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Mercanti, gallerie e musei d’arte contemporanea

Nel documento Investimenti in Arte Contemporanea (pagine 32-35)

Nel mercato dell’arte non vi è quasi mai coincidenza tra chi crea il prodotto artistico e chi lo commercializza. L’artista infatti necessita di figure esperte, come mercanti d’arte o i galleristi, per far arrivare le sue creazioni al pubblico di potenziali acquirenti.

La relazione che si instaura tra l’artista e il suo mercante va ben oltre quella semplicemente dettata da ragioni commerciali: una delle più famose e particolari forme di collaborazione tra artista e mercante d’arte è costituita dalla figura del pittore Vincent Van Gogh ed il fratello Theo, assistente del mercante d’arte Guopil di Parigi. Vincent durante tutta la sua vita è sempre stato ben attento alla questione “denaro”, stilando rudimentali quanto efficaci conti che periodicamente inviava al fratello Theo, il quale, mosso molto probabilmente più da uno spirito fraterno che da mercante, gli inviava del denaro permettendo così al fratello di continuare a dipingere e sviluppare il suo genio artistico. Dal canto suo Vincent era ben consapevole del debito che accumulava nei confronti di Theo e non smise mai di sentirsi colpevole per questo fatto e fu così che nel febbraio del 1884 Vincent decise che avrebbe spedito i suoi quadri al fratello considerando così il denaro ricevuto non più come una donazione ma come il meritato ricavo per la sua opera. Vincent incolpava il fratello di non aver venduto uno solo dei suoi disegni e di non cercare nemmeno di farlo. Il fratello dal canto suo lo spronava a fare opere sempre migliori, consigliandolo talvolta di creare dipinti più vendibili. Nonostante Vincent non abbia mai venduto un’opera in vita sua, non ha mai perso la stima del fratello, senza il supporto economico del quale, probabilmente oggi non potremmo ammirare molti dei suoi inestimabili capolavori. Il loro legame era talmente forte che alla morte di Vincent Theo non riuscì a sopravvivergli.

Al di là di questo estremo ma significativo esempio, è utile comprendere che la relazione che si instaura tra un artista e il suo mercante o gallerista non si ferma al semplice rapporto economico, ma spesso gli artisti cercano anche supporto morale e non è raro che si instauri una profonda amicizia tra i due, fondata sul rispetto e supporto reciproci. Tale relazione diventa spesso esclusiva e un artista può scegliere di concedere le sue opere in esposizione ad una sola galleria.

Dal canto loro i galleristi possiedono molto potere perché hanno tutto l’interesse a scegliere oculatamente a chi vendere le opere presenti nei loro spazi espositivi, infatti se

le opere finiranno a far parte di prestigiose collezioni vi sarà un enorme ritorno d’immagina sia per il gallerista che per l’artista.

Le gallerie costituiscono il fulcro del mercato dell’arte contemporanea, consentono infatti agli artisti di esporre le proprie opere, sia a quelli già affermati e conosciuti nel mercato, sia quelli emergenti che sperano di conquistarsi un nome e trovare acquirenti per le proprie opere.

Il ruolo del gallerista consiste fondamentalmente nel gestire e allestire le esibizioni dei vari artisti, in modo da promuovere e sostenere il loro lavoro e la vendita delle loro opere. Se visitando un’esibizione si fosse interessati all’acquisto di un’opera esposta di un artista emergente o semi-sconosciuto è necessario prendere contatti con il gallerista, il quale ne stabilirà il prezzo e si potrà procedere così alla vendita. La faccenda diventa più complessa quando si tratta di esposizioni di artisti famosi, in quanto gli aspiranti compratori sono sovente inseriti in lunghe liste d’attesa, e spesso hanno la precedenza i collezionisti più famosi e rinomati.

Che la vendita delle opere d’arte risponde a meccanismi del tutto particolari lo si riscontra anche nei luoghi dove avviene la vendita, ossia le galleria d’arte. Queste sono solitamente collocate al di fuori delle zone più affollate, e difficilmente se viste dall’esterno è possibile intuire che siano gallerie. Entrando all’interno delle gallerie ci si trova in ambienti austeri, nella maggior parte dei casi con spoglie pareti bianche, dove l’unico elemento di arredamento è costituito dalle opere in esposizione. Tale parte della galleria costituisce il luogo consacrato all’arte, senza interferenze commerciali, tanto che nei cartellini collocati a fianco delle opere oltre al nome e al titolo dell’opera non si troverà mai o quasi mai esposto il prezzo. Le trattative riguardanti la vendita delle opere avvengono in un luogo separato, predisposto a questo scopo, tale è l’ufficio del gallerista.

È possibile distinguere le gallerie in due categorie: la prima è costituita dalle “gallerie di mercato”, il cui scopo principale è quello di acquistare le opere per la successiva rivendita a prezzi superiori potendo ottenere così un guadagno. Tali gallerie possono vantare solitamente si una vasta e solida rete di clienti. La seconda tipologia è costituita dalle “gallerie di scoperta” le quali focalizzano la loro attenzione su potenziali nuovi artisti da far entrare nel mercato. Generalmente il capitale a loro disposizione è esiguo ma svolgono un’ingente attività di promozione per far emergere nuovi talenti, sperando

di ottenere un ritorno economico favorevole in caso in una loro affermazione nel mercato.

Le gallerie più importanti e influenti si trovano nelle città che costituiscono il fulcro del mercato dell’arte contemporanea come New York, Londra, Parigi e Berlino.

La massima consacrazione per l’opera di un artista è l’esposizione nei musei d’arte contemporanea, nati verso la metà degli anni ’80, che costituiscono il simbolo dell’affermazione in campo economico di quel periodo. La costruzione di alcuni musei è stata affidata ad architetti famosi come Renzo Piano, Frank Gehry e Richard Rogers, che hanno eretto veri e propri monumenti alla cultura.

Nonostante si sia soliti pensare che le scelte dei musei siano indipendenti dall’andamento del mercato dell’arte, è inevitabile che l’attività museale influenzi il mercato e viceversa. Un artista che vende le sue opere a prezzi elevati susciterà inevitabilmente le attenzioni del direttore di un museo che vorrà magari dedicargli un’esposizione temporanea; a sua volta l’attenzione dedicata ad un artista da parte di un museo può contribuire alla rivalutazione delle sue opere nel mercato.

Tra i musei più famosi ci sono sicuramente il MoMA (Museum of Modern Art) e il Solomon R. Guggenheim Museum a New York, le Tate Gallery di Londra e la Neue Nationalgalerie di Berlino.

Nel documento Investimenti in Arte Contemporanea (pagine 32-35)