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PETER GRIFFIN L’INFEDELE

4.1 LA MUSICA IN “FAMILY GUY”

E. Peterbus Unum, in cui Peter fonda lo stato autonomo di Petoria, ed invita

6.1 PETER GRIFFIN L’INFEDELE

“ Il 2005 non è stato un anno felice per la programmazione televisiva dedicata ai minori; violenza, volgarità e violazioni del codice Gasparri sono state pane quotidiano, tanto nell’orario d’utenza familiare quanto in quello a protezione rafforzata”. Così Elisabetta Scala, responsabile dell’Osservatorio Tv del MOIGE – Movimento Italiano Genitori traccia un bilancio del 2005 basato sulle oltre 30.000 e-mail e telefonate giunte all’Osservatorio Tv.

“La maggior parte delle segnalazioni – precisa Scala – sono venute dai genitori (75%) e purtroppo in circa l’80% dei casi si è trattato di proteste. La maglia nera spetta a Italia 1, un primato meritato grazie alla lunghissima programmazione del Wrestling, le volgarità di Camera Cafè e di Will & Grace, le scene raccapriccianti di CSI o della Talpa e grazie alla Famiglia Griffin all’ora di pranzo, cartone esplicitamente rivolto ad un pubblico adulto. Per non parlare di Studio Aperto che ormai tratta solo gossip. Gli ammirevoli Smallville ed Eddie il cane parlante si perdono purtroppo tra un mare di doppi sensi e violenza”.60

A parlare è il MOIGE, dal nome foneticamente minaccioso e dal logo che ricorda la vongola del bar preferito di Peter, “The drunken clam”.

Il MOIGE -Movimento Italiano Genitori, è un’organizzazione di promozione sociale, onlus, riconosciuta dal governo italiano, con iscrizione nel registro nazionale delle APS. Nel 2004 è stata riconosciuta dalla Presidenza del Consiglio “associazione di evidente funzione sociale”. é inoltre membro dello European Parents Association (EPA) – organizzazione che riunisce le principali associazioni di genitori nell’UE -di cui è membro del Board dal mese di aprile 2007. È altresì membro del COFACE, network europeo di associazioni di famiglie.

183 Il movimento, noto per le crociate televisive contro, ad esempio, le scene di nudo di Eyes wide shut ( S.Kubrick, 1999 - ma tralasciando i biblici fiumi di sangue, croci, tentati infanticidi, etc), è una Onlus (ci mancherebbe) che si propone di aiutare i genitori ad educare i figli, perché, come espresso direttamente dal loro profilo61

, “Figli si nasce, mamme e papà si diventa; per questo promuoviamo la formazione e l’orientamento dei genitori”. Questa community di genitori educatori, sia sul loro sito www.genitori.it che tramite i vari pdf da scaricare, si propone di illuminare sui principi base dell’educazione dei figli, dal sesso62

alla masturbazione63 , dall’omosessualità alla tv e cinema.64

Purtroppo non è questo il contesto nel quale sviscerare, commentare e cercare di dare una spiegazione a questi rigurgiti di conservatorismo arcaico, ma non sarebbe stato possibile non citarlo neanche: devo ammettere che è stata una delle letture più divertenti degli ultimi anni. Peccato che, alla 15° lezione, ho dovuto interrompere, altrimenti sarei andato ad uccidere tutti coloro che praticano sesso prima del matrimonio, cominciando da me stesso ( e quindi finendo subito).

Ma torniamo al tubo catodico (che in un contesto come questo sembra

61 http://www.genitori.it/cgi-bin/download/presMoigexsito080607.pdf

62 Una perla, dal corso di educazione sessuale tenuto on-line, per il Moige, da Leda Galli Fiorillo, insegnante di biologia e specialista in bioetica (e quindi la più vicina alla sessuologia): “Il rapporto sessuale fra due persone non sposate ha in sé qualcosa di ingiusto o di non veritiero, dato che esse non si appartengono ancora pienamente al punto da donare e ricevere ciò che hanno di più intimo. Cosa che invece viene legittimata proprio dal matrimonio”,

http://web.archive.org/web/20051217102534/www.genitori.it/documento.asp?sotto=57&articolo=229

63 “…Far rientrare la condizione omosessuale nella categoria della normalità porta innegabilmente alla caduta dell’interesse scientifico verso una reale soluzione del problema.

Inoltre, se è vero, come gli studi dimostrano, che l’origine dell’omosessualità risiede sostanzialmente in fattori psicologici, è facile prevedere che questa condizione sia destinata ad aumentare continuamente sotto il nuovo influsso culturale della società attuale.

Francamente questo è un aspetto che dovrebbe destare seria preoccupazione, sia pure a lunga scadenza, circa il mantenimento in vita della specie umana, o, quanto meno, della nostra civiltà!, ib.

64 Non siamo soli, comunque: oltreoceano, il famigerato Parents Televiosion Council, noto come PTC, è lo zio d’America del nostro fragile Moige. La confraternita è stata fondata da Leo Brent Bozell III, rampollo di una famiglia iper-conservatrice, e capo della Catholic League, una Lega (in stile Lega Lombarda), con tanto di spada nel logo, che difende i cattolici dalle persecuzioni mediatiche (!), tanto da meritarsi un cammeo in una puntata di South Park (www. catholicleague.org), in cui ordinano al papa di uccidere Gesù, per difendere la Chiesa. Tornando al PTC, manco a dirlo Family Guy fa incetta di premi: secondo classificato nella categoria “peggior Tv show stagione 2005/2006 (primo “War at Home”, altro prodotto Fox), e sempre presente nella chart settimanale. Nello spazio dedicato, Family Guy viene definito come “Although the show is intended to be a satire of the American family, it depends heavily on oblique sexual innuendo and sexual themes such as incest, bestiality and pedophilia”. Semaforo rossissimo. Come Grey’s Anatomy. Il verde invece brilla per “7th Heaven”, il telefilm sulla famiglia del reverendo, con il cane che si chiama Happy ( vorrei passare una serata insieme agli sceneggiatori: mi divertirei tantissimo, e alla fine mi convincerei che la Madonna fa i miracoli) e con problematiche incredibili, tipo la figlia minore (orribile) che si bacia con un ragazzo. Oltretutto le due figlie se la spassano molto più di Meg.

essere minaccioso): ricollegando il MOIGE alla tv, c’è da fare un’ultima premessa. Nonostante questa associazione sbandieri ai quattro venti la propria autonomia ( “Apartitica e aconfessionale, agisce per la promozione e la tutela dei diritti dei genitori e dei minori nella vita sociale presente sul territorio nazionale con circa 35.000 genitori e coordinamenti in oltre 37 province”, si legge nella loro presentazione: si tratta, se vero, di un genitore su 700, eppure capace di bloccare programmi tv), esiste qualche concreto dubbio riguardo ad una longa manus ecclesiastica: i “valori” e lo spirito tradizionalista che aleggia tra le pagine web sembra trascinare con sé uno strano aroma d’incenso. Inoltre, la potenza decisionale che questa associazione, senza apparente statuto né organizzazione (almeno non sul sito ufficiale) e che rappresenta un genitore su 700 e il 33% delle province italiane, possiede sulla programmazione televisiva nazionale è quantomeno curiosa, in uno stato in cui milioni di persone nelle piazze italiane l’8 settembre 2007 vengono liquidate in 12 secondi senza servizio al TG1. Prima di evidenziare il rapporto che il MOIGE ha fatto su “I Griffin”, è necessario riportare la crociata a favore della falsità del documentario- scandalo Sex Crimes and the Vatican ( C.O’Gorman, 2006), in puro stile CEI, che, anche secondo Piergiorgio Odifreddi65 tende a nascondere ciò che è evidentemente impossibile da negare:

“Solo la rabbia laicista dopo il Family Day spiega perché, subito dopo la grande manifestazione romana, all'improvviso il documentario dell'ottobre 2006 della BBC Sex Crimes and the Vatican abbia cominciato a circolare su internet con sottotitoli italiani, e i vari Santoro abbiano cominciato ad agitarsi. Il documentario, infatti, è merce avariata: quando uscì fu subito fatto a pezzi dagli specialisti di diritto canonico, in quando confonde diritto della Chiesa e diritto dello Stato”.

E la pedofilia in quale dei due diritti sarebbe contemplato?

185 Questa apertura alla discussione ed all’interfaccia diretta con le problematiche attuali e scottanti si riflette anche al panorama televisivo quotidiano, permettendo al MOIGE di decidere, praticamente, quali programmi vanno in onda e a che ore, nonché di censurarli, cambiando le traduzioni in dialoghi più “valorosi”.

L'episodio più evidente è rappresentato del noto cartone animato Sailor

Moon: pesantemente minato da visibili tagli delle puntate (rimpiazzati da

fermo-immagine o flashback per allungare gli episodi), è noto nelle accuse del MOIGE soprattutto per gli emblematici casi dei personaggi lesbici Heles e Milena, ed anche delle Sailor Stars, che nella versione originale si trasformano (grazie alla magia) da uomini a donne (più avanti nella serie, gli sceneggiatori italiani si sono inventati la storia delle "sorelle gemelle").

Sailor Moon è stato considerato dal MOIGE come portatore di «confusione

sull'orientamento sessuale degli spettatori». Altri casi noti sono Piccoli

problemi di cuore (per la storia del tradimento tra dei personaggi nella

serie), Lupin III, È quasi magia Johnny (completamente censurato per la TV, ma ridoppiato senza censure per l' home video), ONE PIECE e Dragon

Ball (ad esempio quando Goku bambino si mostra nudo, o quando il Genio

Delle Tartarughe getta spruzzi di sangue dal naso, scena che rappresenta l'eccitazione sessuale); paradossalmente, molti anni fa, la serie di Dragon Ball è andata in onda su canali regionali priva di qualunque censura. Recentemente le pressioni del MOIGE hanno costretto Italia 1 a spostare I Griffin in seconda serata, proprio perché, essendo un cartone animato, si era erroneamente portati a considerarlo come un programma per bambini (nonostante, da ormai 10 anni, la fascia oraria 14:30 ~ 15:00 di Italia 1 sia riservata a cartoni animati "scorretti" come Simpsons, Futurama, Duckman e gli stessi Griffin). I Griffin sono stati inoltre pesantemente censurati, tagliando molte scene, e in qualche caso, anche interi episodi. Al contrario, sui canali di SKY, I Griffin vengono regolarmente trasmessi in diversi orari, anche durante il giorno e senza censura.

I cartoni di produzione statunitense della Warner Bros. e dell'Hanna & Barbera, pur presentando scene di violenza anche molto cruente (es Wile E.

Coyote e Road Runner o Tom & Jerry, dove spesso si vedono usare armi

da fuoco, esplosivi e oggetti affilati in azioni che potrebbero essere emulate dai bambini più piccoli), sono immuni da critiche da parte dell'associazione.

Il fatto che La7, MTV e Sky siano pressoché immuni da censure e cancellazioni (gli anime e i telefilm vanno in onda in versione integrale, sconsigliandone la visione ai minori o al pubblico più sensibile), ha fatto sorgere molti dubbi su quanto Rai e Mediaset impongano le loro scelte e quanto, invece, assecondino le richieste del MOIGE (e di gruppi analoghi con minore influenza), per motivi di audience o semplicemente per evitare ritorsioni e azioni legali (come ammesso dal responsabile dei cartoni animati di Italia 1, la cui iniziativa di autocensura è giunta al punto di eliminare preventivamente temi "scabrosi" come le prime mestruazioni di una delle protagoniste di una serie animata intitolata Temi d'amore tra i

banchi di scuola (nel quinto episodio, intitolato Grandi cambiamenti).

Analizzando un esempio praticamente, risalta la puntata in cui Peter beve il vino della comunione in chiesa. L'episodio in oggetto e' stato trasmesso a mezzanotte, censurato da Italia uno, e nonostante cio', Italia Uno e' stata multata dal garante.

Scena inglese:

(Peter Griffin fa la comunione e beve il vino dalla coppa) Peter: Ma questo e’ davvero il sangue di Cristo?

Prete: Si’.

Peter: Ehi, quel tipo doveva essere “fatto” 24 ore su 24!

Stessa scena nella versione italiana: (Peter Griffin beve)

187 Prete: Si’.

Peter: Ma allora vi serve una licenza per superalcolici.

In conclusione, leggiamo direttamente dal sito www.genitori.it la valutazione di Family Guy, sottolineando che, in concomitanza di avvenimenti rilevanti di cronaca nera (come la tragedia di Novi Ligure), la serie è stata sistematicamente sospesa. Come dire, c’è uno Stewie in ognuno di noi, meglio tenerlo sopito.

Programma per bambini più protestato

• “I Griffin”- dal lunedì al venerdì, ore 14.30, Italia 1

Cartone animato non adatto ai bambini sia per lo stile di parodia sarcastica sia per le costanti battute a sfondo sessuale. I genitori protestano per l’uso indiscriminato dei cartoni animati passati, con qualche tagliuzzamento qua e là, come un programma per bambini anche quando, come in questo caso, sono stati creati come programma riservato ad un pubblico adulto66

Sempre sulla stessa pagina, si legge

Programma più gradito

• Il Circo - il mercoledì, ore 21, Rai 3

Programma gradito soprattutto dai più piccoli, divertente e che offre esempi di impegno e di costanza per ottenere risultati sorprendenti.

E degli animali in cattività nessun segnale.

Alla luce di quanto letto, e di quanto ancora succederà in termini di censura televisiva, rimane soltanto da riflettere, senza i soliti luoghi comuni sulla volgarità in tv. Rimaniamo a Family Guy ed alle torture subite.

Mi sovviene, a proposito di giudizi e storture, un interessantissimo saggio di Federica Bologna, dal titolo The Simpsons…lost in translation?67

, nel quale viene analizzata, tramite anche un’intervista ad Elena Di Carlo, traduttrice storica dei Simpson per Mediaste, il metodo usato per tradurre le complicate sceneggiature, ricche di slang, neologismi e nonsense. Emerge, per quanto riguarda The Simpsons, che la traduzione in italiano, escluse le puntate in onda nel primo pomeriggio68

, sia stata non solo abbastanza fedele, ma che abbia addirittura inventato degli azzeccatissimi modi di parlare, come il –ino di Flanders (che nella versione originale intercala con un

diddly in ogni frase), o come il napoletano del commissario Winchester, che

in originale parla uno strettissimo e quindi incomprensibile americano. Nuove parole, come bacarospo (Homer a Bart dice soltanto “Oh you,

little…” prima di strozzarlo) o ciuccellona (Lis), traduzione comunque

studiata a tavolino.

Nonostante mi ritenga contrario a qualsiasi forma di doppiaggio, a favore del sottotitolo e della lingua originale (provare a vedere Lost doppiato: un iracheno che va da una coreana e, senza influenza alcuna, le dice “Ehi Sun, come stai?”. Agghiacciante.), in apertura del saggio, un bel preambolo teorico, ispirato dalla Propedeutica della traduzione di B.Osimo, illustra le direttiva basilari del doppiaggio. Partendo dall’idea, verissima, che il clima culturale influenzi il testo (basti pensare a quanti termini hanno gli eschimesi per chiamare la neve, a seconda della sua consistenza, del suo biancore, etc), e che quindi la traduzione perfetta sia impossibile, vengono definiti due tipi di traduzione, l’adeguata e l’accettabile. Nella traduzione

adeguata si decide di rispettare l’originale, obbligando il lettore a percorrere

67 In “I Simpson – il ventre onnivoro della tv postmoderna”, a cura di C.Peperoni, Bulzoni 2007, pagg. 133-148 68 “…I primi anni i dialoghi venivano tradotti in maniera più conforme all’originale, ed infatti la serie andava in

onda in seconda serata, perché era un cartone animato più per adulti che per bambini. Poi un paio di funzionari Mediaste hanno deciso di ripulirlo, snaturandolo un po’…” intervista a Monica Ward, doppiatrice di Lisa Simpson, Ib., pag.148, nota 20.

189 la “distanza cronotopica”69

verso l’autore dell’originale, con possibile ricompensa in termini di arricchimento culturale e stimolo di ricerca. Nella traduzione accettabile, invece, il traduttore traduce tutto (esclusi i termini già accettati dalla cultura metatestuale, es. McDonald), facendo percorrere al testo la distanza cronotopica verso il lettore, allo scopo di eliminare i problemi. Niente sforzo, ma perdita quasi completa.

La riflessione, alla luce di quanto scritto precedentemente, è: la logica televisiva, che con una mano intasca i soldi a palate derivati dalla messa in onda di cartoon con indici altissimi di ascolto, con tanto di spazi pubblicitari venduti a peso d’oro, e con l’altra si copre il volto, presentando al pubblico un prodotto fasullo, modificato secondo i propri voleri, alterato e distorto. La colpa è anche di chi detiene i diritti, e che non fa niente per impedire lo scempio delle traduzioni. Mi ricordo di un signore che, nonostante facesse doppiare i propri film, seguiva personalmente ogni singolo doppiaggio. Magari qualcuno se lo ricorda, si chiamava Stanley…

Come nota finale, nonostante si possa anche ritenere non del tutto scorretto il trasferimento di Family Guy in altre fasce orarie (magari insieme a

Vivere, che è diseducativo riguardo l’uso del linguaggio televisivo), resta la

perplessità della manipolazione della sceneggiatura, assolutamente nemica delle intenzioni del creatore della puntata. E se si urla MOIGE dalla cima di un baratro, probabilmente l’eco risponderà Minculpop.

69 La distanza tra coordinate culturali (intese come tempo, spazio e cultura) del testo originale e quelle del testo

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