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Capitolo 3 Epitomi delle fortificationi moderne di Giovambatta Antonell

3.4 L’apparato iconografico del trattato

L’apparato iconografico presentato nel testo è in generale di discreta qualità. Le immagini, proposte a scopo illustra- tivo e «per maggior intelligenza», completano il testo e servono da riferimento alla migliore comprensione dello scritto17. I disegni risultano tracciati con inchiostro bruno

e riportano, a seconda delle sezioni, un livello di detta- glio molto differente, che passa da schizzi esplicativi assai scarni, alla minuziosa rappresentazione degli oggetti im- preziositi da dettagli e sfumature di colore.

In generale le campiture colorate assumono differenti si- gnificati: come semplificazione che associa al colore una specifica funzione, all’indicazione delle parti sezionate nel caso delle fortificazioni.

Da diversi appunti presenti nelle pagine del trattato, scritti perlopiù in lingua spagnola, risulta che nell’idea primitiva dell’autore il numero dei disegni doveva essere maggiore, ma nella versione giunta fino a noi diverse sono le pagine

lasciate in bianco, chiara evidenza che l’opera era ancora in fase di completamento18.

La ineguale distribuzione delle illustrazioni all’interno del trattato può indurre all’ipotesi che, al momento della rico- piatura del testo, la compilazione della parte grafica si sia incentrata sui temi più strettamente familiari all’ingegne- re, che si dedicò a disegnare le immagini degli accampa- menti e delle armi in maniera molto più dettagliata rispetto ai pochi esempi forniti per le fortificazioni19.

È probabile che Antonelli desse per scontata la conoscenza degli elementi architettonici della fortificazione, analizzati da tutti i trattatisti del tempo, mentre preferisse soffermarsi con più attenzione sui procedimenti tecnici della metallur- gia e dell’insediamento campale, che avrebbe risvegliato un notevole interesse da parte della committenza una volta che il trattato avesse visto la stampa.

Nelle Epitomi delle fortificationi moderne sono presenti dodici illustrazioni a corredo del testo, tutte compilate con inchiostro bruno e campite nei toni del marrone scuro per

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identificare gli elementi disegnati in sezione. Le immagini non sempre risultano proporzionate e sono prive di qual- sivoglia indicazione metrica, lasciando la specifica dimen- sionale alle tabelle sinottiche presenti nel testo. Le figure si presentano essenziali, didascaliche e poco dettagliate, fatta eccezione per un disegno della planimetria del baluardo, che sembra il modello per le mura progettate nella deca- de successiva a Peñíscola dal fratello Battista Antonelli. Il metodo di disegno utilizzato privilegia la rappresentazione planimetrica e non fa uso della vista di profilo o in alzato né della rappresentazione tridimensionale, se non nel solo caso del cavaliere, dove l’assonometria assolve alla fun- zione di mostrare la corretta spazialità dell’oggetto20.

Nelle Epitomi del trattato dell’Artiglieria sono presenti 22 illustrazioni a piena pagina, di cui la maggior parte riferi- bile ai temi trattati nel primo e secondo libro, rimanendo privo di illustrazioni il terzo. Alcune delle immagini non

trovano riscontro descrittivo nel testo o si riferiscono a paragrafi mancanti, soprattutto della seconda sezione, che manca quasi della metà dei temi dichiarati nell’indice. Le tavole, che hanno una loro numerazione autonoma non sempre leggibile, sono state soggette ad un successivo in- serimento probabilmente in occasione dell’impaginazione che non rispetta affatto il corso logico della trattazione, e vede figure esplicate nel primo libro che sono inserite nel secondo o viceversa. Nonostante questo inconvenien- te, che determina talvolta una non univoca determinazio- ne dell’oggetto rappresentato, la figurazione appare molto dettagliata ed utile alla comprensione della descrizione. Vengono presentate svariate casistiche ed oggetti, colorati con intento decorativo e per caratterizzare i materiali di cui sono composti, anche se sempre privi di riferimenti a lettere o di una legenda a parte.

5/ Illustrazione delle armi da fuoco dette culebrine. Epitomi del trat- tato dell’Artiglieria, Mesure dele colubrine, f. 54 v.

6/ In basso. Pianta schematica di cavaliere dalla prima Epitome.

7 a-b-c/ Alcuni dei macchinari atti al sollevamento dei pesi che vengono presentati nel secondo libro del trattato sull’artiglieria. Epitomi del trattato dell’Artiglieria, Cavrette di due sorti per alzar l’artiglieria, f. 80 r.

a b

3/ Epitomi delle fortificationi moderne di Giovambatta Antonelli

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8/ Rilievo delle nuove mura della città di Peñiscola, con i baluardi reali e gli approntamenti difensivi progettati da Battista Antonelli e Gonzaga, e descritti nella prima sezione delle Epitomi di Giovanni Battista. AGS, MPD, 09, 059 [1579]: «Plano de Peñiscola según el proyecto de Vespasiano Gonzaga y dibujo probablemente de Bauti- sta Antonelli».

Le Epitomi della manera di alloggiare un campo contano con dieci illustrazioni molto interessanti, che rappresen- tano le diverse tipologie di insediamento degli accampa- menti militari al variare delle condizioni oro-geografiche del sito. I disegni, a pagina intera e sul solo recto del fo- glio, sono colorati ad acquerello nei toni del giallo, rosso, ocra, azzurro e verde.

Dalle evidenze documentali che scartano la collaborazione con il pittore Antón Coll, sicuramente più tarda rispetto alla compilazione del manoscritto, è possibile attribuire questa serie di immagini allo stesso Antonelli21.

Le raffigurazioni hanno una delineazione abbastanza accura- ta degli accampamenti, che presentano contemporaneamen- te le fortificazioni ed i limiti dei quartieri in pianta, mentre ci si avvale del profilo per disegnare le tende interne ai quadri22.

Le scritte e le lettere di riferimento, esistenti soltanto nelle prime cinque raffigurazioni, hanno un intento chiarifica- tore dei concetti proposti nello scritto, e sono coadiuva- te dalla campitura tematica mediante l’uso del colore che fornisce ulteriori informazioni sulle funzioni. In generale i disegni mancano dell’indicazione della scala utilizzata per la rappresentazione, sebbene nel testo vengano dichiarate le unità dimensionali intese in “passi di uomo andante”, a cui sicuramente riferire tutte le notazioni numeriche. Non è mai chiaramente indicato il Nord e talvolta nella spiega- zione le direzioni di “destra e sinistra” risultano rovesciate rispetto alla vista della figura.

Per quanto riguarda la rappresentazione in generale, la caratterizzazione dell’intorno paesaggistico sembra voler contestualizzare gli accampamenti nella realtà, quasi a ri- badire la veridicità dei casi presentati, contribuendo a con- ferire una connotazione estetica gradevole alle tavole23.

I dettagli grafici che rappresentano elementi naturali ed artificiali sono quasi tutti disegnati di profilo. Appaiono segni idrografici, come i fiumi e gli stagni, i rilievi e le col- line, il mondo vegetale, con boschi segnalati da macchie verdi e alberi isolati, talvolta arrivando ad inserire persino i fiori, notevolmente fuori scala, che possono essere inter- pretati come una velleità artistica.

Esistono elementi che caratterizzano l’antropizzazione del territorio, come la viabilità principale e minore, l’edifica- zione residenziale, sia come caseggiato sparso che per pic- coli insediamenti, gli edifici produttivi come i mulini, nel- le varianti azionate dal vento o dall’acqua, ed è possibile

riconoscere l’edificato religioso dalle croci. Non mancano ovviamente gli elementi tipici dei presidi militari, come torri, muraglie e bastioni, anche se con tratti sintetici e semplificati.

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