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Analisi dei titoli di testa di Anatomy of a Murder (1959)

Nel documento Saul Bass: L'arte nei titoli di testa. (pagine 113-119)

3.1 La collaborazione con Otto Preminger

3.1.2 Analisi dei titoli di testa di Anatomy of a Murder (1959)

Anatomy of a Murder (Anatomia di un omicidio, 1959) è il quinto film che

nasce dalla collaborazione tra Saul Bass e Otto Preminger e riprende molti degli elementi che avevano caratterizzato le prime produzioni.

Considerato uno dei capolavori di Preminger, il film è tratto dal romanzo di Robert Traver e, anche in questo caso, ci troviamo di fronte a un argomento complesso: si tratta, infatti, del «primo processo per omicidio dopo un caso di stupro affrontato dal cinema americano»192.

La novità narrativa si riflette, ancora una volta, sulla sequenza introduttiva dei titoli di testa, affrontata da Bass con creatività e originalità.

Ci troviamo ancora di fronte a un nuovo simbolo iconico (fig. 52) che racchiude l'essenza del film e su cui si basava l'intera campagna pubblicitaria: «Qui c'è un'altra immagine emblematica, istintivamente riconoscibile e

192G. Carluccio, L. Cena, Otto Preminger..., p. 95.

Fig. 52: Saul Bass, simbolo realizzato per la campagna pubblicitaria di Anatomy of a

intimamente legata al film. C'è qualcosa di violento e sgargiante nel nero sul rosso, che è perfettamente ancorato al soggetto principale di Anatomy of a

murder […]. E poiché il film è tutto basato sull'ambiguità morale e su diversi

punti di vista che non convergono mai, fu un'idea brillante separare il corpo in sette pezzi»193.

La sagoma del cadavere realizzata da Bass porta con sé diversi significati, anche in relazione al titolo del film.

In primo luogo, il suo significato più esplicito rimanda alla sagoma del cadavere tracciata dalla polizia sul luogo del ritrovamento e si lega naturalmente alla parola “omicidio” presente nel titolo.

I significati più complessi a cui fa riferimento il logo, invece, sono nascosti dietro la parola “anatomia”. Quest'ultimo termine, infatti, rimanda a diverse definizioni.

Considerando l'anatomia come l'azione di sezionare un corpo a scopo di studio o di ricerca e intendendola come “dissezione”, possiamo notare come Bass abbia fatto riferimento a questo concetto: ha preso una sagoma umana stilizzata e l'ha divisa in più parti, l'ha dissezionata.

Se invece intendiamo la parola anatomia come l'analisi minuziosa e dettagliata di un fatto (in questo caso l'omicidio) arriviamo al significato più latente del simbolo grafico creato da Bass, che rimanda metaforicamente a ciò che avviene all'interno della diegesi: il film ruota tutto intorno a un processo in cui si analizzano a fondo le varie fasi essenziali che hanno portato all'omicidio, tentando di ricostruire la verità dei fatti194.

Ora vediamo come Bass ha animato il logo pubblicitario all'interno dei titoli di

193«Here's another emblematic image, instantly recognizable and intimately tied to the film. There's something lurid and garish about the black on red, which is perfectly keyed to the subject matter of

Anatomy of a Murder […]. And since the film is all about moral ambiguity and different point of

view that never converge, it was brilliant to separate the corpse into seven pieces». M. Scorsese in P. Kirkham, J. Bass, Saul Bass..., p. 131 (trad. mia).

194Per tutta la parte riguardante i vari significati delle parole del titolo cfr. V.C. Re, Ai margini del

testa (fig. 54).

Sullo sfondo grigio dello schermo cinematografico appare la scritta in bianco OTTO PREMINGER presents. Compare la prima gamba della sagoma nera, successivamente compaiono tutti gli altri pezzi, fino a formare il logo per intero. All'interno della sagoma, compare la scritta bianca che ci informa sul titolo del film. La parola Anatomy inserita all'interno della gamba destra, of a nella parte superiore di quella sinistra e Murder nel busto del corpo stilizzato.

Il corpo scompare e rimane solo la testa che velocemente si fa più grande fino a occupare tutto lo schermo. All'interno della testa, sempre bianco su nero, compare la menzione Starring JAMES STEWART.

Una volta svanita la testa, alla destra in alto dello schermo appare la gamba destra della sagoma, seguita subito dopo dalla sinistra. Con lo stesso metodo usato in precedenza le scritte all'interno delle gambe ci informano sulla protagonista femminile, Lee Remick, e sull'attore che interpreta l'accusato, Ben Gazzara. Le due gambe scompaiono una dopo l'altra.

Dalla sinistra dello schermo scorre verso il centro un braccio della sagoma e, con una sorta di raccordo sull'asse, il dettaglio della mano arriva a occupare

Fig. 54: Saul Bass, titoli di testa di Anatomy of a Murder (Anatomia di un omicidio, Otto Preminger, 1959).

quasi l'intero sfondo: la scritta dentro la mano indica il nome dell'attore Arthur O'Connell. La mano scompare e, prima da destra e poi da sinistra, compaiono nuovamente le gambe al cui interno vi sono i nomi delle altre due attrici principali: Eve Arden e Kathryn Grant.

Una volta presentati tutti gli attori più importanti i titoli procedono mostrando parti della sagoma dissezionata creata da Bass, accompagnate dalle varie scritte informative. A loro volta, alcune parti del corpo vengono tagliate in orizzontale e divise in ulteriori parti.

L'ultima inquadratura ci mostra le mani del corpo che, con veloci salti in avanti diventano sempre più grandi, fino ad annerire tutto lo schermo. Sullo schermo nero appare la scritta: Produced and directed by OTTO PREMINGER.

Con una dissolvenza incrociata il nero dello sfondo diventa il buio notturno della prima sequenza: ci troviamo all'interno della diegesi filmica.

Il procedimento attraverso cui Saul Bass decide di inserire il simbolo del film all'interno della sequenza dei titoli è inverso a quello che mette in pratica in

The Man with the Golden Arm. Come fa notare la Re, «lì, le barre

componevano solo alla fine il disegno del braccio; qui (in accordo con la nozione di anatomia) la sagoma è vista nella sua interezza all'inizio (si compone rapidamente per ospitare il titolo inscritto in caratteri bianchi all'interno delle masse nere) e quindi viene scomposta e sezionata per tutta la durata della sequenza»195.

Anche in questa credit sequence è presente, e portata all'estremo, la compenetrazione tra testo e immagini: il conflitto tra vedere e leggere cessa quasi di esistere in quanto le menzioni scritte, non solo si comportano come elementi grafici ma sono inserite all'interno di essi. In questo modo si crea una perfetta sovrapposizione tra spettatore di evento e spettatore di finzione: non c'è un'istanza che prevale sull'altra ma entrambe son attivate per la

comprensione dei titoli e l'attesa della diegesi.

Il lettering scelto per il titolo, inoltre, rafforza ancora di più tutto il significato complessivo: «Il lettering fatto a mano in varie dimensioni e forme dà segnali di incoerenza. Ogni versione di ogni lettera è diversa, cosi come ogni versione dei fatti è diversa in questo film su un avvocato che arriva a dubitare della storia del suo stesso cliente»196.

Si crea in questi titoli una forte integrazione tra testo, immagine e suono. La colonna sonora di Duke Ellington è in perfetta sincronia con le forme che si susseguono sotto gli occhi dello spettatore, creando quella che si può definire una vera e propria “sinfonia visiva”.

Lo stile figurativo di questi titoli riprende quell'approccio riduzionista che Bass aveva messo in pratica nei lavori precedenti: la sagoma del corpo mostra un interesse del designer per l'arte primitiva197, nelle sue forme essenziali e

nelle semplici geometrie.

196«The hand lettering in various sizes and forms signals inconsistency; every version of every letter is different, just as every version of events is different in this film about a lawyer who comes to doubt his client's story». Kirkham, J. Bass, Saul Bass..., p. 131 (trad. mia).

197Cfr. Ivi.

Fig. 55: Pablo Picasso, L'acrobata, 1930, Museo Picasso, Malaga.

Fig. 56: Paul Klee, Ha testa, mano,

Il primitivismo nell'arte contemporanea portò a una semplificazione delle forme e all'allontanamento dal naturalismo che sfocerà in diverse correnti artistiche, dal cubismo ai fauves espressionisti, dal surrealismo al dadaismo: tutti movimenti dell'arte contemporanea che Bass conobbe durante la sua formazione artistica.

La scomposizione del corpo umano, inoltre, la sua estrema semplificazione e distorsione, la sua manipolazione, abbiamo visto essere uno dei principi alla base del nuovo concetto di arte che nasce con le avanguardie ai primi del Novecento – oltre il già citato Les Demoiselles d'Avignon, penso ad altre opere di Picasso, come il famoso Guernica (1937), alla deformazione brutale dei corpi in Kirchner, ad alcuni lavori di Klee, come Ha testa, mano, piede e

cuore (1930, fig. 56), in cui la scomposizione del corpo arriva all'estremo; ma

si potrebbero trovare altri numerosissimi esempi.

Quello che Bass realizza per Anatomy of a Murder è un simbolo grafico basato sulla semplificazione del corpo umano che poi ritroveremo molto simile nei lavori di Keith Haring, artista in grado di comunicare, attraverso corpi semplici e minimali e forme estremamente stilizzate, messaggi provocatori molto forti.

Bass continua il suo lavoro sempre alla ricerca dei quella “idea più semplice” in grado di condensare al suo interno diversi elementi del film. Nell'intervista con Pat Kirkham, Looking for The Simple Idea del 1994 Bass dichiarerà: «Io ho sempre cercato l'idea più semplice. Questo è quello che facevo negli anni Cinquanta ed è quello che facciamo oggi Elaine ed io. Abbiamo un approccio molto riduzionista quando si tratta di questioni visive. La sfida è quella di ridurre un concetto a qualcosa di totalmente semplice, e di fare in modo che questo qualcosa sia provocatorio; di raggiungere una semplicità che abbia anche una certa ambiguità e una certa implicazione metafisica, che renda questa semplicità vitale. Se è semplicemente semplice, è noioso. Noi puntiamo

sull'idea che è così semplice che possa farti pensare- e ripensare»198.

Abbiamo detto che queste parole son del 1994, più di trent'anni dopo la realizzazione di Anatomy of a Murder. Nelle nostre successive analisi vedremo come Bass riuscirà a rimanere sempre fedele al questo concetto dell' “idea più semplice”, pur adattandosi sempre alla complessità visiva del film, cercando soluzioni alternative al graphic design e rinunciando delle volte a quello che può essere considerato il suo stile più famoso, che abbiamo fin'ora analizzato.

Nel documento Saul Bass: L'arte nei titoli di testa. (pagine 113-119)