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L’analisi economica del diritto dell’ambiente 388 : la necessità di regolamentare il rapporto tra

CAPITOLO QUARTO

2) L’analisi economica del diritto dell’ambiente 388 : la necessità di regolamentare il rapporto tra

genere umano ed ambiente. La “tirannia dello sconto”.

L’ indagine prende spunto dalla riflessione di Hardin, contenuta nella sua opera “Tragedy of Commons”389, tra il genere umano e l’ambiente, avente ad oggetto la necessità di regolamentare il

rapporto, non solo mediante un dovere imposto dallo strumento normativo, ma attraverso la moderazione.

L' impatto che ogni attività umana produce sull'ambiente è un elemento inevitabile; il diritto non può realisticamente promettersi di annullare ogni consumo di risorse eco-sistemiche, ma deve ambire al raggiungimento di un tasso di utilizzo sostenibile, il quale può essere realizzato attraverso gli strumenti normativi che tendano alla moderazione.

L’utilizzo di strumenti propri del metodo economico, quali l’analisi sociale dei costi – benefici e, in particolare, la simmetria informativa può essere considerata come una positività nell’ambito del diritto dell’ambiente, connotando il giudizio di bilancio d’impatto ambientale di elementi che consentano una valutazione onnicomprensiva, riducendo il margine di lesività degli interventi sull’ambiente, rendendo l’ascolto e la considerazione della voce della collettività un coelemento essenziale per la realizzazione del principio di sostenibilità .

L’idea che progetti o politiche non debbano mai dar luogo ad un degrado ambientale è poco sostenibile. Si potrebbe però, utilizzando le analisi poc’anzi citate, ottenere una riconsiderazione della c.d. Preferenza temporale, la quale, assegnando un peso inferiore ai benefici ed ai costi futuri, porta parte della dottrina economia a parlare di “tirannia dello sconto”.

Questa degenerazione sistemica, molto lontana dalle conclusione di Coase, può essere superata, permettendo alla generazione attuale di realizzare un “altruismo disinteressato”, che prescinda dalla definizione di quali possano essere le esigenze delle generazioni future. Ciò consente di canalizzare i propositi delle generazioni attuali, evitando che questi ultimi possano scadere nella situazione ambigua ed improduttiva, descritta dalla figura del c.d. “altruismo Egoista”, il quale, aldilà dell’ossimoro, denuncia come l’umanità possa superficialmente già definire quali saranno le esigenze, i bisogni ed i desideri delle generazioni future.

388 Secondo Richard Posner, uno dei maggiori esponenti della scuola di analisi economica del diritto, il metodo basato

sull’approccio economico ha sia finalità conoscitive (orientate alla spiegazione dei fenomeni giuridici), sia finalità normative (al fine di elaborare soluzioni giuridiche migliori), il tutto basato sull’esigenza di realizzare scopi legati alla previsione degli effetti delle regole giuridiche, con strumenti come l’analisi costi-benefici).

In particolare, la possibilità di individuare le possibili forme di intervento pubblico e, quindi, scegliere quella che, con mag- giore probabilità, otterrà l’obiettivo perseguito. cfr. P. Chiassoni, R. Posner: pragmatismo e analisi economica del diritto, in G. Zanetti, Filosofi del diritto contemporanei, Milano, 1999, pp. 187 e ss.; P. Chiassoni, L’analisi economica del diritto e te- orie economiche: un inventario di strumenti, in G. Alpa, P. Chiassoni, A. Pericu, F. Pulitini, S. Rodotà, F. Romani, Analisi economica del diritto privato, Milano, 1999, p. 507 - 508

389 G. Hardin, The tragedy of the commons, in Science, 162, 1968; nel suo celebre saggio Hardin evidenzia come, in tema ambien- tale, la sottovalutazione del problema delle esternalità negative incontrollate possa determinare fenomenti di opportunismo da parte dei fruitori, compromettendo così la conservazione della risorsa ed integrando un comportamento ambientale non virtuoso.

Una corretta analisi economica del tema ambientale, dovendosi concentrare intorno al bene ambiente in senso lato, non può prescindere dall’introduzione del concetto dei c.d. public goods, categoria di natura

economica, caratterizzata dalla non rivalità e dalla non escludibilità.

Considerando l’ambito della tutela dell’ambiente, viene in evidenza come questi beni abbiano una connotazione intergenerazionale, dovendo il sistema garantire oggi quella che sarà la loro fruizione futura.

La moderazione, di cui parlava Hardin, passa anche attraverso la necessità di ridurre le cd. Esternalità negative, le quali, nella materia ambientale, risultano di tutta evidenza, vista e considerata l’azione dei soggetti che agiscono sull’ambiente e la loro propensione a scaricare sui terzi i costi del loro agire, accentuando il fenomeno dei cc.dd. Free riders, paradigma del comportamento non virtuoso del soggetto nei confronti dell’ambiente e delle sue risorse.

L’interesse pubblico dominante chiamato a guida per l’amministrazione è quello della realizzazione del- le infrastrutture, al fine di centrare gli obiettivi imposti dall’Unione europea e di rispondere a politiche economiche e sociali capaci di influenzare la situazione economica e finanziaria di un Paese390.

La nuova forma di equilibrio dell’amministrazione è la sostenibilità delle scelte compiute, richiedendo un‘attenta ponderazione tra i vari interessi in gioco nella realizzazione di opere infrastrutturali e una piena integrazione procedurale dei mezzi volti alla “tutela dell’ambiente”.

Considerato questo contesto, la partecipazione garantirebbe una composizione più equilibrata degli in- teressi in gioco; essa, riflettendo i mutamenti intervenuti tra Stato e società, è arrivata a prospettare un modello socio - centrico nel quale, “mediante la partecipazione, lo Stato tende a introdurre, nel suo se- no, più società possibile, attraendo nel territorio dei propri apparati il maggior numero di interessi so- ciali ed affidandone la difesa e la gestione agli stessi titolari”391.

Il progressivo, ma costante, aumento della domanda di partecipazione si ricollega principalmente a tre fattori: il primo riporta al tema della società del rischio; il secondo alla tutela dell’ambiente ed alla pro- mozione dello sviluppo sostenibile; il terzo al tema della mobilità ed alla libertà di circolazione392.

390cfr. M. A. Sandulli, Tutela dell’ambiente e sviluppo economico ed infrastrutturale: un difficile ma necessario contempera- mento, in Riv. Giur. Edilizia, Milano, Fasc. 4 /2000, pp. 3 e ss.

391 M. Nigro, Il nodo della partecipazione, in Riv. Trim. Dir. Proc. Civ., 1980, p.230 392cfr. G. Pizzanelli, La partecipazione dei privati alle decisioni pubbliche, op. cit., p. 428

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