4.1 LA MUSICA IN “FAMILY GUY”
4.2 IL CINEMA A QUAHOG
5.1.6 LE ALTRE RELIGIONI E LA VISIONE DI PETER
Dopo aver visto in che modo la religione cattolica, certamente quella più nell’occhio del ciclone, se si parla di sprechi, oziosità e falsa benevolenza, nonché di crimini nei confronti dei bambini, fuoriesce dal tritatutto Family Guy in un modo decisamente abulico, quasi inosservato. Si punta infatti il dito verso i protagonisti, Dio, Gesù ed il Papa, tre personaggi reali e con vari difetti: specialmente il Papa sembra non essere cosciente di essere a capo di un esercito di fedeli (ma sa benissimo che Dio manco lo ascolta).
L’aggiunta alla stupidità dei rituali religiosi (mia opinione) potrebbe venire da The Father, the Son, and the Holy Fonz, episodio in cui Peter, in crisi mistica dopo che Stewie è stato infettato dall’acqua santa inquinata, va alla ricerca della sua religione, fino alla visione di Fonzie, il celebre personaggio di
Happy Days, e fonda la religione di Fonzie.
La messa in stile Fonzie è un pezzo di bravura dei disegnatori e degli scrittori del cartoon: la chiesa ha le vetrate che rappresentano i personaggi di Happy Days, e, alle spalle di Padre Peter, la statua di Fonzie come fosse crocifisso, ma in realtà sorridente. Ricorda la metamorfosi di Gesù in Dogma di Kevin Smith (1999). Infine, un Juke-box, ovviamente.
Il rito della messa è speculare a quella cattolica: lettura (Da una delle prime lettere di Potsie ai Tuscadero: si parla di motociclette e cecità ), “Che Fonzie sia con voi”, “Facciamo Ehhhi!”, abiti simili, ma niente confessione. In fondo, l’intento era far capire che non è la ritualità che conta, ma la volontà di base.
Riguardo alle altre religioni, a parte la citazione, nella stessa puntata, dei mormoni (ma non bevono alcool), indu (con quel pallino in testa che sembra un mirino dei fucili radar) ed i
169 testimoni di Geova (ma non lo ascolta mai nessuno, allora decide
di raccontare la storia di Gesù come fosse un personaggio di
Quantum Leap ( it. In viaggio nel tempo), telefilm degli anni ’90
con al centro gli esperimenti temporali del professor Samuel Beckett, Peter entra in contatto con la religione ebraica. Ma come poteva un idiota come lui valutare la religione ebraica, alla luce di come ha valutato le altre? Semplice: se sei ebreo, farai un mucchio di soldi.
Ricorda, a tratti, l’idiozia di Andy Botwin, fratello di Nancy, la protagonista del serial Weeds, che decide di diventare ebreo perché così non verrà chiamato nell’esercito.
La puntata in questione è When You Wish Upon a Weinstein, in cui Peter, in preda a problemi finanziari, prima si affida ad un ebreo (Weinstein) per risolverli, poi decide di far convertire Chris, in modo che abbia soldi e successo nella vita.
Il rapporto di Peter con la religione ebraica, sviscerato lungo il corso di tutta la puntata, citando Weinstein, è quello di “una brava persona, ma che ha una visione un po’ distorta del giudaismo”. Appena entrato in sinagoga, Peter comincia a riconoscere delle persone che non credeva fossero di fede ebraica (la metà di Lenny Kravitz, che si dice sia metà ebreo, e addirittura il robot Transformer), ed intuisce che, per far diventare intelligente il figlio Chris, sia sufficiente convertirlo all’ebraismo. Ma il colloquio con il rabbino non va benissimo (“se Cristo avesse saputo studiare, che bisogno aveva di essere ebreo da subito?”), e Peter decide di andare “in un posto in America in cui celebrare una solenne cerimonia spirituale, e prendersi un impegno per tutta la vita, ed essere fuori di lì in venti minuti”: Las Vegas.
Infatti, la Mitzvah Sinagogue, con l’insegna stile Casino, “featuring the amazing Rabbi Copperfield”, offre una conversione in tempo zero: fortunatamente Lois, come la scena finale di The
poi a piedi, fino ad arrivare, come Ben, mentre l’atto (comunque un matrimonio) si sta compiendo, ed urlando “Chriiiis” come Ben urlava “Elaineee”.
Tutto questo mentre le spose di Cristo, delle suore “soldatesse”, inseguono il fedifrago Peter, come i The Turnbull AC's facevano con il loro bus nel film The warriors ( I guerrieri della notte, W.Hill, 1979- c’è da sottolineare che questo film, probabilmente, piace molto a Seth MacFarlane: la fabbrica di giocattoli dove lavora Peter, la Happy-go-lucky-toys, deriva il suo nome dagli Happy-go-lucky-warriors, una delle gangs del film).
Dunque, ebraismo-soldi-cultura. Qualcosa da temere, come nel peggiore dei luoghi comuni. Ma Peter, d’altronde, è la personificazione del luogo comune. Tanto che, per spaventare Mort Goldman, il farmacista ebreo di Quahog, piazza un fantoccio di Hitler nel giardino.
171
5.1.7 CONCLUSIONI
Dovessi essere lapidario e democristiano, direi che Family Guy, rispetto alla religione, manca un po’ di tatto. Specialmente se paragonato con The Simpsons. Ma non sono democristiano, né, tantomeno, lapidario. Quindi.
Nella puntata Miracle on Evergreen Terrace, Bart distrugge accidentalmente tutti i regali di Natale della famiglia, e dà la colpa a “sconosciuti”. Springfield si commuove e dona ai Simpson i loro regali, ma alla fine la verità viene a galla. Barney commenta con “Gesù si starà rivoltando nella tomba!”. Nonostante la sua assidua presenza in Chiesa, ridiamo esclusivamente all’ignoranza di Barney, per il quale Cristo è ancora morto. In Homer the heretic, Homer parla, nel sogno, direttamente con Dio, la cui immagine è mastodontica (non si vede la faccia) e la cui voce è solenne. Sicuramente distante dal Dio di Quahog.
Diversamente da The Simpsons, Family Guy ha l’obiettivo dichiarato di sdegnare qualcuno, altrimenti non si spiegherebbero le scelte narrative. Tuttavia, ci sono dei momenti in cui Peter pone, involontariamente, problematiche effettive, sepolte nel dogmatismo, ma tuttavia vive e senza risposta. Ad esempio, quando in Chiesa beve il vino e chiede “Is this really the blood of Christ? That guy
must have been wasted 24 hours a day!”, Peter estrae dal cilindro
una innata (direi quasi infantile) e spontanea critica al dogma della
transustanziazione. Secondo questo dogma, il pane ed il vino
consacrati conservano solo gli accidenti, ovvero le apparenze, della materia precedente alla preghiera eucaristica, perché nel loro intimo la forma sostanziale o principio costitutivo è cambiato perché esso è diventato, per opera della Trinità, realmente il Corpo ed il Sangue del Signore. Diversamente dalla luterana consustanziazione, la quale, in stile proto-democristiano, prevede che nel sacramento eucaristico il pane e il vino al tempo stesso mantengono la loro natura fisica e
divengono anche sostanza del corpo e del sangue del Cristo, ed ancora più distante dal simbolismo calvinista.
Tornando a Peter, il suo dubbio è legittimo: è vino, e se fosse sangue, il ragazzo avrebbe dei problemi d’alcolismo. Immaginate mai il chierichetto che, preparando la messa, apre la bottiglia del vino e la mesce nel bicchiere dorato? In quel momento, non muore il dogma? O sono bottiglie con l’etichetta “Sangue di Cristo®”? Io sto con Peter. D’accordo, la fede: ma quello è vino.
Nel fantastico volume Family Guy and philosophy, curato da Jeremy Wisnewsky55, assistente professore di filosofia all’università di Hartwick, il saggio Family Guy and God, scritto da R. VanArragon56, dà il punto di vista di un credente di fronte alla visione di questo genere di cose, come Brian/Seth che, di fronte alla nuova chiesa dell’Holy Fonz fondata da Peter, commenta con un “Tutto quello che ha fatto è trovare un altro modo per sfruttare l’ignoranza delle persone”.
In fondo, ammette l’autore, non è possibile sentirsi offesi, tanto sono assurde le rappresentazioni griffiniane, da non far pensare “oh, stanno prendendo in giro il mio Dio!” . A meno che, aggiungo io, queste rappresentazioni non portino con loro qualche interrogativo senza risposta, insomma qualcosa che renda, anche solo per un istante, meno sicure certe posizioni.
Ma la chiuderei qui: il discorso rischia di allargarsi, e di investire vari campi dogmatici della vita quotidiana, specialmente in Italia, la patria dei dogmi. Non credo che i cattolici debbano trovare Family
Guy particolarmente offensivo: non indica quale sia la strada da
seguire, ma si limita a fornirne una propria versione, la intinge nell’umanità più spicciola (che è l’humus da cui proviene). Comunque, non è qui che devono trovare conforto: sarebbe come cercare conforto da una cocente delusione d’amore, andando da soli
55 Family Guy and philosophy: a cure for the Petarded, edited by J.Jeremy Wisnewski, Blackwell Publishing, 2007.
173 a cena in un ristorante qualsiasi la sera del 14 febbraio. O come
cercare degli applausi sinceri durante il minuto di raccoglimento per la morte di un poliziotto allo stadio: mi fermo qui, anche perché finiremmo per discutere della gerarchia delle morti sul lavoro. Torniamo alle nostre conclusioni.
In definitiva, il ritratto delle religioni che emerge da Family Guy, coerentemente all’ateismo professato dal suo ideatore, è di un insieme di discipline che non fanno parte degli ingranaggi delle vite degli abitanti di Quaogh. Piuttosto, sono i personaggi (per il Cristianesimo) ed i luoghi comuni (per l’ebraismo, i testimoni di Geova etc.) ad emergere.
Il dito viene puntato, piuttosto, sui fanatismi, come la puntata del suicidio di massa: visto che noi vediamo, fondamentalmente, il mondo con gli occhi di Peter, è chiaro il motivo per cui non c’è quasi mai un momento in cui un personaggio ha a che fare con la religione, con la fede, con la salvazione dell’anima.
Alla luce di quanto precedentemente descritto, la religione altro non è, in Family Guy, che un archivio di dati e personaggi da cui attingere per arricchire le sceneggiature. Che, in sostanza, è il primo passo nella strada del sacrilegio: Dio esiste, a Quaogh, ma è un uomo come tutti gli altri.
5.2 LA SCUOLA
Il mondo della scuola, in Family Guy, è poco distante dai ritratti delle scuole Usa nei vecchi telefilm, da Beverly Hills 90210 a Bayside School, fino a The Simpsons. Armadietti, gruppi cool e gruppi nerd, mancanza di interessi (Let’s Go to the Hop) e professori senza scrupoli che sfruttano una cotta di uno studente (Fast Times at Buddy Cianci, Jr. High), il che significa semplicemente una perdita di vocazione assoluta.
Vista la scarsità di scrupoli, tra gli scrittori di Family Guy, viene da chiedersi come mai non sia stato approfondito il mondo della scuola, comunque foriero sia di audience che di materiale su cui produrre copioni interessanti.
Il mondo degli adolescenti, dopotutto, nella sua ormonale varietà è decisamente vasto, nella possibilità di avere personaggi adatti. Ci sono i cool che, annoiati, non sanno che fare e leccano rane (Let’s Go to the Hop), come ci sono i nerd come Neil e Meg che vivono in una campana di vetro di solitudine. D’altronde, avere i due personaggi più deboli (Meg e Chris) all’interno dello stesso contesto non giova. Ci vorrebbe qualcun altro: devono aver pensato questo gli autori quando, in McStroke, hanno introdotto Stewie nella James Wood High, con la scommessa che un bambino di un anno è più arguto degli adolescenti di oggi. Bingo. Stewie, o meglio il suo alter-ego Zack, riesce addirittura ad un passo dal rapporto sessuale con Connie D’Amico, la ragazza più bella della scuola, salvo interrompere per ovvie deficienze fisiche.
Anche Peter, sotto le spoglie di Lando (Let’s Go to the Hop), diviene subito un mito: questo la dice lunga sulla lunaticità degli adolescenti, sedotti dalla prima novità, dalla prima cosa che si distingue dalla loro comunque grigia quotidianità.
Con Brian, invece, in Fast Times at Buddy Cianci, Jr. High, si viene a conoscenza degli alunni disadattati, banditi, spacciatori, ragazze madri. Sembra una citazione del film The Principal ( C.Cain, 1987), in cui il preside (un grande John Belushi) si trova in una situazione surreale, in una
175 scuola bunker piena di criminali ed assassini. Ma anche in questo caso, la crudeltà griffiniana è atrofizzata, quasi pudica: niente papi appesi alle statue del Vaticano. Nelle scuole tutto è meno che normale, visto cosa succede nelle scuole statunitensi.
Al di là di questo, un ruolo importante che ricopre la scuola è proprio quello di essere poco citata, arretrata (in Prick up your ears si scopre che non hanno educazione sessuale, e preferiscono anzi un’educazione bigotta e cattolica57) ed in fondo poco importante. In questo modo, comunque, il
ritratto di una società è meno completo.
5.3 LA STORIA
Curioso il ritratto che esce della storia da Family Guy. Gli elementi storici che provengono da Family Guy sono frutto dei famosi e celebri flashbacks, come l’origine dell’odio di Hitler verso gli ebrei (Death Has a Shadow), o come è stata scoperta Anna Frank (da Peter che, in un angolo della soffitta, sgranocchiava patatine, If I’m dyin’, I’m lyin’). Inoltre, in Untitled Griffin
Family History, si scopre che Peter Hitler era il fratello di Adolf, e lo
distraeva continuamente, in puro stile Peter. E se Hitler fosse vivo, nel mondo di oggi? Nessun dubbio: condurrebbe un talk show in stile Dave Letterman (Death is a bitch)! Come a dire: oggi si riabilita chiunque, pensiamo al fatto che in Italia delle canaglie doc siedono in Parlamento. Quella è la puntata in cui la storia la fa da padrona, rivisitata completamente dal filtro di Quahog: basti pensare all’origine del mondo, al perché Dio non voleva che Adamo ed Eva si avvicinassero all’albero, allo schiavismo conolonialista, l’America delle piantagioni ( in stile Radici), l’amore con Lois Laura-Bush-Lynne-Cheney-Pewterschmidt, l’integrazione degli uomini di colore.
57 Cosa peraltro verissima: su http://www.silverringthing.com, una associazione che si propone di girare per le scuole a diffondere l’anello della vergninità, c’è tutto quello che ci serve per farci un’idea.
In fondo, la Storia, in Family Guy, non è un elemento fondamentale, ma quando emerge, dà una rilettura forte dell’elemento originario. Non per blasfemia, ma per unificare in modo assoluto il mondo dei Griffin al nostro, per fare capire che quello che accade a Quahog, pur irreale, non è così distante da noi, perché anche Peter conosce Hitler, Lincoln o Dio.
Ad esempio, il video dimostrativo dei rapporti sul lavoro degli anni ’50 (I
am Peter, hear me roar), pur per noi irreale nella forma (maschilismo puro,
pacche sul sedere come segno di approvazione) ma assolutamente vero nella sostanza. Maschilismo che vediamo anche in Let’s Go to the Hop, nel flash in cui si vede la scuola, come dice Peter, “dei bei tempi andati”, quando una ragazza che rispondeva ad un quesito di matematica era una strega.
In definitiva, la Storia in Family Guy è un elemento da cui attingere, sia in caso, come detto precedentemente, di avvicinamento al mondo di oggi, sia (es. And the wiener is, riferito allo spot della NRA) per dimostrare quanta ipocrisia ci sia nell’attività commerciale, nel mondo consumistico. Nel caso in questione, per promuovere l’uso delle armi, viene mostrato un video in cui si ricorre ad una gigantesca falsificazione storica, ossia Mosè e Gesù che, insieme e a colpi di mitra, fanno fuori i pagani. Ora, nonostante l’iperbolica falsità, è qui d’interesse valutare l’interpretazione che un gruppo di americani (gli scrittori del programma) danno della propria società: una società senza nessuno scrupolo, che per promuovere un prodotto, perlopiù pericolosissimo come un’arma, è disposta a mentire a se stessa, inventandosi perfino il personaggio di Peter Gun per avvicinare le armi ai bambini. E comunque, come troviamo in chiusura di video, “la colpa non è della pistola, ma delle minoranze extracomunitarie”.