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ANDAMENTO DELLA CRIMINALITA’

LA CRIMINALITA’ FRA I MINORI STRANIERI

3.1 ANDAMENTO DELLA CRIMINALITA’

MINORILE

Nel corso di pochi anni la criminalità minorile ha cambiato volto: da un lato il numero dei ragazzi denunciati penalmente è più che raddoppiato, dall’altro tale aumento ha riguardato in maniera esclusiva i ragazzi extracomunitari.

Per la giustizia minorile italiana, abituata a gestire una devianza minorile “domestica”1 e di tipo tradizionale, si sono posti nuovi problemi.

Nel 1989, il rapporto sulla condizione minorile2 del Consiglio Nazionale dei Minori, ha evidenziato la specificità del problema e l’inadeguatezza dell’attuale legislazione a far fronte alle esigenze del nuovo fenomeno della criminalità minorile straniera.

Nel 1991 l’Ufficio Centrale per la Giustizia Minorile ha elaborato un bilancio dei primi tre anni di applicazione del D.P.R. n. 448/883, evidenziando “una massiccia presenza di stranieri costretti a vivere ormai stabilmente di attività trasgressive (prevalentemente furto per i nomadi; furto e spaccio per i nord-africani)”4.

Il costante aumento della criminalità minorile tra gli extracomunitari ha portato alcuni studiosi ad analizzare questo fenomeno.

1 OCCHIOGROSSO F., Minori e criminalità in Italia oggi, in “Minori e Giustizia”, n. 4/94, F.

Angeli , Milano, 1994, p.90.

2CONSIGLIO NAZIONALE DEI MINORI, Secondo rapporto sulla condizione dei minori in Italia, F. Angeli, Milano, 1989.

3 “ Norme sul processo penale a carico di imputati minorenni”.

4OCCULTO R. (a cura di), “Rapporto dell’Ufficio Centrale per la Giustizia Minorile”, in

“Esperienze di giustizia minorile”, n. 4, 1992, pp.36-51.

Così, ad esempio, il Ramoino5 ha studiato la delinquenza minorile in Liguria per il quinquennio 1982-86 sottolineando come la percentuale dei procedimenti penali a carico degli stranieri sia passata dal 6,8%

all’8,8% e come la nazionalità degli imputati stranieri sia prevalentemente Jugoslava. Riguardo alle imputazioni, poi, si registra una netta maggioranza di reati contro il patrimonio (furto semplice ed aggravato, detenzione di arnesi da scasso, ecc.).

Un’altra indagine sull’andamento della criminalità minorile è stata svolta dal Buffa nell’istituto di Osservazione Minorile “Ferrante Aporti” di Torino per il periodo 1980-896, che rileva la costante diminuzione di ingressi nell’istituto di italiani ed il progressivo aumento degli stranieri.

In relazione alla variabile sesso il Buffa nota una distribuzione con modalità diverse a secondo della origine etnica. Nella componente femminile, infatti, si registra una elevata percentuale di nomadi e una pressoché inesistente presenza di straniere di altra provenienza socio-culturale. Anche riguardo alle imputazioni il Buffa ha sottolineato come italiani e stranieri siano maggiormente coinvolti nello spaccio di stupefacenti, mentre i nomadi commettono soprattutto reati contro il patrimonio, in maggioranza furti.

D’interesse, poi, si profila la comparazione, elaborata da Gatti ed altri7, tra i dati della carcerazione dei minorenni italiani e stranieri: ne risulta come l’ingresso degli stranieri nell’Istituto “Cesare Beccaria”

5RAMOINO M., Fenomeno del nomadismo in Italia, Tesi di Laurea in Antropologia criminale, Facoltà di Giurisprudenza, Università di Genova, 1987.

6BUFFA P., “La criminalità minorile straniera: l’esperienza torinese (1980-89)”, Materiali di ricerca dell’Istituto Cattaneo, n.20-21-22, Bologna, 1990, pp.437-449.

7GATTI U., FOSSA G., LAGAZZI M. e VERDE A., “Adolescenti in prigione. Una ricerca sul carcere minorile a Milano dal 1976 al 1985”, in “Rassegna di criminologia” n. 19, 1988,pp.23-69.

di Milano sia aumentato, passando dal 5,9% del 1976 al 24,8% del 1985.

Infine una recente indagine sulla devianza minorile in Italia condotta dal centro Eurispes8 nel 1999, ha posto in evidenza come la criminalità minorile dopo un ridimensionamento durante gli anni Ottanta, negli anni Novanta è tornata a crescere in seguito ad una esplosione del fenomeno avvenuta nel 1990, anno in cui si è registrato un incremento delle denunce verso i minori pari a 41 punti percentuali. Nel corso di questo decennio il numero dei minori denunciati alla Procura della Repubblica si è stabilmente assestato al di sopra delle 40.000 unità, con un significativo picco nel 1995 pari a 46.051 denunce, di cui il 23,5% a carico di minori di età inferiore ai 14 anni. La generale tendenza lungo l’intero arco di tempo considerato vede pendere la maggior parte delle denunce a carico dei minori imputati (maggiori di anni 14) che, nel 1997, assorbono il 79,4% delle denunce complessive.

Sempre dalla ricerca condotta dall’Eurispes, si evince che, dall’analisi delle denunce in funzione delle nazionalità di provenienza dei minori, la maggior parte delle denunce nel 1997 riguarda i minori italiani, 74,2% del totale, mentre il restante 25,8% riguarda i minori stranieri.

Si è inoltre rilevato come mentre per i minori italiani si è verificata una riduzione lieve ma costante delle denunce, per i minori stranieri si è registrata una tendenza all’aumento fino al ’95, con una flessione negli ultimi due anni considerati (‘96-’97). È poi significativo notare come mentre per la componente italiana vi è una rilevante discrepanza tra il numero dei minori imputabili e non imputabili denunciati

8 EURISPES, “Il male minore”, Indagine sulla devianza minorile in Italia, Sintesi per la stampa, 1999, in Eurispes on line, http://151.99.245.3/eurispes/EURISPES/indice.htm.

(rispettivamente 28.002 e 4.147 nel ’97), tale differenza è estremamente contenuta in relazione ai minori stranieri. In questo caso, infatti, ai minori non imputabili si ascrivono il 42,5% delle denunce. Una parziale spiegazione di questo fatto risiede nella tendenza, da parte dei minori stranieri per i quali non sia riscontrabile l’età effettiva, a dichiarare un’età inferiore ai 14 anni, per le chiare agevolazioni che ne conseguono.

Affrontare il tema della devianza e della criminalità dei minori stranieri pone diversi problemi metodologici che hanno un significato particolare, dato anche l’allarme sociale che spesso tale fenomeno determina. Ciò obbliga ad un atteggiamento di cautela, anche perché c’è un’estrema difficoltà ad avere dati attendibili e perché molti sono i pregiudizi relativi allo stereotipo del minore straniero deviante e criminale.

La prima osservazione da farsi è che per avere un corretto approccio al fenomeno, occorre tener conto oltre che del valore assoluto anche di un universo di raffronto che, in realtà, è assai complesso identificare.

Infatti, non avendo a disposizione i dati reali delle presenze straniere, se raffrontiamo i dati dei minori che commettono reati con il totale dei dati relativi ai minori con permesso di soggiorno, avremo una sovrastima abbastanza lontana dalla realtà. È anche per questo che in genere si stabilisce un raffronto con i coetanei italiani coinvolti negli stessi reati.

Una seconda osservazione va fatta tenendo presente che il nuovo processo penale minorile - D.P.R. n.448 del 1988 9 - ha introdotto una serie di interventi favorevoli ed a garanzia del minore imputato, che

9 “Norme sul processo penale a carico di imputati minorenni”.

tengono conto dell’esigenza di non interrompere il processo maturativo del minore; solo che, nella realtà, essi risultano discriminanti per gli stranieri. In altre parole gli stranieri minori possono, per le loro condizioni sociali e familiari, usufruire in maniera assai ridotta di misure quali la permanenza in casa, come stato di custodia cautelare, la sospensione del processo e messa alla prova, le sanzioni sostitutive (come vedremo meglio nel paragrafo 3.3, del presente lavoro, dedicato alle difficoltà di applicazione delle misure alternative alla detenzione). Ne consegue una significativa differenza di trattamento giudiziario tra nazionali e non nazionali con un corrispondente aumento delle denunce e delle carcerazioni a carico di quest’ultimi. Ciò obbliga a riflettere sul problema dei minori stranieri per verificare se sia realmente quello della criminalità, o se, invece, sarebbe più opportuno porsi il problema di una loro criminalizzazione, di un pregiudizio che vede il minore straniero come criminale.

3.1.1 Minori stranieri denunciati, detenuti, arrestati e imputazioni a loro carico nel ‘97-’98

∗∗∗∗

A proposito dei denunciati alle procure per i minorenni va posto in evidenza come le denunce a carico degli stranieri nel 1997 siano circa un terzo rispetto a quelle degli italiani. Infatti i minori stranieri denunciati nel ’97 sono stati 11.196 contro i 31.149 degli italiani.

Circa i minorenni denunciati secondo la tipologia di reato, conviene portare l’attenzione soprattutto sui delitti contro il patrimonio, la persona e contro le leggi sugli stupefacenti.

I dati riportati qui di seguito sono stati forniti dall’Ufficio Centrale per la Giustizia Minorile.

Come per gli adulti, anche i reati dei minori stranieri risultano, in media, meno gravi rispetto a quelli degli italiani. Tra gli stranieri, infatti, prevalgono, i reati contro il patrimonio o connessi al piccolo spaccio di droga. I reati contro la persona coinvolgono per lo più gli italiani. Dalle tabelle n.1-2 relative ai capi di imputazione a carico dei minorenni entrati nei Centri di Prima Accoglienza, si nota come le tendenze emerse nel 1997 trovano conferma nei dati relativi al 1998.

Dalla tabella n.2 si evince come nel 1998 i titoli di reato più frequenti risultano essere quelli contro il patrimonio (70,9%), seguiti a grande distanza dai reati contro le disposizioni del T.U 309/90 – legge stupefacenti – (19,0%), dagli “altri reati” (6,3%) e, in ultimo, dai reati contro la persona (3,8%).

Analizzando la stessa tabella, si rileva che fra i minorenni (condotti in C.P.A) accusati di reato contro la persona il 73,3% sono italiani e il 26,7% stranieri; per violazione della legge sugli stupefacenti, il 51,6%

sono italiani e il 48,4% stranieri; per la categoria degli “altri reati”, il 75,5% sono commessi da italiani e il 24,5% da stranieri; soltanto per i reati contro il patrimonio riscontriamo una maggiore frequenza degli stranieri (57,2%) rispetto agli italiani (42,9%).

Tab.1 Imputazioni distinte per nazionalità. Anno 1997

1997 Italiani Stranieri Totale

Contro il patrimonio

982 793 1.775

Contro la persona 155 32 187

Contro le leggi sugli stupefacenti

184 173 357

Altri reati 117 23 140

Fonte: Elaborazione Eurispes sui dati dell’Ufficio Centrale per la Giustizia Minorile.

Tab.2 Imputazioni di italiani e stranieri. Anno 1998.

1998 Contro la persona

Contro il patrimonio

Contro T.U.

309/90

Altri reati Totale

N % N % N % N % N % Italiani 132 5,89 1.426 63,66 460 20,54 222 9,91 2.240 100 Stranieri 48 1,96 1.903 77,52 432 17,60 72 2,93 2.455 100 Totale 180 3,83 3.329 70,91 892 19,00 294 6,26 4.695 100

Fonte: Ufficio Centrale per la Giustizia minorile

La tabella n.3 evidenzia come nel ’98 la prevalenza dei reati contro il patrimonio abbia riguardato sia i territori del Centro-Nord che quelli del Sud. Seguono in ordine di importanza numerica quelli riguardanti lo spaccio di stupefacenti e quelli contro la persona. Si può inoltre notare come i reati contro la persona prevalgano al Sud rispetto al Centro-Nord.

Delle 43.345 denunce totali dei minori in Italia, avvenute nel 1997, soltanto il 9,7% si trasforma in arresto e solo il 33,4% degli arresti conduce alla detenzione in custodia cautelare (si veda tabella n.4).

Con riferimento alla nazionalità dei minori, è interessante osservare come le percentuali delle detenzioni sugli arresti risultano pressoché simili, 30,8% per gli italiani e 35,8% per gli stranieri.

Una significativa differenza tra italiani e stranieri si nota invece nel rapporto tra denunciati ed arrestati. Le denunce a carico degli stranieri, come si è già accennato sono circa un terzo rispetto a quelle degli italiani; tuttavia, il numero degli arresti stranieri pari a 2.189 è molto vicino a quello degli italiani, pari a 2.007.

Questo denoterebbe una risposta di giustizia molto più probabile per un minore straniero che per uno italiano.

Tab. 3 Distribuzione territoriale delle imputazioni. Anno 1998.

1998

Contro la persona

Contro il patrimonio

Contro legge stupefacenti

Altri reati Totale

N % N % N % N % N % Centro-Nord 73 2,5% 2.202 74,1% 606 20,4% 92 3,1% 2.973 100%

Sud 107 6,2% 1.127 65,4% 286 16,6% 202 11,7% 1.722 100%

Totale Italia 180 3,8% 3.329 70,9% 892 19,0% 294 6,3% 4.695 100%

Fonte: Ufficio Centrale per la Giustizia Minorile.

Tab.4 Denunce, arresti e detenzioni per custodia cautelare.

Anno 1997.

1997

Denunce Arresti Arresti/

Denunce

Detenzioni in custodia cautelare

Detenzioni/

Arresti

Detenzioni/

Denunce

Italiani 32.149 2.007 6,2% 618 30,3% 1,9%

Stranieri 11.196 2.189 19,6 783 35,8% 7,0%

Totale 43.345 4.196 9,7% 1.041 33,4% 3,2%

Fonte: Ufficio Centrale per la Giustizia Minorile

3.2 IL PROBLEMA DELL’IDENTIFICAZIONE