere 330 punti, Mercurio 420 punti.

Lo Shadbala è utilizzato in Astrologia giudiziaria (Hora), oraria (Prasna), eletti-va (Muhurta) e nella eletti-valutazione dei transiti (Gochara).

Un sistema simile allo Shadbala è chiamato Bhava Bala e si usa per determi-nare la forza delle case.

L’esempio è stato calcolato con il software freeware Jagannatha Hora Lite 3.0 e si riferisce al solstizio d’estate 2003.

TESTI CONSULTATI

■ S.K. DUGGAL, N. TANEJA, Planetary Strengths Calculation and Application, Sagar Publication, New Delhi 2000.

L.A. 132-860

Secondo l’Astrologia karmica, l’individuo è parte integrante dell’universo ed il tema natale è l’indicatore della crescita interiore del singolo per rapporto a se stesso, alla collettività, all’ambiente, al pianeta ed al cosmo. Immergersi nella luce dei propri astri, equivale a prendere consapevolezza sia delle buone opportunità offerte dalla vita, sia delle inevitabili difficoltà. Le indicazioni del tema aiutano l’individuo a per-cepire la natura del proprio percorso, così da viverlo, sperimentandone le insospet-tate potenzialità e quei limiti così ovvi da non essere percepiti. Gli archetipi, i sogni e i simboli possono essere potentissimi strumenti di conoscenza karmica; essi sono le immagini di sfondo del karma umanitario e rappresentano gli intrecci d’antiche memorie individuali che formano un racconto collettivo. Ogni tema natale è una fittissima rete d’archetipi che parlano della vita, in maniera simbolica. Dalla relazio-ne del consultante con l’astrologo nasce la possibilità di decifrare le antiche me-tafore dell’oroscopo.

Per viaggiare meglio nei meandri dell’Astrologia karmica, è necessario chiarire tre concetti fondamentali: samsa¯ra, libero arbitrio e karma.

Il Samsa¯ra è il ciclo eterno del divenire, è l’insieme dell’esistenza universale e individuale, retta dal Karma con i suoi corsi e ricorsi ciclici. In altre parole, è il per-corso da uno stato di coscienza all’altro, è il processo di trasmigrazione da una vita all’altra, sino al raggiungimento della liberazione finale. Secondo il Tantra, l’Infinito si manifesta, attraverso la creazione d’innumerevoli universi e illimitate individua-lità, ognuna delle quali percorre varie vite e tanti tipi d’esperienze, fino a realizzare la natura dell’Infinito che esiste in sé. Ogni singola esistenza è un sentiero da per-correre per evolvere in modo consapevole e ridurre la sofferenza terrena. Non sem-pre, purtroppo, ci si riesce.

Vi sono varie ipotesi sulle modalità d’attuazione del passaggio da una vita al-l’altra. Questa è la preferita dalle scuole tantriche, ma non solo: dopo il trapasso, l’individuo sperimenta, solitamente, uno stato di profonda confusione e non sempre è cosciente di aver valicato l’altra dimensione. I riti funebri mirano, infatti, ad offrire al defunto la possibilità di prendere consapevolezza dell’avvenuto passaggio. Si tratta, in effetti, di una vera elaborazione dell’auto-lutto e della separazione. Questa

Nunzia Coppola Meskalila

Nel documento LINGUAGGIO ASTRALE (pagine 156-162)