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Capitolo 2. Aspetti giuridici sull’uso militare dello spazio con particolare riferimento all’impiego dei satelliti dual

2.1 La questione della legittimità dell’uso militare dei satelliti duali alla luce del diritto dello spazio e della prassi degli Stat

2.1.1 L’art.IV del Trattato sullo spazio

Il Trattato sullo spazio del 1967 ha dato un contributo essenziale circa l’obiettivo di preservare la pace nello spazio extra-atmosferico, in particolare con l’art.IV, di cui analizzeremo la portata ed il quadro generale (2.1.1.1) e, nello specifico, la distinzione e l’interpretazione delle espressioni “uso pacifico” ed “uso esclusivamente pacifico” dello spazio (2.1.1.2).

2.1.1.1 Il quadro generale

Se è vero che l’esplorazione e l’uso dello spazio sono riconosciuti per scopi pacifici, che comprendono peraltro scopi civili, commerciali e militari,244 l’art.IV, primo comma,

stabilisce il divieto per gli Stati di collocare in orbita intorno alla Terra vettori di armi nucleari,245 o di altre armi di distruzione di massa,246 ed installare tali armi sui corpi celesti o

posizionarle nello spazio in ogni modo.247

Il primo paragrafo stabilisce una funzione di controllo sulle armi proibendo il posizionamento in orbita attorno alla Terra di armi di distruzione di massa, l’installazione di queste armi nei corpi celesti, od il loro posizionamento nello spazio extra-atmosferico.248 La

244 MARCHISIO (S.), Il Trattato sullo Spazio del 1967: Passato, Presente e Futuro, Rivista di Diritto

internazionale, Milano, Giuffrè Editore, 1-2018, pp.205-213.

245 ICJ, Legality of the threat or use of nuclear weapons (Advisory Opinion), 8 July 1996, ICJ Rep. 226, para.58. 246 HASSELMANN (C.G.), Weapons of Mass Destruction, Article IV Outer Space Treaty and the Relationship

to General Disarmament, Proceedings of the 25th Colloquium on the Law of Outer Space, 1982, pp.99-105. 247 SCHROGL (K.U.), NEUMANN (J.), Article IV, in HOBE (S.), SCHMIDT-TEDD (B.), SCHROGL (K.U.),

GOH (G.M.) (eds.), CoCOSL Cologne Commentary on Space Law, Volume 1 Outer Space Treaty, Köln, Carl Heymanns Verlag, 2009, pp.70-93.

funzione normativa del secondo paragrafo é di differente natura, fondandosi sul concetto di scopi pacifici.249

Tuttavia questa disposizione non vieta la collocazione di altri tipi di armi nello spazio per scopi militari, come ad esempio le armi convenzionali o addrittura le armi laser, e neanche i satelliti militari,250 di cui per conseguanza i satelliti duali.251 In altre parole, questa disposizione non impedisce agli Stati di utilizzare lo spazio per scopi militari, a condizione che questi non comportino la diffusione di armi nucleari e di altre armi di distruzione di massa.252 Il divieto si applica solo quando l’arma è posta in una orbita stabile o su un corpo celeste.253 In altre parole, il divieto non si applica a qualsiasi dispiegamento di un’arma di distruzione di massa se il suo posizionamento non comporta il suo inserimento in orbita o collocazione sulla Luna o in un altro corpo celeste.254 Di conseguenza, non vi è alcun divieto per l’uso di armi di distruzione di massa nello spazio esterno, a condizione che l’arma sia stata lanciata direttamente dalla Terra e non implichi che l’arma venga inserita in orbita o posta su un corpo celeste prima di raggiungere il suo obiettivo.255

Indipendentemente dal contenuto esatto di questo primo comma dell’art.IV, è chiaro che qualsiasi attività non vietata dall’applicazione del primo comma sarebbe comunque limitata dall’operatività dell’art.IV, secondo comma, del Trattato sullo spazio. Questo paragrafo dispone che i corpi celesti siano utilizzati esclusivamente per scopi pacifici stabilendo un regime ancora più rigido di totale smilitarizzazione, con divieto di installare basi militari o fortificazioni, sperimentazioni di armi e conduzione di manovre militari.256 Il

divieto contenuto nell’art.IV dell’OST viene ulteriormente esteso dall’art.3 del Trattato sulla Luna, che proibisce ogni minaccia od uso della forza o ogni atto ostile o minaccia di atto ostile sulla Luna.257 L’art.3 del Trattato sulla Luna va oltre la portata dell’art. IV dell’OST, in

quanto proibisce il posizionamento di oggetti dotati di armi nucleari o di distruzione di massa

249 BOURBONNIERE (M.), LEE (R.J.), Legality of the Deployment of Convention Weapons in Earth Orbit:

Balancing Space Law and the Law of Armed Conflict, EJIL, 2007, Vol.18, n°5, pp.873-901.

250SCHROGL (K.U.), NEUMANN (J.), Article IV, op. cit., p.78.

251 PELTON (J.N.), Satellite Security and Performance in an Era of Dual Use, Online Journal of Space

Communication, Issue n°6, Security and Performance, Winter 2004.

252 CHENG (B.), The Legal Status of Outer Space and Relevant Issues: Delimitation of Outer Space and

Definition of Peaceful Use, 11 J. SPACE. L., 89, 101-02 (1983).

253 SU (J.), Space Arms Control: Lex Lata and Currently Active Proposals, AJIL, 7(2017), pp.61-93.

254 PETRAS (C.M.), The Debate over the Weaponization of Space – A Military-Legal Conspectus, XXVIII

Annals of Air and Space Law, 2003, pp.171-184.

255 GOROVE (S.), Arms Control Provisions in the Outer Space Treaty: A Scrutinizing Reappraisal, Georgia

Journal of International and Comparative Law, 3, 1973, pp.114-124.

256 MARCHISIO (S.), Il Trattato sullo Spazio del 1967..., op. cit., pp.205-213. 257 SCHROGL (K.U.), NEUMANN (J.), Article IV, op. cit., p.86.

non solo sulla Luna, ma anche nella sua orbita o traiettoria verso la Luna. L’assenza di qualsiasi riferimento allo spazio esterno e il riferimento specifico alla Luna e ad altri corpi celesti significa che il paragrafo sembra applicarsi solo alla Luna e ad altri corpi celesti e non allo spazio esterno “stricto sensu”.258 Tuttavia solo 17 Stati hanno ratificato l’Accordo sulla

Luna, e non ha ancora trovato attuazione, rispetto ai 106 Stati parti al Trattato sullo spazio.259 L’uso dei satelliti per scopi militari è accettato se non si configura come aggressivo. Riferendosi esplicitamente alle armi nucleari e di distruzione di massa, il divieto contenuto nell’art.IV(1) non si applica ne alle armi convenzionali ne ai satelliti militari.260

2.1.1.2 Distinzione ed interpretazione dell’uso “pacifico” ed “esclusivamente pacifico” dello spazio

Il concetto di “scopi pacifici”, contenuto anche nel preambolo del Trattato sullo Spazio, é stato interpretato da alcuni Stati e da alcuni giuristi come “scopi non aggressivi”.261

Sebbene alcuni Stati e commentatori abbiano suggerito “scopi pacifici” per indicare “scopi non militari”, tale interpretazione non corrisponde con la prassi degli Stati di dispiegare satelliti militari e duali in orbita attorno alla Terra.262

Il concetto di scopi pacifici puo’ essere pienamente compreso solo nel contesto dell’evoluzione delle tecnologie e dell’uso attuale dello spazio extra-atmosferico.263

Scrivendo delle negoziazioni prima della sesta ed ultima sessione finale, Dembling,

258 MARKOV (M.G.), The Juridical Meaning of the Term “Peaceful” in the 1967 Space Treaty, 11 Proc. Coll. L

Outer Space 30 (1969).

259 Vedere ‘Status of International Agreement relating to activities in outer space as at 1 January 2018’

(A/AC.105/C.2/2018/CRP.3):

http://www.unoosa.org/documents/pdf/spacelaw/treatystatus/AC105_C2_2018_CRP03E.pdf.

260 SCHROGL (K.U.), NEUMANN (J.), loc. cit.

261 LAY (S.H.), TAUBENFELD (H.J.), The Law Relating to the Activities of Man in Space, 1970, Chicago, The

University of Chicago Press, p.97; CHRISTOL (C.Q.), The Modern International Law of Outer Space, 1982, NewYork, Pergamon Press, pp.29-30; CATALANO SGROSSO (G.), Diritto Internazionale dello Spazio, Firenze, LoGisma, 2011, p.70.

262 LEE (R.J.), The Jus ad Bellum in Spatialis: The Exact Content and Practical Implications of the Law on the

Use of Force in Outer Space, 29 J. SpaceL. (2003) 93, pp.97-98.

263 BOURBONNIERE (M.), National Security Law in Outer Space: The Interface of Exploration and Security,

(2005) 70 J. Air L.&Comm., pp.3-62; LACHS (M.), The Development and General Trends of International Law

in our Time, 169 Hague Recueil 1980-IV; The Law of Outer Space: An Experience in Contemporary Law- Making, reissued Leiden: Nijhoff, 2010; Thoughts on Science, Technology and World Law (1992) 86 AJIL

pp.673-699; MOUTON (M.W.), The Impact of Science on International Law, 119 Hague Recueil 1966-III, pp.183-260; GOTTLEIB (A.E.), The Impact of Technology on the Development of Contemporary International

Law, 170 Hague Receuil 1981-I, 115-329; BROWNLIE (I.), International Law in the Context of the Changing World Order, in JASENTULIYANA (N.) (ed.), Perspectives on International Law: Essays in Honour of Judge Manfred Lachs, Dordrecht:Nijhoff, 1995, pp.49-61.

rappresentante degli Stati Uniti, commento’ che fino al completamento de testo del Trattato sullo spazio, “qualsiasi uso militare dello spazio doveva essere circoscritto a scopi non aggressivi nel rispetto dell’art.III, che rende applicabile il diritto internazionale, inclusa la Carta delle Nazioni Unite”.264 Tale affermazione resta oggi ancora valida come diritto

consuetudiario anche dopo il completamento del Trattato.

“Pacifico” é un termine utilizzato nel titolo e nel testo delle Risoluzioni sullo spazio approvate dall’Assemblea generale prima dell’OST, ed in diversi articoli dell’OST dove spesso il termine “scopo” viene modificato al plurale in “scopi”.265 Si domanda a questo punto

se “pacifico” significhi “non-militare” o “non-aggressivo”. I compilatori dell’OST non hanno definito chiaramente il termine utilizzato nell’art.IV, cosi come gli “usi pacifici” consentiti nello spazio extra-atmosferico. L’idea generale é che, “uso pacifico” significhi “uso non aggressivo”.266 Per contro, le attività spaziali possono essere condotte per scopi pacifici

contribuendo, anche, alla sicurezza e difesa. Tale interpretazione é in linea con la Carta delle Nazioni Unite in merito alla risoluzione pacifica delle controversie, come stabilito dal Capitolo VI della Carta, e le relative azioni da intraprendere riguardo alle minaccie verso la pace, alle violazioni della pace e ad atti di aggressione, come previsto dal succcessivo Capitolo VII. La questione rimane di fondamentale importanza a causa del crescente sviluppo delle attività militari, dello sviluppo dei satelliti duali e delle nuove minacce nello spazio.267

La disposizione relativa “all’uso pacifico” di cui all’art.IV del Trattato sullo spazio è stata oggetto di una discussione molto dettagliata riguardo al campo di applicazione ed al suo significato. Nonostante ci sia un accordo generale (ma non condiviso all’unanimità) tra i commentatori del diritto dello spazio che tale significato sia diretto contro “attività non militari” piuttosto che contro “attività non aggressive”, lo scenario attuale è in realtà di diversa natura. È innegabile infatti che, oltre ai molteplici usi commerciali e scientifici, lo spazio esterno continui ad essere utilizzato per una serie di attività militari in netta espansione. Infatti, è probabile che lo spazio verrà sempre più utilizzato per perseguire obiettivi militari e

264 DEMBLING (P.G.), ARONS (D.M.), The Evolution of the Outer Space Treaty, (1967) 33 J. Air L.&Comm.,

p.434; L’art.III del Trattato sullo spazio prevede che “Le attività degli Stati contraenti, nel corso dell’esplorazione e dell’utilizzazione dello spazio extra-atmosferico, compresi la Luna e gli altri corpi celesti, devono essere condotte secondo le norme del diritto internazionale, inclusa la Carta delle Nazioni Unite, nell’intento di mantenere la pace e la sicurezza internazionale e di promuovere la cooperazione e la comprensione fra gli Stati”.

265 VLASIC (I.A.), The Legal Aspects of Peaceful and Non-Peaceful Uses of Outer Space, in JASANI (B.) (ed.),

Peaceful and Non-Peaceful Uses of Space, New York: Taylor and Francis, 1991, 37-55.

266 AOKI (S.), The National Space Law of Japan: Basic Space Law and the Space Activities Act in the Making,

2011, 6th Galloway Symposium on Critical Issues in Space Law.

strategici di determinati paesi, come conseguenza anche del continuo sviluppo della tecnologia militare e spaziale.268

Lo spazio extra-atmosferico ricade sotto il divieto di uso “non aggressivo”, mentre la Luna e gli altri corpi celesti sono soggetti ad un uso “non militare” dello spazio.269 Il fatto che

l’art. IV(2) sia modellato sul suo predecessore, ossia il Trattato sull’Antartico, che dispone la non militarizzazione dell’Antartide, é spesso utilizzato come precedente per l’obbligo dell’uso “non-militare” della Luna e degli altri corpi celesti, in considerazione del fatto che il termine “esclusivamente” viene aggiunto a “scopi pacifici”. Cio’ che viene considerato proibito dovrebbe essere determinato sotto le espresse disposizioni del Trattato sullo spazio e le rilevanti previsioni della Carta delle Nazioni Unite.270

L’uso militare dello spazio extra-atmosferico é ormai consolidato sia dalle consistenti e numerose interpretazioni circa le parole utilizzate nell’art.IV, sia dalla prassi degli Stati.271

Ed è ormai comunemente accettato che lo spazio sia stato utilizzato per attività militari fin dagli albori delle attività spaziali. Rispetto a quei giorni lontani, la situazione é divenuta molto più complessa, con conseguenze potenzialmente drastiche e catastrofiche. Nel momento in cui le grandi nazioni spaziali hanno intrapreso attività militari “passive” nello spazio esterno a seguito dello sviluppo delle tecnologie spaziali, lo spazio extra-atmosferico è sempre più utilizzato come parte attiva nella condotta dei conflitti armati.272 Non solo le informazioni

ottenute dallo spazio esterno – ad esempio l’uso di satelliti per telerilevamento e di satelliti per telecomunicazione – possono essere utilizzate per pianificare l’impiego militare sulla Terra, ma gli assets spaziali sono ora utilizzati per dirigere le attività militari e rappresentano parte integrante dell’hardware militare delle maggiori potenze. Risulta quindi ormai ragionevole ritenere che lo spazio esterno si configuri come possibile attuale teatro di guerra.273

268 MAOGOTO (J.), FREELAND (S.), The Final Frontier…, op. cit., p.165.

269 AOKI (S.), Law and Military Uses of Outer Space, in JAKHU (R.S.), DEMPSEY (P.S.), Routledge

Handbook of Space Law, London&NewYork, Taylor&Francis Group, 2017, p.203.

270 CHRISTOL (C.Q.), The Modern International Law of Outer Space, New-York, Pergamon Press, 1982, pp.20-

30.

271 FREELAND (S.), JAKHU (R.S.), The Applicability of the United Nations Space Treaties During Armed

Conflict, 2015 Proc.IISL, 11p.

272 BLAKE (D.), Military Strategic Use of Outer Space, in NASU (H.), McLAUGHLIN (R.) (eds.), New

Technologies and the Law of Armed Conflict, The Netherlands, Asser Press, 2014, pp.97-114.

273 BLOUNT (P.J.), Limits on Space Weapons: Incorporating the Law of War into the Corpus Juris Spatialis, 51

Proc.IISL, AIAA, 2009, 9p. Vedere anche WEEDEN (B.), Satellites Face Increasing Natural and Human-

Generated Threats, InterCrossBlog, Why Outer Space Matters Series, October 24, 2016: http://intercrossblog.icrc.org/blog/why-outer-space-matters-brian-weeden-on-natural-and-human-generated- threats-on-satellites.

Infine è interessante notare nell’art.IV del Trattato sullo spazio che nell’ambito dell’elenco delle attività considerate vietate non viene fatta menzione del termine “attacco”.274

L’omissione della parola “attacco” rafforza la tesi secondo cui i divieti di cui all’art.IV si applicano solo alle attività militari in tempo di pace. È qui che si pone la questione dell’applicazione dell’art.IV in tempo di guerra. Nel diritto internazionale, il termine “attacco” è un concetto del diritto bellico ed è definito all’art.49, para.1 del Protocollo aggiuntivo I (PA I) alle Convenzioni di Ginevra come atto di violenza contro un avversario. Infatti, conformemente all’art.49, para.2, del PA I, un “attacco” può essere considerato sia come un’operazione offensiva, sia come un’operazione difensiva, indipendentemente dal territorio o dallo spazio internazionale in cui è condotta. Svilupperemo questo aspetto nella parte successiva del capitolo.

Come abbiamo visto dalle considerazioni svolte, cio’ che manca nell’art.IV e nelle altre disposizioni del Trattato sullo Spazio é qualsiasi riferimento al dispiegamento di armi convenzionali, ossia non classificate come armi nucleari o di distruzione di massa, in orbita attorno alla Terra e che possono essere dirette a coplire obiettivi in orbita, sulla superfice della Terra o negli altri corpi celesti.275 La neutralizzazione dei satelliti, delle loro funzioni o architetture satellitari, puo’ essere raggiunta in diversi modi. Il termine “neutralizzazione” si riferisce ad azioni militari, che possono causare la distruzione dei satelliti e/o la loro architettura, degradare o bloccare le loro funzioni, causare un uso ingannevole o prevenire il loro uso.276