• Non ci sono risultati.

Gli eventi dell’arte contemporanea: fiere e biennali d’arte

Nel documento Investimenti in Arte Contemporanea (pagine 35-40)

Durante il corso dell’anno si svolgono in tutto il mondo numerosi eventi legati all’arte contemporanea. Le varie fiere d’arte costituiscono un’ottima occasione per i collezionisti per acquistare le varie opere e allo stesso tempo sono delle vetrine internazionali per chi volesse unicamente ammirare le opere. La selezione delle gallerie partecipanti avviene secondo criteri rigorosi, pertanto la qualità delle opere esposte è elevatissima. La diffusione delle fiere d’arte contemporanea è un fenomeno relativamente recente, nato nel 1967 quando a Colonia venne organizzata la prima vera fiera a cui parteciparono diciotto gallerie. Alcuni anni dopo, nel 1970 nacque l’ART di Basilea che ancora oggi rappresenta uno dei maggiori eventi del mercato dell’arte: Art Basel e Art Basel Miami Beach costituiscono le due fiere più importanti, con esposizioni di altissimo livello.

Da allora numerose fiere sono nate nei poli più attrattivi dell’arte in tutto il mondo. Tra le più importanti citiamo Frieze Art Fair, che si svolge a Londra e che, nonostante sia una delle più nuove, può già vantare un posto di eccellenza, essendo considerata la più importante dopo le due citate Art Basel. In Francia la fiera più famosa è sicuramente la FIAC, che si svolge nella capitale ogni ottobre. Per quanto riguarda l’Italia, le due più conosciute e prestigiose sono: Arte Fiera, che si svolge a gennaio a Bologna, e Artissima, ogni novembre a Torino.

Un altro evento importante nel mondo dell’arte contemporanea è costituito dalle biennali, che sono puri eventi culturali, in quanto le opere esposte non sono in vendita ma rappresentano un’occasione imperdibile per aggiornarsi sullo stato attuale dell’arte contemporanea, osservando opere di artisti già affermati e le nuove tendenze emergenti. La più antica del mondo è la Biennale di Venezia, nata nel 1895. Ogni due anni coinvolge tutta la città con numerose inaugurazioni ed esposizioni, oltre allo spazio dei Giardini dove si trovano padiglioni dedicati alle varie nazioni del mondo. Altre importanti esposizioni sono: Manifesta, che dal 1996 si svolge ogni volta in un luogo diverso; la tedesca Documenta, nata a Kassel nel 1955; la Berlin Biennial, che pone l’attenzione specialmente sui giovani artisti; la Whitney Biennial, che si svolge a New Yotk ed è unicamente dedicata all’arte contemporanea americana; la Bienal se Sâo Paulo, fondata nel 1951 con lo scopo di far conoscere l’arte occidentale in Brasile, e la

giovanissima Prague Biennale, che costituisce un’importante vetrina per l’Europa dell’est.

Manifesto dellaPrima Esposizione Internazionale d’Arte della Città di Venezia - 1896

Il Palazzo dell'Esposizione - ESPOSIZIONE INTERNAZIONALE D'ARTE - Pro Arte – 1895

9. Il collezionismo

Con il termine collezionismo s’intende la pratica dell’acquisto di arte contemporanea da parte di diversi soggetti: si distingue infatti in collezionismo privato, ossia quello dei privati e delle famiglie, collezionismo istituzionale, effettuato dalle imprese, banche e fondazioni e, infine, il collezionismo pubblico, che è quello operato dallo Stato e dai vari enti locali.17

L’elemento essenziale per chi decide di acquistare un’opera d’arte è la passione per questo ambiente, che si deve coltivare investendo tempo e studio per essere in grado di acquistare in modo consapevole, affinando così i propri gusti. Si parla infatti di due tipi di evoluzione legati al collezionismo d’arte: l’evoluzione orizzontale, secondo la quale viene accumulata conoscenza dopo ogni atto di consumo d’arte; e l’evoluzione verticale, per la quale una sempre più elevata capacità di comprensione dell’arte sarebbe la diretta conseguenza dell’accumulo di esperienza. Assieme spingono il collezionista sia ad aumentare il numero delle opere in proprio possesso, sia ad aumentarne il livello qualitativo.

La prerogativa essenziale per costituire una collezione sembrerebbe dunque il possesso di un ingente surplus di denaro da investire, ma ciò non è sempre vero, in quanto il consumo d’arte è una questione altamente soggettiva: alcuni soggetti lo considerano prioritario rispetto al consumo di altri beni e riescono col tempo a formare collezioni di elevato valore.

                                                                                                               

 

Jenny  Holzer  –  Money  Creates  Taste  

Non è raro inoltre che il collezionista collabori con l’artista per la scelta delle opere da acquistare, come fece Peggy Guggenheim che, ricevendo consigli da affermati artisti sulle opere da aggiungere alla sua collezione, ebbe il merito di scoprire talentuosi artisti fino ad allora sconosciuti e ne finanziò il lavoro, come nel caso di Jackson Pollock, che grazie a lei nel 1943 espose nella sua galleria per la sua prima personale.

Un altro famoso esempio di collezionismo è quello del banchiere Solomon R. Guggenheim che, dato l’ingente numero di opere presenti nella sua collezione, decise di creare un museo, incaricandone la costruzione al famoso architetto Frank Lloyd Wright, e dando vita così al Museo Guggenheim di Arte Moderna di New York.

Per quanto riguarda il collezionismo istituzionale, si sta sempre maggiormente diffondendo il fenomeno delle Corporate Art Collection, ossia di collezioni create da un’azienda, in particolare da banche o istituzioni finanziarie, che le gestiscono alla

stregua di un asset d’investimento. Tali collezioni necessitano di ingenti investimenti e di un’adeguata gestione, affidata sia ad esperti d’arte che a manager di portafoglio. Tra le più conosciute collezioni aziendali vi è la UBS Art Collection, che raccoglie trentacinquemila oggetti d’arte, includendo sia opere di giovani artisti emergenti che dei più famosi artisti degli ultimi cinquant’anni18. Un altro esempio è costituito dalla Deutsche Bank Collection, che con le sue cinquantaseimila opere vanta il titolo di più grande collezione corporate di arte contemporanea del mondo. Per questa banca, l’arte è diventata molto più di un investimento. Nel sito della collezione di legge infatti:

“Per Deutsche Bank l’arte contemporanea è, prima di tutto, capitale intellettuale che entrando in un luogo non tradizionale come la banca, apre nuovi orizzonti nel mondo del lavoro e di influisce positivamente sui collaboratori. In questo modo, inoltre, il gruppo contribuisce a sostenere e promuovere artisti emergenti e gallerie capaci di anticipare le tendenze future”19.

Anche l’italiana Unicredit dedica molta attenzione al patrimonio culturale e ha costituito una collezione d’arte, sia antica che contemporanea, di enormi dimensioni, potendo contare addirittura circa sessanta mila opere. Tale collezione si è creata nel tempo grazie anche alle varie banche che sono confluite nel Gruppo, a seguito fusioni e acquisizioni, le quali hanno arricchito la collezione aggiungendo le opere in loro possesso20.

Le collezioni aziendali costituiscono certamente una delle varie forme in cui è possibile effettuare investimenti in arte. Questa e altre tipologie di investimento verranno analizzate nel prossimo capitolo, dove verranno presentati i vari studi e le varie teorie legate a tale investimento alternativo.

                                                                                                               

18  <http://www.ubs.com/global/en/about_ubs/contemporary-­‐art/ubs-­‐art-­‐collection.html>   19  <https://www.db.com/italia/it/content/db_art_collection.html>  

CAPITOLO II

Nel documento Investimenti in Arte Contemporanea (pagine 35-40)