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Art Funds

Nel documento Investimenti in Arte Contemporanea (pagine 64-69)

Investire in Arte Contemporanea

7. Art Funds

Per investire in arte in modo diretto, ossia acquistando le opere d’arte da artisti, galleristi, o durante le periodiche sedute delle case d’asta, è necessario conoscere approfonditamente l’opera che si vuole acquistare, così come l’artista che l’ha creata. Talvolta ciò può richiedere un considerevole ammontare di tempo, accompagnato da una certa dose di passione per il mondo dell’arte, che non tutti possiedono.

Se il proprio fine è quello di investire in opere d’arte, senza la pretesa di avere una considerevole conoscenza di questo settore, ma volendo comunque trarne i benefici che esso può dare, è possibile ricorrere ad una forma di investimento indiretta, ossia tramite gli art funds.

Un art fund è un fondo di investimento il cui principale obiettivo è quello di generare dei rendimenti tramite la compravendita di opere d’arte. La gestione di tali fondi può essere affidata a professionisti del settore, oppure ad una società di consulenza, la quale riceverà come corrispettivo sia una commissione di gestione che una parte dei rendimenti ottenuti dal fondo.

Le varie tipologie di questi fondi si differenziano in base alle dimensioni, alla durata, al focus negli investimenti, alle strategie utilizzate e alle restrizioni di portafoglio, mentre sono accumunati dall’utilizzo di una tradizionale strategia “buy and hold”.

Ovviamente, tutti operano all’interno del mercato dell’arte, notoriamente connotato dalla mancanza di trasparenza, come pure di una solida regolamentazione, dominato dalla soggettività di determinazione di prezzi e valori e caratterizzato dalla scarsa liquidità tipica delle opere d’arte. Se per i tradizionali fondi di investimento queste caratteristiche potrebbero essere lette come degli svantaggi, coloro che promuovono gli investimenti negli art funds, invece, affermano che sono proprio tali peculiarità che consentono di ottenere considerevoli opportunità di arbitraggio nel mercato dell’arte e, con un’adeguata conoscenza del settore, possono essere sfruttati per la creazione di benefici per gli investitori in tali fondi.

Non è da sottovalutare però che allo stesso tempo tali caratteristiche aumentano considerevolmente il rischio di investire in queste asset class e vi è dunque la possibilità che gli investitori perdano parte considerevole del patrimonio investito.

I clienti di tali fondi di investimento sono i cosiddetti High Net Worth Individuals, ossia operatori istituzionali e privati che possiedono un elevato patrimonio e dunque cercano di allocarlo in portafogli ben diversificati, mirando ad una rivalutazione del proprio capitale nel lungo periodo.

È possibile far risalire il primo esempio di fondo d’investimento in arte al 1904, anno in cui un gruppo di amici, accomunati dalla passione per l’arte, riunì le loro risorse creando un fondo, denominato “La Peau de l’Ours”, per acquistare varie opere d’arte49.

Tale fondo fu sicuramente un successo in quanto alla sua chiusura gli investitori ottennero un rendimento pari a quattro volte il valore dell’investimento iniziale.

Il primo fondo che però ha formalmente adottato il nome di art fund è stato il British Rail Pension Fund (BRPF), il fondo pensione dei ferrovieri inglesi, che nel 1974 investì una significativa quota di capitale per acquistare circa 2500 opere in un periodo totale di sei anni. Dal 1974 al 1999 il BRPF è stato in grado di fornire un rendimento complessivo annuo dell’11,3%.

7.1 Gestione del fondo

La gestione degli art funds è solitamente affidata ad una società di gestione degli investimenti. È essenziale che questa sia composta sia da esperti del mercato dell’arte, sia da consulenti finanziari che abbiano un background nella gestione dei tradizionali fondi hedge o private equity. Il connubio è fondamentale per questa particolare tipologia di fondi, in quanto da una parte i gestori del fondo saranno principalmente orientati a considerare l’arte alla stregua degli altri investimenti e non avranno le conoscenze necessarie per valutare in quali opere sia meglio investire; dall’altra parte gli esperti d’arte, che siano essi gestori di una galleria o commercianti, non avranno le conoscenze necessarie per gestire la complessità delle mansioni riguardanti la raccolta dei fondi e in generale tutte le pratiche amministrative di un fondo d’investimento.

La gestione del fondo consiste principalmente: - nella raccolta di capitali,

                                                                                                               

49  ZORLONI  ALESSIA,  L’arte  della  finanza.  Il  settore  delle  arti  visive  come  opportunità  di  

- nel coordinamento dei rapporti con gli investitori, - nell’identificazione di nuove potenziali acquisizioni, - nell’espletamento degli adempimenti amministrativi,

- nell’archiviazione e nell’adeguata assicurazione delle opere d’arte,

- nell’organizzazione di mostre o prestiti ai musei di tali opere in modo tale da esibire il portafoglio di investimenti, e infine

- in un costante monitoraggio del mercato dell’arte, sia in generale, sia in riferimento specifico a quegli artisti di cui il fondo possiede dei lavori.

I managers degli art funds possiedono una notevole quantità di capitale proprio investito nei fondi che gestiscono, allineando così i loro interessi con quelli degli investitori. Essi applicano una quota d’ingresso di circa 2-5%, oltre ad una commissione di gestione annuale che varia dall’1% al 3% e una commissione di performance pari al 20% degli eventuali utili realizzati dalla disposizione del portafoglio.

7.2 Strategie d’investimento

È possibile distinguere varie strategie utilizzate dai fondi d’investimento50:

- buy and hold: è la strategia tradizionale utilizzata dai fondi d’investimento; - arbitraggio geografico: lo scopo è quello di sfruttare le potenziali differenze di

prezzo per determinate opere d’arte in differenti località geografiche;

- strategia artwork driven: mira a conseguire un profitto da caratteristiche specifiche dell’opera - quali il titolo, la provenienza, le condizioni - che incidono sul prezzo di offerta;

- strategia regional art: si concentra sull’acquisizione di opere provenienti da una specifica regione geografica, come ad esempio l’arte indiana o russa;

- strategia di periodo: si focalizza sull’investimento in arte di uno specifico periodo, come ad esempio l’arte contemporanea;

- artisti emergenti: consiste nell’acquisizione di opere dei cosiddetti artisti emergenti, ossia coloro che non hanno ancora una solida reputazione all’interno                                                                                                                

del mercato dell’arte ma possiedono i presupposti per diventare famosi e di conseguenza le loro opere aumenterebbe di valore e prezzo;

- strategia di valore intrinseco: riguarda l’investimento nei lavori di artisti che i managers del fondo prevedono che saranno venduti con forti sconti rispetto al loro valore attuale o potenziale valore;

- strategia di leveraging: consiste nel noleggio o nel prestito oneroso di opere d’arte detenute dal fondo e nell’uso dei proventi per l’acquisto di opere d’arte addizionali. Naturalmente si presume che il ritorno sia maggiore dei costi sostenuti durante il periodo del prestito;

- strategia distressed art: si focalizza sull’acquisizione di opere d’arte con un elevato sconto, perché provenienti da collezionisti sull’orlo della bancarotta o in stato di insolvenza;

- strategia di comproprietà (co-ownership): consiste nell’acquisizione da parte dell’art fund di opere d’arte in comproprietà con altri investitori in modo tale da condividere il rischio legato ad un particolare investimento e consentire un’ulteriore diversificazione del portafoglio del fondo d’investimento in arte; - strategia di showcasing: mira ad aumentare il valore del portafoglio di

investimenti dell’art fund attraverso l’accordo con importanti musei per l’esposizione delle opere negli stessi;

- strategia di acquisto di massa (bulk buying): consiste nell’acquistare grandi quantità di opere d’arte in modo tale da ottenere prezzi più favorevoli e costi di transazione più bassi;

- strategia di medium: si focalizza sull’investimento in un'unica tipologia di opere d’arte (ad esempio la fotografia) per la quale il gestore del fondo possiede particolari competenze.

Le diverse strategie elencate presentano vari gradi di costi e benefici e i managers del fondo utilizzano generalmente più di una strategia contemporaneamente, combinandole in modo di ottenere il miglior risultato possibile.

7.3 Breve panoramica sulla situazione attuale

Secondo i dati raccolti nel report51 di Deloitte e ArtTactic il mercato degli art fund in Europa e negli Stati Uniti è rimasto stabile nel 2012, con una quota investita pari a $651 milioni. Il capitale degli investitori è stato principalmente utilizzato per sostenere i fondi già esistenti piuttosto che per la creazione di nuovi art funds. Per i fondi esistenti da tre o cinque anni risulterebbe dunque molto più facile attrarre investitori, nel clima economico attuale.

In generale comunque quello degli art funds rimane un settore di nicchia, in particolare in Europa. Nonostante la crescita stagnante di nuovi art funds, i manager dei fondi già esistenti, i professionisti del mondo dell’arte e i collezionisti privati, si mostrano ottimisti riguardo al futuro e ritengono che i risultati dei correnti art funds già attivi nel mercato stiano aggiungendo fiducia al settore. Però, secondo i dati del Deloitte & ArtTactic Art Wealth Management Survey del 2012, solo il 26% delle banche private offre servizi di consulenza ai clienti sugli investimenti in tali fondi. Il dato positivo è che la stessa percentuale era dell’11% nel 2011.

Nella tabella sottostante è comunque possibile notare che anche nel 2012/2013 sono nati diversi nuovi art funds, con larga prevalenza di focus sul settore dell’arte contemporanea.

                                                                                                               

CAPITOLO III

Nel documento Investimenti in Arte Contemporanea (pagine 64-69)