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Alcune note sulle relazioni tra associazioni e

2.5 Le relazioni con il contesto

2.5.2 Alcune note sulle relazioni tra associazioni e

istituzioni statali

Le associazioni migranti, in particolare quel tipo di organizzazioni om- brello, che raccolgono, al loro interno, rappresentanze plurime e si codificano come associazioni nazionali, o confederazioni di associazioni, sono sempre più chiamate a svolgere ruoli di mediazione tra cittadini immigrati e istituzioni statali, intendendo anche le istituzioni locali e decentrate, del paese d’ap- prodo e del paese d’origine. Esempi significativi sono i continui scambi di relazioni tra collettivi migranti costituiti e istituzioni statali del paese d’o- rigine che, pur non concedendo il voto all’estero, hanno riconosciuto loro il diritto alla doppia cittadinanza, hanno favorito gli investimenti economici ed

Confessions of a satanic riches in Christian Ghana. Africa (London) 1995, 65 (2) pg. 236-255.

infine tributano loro una fiducia e competenza territoriale, se pur informale, che incide sulle vite delle donne e degli uomini delle neo-diaspore. Spesso le associazioni migranti, grazie alle loro relazioni privilegiate con i funzionari statali ed i politici del paese d’origine possono garantire una mediazione tra paese e cittadino sino ad arrivare ai casi estremi in cui un’associazione di donne marocchine in Piemonte26 è stata chiamata da funzionari dell’amba-

sciata italiana in Marocco per garantire sull’identità di donne marocchine immigrate in Italia a cui, a seguito di crisi famigliari, in viaggio nel paese d’origine era stato sottratto il passaporto e qualunque documento d’identi- tà impedendo loro il ritorno in Italia e la mobilità dal territorio. In questo caso, è evidente che le associazioni e le confederazioni di associazioni stanno acquisendo sempre più credibilità nei confronti delle istituzioni statali e go- vernative attraverso la mediazione dei bisogni tra Stati e cittadini, grazie alle loro capacità di avviare relazioni politiche ed economiche tra contesti locali, ponendosi come luogo di negoziazione e di costruzione di reti fiduciarie in via di istituzionalizzazione temporanea.

Una riflessione simile si può leggere anche nell’analisi di Nieswand (2008) sulla diaspora ghanese in Germania. L’autore, infatti, narra le vicende po- litiche che hanno segnato la relazione dell’ambasciata ghanese in Germania con i gruppi emigrati ed il crescente rapporto di fiducia che lega le istituzioni con le associazioni di emigrati, le quali possono mediare tra cittadini ghanesi senza documenti sul territorio tedesco e l’ambasciata. Il rapporto con le isti- tuzioni statali, non solo locali, ed il riconoscimento delle associazioni ghanesi in Germania rintraccia delle assonanze con il processo in atto in Italia in cui le associazioni, e l’organismo rappresentativo che le confedera, divengono un punto di riferimento per la classe dirigente e politica ghanese nelle sue visite ufficiali sul territorio italiano ma soprattutto per le istituzioni statali italiane: quelle locali si rivolgono alle associazioni per avere informazioni sui membri, quelle nazionali le coinvolgono in progetti sociali ed economici. Le associazio- ni dunque, ed i loro rappresentanti agiscono sul piano dell’interazione con le istituzioni statali, contribuiscono a costruire una forma di cittadinanza con- creta oltre che agire quella formale e delle tutele che i due Stati, una volta in possesso dei requisiti necessari, concedono ai Ghanesi emigrati sul territorio italiano. Sul tema della cittadinanza Fumanti (2009), d’accordo con Riccio (2008b) pur individuando un ruolo centrale nelle istituzioni, nelle procedure e nelle normative dello Stato propone, nell’analisi del ruolo delle associazioni

26Referente associazione marocchina Amal di Torino, tavolo di lavoro progetto Aeneas”

Tessere lo sviluppo: trame migratorie e co-sviluppo femminile tra Marocco e Europa, sabato 8 novembre 2008 a cura della ONG Soleterre. L’associazione Amal, nata nel 2007, ha l’obiettivo di far conoscere e diffondere informazioni sul nuovo Codice di famiglia marocchino.

ghanesi nel contesto inglese, una distinzione tra cittadinanza attiva e virtuo- sa. Distinzione che, a suo parere, configura i due termini come alternativi ma non necessariamente oppositivi, come elementi cruciali per la costruzio- ne di modelli associativi da cui derivano anche le tipologie di relazioni con le istituzioni. I dati etnografici, a cui l’autore fa riferimento, raccontano e interpretano una realtà associativa diversa da quella registrata in Italia ed in altri contesti, i diversi modelli associativi, forgiati e agiti in nome della cittadinanza, sono il risultato di un processo migratorio di lunga durata ed il dato cronologico dell’arrivo distingue profondamente i paesaggi associativi e le realtà sociali descritte. Infatti, Fumanti interpreta la differenziazione dei modelli associativi come effetto dei diversi processi d’inserimento delle gene- razioni di migranti ghanesi. Se la generazione emigrata in Gran Bretagna nel 1950, professionisti con un grado d’istruzione alto è ben connessa con le istituzioni locali ed agisce una cittadinanza virtuosa, le generazioni migra- torie successive, che hanno anche visto l’arrivo di persone con bassi profili d’istruzione, agiscono e pensano modelli associativi basati su una cittadinan- za attiva, concreta, legata al benessere del gruppo ghanese che si concretizza nelle attività di solidarietà, mutuo aiuto ed assistenza durante i mutamenti del ciclo di vita.

Alla luce delle considerazioni proposte da Fumanti, non si può non tenere conto di come la storia, le generazioni delle migrazioni, l’autore aggiunge- rebbe il grado d’istruzione, e le opportunità del contesto locale influenzino il processo di costruzione dei gruppi e delle associazioni di riferimento, ed il dispiegarsi nell’agire sociale e politico.

Nel caso italiano, che pur presenta diverse tensioni e modalità di pensa- re l’agire politico, non si possono ancora tentare comparazioni storiche tra diverse generazioni di migrazioni ghanesi perché questa migrazione è anco- ra troppo recente e poco conosciuta per potere discernere punti di vista, operati, e idee di cittadinanza. Si ricorda, infatti, che spesso molti degli as- sociati, hanno acquisito da poco tempo i requisiti necessari per richiedere la cittadinanza formale e che il tema del riconoscimento della cittadinanza non solo è un tema attuale di dibattito politico, ma è anche un tema cruciale di discussione tra immigrati, tra donne e uomini ghanesi, tra i membri delle associazioni.

Dopo aver descritto e discusso alcuni dei materiali inerenti l’associazione di Modena in cui è nato il progetto di co-sviluppo oltre che le relazioni con il contesto locale, provando anche a cogliere suggerimenti ipotesi o discrepanze con altri contesti d’insediamento Ghanese in Europa, si disegneranno le reti di relazione e i discorsi in cui il progetto Ghanacoop ha preso forma, per poi narrare i punti di vista dei soci e dei dipendenti cercando di cogliere attraverso alcuni racconti biografici le ricorrenze e/o le peculiarità che hanno

Capitolo 3

Il caso etnografico: gli eventi, i

processi e i discorsi di un progetto

di co-sviluppo