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Capitolo 3. Il regime dell’export control nel quadro delle tecnologie spaziali: la necessità di un equilibrio tra sicurezza e cooperazione

3.4 Contrasti giuridic

3.4.3 Export control e sovranità nazionale

“Una politica di regolamentazione la cui efficacia si ferma alle frontiere può solamente penalizzare gli esportatori di una nazione senza peraltro ottenere il beneficio che essa comporta per i nostri controlli effettivi di sicurezza”.654 Sulla base di questa prospettiva, il

regolamento americano non specifica il suo territorio o personale campo di applicazione. Questa legislazione si applica alle azioni ed alle situazioni che si verificano al di fuori del territorio americano, nonché a persone straniere, e talvolta anche a cittadini non americani che agiscono al di fuori degli Stati Uniti. Prevede anche sanzioni civili e penali nei confronti di qualsiasi persona che violi tali disposizioni, in quanto si tratta di scambi di oggetti contenenti tecnologia o conoscenza americana, senza considerazione della nazionalità delle persone interessate, né del campo di applicazione territoriale.

Ecco perché la regolamentazione americana comprende un carattere extraterritoriale, la cui conformità al diritto internazionale è discutibile: “questa idea che i beni o la tecnologia restano americani, qualunque sia il numero di persone attraverso cui sono passati, non ha una base giuridica riconosciuta in ambito internazionale”.655

Questo carattere di extraterritorialità emerge anche dall’introduzione, nelle licenze, di clausole di non riesportazione. Le stesse clausole sono presenti nel regolamento europeo e producono lo stesso effetto.

Per legittimare questa extra-territorialità, gli Stati Uniti hanno formulato ed esposto diverse teorie.656 La prima teoria è relativa al titolo di competenza in relazione alla nazionalità

dei beni. Tuttavia, la regola della percentuale minima delle componenti americane estende quasi universalmente la giurisdizione americana, e pone quindi il problema della sovranità degli altri Stati. Inoltre, gli Stati Uniti basano le loro argomentazioni anche sulla teoria degli effetti. Ma tale teoria esiste solo nella legislazione americana, e non è riconosciuta dal diritto internazionale.657 Una terza argomentazione cui si riferiscono è la competenza universale. Tuttavia, per essere legittimamente riconosciuta, questa competenza richiede un intervento preliminare delle Nazioni Unite e non può essere quindi unilaterale. L’ultima teoria riguarda

654 DEUTSCH (R.), La Pratique Américaine du Contrôle des Transferts de Technologies et l'Extraterritorialité,

in CHANTEBOUT (B.), WARUSFEL (B.) (dir.), Le Contrôle des Exportations de Haute Technologie vers les

Pays de l'Est, Paris, Masson, 1988, p.104.

655 HARRIS (T.), The Extraterritorial Application of US Export Controls: a British Perspective, NewYork

University Journal of International Law and Politics, Vol.19, 1987, p.959.

656 RAIKIBI (A.), Export Control…, loc. cit.

657 Restatement of the Law Third, §402, in The Foreign Relations Law of the United States, Third, St Paul,

la competenza nell’ambito della sicurezza e protezione. Quest’ultima tesi può giustificare l’extra-territorialità, ma solo se gli Stati Uniti riusciranno a dimostrare che le esportazioni rappresentano una minaccia per la loro sicurezza nazionale. In questo senso, pero’, la CIG fornisce un’interpretazione restrittiva di questa competenza.658

Il quadro giuridico applicabile alle tecnologie duali rimane percio’un sistema ibrido, che non trae beneficio dalla flessibilità della regolamentazione delle applicazioni civili, a meno che non ci siano in gioco strategie politiche o rilevanti interessi economici e/o di sicurezza.

Oltre ai meccanismi di controllo delle esportazioni, esistono altre norme di diritto internazionale che possono stabilire restrizioni all’esportazione. Queste restrizioni si basano da un lato sul regime delle sanzioni internazionali e, dall’altro, sulle eccezioni di sicurezza consentite dal diritto commerciale internazionale che abbiamo precedentemente osservato.659

658 ICJ, Barcelona Traction, Light and Power Co. (Belgium v Spain) (Judgment), 5 febbraio 1970, ICJ Rep.3,

para.33, para.86 “[…] A claim can accordingly be made when investments by a State’s nationals abroad are thus

prejudicially affected, and that since such investments are part of a State’s national economic resources, any prejudice to them directly involves the economic interest of the State”; para.87 “Governments have been known to intervene […] not only when their interests were affected, but also when they were threatened. […] It has been stressed that it must be proved that the investment effectively belongs to a particular economy. This is sometimes very difficult, in particular where complex undertakings are involved […]”; para.90.

3.5 Considerazioni finali

In questo capitolo vengono analizzate due parole chiave collegate al regime di controllo delle esportazione: la sicurezza e la cooperazione. Le sfide collegate all’esportazione richiedono un giusto equilibrio tra un controllo più effettivo ma anche una migliore cooperazione per facilitare l’uso pacifico delle tecnologie duali.

Il controllo delle tecnologie da parte dei regimi multilaterali deve divenire più flessibile e avere in considerazione i nuovi sviluppi tecnologici. Controlli efficaci devono anche focalizzarsi sulle tecnologie intangibili cioè le informazioni specifiche necessarie per lo sviluppo, la produzione, o l’uso di merci o software.660 Definire regole e regolamenti capaci di adattarsi ai mutevoli interessi politici e socio-economici rappresenta un’altra sfida di notevole importanza. I regimi sul controllo delle esportazioni dovranno essere più inclusivi e trasparenti ed avere in considerazione la crescente influenza delle emergenti “space economy”.

Il ruolo della cooperazione sull’uso pacifico delle tecnologie duali per la legittimità e l’efficacia degli sforzi in materia di non proliferazione si sta evolvendo alla luce del fatto che sta diventando sempre più difficile distinguere tra beni che hanno applicazioni esclusivamente militari e beni utilizzati a fini civili. Forse é opportuno sviluppare un concetto più ampio relativamente alle tecnologie militari e quelle a duplice uso.661

Il regime di controllo delle esportazione si caratterizza per diversi livelli: internazionale, regionale (abbiamo visto il caso dell’Europa), e nazionale. Oggi, con lo sviluppo di nuove attività e di nuove tecnologie, le regole sul controllo delle esportazioni diventeranno sempre più importanti nel quadro delle attività spaziale.662 Emerge dall’analisi

svolta finora che la cooperazione tra Stati nel settore del trasferimento delle tecnologie spaziali potrebbe essere limitata in funzione delle esigenze di sicurezza nazionale.

660 STEWART (I.J.), The Contribution of Intangible Technology Controls in Controlling the Spread of Strategic

Technologies, STR, Vol.1, Issue 1, 2016: http://www.str.ulg.ac.be/wp- content/uploads/2016/01/4_The_Contribution_of_Intangible_Technology_Controls_in_Controlling_the_Spread- of-Strategic-Technologies.pdf.

661 GAHLAUT (S.), Increasing the Effectiveness and Acceptance of Dual-Use Export Controls: Asian

Perspectives, in MEIER (O.) (ed.), Technology Transfers and Non-Proliferation, Routledge Global Security Studies, Oxon-NewYork, Routledge, 2014, pp.207-229.

662 GAHLAUT (S.), BECK (M.), JONES (S.), JOYNER (D.), Roadmap to Reform: Creating a New Multilateral

Export Control Regime, Report from the Centre for International Trade and Security, Washington D.C., 2004.

Vedere anche: HAMRE (J.), NUNN (S.), Technology and Security in the 21st Century: Study on Military Export

Rimangono altri aspetti giuridici da definire in materia di controllo delle esportazioni, come ad esempio se é possibile considerare il lancio di un satellite come un’esportazione o la questione del trasferimento di proprietà in orbita di un satellite.