CAPITOLO QUARTO
15) La simmetria informativa come soluzione al fallimento del mercato.
I mercati reali si discostano dal modello ideale della concorrenza perfetta453, perché, sussistendo un
numero minimo di asimmetrie informative, si producono esternalità negative che influenzano l’andamento del mercato454.
La teoria economica erroneamente parte da un sistema completamente chiuso, non riuscendo a spiegare correttamente un processo, quale quello economico che, coinvolgendo l’ ambiente, risulta dominato da un’evoluzione entropia irreversibile455.
Il mercato può fallire ( c.d. Market failure), perché basato su di una durata indefinibile, non basta per assicurare un’efficiente ed equa allocazione delle risorse, rendendosi necessario un intervento pubblico456 per stabilire l’equilibrio.
453 Uno dei principi fondamentali dell’analisi economica del diritto è quello del mercato concorrenziale perfetto, nel quale nessun operatore è in grado di influire sul prezzo dei beni scambiati, presupponendo che tutti abbiano informazioni comple- te sul prezzo dei beni di mercato.
454 Anthony Ogus ha teorizzato varie tipologie di fallimento del mercato, una di esse è proprio l’asimmetria informativa; la risposta suggerita rispetto a questa problematica si basa sulla regulation by information: una tipologia di regolazione avente come
contenuto obblighi di disclosuredelle informazioni.
E’ possibile distinguere due diverse forme di asimmetria informativa in grado di alterare ilcorretto svolgimento del mercato: a) l’informazione nascosta; b) il comportamento nascosto.
Nella stessa opera vengono individuate ulteriori risposte alle classiche cause di fallimento del mercato, come ad esempio gli effetti negativi delle esternalità. Non solo si può parlare di regulation by information, ma anche mediante private regulation, o re- gulation by economicinstruments, piuttosto che secondo il comand and control.
Due particolari metodi si basano sulla priorapprovale sullanegative licencing: il primo è una metodo basato su di un controllo
all’entrata dai forti effetti anti-concorrenziali; il secondo si basa sul semplice obbligo di comunicazione o notificazione all’autorità amministrativa. A. Ogus, op. cit.
455 A. F. Affini, Entropia ed ambiente nell’analisi economica, in Nuova Economia e Storia, Milano, n. 4 / 2005, p. 76 456 Lo Stato, in una prospettiva economica, è il soggetto che ha il potere di intervenire qualora vi sia il rischio di un fallimen- to del mercato mediante diverse forme di regolazione. I poteri pubblici entrano nella vita dei cittadini mediante il loro agire, lo studio delle forme di regolazione permette di scegliere la meno intrusiva o, comunque, la più efficace in rapporto ai costi sostenuti. cfr. A. Ogus, Regulations, Legal form and economictheory, Oxford, 1994, pp. 5 e ss., il qual afferma: “ Il diritto pubblico si occupa anche della selezione delle forme di regolazione al fine di perseguire gli interessi collettivi”.
Le dinamiche di mercato e il sistema dei prezzi non sono sufficienti da soli, a garantire che l’uso delle risorse naturali rifletta il loro valore economico totale, tenendo nel giusto conto il flusso di servizi ambientali che esse forniscono per il mantenimento degli equilibri biologici, economici e sociali. I mercati appaiono sensibili alle prospettive e alle opportunità di breve periodo, un peso minore è riconosciuto a preferenze strategiche per usi differiti457.
Da tali motivazioni trae giustificazione il ruolo dell’intervento pubblico458, finalizzato a regolare l’uso
delle risorse naturali, nell’intento di conciliare le tendenze del mercato di breve periodo con l’interesse generale di assicurare alla collettività prospettive durature di benessere e sicurezza.
Il potere pubblico tende solitamente ad impiegare i diversi strumenti disponibili non isolatamente, ma in maniera integrata, mediate strategie d’azione generali a scala territoriale.
L’attività che gli organismi pubblici svolgono per elaborare ed attuare le strategie di azione futura prende il nome di pianificazione459. Il processo di pianificazione razionale prevede la valutazione
sistemica di tutte le alternative di azione praticabili per il conseguimento di determinati obiettivi, ordinandole in funzione dell’utilità attesa dai rispettivi risultati.
Una volta delineate le diverse alternative di azione praticabili, può essere utile verificarne la fattibilità tecnico-economica e la coerenza; all’esame delle alternative si fa seguire la loro valutazione e il confronto, quest’ultimo può basarsi sul ricorso a tecniche specifiche, quali l’analisi costi-benefici o quella costi-efficacia.
La dottrina economia e l’ esperienza suggeriscono come non sia conveniente confidare nel libero funzionamento dei mercati per la protezione dell’ambiente.
Lo sfruttamento dei beni pubblici puri costituisce un tipico caso di “dilemma del prigioniero”, in cui ciascuno avrebbe un’individuale convenienza a non cooperare, comportandosi, in questo caso, da free- rider. In questi casi, l’inefficienza della soluzione di mercato dipende dal fatto che i fruitori del bene
pubblico non hanno motivo di contribuire ai costi di produzione, non potendo essere esclusi dal consumo dello stesso. L’effetto sul mercato di queste esternalità si concretizza nel c.d. market failure460,
situazione che necessita dell’intervento dello Stato. 457 A. Di Gennaro, Un’introduzione alla VIA, op. cit., pp. 89 e ss.
458 Lo “spettro di Gilg /Selman" rappresenta la gamma degli strumenti cui l’autorità pubblica può ricorrere per regolare l’uso delle risorse naturali, esso comprende: la proprietà pubblica delle risorse, le normative ed i controlli amministrativi, i disin- centivi monetari, gli incentivi finanziari ed i metodi volontari basati sull’esortazione, l’assistenza tecnica o azioni dimostrati- ve. Cfr. A.W.Gilg, Countryside Planning. Second edition. Routledge, London, 1996; P. Selman, Environmental planning. Second edition. Sage, London, 2000
459 “La pianificazione è un processo decisionale indirizzato al futuro, finalizzato alla risoluzione di problemi complessi; viene condotto dalla pubblica amministrazione come legittima portatrice dell’interesse generale e può essere classificato come un processo politico-amministrativo tecnicamente assistito, all’interno del quale è previsto come essenziale il contributo attivo dei cittadini, a qualunque titolo interessati dalle decisioni.” cfr. A. Di Gennaro, Un’introduzione alla VIA, op. cit., p. 90
460 L’inefficacia della c.d. mano invisibile, di cui parla Adam Smith nella sua opera “La ricchezza delle Nazioni” del 1776, è una
metafora creata dal celebre economista per illustrare la teoria sulla autoregolazione del mercato. In base a quest’ultima:”la somma degli interessi individuali produce il massimo dell’interesse collettivo”, nel senso che, nel libero mercato, la ricerca egoistica del
proprio interesse gioverebbe tendenzialmente all’interesse del’intera società e tenderebbe a trasformare quelli che sono dei vizi privati in pubbliche virtù.
L’idea di una necessaria regolamentazione pubblica è criticata quando si tratta di limitare il potere di mercato, auspicata invece quando l’oggetto è l’asimmetria informativa, che sorge ogniqualvolta una parte abbia maggiori informazioni dell’altra. La società non sono è in grado di conoscere autonomamente quali siano i processi produttivi più inquinanti e chi siano i responsabili, pur essendo sensibili alle tematiche ambientali, non sono in grado di scegliere secondo coscienza .