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L’andamento della criminalità nel tempo in Italia

1.4 MIGRAZIONI, PROBLEMI SOCIALI EMERGENTI E CRIMINALITA’

1.4.2 L’andamento della criminalità nel tempo in Italia

E’ negli anni ’60, cioè nel periodo del più forte sviluppo economico, che l’andamento della criminalità nei paesi occidentali dopo essere continuamente diminuito, ha ripreso improvvisamente ad aumentare.

Insieme agli omicidi, è aumentato il numero dei delitti predatori, delle rapine, degli scippi, dei borseggi, dei furti in appartamento.

Questa inversione di tendenza si è verificata anche in Italia, ma è iniziata alcuni anni dopo, esattamente nel 1969-1970.

Si possono individuare due fasi di questa grande trasformazione: la prima va dal 1970 al 1986 ed è stata contraddistinta da una fortissima espansione della criminalità, seguita da una contrazione più contenuta.

La seconda fase ha inizio nel 1987 ed è tuttora in corso, ma registra tassi di criminalità inferiori rispetto a quelli della fase precedente.

E’ quindi nella prima fase, terminata nel 1976 per i furti e nel 1982 per gli omicidi, che la criminalità ha avuto un aumento che si può definire storico, raggiungendo vette fino ad allora considerate inaccessibili. Oggi dopo una fase di contrazione e una di espansione,

siamo a livelli simili a quelli registrati nel punto superiore della prima fase.

Questa sintetica ricostruzione dell’andamento della criminalità basta a mostrare che è priva di fondamento l’idea che l’aumento della criminalità che si è verificato nel nostro paese sia stato provocato dall’immigrazione26. Infatti la prima fase che corrisponde all’aumento storico della criminalità ha avuto luogo nel periodo in cui i processi migratori stavano appena iniziando, all’inizio degli anni ‘70.

Già negli anni ’70, il Ferracuti sottolineava come l’elevato tasso di criminalità attribuito alla presenza degli immigrati stranieri fosse frutto della xenofobia degli autoctoni più che alla realtà dei fatti27. Tuttavia resta da chiedersi cosa sia avvenuto nella seconda fase cioè dopo il 1987, quando le vette della criminalità hanno ripreso a salire in corrispondenza di un forte incremento della presenza straniera nel nostro paese.

1.4.3 Gli stranieri denunciati e condannati dal ’95 al ’97

Nello studio degli stranieri denunciati e condannati, è bene premettere che l’indagine è condizionata dalla limitatezza delle fonti a disposizione.

Infatti, i dati sui condannati, denunciati, detenuti ed entrati dallo stato di libertà segnalati all’ISTAT dal Ministero di Grazia e Giustizia e le informazioni sulla attività di ordine pubblico fornite dal Ministero dell’Interno, che si riferiscono a denunciati, arrestati ed espulsi, sono, difficilmente confrontabili.

26 BARBAGLI M., op. cit.

27 FERRACUTI F., “Migrazione europea e criminalità”, in Appunti di criminologia, a cura di F.

Ferracuti, Bulzoni, Roma, pp.257, 1970.

Nelle statistiche ISTAT, per denunciato si intende la persona nei confronti della quale è iniziata l’azione penale (il nuovo codice di procedura penale identifica l’inizio con il momento in cui si procede ad imputazione formale nei confronti della persona indagata), mentre i dati del Ministero dell’Interno, si riferiscono alle attività di polizia.

In questa breve analisi si utilizzerà come fonte di riferimento le statistiche offerte dal Servizio Stranieri del Ministero dell’Interno.

Verranno presi in considerazione gli stranieri denunciati e arrestati sia di origine comunitaria che extracomunitaria negli anni ‘95-‘96-’97.

Inoltre i dati forniti riguardano gli stranieri in generale e, pertanto, sono riferibili anche a stranieri di passaggio o presenti nel nostro paese per turismo o altri motivi.

Gli stranieri denunciati nel 1997 sono stati 2524 e quelli extracomunitari 56457, contro i 2695 comunitari e 68954 extracomunitari del 1996 . I dati numerici riportati evidenziano un decremento delle denunce comunitarie di 171 unità e di quelle extracomunitarie di 12497 unità (si veda tab. 6).

Sempre nello stesso anno gli stranieri comunitari arrestati sono stati 684, quelli extracomunitari 23518, contro i 750 comunitari e i 23553 extracomunitari del ’96 (si veda tab. 7).

TAB.6 Stranieri denunciati 1995-1996-1997

Denunciati 1995 1996 1997 Comunitari 2.761 2.669 2.524 Extracomunitari 54.429 68.954 56.457 Totale 57.190 71.623 58.981

Fonte: Servizio Stranieri del Ministero dell’Interno.

TAB. 7 Stranieri arrestati 1995-1996-1997

Arrestati 1995 1996 1997 Comunitari 643 705 684 Extracomunitari 21.601 23.553 23.518 Totale 22.244 24.258 24.202 Popolazione carceraria straniera 8.628 9.514 11.214

Fonte:Servizio Stranieri del Ministero dell’Interno.

Dal 1995 al 1997 possiamo osservare come il totale delle denunce non sia aumentato anche se tutte le informazioni permettono di affermare che l’impiego e l’efficacia dell’azione della polizia sono cresciute, insieme all’attitudine denunciatoria della popolazione28. Più di tutte sono aumentate le denunce dei reati di “minor gravità”

(schiamazzi notturni, attività di inciviltà urbana, litigi ecc.)29, segno di un’insofferenza della popolazione autoctona nei confronti degli immigrati, alimentata dalla diffusione del pregiudizio: immigrato uguale criminale.

I sostenitori della tesi secondo cui i fenomeni migratori in corso provocano un aumento delle forme di devianza citano tre “prove” che considerano “inconfutabili”30: gli immigrati monopolizzano lo spaccio della droga; immigrate sono le donne che si prostituiscono nelle strade e nei viali; di immigrati sono stracolme le nostre carceri. Si tratta di argomenti sicuramente efficaci perché fanno riferimento a realtà immediatamente evidenti da molti italiani che abitano nei centri urbani.

28 Si vedano a tal proposito le ricerche del progetto “città sicure”- REGIONE EMILIA-ROMAGNA di Maluccelli-Pavarini (1998), Catanzaro-Belotti (1997), Pallida (1998).

29 ISMU, Quarto rapporto sulle migrazioni 1998, F. Angeli, Milano, 1998.

30 BARBAGLI M., Immigrazione e criminalità in Italia, op. cit.

Tuttavia ciò che da questi studiosi ci viene fornito è un quadro parziale e distorto di quanto sta avvenendo nel nostro paese, infatti abbiamo visto come in realtà dal ’96 al ’97 vi è stato un sostanziale decremento delle denunce degli stranieri.

Riguardo agli stranieri arrestati invece tale decremento non si è verificato con la stessa consistenza, infatti la presenza degli stranieri negli istituti è indubbiamente aumentata, dal ’91 al ’96, il loro peso è passato dal 16% al 28%31; esistono però numerosi motivi per considerare questo dato come il meno attendibile per affermare che gli immigrati sono apportatori di criminalità32.

In primo luogo sono diverse le cause che portano all’entrata in carcere: per custodia cautelare, in attesa di giudizio, in esecuzione di pena, dopo la condanna definitiva ecc. In ogni caso a parità di reato commesso, la custodia cautelare è imposta più spesso agli stranieri che agli autoctoni, in secondo luogo, a parità di pena, gli stranieri godono meno degli italiani delle misure alternative e di pene sostitutive alla detenzione (come vedremo meglio nel sottoparagrafo 1.5.3).

Tali osservazione sembrano giustificare il perché della forte presenza degli stranieri nelle carceri italiane.

1.4.4 Principali tipi di reati attribuiti agli stranieri