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SOLE-MARTE-URANO E IL PERIELIO DI MARTE

Nel documento LINGUAGGIO ASTRALE (pagine 24-37)

astrologica, per tenerci informati. Talvolta, comunque, registriamo una configura-zione emergente – non attraverso la nostra rete di informazioni, né attraverso il la-voro con i nostri clienti, ma grazie a sensazioni fisiche dirette, all’emozione e all’in-tuizione.

Mi accosto con discriminazione a molte informazioni di tipo astrologico. L’a-strologia è un meraviglioso sistema simbolico, ma la vita reale va molto oltre. Quan-do guardiamo un tema natale, l’astrologia ci permette una visione attraente sebbe-ne fugace del mistero, ma non può svelarlo. La realtà è troppo vasta; la vita troppo insondabile. Avendo, perciò, superato la mia esuberanza e il mio entusiasmo giova-nili, ho imparato con l’esperienza a dare il giusto peso a molto di ciò che penso o leggo in ambito astrologico. Almeno per me, un più moderato atteggiamento di ri-spetto è preferibile a un’entusiastica certezza, poiché la hubris è una trappola sem-pre in agguato in questa professione.

Viviamo, tuttavia, in tempi straordinari e difficili - sia dal punto di vista astro-logico che reale. Tempi così scioccanti e caotici da risultare quasi incredibili. Tempi che sarebbero stati inconcepibili fino ad un decennio fa.

Ciò che vidi alla fine di luglio del 2002 mi colse di sorpresa. Il Sole si avvicinava alla congiunzione con Marte in Leone, stabilendo la qualità di un altro ciclo di 25 mesi e mezzo: forte desiderio e deliberata asserzione finalizzati a una manifestazio-ne fisica. In se stesso, l’evento non è gran cosa. Normalmente, una congiunziomanifestazio-ne Sole-Marte ha forza principalmente come configurazione a breve termine che dura circa sette settimane con un picco di soltanto una settimana quando la congiunzio-ne è partile (esatta al grado). In altre parole, si tratta solo di un’altra increspatura sulla corrente che continua a procedere, un segnale temporaneo captato dal radar – forse un momento di maggiore intensità, ma di solito privo di profonde conse-guenze. Dopo tutto, è solo un ciclo biennale. Che importanza potrebbe avere?

La congiunzione Sole-Marte della scorsa estate, comunque, mi parve come una belva più feroce e assolutamente diversa. Perché? A causa di due fattori insoliti. Di uno mi resi conto allora, l’altro lo scoprii solo in seguito: il coinvolgimento di Urano e un raro perielio di Marte. La prima di queste strane concomitanze è molto legata agli eventi collettivi dell’anno passato; la seconda, soltanto adesso, giunge ad una piena espressione.

Innanzitutto, considereremo Urano e la nostra recente storia collettiva durante le fasi crescenti del ciclo Sole-Marte. In seguito, esamineremo il perielio di Marte, il prossimo culmine al punto centrale del ciclo con una configurazione che coinvolge parecchi pianeti in opposizione e, infine, le ripercussioni della lunga retrogradazione del pianeta sulla nostra vita personale.

Urano, il jolly

L’attuale ciclo biennale Sole-Marte, fin dal suo inizio, ha ricevuto una notevole scossa da parte di Urano. Parlando per metafora, Marte innesca la corrente elettrica

del Sole, Urano fornisce l’alta tensione e l’intera configurazione si trasforma in un evento di notevole potenza energetica. Alla fine dei sette anni trascorsi nel segno del suo domicilio, l’Acquario, Urano ha atteso che il Sole e Marte facessero partire il loro ciclo attuale il 10 agosto 2002, a 19° del Leone. Quel giorno Urano era retro-grado a 28° dell’Acquario.

Se diamo un’occhiata al tema (non mostrato) di inizio del ciclo (10 agosto 2002; h 18:17 EDT), potrebbe facilmente sfuggirci il coinvolgimento di Urano, per-ché il pianeta era troppo lontano per formare opposizione con Sole e Marte. Preso in se stesso, il tema della congiunzione esatta appare relativamente tranquillo – per niente terribile. Urano non è particolarmente prominente in quel tema. Ma le appa-renze possono ingannare.

Nove giorni più tardi, il 19 agosto, il Sole, superata di soli 3° la congiunzione a Marte, si oppose ad Urano. Infine, il 24 agosto, Marte si oppose a Urano mentre si trovava ancora a 4° di distanza dal Sole.

Ciò illustra chiaramente perché l’astrologia è qualcosa di più complesso che il buttar giù un tema per uno specifico momento. L’idea che un singolo istante nel tempo e nello spazio significhi qualcosa – un concetto essenziale per l’astrologia natale – non è sempre il miglior modo per accostarsi alla ricerca di un significato, specialmente in astrologia mondiale. I temi natali non esistono nel vuoto. I modelli che vediamo nella staticità del tema sono spesso così seducenti, nella loro profon-dità simbolica, che potremmo trascurare ciò che accade oltre la fotografia di quel momento. Dobbiamo, inoltre, comprendere il contesto in continua evoluzione nel corso del tempo, quando gli eventi si affollano in periodi relativamente brevi. I pun-ti sensibilizzapun-ti dalle eclissi sono un’espressione di questo significato ampliato. Le configurazioni planetarie che si trasformano ne rappresentano un’ulteriore espres-sione, come è accaduto con l’ultima congiunzione Sole-Marte. Notare questi conte-sti allargati richiede, naturalmente, esperienza e abilità, ma anche fortuna e intui-zione giocano il loro ruolo.

Pertanto, nel giro di due settimane, il Sole nel segno del suo domicilio (il Leo-ne) si congiunse a Marte e in seguito, mentre quell’instabile coppia era ancora in congiunzione stretta, entrambi si opposero ad Urano nel segno del suo domicilio (l’Acquario). Il momento-seme di quest’unione Sole-Marte fu fertilizzato dall’oppo-sizione a Urano espandendo, così, notevolmente le implicazioni del ciclo biennale. Piuttosto che un solo ciclo con quattro cambiamenti di fase, ne avemmo, in realtà, tre che cominciarono a dispiegarsi contemporaneamente. Ognuno – Sole-Marte, Sole-Urano, Marte-Urano – è essenzialmente portatore di una simbologia provoca-toria. Presi insieme e nei segni in cui mostrano la loro massima potenza, essi indica-no una serie, superiore e totalmente diversa, di tendenze estreme.

Prima del 2002, l’ultima volta che il Sole e Marte iniziarono un ciclo biennale in Leone fu nel 1970, al culmine della guerra in Vietnam. Ricordate Kent State, quei tempestosi giorni di protesta, il conflitto contro le autorità governative e la profon-da spaccatura tra gli americani? Il Sole e Marte non si erano congiunti in

opposizio-ne sull’asse Leoopposizio-ne-Acquario dal 992 d.c., circa otto secoli prima che sapessimo del-l’esistenza di Urano.

Se presumiamo che i simboli planetari non “esistano” nella coscienza collettiva fino a che non li abbiamo scoperti, allora questo allineamento Sole-Marte-Urano non è mai accaduto prima. Senza dubbio, la rarità da sola non garantisce che una certa configurazione sarà più significativa, ma in questo caso ciò sembra esser vero.

Ecco alcuni estratti di ciò che scrissi sull’edizione di agosto 2002 del mio bol-lettino mensile:

Le congiunzioni sono inizi, le opposizioni sono momenti culmine. In questo ca-so abbiamo entrambi allo stesca-so tempo. Ciò che bolle in pentola è un nuovo modo di essere, nuovi desideri e intenzioni – nuove spinte, nuovi obiettivi e nuovi modi di agire. Nuove passioni e conflitti. Ciò che sta raggiungendo il culmine è una rivolu-zione, lo shock dell’essere svegliati da una versione cosmica di una scossa elettrica a 40 mila volt.

Perciò eccoci qui con un calderone che ribollisce dentro ognuno di noi, con energie primitive che cercano di esprimersi attraverso azioni radicali e rivoluziona-rie che coinvolgano gli altri e il mondo. Tutte le relazioni interpersonali sono insta-bili al momento. Le passioni sono infiammate, e rimbalziamo sul muro come palle impazzite. Un rapporto tranquillo con gli altri è estremamente improbabile a causa delle spinte contrastanti di attrazione e repulsione.

Potreste sentirvi contemporaneamente come un missile e come il bersaglio che sta per essere colpito. Come tutto in astrologia, si tratta di una medaglia a due facce. Anche se questa energia potrebbe influenzarvi in modo relativo, la vedrete in azione in chi vi circonda e nel mondo. Qualcosa ha preso fuoco e sta per esplodere.i

Ed è effettivamente esplosa, con tutta la ferocia, l’intensità e l’implacabilità della configurazione Sole-Marte-Urano che si manifesta.

La storia recente

Considerata dal punto di vista collettivo, l’unione del Sole e di Marte in Leone del 2002 indica nuovi e appassionati progetti politici che emergono, ribollendo come magma, dal nostro nucleo emozionale. Il Sole in Leone, sempre egocentrico (e tal-volta narcisista) nella sua ricerca dello status quo e del prestigio sociale, fu alimen-tato dall’iniziativa di Marte. La forza stava per essere liberata. Le doppie opposizioni a Urano in Acquario non solo aumentarono l’intensità delle emergenti strategie, ma implicarono anche una rottura nelle relazioni degli Stati Uniti con gli altri paesi e con la nostra storia. Una politica estera radicale e neoconservatrice, che era stata formulata un decennio prima, improvvisamente venne attuata. Le ideologie sociali

attivarono crudi egoismi trasformandoli in giustificazione reciproca. L’impazienza e l’irascibilità divennero tratti caratteristici del ciclo – energie maschili polarizzate fu-rono surriscaldate per divenire posizioni estreme.

La diplomazia cedette il passo all’azione. I negoziati e il compromesso furono messi da parte. Volevamo ciò che volevamo e lo volevamo adesso; e le altre nazioni e governi erano “o con noi o contro di noi.” Non esisteva alcuno spazio di trattativa con questa configurazione. La cautela imposta dalla storia, insieme a molti prece-denti accordi, fu accantonata nell’impetuosa chiamata alle armi:

– Quando il Sole e Marte si avvicinarono alla congiunzione nel luglio dello scorso anno, l’amministrazione Bush e gli alti funzionari del Pentagono decisero pri-vatamente di invadere l’Iraq.

– Le opposizioni a Urano che, in agosto, seguirono la congiunzione Sole-Marte coincisero con i primi annunci pubblici dell’intenzione di dichiarare una guerra preventiva, “se necessario.”

– Nel settembre ed ottobre 2002, il Congresso autorizzò il Presidente Bush ad agire su sua iniziativa, ma i venti di guerra incontrarono una prima opposizio-ne quando un alliopposizio-neamento Sole-Veopposizio-nere-Nettuno – della durata di 18 mesi – iniziò a profilarsi all’orizzonte. In tutto il mondo, sorse un movimento che chiedeva pace e compassione, e metteva in dubbio la validità dell’aggressiva politica americana.

– In novembre, gli atteggiamenti aggressivi si irrigidirono implacabilmente men-tre il Sole quadrava Urano, il primo cambiamento di fase del ciclo. Le elezioni di medio termine diedero al Presidente Bush il mandato che voleva. Egli, dun-que, consegnò un ultimatum alle Nazioni Unite: con o senza la loro approva-zione, avrebbe proseguito col suo piano di “disarmo” dell’Iraq.

– Il calderone iniziò a scaldarsi quando, a dicembre e gennaio, si formò la qua-dratura Marte-Urano, il secondo cambiamento di fase. L’impiego militare di truppe, navi ed armi accelerò quando le forze americane furono spedite, in tutta fretta, in Medio Oriente. Diminuirono le possibilità di risolvere il conflitto ed evitare la guerra.

– Con febbraio si giunse ad un contraddittorio bivio quando il Sole si congiunse ad Urano. Gli alleati divennero avversari. L’opposizione alla guerra da parte di Francia, Russia e Germania si fece tanto intransigente quanto l’insistenza del governo americano sull’esistenza in Iraq di armi di distruzione di massa. Mezzo secolo di accordi diplomatici multilaterali fu fatto a pezzi e buttato via. – In marzo finalmente il calderone bolliva. Nonostante una protesta mondiale

senza precedenti, i mastini della guerra furono sguinzagliati ancora una volta – per il bene o per il male, secondo le opinioni di ognuno di noi. Con un colpo di scena all’ultimo minuto, alla guerra fu attribuita una missione perversamen-te umanitaria. Definita “Operazione Libertà Irakena”(secondo il tipico e ambi-guo linguaggio mediatico di stile orwelliano), l’invasione cominciò con l’ “at-tacco-decapitazione” il 19 marzo, un attacco ipertecnologico che diede al

ter-mine “Blitzkrieg” (N.d.T.: guerra lampo) un nuovo significato e culminò con la caduta di Baghdad il 14 aprile.

L’inizio effettivo delle ostilità non coincise perfettamente con il ciclo Sole-Marte, sebbene ci si avvicinò di molto. Il quadrato tra i due pianeti simboleggiò la crisi “ufficiale” della fase di primo quarto nel ciclo biennale – indicando il passaggio dall’intenzione, percepita a livello emotivo, all’azione manifesta. L’aspetto fu esatto il 18 aprile, solo quattro giorni dopo la caduta di Baghdad.

Se usiamo orbite ampie, il periodo effettivo del quadrato Sole-Marte va dal 28 marzo al 6 maggio. Il discorso di vittoria del presidente Bush alle truppe il primo maggio, a bordo della portaerei Abraham Lincoln, coincise con il momento di allon-tanamento del quadrato Sole-Marte.

Sebbene lo scoppio della guerra costituì una relativamente breve esplosione di violenza, i più profondi conflitti umani di questo ciclo stanno crescendo nella sua seconda fase, non soltanto nell’Iraq devastato che lotta con i problemi della rico-struzione, ma anche tra l’opinione pubblica divisa negli Stati Uniti e nel mondo che ormai teme e prova sfiducia nei confronti delle motivazioni americane.

Il presente

Mentre scrivo quest’articolo a metà maggio, non posso sapere che cosa sarà acca-duto quando verrà pubblicato a luglio. Ad esempio, posso solo fare ipotesi sulle doppie congiunzioni Marte-Urano e Sole-Saturno il 23 giugno. Quando leggerete quest’articolo, quei due momenti di inizio – così carichi di tensione e potenti nella loro contraddizione, eppure legati da un esatto trigono – si saranno già concretiz-zati. Ciò che in realtà so, da astrologo, è che, comunque i fortissimi conflitti rappre-sentati da questa straordinaria configurazione biennale non si sono neanche avvici-nati alla fine.

Nonostante tutti gli eccezionali eventi dell’anno passato – crisi geopolitica, impasse delle Nazioni Unite, manifestazioni pacifiste senza precedenti in tutto il mondo e, infine, l’invasione e la conquista americana dell’Iraq – il ciclo in azione Sole-Marte-Urano non ha ancora raggiunto il suo picco. Non siamo nemmeno giunti a metà strada di questo periodo instabile nella storia dell’uomo. Per com-prendere meglio le implicazioni di ciò che potrebbe ancora accadere, dobbiamo esa-minare altri tre fattori: il perielio di Marte, l’imminente culmine del ciclo Sole-Marte sull’asse Pesci-Vergine e la retrogradazione di Marte che lo accompagna.

Che cos’è il perielio?

Tutti i corpi celesti più importanti del sistema solare viaggiano attorno al Sole se-condo orbite ellittiche piuttosto che perfettamente circolari. Quelle dei pianeti si avvicinano all’orbita circolare, ma quelle delle comete e degli asteroidi sono più

ec-centriche; le loro ellissi orbitali sono, talvolta, notevolmente allungate. Tra tutti i pianeti Plutone ha l’orbita più ellittica; lo seguono Mercurio e, quindi, Marte.

Non solo le orbite non sono perfettamente circolari, ma inoltre non sono cen-trate attorno al Sole. Un fuoco dell’ellisse è più vicino al Sole dell’altro. Quando il corpo orbitante è più lontano dal Sole trovandosi ad un’estremità dell’ellisse, ha raggiunto il suo afelio. L’altra estremità, quando il corpo celeste è più vicino al Sole, si chiama perielio. Quando i corpi orbitanti si trovano al punto più lontano o a quello più vicino alla Terra, sono rispettivamente all’apogeo o al perigeo.

Quanto è significativo l’attuale perielio di Marte?

Il 27 agosto 2003, alle h 5:51 EDT, Marte sarà al perigeo – a 34.646.418 miglia di di-stanza dalla Terra (secondo le informazioni sul sito astronomico www.space.com). Marte sarà, allora, a meno di tre giorni di distanza dal suo perielio esatto. Sarà an-che retrogrado, congiunto a Urano in Pesci e opposto a Sole, Venere, Giove e Luna (vedi tema 1). Marte apparirà nei nostri cieli cinque volte più luminoso del normale, più luminoso in realtà di Giove. In seguito, Marte non si troverà così vicino alla Ter-ra fino all’anno 2287.

Che importanza ha quest’evento? E come possiamo determinarla? Considerati i recenti avvenimenti mondiali e la simbologia di Marte – adrenalinico Dio della Guerra, del Desiderio e dell’Ira - quanto dovremmo preoccuparci? Aldilà della politi-ca e dei possibili signifipoliti-cati per la collettività, quali sono le implipoliti-cazioni per la salute emotiva della nostra vita personale e delle nostre relazioni intime? Per rispondere a queste domande, è necessario capire i fatti astronomici e il contesto astrologico del movimento di Marte.

Marte raggiunge il perielio una volta ogni 26 mesi, perciò non si tratta di un fenomeno poco comune. Il perielio del 2003, comunque, non solo rappresenta il massimo avvicinamento di Marte al Sole, ma anche alla Terra. Al suo perigeo il 27 agosto, Marte sarà più vicino alla Terra di quanto lo sia mai stato in 60.000 anni, il che è certamente straordinario.ii

Contemporaneamente un altro importante evento getta benzina sul fuoco: non solo Marte raggiungerà il perielio il 30 agosto, ma anche Saturno avrà raggiun-to il suo – cosa che avviene ogni trenta anni – giusraggiun-to un mese prima, il 26 luglio. L’autorità conservatrice e l’aggressività difensiva si scontrano con lo scopo solare. Si tratta di un atteggiamento auto-protettivo e ansioso nella sua forma più rigida (Saturno in Cancro), ma dotato di strumenti di difesa ostinati, tuttavia spesso con-fusi, poco efficaci o male indirizzati (Marte in Pesci).

Nella globalità, tutto ciò deve avere un profondo significato simbolico, giusto? Forse; o forse no – almeno non tanto quanto potremmo presumere.

Le opposizioni al perielio (quando Sole e Marte sono molto vicini e si allineano sui lati opposti della Terra) non sono frequenti, ma non particolarmente rare, ricor-rendo ogni 15-17 anni. L’ultima avvenne nel settembre del 1988, quando Marte era

a 36,5 milioni di miglia dalla Terra, meno di 2.000.000 di miglia rispetto all’attuale perigeo da record. Ancora prima, nel 1971, il perigeo di Marte fu anche più vicino a 34,9 milioni di miglia dalla Terra. Pertanto, questa prospettiva potrebbe, in qualche modo, sgonfiare la nostra tendenza ad attribuire un eccessivo significato all’immi-nente opposizione.

Tuttavia, non dovremmo sminuire con troppa facilità la generale confluenza di questi eventi astronomici, considerandola semplicemente un’altra stagione del no-stro ambiente cosmico. Conosciamo già lo straordinario potenziale del momento iniziale di questo ciclo la scorsa estate, avendo fatto esperienza delle sue ripercus-sioni iniziali sulla vita reale: la nazione più potente della Terra ha liberato la sua for-za militare, come mai era accaduto prima, in un attacco preventivo. Già questo fat-to è sfat-toricamente significativo.

In che maniera dovremmo valutare il fatto che Marte si avvicini tanto al no-stro pianeta? Il mito e la metafora ci offrono una miriade di interpretazioni poeti-che, dal ridicolo al sublime. Siamo immersi nelle vibrazioni testosteroniche del ma-schio adolescente, nel bene e nel male? Possiamo ricostruire il mondo con successo, applicando questa energia aggressiva? Oppure, abbiamo inavvertitamente dato fuo-co alla miccia che potrebbe, alla fine, farci esplodere in faccia la dinamite della ven-detta?

Umilmente e onestamente, non lo so. Non ho abbastanza esperienza per dirlo. A malapena riconosco la nazione in cui vivo, ancora meno capisco che cosa stia ac-cadendo al popolo americano. Tutto sembra pronto a colpirci, e tutti possiamo esse-re feriti; così proteggiamo il nostro cuoesse-re per evitaesse-re un terribile salasso psichico. Mai la vita è sembrata tanto dura e crudele. La legge della giungla sembra nuova-mente in vigore; la nostra è diventata la società senza scrupoli, nella quale il pesce più grosso divora quello più piccolo. L’oscena concentrazione di ricchezze nelle ma-ni di un’elite ha accelerato per raggiungere proporzioma-ni incredibili. Milioma-ni di ameri-cani meno privilegiati – i vecchi e i malati, i giovani e gli indifesi, i disoccupati, gli studenti, i lavoratori a salario basso, i poveri e tutti gli altri – affrontano adesso un crudele abbandono ed un duro futuro, mentre scivolano inesorabilmente verso il fondo della scala socioeconomica. Forse, questa è una specie di rivisitazione del Darwinismo sociale – la sopravvivenza di chi ha più risorse – per il quale solo il più forte riesce ad andare avanti.

Il Sole opposto a Marte e Urano

L’opposizione, a metà del ciclo, avviene il 28 agosto 2003, alle h 13:59 EDT - subito dopo il perigeo di Marte e prima del perielio; il tema dell’opposizione è tanto dina-mico quanto ci si potrebbe immaginare (vedi tema 2). Gli aspetti sono incredibil-mente stretti: naturalincredibil-mente un’esatta opposizione Sole-Marte, ma anche un’oppo-sizione partile Giove-Urano a soli cinque gradi di distanza dall’asse Sole-Marte, e

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